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Come risolvere questa situazione?


Alix

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Ciao a tutti, mi chiamo Alessio e ho 17 anni. Sono un ragazzo molto timido e può darsi che soffra anche di disturbo della personalità evitante(ma non ne sono sicuro). Esco in un gruppo di 15-16 persone dove siamo io ed un altro di 17 anni, e il resto hanno 1 o 2 anni in più. Alcuni di loro hanno la macchina e le sere, quando non c'èra scuola, andavamo a giro fuori paese. A causa del mio carattere parlo solo se sono interpellato da loro, altrimenti me ne sto zitto. Per questo motivo ho sempre avuto il sospetto di non essere gradito dalla compagnia, sopratutto per il posto che occupavo in macchina. Per un pò di tempo ho pensato fosse solo una mia impressione, finchè un giorno, in cui eravamo 6 per una macchina da 5 posti, dovevamo fare un breve tragitto per raggiungere un bar. Allorchè uno della compagnia se ne esce dicendomi "tu vai a piedi", allora io gli rispondo" perchè io?", e lui mi ribatte" perchè sei più piccolo e non parli", dopodichè io gli dico che non era lui a comandare ma quest'ultimo sembra non capire il concetto. La discussione continua su questi toni, finchè decidiamo di andare tutti a piedi.

Dopo questo episodio mi sento ancora di più "di troppo", ma comunque continuo a uscire ed essere portato a giro con loro. Finchè un giorno uno dei proprietari delle macchine, mi dice " noi non ti vogliamo più" e la persona dell'episodio precedente rincara la dose "fino a che non parlerai non potrai più tornare nelle macchine" allorchè io rispondo con un "tanto meglio" per non dargli la soddisfazione di farmi vedere dispiaciuto.

Da lì ad ora io non sono stato più portato a giro, tranne una volta che siamo andati al concerto di mio fratello.

Adesso mi ritrovo senza sapere cosa fare, il pomeriggio esco sempre con loro, dato che non ho alternative, e il sabato sera rimango sempre da solo visto che loro se ne vanno in macchina( a parte rare occasioni in cui qualcuno rimane). Cosa posso fare per uscire da questa situazione? Spero che mi possiate dare una mano, ve ne sarei molto grato.

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per uscire da questa situazione intendi tornare a uscire con loro e non parlare, tanto per avere qualcosa da fare, oppure iniziare a parlare idipententemente dal fatto di farti portare in macchina? o altro?

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no... in una non parli. in un altra parli invece. non possono stare tutte e due insieme :Shame On You:

come ti sentiresti se loro ti richiedono di uscire anche se non parlassi?

e come ti sentiresti se cominciassi a parlare anche se loro non ti porterebbero più in macchina?

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Hai ragione:

Nel caso in cui mi richiedessero di uscire con loro mi sentirei sicuramente amareggiato, perchè non è facile dopo essere stati rifiutati, e sicuramente non mi sentirei soddisfatto perchè comunque il mio problema non sarebbe risolto. Forse(quasi sicuramente) accetterei, ma questo disagio rimarrebbe.

L'altro caso diciamo che forse sarebbe meglio, dato che sbloccare questa timidezza sarebbe un enorme soddisfazione, al di là dell'essere portato in macchina o no.

Spero di essermi spiegato meglio.

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ok. ora ci sarebbe da capire se tu non parli perchè non hai niente da dire, o non ti interessa quello che si dice, oppure le cose da dire e l'interesse ce lo hai ma non lo fai per qualcosa che ti blocca.

in quale delle due situazioni ti potresti rispecchiare? potresti fare anche magari un esempio di una situazione tipo (realmente avvenuta) per capire meglio da cosa scaturisce il tuo disagio del "non parlare"...

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Una situazione tipo può essere quella in cui siamo tutti attorno a un tavolino a parlare e io non dico niente, a volte sono argomenti in cui non mi sento partecipe, altre volte invece vorrei dire qualcosa ma mi sento proprio bloccato. In alcuni momenti mi sembra di essere invisibile, come se fossi lì soltanto mentalmente ma non fisicamente.

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Io una volta ero molto timida (ora non più! :Batting Eyelashes: ) e avevo più o meno il tuo stesso problema, con la differenza che, per fortuna, nessuno mi ha mai rifiutata. Però ti posso dire che più di una volta le persone mi hanno manifestato il proprio disagio perchè credevano di starmi sulle balle o che non mi divertissi con loro. Ovviamente spiegavo che non era così e la mia era solo timidezza, però non è che fossero troppo convinti.

Forse la stessa cosa accade ai tuoi amici: scambiano la tua timidezza per presunzione di superiorità o per antipatia che tu provi nei loro confronti. Magari un bel chiarimento, in cui tu per quell'unica volta fai lo sforzo di prendere coraggio e dirgli come stanno le cose, risolverebbe tutto.

