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Il mio corpo


xela

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Ciao Elio..capisco benissimo quando dici che non  riesci a scrivere i tuoi difetti... scrivere i miei difetti mi ha messo ancora  più tristezza, perchè scrivevo ciò che vedo, li vedevo, li ammettevo, li sottolineavo agli altri e soprattutto a me stessa... la percepisci  come una sorta di umiliazione, come dire : oh guarda che è così! io sono così!

Quando ero piccola mettevo le mani nella porta dopo aver suonato il campanello, aspettando che qualcuno aprisse, le mettevo e le toglievo velocemente per vedere cosa succedeva se qualcuno avesse aperto nel momento in cui le mie dita erano nell'infisso della porta... anch'io, come te, oggi capisco che era un segnale di qualcosa che c'era dentro di me, di una sofferenza..ma ricordo poco, solo cose tristi. eppure i miei mi hanno voluto bene, ed anche oggi...bo.

Hai ragione quando dici che centra anche come si vive, cosa si fa del prorio tempo. in passato mi sono strodita, ora c'è coscenza, e forse è proprio questa coscenza che fa venire a galla le cose che un tempo non vedevo.  

è un periodo che non stò lavorando ai miei progetti/ deliri artistici. non ci riesco. mi sembra di essere ferma ma non so cosa farci, la creatività non la si comanda, se no diventa un lavoro, un obbligo, e per me non è quello. e la cosa strana è che le cose migliori le ho fatte in momenti molto bui. però effettivamente adesso non è un momento molto buio, non stò soffrendo, nonostante capitino  queste cose, le mie idee, la mia negatività nei confronti di me stessa,  che però non vivo  in  maniera drammatica...non so descivere in che maniera le vivo.

mi dispiace sentire che anche tu non stai bene..credo che un aiuto esterno sia fondamentale quando si crede che possa esserci di aiuto, quando si ha la spinta ad andarci, quando si sta molto male. io adesso non ho quella spinta, perchè come dicevo ad Ilaria penso di non  averne quella necessità urgente. io non stò male. ogni tanto cado. tutto qua....

grazie elio un abbraccio

ti posso dire solouna cosa: cerca di vivere. qualunque cosa tusenta dentro falla. viviti a più non posso. No stordirti, vivi. assapora, decanta, ascolta, guarda, impara. Sii empatica, ama, esci, entra, sfiora tocca ... le cose, le persone e lasciati toccare. non fermarti allo specchio neppure un attimo.....entra ed esci dal tuo dolore ( anche io faccio così, oggi per esempio sto molto meglio e mi va bene anche questo. me lo godo. mi "piaccio " persino). Ma vivi Xela, vivi. ..... non languire.

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 o forse perchè nessuno ci ascolta come dovrebbe  

ma se parli così piano come avolo ...

Cos'è tutto questo silenzio?

Hai ragione Aioblu, ho fatto un gran casino con la dimensione del carattere.

Comunque, ritornando al topic, vorrei chiarire una cosa: nessuno ascolta nessuno. Quando parlo di me, ho bisogno vitale di raccontare un mio periodo critico cioè un intervento chirurgico, il quale mi ha lasciato delle conseguenze non proprio accettabili per una donna, bè se io voglio raccontarmi, sai cosa avverto? pena, compassione e...ovietà, ma non dalle persone sconosciute, ma dalla mia famiglia. Vorrei che qualcuno mi "ASCOLTASSE" senza cadere nell'ovvio.

IO ODIO L'OVVIO.

Un abbraccio, Lorella.

magari possiamo provare ad alzare la voce... :wink:

P.S.: non nel senso dell'aumentare il volume, ma di verificare la nostra reale volontà/desiderio di essere ascoltati, indi, se ci è sufficientemente chiaro quello che vogliamo comunicare mettere più piglio, più determinazione nei nostri "messaggi" all'altro ( padre, amico, marito, collega, etc.)....cioè far si che quello che diciamo/facciamo sia esattamente quello che sentiamo, quello che desideriamo...quello che siamo fino in fondo.

Come si comunica/manifesta ad esempio un momento di tristezza o di gioia? Parliamo piano o ci tuffiamo completamente dentro quello che sentiamo? Immergersi in una cosa che sentiamo, andare in profondità, viverla tutta, piccola o grande che sia, è secondo me giusto come alzare la voce....

