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Vorrei......ma non posso!


lorella

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mah, io non credo che questo sia un motivo che ti possa indurre paura...

si può parlare di tutto...

non avere l'incubo delle ritorsioni... :LOL:

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mah, io non credo che questo sia un motivo che ti possa indurre paura...

si può parlare di tutto...

non avere l'incubo delle ritorsioni... :LOL:

hey non conosci mio padre rinfaccia ogni minima cosa...ma io aspetto paziente tutto torna...

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beh di scuse per non fare una cosa ce ne sarebbero anche di migliori...le puoi sempre trovare...non si tratta di conoscere tuo padre, ma di trovare un sistema adatto per parlargli...e che è, un muretto?

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beh di scuse per non fare una cosa ce ne sarebbero anche di migliori...le puoi sempre trovare...non si tratta di conoscere tuo padre, ma di trovare un sistema adatto per parlargli...e che è, un muretto?

30 anni di servizio militare ti dice niente?se non gridi SIGNOR SI SIGNORE alla fine di ogni frase potrebbe torcersi contro di te la cosa...

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vedi? è proprio come dicevo io: di scuse ne potevi trovare anche di migliori...infatti l'hai trovata...che facciamo , perdiamo tempo a sforzarci di trovarne anche altre o il tempo lo impieghiamo a cercare di capire come avvicinare "il mostro"? :LOL:

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vedi? è proprio come dicevo io: di scuse ne potevi trovare anche di migliori...infatti l'hai trovata...che facciamo , perdiamo tempo a sforzarci di trovarne anche altre o il tempo lo impieghiamo a cercare di capire come avvicinare "il mostro"? :LOL:

non cerco scuse...xke credi che io cerchi scuse?

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si, personalmente ne sono convinto, ma io non sono la verità assoluta, come si sa... :)

credo che sia difficile affrontare le proprie paure...ma credo che, oltre a farti paura, l'ipotesi di parlare in profondità con tuo padre, o che so, con tua madre e tante altre persone che conosci, ti attrae anche terribilmente...

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si, personalmente ne sono convinto, ma io non sono la verità assoluta, come si sa... :)  

credo che sia difficile affrontare le proprie paure...ma credo che, oltre a farti paura, l'ipotesi di parlare in profondità con tuo padre, o che so, con tua madre e tante altre persone che conosci, ti attrae anche terribilmente...

il problema è che ascolto sempre e non parlo mai...perchè mi secca parlare creare cose che poi mi bloccano o mi impediscono di avere la libertà che ho conquistato...io ho lottato x andare all università...tutti credevano in me tranne chi doveva pagarmela e cosi mi tiene in pugno fino a quando non finisco l università devo ingoiare e stare zitta xke non posso permettermi di parlare.

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vabbeh, vabbeh, siamo tornati alle scuse...sempre più articolate, sempre migliori...

ok ok...

mah

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vorrei ma non posso....

impedirgli di partire.

per la prima volta in vita mia, ho paura, un'angoscia irrazionale, immotivata, ma ho paura. vorrei poter impedire che partisse

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vorrei non partire.... ma devo.

vorrei fare un salto in avanti... ma non è possibile.

vorrei non fare soffrire nessuno... ma faccio soffrire.

vorrei avere una situazione più stabile dal punto di vista sentimentale.... ma non lo è.

allora non mi resta che affermare che la vita non è semplice,

ma è la mia e la voglio vivere, cercando di limitare i danni nei confronti di tutti, compresa me stessa, senza annullare i miei sentimenti.

Più che dal morarilmo, a me sembra che siamo condizionati da noi stessi, nel senso che siamo il prodotto di scelte, di errori, di impegni presi, di paure, siamo presi dai nostri problemi, dai nostri egoismi.... :roll:

non possiamo sempre dare la "colpa" alla società.

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:roll:  

non possiamo sempre dare la "colpa" alla società.

Ahhhhhh, ossigeno puro....

quindi sempre di più possiamo dire "Vorrei , ma ho solo paura di..."

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vorrei ma non posso....

impedirgli di partire.

per la prima volta in vita mia' date=' ho paura, un'angoscia irrazionale, immotivata, ma ho paura. vorrei poter impedire che partisse[/color']

Credo che la paura sia spesso irrazionale...ma mai immotivata...cerca sempre di comunicarci qualcosa...che noi abbiamo cercato di ignorare fino ad allora...

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:roll:  

non possiamo sempre dare la "colpa" alla società.

Ahhhhhh, ossigeno puro....

quindi sempre di più possiamo dire "Vorrei , ma ho solo paura di..."

credo che tu abbia ragione :roll:

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:roll:

non possiamo sempre dare la "colpa" alla società.

