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Pensi di essere vittima di Mobbing?


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All'ufficio vertenze il giorno dopo hanno detto che devo rispondere io perchè il mio datore di lavoro ha scritto a me (e grazie al cavolo...)

a me sembra che ti abbiano detto una caxxata...non penso proprio. :icon_confused:

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Qualcosa di che tipo?

Pare che ci siano diversi intrallazzi fra presidente della cooperativa dove lavoro, confcooperative (stesso edificio del sindacato) e sindacato stesso. Fra l'altro il fratello di una che lavora con me, e che fa parte di quelli ruffiani che hanno avuto certi particolari trattamenti di favore in cambio di soffiate sui mobbizzati, lavora proprio in quel sindacato. Fra l'altro una volta una telefonata fatta al sindacalista ha interrotto improvvisamente la nostra prima riunione e siamo stati congedati immediatamente con molta fretta. Stranamente il mio capo era proprio poche stanze più in la dal presidente delle cooperative e già da prima era intorno al sindacato che passeggiava per vedere chi c'era fuori dall'edificio per aspettare che ci facessero entrare per la riunione. Da lui stesso ho ricevuto una chiamata con frasi intimidatorie che dicevano cose tipo "bisogna eleggere un rappresentante ed è ancora da vedere se sarà uno di voi tre". Più tardi una voce mi ha detto che quella telefonata proveniva dal presidente delle cooperative. Che possano essere arrivate intimidazioni al sindacalista? Poi le voci sono tutte da verificare, ma per esperienza credo sia tutto plausibile. In ogni caso il mio capo è venuto a controllare chi c'era alla riunione e ha messo in atto atteggiamenti intimidatori verso di me e verso gli altri due e questo è un fatto inderogabile.

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quindi ci sono anche dei tuoi colleghi che si sono rivolti al sindacato, in quanti siete?

Siamo in 3. Gli altri o sono allegri adoperatori di lingua oppure hanno paura e non sono abbastanza compromessi da non aver nulla da perdere. Questa è la vera forza del mio capo: la paura e la disunione nonchè la cortina di uomini zerbino che si è messo intorno.

Un paio di giorni fa è venuro uno di questi colleghi a prendere un signore di fianco a casa mia e io stavo parlando con lui e sua moglie. Mentre arrivava il pulmino gli ho detto che quell'autista non mi rivolge neanche la parola (loro sanno la mia situazione) e la signora ha pronunciato un incredulo "ma valà" credendo che stessi scherzando.

La scena tragicomica continua con il mio collega che scende, mi passa davanti senza guardarmi, prende la carrozzina con su il mio vicino e la spinge su per la rampa del pulmino facendo finta di non vedermi. Io con un sorriso a 32 denti lo guardavo mentre la mia vicina con una faccia allibita scuoteva la testa facendosi sfuggire le parole "ma guarda questo...".

Quando ero al lavoro questa dimostrazione di disprezzo mi avrebbe infastidito e non poco perchè uno come quello non può nè definirsi un uomo nè tantomeno permettersi di trattarmi in quella maniera come fosse superiore a me. Adesso invece mi fa ridere da matti a vedere com'è cretino.

Mi fa proprio bene stare in malattia.

Ah, per la cronaca, quel collega era proprio quello che quando lavorava da poco, ad una cena di lavoro si è alzato senza motivo a chiedere un applauso a ca55o per il presidente. Non è giusto chiamarlo ruffiano, perchè le cose vanno chiamate con il loro nome e quello è un lecca c++o peripatetico.

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Pare che ci siano diversi intrallazzi fra presidente della cooperativa dove lavoro, confcooperative (stesso edificio del sindacato) e sindacato stesso. Fra l'altro il fratello di una che lavora con me, e che fa parte di quelli ruffiani che hanno avuto certi particolari trattamenti di favore in cambio di soffiate sui mobbizzati, lavora proprio in quel sindacato. Fra l'altro una volta una telefonata fatta al sindacalista ha interrotto improvvisamente la nostra prima riunione e siamo stati congedati immediatamente con molta fretta. Stranamente il mio capo era proprio poche stanze più in la dal presidente delle cooperative e già da prima era intorno al sindacato che passeggiava per vedere chi c'era fuori dall'edificio per aspettare che ci facessero entrare per la riunione. Da lui stesso ho ricevuto una chiamata con frasi intimidatorie che dicevano cose tipo "bisogna eleggere un rappresentante ed è ancora da vedere se sarà uno di voi tre". Più tardi una voce mi ha detto che quella telefonata proveniva dal presidente delle cooperative. Che possano essere arrivate intimidazioni al sindacalista? Poi le voci sono tutte da verificare, ma per esperienza credo sia tutto plausibile. In ogni caso il mio capo è venuto a controllare chi c'era alla riunione e ha messo in atto atteggiamenti intimidatori verso di me e verso gli altri due e questo è un fatto inderogabile.

