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Stupidità funzionale


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l'esercito e' una massa di stupidi guidati da altri stupidi,solo che se eseguono gli ordini,e' un'operazione di guerra,mentre se lo fanno di loro inizia tiva e' omicidio......e' una stupidita' unica,girala come vuoi ,ma sempre caxxate sono... :icon_neutral:

Ti dirò, le poche persone che ho conosciuto io e che lavoravano per l'esercito erano tutt'altro che stupidi, nel senso proprio del termine...probabilmente essendo di basso grado erano "stupidi funzionali" in base agli articoli tradotti fin ora...

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l'esercito è uno di quei rari esempi di organizzazioni che operano (o sono pensate per operare) in situazioni di emergenza e pericolo incombente

dove agire obbedendo e senza pretendere ragioni per ordini di dubbia validità o eticità ha una sua giustificazione. Giustificazione che è anche, almeno

in teoria, riconosciuta nella sua pericolosità per cui è di solito prevista la corte marziale per un comandante che ne abusa, oltre che per un soldato che

non la rispetta. Nella maggior parte delle organizzazioni cosiddette civili, invece, mancano entrambi gli elementi (giustificazione data da una reale

emergenza e corte marziale). E spesso mancano anche comandanti che danno ordini... preferiscono "fare in modo che le persone facciano" che è un

buon modo per poi, al bisogno, poter dire che le persone han fatto di loro iniziativa e "a mia insaputa" (un refrain abbastanza frequente...).

Il punto che volevo sottolineare è che qualsiasi organizzazione necessita di chi dà ordini e di chi li esegue altrimenti non va avanti e per necessità chi li esegue deve comportarsi da "stupido funzionale"

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Ospite pruillio

Ti dirò, le poche persone che ho conosciuto io e che lavoravano per l'esercito erano tutt'altro che stupidi, nel senso proprio del termine...probabilmente essendo di basso grado erano "stupidi funzionali" in base agli articoli tradotti fin ora...

diciamo che nell'esercito sono "stupidi" sapendolo di esserlo,e' una variante

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Ospite pruillio

Il punto che volevo sottolineare è che qualsiasi organizzazione necessita di chi dà ordini e di chi li esegue altrimenti non va avanti e per necessità chi li esegue deve comportarsi da "stupido funzionale"

sono d'accordo,in tutte le cose ci vuole qualcuno che comandi-organizzi,altrimenti ci sarebbe l'anarchia totale,quindi ce' bisogno dello stupido funzionale,l'importante e' farlo,e non esserlo stupido...secondo me

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Il punto che volevo sottolineare è che qualsiasi organizzazione necessita di chi dà ordini e di chi li esegue altrimenti non va avanti e per necessità chi li esegue deve comportarsi da "stupido funzionale"

Aspetta, però... forse ho capito male io ma non mi sembra che per "stupidità funzionale" si intenda il semplice fatto di ricevere ordini

ed eseguirli, o il semplice ricoprire un ruolo di subordinazione gerarchica.

Sul fatto che qualsiasi organizzazione necessita di chi dà ordini e di chi li esegue sono perfettamente d'accordo, infatti mi sembra di

aver raccontato a più riprese che la mia etichetta di 'anarchico-ribelle' deriva dall'aver criticato persone il cui ruolo comportava di dare

ordini per il fatto di fare di tutto per non darne, e altre persone il cui ruolo comportava di non darne, di sopperire a questa latitanza

scegliendosi da sè chi avrebbe dovuto supplire (indovina chi...) elevandolo al rango di antagonista del potere invece che far presente ai

loro superiori, come di solito si fa in ambiti civili ma anche militari, che il fatto di non ricevere direttive chiare era un problema.

Qui come vedi la 'stupidità funzionale' al starsene comodi nell'organizzazione era una cosa molto diversa dall'obbedire ad ordini e dal

rispettare le gerarchie... era il suo contrario, però era, sì, un'obbedienza a norme di fatto vigenti nell'organizzazione.

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Tanto per fare un esempio che secondo me si inquadra, se non sapevano se una cosa andava fatta o no, invece di

andare a chiedere alla persona responsabile del progetto, si sceglievano come referente la persona che ritenevano

al tempo stesso più autorevole e meno intrattabile. Quando questa persona rispondeva loro che gli dispiaceva ma

non poteva essere lei a decidere se quella cosa andava fatta o no perché era una decisione che ricadeva nella sfera

decisionale di un'altra persona, ma che dovevano prendere il coraggio a quattro mani, o anche a 8 se proprio e andare

a chiederlo a quella insistendo fino a che non avessero avuto una risposta chiara (oppure, o anzi "e", smetterla di

scassare i marroni a chi gli sarebbe piaciuto avere come responsabile), iniziavano a starnazzare evocando tutta una

serie di norme di convivenza nell'organizzazione che tutto avevano in sè tranne il rispetto delle gerarchie e delle

responsabilità associate ai vari ruoli che ci sono nell'organizzazione. E siccome all'altra persona di solito faceva comodo

che qualcuno si caricasse del peso decisionale che spettava a lei (cioè che lavorasse al posto suo), e che lo facesse

oltretutto esponendosi all'accusa di ingerenza che al bisogno può tornare utile...

