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Il suicidio


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Salve a tutti.

E' la seconda discussione che apro in questo forum ed ha più o meno la stessa disperazione della precedente, quindi non posso far altro che invitare tutti coloro che non vogliono leggere troppa negatività ad astenersi nel proseguire la lettura.

Il suicidio è secondo me una prassi della vita che può essere considerata normalissima, mi spiego meglio: la morte è una parte della nostra esistenza che prima o poi arriva, per vecchiaia, malattia, incidente e appunto suicidio. E' inevitabile la cosa, cambia solo la modalità ed è per questo che la considero normale. Dal mio punto di vista, se non si è adatti a vivere è necessario e giusto decidere di interrompere ogni processo biologico che ci mantiene vigili e ancora capaci di respirare, muoversi e pensare. Difficoltà le abbiamo tutti, mazzate e problemi che sembrano montagne gli abbiamo tutti, ma qui scatta il senso che diamo al voler comunque proseguire per cercare di superarli o vedere come va a finire, per altri invece come il sottoscritto, questa cosa non accade, non scatta nulla, in poche parole non abbiamo il senso della vita e quindi ecco che nasce spontanea la normalità del togliesi la vita. Il problema piu grande però secondo me, non è tanto per noi stessi, piuttosto per i familiari e gli amici che all'improvviso si ritrovano con questa perdita, come si può pretendere che capiscano e che quindi non siano tristi il giorno dopo, sarebbe come far capire alla maggior parte di coloro che stanno leggendo queste righe la sensatezza del discorso, sono ben conscio di questo. Ecco che a questo proposito ho pensato di effettuare una sorta di martellamento psicologico nei loro confronti, continuando a dir loro frasi inerenti ad un futuro che non c'è. Frasi del tipo:"ormai è tardi" ; "tanto ormai...." "forse una volta ma adesso non più" oppure frasi piu dirette e mirate del tipo:"non aver sensi di colpa" ; "quello che desidero lo sai" ; "corazzati e preparati al peggio". in questo modo spero di scalfire il loro senso della vita, in modo tale che capiscano che per determinate persone la vita non può e non deve essere vissuta.

Lo so che pensate che dovrei farmi vedere da un bravo psichiatra, ma credetemi se vi dico che non andrei neanche da morto.... concludo con questa piccola battuta.

Grazie a tutti per l'attenzione e un caro saluto da Michele.

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Salve a tutti.

E' la seconda discussione che apro in questo forum ed ha più o meno la stessa disperazione della precedente, quindi non posso far altro che invitare tutti coloro che non vogliono leggere troppa negatività ad astenersi nel proseguire la lettura.

Il suicidio è secondo me una prassi della vita che può essere considerata normalissima, mi spiego meglio: la morte è una parte della nostra esistenza che prima o poi arriva, per vecchiaia, malattia, incidente e appunto suicidio. E' inevitabile la cosa, cambia solo la modalità ed è per questo che la considero normale. Dal mio punto di vista, se non si è adatti a vivere è necessario e giusto decidere di interrompere ogni processo biologico che ci mantiene vigili e ancora capaci di respirare, muoversi e pensare. Difficoltà le abbiamo tutti, mazzate e problemi che sembrano montagne gli abbiamo tutti, ma qui scatta il senso che diamo al voler comunque proseguire per cercare di superarli o vedere come va a finire, per altri invece come il sottoscritto, questa cosa non accade, non scatta nulla, in poche parole non abbiamo il senso della vita e quindi ecco che nasce spontanea la normalità del togliesi la vita. Il problema piu grande però secondo me, non è tanto per noi stessi, piuttosto per i familiari e gli amici che all'improvviso si ritrovano con questa perdita, come si può pretendere che capiscano e che quindi non siano tristi il giorno dopo, sarebbe come far capire alla maggior parte di coloro che stanno leggendo queste righe la sensatezza del discorso, sono ben conscio di questo. Ecco che a questo proposito ho pensato di effettuare una sorta di martellamento psicologico nei loro confronti, continuando a dir loro frasi inerenti ad un futuro che non c'è. Frasi del tipo:"ormai è tardi" ; "tanto ormai...." "forse una volta ma adesso non più" oppure frasi piu dirette e mirate del tipo:"non aver sensi di colpa" ; "quello che desidero lo sai" ; "corazzati e preparati al peggio". in questo modo spero di scalfire il loro senso della vita, in modo tale che capiscano che per determinate persone la vita non può e non deve essere vissuta.