A me sembra che non ci sia differenza tra cooperative e sindacato. Anzi, è il sindacato ad avere un ruolo subalterno... e vissero tutti unti/uniti e contenti.

Che roba... non mi viene difficile da crederlo, anche se a raccontarle certe cose sembra di farneticare... della serie "ma se davvero fosse così, qualcuno farebbe qualcosa". Ma porca l' oca, ci sarebbe da rispondere "prova!"

Prova a cambiare sindacato, almeno sentire un' altra campana.

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Mago, per caso sai come sono messi i conti della cooperativa e quali prospettive future ha?

(Domanda tratta dal capitolo intitolato "ne vale la pena?").

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Mago, per caso sai come sono messi i conti della cooperativa e quali prospettive future ha?

(Domanda tratta dal capitolo intitolato "ne vale la pena?").

stavo per scriverglielo prima,è venuto in mente anche a me ma ho desistito perchè è una domanda che ha senso in "tempi di pace", no? :icon_confused:

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stavo per scriverglielo prima,è venuto in mente anche a me ma ho desistito perchè è una domanda che ha senso in "tempi di pace", no? :icon_confused:

Non saprei... :huh: A me sembra che abbia molto senso, quando si decide se intentare o meno una causa o intraprendere qualcosa di analogo,

chiedersi se in caso di esito positivo la controparte sarà in grado di pagare. Soprattutto se la cosa si preannuncia lunga, costosa e faticosa!

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Mago, per caso sai come sono messi i conti della cooperativa e quali prospettive future ha?

(Domanda tratta dal capitolo intitolato "ne vale la pena?").

Perchè lo chiedi?

In ogni caso la cooperativa (non a scopo di lucro) non sembra sia in cattive condizioni visto che ogni tanto comprano un mezzo nuovo o usato.

Il lavoro viene passato quasi al 100% dall'azienda unità sanitaria locale ed è assicurato visto l'enorme bacino di utenti che si è arricchito ultimamente con i trasportati appartenenti all'unione italiana ciechi.

A fine anno mi hanno detto che c'è un ristorno degli utili fra i soci che non viene pagato, ma fa in un fondo a nome dei vari soci che credo sia come una liquidazione (tfr) che ogni socio deve avere quando si ritira.

Non credo che ci siano debiti e comunque il lavoro non è minimamente intaccato dalla crisi perchè i trasportati viaggiano per necessità quali terapie e centri diurni oltre a qualche disabile che va a lavorare quindi quelli non possono fare a meno del trasporto giornaliero.

Se i conti fossero in rosso sarebbe o perchè il presidente ha abbassato troppo la richiesta all'usl per vincere il concorso, o "qualcuno" ha fatto sparire dei soldi: ad esempio ci sono state polemiche durante un'assemblea dei soci per la retribuzione percepita nel 2006 dal figlio come consulente esterno quando in realtà lui stava usando la cooperativa per fare la sua tesi. In effetti la polemica nacque perchè nei conti comparve una voce "consulenze esterne 110.000 euro" (l'ho visto coi miei occhi) e il presidente non volle nè dire quanto aveva guadagnato suo figlio, nè spiegare quali consulenze esterne erano costate così care. Le spese legali per le cause che aveva dovuto sostenere naturalmente avevano una voce a parte quindi quelle erano altro tipo di consulenze.

Naturalmente dico queste cose senza fare nomi per non rischiare una querela.

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quando si decide se intentare o meno una causa o intraprendere qualcosa di analogo,

chiedersi se in caso di esito positivo la controparte sarà in grado di pagare.