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Tra parentesi, voi ve l'immaginate la regola portata come esempio di stupidity management ("si possono far presente eventuali

problemi solo se si hanno 'proposte costruttive' per affrontarli")... applicata all'esercito? Io francamente faccio un po' fatica...

Non che sia esperto di eserciti ma scommetto che in ambienti del genere la regola, almeno ufficialmente, è: "Se ci sono problemi

farli presente tempestivamente al proprio superiore. Punto. Eventuali 'proposte costruttive' et similia, si prega di tenersele per sè,

ché semo un esercito non il collettivo del leoncavallo".

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Aspetta, però... forse ho capito male io ma non mi sembra che per "stupidità funzionale" si intenda il semplice fatto di ricevere ordini

ed eseguirli, o il semplice ricoprire un ruolo di subordinazione gerarchica.

Credo che quella fosse solo una piccola parte della definizione...cioè quella alla quale sono arrivata a leggere io :icon_mrgreen: penso di riuscire a leggere il resto per il mese agosto :icon_mrgreen:

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Pensa a me che devo tradurlo... :sweat:

Comunque posso estrarti io la definizione data dai Jalisse. Non parla di subordinazione (e tra gli esempi che portano ci sono anche dirigenti di altissimo livello...).

"Per noi la stupidità funzionale è la mancanza di abilità e/o di volontà di usare le capacità cognitive e riflessive in modi che non siano ristretti e circoscritti. Essa implica un'assenza di riflessività, una riluttanza a richiedere o fornire argomentazioni, e un evitare l'effettivo ragionamento. Essa è legata agli elementi interconnessi di cognizione, motivazione ed emozione."

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Tra parentesi, voi ve l'immaginate la regola portata come esempio di stupidity management ("si possono far presente eventuali

problemi solo se si hanno 'proposte costruttive' per affrontarli")... applicata all'esercito? Io francamente faccio un po' fatica...

Non che sia esperto di eserciti ma scommetto che in ambienti del genere la regola, almeno ufficialmente, è: "Se ci sono problemi

farli presente tempestivamente al proprio superiore. Punto. Eventuali 'proposte costruttive' et similia, si prega di tenersele per sè,

ché semo un esercito non il collettivo del leoncavallo".

Un po' come dire "ci si può ammalare solo se si ha una cura" :icon_rolleyes:

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Pensa a me che devo tradurlo... :sweat:

Comunque posso estrarti io la definizione data dai Jalisse. Non parla di subordinazione (e tra gli esempi che portano ci sono anche dirigenti di altissimo livello...).

"Per noi la stupidità funzionale è la mancanza di abilità e/o di volontà di usare le capacità cognitive e riflessive in modi che non siano ristretti e circoscritti. Essa implica un'assenza di riflessività, una riluttanza a richiedere o fornire argomentazioni, e un evitare l'effettivo ragionamento. Essa è legata agli elementi interconnessi di cognizione, motivazione ed emozione."

Forse non parla di subordinazione perchè ai subordinati non è richiesto di usare le loro capacità in modi che non siano ristretti e circoscritti :icon_rolleyes:

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E siccome all'altra persona di solito faceva comodo

che qualcuno si caricasse del peso decisionale che spettava a lei (cioè che lavorasse al posto suo), e che lo facesse

oltretutto esponendosi all'accusa di ingerenza che al bisogno può tornare utile...

Questo è un classico...alla fine può sbagliare solo chi le cose le fa (o le decide), di certo chi non le fa (o non le decide) non sbaglia mai...

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Ospite pruillio

da noi ce' un detto "solo lavorando,e chi lavora puo' sbagliare",chi sta' al bar no.

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Forse non parla di subordinazione perchè ai subordinati non è richiesto di usare le loro capacità in modi che non siano ristretti e circoscritti :icon_rolleyes:

Quella che al subordinato non è richiesto di usare ecc ecc è in realtà una definizione di 'subordinato' che fa parte

di una certa intelaiatura ideologica, nella quale il subordinato è per definizione il braccio e il superiore la mente.

Nella realtà della maggior parte dei lavori, almeno quando vengono fatti davvero, non è così... un infermiere, un

ingegnere, una maestranza, un consulente finanziario ecc ecc sono 'subordinati' molto diversi da un soldato in

guerra... e forse anche il soldato è un subordinato diverso da quello che ci si immagina in quella visione... più

'pensante', anche quando decide di obbedire senza cincischiare (ci vuole l'uso del cervello anche per capire

quando è il momento di obiettare e quando no...).