Cosa vuoi davvero?Cosa senti davvero? Urlalo a te stessa prima di ogni altra persona...e ascoltati ...ascoltati tu per prima.

Caro Aioblu, mi chiedi cosa sento davvero? RABBIA tanta quanta tu non ne immagini. Per farsi rispettare bisogna dare calci a destra e a sinistra?

A te sembra logico?

Un abbraccio, Lorella.

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ma non mi strappavo tutta l'unghia,  :shock:  

io ce l'ho tutt'ora con le unghie dei miei piedi...spesso me le accorcio con le mani..e ogni tanto mi faccio un pò male...ma non è una cosa che cerco...

c'è stato un periodo (verso i 15 anni) che mi facevo del male con delle lamette, mi facevo dei tagliettini sulle mani oppure le sfregavo contro un muro fino a fare uscire il sangue...faceva molto male ma mi piaceva :oops:

ho mangiato anche io per almeno 10 anni le unghie, le avevo cortissime e andavo spesso a sangue. ora ho smesso da un bel pò...ma molto spesso quando son nervosa ho l'istinto di ricominciare...devo sempre trattenermi molto...a volte sul lavoro non ce la faccio e una qualche morsicatina la do ancora.

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sai luna, anche io sento a volte l'istinto di ricominciare.....ma evito... un dolore assurdo e poi inestetico al massimo....

invece ingraqsso.. è più piacevole... altrettanto inestetico, però. e gravoso sul sistema osteosarticolare....

vabbè. di qualcosa si deve pur morire!!! basta non aspettarsi di vivere a lungo e bene!! :wink:

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Ciao Elio..capisco benissimo quando dici che non  riesci a scrivere i tuoi difetti... scrivere i miei difetti mi ha messo ancora  più tristezza, perchè scrivevo ciò che vedo, li vedevo, li ammettevo, li sottolineavo agli altri e soprattutto a me stessa... la percepisci  come una sorta di umiliazione, come dire : oh guarda che è così! io sono così!

Quando ero piccola mettevo le mani nella porta dopo aver suonato il campanello, aspettando che qualcuno aprisse, le mettevo e le toglievo velocemente per vedere cosa succedeva se qualcuno avesse aperto nel momento in cui le mie dita erano nell'infisso della porta... anch'io, come te, oggi capisco che era un segnale di qualcosa che c'era dentro di me, di una sofferenza..ma ricordo poco, solo cose tristi. eppure i miei mi hanno voluto bene, ed anche oggi...bo.

Hai ragione quando dici che centra anche come si vive, cosa si fa del prorio tempo. in passato mi sono strodita, ora c'è coscenza, e forse è proprio questa coscenza che fa venire a galla le cose che un tempo non vedevo.  

è un periodo che non stò lavorando ai miei progetti/ deliri artistici. non ci riesco. mi sembra di essere ferma ma non so cosa farci, la creatività non la si comanda, se no diventa un lavoro, un obbligo, e per me non è quello. e la cosa strana è che le cose migliori le ho fatte in momenti molto bui. però effettivamente adesso non è un momento molto buio, non stò soffrendo, nonostante capitino  queste cose, le mie idee, la mia negatività nei confronti di me stessa,  che però non vivo  in  maniera drammatica...non so descivere in che maniera le vivo.

mi dispiace sentire che anche tu non stai bene..credo che un aiuto esterno sia fondamentale quando si crede che possa esserci di aiuto, quando si ha la spinta ad andarci, quando si sta molto male. io adesso non ho quella spinta, perchè come dicevo ad Ilaria penso di non  averne quella necessità urgente. io non stò male. ogni tanto cado. tutto qua....

grazie elio un abbraccio

ti posso dire solouna cosa: cerca di vivere. qualunque cosa tusenta dentro falla. viviti a più non posso. No stordirti, vivi. assapora, decanta, ascolta, guarda, impara. Sii empatica, ama, esci, entra, sfiora tocca ... le cose, le persone e lasciati toccare. non fermarti allo specchio neppure un attimo.....entra ed esci dal tuo dolore ( anche io faccio così, oggi per esempio sto molto meglio e mi va bene anche questo. me lo godo. mi "piaccio " persino). Ma vivi Xela, vivi. ..... non languire.

ti do un abbraccio elio. per quello che mia hai scritto. e per altro. io vivo. ma sento anche il resto. vivere adesso è anche taglarmi. a dire il vero non so dirti quanto quelsto possa essere sbagliato, per me naturalmente.