In ogni caso per il momento per le motivazioni già spiegate non farò causa, ma mi limiterò a cercare di ottenere la malattia professionale per avere più tutele possibile. Se poi riuscirò a far capire all'inail cosa sta succedendo, forse avrò anche un'arma in più per intentare una causa civile con questa persona incivile.

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Non saprei... :huh: A me sembra che abbia molto senso, quando si decide se intentare o meno una causa o intraprendere qualcosa di analogo,

chiedersi se in caso di esito positivo la controparte sarà in grado di pagare. Soprattutto se la cosa si preannuncia lunga, costosa e faticosa!

probabilmente non ho capito nulla allora . Io pensavo che il problema da risolvere non fosse legato esclusivamente ad una questione di busta paga, ferie, permessi ecc... o meglio, sì ma solo per estensione. Il discorso mi sembrava più centrato sul riconoscimento del diritto di avere una vita lavorativa sana, "normale", soprattutto un tentativo di opporsi a condizioni inique e arbitrarie, con tutte le conseguenze del caso. Non so se riesco a spiegarmi... :icon_confused:

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Non saprei... :huh: A me sembra che abbia molto senso, quando si decide se intentare o meno una causa o intraprendere qualcosa di analogo,

chiedersi se in caso di esito positivo la controparte sarà in grado di pagare. Soprattutto se la cosa si preannuncia lunga, costosa e faticosa!

Non lo so Ste, allora potrebbe valere per chiunque ...cosa che farebbe seguire un "ma allora, tanto vale"! :icon_confused:

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Non lo so Ste, allora potrebbe valere per chiunque ...cosa che farebbe seguire un "ma allora, tanto vale"! :icon_confused:

Ovvio che vale per chiunque. Che segua un "ma allora, tanto vale", dipende... può valerne la pena come può non valerne la pena,

con un grado di incertezza più o meno grande e un'ovvia dipendenza dagli obiettivi che uno si pone.

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un'ovvia dipendenza dagli obiettivi che uno si pone.

non mi sembrava un obiettivo "economico", ma magari non ho capito.

Preciso, non che non abbia la sua rilevanza anche la parte economica, solo mi sembrava che il problema non fosse limitato a questa. :icon_confused:

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non mi sembrava un obiettivo "economico", ma magari non ho capito.

Preciso, non che non abbia la sua rilevanza anche la parte economica, solo mi sembrava che il problema non fosse limitato a questa. :icon_confused:

Indipendentemente dal fatto che l'obbiettivo sia economico o meno, sono il contesto e la natura dei rapporti ad essere intrinsecamente di tipo economico.

Tradotto in pratica con un esempio, metti che l'obbiettivo sia il riaffermare un diritto non di tipo economico che ti è stato tolto all'interno di un'azienda, tipo,

chessò, il diritto al giusto riposo. Se la battaglia è prevedibile che durerà anni, sapere se l'azienda è decotta o se ha un futuro non è un dettaglio irrilevante.

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Indipendentemente dal fatto che l'obbiettivo sia economico o meno, sono il contesto e la natura dei rapporti ad essere intrinsecamente di tipo economico.

Tradotto in pratica con un esempio, metti che l'obbiettivo sia il riaffermare un diritto non di tipo economico che ti è stato tolto all'interno di un'azienda, tipo,

chessò, il diritto al giusto riposo. Se la battaglia è prevedibile che durerà anni, sapere se l'azienda è decotta o se ha un futuro non è un dettaglio irrilevante.

Sì sì, avevo capito però secondo me non può essere quello il criterio per rinunciare ad opporsi. Come dire, intanto io ci lavoro adesso e mi tocca o di sopportare passivamente o di provare a modificare la situazione, indipendentemente dalla probabilità che la coop. chiuda fra un anno, per dire.

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Sì sì, avevo capito però secondo me non può essere quello il criterio per rinunciare ad opporsi. Come dire, intanto io ci lavoro adesso e mi tocca o di sopportare passivamente o di provare a modificare la situazione, indipendentemente dalla probabilità che la coop. chiuda fra un anno, per dire.

Se la coop chiude fra un anno e per modificare la situazione hai bisogno di almeno tre anni, è una scelta fittizia.

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Se la coop chiude fra un anno e per modificare la situazione hai bisogno di almeno tre anni, è una scelta fittizia.

Capisco quello che dici, ci sta anche che chi si sobbarca di tempi così lunghi e di tutte le incombenze del caso si faccia due conti preliminari sul fatto che ne valga la pena o meno.

