Vai al contenuto

Efficacia della terapia psicologica? come valutarla?


Messaggi consigliati

ed è cosi che vuoi vadano le cose? cioè a te sta bene? oppure, come preferiresti che si comportassero?

Vorrei che riuscissero a capire cosa provo e non pretendessero cose che non riesco a fare in quel momento, ma mi rendo conto che il mio atteggiamento può essere facilmente confuso con pigrizia ed irritare la gente normale

a parte il fatto che pure te mica ci stai andando piano con idealizzazioni vs svalutazioni (:acute:)

Dici?

ho cmq quotato questo pezzo perchè ci sono informazioni molto importanti (per te), che eventualmente si potrebbero anche approfondire,

Perchè importanti?

ma intanto, se ti va, ci potresti raccontare di quando vi siete conosciuti, di come vi siete innamorati, come è nata la relazione ecc...

Ci siamo conosciuti per caso, quando ero andato a casa sua per prestare un libro a sua sorella (che studia nella mia stessa università). Ero piaciuto un sacco a sua mamma (perchè avevo l'aria del "bravo ragazzo") perciò per un fenomeno di induzione ero piaciuto anche alla sorella della mia ex, che mi aveva invitato pochi mesi più tardi (da notare che la conoscevo appena) ad andare in vacanza con la famiglia a Londra (dove la mia ex era andata per studiare, appunto).

Qui lei mi è saltata letteralmente addosso (nel senso che mi prendeva a braccetto, voleva che le massaggiassi la schiena, voleva che facessi le foto insieme a lei, mi invitava a dormire con lei nella sua stanza la sera, ecc.) un po' perchè appunto mi aveva idealizzato (e andavo bene a sua mamma), un po' perchè si sentiva sola (aveva appena ricevuto un due di picche dal suo "migliore amico", e lì a Londra non si era fatta nessun amico), un po' perchè era sorpresa dal fatto che non la cagassi minimamente (a dir la verità mi sembrava troppo surreale che ci provasse con me, lei così bella e corteggiata da tantissimi ragazzi: all'inizio confesso che ci avevo provato con la sorella, che mi sembrava più alla mia portata), un po' perchè (forse) voleva mettere le mani su quello che piaceva alla sorella; al che l'ultimo giorno di vacanza ho allungato le mani a letto e lei c'è stata (il commento che ha fatto più tardi è che le ero piaciuto perchè con lei ero stato "gentile").

Poi quando sono tornato a casa abbiamo parlato via internet per tutta la durata del suo stage (ma proprio mi tartassava, cioè mi mandava mille messaggi al giorno dove mi confidava i suoi segreti, diceva di voler "far l'amore con me" e parlava dei suoi problemi- es. "oggi ho pianto perchè..e se non lo dico a te non saprei a chi dirlo..perchè sei la persona a cui voglio più bene al mondo anche se ci conosciamo da poco..e son sicura di volerti bene in modo diverso rispetto ai miei ex..ecc."- e si lagnava perchè secondo lei non ero abbastanza sensibile nei suoi confronti e non le facevo mai un complimento, e questo voleva dire che non ero innamorato di lei ecc.- e in effetti all'inizio non era mia intenzione innamorarmene, poi mi sono lasciato andare per un errore di calcolo che sto pagando caro).

Le cose hanno incominciato ad andar male quando è tornata in Italia e ci siamo visti fisicamente e lei ha dovuto incominciare a studiare sul serio in università(la sorella era diventata gelosissima non tanto perchè mi volesse- visto che intanto si era innamorata di un suo compagno- ma perchè da sola non era capace neanche di allacciarsi le scarpe e dipendeva dalla mia ex, i suoi hanno incominciato ad arrabbiarsi perchè distraevo la figlia dagli studi con le mie "voglie"- se non prendeva sempre 30 ed era la prima della classe era una tragedia)

un esempio di quando in passato ci riuscivi a importi le cose? e come ti sentivi poi?

Non so, quando dovevo preparare un esame che mi disgustava, parlare con gente di cui non me ne importava nulla, ecc.