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aiublu wrote

Da quel vuoto , senza che tu te ne accorga quasi, saliranno profondissime ed intense la rabbia, la gioia, la tristezza, le paure...quella sei tu...la vera te...manifestala ai tuoi, e poi a chiunque ti sia vicino...questi hanno lo stesso vuoto...le stesse paure e tante emozioni dentro di sè...se tu manifesti le tue, agli altri potrà risultare più semplice tirare fuori le loro...esci allo scoperto...ti meraviglierai tu stessa di quanto gli altri, i tuoi genitori per primi, non stanno facendo altro che aspettare te...senti le tue braccia cosa vogliono fare...e non impedirgli di farlo...prova a dire a tua madre quanto ti ha inibito...quanto non sei riuscita a confessare a te stessa il tuo desiderio di un contatto fisico/emozionale più vivo , più intenso con tuo padre e con lei stessa...quanto lei non ti abbia aiutato ad avere questo tipo di rapporto...manifestale sia la rabbia o la tristezza che la gioia, la tenerezza che senti per lei...per lui...sarà sempre in quel vuoto che senti che cominceranno a trovare una forma le parole e le tue sensazioni /emozioni.

ha aragione ma è una parola, e la tua famiglia ti deve accogliere, io sto passando un periodacccio perchè mia madre non mi ha maiacacolto completamente emio marito che ho sposato da due anni, e prima mi accoglieva, sembra latitante, tanto che stiamo alle strette e forse lo avrà anche capito. accogliere significa capire, ma anche parlare, apr4irsi a sua volta è un interscambio di abbracci psicologici, che cosa me ne faccio di un muro, allora stavo a casa mia, lui sapeva della mia depresssionealtalenante e ora che non lavoro è tornata e non può dire sforzati. Io allo spsecchio non mi ci guardo, vedo una faccia da schifo, mi viene sempre da piangere, m i intrisstisco per me stessa, ma sono gli altri che mi fanno sentire ancora più di merda, quindi esigi che gli altri ti accolgano, e se non lo fanno trova altri soggetti, ma chi non ti accoglie sappia che non sarà certo amato e accolto nel momento del bisogno.

Tutti parlano di depressione ma il depresso vicino pare un appestato.

Ma chi se non una persona cara può accoglierti? e in più se sei bloccata? non ho letto il topic dall'inizio forse sto dicendo alcuine cose non appropriate, ma il gemitore è tale fino a quando non muore, non è che a 18 anni, il figlio è svezato e via, specie quando ci sono dei vuoti e delle lacune che loro stesso (cosa mio) hanno generato.

E' diofficile essere gemitori ma anche essere figli.

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hol etto tutto anche dall'inizio, certo prima dovresti accoglierti tu.

hai 31 anni e io 35 ma io non mi guardo allo spsecchio perchè ho semprel a faccia incazzata. Non mi frega dei capelli bianchi, rughe non ne ho.

Inutile correre dietro alle riviste e ai rotocalchi, qeulle là tutte rifatte con decine di interventi non sono più esseri umani ma roba di cartapesta siclicone o quant'altro, non sono vere ma finte.

Ricordo anni fa quando Antonella Elia che non è bella, faceva la valeltta per la ruota della fortuna di Mike, e lui disse vedendola in giro nei camerini non truccata, che una cosi' brutta non l'avrebbe mai voluta e poi scoprendo il tutto disse, ah ma eri tu? ma gurda un pò?

Quindi pensa cosa questa gente è in strada, di dive belle e poco ritoccate non ce ne sono, io sono sempre per l'eser belli dentro anche se in tal momento mi sento cara xela brutta dentro perchè sono rabbiosa di ciò che la vita mi nega, un lavoro per non essere un fantasma sociale.

Ma atornando al tuo corpo, beh quello invecchia come il mio, io ho tante smagliature sulle cosce a forza di avere sbalzi di peso, dicono ci sonocreme ma non è vero, al mare spariscono per un pò.