Intanto però non si può essere certi dei conti. Poi magari, per altre questioni, la coop. cambia ragione sociale domani mattina e fa quel che crede ugualmente... lo fanno quasi di prassi. Ad ogni modo, senza invadere oltre l' ambito con discorsi generali, prenderei per buono il fatto che Mago ha già negato l' esistenza di fattori economici compromettenti.

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Capisco quello che dici, ci sta anche che chi si sobbarca di tempi così lunghi e di tutte le incombenze del caso si faccia due conti preliminari sul fatto che ne valga la pena o meno.

Intanto però non si può essere certi dei conti. Poi magari, per altre questioni, la coop. cambia ragione sociale domani mattina e fa quel che crede ugualmente... lo fanno quasi di prassi. Ad ogni modo, senza invadere oltre l' ambito con discorsi generali, prenderei per buono il fatto che Mago ha già negato l' esistenza di fattori economici compromettenti.

Oggi in mancanza di Mio, il prete lo faccio io: 46.gif

Perciò dico: “Conosci il nemico come conosci te stesso. Se farai così, anche in mezzo a cento battaglie non ti troverai mai in pericolo”.

Se non conosci il nemico, ma conosci soltanto te stesso, le tue possibilità di vittoria saranno pari alle tue possibilità di sconfitta.

Se non conosci te stesso, né conosci il tuo nemico, sii certo che ogni battaglia sarà per te fonte di pericolo gravissimo.

(Sun Tzu)

E in questo ambito, il nemico lo puoi conoscere davvero solo facendogli i conti in tasca ("follow the money").

Che poi si tratti di un aspetto palloso, sono il primo a dirlo... infatti non ho mai capito che gusti perversi ha chi studia ragioneria o addirittura

economia e commercio! Però purtroppo la guerra non è fatta di cose piacevoli, nemmeno quando è guerra in senso lato...

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Oggi in mancanza di Mio, il prete lo faccio io: 46.gif

Perciò dico: “Conosci il nemico come conosci te stesso. Se farai così, anche in mezzo a cento battaglie non ti troverai mai in pericolo”.

Se non conosci il nemico, ma conosci soltanto te stesso, le tue possibilità di vittoria saranno pari alle tue possibilità di sconfitta.

Se non conosci te stesso, né conosci il tuo nemico, sii certo che ogni battaglia sarà per te fonte di pericolo gravissimo.

(Sun Tzu)

però Ste, devo dire che messa così è un po' diversa la cosa, eh!... :D: si digerisce anche meglio, è funzionale allo scopo... l' arrendevolezza, se esiste in italiano, mi stava facendo aggrovigliare le budella. Che brutta immagine! :mellow:

E in questo ambito, il nemico lo puoi conoscere davvero solo facendogli i conti in tasca ("follow the money").

Che poi si tratti di un aspetto palloso, sono il primo a dirlo... infatti non ho mai capito che gusti perversi ha chi studia ragioneria o addirittura

economia e commercio! Però purtroppo la guerra non è fatta di cose piacevoli, nemmeno quando è guerra in senso lato...

non è una questione di pallosaggine. Solo, non riesco ad accettare l' idea che chi "non ci sta" sia tagliato fuori dai giochi senza colpo ferire, perchè tanto l' azienda è decotta o perchè tanto non ci puoi fare nulla , tanto i sindacati son venduti, ecc...Lo so che la prima motivazione vale più delle altre in senso pratico ma rimane comunque un ulteriore mezzo per renderti un succube innocuo. Senza contare il fatto che prima di pensare agli ipotetici tre anni per una eventuale risoluzione e prima di pensare che la coop. resista ancora tre anni, devo pensare a come resistere io. Il punto è questo. Una persona non sta male perchè gli ciccano regolarmente la busta paga o gli rompono le balle con delle richieste del cavolo tramite raccomandata. Si arriva a vivere male, a risentirne anche fisicamente perchè ogni atto, per quanto insignificante è un modo per rimarcare la tua posizione di inferiorità, il potere arbitrario che possono esercitare su di te per farti di fatto abdicare ai tuoi diritti; dentro o fuori dai giochi. Non posso pensarla diversamente, pur comprendendo il discorso economico, però quale sarebbe l' alternativa? - Probabilmente hanno i conti in rosso, "beh, trovati un altro lavoro". No, se tutto porta a quello, allora diciamocelo chiaro che non c' è più modo di aver salva la lingua e che bisogna sgomitare per prender qualche culo libero.

