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Fantasia erotica maschile


elettrachiara

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Già... :mellow: che sia un sintomo di omosessualità latente che cerca sfogo perché repressa?

a me pare più un sintomo di ottusità latente....poi...... -_-

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no, piuttosto la propaga ...

:Thinking: Come se la volesse tenere lontano da sè?

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facciamo i seri...

riepiloghiamo secondo i testi tratti dal sito PSICOLINE di psicologi cos'è la perversione e cos'è la fantasia...

Martinè...fai selezione quando apri i topic....che fai apri solo quelli che ti appartengono!

Dott. Massimo Rinaldi

Psicologo, psicoterapeuta - Roma

Che cosa è la normalità nel sesso e che cosa, invece è da considerarsi anormale? Di fronte a quali comportamenti dobbiamo parlare di devianza? Quale è il rapporto della fantasia con l'atto sessuale? La psichiatria tradizionale ha sempre classificato alcuni comportamenti sessuali come perversioni, in accordo con il pensare comune. Tuttavia, un consistente cambiamento dei costumi nel mondo occidentale ha provocato un notevole ampliamento del concetto di normalità nel corso degli ultimi anni.

Fino ad alcuni decenni fa, infatti, veniva classificata come perversione anche l'omosessualità, mentre oggi nessuno, tra psichiatri e psicologi, azzarderebbe una simile classificazione. Resta incerta, tuttavia, la definizione dell'omosessualità al "positivo": stabilito che cosa essa non è, resta da definire che cosa sia. I diretti interessati - ossia i movimenti che difendono i diritti degli omosessuali - parlano di "scelta omosessuale", ma un certo imbarazzo segna invece la discussione tra gli specialisti dell'anima umana. Resta qualche voce isolata che, soprattutto in ambito psicoanalitico, interpreta l'omosessualità come incompletezza dello sviluppo psicoaffettivo, ma per lo più si preferisce semplicemente escludere questa questione scottante dalla trattazione clinica.

Analogamente, alcuni comportamenti trasgressivi venuti alla luce negli ultimi anni trovano una certa tolleranza culturale, mentre anni addietro avrebbero ricevuto un trattamento certamente più severo. Un esempio di questo è il cosiddetto "scambismo", ossia la promiscuità organizzata tra coppie: un fenomeno di questi ultimi anni che, secondo stime attendibili, in Italia ha una consistenza calcolabile nell'ordine di venti o trentamila praticanti abituali. Difficilmente un simile costume, decisamente contrario alla morale tradizionale, può essere classificato come patologia psichica, rimandando esso piuttosto a questioni di ordine morale o, al più, psico-sociologico.

Anche altri comportamenti di tipo trasgressivo oggi sono contemplati dalla cultura corrente come stravaganze e non altro, e trovano poca attenzione da parte degli studiosi e dei terapeuti.

Che cosa dire allora, dal punto di vista della psicologia?

Sul piano strettamente clinico, affinché si possa parlare di perversione dell'impulso sessuale occorre che ci sia una fissazione della libido su una specifica pratica, che diviene quindi sostitutiva, in tutto o in parte, del normale amplesso. Il soggetto che ne è affetto vede quindi diminuire il proprio interesse e le capacità verso le manifestazioni "normali" del sesso ed è costretto, dalla sua stessa "forma mentis", a costruire il rapporto sessuale attorno ad uno schema particolare, ripetitivo, prefissato.

Perché invece si possa parlare - più genericamente - di anormalità nei rapporti sessuali, occorre che ci sia una alterazione del rapporto umano, che è il sostrato relazionale del rapporto sessuale. Ad esempio, ove si manifesti un comportamento violento o sopraffattorio, o di negazione o svilimento dell'altro (è sempre utile sottolineare che, più spesso, chi viene svilito è l'altra).