Poi mi sentivo in pace con la mia coscienza, cioè ero riuscito a fare quello che andava fatto

dai, battute a parte, più che imitare il comportamento di tua madre, molto probabilmente tendi a ripetere gli schemi mentali e comportamentali che hai costruito nella relazione con lei (ma è una cosa del tutto normale), e forse, ora che ne hai voluto parlare, si potrebbe trovare risposta alla prima domanda che ti ho fatto, anche nel cercare di capire come si comportava (o si comporta magari, dato che hai detto ci vivi ancora) lei (tua madre), quando ti capitava di sentirti come ti senti in quei momenti, anche quando eri più piccolo...?

No, io non vivo più con lei da un paio d'anni.

Non ricordo bene come mi sentissi onestamente, però di sicuro non ne ero felice, e mi pesava molto l'idea di dover fare tutto da solo

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Pubblicità


  • Risposte 187
  • Created
  • Ultima risposta

Top Posters In This Topic

Psicofarmaci mi sono stati proposti, ma non ne ho mai presi perche' le medicine in generale non mi piacciono e, finche' posso, preferisco farne a meno. La mia illimitata fiducia nella psicoterapia deriva dal fatto che per me e' stata di grande aiuto e mi ha aiutata a superare un nodo fondamentale della mia vita che sono le dipendenze affettive. Anche se in terapia c'ero finita per tutti altri motivi. Cioe' non mi ero mai resa conto di essere una dipendente affettiva, nel senso che mascheravo questo mio bisogno di dipendere facendo dipendere gli altri da me.

In terapia ci vado ancora, sono quattro anno suonati da una volta a settimana, a volte due se c'e' qualche argomento hot sul fuoco. E non ho ancora finito, nonostante molti risultati siano stati raggiunti.

Per esercizi di concentrazione intendo il cercare di fissare il pensiero dove

voglio io e non dove vuole andare lui. E' difficile. Soprattutto quando si e' in ansia o si e' agitati. Ma se si riesce poi la mente si rilassa. E' come quando vai in palestra perche' ti senti tutto anchilosato... e poi esci che

invece sei stanco ma rilassato. Uguale per la mente!

Sicuramente anche lo studiare e' di per se' un buon esercizio di concentrazione.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

...da piccolo ad esempio mi ha viziato in modo vergognoso- fino a farmi dormire con lei fino ad 11 anni

Waw... il sogno proibito dei miei figli... proibito da me ovviamente... povere mamme, non se ne azzecca mai una... :(:

Comunque quello che volevo dirti e' che anche questo astio che spesso esprimi nei confronti di tua madre potrebbe essere segno di una dipendenza da lei non ancora risolta nonostante l'allontanamento fisico. Immagino che ne parlerai o che ne avrai parlato con lo psico!

Sai, quando si e' avuto come modello di partenza un rapporto di dipendenza, e' abbastanza ovvio che si continui a ricadere sempre nella solita trappola, o da un lato (da dipendente) o dall'altro (da dominante).

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Per esercizi di concentrazione intendo il cercare di fissare il pensiero dove

voglio io e non dove vuole andare lui. E' difficile. Soprattutto quando si e' in ansia o si e' agitati. Ma se si riesce poi la mente si rilassa. E' come quando vai in palestra perche' ti senti tutto anchilosato... e poi esci che invece sei stanco ma rilassato. Uguale per la mente!

Sicuramente anche lo studiare e' di per se' un buon esercizio di concentrazione.

è tutta la vita che provo a concentrarmi. cioè, son proprio i pensieri ossessivi e la facile distraibilità che mi rendono la vita impossibile. dove hai imparato questi esercizi?

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Waw... il sogno proibito dei miei figli... proibito da me ovviamente... povere mamme, non se ne azzecca mai una... :(:

Comunque quello che volevo dirti e' che anche questo astio che spesso esprimi nei confronti di tua madre potrebbe essere segno di una dipendenza da lei non ancora risolta nonostante l'allontanamento fisico. Immagino che ne parlerai o che ne avrai parlato con lo psico!

Sai, quando si e' avuto come modello di partenza un rapporto di dipendenza, e' abbastanza ovvio che si continui a ricadere sempre nella solita trappola, o da un lato (da dipendente) o dall'altro (da dominante).

per me tu di psicologia ne sai più del tuo psicologo..;-)

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Appunto, a volte mi chiedo anch'io se mi restano delle alternative, o se le ho mai avute. E mi chiedo anche se ci sia un filo da recuperare. Certo che hai una fiducia illimitata nei confronti della psicoterapia..ma tu avevi preso anche dei farmaci? E quante volte ci andavi al mese? (perche il mio psico ora mi fa venire una volta ogni due settimane, ma mi sa ne di questo passo non concluderò niente).

