Vai al contenuto

Apatia verso i nipoti


Messaggi consigliati

Mi è sembrato questo il forum più adatto per aprire questa discussione.

Io non ho figli: sono zio di un nipotino e una nipotina, rispettivamente 1 anno e mezzo e 3 anni e mezzo. Sono lo zio che fa pochi regali ai nipotini, e che raramente chiede come stanno. Non vado mai a trovarli, e li vedo solo quando vado a trovare la nonna, mia madre.

Ho avuto da sempre un rapporto un po’ distaccato con mio fratello (il padre), una mancanza di affinità derivante da un diverso modo di essere, dall’educazione ricevuta, dal “ruolo”, diciamo, che ognuno di noi ha ricoperto nella famiglia, e nel rapporto con gli altri. Non ho un feeling con mia cognata (la madre).

Non voglio entrare nel merito del loro modo di crescere i loro figli, perchè non ho figli, e non voglio quindi ritenermi migliore di loro in questo senso: può darsi che siano degli ottimi genitori, e che daranno tutto per crescerli sani e con affetto.

Non mi piacciono loro, come persone, perché non ne condivido il modo generale di porsi, umanamente, nei confronti della vita, delle persone, delle cose. Lo trovo un misto di falsità e di intransigenza, di opportunismo e di obbligo, dove non c’è spazio per un rapporto più umano, sincero.

Facciamo una vita molto diversa, vediamo le cose in modo diverso, apprezziamo cose diverse, e abbiamo un modo molto diverso di vivere i nostri affetti.

Rifletto su tutto questo perché potrebbe sorgermi naturale, a un certo punto della mia vita, il bisogno di avere dei figli, la voglia di avere e vivere con una famiglia.

Il rapporto che ho con i miei nipoti potrebbe essere il segnale di qualcosa che non riesco a comprendere. Forse qualcuno può suggerirmi qualcosa.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Pubblicità


A mio parere è il rapporto o l'idea che ti sei fatto di suo fratello e la famiglia che ti tiene lontano da queste persone. I nostri schemi rigidi in tanti casi creano vere e proprie barriere che non ci permettono un rapporto sciolto con gli altri. Da quello che ho letto sopra non ti poni il problema di "aggiustare" o rivedere un rapporto con la famiglia di tuo fratello, e in questo modo vuoi conservare tali schemi (o visioni di come "dovrebbero essere gli altri", o la vita in generale). Fin qui tutto bene e lecito. Il tuo è semplicemente un modo di porti verso persone che non senti affini, anche se in questo rapporto ci metti anche i due nipotini che forse sono "colpevoli" (non mi veniva altra parola stamattina) solo di essere i figli di queste persone. Anche qui niente da colpevolizzarsi. Ma da tale "irrazionale" distacco ti poni (presumo) una domanda: perchè questi ragazzini non li "amo" come dovrebbero essere amati (secondo il tuo schema interpretativo della realtà)? Solo perchè sono figli di mio fratello o semplicemente perchè sono bambini? Se non li "amo" per il semplice fatto che siano "bambini" e possibile che sia minacciato qualche mio schema o modello mentale di come dovrebbe essere la vita? Se queste sono le domande io non ho risposte, ma un semplice consiglio. Bisogna fare un passo per volta. Porsi il problema ora, solo vedendo di riflesso qualcosa, non ha nessuna utilità per la tua vita attuale. Sicuramente c'è un lato ombra da mettere in luce o almeno da vedere. Un lato ombra che se integrato probabilmente ti farebbe accettare il comportamento di tuo fratello (da un lato) e ti farebbe capire meglio qual è veramente il tuo rapporto con i "bambini" in generale. Sono aspetti che solo tu puoi vedere e scovare interiormente. Solo tu puoi conoscere i tuoi impulsi e i tuoi pensieri. Forse porsi la domanda ora non ha molto senso, perchè ti trovi in un terreno soltanto idealizzato e "non pratico" (esperienza).

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Mi è sembrato questo il forum più adatto per aprire questa discussione. .......

Ciao Smus, curioso è come le tue dinamiche familiari ricalchino con la carta carbone la mie.

Mio fratello ha due figli della stessa età, abitano lontano da me ogni tanto li vado a trovare, ma piucchealtro per mostare corettezza nei rapporti familiari, di affetto non se ne parla, nel senso che non sento la necessità di vedere i nipoti.