Un critico di questa concezione potrebbe ribattere che, seguendo questa linea, anche il rapporto con una prostituta, che mortifica la personalità della prestatrice d'opera, potrebbe essere considerato anormale, mentre sappiamo che il meretricio viene definito con una certa veracità il "mestiere più antico del mondo". Il discorso si sposta così sul concetto stesso di normalità: per decidere della normalità vale forse la legge della maggioranza? O è necessario individuare un modello, un archetipo dell'essere umano a cui rifarsi? Ma allora, dobbiamo individuare la natura dell'essere umano, definire la sua essenza. È evidente che il discorso sconfina così dal piano delle certezze dimostrabili, così caro alla scienza, a quello della interpretazione filosofica: pur non potendo essere affrontata in questa sede, perché troppo complessa, resta inteso che la questione è decisiva al fine dell'impostazione di una psicologia degna del proprio nome.

Sul piano psicodinamico, un'osservazione può arricchire il discorso: la variazione del comportamento sessuale viene guidata dalle fantasie sessuali. Noi, infatti, intraprendiamo un gioco erotico o cerchiamo un diversivo al rapporto "normale" per seguire ed appagare una fantasia-desiderio. È quindi nel ruolo e nell'equilibrio delle fantasie all'interno della personalità che possiamo cercare l'indice di salute o di patologia dei rapporti sessuali.

È provato che le fantasie sessuali sono parte integrante della vita dell'Eros; ridurre il rapporto sessuale ad una manifestazione schematica e conformista significa separare Eros (il desiderio) da sua madre Venere (la sessualità), con la conseguenza, da un lato, di ridurre il rapporto sessuale a una mera manifestazione biologica e, dall'altro, di provocare una probabile deviazione del flusso di fantasie verso il piano inconscio, con un ingorgo di energia psichica (libido), o con l'investimento libidico di altri sistemi, come ad esempio la sfera del possesso, o quella della competitività.

Ma, all'opposto, anche la prevalenza delle fantasie sul dialogo affettivo va considerata uno squilibrio significativo, capace inoltre di provocare danni sul piano relazionale. E la trasposizione tout-court di una fantasia sul piano del comportamento, ossia la sua attuazione (acting-out) può provocare una perdita di qualità della vita interiore, poiché la fantasia esprime una realtà valida interiormente, ossia vera sul piano simbolico: la sua funzione non è quella di essere attuata, ma compresa; la sua attuazione comporta la diminuzione del suo potenziale evolutivo e di autocoscienza.

Ma il criterio che può guidarci meglio nella definizione della normalità del rapporto sessuale è forse il principio del dialogo. Il rapporto sessuale è un incontro con l'altro, e la devianza sessuale può essere definita proprio l'allontanamento da questa natura intrinseca del rapporto sessuale. Ove l'aspetto dell'incontro venga negato o svilito e il rapporto sessuale divenga un rapporto d'uso saremo in presenza di una patologia; quando invece questo aspetto viene rispettato e potenziato attraverso gesti di attenzione ed amore, magari anche ricchi di fantasia, siamo di fronte ad una normalità intesa non in senso statistico, ma nella sua accezione migliore, quella dell'umano e della sua essenza: la realtà interiore.

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left ! Martnelli!

avete letto che bigotto!

mio , ma aspetti una risposta da martinelli? -_-

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facciamo i seri...Dott. Massimo Rinaldi

Psicologo, psicoterapeuta - Roma

Che cosa è la normalità nel sesso e che cosa, invece è da considerarsi anormale? ...

...siamo di fronte ad una normalità intesa non in senso statistico, ma nella sua accezione migliore, quella dell'umano e della sua essenza: la realtà interiore.

Che riflessioni vi stimola: Mio, Digi e Tex, questa analisi psicologica del sesso?

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Che riflessioni vi stimola: Mio, Digi e Tex, questa analisi psicologica del sesso?

A me nessuna Datango.....non ho riflessioni in merito....

oggi è un giorno nuovo, completamente nuovo, non ricordo nemmeno di cosa parlavamo qui!

un abbraccio

ps- un giorno ti dirò cosa mi sta accadendo......un giorno...chissà... :LOL:

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Che riflessioni vi stimola: Mio, Digi e Tex, questa analisi psicologica del sesso?

Sai datango non so perchè mi chiedi questo visto che ti ho già risposto su cosa penso del sesso e delle fantasie sessuali, quello che dice lo psicologo mi pare giusto e forse te l'ho spiegato anche più su, comunque ti riporto sottolineato, il testo che ha riportato mio e le parti che condivido e che spiegano il mio pensiero sull'argomento.