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Una situazione tipo può essere quella in cui siamo tutti attorno a un tavolino a parlare e io non dico niente, a volte sono argomenti in cui non mi sento partecipe, altre volte invece vorrei dire qualcosa ma mi sento proprio bloccato. In alcuni momenti mi sembra di essere invisibile, come se fossi lì soltanto mentalmente ma non fisicamente.

si... :Frustrated:

ma se non ci spieghi quali sono le cose di cui vorresti parlare ma non ci riesci, in che momento ti senti il blocco, in che contesti e tutto il resto, noi non possiamo capire...

ad esempio, questo "blocco" ce lo hai anche quando scrivi magari in chat oppure qui sul forum? cioè vorresti scrivere altre cose ma non ci riesci, o prprio non ti interessa scriverle?

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Avevo frainteso la domanda.

Beh, le cose di cui vorrei parlare sono le mie passioni: musica, cinema, sport...il blocco me lo sento nel contesto di gruppo in cui si parla di queste cose, ma spesso anche se siamo in pochi. Alla fine è difficile da spiegare.

Quando scrivo in chat? Beh dipende se sono con i miei amici sì. In questo forum non credo di averlo questo blocco visto che sono riuscito a scrivere della mia situazione...

Se può essere d'aiuto ho notato che quando conosco una persona nuova o con persone che conosco da poco riesco ad essere più intraprendente rispetto a quando sono con i miei amici...

Se hai altri dubbi chiedi pure.

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Beh, le cose di cui vorrei parlare sono le mie passioni: musica, cinema, sport...il blocco me lo sento nel contesto di gruppo in cui si parla di queste cose, ma spesso anche se siamo in pochi. Alla fine è difficile da spiegare.

il fatto che con gli "sconosciuti" sei più spigliato, potrebbe indicare che il blocco non dipende da te, ma dal contesto, dalle persone con cui sei in relazione. (con i tuoi familiari per esempio ti capità?).

quindi, mettiamo che sei al tavolo con i tuoi amici. parlano di una cosa che ti interessa, di musica. te focalizza cosa vorresti dire e dillo: cosa succederebbe? prova a immaginare le reazioni dei tuoi amici e le tue (prova a descrivere anche le tue sensazioni fisiche, come quelle sulla pelle o il battito cardiaco ad es).

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No con i familari non mi capita.

Beh magari potrei dire qualcosa sul mio genere musicale preferito, per esempio: "a me piace il metal".

Le reazioni dei miei amici potrebbero essere due: che rispondano normalmente come in una qualsiasi discussione, oppure, quella che temo di più, è che possano dire cose del tipo "Che miracolo, hai parlato!" mettendomi in imbarazzo.

Le mie reazioni potrebbbero essere normali nel caso della prima occasione, nell'altro caso sicuramente arrossirei e mi sentirei in soggezione.

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quindi quello che ti bloccherebbe sarebbe la paura di arrossire e sentirti in soggezione nei confronti dei tuoi amici?

e mentre stai con loro e non parli non le hai queste sensazioni? il disagio che provi mentre non parli pensi sia cmq minore di quello che proveresti se parleresti?

alla fine cosa credi cambierebbe nell'immagine che i tuoi amici hanno del "te che non parli", al "te che parli"? cioè, prova a metterti nei panni dei tuoi amici (o di qualcuno in particolare) e dire cosa penserebbe dei due te: di te che mentre parlano di musica stai zitto, e di te che mentre parlano di musica dici che ti piace il metal...

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Sì penso che sia quello.

Penso che sia maggiore il disagio che provo mentre non parlo piuttosto che quello che proverei se parlassi...

Beh, l'immagine cambia drasticamente.

Magari mentre sto zitto penserebbero(se penserebbero a me) che non sono utile ai fini della discussione e che quindi se ne può fare volentieri a meno.

Se dicessi che mi piace il metal potrebbero pensare molte cose, soggettivamente il pensiero cambierebbe per ognuno, sicuramente mi prenderebbero più in considerazione.

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Sì penso che sia quello.

Penso che sia maggiore il disagio che provo mentre non parlo piuttosto che quello che proverei se parlassi...

e come fai a dirlo? tu questo disagio hai mai avuto modo di provarlo (quello di parlare)? la paura di arrossire e di apparire diverso per i tuoi amici, è una paura che è nata da una situazione particolare, o è solo un tuo pensiero?

naturalmente nel primo caso, potrebbe essere utile riproporre quella situazione;

nel secondo, la tua convinzione allora potrebbe essere errata, e capire da cosa dipende potrebbe essere utile per modificarla (a meno che tu non voglia verificare direttamente di persona :wink:).

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Non ho mai provato il disagio di parlare con loro, ma così a intuito credo che sia minore, poi non so, potrei sbagliarmi.

Non credo sia nata da una situazione in particolare, piuttosto è un mio pensiero, e può darsi che dipenda dal fatto di aver paura di esporsi troppo e non venire accettato.