Anche a me pare un po' poco onestamente, una frequenza di questo tipo credo vada bene più come un "mantenimento" che come terapia vera e propria :huh: Che poi c'è il rischio (nemmeno tanto improbabile) che ci si scordi di quello di cui si è parlato, tra una seduta e l'altra...

(oppure avete deciso questa cadenza per via dei costi? perché allora il discorso cambia un po')

Waw... il sogno proibito dei miei figli... proibito da me ovviamente... povere mamme, non se ne azzecca mai una... :(:

Comunque quello che volevo dirti e' che anche questo astio che spesso esprimi nei confronti di tua madre potrebbe essere segno di una dipendenza da lei non ancora risolta nonostante l'allontanamento fisico. Immagino che ne parlerai o che ne avrai parlato con lo psico!

Sai, quando si e' avuto come modello di partenza un rapporto di dipendenza, e' abbastanza ovvio che si continui a ricadere sempre nella solita trappola, o da un lato (da dipendente) o dall'altro (da dominante).

inosmma non ci salva in nessun caso ^_^

comunque è proprio vero... ma queste cose come sono emerse, per curiosità? cioè, ti sono state dette così come le hai scritte tu ora o è stata una cosa graduale?

una volta anche a me la psicologa accennò una cosa del genere, ma le sedute successive pareva se ne fosse scordata :sad:

Link al commento
Condividi su altri siti

 

per me tu di psicologia ne sai più del tuo psicologo..;-)

Sai com'e'.... e' tutta la vita che ho a che fare con personaggi di ogni tipo.... a partire

da me ovviamente!!!! :icon_nav1:

Link al commento
Condividi su altri siti

 

ma queste cose come sono emerse, per curiosità? cioè, ti sono state dette così come le hai scritte tu ora o è stata una cosa graduale?

una volta anche a me la psicologa accennò una cosa del genere, ma le sedute successive pareva se ne fosse scordata :sad:

No no, sono venute fuori un po' nebulosamente parlando dei miei rapporti con i familiari e poi

in maniera piu' chiara dall'analisi del transfert.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Vorrei che riuscissero a capire cosa provo e non pretendessero cose che non riesco a fare in quel momento, ma mi rendo conto che il mio atteggiamento può essere facilmente confuso con pigrizia ed irritare la gente normale

e se tu fossi nei panni degli altri, come ti comporteresti con te stesso, quando si manifestano di questi episodi?

Perchè importanti?

sono importanti, per te, anzitutto per capire i motivi, se ti interessa ancora farlo, naturalmente; e soprattutto, una volta che hai identificato quali sono i bisogni che ti attivano ceti comportamenti e le "strade" che segui per provare a soddisfarli, puoi anche iniziare a vedere se ci sono, e quali sono, le alternative (visto che ti chiedevi anche questo).

e in effetti all'inizio non era mia intenzione innamorarmene, poi mi sono lasciato andare per un errore di calcolo che sto pagando caro).

e in effetti, era più che altro questo che andava approfondito... errore di calcolo?

Non ricordo bene come mi sentissi onestamente, però di sicuro non ne ero felice, e mi pesava molto l'idea di dover fare tutto da solo

scusa ma qui mi sa che non ho capito bene... non avevi detto tua madre ti stra-viziava? e in sti casi come potevi trovarti a fare tutto da solo? in che situazioni?

Link al commento
Condividi su altri siti

 

e se tu fossi nei panni degli altri, come ti comporteresti con te stesso, quando si manifestano di questi episodi?

Cercherei di essere più vicino emotivamente e aiutare concretamente, invece di limitarmi a lamentarmi e basta.

Poi però mi rendo conto che gli altri (giustamente) non sono depressi perciò non posso pretendere che mi capiscano, o sopportino la mia (apparente) inerzia.

sono importanti, per te, anzitutto per capire i motivi, se ti interessa ancora farlo, naturalmente; e soprattutto, una volta che hai identificato quali sono i bisogni che ti attivano certi comportamenti e le "strade" che segui per provare a soddisfarli, puoi anche iniziare a vedere se ci sono, e quali sono, le alternative (visto che ti chiedevi anche questo).