E' inutile cercare di spiegare a parole mie, il dottore è molto più bravo di me a spiegarsi e io concordo in pieno con lui.... :LOL: tu che ne pensi Datango?

È provato che le fantasie sessuali sono parte integrante della vita dell'Eros; ridurre il rapporto sessuale ad una manifestazione schematica e conformista significa separare Eros (il desiderio) da sua madre Venere (la sessualità), con la conseguenza, da un lato, di ridurre il rapporto sessuale a una mera manifestazione biologica e, dall'altro, di provocare una probabile deviazione del flusso di fantasie verso il piano inconscio, con un ingorgo di energia psichica (libido), o con l'investimento libidico di altri sistemi, come ad esempio la sfera del possesso, o quella della competitività.

Ma, all'opposto, anche la prevalenza delle fantasie sul dialogo affettivo va considerata uno squilibrio significativo, capace inoltre di provocare danni sul piano relazionale. E la trasposizione tout-court di una fantasia sul piano del comportamento, ossia la sua attuazione (acting-out) può provocare una perdita di qualità della vita interiore, poiché la fantasia esprime una realtà valida interiormente, ossia vera sul piano simbolico: la sua funzione non è quella di essere attuata, ma compresa; la sua attuazione comporta la diminuzione del suo potenziale evolutivo e di autocoscienza.

Ma il criterio che può guidarci meglio nella definizione della normalità del rapporto sessuale è forse il principio del dialogo. Il rapporto sessuale è un incontro con l'altro, e la devianza sessuale può essere definita proprio l'allontanamento da questa natura intrinseca del rapporto sessuale. Ove l'aspetto dell'incontro venga negato o svilito e il rapporto sessuale divenga un rapporto d'uso saremo in presenza di una patologia; quando invece questo aspetto viene rispettato e potenziato attraverso gesti di attenzione ed amore, magari anche ricchi di fantasia, siamo di fronte ad una normalità intesa non in senso statistico, ma nella sua accezione migliore, quella dell'umano e della sua essenza: la realtà interiore.

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Sai datango non so perchè mi chiedi questo visto che ti ho già risposto su cosa penso del sesso e delle fantasie sessuali, quello che dice lo psicologo mi pare giusto e forse te l'ho spiegato anche più su, comunque ti riporto sottolineato, il testo che ha riportato mio e le parti che condivido e che spiegano il mio pensiero sull'argomento.

E' inutile cercare di spiegare a parole mie, il dottore è molto più bravo di me a spiegarsi e io concordo in pieno con lui.... :;): tu che ne pensi Datango?

Invece io credo sia utile spiegare a parole proprie, perchè anche se l'informazione che percepisci è egosintonica, quello che la tua mente rielabora sarà il tuo punto di vista arricchito dall'informazione percepita leggendo lo scritto dello psicologo.

Quello che a me ha più stimolato , leggendo il dott. Rinaldi, è la definizione di atto sessuale come dialogo tra due individui come anche tu hai sottolineato.

La devianza è la mancanza di dialogo. Una persona che non riesce a farsi comprendere ha livello sessuale secondo me ha una confusione mentale tra quello che sente come naturale e quello che è la sua fantasia, alimentata da informazioni che ne hanno più o meno colpito la sensibilità. Per questo motivo io ritengo utile esternare le proprie fantasie e non relegarle in un' angolo remoto della nostra mente. Come avevo sopradetto, nel momento in cui la tua fantasia ha modo di avere un contaddittorio è possibile comprendere ed eliminare la confusione.

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bè Daniele detto così sono d'accordo ero meno d'accordo sul fatto che non esternare le proprie fantasie voglia per forza dire che le si reprimono per poi sfociare in patologie vere e proprie.