Non parli del nonno, perchè?

Link al commento
Condividi su altri siti

 
A mio parere è il rapporto o l'idea che ti sei fatto di suo fratello e la famiglia che ti tiene lontano da queste persone. ........Solo tu puoi conoscere i tuoi impulsi e i tuoi pensieri. Forse porsi la domanda ora non ha molto senso, perchè ti trovi in un terreno soltanto idealizzato e "non pratico" (esperienza).

Condivido, in una relazione si crea distacco nel momento in cui, da una parte c'è la realtà delle azioni e dall'altra c'è l'idealizzazione dell'azione perfetta.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
A mio parere è il rapporto o l'idea che ti sei fatto di suo fratello e la famiglia che ti tiene lontano da queste persone. I nostri schemi rigidi in tanti casi creano vere e proprie barriere che non ci permettono un rapporto sciolto con gli altri. Da quello che ho letto sopra non ti poni il problema di "aggiustare" o rivedere un rapporto con la famiglia di tuo fratello, e in questo modo vuoi conservare tali schemi (o visioni di come "dovrebbero essere gli altri", o la vita in generale). Fin qui tutto bene e lecito. Il tuo è semplicemente un modo di porti verso persone che non senti affini, anche se in questo rapporto ci metti anche i due nipotini che forse sono "colpevoli" (non mi veniva altra parola stamattina) solo di essere i figli di queste persone. Anche qui niente da colpevolizzarsi. Ma da tale "irrazionale" distacco ti poni (presumo) una domanda: perchè questi ragazzini non li "amo" come dovrebbero essere amati (secondo il tuo schema interpretativo della realtà)? Solo perchè sono figli di mio fratello o semplicemente perchè sono bambini? Se non li "amo" per il semplice fatto che siano "bambini" e possibile che sia minacciato qualche mio schema o modello mentale di come dovrebbe essere la vita? Se queste sono le domande io non ho risposte, ma un semplice consiglio. Bisogna fare un passo per volta. Porsi il problema ora, solo vedendo di riflesso qualcosa, non ha nessuna utilità per la tua vita attuale. Sicuramente c'è un lato ombra da mettere in luce o almeno da vedere. Un lato ombra che se integrato probabilmente ti farebbe accettare il comportamento di tuo fratello (da un lato) e ti farebbe capire meglio qual è veramente il tuo rapporto con i "bambini" in generale. Sono aspetti che solo tu puoi vedere e scovare interiormente. Solo tu puoi conoscere i tuoi impulsi e i tuoi pensieri. Forse porsi la domanda ora non ha molto senso, perchè ti trovi in un terreno soltanto idealizzato e "non pratico" (esperienza).

Intanto grazie.

Sto cercando proprio di fare maggior luce o vedere le zone d’ombra, a me non chiare, per le quali occorre davvero che io faccia un passo alla volta, con un lavoro in profondità.

Da un lato leggo nella tua mail l’invito ad approfondire l’origine dei miei schemi, a pormi il problema (che in realtà mi pongo) di aggiustare il rapporto con mio fratello. Dall’altro l’invito a non colpevolizzarmi se prima non ho fatto un lavoro, che potrebbe essere di analisi, per comprendere meglio i miei impulsi e i miei pensieri.

Solo allora potrei forse conoscere meglio da dove tutto ciò ha origine, e vivere con maggiore consapevolezza le mie scelte e i miei affetti. Proprio per questo, se ho capito bene, ora mi trovo in un terreno “ideale”, non supportato dalla realtà, che potrà essere tale solo dopo un approfondimento.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Non parli del nonno, perchè?