Ahhhhhh' date=' ossigeno puro....[/color']

quindi sempre di più possiamo dire "Vorrei , ma ho solo paura di..."

credo che tu abbia ragione

:wink:

uè, ma non buttiamoci giù! Piano piano, o magari con un guizzo, si riesce a far tutto... :)

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:roll:

non possiamo sempre dare la "colpa" alla società.

Ahhhhhh' date=' ossigeno puro....[/color']

quindi sempre di più possiamo dire "Vorrei , ma ho solo paura di..."

credo che tu abbia ragione

:wink:

uè, ma non buttiamoci giù! Piano piano, o magari con un guizzo, si riesce a far tutto... :)

mah

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a volt l'eccess di sintes degli argoment no mi consent di capir.... in pratic no capit na mazz....azzzzz!!! :wink:

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Partiamo da una verità, penso, condivisa...ognuno di noi ha una sua natura ( o tante nature,come ad alcuni piace più dire... ma alla fine il concetto resta uguale: una natura fatta di tante parti di noi stessi...) : se esiste è possibile raggiungerla/viverla; in effetti raggiungerla sta per "vedersi"...ovvero essere consapevoli di ciò che si è, di ciò che realmente si sente...essere vittime di sè stessi , per me, significa restare, per così dire, imbrigliati nelle proprie dinamiche psicologiche che spesso ci portano a non riuscire a percepire quali sono le nostre vere sensazioni, le nostre vere emozioni....spesso cioè non riusciamo a distinguere se siamo arrabbiati o viceversa tristi, o impauriti...o proviamo gioia, o siamo stanchi o tesi o infreddoliti più su un lato che su un altro...e non è la stessa cosa sentire freddo a destra o a sinistra....se sentiamo freddo a sinistra è la nostra parte emotiva che "sente freddo", viceversa se si tratta della parte destra è la nostra "razionalità" a soffrire...ti ho fatto qualche esempio per dire che molto spesso ci sfugge completamente quello che ci accade...ed allora prendiamo a seguire i nostri pensieri, i nostri autoconvincimenti che ci stanno portando dove in fondo probabilmente, se ascoltassimo il nostro corpo e le nostre emozioni, non andremmo . Ci capita allora di "pensare di desiderare" un qualcosa, che invece in realtà non desideriamo affatto...e quel desiderio serve semplicemente ad occultare a noi stessi una verità più profonda, un qualcosa che "bolle in pentola" dentro di noi, ma a cui non riusciamo, ovvero abbiamo paura di dare un nome , di viverlo. Quindi il tuo "non posso" andrebbe, forse, letto come un "Vorrei, ma ho paura di..."

A questo punto possiamo renderci  conto che è la paura che tende a farci diventare vittime di noi stessi....ma ogni paura sottende anche un desiderio della cosa che ci fa paura...il desiderio di essere noi stessi, cioè di essere consapevoli, percepire, essere in un contatto più profondo con ciò che sentiamo, con noi stessi...con la nostra natura, appunto.

Ed io ti chiedo Aio, qual'è la strada giusta da prendere? A me capita sempre di non capire esattamente bene ciò che provo e spesso confondo la rabbia con la tristezza o la felicità con l'euforia, questo mi porta da un po' di tempo a non fare uscire le emozioni quasi avessi un mattone sullo stomaco, proprio perchè ho paura di dare loro dei nomi? Non credo (anzi ne sono convinta) che non entrerò mai in contatto con la "me vera", con la mia natura perchè non capisco quale sia. Sono questa che scrive in questo forum o quella che è quando è a casa o quella che è quando è sola o quella che.....

Un abbraccio, Lorella.

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a volt l'eccess di sintes degli argoment no mi consent di capir.... in pratic no capit na mazz....azzzzz!!! :LOL:
Partiamo da una verità, penso, condivisa...ognuno di noi ha una sua natura ( o tante nature,come ad alcuni piace più dire... ma alla fine il concetto resta uguale: una natura fatta di tante parti di noi stessi...) : se esiste è possibile raggiungerla/viverla; in effetti raggiungerla sta per "vedersi"...ovvero essere consapevoli di ciò che si è, di ciò che realmente si sente...essere vittime di sè stessi , per me, significa restare, per così dire, imbrigliati nelle proprie dinamiche psicologiche che spesso ci portano a non riuscire a percepire quali sono le nostre vere sensazioni, le nostre vere emozioni....spesso cioè non riusciamo a distinguere se siamo arrabbiati o viceversa tristi, o impauriti...o proviamo gioia, o siamo stanchi o tesi o infreddoliti più su un lato che su un altro...e non è la stessa cosa sentire freddo a destra o a sinistra....se sentiamo freddo a sinistra è la nostra parte emotiva che "sente freddo", viceversa se si tratta della parte destra è la nostra "razionalità" a soffrire...ti ho fatto qualche esempio per dire che molto spesso ci sfugge completamente quello che ci accade...ed allora prendiamo a seguire i nostri pensieri, i nostri autoconvincimenti che ci stanno portando dove in fondo probabilmente, se ascoltassimo il nostro corpo e le nostre emozioni, non andremmo . Ci capita allora di "pensare di desiderare" un qualcosa, che invece in realtà non desideriamo affatto...e quel desiderio serve semplicemente ad occultare a noi stessi una verità più profonda, un qualcosa che "bolle in pentola" dentro di noi, ma a cui non riusciamo, ovvero abbiamo paura di dare un nome , di viverlo. Quindi il tuo "non posso" andrebbe, forse, letto come un "Vorrei, ma ho paura di..."