Tra l'altro è un'intelaiatura ideologica che spesso convive con un'altra, quella secondo la quale l'organizzazione è

una grande famiglia liberale dove tutti sono incoraggiati a dare il loro contributo, il clima è collaborativo, informale,

ogni venerdì ci si veste con le scarpe da tennis (lo chiamano 'dress-down friday'...)e poi si va a prendere l'aperitivo

tutti assieme capi e seguaci ecc ecc e si cementano rapporti umani che vanno al di là del solo noioso lavoro...

... 'na sorta de frankenstein, che spesso riesce a sviluppare i lati peggiori di entrambi i modelli scimmiottati e a

non averne gli aspetti positivi...

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senti, dovete verbalizzareee, per far passare una comunicazione e una positiva collaborazione, anche in azienda, è necessario verbalizzare i sentimenti, anche se sembra scemo e da via col vento, la stupidity non è tanto stupidity, bisogna esprimere i sentimenti e questo è il vero management, cioè estrarre il meglio dal personale, ormai sono un'esperta perchè ho a che vedere con un'Asperger, che capisce solo il verbale, "ti amo alla follia, se viene il terremoto mi stendo su di te, se vado al lavoro è perchè vado a caccia per procurarti il cibo".

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tutti sti ruoli sono una convenzione, si lavora al meglio quando si riesce a comunicare l'emozione positiva di un lavoro, un senso di Comunione intellettuale, allora ottieni il max, tutto il resto è .....M...

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Quella che al subordinato non è richiesto di usare ecc ecc è in realtà una definizione di 'subordinato' che fa parte

di una certa intelaiatura ideologica, nella quale il subordinato è per definizione il braccio e il superiore la mente.

Nella realtà della maggior parte dei lavori, almeno quando vengono fatti davvero, non è così... un infermiere, un

ingegnere, una maestranza, un consulente finanziario ecc ecc sono 'subordinati' molto diversi da un soldato in

guerra... e forse anche il soldato è un subordinato diverso da quello che ci si immagina in quella visione... più

'pensante', anche quando decide di obbedire senza cincischiare (ci vuole l'uso del cervello anche per capire

quando è il momento di obiettare e quando no...).

Alle volte ci vuole più cervello ad "eseguire gli ordini" che a darli...e immagino che sia così in tutte le organizzazioni, anche perché hai voglia a mandare avanti un'organizzazione, qualsiasi essa sia, se la base non funziona...

Ho scelto come esempio l'esercito (esempio che forse ha fuorviato l'attenzione :Thinking: ) più che altro perché tra tutte le organizzazioni mi rimanda con il pensiero a ruoli definiti, lavoro di squadra ed efficienza.

Il soldato che marcia lo fa attenendosi al suo ruolo, incarnandolo per così dire, per quanto ristretto e circoscritto possa essere quel ruolo.

Purtroppo credo che la definizione "stupidità funzionale" sia essa stessa prigioniera di quelle intelaiature ideologiche di cui si parlava :acute:

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bisogna esprimere i sentimenti e questo è il vero management,

Purtroppo però ci sono dei limiti a questo...voglio dire...se esprimendo i miei sentimenti mando al diavolo il mio capo poi rischio di uscire definitivamente dal concetto di management :icon_mrgreen:

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da noi ce' un detto "solo lavorando,e chi lavora puo' sbagliare",chi sta' al bar no.

Ma così è tradotto, com'è in lingua madre? :icon_mrgreen:

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tutti sti ruoli sono una convenzione, si lavora al meglio quando si riesce a comunicare l'emozione positiva di un lavoro, un senso di Comunione intellettuale, allora ottieni il max, tutto il resto è .....M...

basta decidersi se li si vuole buttare fuori davvero o solo quando fa comodo...

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andate all'origine del termine "stupid" stupito, meravigliato, meraviglioso, spiazzato.. attonito.

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Ospite pruillio

Ma così è tradotto, com'è in lingua madre? :icon_mrgreen:

" chi al lavora al pol sbagliar,sol chie' c'sta' al bar lan sbaglia brisa" ...contenta? eheh

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Purtroppo però ci sono dei limiti a questo...voglio dire...se esprimendo i miei sentimenti mando al diavolo il mio capo poi rischio di uscire definitivamente dal concetto di management :icon_mrgreen:

non importa il capo apprezzerà di essre mandato al diavolo, il capo è intelligente e solitamente apprezza chi non gli dà sempre ragione, sulle prime si indigna poi si ammansisce, guarda il mio dirigente di ora, che non avendolgli mai rivolto la parola, si preoccupa del mio sguardo incaxxato nel corridoio, e mi chiede "O signora, ma che ha, le è successo qualcoSA?" e io con tenerezza, "perchè? Si vede?":))))))

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Ospite pruillio

andate all'origine del termine "stupid" stupito, meravigliato, meraviglioso, spiazzato.. attonito.

...quindi non tanto in grado di essere lucido...

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