Il nonno, mio padre, si trova in una posizione marginale, nella rete affettiva nonna-padre-madre-nipoti, facendo la parte dell’orso, vivendo secondo me con sofferenza il fatto di trovarsi in questa posizione, o forse in realtà dissimulando meno degli altri un disagio di fondo. Ma, di nuovo, per capire meglio anche la sua posizione, devo fare un lavoro su me stesso, in profondità.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

ciao smus, ho un figlio di 4 anni e mezzo che ha uno zio (mio cognato, fratello di mio marito) di 24 anni che fa finta di essere zio....quando sta con il bambino è innaturale, se quando era piccolo lo prendeva inbraccio un attimo loteneva alla dovuta distanza per non essere sporcato da saliva, o cose tipiche dei bambini...se il bambino gioca in modo più rumoroso si infastidisce e poi sta in continuazione a dirmi "aggiustagli la maglietta, i capelli sono disordinati" ecc. però poi gli fa dei regali molto belli e grandi (nel senso del volume!!!!) e spesso anche non adatti alla sua età!!!!! :D:

A volte vorre idirgli che quei giochi può metterseli.........ecc. ecc. , mio figlio ormai ha imparato a ignorarlo e a me questo dispiace molto perchè in fondo lui è suo zio....dovrebbe stropicciarlo, giocare con lui, rotolarsi a terra com fanno tanti zii (specialmente quelli che non hanno dei propri figli)....

Caro smus, io e mio cognato (anche mio marito) siamo due mondi diversi ma secondo me i bambini recepiscono queste ostilità e si comportano di conseguenza e non è bello insegnar loro già da piccoli questo tipo di atteggiamento....non è giusto soprattutto...se mio cognato fosse più disponibile verso mio figlio io non gli negherei mai di avere un bel rapporto con lui, nonostante io non lo sopporto....infondo lo faccio già con i miei suoceri....

il mio consiglio è di provare a pensare ai tuoi nipoti come tuoi nipoti e basta!!! Non come ai figli di tuo fratello....loro non hanno colpe....riguardo a un'eventuale paternità, credimi quando sarai pronto per avere unafamiglia e dei figli, verrà tutto molto naturale, magari non sarai un padre giocherellone ma comunque gli vorrai bene e sarai sempre un buon padre.....l'importante è fare le cose quando ci si snte pronti, inutie porsi il prblema prima....e comunque il fatto che ti tocca questa situazione è perchè hai dei sentimenti verso ituoi nipoti, altrimenti te ne fregheresti e basta....

Ciao

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Ospite filotea

Ciao smus,

il ruolo di zio può sembrare INUTILE,

ma non è così,ognuno di noi è per qualcuno.

In questo caso,come tu scrivi,il tuo ruolo è di ZIO.

Vedi,se guardi gli altri:fratello,cognata,padre ed anche le tue incapacità,

non riuscirai ad essere ZIO.Lo zio è anche colui che certe volte rompe,non riesce più di tanto a giocare con i bimbi etc.

Ti dirò una cosa,i bambini una volta diventati adulti si ricorderanno degli zii come una bella figura e tu smus devi essere una bella figura per loro.

Io ho molti zii,ma non si sono mai interessati.mai.infondo avrei voluto.

smus se puoi non rompere questo legame,con il tempo imparerai ad amare i tuoi nipoti e chissà atraverso loro riuscirai a stringere un rapporto anche con tuo fratello.

CIAO

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Un conto è non fare del bene ai propri nipoti, non essere presente, non lasciando nella loro memoria qualcosa di positivo; altra cosa è fare invece qualcosa per loro di negativo, lasciando in loro memoria un ricordo ostile. Dipende certo dai segnali, dalle tracce che essi anche nei modi più impercettibili avvertono dal mio modo di pormi, ma dipende anche dall’immagine che ricevono, sempre di me, attraverso chi si prende cura di loro.

Le cose cambieranno forse abbastanza più avanti nel tempo, quando loro saranno più grandi, e potrò instaurare con loro un rapporto diverso. Certo, se prima, quando loro sono ancora piccoli, non si è instaurata una comunicazione basata sul gioco, sull’affetto, la cura, il rapporto non avrà quelle basi che solo questo tipo di ricordo può dare.

Tuttavia, anche quando questa comunicazione non c’è stata, penso che quando saremo adulti ci saranno delle possibilità, di tipo certo diverso, con modalità e contenuti diversi, perché si instauri un rapporto di affetto e comprensione. Il mio non è un voler rimandare le cose.

Mi identifico molto in mio padre, e in alcune persone che apparentemente rifiutano di condividere, dare e soprattutto ricevere affetto.

Ho cominciato a rivalutare solo da alcuni anni (ora ne ho 31) il mio rapporto con lui, e con alcuni parenti che non vedo da molto tempo.