Io credo bosognerebbe sempre non aver paura delle proprie fantasie , ma nemmeno darle un'importanza assoluta, per farti un esempio uno potrebbe avere come fantasia un sesso piuttsto vioento, molto spinto, ai limiti, però ne parla con il proprio partner che in alcune cose lo asseconda se poi la fantasie si limita a questo allora non è un problema, mi preoccuperebbe invece il caso in cui il semplice parlarne e sperimentarle in un certo modo diventasse la regola, l'unico (anche non sempre ma quasi) modo per eccitarsi ,allora io ci vedo qualcosa di strano, ecco è questo. Poi è normale che dipende dalle fantasie, da quanto possono essere accettate e recepite da un eventuale (o eventuali) partner....

Io creedo che dare troppa importanza alle fantasie sia un errore, reprimerle un errore ancora più grosso....osservarle come dici tu è sano!!!!

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ciao datango, io ritengo un'omosessuale una persona come tutte le altre anzi ti diro'

che sono anche piu' sensibili , piu'virtuosi ed intelligenti degli etero.

capisco che vanno incontro a tante discriminazioni ed ingiurie che io ritengo veramente

ignobili . io accetto queste persone per quelle che sono ma nn accentando

l'atto sessuale oppure essere contrari ai tanti diritti che sono solo riservati

per le famiglie tradizionali nn vuol dire avere pregiudizi oppure confusi od

omofobici. anchio esterno le mie fantasie sessuali con la dovuta persona e nn li

lascio in un'angolo remoto della mia mente.

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ciao datango, io ritengo un'omosessuale una persona come tutte le altre anzi ti diro'

che sono anche piu' sensibili , piu'virtuosi ed intelligenti degli etero.

capisco che vanno incontro a tante discriminazioni ed ingiurie che io ritengo veramente

ignobili . io accetto queste persone per quelle che sono ma nn accentando

l'atto sessuale oppure essere contrari ai tanti diritti che sono solo riservati

per le famiglie tradizionali nn vuol dire avere pregiudizi oppure confusi od

omofobici. anchio esterno le mie fantasie sessuali con la dovuta persona e nn li

lascio in un'angolo remoto della mia mente.

Come mai non accetti l'atto omosessuale?

Hai mai provato a vedere un film con contenuti omosessuali e ad alto contenuto erotico?

Sono convinto che se ti mettessi nei panni di uno di loro, sia attivo che passivo, proveresti un eccitazione...

Dovresti essere calmo, rilassato e sincero con te stesso...

P.S. E' una mia opinione..

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P.S. E' una mia opinione..

se questa ultima frase l'avessi aggiunta prima, forse ci saremmo risparmiati una marea di post inutili.

Quello che ti hanno chiesto e che tu non hai mai postato (non parlo di link a qualche articoletto poco argomentato), è proprio una documentazione scientifica a sostegno della tua opinione, che l'hai sempre postata come verità oggettiva e non come semplice tuo parere.

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se questa ultima frase l'avessi aggiunta prima, forse ci saremmo risparmiati una marea di post inutili.

Quello che ti hanno chiesto e che tu non hai mai postato (non parlo di link a qualche articoletto poco argomentato), è proprio una documentazione scientifica a sostegno della tua opinione, che l'hai sempre postata come verità oggettiva e non come semplice tuo parere.

Caro Oscar,

mi dispiace contradirti, ma in passato avevo già specificato che questa è una mia opinione...molto in sintonia con quella di Freud.

E sono anche convinto, che non accettare questa realtà come vera e presente in tutti noi, sia sintomo di forte immaturità.

Un saluto, Alessandro.

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Caro Oscar,

mi dispiace contradirti, ma in passato avevo già specificato che questa è una mia opinione...molto in sintonia con quella di Freud.

E sono anche convinto, che non accettare questa realtà come vera e presente in tutti noi, sia sintomo di forte immaturità.

Un saluto, Alessandro.

dunque pensi che tutti gli psicologi che non la pensano come te e freud siano immaturi? (intendo sulla latenza!)

essendo un'opinione si possono avere altre opinioni senza essere immaturi, no?

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per il mio contenuto per esempio che è schiavo del sesso, o da esso dipendente in umore ecc,.... è immaturo, ..ma essendo un mio pensiero lo leggo come tale, ossia esso dipende da cio che ho vissuto fino ad oggi, e vedendone la "stupidità nell'inutilità" dell'esprimerlo me lo tengo per me...

o meglio lo avevo fatto fin ora.....ma resta un pensiero per me "stupido"

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Caro Oscar,

mi dispiace contradirti, ma in passato avevo già specificato che questa è una mia opinione...molto in sintonia con quella di Freud.