Sono stata ad un passo dal'anoressia, beh pazienza, cosa ci devo fare, è la mia anima che sta male, il mio corpo vorrebbe magari qualche cura in più e forse ha ragione, ma un corpo che non invecchia mai è una rosa che non muore mai, una cosa mostruosa.

Un episodio di 'spazio 1999' di 30 anni fa parlava di un popolo che arrivò a fermare il tempo per non dover più invecchiare e fare lavori faticosi, beh li' la vita spari' ed esissteva solo la macchina che controllava lo stato di tempo fermo, che fu distrutta dagli abitanti della luna viaggiatne nello spazio (la nostra), dopo che si svegliarono dalla magia dell'etereo contemplare un tempo fermo, perchè quella non è vita.

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Ciao Elio..capisco benissimo quando dici che non  riesci a scrivere i tuoi difetti... scrivere i miei difetti mi ha messo ancora  più tristezza, perchè scrivevo ciò che vedo, li vedevo, li ammettevo, li sottolineavo agli altri e soprattutto a me stessa... la percepisci  come una sorta di umiliazione, come dire : oh guarda che è così! io sono così!

Quando ero piccola mettevo le mani nella porta dopo aver suonato il campanello, aspettando che qualcuno aprisse, le mettevo e le toglievo velocemente per vedere cosa succedeva se qualcuno avesse aperto nel momento in cui le mie dita erano nell'infisso della porta... anch'io, come te, oggi capisco che era un segnale di qualcosa che c'era dentro di me, di una sofferenza..ma ricordo poco, solo cose tristi. eppure i miei mi hanno voluto bene, ed anche oggi...bo.

Hai ragione quando dici che centra anche come si vive, cosa si fa del prorio tempo. in passato mi sono strodita, ora c'è coscenza, e forse è proprio questa coscenza che fa venire a galla le cose che un tempo non vedevo.  

è un periodo che non stò lavorando ai miei progetti/ deliri artistici. non ci riesco. mi sembra di essere ferma ma non so cosa farci, la creatività non la si comanda, se no diventa un lavoro, un obbligo, e per me non è quello. e la cosa strana è che le cose migliori le ho fatte in momenti molto bui. però effettivamente adesso non è un momento molto buio, non stò soffrendo, nonostante capitino  queste cose, le mie idee, la mia negatività nei confronti di me stessa,  che però non vivo  in  maniera drammatica...non so descivere in che maniera le vivo.

mi dispiace sentire che anche tu non stai bene..credo che un aiuto esterno sia fondamentale quando si crede che possa esserci di aiuto, quando si ha la spinta ad andarci, quando si sta molto male. io adesso non ho quella spinta, perchè come dicevo ad Ilaria penso di non  averne quella necessità urgente. io non stò male. ogni tanto cado. tutto qua....

grazie elio un abbraccio

ti posso dire solouna cosa: cerca di vivere. qualunque cosa tusenta dentro falla. viviti a più non posso. No stordirti, vivi. assapora, decanta, ascolta, guarda, impara. Sii empatica, ama, esci, entra, sfiora tocca ... le cose, le persone e lasciati toccare. non fermarti allo specchio neppure un attimo.....entra ed esci dal tuo dolore ( anche io faccio così, oggi per esempio sto molto meglio e mi va bene anche questo. me lo godo. mi "piaccio " persino). Ma vivi Xela, vivi. ..... non languire.

ti do un abbraccio elio. per quello che mia hai scritto. e per altro. io vivo. ma sento anche il resto. vivere adesso è anche taglarmi. a dire il vero non so dirti quanto quelsto possa essere sbagliato, per me naturalmente.

è sbagliato tutto quello che facciamo contro di noi, come se lo facessimo ad un altro, tagliarsi, ingozzarsi di porcate... fumare, bere eccessivamente.... etc.... è sbagliato il non riconoscere nell'altro che maltrattiamo noi stessi, o forse proprio per indirizzare tutto questo odio verso un essere che non sappiamo accettare e vorremmo distruggere. ma lo facciamo... tutti in qualche modo... anche i dottori che sanno sempre tante ricettine e te le sciorinano mentre si introducono catrame nei polmoni fingendo che sia ossigeno puro.....lo facciamo e basta.

In fondo nessuno sa davvero perchè....

Ti abbraccio anche io Xela.

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