Proprio con mio padre, qualche volta ( di rado ma qui sì sarebbe meglio se accadesse più di frequente) abbiamo l’occasione di stare da soli, e sento quanto lui abbia bisogno di dire, comunicarmi qualcosa che trova molta difficoltà a esprimere in presenza di mi madre, dei nipoti, di mio fratello e mia cognata. Percepisco quanto lui stia male per questo, e rivaluto molto le impressioni che mi sono fatto di lui nel tempo, scoprendo che c’è forse molto di più buono in lui piuttosto che in persone che hanno giocato più volentieri con me quando ero piccolo (sto facendo ora delle riflessioni in quanto adulto). Il che vale anche moltissimo per uno zio, che ora non c’è più, che da piccolo forse sentivo distante, una persona anche lui facile da definire burbera, odiato in più occasioni da figli e da nuore, e che mi è stato molto vicino quando ero già grande, mi ha aiutato, sostenendomi in momenti di difficoltà, ma anche qui in un ambito più intimo, privato, rispetto a quello della restante cerchia famigliare.

Certe persone, come mio padre, come mio zio, e come altre persone, mi hanno in realtà dato molto. Se messi nelle condizioni di essere sé stessi, possono dare molto di più di quello che possa sembrare apparentemente.

Intendiamoci: io ero già grande.

Il mio rapporto con i bambini in generale? Dipende dal contesto, e purtroppo i miei nipoti sono in mezzo a un contesto che non mi piace, all’interno del quale non riesco a essere semplicemente zio, non riesco a vederli semplicemente come dei bambini, come miei nipoti, come tali. Qui ho delle difficoltà. Ho bisogno di lavorare sì sulla mia famiglia, sul mio rapporto con loro, ma anche di vivere allo stesso tempo maggiori esperienze, anche con bambini, al di fuori di questo contesto.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Ospite filotea
Ho bisogno di lavorare sì sulla mia famiglia, sul mio rapporto con loro, ma anche di vivere allo stesso tempo maggiori esperienze, anche con bambini, al di fuori di questo contesto.

anch'io ho trovato difficoltà con i nipotini.forse ancora oggi ...sopratutto con due nipoti che nemmeno conosco...

smus,potresti provare a frequentare qualcosa che ti aiuti a essere più elastico con i bambini.

Io da adolescente ho cominciato con A.C.R. per vincere la mia timidezza e altro...ma sono andata via subito perchè con i bambini proprio non riuscivo,dopodichè ho cominciato a fare esperienza di volontariato e sono partita con un gruppo scout per Lourdes...dopodichè ogni anno partivo a fare stages al servizio dell'Hospitalitè di Lourdes.esperienza bellissima anche se inizialmente dolorosa...stare con bambini e adulti malati ha rafforzato il mio carattere.allora non ero ancora maggiorenne...

Potresi provare a renderti utile nelle Case Famiglia...Tutto questo SICURAMENTE ti aiuterà a GUARDARE con occhi NUOVI.

Ricordati ovunque andrai troverai difficoltà.ma fanno parte della vita.è così che si cresce!

Link al commento
Condividi su altri siti

 
anch'io ho trovato difficoltà con i nipotini.forse ancora oggi ...sopratutto con due nipoti che nemmeno conosco...

smus,potresti provare a frequentare qualcosa che ti aiuti a essere più elastico con i bambini.

Io da adolescente ho cominciato con A.C.R. per vincere la mia timidezza e altro...ma sono andata via subito perchè con i bambini proprio non riuscivo,dopodichè ho cominciato a fare esperienza di volontariato e sono partita con un gruppo scout per Lourdes...dopodichè ogni anno partivo a fare stages al servizio dell'Hospitalitè di Lourdes.esperienza bellissima anche se inizialmente dolorosa...stare con bambini e adulti malati ha rafforzato il mio carattere.allora non ero ancora maggiorenne...

Potresi provare a renderti utile nelle Case Famiglia...Tutto questo SICURAMENTE ti aiuterà a GUARDARE con occhi NUOVI.

Ricordati ovunque andrai troverai difficoltà.ma fanno parte della vita.è così che si cresce!

Ciao Filotea: grazie.