Mi son sfogata io alla fine, mi sento pure un po' patetica. Scusate. :Whew:

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No Ransie, non sei patetica. Il fatto è che da come parli sembra che tu abbia vissuto questo problema in prima persona da quanto mi hai capito. Quello che voglio è la serenità nella mia vita e questo non posso averlo se passo la maggior parte del tempo da sveglio in un posto dove mi fanno violenze psicologiche, e il resto lo passo a faticare a dormire per il nervoso.

La soluzione è trovare un'altro lavoro che mi dia comunque sicurezza economica, ma mica è facile. Se vado a lavorare come stagionale o part time dopo non dormo la notte per i problemi economici e l'incertezza. E allora? Sto li e cerco d far valere i miei diritti.

Il discorso è molto semplice. Scusate se non uso mezzi termini, ma io vado a fare un lavoro che c'è da alzarsi alle 5, con lo spezzato mattina e pomeriggio e lavoro anche il sabato. Alla fine del mese pretendo la mia bustapaga integra e che nessuno mi rompa le P-A-L-L-E! Siccome la seconda cosa non la otterrò mai, allora voglio almeno che chi me le rompe sia costretto a rispettarmi il contratto e che venga messo in riga e sanzionato quando commette illeciti nei miei confronti. Sai la soddisfazione? Risarcimenti? Non ci conto neanche in una materia tanto complicata come il mobbing quando per un incidente dove mi sono rotto tutto e dove il motivo doveva essere chiaro come il sole sono stato condannato a pagare le spese legali e i cocci sono i miei.

La mia battaglia è solamente sui miei diritti, io mi sento don Chisciotte e il presidente è il mio mulino a vento. Peccato che non ci sia una Dulcinea in palio.

Mi chiedevo se, riguardo ai vostri discorsi cause varie, servisse fare i conti in tasca alla cooperativa visto che non mi sembra giusto chiedere risarcimenti a un'ente che da lavoro a tanti disabili quando i responsabili sono due cogniugi disonesti. Le denunce sarebbero da fare ai veri colpevoli e i risarcimenti andrebbero chiesti a loro.

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non è una questione di pallosaggine. Solo, non riesco ad accettare l' idea che chi "non ci sta" sia tagliato fuori dai giochi senza colpo ferire, perchè tanto l' azienda è decotta o perchè tanto non ci puoi fare nulla , tanto i sindacati son venduti, ecc...Lo so che la prima motivazione vale più delle altre in senso pratico ma rimane comunque un ulteriore mezzo per renderti un succube innocuo.

Ovvio che serve a quello. Comunque, se facendo due calcoli vedi che non ci sono prospettive, la scelta è appunto fittizia: se vai a spiaccicarti dove

non hai prospettive, la scelta reale non è tra l'essere un succube innocuo o non esserlo, ma tra l'essere un succube innocuo e l'essere un succube

innocuo spiaccicato.

Mi chiedevo se, riguardo ai vostri discorsi cause varie, servisse fare i conti in tasca alla cooperativa visto che non mi sembra giusto chiedere risarcimenti a un'ente che da lavoro a tanti disabili quando i responsabili sono due cogniugi disonesti. Le denunce sarebbero da fare ai veri colpevoli e i risarcimenti andrebbero chiesti a loro.

Sarebbe giusto chiederli alla cooperativa, e che poi questa si rivalesse sui responsabili, e che magari ne scegliesse di migliori la volta dopo.

Ma... la "cooperativa"... chi è?

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Ma... la "cooperativa"... chi è?

Non posso fare nomi o sarei a rischio querela per le altre cose che ho detto. Ho detto i peccati, ma non i peccatori.