Lo so che pensate che dovrei farmi vedere da un bravo psichiatra, ma credetemi se vi dico che non andrei neanche da morto.... concludo con questa piccola battuta.

Grazie a tutti per l'attenzione e un caro saluto da Michele.

perchè nn vuoi andare da uno psichiatra?

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perchè nn vuoi andare da uno psichiatra?

Perché, con una terapia, rischierebbe di cambiare idea...

Per me era così...

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E' la seconda discussione che apro in questo forum ed ha più o meno la stessa disperazione della precedente, quindi non posso far altro che invitare tutti coloro che non vogliono leggere troppa negatività ad astenersi nel proseguire la lettura.

Il suicidio è secondo me una prassi della vita che può essere considerata normalissima, mi spiego meglio: la morte è una parte della nostra esistenza che prima o poi arriva, per vecchiaia, malattia, incidente e appunto suicidio. E' inevitabile la cosa, cambia solo la modalità ed è per questo che la considero normale. Dal mio punto di vista, se non si è adatti a vivere è necessario e giusto decidere di interrompere ogni processo biologico che ci mantiene vigili e ancora capaci di respirare, muoversi e pensare. Difficoltà le abbiamo tutti, mazzate e problemi che sembrano montagne gli abbiamo tutti, ma qui scatta il senso che diamo al voler comunque proseguire per cercare di superarli o vedere come va a finire, per altri invece come il sottoscritto, questa cosa non accade, non scatta nulla, in poche parole non abbiamo il senso della vita e quindi ecco che nasce spontanea la normalità del togliesi la vita. Il problema piu grande però secondo me, non è tanto per noi stessi, piuttosto per i familiari e gli amici che all'improvviso si ritrovano con questa perdita, come si può pretendere che capiscano e che quindi non siano tristi il giorno dopo, sarebbe come far capire alla maggior parte di coloro che stanno leggendo queste righe la sensatezza del discorso, sono ben conscio di questo. Ecco che a questo proposito ho pensato di effettuare una sorta di martellamento psicologico nei loro confronti, continuando a dir loro frasi inerenti ad un futuro che non c'è. Frasi del tipo:"ormai è tardi" ; "tanto ormai...." "forse una volta ma adesso non più" oppure frasi piu dirette e mirate del tipo:"non aver sensi di colpa" ; "quello che desidero lo sai" ; "corazzati e preparati al peggio". in questo modo spero di scalfire il loro senso della vita, in modo tale che capiscano che per determinate persone la vita non può e non deve essere vissuta.

Lo so che pensate che dovrei farmi vedere da un bravo psichiatra, ma credetemi se vi dico che non andrei neanche da morto.... concludo con questa piccola battuta.

Grazie a tutti per l'attenzione e un caro saluto da Michele.

sono sicura di una cosa, che la morte non dà la "pace", la morte non porta la pace dell anima

essa si può raggiungere solo provando a "combattere" in vita !

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Grazie a tutti per l'attenzione e un caro saluto da Michele.

Non credo d'aver risposte per te, Michele, perché mi sento particolarmente coinvolta...

Anch'io avevo un immenso bisogno di raccontare i miei perché e i miei per come...

Ma questo, al mio tempo, era un argomento tabù... Non c'era internet che ti permette l'anonimato, e parlarne con qualcuno si correva il rischio di essere internati. Il fatto di non poterlo esprimere ingigantiva la mia idea fino a farla diventare un'ossessione...

Ricordo che mi compiacevo molto della mia capacità di decidere serenamente la data e le modalità della mia dipartita da quel mio vivere ... e provavo compassione per chi era costretto a rimanerci, a viverla...questa vita...

Ora seppur quella fase, per me, sia oramai scemata, ancora rimango dell'idea che sia un diritto di ognuno decidere la propria fine.

Ma ho trovato emblematico notare che nei paesi dove è legale l'eutanasia... chi l'ha chiesta all'ultimo c'ha ripensato...