Faccio da diversi anni il lavoro di educatore: l’ho scelto proprio per crescere, nel senso di cui parli tu. Sento però di avere in me ancora molte cose irrisolte, e ho forse più bisogno di tornare indietro, affidandomi, piuttosto che prendermi cura di qualcuno (mammà, dove sei?), recuperando la dimensione del gioco, e perché no, anche del disegno, della pittura, che fino ad alcuni anni fa praticavo e poi ho interrotto. Proprio il prendermi cura dell’altro, nel mio lavoro, per esempio di un bambino, un disabile, un ragazzo, di un anziano (ora sto lavorando con glia anziani) mi ha anche sbloccato molto, aiutandomi in questo senso. A volte però, per diverse ragioni (me stesso, come, dove, quando, perché, con chi si lavora…) il mio ruolo non coincide con quella dimensione di intimità, di gioco, di gratuità, che è possibile in una dimensione più privata, nella relazione con l’altro. Potrei, in un ambito non professionale, vivere delle esperienze che mi aiuterebbero a vivere meglio il mio rapporto con i bambini, con gli altri, con il mio lavoro ecc…

Forse sarei anche meno ossessionato da pensieri sul fatto di essere un buon padre, che d’accordo, ci stanno, sempre meglio forse rispetto a chi non se ne fa per niente…

Con i bambini in particolare, forse dovrei dedicare più tempo ad esperienze tipo quelle che mi hai descritto: se non mi negassi un maggiore coinvolgimento, con i bambini in generale, vivrei meglio in generale il rapporto con me stesso, con i miei nipoti, con mio fratello, con le persone che non mi piacciono…..tutto bello a dirsi, ora, ma può essere un soluzione.

Un abbraccio.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Ospite filotea
Sento però di avere in me ancora molte cose irrisolte, e ho forse più bisogno di tornare indietro, affidandomi, piuttosto che prendermi cura di qualcuno (mammà, dove sei?), recuperando la dimensione del gioco, e perché no, anche del disegno, della pittura, che fino ad alcuni anni fa praticavo e poi ho interrotto.

Da parte mia,mai tornare indietro,ma guardare SI quello che hai fatto bene e male.

Se pensi che la pittura ti ha aiutato,allora riprendi!Ma se non puoi o se hai voglia di fare altro

FALLO!

Bisogna mettersi in GIOCO.SEMPRE.

Potrei, in un ambito non professionale, vivere delle esperienze che mi aiuterebbero a vivere meglio il mio rapporto con i bambini, con gli altri, con il mio lavoro

Non so dove vivi,ma penso che se gia lavori con il sociale,fare esperienze simili non potrà aiutarti molto.Potresti fare altri tipi di esperienza,per esempio(non voglio sbilanciarmi più di tanto)fare un percorso,anzi un corso di formazione del tipo spirituale o altro.questo lo devi DISCERNERE solo tu smus.

Io ho fatto esperienze di volontariato...e Lourdes è stato il mio trampolino di lancio...

Oggi faccio altre cose e mi ci trovo dentro senza rendermi conto...queste esperienze servono,mi sono servite per aquistare maggiore fiducia in me e verso gli altri.

Pensa che il mio psicologo mi chiede spesso come è possibile che sia riuscita da sola,dopo quello che ho passato, a fidarmi ancora...

Forse sarei anche meno ossessionato da pensieri sul fatto di essere un buon padre, che d’accordo, ci stanno, sempre meglio forse rispetto a chi non se ne fa per niente…

Non ho capito se sei già padre.Vedi imparare a essere bravi genitori non si legge sui libri,è connaturale....poi se ci dovessere essere delle difficoltà ci sono pedagogisti ,psicologi che aiutano i genitori attraverso un percorso

Con i bambini in particolare, forse dovrei dedicare più tempo ad esperienze tipo quelle che mi hai descritto: se non mi negassi un maggiore coinvolgimento, con i bambini in generale, vivrei meglio in generale il rapporto con me stesso, con i miei nipoti, con mio fratello, con le persone che non mi piacciono…..tutto bello a dirsi, ora, ma può essere un soluzione.

Smus se non senti dentro questo affetto verso i nipotini,non ti preoccupare ,buttati! mettiti in gioco! Vedrai che piano piano aquisterai più sicurezza in te e dopo tutto verra naturale.

La soluzione è che devi prima tu essere consapevole....poi vedrai le porte si apriranno senza che te nè accorgi. ma devi desiderarlo e ti devi mettere in gioco.