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Non ho mai provato il disagio di parlare con loro, ma così a intuito credo che sia minore, poi non so, potrei sbagliarmi.

Non credo sia nata da una situazione in particolare, piuttosto è un mio pensiero, e può darsi che dipenda dal fatto di aver paura di esporsi troppo e non venire accettato.

allora, se hai la sensazione che parlando staresti meno male, e già sai che se non parli loro non ti accettano a priori, cosa ti impedisce di buttarti? (ovviamente la domanda è retorica, dato che se avresti potuto lo avresti già fatto).

dato che questa sembra essere una tua convinzione, e dato che non è possibile smentirla con le "prove sul campo", potresti provare a modificarla o sostituirla con un altra.

e dunque, cosa ti fa pensare che parlando dei tuoi gusti o dei tuoi interessi o di altro con i tuoi amici, questi non ti accetterebbero?

e come dovrebbe essere secondo te, uno per essere accettato da loro?

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Precisamente non so cosa sia che mi impedisce di buttarmi, sicuramente se lo avessi saputo con precisione avrei già risolto questo problema, o perlomeno avrei saputo su cosa dovevo lavorare.

La sensazione che loro non mi accettassero non so da cosa sia data, forse per differenze caratteriali, o altro...però a quanto pare si è dimostrata più di una mia impressione vista questa esclusione...

Credo che per essere accettato da loro uno debba essere una persona senza disagi evidenti.

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La sensazione che loro non mi accettassero non so da cosa sia data, forse per differenze caratteriali, o altro...però a quanto pare si è dimostrata più di una mia impressione vista questa esclusione...

Credo che per essere accettato da loro uno debba essere una persona senza disagi evidenti.

ma la tua esclusione è stata fatta perche non parlavi, perchè non ti esponevi (non eri te stesso?), quindi non hai dato loro modo di "farti accettare". la loro esclusione potrebbe anche essere dovuta a questo.

inoltre, se pensi che per essere accettato da loro non bisogna avere disagi evidenti, dato che se parleresti questi disagi evidenti non li avresti, sempre secondo questa logica, loro non avrebbero motivo per non accettarti, o no?

come hai detto tu, fare chiarezza su queste cose anzitutto, potrebbe essere un punto da cui partire :Raised Eyebrow:

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Beh, certamente potrebbe esserlo.

Se parlerei credo che mi accetterebbero ma siccome non è una mia scelta ma è dettata da un disagio che non so da dove provenga precisamente, non credo di poterci fare molto senza qualche aiuto e supporto esterno. Evidentemente o non capiscono questo punto, o non gli interessa.

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Beh, certamente potrebbe esserlo.

Se parlerei credo che mi accetterebbero ma siccome non è una mia scelta ma è dettata da un disagio che non so da dove provenga precisamente, non credo di poterci fare molto senza qualche aiuto e supporto esterno. Evidentemente o non capiscono questo punto, o non gli interessa.

ma come... poco sopra hai detto che la tua paura di parlare è dettata proprio dal fatto che pensi non ti accetterebbero invece... :Raised Eyebrow:

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Prima era così, e nonostante questa paura di non essere accettato ho sempre provato a presenziare in ogni iniziativa e mi sembra di aver detto che all'inizio pensavo fosse soltanto una mia impressione. Soltanto che dopo che questi dubbi vengono confermati e ti viene detto allora cominci a pensare che forse non erano del tutto sbagliati...io personalmente li ho visti nascondersi quando arrivavo, e questo non è certo bello.

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Prima era così, e nonostante questa paura di non essere accettato ho sempre provato a presenziare in ogni iniziativa e mi sembra di aver detto che all'inizio pensavo fosse soltanto una mia impressione. Soltanto che dopo che questi dubbi vengono confermati e ti viene detto allora cominci a pensare che forse non erano del tutto sbagliati...io personalmente li ho visti nascondersi quando arrivavo, e questo non è certo bello.

però hai detto che presenziavi queste iniziative "come se fossi lì soltanto mentalmente ma non fisicamente";

a volte può capitare che i propri dubbi non vengono confermati, ma si facciano confermare...

hai detto che con altre persone, specie se poco conosciute, non ti capita di avere questo disagio, o cmq in misura minure. ora, dopo aver anche considerato un incopatibilità di carattere con questi tuoi compagni, cos'è che ti spinge ancora a ricercare o desiderare la loropresenza, invece che magari quella di altre nuove conoscenze?

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Perchè non ho alternative, ho amicizie valide ma con persone che abitano in altri paesi e che non posso raggiungere dato che ancora non ho la macchina.

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Perchè non ho alternative, ho amicizie valide ma con persone che abitano in altri paesi e che non posso raggiungere dato che ancora non ho la macchina.

come sarebbe non hai alternative? cè qualcuno o qualcosa che ti obbliga a frequentare per forza quacunaltro o a fare per forza qualcosaltro?

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