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sono sicura di una cosa, che la morte non dà la "pace", la morte non porta la pace dell anima

La morte non da pace ai vivi... Questa è l'unica certezza che puoi avere, Roberta!

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io nn so cosa dirti Michele, perchè anch'io passo periodi dove l'unico mio pensieri è la morte......:icon_neutral: ma quando sto meglio nn ci penso più :unsure:

io ho deciso di curarmi dry.gif

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Salve a tutti.

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Il suicidio è secondo me una prassi della vita che può essere considerata normalissima, mi spiego meglio: la morte è una parte della nostra esistenza che prima o poi arriva, per vecchiaia, malattia, incidente e appunto suicidio. E' inevitabile la cosa, cambia solo la modalità ed è per questo che la considero normale. Dal mio punto di vista, se non si è adatti a vivere è necessario e giusto decidere di interrompere ogni processo biologico che ci mantiene vigili e ancora capaci di respirare, muoversi e pensare. Difficoltà le abbiamo tutti, mazzate e problemi che sembrano montagne gli abbiamo tutti, ma qui scatta il senso che diamo al voler comunque proseguire per cercare di superarli o vedere come va a finire, per altri invece come il sottoscritto, questa cosa non accade, non scatta nulla, in poche parole non abbiamo il senso della vita e quindi ecco che nasce spontanea la normalità del togliesi la vita. Il problema piu grande però secondo me, non è tanto per noi stessi, piuttosto per i familiari e gli amici che all'improvviso si ritrovano con questa perdita, come si può pretendere che capiscano e che quindi non siano tristi il giorno dopo, sarebbe come far capire alla maggior parte di coloro che stanno leggendo queste righe la sensatezza del discorso, sono ben conscio di questo. Ecco che a questo proposito ho pensato di effettuare una sorta di martellamento psicologico nei loro confronti, continuando a dir loro frasi inerenti ad un futuro che non c'è. Frasi del tipo:"ormai è tardi" ; "tanto ormai...." "forse una volta ma adesso non più" oppure frasi piu dirette e mirate del tipo:"non aver sensi di colpa" ; "quello che desidero lo sai" ; "corazzati e preparati al peggio". in questo modo spero di scalfire il loro senso della vita, in modo tale che capiscano che per determinate persone la vita non può e non deve essere vissuta.

Lo so che pensate che dovrei farmi vedere da un bravo psichiatra, ma credetemi se vi dico che non andrei neanche da morto.... concludo con questa piccola battuta.

Grazie a tutti per l'attenzione e un caro saluto da Michele.

Io capisco molto bene fino in fondo cosa vuoi dire..molto bene..ma ho capito che gli altri non lo capiscono per cui per quanto mi riguarda non glielo dico e me lo tengo per me..

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Io capisco molto bene fino in fondo cosa vuoi dire..molto bene..ma ho capito che gli altri non lo capiscono per cui per quanto mi riguarda non glielo dico e me lo tengo per me..

idem !

anche io quando ho quei pensieri nn lo dico a nessunoStraight%20Face.gif , magari scrivo qualcosina qui sul forum :icon_neutral:

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Io non cerco nè pace nè serenita nè gioia nè rabbia nè dolore, io non voglio cercare più niente.

Vedi roberta, ciò che hai scritto è giustissimo e mi auguro che tu lo faccia, che tu combatta in questa vita, se ti dicessi che io non ho mai combattuto ti direi una falsità, combatto ogni giorno, per reggere al lavoro, quando torno a casa stanco e sono solo, ma ormai non vedo più nessuno scopo niente di niente, proprio tutto nero, una vita sempre uguale a questa e sarà così se restassi qui, ne ho la certezza. Il fatto di tenerlo per me è sensato certo, ma siccome ho sempre cercato di far pesare poco ad amici e familiari i miei problemi, vorrei cercare di far pesare poco anche la mia morte, ecco perchè ne parlo. Qui in intrenet poi è facile, non mi conoscete, io non conosco voi, se domani decidessi ti prendere e andare a togliermi la vita, quello che notereste sarebbe solo la mancata risposta nel forum, niente di più, ecco perchè scrivo qui.