Il tuo lavoro è un bellissimo lavoro,ma certe volte devi cercare di tagliare la spina e di non farti troppo peso dei problemi altrui.te lo dico per esperienza.quante notti non ho dormito pensando a loro...

Smus a te la scelta.

Che tu abbia discernimento.

ciao

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Ciao Filotea. Intanto due cose: non sono padre, e vivo al momento in Veneto.

La consapevolezza, la coscienza, in un percorso. Certo, e ognuno ha il suo.

Mi piace quello che dici sul fatto di non tornare indietro: si dice molto di ritrovare il bambino dentro di sè..di mollare le proprie difese....anche nell'amore...mah! Ho i miei dubbi, non sono molto d'accordo su questo. Saper guardare indietro, invece, sì.

Quanto al lavoro, staccare è fondamentale: vedo che a volte volersi "dividere" in due, dentro e fuori da esso, non ha senso, e mi sono fatto un pò delle illusioni su questa possibilità, che è, almeno per quello che mi riguarda, un po’ fuori luogo.

Forse verrà un momento in cui non sentirò più questo “dentro” e “fuori”, nel lavoro, negli affetti, nella vita di tutti i giorni…tranne per quando a volte, umanamente, anche per difendersi, è necessario. Tutto questo, proprio con una maggiore coscienza, quale ci vuole tempo, a volte tutta una vita. Sul fatto di buttarmi, eh, ne ho fatti di voli, forse ancora non abbastanza: diciamo che a volte fa un po’ male. Ma hai ragione, condivido il fatto che sia importante, anche per capire qual è il proprio percorso.

Ciao.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Ospite filotea

smus buongiorno,

capire il proprio percorso è bene farlo ma non bisogna fidarsi solo della conoscenza propria,

è importante durante il cammino della propria vita il confronto.SEMPRE nel bene e nel male,anzi dalle esperienze negative e l'ascolto degli altri aiutano molto.

Nella vita bisogna sempre trovare un punto d'incontro con gli altri(FAMIGLIA,CONIUGE E PERSONE)senza mai disprezzare.capire l'altro di cosa ha bisogno e dare senza troppo giudicare,difficile non giudicare ma non impossibile.A me non manca non giudicare,ma con gli anni sto imparando cos'è la carità,quale è saper giudicare con carità, senza cattiveria...

Seguo un cammino di pedagogia...e questo mi aiuta moltissimo,come anche il percorso psicoterapeuto.bisogna imparare a sdramatizzare.

Ti saluto con una frase di Madre Tersa di Calcutta.

Quello che facciamo

è soltanto una goccia nell'oceano.

ma se non ci fosse quella goccia

all'oceano mancherebbe.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Ospite filotea

scusa smus se ti interessa posso informarmi se nella zona dove vivi se cè lo stesso cammino pedagogico(lo chiamo così) e ti faccio sapere mandandoti l'indirizzo in PM. a me aiuta moltissimo

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Il rapporto che ho con i miei nipoti potrebbe essere il segnale di qualcosa che non riesco a comprendere. Forse qualcuno può suggerirmi qualcosa.

Non è detto che sia il segnale di qualcosa.

Ti riporto la mia esperienza.

Io, prima di avere figli, non contemplavo affatto una maternità nella mia vita. Proiettata in carriera, amici ed eventi.

Figurati che se andavo in un locale e vedevo che cominciava ad essere frequentato da persone con bambini, evitavo in futuro di andarci.

Quando sono rimasta incinta di un rapporto occasionale le mie due migliori amiche si sono precipitate a casa mia con gli indirizzi dei consultori vicini, certissime che avrei scelto di abortire. Ed io mi sono ritrovata a servire te e pasticcini, a comunicare il colore della culla che avrei comprato e che avrei tenuto da sola questa bambina. Adesso ho tre figli.

Anche mio marito prima di conoscermi era lontanissimo dall'"universo bambini". Figurati che lasciò la sua fidanzata decennale proprio perchè non se la sentiva di sposarsi e di avere dei figli.

Eppure si è innamorato di me quando ero incinta di una figlia non sua. Ha voluto altri figli nostri, ci siamo sposati e ha adottato la mia prima figlia. Ha chiaramente dei limiti come padre, come del resto anch'io li ho come madre, ma ci aiutiamo vicendevolmente a porci delle domande e a darci delle risposte, sempre per il bene dei bambini. E lo ritengo uno splendido padre.