Certo che mi interessa. Perchè hai ritenuto importante quello che hai citato?

e in effetti, era più che altro questo che andava approfondito... errore di calcolo?

Sì, perchè come ho detto pensavo che una ragazza che avesse subito un trauma simile avrebbe avuto bisogno di una figura di riferimento a cui legarsi per trovare quella stabilità affettiva che le mancava, perciò non mi avrebbe mai abbandonato.

Per di più c'era anche una forte componente mistico-religiosa nei suoi ragionamenti (es. "so di volerti bene e che è diverso dalle altre volte perchè credo nella reincarnazione e nel destino, e noi ci siamo già incontrati in un'altra vita", o "non c'è niente di più bello che volere il bene dell'altra persona, l'amore è il senso della vita") che consideravo come ulteriore prova della sua affidabilità.

Non avevo considerato l'effetto della famiglia, la sua propensione arrivistica e quasi ossessiva nei confronti dell'università, l'aspetto borderline (con conseguente effetto altalenante idealizzazione-svalutazione), il fatto che io non sia affatto una persona forte ed equilibrata e, soprattutto, la sua codardia (o il suo infinito narcisismo, se vogliamo) nello scontrarsi con opinioni diverse dalla sua e ad affrontare i suoi problemi e le sue paure (la paura del sesso, in primis: ma lei diceva che aveva questi problemi perchè "era più sensibile della media e la cosa la rendeva felicissima"- ovviamente)

scusa ma qui mi sa che non ho capito bene... non avevi detto tua madre ti stra-viziava? e in sti casi come potevi trovarti a fare tutto da solo? in che situazioni?

Mettere in ordine la stanza, cucinare o comprarmi i vestiti da indossare non è la stessa cosa che volere il mio bene (ad esempio, non mi ha mai appoggiato e non gliene è mai importato nulla di come andassi a scuola o del fatto che preferissi stare a casa tutto il giorno invece che uscire e socializzare: anzi, la cosa le faceva piacere perchè, in questo modo, sarei stato più debole, insicuro e dipendente da lei per ogni cosa)

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Anche a me pare un po' poco onestamente, una frequenza di questo tipo credo vada bene più come un "mantenimento" che come terapia vera e propria :huh: Che poi c'è il rischio (nemmeno tanto improbabile) che ci si scordi di quello di cui si è parlato, tra una seduta e l'altra...

(oppure avete deciso questa cadenza per via dei costi? perché allora il discorso cambia un po')

No lui a quanto pare si segna la roba sul suo pc e poi se la ripassa..

i costi non c'entrano, infatti non capisco neanch'io..glielo chiederò :Straight Face:

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Cercherei di essere più vicino emotivamente e aiutare concretamente, invece di limitarmi a lamentarmi e basta.

si, ma in che modo? non potresti provare a fare un esempio, descrivere proprio una situazione in cui tu, nei panni di queste altre persone, stai più vicino emotivamente e aiuti concretamente te stesso quando attraversi quelle fasi?

Certo che mi interessa. Perchè hai ritenuto importante quello che hai citato?

ora non ricordo che cosa ho quotato al tempo, ma sicuramente lo avrò fatto perchè da li si poteva partire per individuare quali sono le "leve" diciamo, che azionano/attivano certi tuoi comportamenti a seconda delle situazioni, e magari ti portano addirittura a ri-creare le condizioni affinchè queste si ripresentino.

in ogni caso, nel raccontare le fasi iniziali (a posteriori ovviamente) del tuo innamoramento nei confronti della ragazza in questione, sono usciti altri elementi, tipo questo anche:

Sì, perchè come ho detto pensavo che una ragazza che avesse subito un trauma simile avrebbe avuto bisogno di una figura di riferimento a cui legarsi per trovare quella stabilità affettiva che le mancava, perciò non mi avrebbe mai abbandonato.

che ora non so fino a che punto tu, pur parlandone, ne sei pienamente consapevole, ma già il fatto che, a differenza di molte altre persone che in situazioni simili continuano a mascherare o rinnegare certe dinamiche sotto il nome di "Amore Puro qui, Amore Vero li, lo Amo su, lo Amo giù ecc" (tu ad esempio queste parole non le hai usate, o se l'hai fatto mi saranno sfuggite), ti fa partire avvantaggiato, se di vantaggi si può parlare, in eventuali percorsi di psicoterapia dove si affrontino anche queste questioni.