Una domanda a free e senzapadroni, se mi capite e vi dicessi che domani sera mi asfissierei con lo scarico dell'auto, mi chiedereste di ripensarci comunque o mi augurereste buona fortuna e vai in pace?

Serena notte a tutti e un caro saluto da michele.

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ma ormai non vedo più nessuno scopo niente di niente, proprio tutto nero, una vita sempre uguale a questa e sarà così se restassi qui, ne ho la certezza.

ciao,Michele,quello che forse non riesci a capire è che se vedi tutto nero e ti sembra che non ci sia una via di uscita dipende solo dallo stato d'animo in cui ti trovi.Se reagisci e decidi di fare una cura seria con farmaci e trovi anche un supporto esterno che ti aiuta a capire perchè ti senti in questo modo e capire cos'è che non ti fà vivere serenamente sono sicura che riuscirai a uscire da questo incubo.Se riesci a stare bene poi sicuramente non vedrai solo il buio intorno a te,ma inizierai a vedere anche i colori.Ti posso assicurare che è così.

decidessi ti prendere e andare a togliermi la vita, quello che notereste sarebbe solo la mancata risposta nel forum, niente di più, ecco perchè scrivo qui.

Michele devo dirti sinceramente che leggendo queste parole ero restia ad scriverti questo messaggio,perchè penso che tu abbia bisogno di risposte da parte di persone competenti e che siano davvero in grado di spiegarti cosa e come fare per uscire dalla situazione che stai vivendo.

Ma ho deciso di farlo perchè non mi sono piaciuti certi interventi,perchè penso che tu possa interpretarli in modo errato.un abbraccio.Laura

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non è normale invece!

chiunque di noi è essenzialmente VITA e non dovrebbe desiderare di tornare nel NULLA di scomparire per sempre.

la morte non dovrebbe far paura , ma è diverso cercarla.

io credo che sia un immenso atto di stupidità, di incapacità e di assenza totale di incapacità di comprendere la vita.

credo non sia una colpa, semplicemente una mancata educazione alla vita.

la vita è meravigliosa, vale sempre la pena di vivere.

sentire il sole sulla pelle, vedere il mare, sentire il cuore che batte, incociare gli sguardi degli altri, sentire gridare i bambini....

tutto vale la pena.

il problema è uno:

invece di goderla la vita, ne costruiamo una falsa, ipotetica, secondo quella che la società ci dà come modello....non raggiungerlo porta allo sconforto...ma questa è stupidità....

e un po' come l'uomo che invece di mangiare il pane che a innanzi cerca di mangiare una fotografia del caviale....è poi muore di fame..

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una domanda....

può morire chi non ha mai vissuto?

io credo che al massimo possa nascere, in cio che è la vita davvero. A questo dovresti puntare!

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non è normale invece!

chiunque di noi è essenzialmente VITA e non dovrebbe desiderare di tornare nel NULLA di scomparire per sempre.

la morte non dovrebbe far paura , ma è diverso cercarla.

io credo che sia un immenso atto di stupidità, di incapacità e di assenza totale di incapacità di comprendere la vita.

credo non sia una colpa, semplicemente una mancata educazione alla vita.

la vita è meravigliosa, vale sempre la pena di vivere.

sentire il sole sulla pelle, vedere il mare, sentire il cuore che batte, incociare gli sguardi degli altri, sentire gridare i bambini....

tutto vale la pena.

il problema è uno:

invece di goderla la vita, ne costruiamo una falsa, ipotetica, secondo quella che la società ci dà come modello....non raggiungerlo porta allo sconforto...ma questa è stupidità....

e un po' come l'uomo che invece di mangiare il pane che a innanzi cerca di mangiare una fotografia del caviale....è poi muore di fame..

nn è così semplice Shame%20On%20You.gif

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E' vero mio, non è così semplice, quello che descrivi tu è la normalità della vita nel senso che tutti abbiamo momenti bui com'è normale che sia ma poi abbiamo la forza di superarli ed andiamo avanti. Ecco che allora non andiamo a cercare la fine ma attraversiamo quel momento sapendo che presto finirà.