A questo punto possiamo renderci  conto che è la paura che tende a farci diventare vittime di noi stessi....ma ogni paura sottende anche un desiderio della cosa che ci fa paura...il desiderio di essere noi stessi, cioè di essere consapevoli, percepire, essere in un contatto più profondo con ciò che sentiamo, con noi stessi...con la nostra natura, appunto.

Ed io ti chiedo Aio, qual'è la strada giusta da prendere? A me capita sempre di non capire esattamente bene ciò che provo e spesso confondo la rabbia con la tristezza o la felicità con l'euforia, questo mi porta da un po' di tempo a non fare uscire le emozioni quasi avessi un mattone sullo stomaco, proprio perchè ho paura di dare loro dei nomi? Non credo (anzi ne sono convinta) che non entrerò mai in contatto con la "me vera", con la mia natura perchè non capisco quale sia. Sono questa che scrive in questo forum o quella che è quando è a casa o quella che è quando è sola o quella che.....

Un abbraccio, Lorella.

A questo punto dovrebbe essere anche un pò più chiaro alla cara Delia ( :Idea: ) il "vorrei ma ho solo paura di..."...lei stessa dice che "non possiamo sempre dare la "colpa" alla società." ovvero, intendo io, agli altri, ma a cercare in se stessi i motivi di quello che accade/ci accade.

Piccola notazione a margine: Ungaretti credo sia caro anche al suo stile...dico quello di Delia, appunto. :D per lo meno a volte, dico. :)

Certe volte si tratta di un simpatico gioco, a volte di non aver voglia di capire da parte di chi legge, o di non voler dire da parte di chi scrive... ma a volte, certo, si tratta anche di eccesso...cioè di paura ancora una volta...vorrei ma ho paura di....

Cara Lorella.Siamo sempre ad un certo punto della strada...non è tanto quale strada percorrere ( la strada è una, la nostra, quello che siamo e quella che ci ha condotto sin qui) ma quanto andare avanti per questa nostra strada, ovvero quanto andare più in profondità nelle cose.

Certo è che imparare a percepirsi è frutto di un impegno in tale direzione, non è che dall'oggi al domani ci si riesca facilmente: c'è bisogno di un lavoro da fare su se stessi.

Avevo indicato tempo fa qualcosa che potesse essere utile allo scopo, tenendo ben presente che "tecnica di percezione corporea/emotiva" non ha nulla a che fare con "tecnica di rilassamento"...

http://www.psiconline.it/forum/viewtopic.p...p?p=68321#68321

Sono questa che scrive in questo forum o quella che è quando è a casa o quella che è quando è sola o quella che.....

sei tutte queste cose messe insieme...il discorso è percepire il tutto partendo dalla parte...ma questo è possibile solo se le parti sono integrate, cioè se "comunicano tra di loro", e per comunicare torniamo al discorso che prima di tutto bisogna percepirsi, essere consapevoli.

Si avverte in te la presenza di quel benedetto mattone sullo stomaco...che non fa altro che chiederci di proseguire nel fantastico viaggio di cui ti ho appena parlato. :wink:

A questo punto possiamo andare ancora un pò più avanti per la strada, più in profondità, dicendo: "Vorrei, ma c'è un percorso da fare prima ( per capire cosa e se realmente desidero, e come, eventualmente, raggiungere quello che desidero)..."

Un caro abbraccio anche a te Lorella,...ed uno altrettanto sentito a Delia.

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vorrei ma non posso....

impedirgli di partire.

per la prima volta in vita mia' date=' ho paura, un'angoscia irrazionale, immotivata, ma ho paura. vorrei poter impedire che partisse[/color']

capisco la tua paura , la tua angoscia ma son ritornato.

ma tu sei troppo possessiva , la tua gelosia morbosa mi infastidisce

eppoi il trucco che ti metti la mattina mi fa' innervosire ....diamine

sei molto piu' bella senza :!: :attrazione

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  • 2 weeks later...

In questo preciso momento vorrei......fermare questo cavallo impazzito che cavalca violentemente nel mio cervello.

Lorella.

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In questo preciso momento vorrei......fermare questo cavallo impazzito che cavalca violentemente nel mio cervello.

Lorella.

Ciao Lorella,

perchè fermarlo?...lascialo libero...chissà che non ti porti a scoprire nuovi mondi...

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