Non è detto che la tua "distanza" dai tuoi nipoti sia il segnale di qualcosa.

Ti faccio tanti auguri.

Anna

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Forse verrà un momento in cui non sentirò più questo “dentro” e “fuori”, nel lavoro, negli affetti, nella vita di tutti i giorni…tranne per quando a volte, umanamente, anche per difendersi, è necessario.

Ciao smus!

mi ha colpito molto questa sensazione forse perchè la percepisco anche io.. soprattutto coi bambini.

Forse so anche il perchè. I bambini esprimono tutto ciò che provano senza filtri, se si voltano e restano freddi è perchè non gli piaci e c'è poco da fare perchè non gli puoi parlare se non nella loro stessa lingua.

Non è detto che sia il segnale di qualcosa.

il tuo post fa ben sperare...

Link al commento
Condividi su altri siti

 
scusa smus se ti interessa posso informarmi se nella zona dove vivi se cè lo stesso cammino pedagogico(lo chiamo così) e ti faccio sapere mandandoti l'indirizzo in PM. a me aiuta moltissimo

Spediscimi pure l’indirizzo (provincia di Venezia, o Veneto), ma non credo che sia questo ciò di cui ho bisogno. Avere comunque un’alternativa può aprirmi a un’esperienza, forse per me non nuova…bisogna però vedere di cosa si tratta. Vediamo...

Ciao e grazie

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Non è detto che sia il segnale di qualcosa.

Ti riporto la mia esperienza......

Ciao Annina.

Quello che dici mi fa credere nelle possibilità che abbiamo noi adulti.

Sto forse guardando a situazioni un po’ estranee alla mia vita, prefigurandomi un po’ a tavolino “come si fa” ad essere padri, zii, ecc…in modo giusto (??????) e forse non è il caso, soprattutto quando ciò mi impedisce di prendere atto della realtà, senza poterla affrontare nel modo più reale.

Ho provato a leggere l’altro forum (Differenze fra nipoti?……) e cerco di capire qualcosa di più sulla tua storia…anche se forse non è facile per me comprendere certe cose....alcune poi meno di altre.

Mi sembra di capire, anche in base a quello che mi scrivi qui, che hai accettato un percorso difficile, guardando in faccia i problemi, e per questo rinforzando il legame con tuo marito, e di voi con tutte e tre le figlie. L’amore apre strade dove non ce lo aspettiamo, difficile che questo succeda se vi rinunciamo in partenza…

Alta cosa rispetto alla famiglia (esiste?) da quadretto e ovattata: “bella, felice, e “normale”…….”.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Ciao smus!

mi ha colpito molto questa sensazione forse perchè la percepisco anche io.. soprattutto coi bambini.

Forse so anche il perchè. I bambini esprimono tutto ciò che provano senza filtri, se si voltano e restano freddi è perchè non gli piaci e c'è poco da fare perchè non gli puoi parlare se non nella loro stessa lingua.

Il padre “Dai A. (la nipote più grande), dai un bacio allo zio S. (io)!

La madre: “allora F. (il nipote più piccolo), questo è S., il fratello si tuo padre, tuo zio…”

Oppure: (momento dei saluti). Mi avvicino per un bacio alla nipote, che rimane ferma a occhi bassi.

Il nipote più piccolo (1 anno e mezzo), si prende il mio bacio…

Sono due esempi…di cosa siano segnale non lo so… forse di niente, forse di qualcosa.

Se è di qualcosa, questo qualcosa si deve forse sbloccare, ma non è detto che sarà proprio con loro.

Mi sento a volte inadeguato, e vorrei vivere, avere esperienza di qualcosa di mio, che non ha a che vedere con quello che succede in queste situazioni, specie nelle visite domenicali.

Ciao

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Unisciti alla conversazione

Adesso puoi postare e registrarti più tardi. Se hai un account, registrati adesso per inserire messaggi con il tuo account.

Ospite
Rispondi

×   Incolla come testo formattato.   Incolla invece come testo normale

  Sono permesse un massimo di 75 faccine.

×   Il tuo link è stato inserito automaticamente.   Visualizza invece come link

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Editor trasparente

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

  • Navigazione recente   0 utenti

    • Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.

Pubblicità



×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.