Bhe il mio momento buoi ti posso dire che dura da più di 10 anni e in questo periodo nonostante i tentativi di aiuto mi sono reso conto che non volevo essere aiutato, respingevo ogni consiglio, ogni terapia.

Per quello che riguarda la società bhe ti posso dire che non ne sono assolutamente condizionato, non sto male perchè non sono affascinante come un divo o perchè non ho i capi firmati o la macchina bella, sinceramente di queste cose non me ne frega niente.

Sfido chiunque per 10 anni ad alzarsi la mattina e cominciare a maledirsi e a maledire tutto, dal lavoro alla vita sociale, alla mancanza dei sentimenti piu belli ecc ecc ecc, credimi se ti dico che quando mi guardo allo specchio vorrei prendere una lama e farmi un taglio su un braccio. Vuoi sapere l'ultima, mi sto anche avvicinando all'alcol, non sono mai stato un bevitore ma ultimamente quando bevo un bicchiere o due di vino e il limoncello, sono particolarmente attratto dalla sensazione di euforia che mi danno. Lo so che questa è una possibile anticamera dell'alcolismo ma tanto ormai che cosa me ne frega. La vita io la distruggo non la costruisco. Sono senza speranza.

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l'alcol per molti di noi è una fuga....per un'attimo ci fa dimenticare i nostri demoni

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Il mio pensiero caro e dolce Michele è diviso in due risposte..la prima è quella dove mi viene da dirti che se una persona ha veramente deciso di togliersi la vita lo fa perchè niente e nessuno ha parole abbastanza convincenti per frlo desistere, al massimo riesce a fargli ritardare il gesto, ma poi gli resta in testa e prima poi vorrà metterlo in atto di nuovo..la seconda è che vivo da anni con un dubbio che mi assale, mi tormenta e non mi dà tregua perchè non ho una risposta..mia zia si è suicidata ( premetto che era la sorella di mia mamma e premetto che tutte le sorelle di quella famiglia hanno sofferto e soffrono da una vita di depressione compresa mia madre, perfino loro padre cioè mio nonno)..Lei abitava lontano da noi, circa 400 km..la stessa sera che lei si è suicidata ha kiamato in lacrime l'unica delle sorelle che all'epoca aveva il tel, ma dall'altra parte del telefono ha trovato la nipote che gli ha risposto che la mamma non c'era..questa nipote aveva 13 anni e non sapeva come consolare la zia al tel che piangeva, non diceva una parola di conforto, niente, è rimasta muta..mia zia ha riattaccato e la notte stessa si è suicidata..aveva 40 anni, 4 figli e un marito..loro non erano a casa..ora da anni e anni mi chiedo se al posto di una nipotina di 13 anni avesse trovato la sorella al tel con la quale magari parlare, cercare conforto, cercare un motivo per cui non togliersi la vita,magari, forsse, non so, non lo avrebbe fatto..lei aveva cercato qualcuno a lei molto cara alla quale voleva forse dire tutta la sua disperazione, ma non ll'ha trovato..quello che voglio dire in sostanza per rispondere alla specifica domanda che hai fatto a me a a Senzapadroni, è che io sento in fondo nel tuo gesto di scriver quì a noi una flebile ma allo stesso tempo ricerca di contatto..ti riesce meglio con noi che con le persone che ti conoscono perchè temi un giudizio forse, non lo so..io ti ho scritto che ti capisco perfettamente perchè è un pensiero che mi è appartenuto personalmente e che a momenti mi appartiene e lo sento dentro come una possibile soluzione a tutti i problemi..ma dentro di me ho anche la vita, ho le speranze e la volgia di vivere che ho ben relegato nello scantinato della mia anima per delusioni trovate strada facendo nel mio percorso di vita..sono diventata cinica, disillusa..ma una parte di me, quella viva, recrimina il suo posto, lo sento..e sento che l'unico modo per farla riaffiorire è essere se stessi senza condizionamenti..c'è sempre dentro di noi qualcosa che ci fa o ci ha fatto sognare, degli obbiettivi che avremmo voluto persegurire, magari da adolescenti, che però abbiamo bocciato per vari motivi..Michele, tesoro, scava dentro di te, vai oltre a quella apatia che ti ha attanagliato, è solo uno scafandro che hai indossato per sopravvivere alla tua immensa sensibilità..la nostra mente è abile nel distorcere i ns pensieri e proprio piacimento quando qualcosa l'ha ferita e delusa..non ti sto chiedendo di fare puramente un lavoro di regressione nel passato per andare a capire come,cosa e quando ti è successo, perchè ho capito che non serve a molto in fondo sapere..quello che più è importante è il Michele di adesso..è difficile trovare un ragazzo della sensibilità e profondità..per me tu lo sei..ma ti ahnno ferito così tanto queste tue qualità che hai scelto di non viverti la vita, di restare in superficie, di non accettarne più le cose che ti fanno soffrire..ricordati che una persona prima di provare apatia ha sperimentato la sofferenza..l'apatia è una conseguenza e una corazza..