Se la cooperativa pagasse un indennizzo gli altri soci non direbbero nulla perchè la cosa verrebbe o nascosta o rigirata in maniera subdola in modo da far sembrare loro delle vittime. Quando sono stati pagati avvocati per denunce prese per varie cose compresi i 3000 litri di gasolio che si è fregato il presidente in un paio di anni, i soci vengono tenuti all'oscuro il più possibile e quando vengono a sapere qualcosa stanno zitti perchè come avevo già detto poi rischiano ritorsioni o su di loro stessi se sono soci lavoatori, o sui loro parenti disabili che lavorano alla ceramica. Mi ha detto uno di quei ragazzi che una volta un suo collega, un ragazzo down che si reca al lavoro in bicicletta, ha fatto 10 minuti di ritardo e si è beccato gli urli dal presidente. Un'altro l'ha fatto chiudere in bagno piangendo. Noi invece dobbiamo sapere con che ragazzi abbiamo a che fare visto che ne trasportiamo di simili e sapere sempre cosa dire e come. Fra l'altro io con i ragazzi che trasporto ho un bellissimo rapporto ed è l'unica cosa che mi manca del mio lavoro.

Poi alcuni ragazzi della ceramica a volte sostituiscono gli accompagnatori sui pulmini e capita che alcuni li passiamo a prendere sotto casa loro. Se gli cambiano il giro e devono salire su un pulmino che parte mezzora dopo, non li avvisano così l'inverno li lasciano sul marciapiede la mattina presto a prendere freddo aspettando il pulmino. Questa cosa che succede costantemente, indica chiaramente che non li considerano persone degne di rispetto. Voglio sapere se si comporterebbero così con chi è in grado di dirgliene quattro.

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Non posso fare nomi o sarei a rischio querela per le altre cose che ho detto. Ho detto i peccati, ma non i peccatori.

Se la cooperativa pagasse un indennizzo gli altri soci non direbbero nulla perchè la cosa verrebbe o nascosta o rigirata in maniera subdola in modo da far sembrare loro delle vittime. Quando sono stati pagati avvocati per denunce prese per varie cose compresi i 3000 litri di gasolio che si è fregato il presidente in un paio di anni, i soci vengono tenuti all'oscuro il più possibile e quando vengono a sapere qualcosa stanno zitti perchè come avevo già detto poi rischiano ritorsioni o su di loro stessi se sono soci lavoatori, o sui loro parenti disabili che lavorano alla ceramica. Mi ha detto uno di quei ragazzi che una volta un suo collega, un ragazzo down che si reca al lavoro in bicicletta, ha fatto 10 minuti di ritardo e si è beccato gli urli dal presidente. Un'altro l'ha fatto chiudere in bagno piangendo. Noi invece dobbiamo sapere con che ragazzi abbiamo a che fare visto che ne trasportiamo di simili e sapere sempre cosa dire e come. Fra l'altro io con i ragazzi che trasporto ho un bellissimo rapporto ed è l'unica cosa che mi manca del mio lavoro.

Poi alcuni ragazzi della ceramica a volte sostituiscono gli accompagnatori sui pulmini e capita che alcuni li passiamo a prendere sotto casa loro. Se gli cambiano il giro e devono salire su un pulmino che parte mezzora dopo, non li avvisano così l'inverno li lasciano sul marciapiede la mattina presto a prendere freddo aspettando il pulmino. Questa cosa che succede costantemente, indica chiaramente che non li considerano persone degne di rispetto. Voglio sapere se si comporterebbero così con chi è in grado di dirgliene quattro.

Da questa descrizione più che una cooperativa sembra un mandamento.

(Tranquillo, non chiedevo "chi è" nel senso dei nomi).

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Da questa descrizione più che una cooperativa sembra un mandamento.

(Tranquillo, non chiedevo "chi è" nel senso dei nomi).

Cos'è un mandamento? forse è un termine che da noi non usa.

Oggi ho parlato col rappresentante di un altro sindacato e mi chiamerà per un incontro. Vediamo se adesso cambia qualcosa.

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Cos'è un mandamento? forse è un termine che da noi non usa.

Oggi ho parlato col rappresentante di un altro sindacato e mi chiamerà per un incontro. Vediamo se adesso cambia qualcosa.

Te lo auguro. Un sindacato, se vuole, può fare molto. Sono convinto che spesso basterebbe solo che si sappia che c'è, e che non

si volta dall'altra all'occorrenza, perché anche se a fare abusi magari sono singole persone, la loro forza è solo quella associativa.

Mandamento: http://it.wikipedia.org/wiki/Mandamento_%28mafia%29

Non si usa neanche da noi (il termine...).

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