Non avevo considerato l'effetto della famiglia, la sua propensione arrivistica e quasi ossessiva nei confronti dell'università, l'aspetto borderline (con conseguente effetto altalenante idealizzazione-svalutazione), il fatto che io non sia affatto una persona forte ed equilibrata e, soprattutto, la sua codardia (o il suo infinito narcisismo, se vogliamo) nello scontrarsi con opinioni diverse dalla sua e ad affrontare i suoi problemi e le sue paure (la paura del sesso, in primis: ma lei diceva che aveva questi problemi perchè "era più sensibile della media e la cosa la rendeva felicissima"- ovviamente)

ecco vedi, questa qui è una balla :Shame On You:

non è che non le avevi considerate, ma è stato proprio il considerarle che ti ha permesso di instaurare la relazione con lei; d'altronde l'hai detto:

se questa non aveva problemi, col cavolo che ci stava con me (na roba del genere)

Mettere in ordine la stanza, cucinare o comprarmi i vestiti da indossare non è la stessa cosa che volere il mio bene (ad esempio, non mi ha mai appoggiato e non gliene è mai importato nulla di come andassi a scuola o del fatto che preferissi stare a casa tutto il giorno invece che uscire e socializzare: anzi, la cosa le faceva piacere perchè, in questo modo, sarei stato più debole, insicuro e dipendente da lei per ogni cosa)

e lei come si comportava quando stavi a casa tutto il giorno invece che uscire e socializzare? (che tra l'altro mi sembra è quello che fai quando hai quei periodi no?)

Link al commento
Condividi su altri siti

 

si, ma in che modo? non potresti provare a fare un esempio, descrivere proprio una situazione in cui tu, nei panni di queste altre persone, stai più vicino emotivamente e aiuti concretamente te stesso quando attraversi quelle fasi?

Banalmente, basterebbe chiedere "Cosa c'è che non va? Perchè hai quelle occhiaie? Posso fare qualcosa per aiutarti? Non perderti d'animo, non sei una merdaccia come credi, siamo qui con aiutarti ecc."

ora non ricordo che cosa ho quotato al tempo, ma sicuramente lo avrò fatto perchè da li si poteva partire per individuare quali sono le "leve" diciamo, che azionano/attivano certi tuoi comportamenti a seconda delle situazioni, e magari ti portano addirittura a ri-creare le condizioni affinchè queste si ripresentino.

Però credo che riuscire a capire cosa mi spinge a comportarmi in un certo modo non significa necessariamente che possa aiutarmi a cambiare (ma al massimo a disperarmi ulteriormente capendo che posso agire solo in quel modo)

ecco vedi, questa qui è una balla :Shame On You:

non è che non le avevi considerate, ma è stato proprio il considerarle che ti ha permesso di instaurare la relazione con lei; d'altronde l'hai detto:

se questa non aveva problemi, col cavolo che ci stava con me (na roba del genere)

No, son due cose diverse; che avesse problemi mi stava anche bene come dici tu, ma che avesse problemi che alla lunga l'avrebbero portata ad allontanarmi da me non l'avevo capito (anche per una questione di presunzione: non avevo mai parlato con nessuno dei problemi della mia ex), ed è stato lì il mio errore

e lei come si comportava quando stavi a casa tutto il giorno invece che uscire e socializzare? (che tra l'altro mi sembra è quello che fai quando hai quei periodi no?)

No, quando era con lei era diverso perchè ero molto più giovane e i miei "momenti no" erano molto meno pronunciati: ero triste sì, ma non ancora senza speranze nel futuro.

Lei al massimo mi faceva tutto il giorno domande irritanti come "ma tu non hai amici?" poi però si limitava a questo, cioè non mi proponeva (o meglio: imponeva) alternative (es. vai in palestra, vai in oratorio, vai..) perchè in fondo credo che la cosa le facesse piacere (o forse per pura e semplice stupidità)

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Unisciti alla conversazione

Adesso puoi postare e registrarti più tardi. Se hai un account, registrati adesso per inserire messaggi con il tuo account.

Ospite
Rispondi

×   Incolla come testo formattato.   Incolla invece come testo normale

  Sono permesse un massimo di 75 faccine.

×   Il tuo link è stato inserito automaticamente.   Visualizza invece come link

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Editor trasparente

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

  • Navigazione recente   0 utenti

    • Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.



×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.