Fai qualcosa come sto cercando di fare io..sto cercando una FREE che ho perso chissà quando..lo sento che vuole uscire..fallo anche tu dolce Michele..un'abbraccio..

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Ognuno è padrone della sua vita, ognuno fa della sua vita ciò che vuole. Poiché non esistono realtà assolute, esistono infinite realtà relative, virtuali, che ci creiamo da soli. Ma se è così, chi ce lo fa fare a crearci delle realtà brutte, angosciose, pesanti, difficili, dure? Tanto sempre di realtà virtuale e soggettiva si tratterà. Meglio allora costruirne una diversa e più soddisfacente. Il vero male sta nell'ASSOLUTIZZARE una realtà nostra che di assoluto non ha proprio nulla, essendo solo fantasia. Io, dopo tanti anni di dolore, psicofarmaci, terapie ed un tentato suicidio ho deciso di prendere un'altra strada. E da molti anni mi sto costruendo una realtà diversa, migliore. Certamente si tratta di una strada lunga, però per me è convincente...

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... Io, dopo tanti anni di dolore, psicofarmaci, terapie ed un tentato suicidio ho deciso di prendere un'altra strada. E da molti anni mi sto costruendo una realtà diversa, migliore. Certamente si tratta di una strada lunga, però per me è convincente...

Io, dopo tanti anni di sottomissione, annullamento, angoscia, agonia, psicofarmaci, terapie, autoanalisi, tentati suicidi ho deciso di prendere un'altra strada: quella della riscossa!

Di fronte ad una vita così parca con me, ho deciso di mettergliela in culo!... alla vita!

Oggi mi prendo a piene mani tutti gli arretrati!

Mi invento io la mia vita, ora, senza imposizioni, senza padroni...

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Io, dopo tanti anni di sottomissione, annullamento, angoscia, agonia, psicofarmaci, terapie, autoanalisi, tentati suicidi ho deciso di prendere un'altra strada: quella della riscossa!

Di fronte ad una vita così parca con me, ho deciso di mettergliela in culo!... alla vita!

Oggi mi prendo a piene mani tutti gli arretrati!

Mi invento io la mia vita, ora, senza imposizioni, senza padroni...

che brava sei stata .......dovremmo seguire il tuo esempio :):

cmq nella fase acuta della depressione nn si riescono a combattere certi pensieri......come se la nostra mente nn fosse più la nostra :(: ma siamo solo istinto

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Una domanda a free e senzapadroni, se mi capite e vi dicessi che domani sera mi asfissierei con lo scarico dell'auto, mi chiedereste di ripensarci comunque o mi augurereste buona fortuna e vai in pace?

Serena notte a tutti e un caro saluto da michele.

come mai proprio con lo scarico dell'auot? :huh:

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come mai proprio con lo scarico dell'auot? :huh:

bè ogniuno sceglie il metodo più idoneo per se

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cmq nella fase acuta della depressione nn si riescono a combattere certi pensieri......come se la nostra mente nn fosse più la nostra :(: ma siamo solo istinto

Si Patrina, ma ho specificato che sono catapultata in questo stato dopo anni di < psicofarmaci, terapie, autoanalisi>!

Sono d'accordo con te sul consigliare ad Orion una terapia!

E la consiglio anche a te, Pat, per prevenire i tuoi picchi di ansia e depressione.

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