E sono anche convinto, che non accettare questa realtà come vera e presente in tutti noi, sia sintomo di forte immaturità.

A me non tange assolutamente sapere o meno di avere latenze, vere o false che siano, per come le intendi tu. Anzi, può anche essere arricchente.

Tuttavia...

è una tua opinione, quindi. L'importante è che si sappia.

E' importante anche dire che sulla base di una tua opinione (espressa sul piano biologico come latenza e non come tratto, o come pulsione egosintonica, quindi non condivisa da tutta la comunità scientifica) emetti giudizi e patenti di maturità sulle persone. Questo si che è opinabile.

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dunque pensi che tutti gli psicologi che non la pensano come te e freud siano immaturi? (intendo sulla latenza!)

essendo un'opinione si possono avere altre opinioni senza essere immaturi, no?

La maggior parte degli psicologi, anzi quasi tutti, è daccordo sulla teoria della bisessualità profonda e presente in tutti gli esseri umani.

Io sono convinto di quanto detto, e sono convinto che accettare questà reale possibilità sia sinonimo di grande maturità interiore e apertura mentale.

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A me non tange assolutamente sapere o meno di avere latenze, vere o false che siano, per come le intendi tu. Anzi, può anche essere arricchente.

Tuttavia...

è una tua opinione, quindi. L'importante è che si sappia.

E' importante anche dire che sulla base di una tua opinione (espressa sul piano biologico come latenza e non come tratto, o come pulsione egosintonica, quindi non condivisa da tutta la comunità scientifica) emetti giudizi e patenti di maturità sulle persone. Questo si che è opinabile.

Sono convinto di questa immaturità, perchè la vedo come reale.

Soprattutto come sinonimo, a volte, anche di ignoranza...

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Ale, continui a fare confusione sulla "possibilità che esploda" in tutti la bisessualità, con le caratteristiche che si manifestano in modo sublimato attraverso comportamenti comuni a tutti, originate dalla componente biologica dell'altro sesso, e presente in tutti noi. Da questo punto di vista, tutti accettano delle caratteristiche dell'altro sesso, e la spinta libidica si riconduce sempre a pulsioni interne. Non necessariamente legate all'orientamento sessuale, frutto, questo si, delle influenze culturali del momento (differenza con l'identità di genere)

La Baldaro Verde è chiara su questo, per esempio.

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Sono convinto di questa immaturità, perchè la vedo come reale.

Soprattutto come sinonimo, a volte, anche di ignoranza...

Beh... allora puoi accusare le persone di "ignorare" certe teorie, ma dar loro dell'immaturo è tutt'altro. E anche un pò maleducato, a mio avviso.

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Alessndro hai dato non so quante volte latua opinione, che noi tutti rispettiamo ma siccome convieni con noi che è solo il tuo parere (anche se largamente condiviso ) allora perchè non accettare quello cdegli altri? perchè offendere? Tu puoi pensare che chi non la pensa come te sia immaturo, certo, ma non puoi accusare nessuno, perchè si tratta del tuo pensiero. Su un forum si parla di argomenti e non si punta il dito contro nessuno provocandolo e accusandolo di essere immaturo, represso, ignorante, omofobico e chi più ne ha più ne metta.....

E poi non credo sia l'unico argomento su cui hai un parere contrario a quello di altri, e allora perchè insisti solo su questo? Accusi e provochi? Ricorda bene che sei un moderatore....

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PER QUEL BELL'UOMO DI MARTINELLI

Ricordo e ritrovo

il continuo possibilismo

l'omologazione al possibilismo

non viè alcuna giustezza morale o di apertura

ognuno deve sentirsi in pace con se stesso

l'universo della scienza e delle teorie possibiliste tenetele strette voi psicologi del possibilismo sessuale.......

senza sdoganarle per nuove frontiere di maturità

il vostro marchio pardon il tuo marchio DOC tienilo pro domo tuo.

Ciao bello cosa fai stasera.

UGO DALLE VETTE

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