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Quanto influisce il controtransfert dello psicoterapeuta nella gestione del tranfsfert?


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Il mio tentativo è quello di mettermi per una attimo dall'altra parte. Di capire i margini di "incomprensione" reciproca per riuscire a non giudicare e a non fare di me il centro della questione. Dalla mia terapia ho sentito solo distacco, ultimamente, e pochissima disponibilità ad affrontare quella che, per me in questo momento, è LA difficoltà.

non è poca disponibilitò, probabilmente è poca perizia, inesperienza, timore..

vedi come ha reagito il supervisore nel libro?

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Scusate, ma non sono sempre sola e ogni tanto devo chiudere la pagina. Lo psi del volume ha fatto di questa sua reazione inziale (il suo battesimo del fuoco) la materia delle sue riflessioni, nelle quali sottolinea una miriade di fattori che entrano in gioco nel rapporto a due in quella stanza. Tra questi c'è anche la possibilità che per un paziente il terapeuta provi irritazione, odio, rancore, disaffezione. O viceversa, si possono senire sentimenti alternanti (e dissonanti) dall'una e dall'altra parte. Questo implicherebbe che non sempre si possa mantenere un piano in cui l'analisi sia pura e incodizionata, e in effetti io penso che possa essere così solo raramente. Ci sono dei fattori comportamentali, delle sensazioni epidermiche che con una enorme difficoltà potranno essere eliminate dal rapporto. Di conseguenza mi dico, proprio perchè non voglio fare processi, che si può sbagliare da ambo le parti o, meglio, si può venire a contatto con comportamenti dell'altro che in quel momento sentiamo dissonanti. Non sta a me dire come stiano esattamente le cose da parte del mio terapeuta, ma vorrei trovare (e di qui le mie letture e questo topic) il modo non per giustificare, ma per cercare di sfruttare a mio vantaggio e a vantaggio della terapia questa fase di "incomprensione" in cui lui mi è sembrato abbia accolto la mia "dichiarazione di transfert" chiudendosi e dimostrandosi infastidito dal fatto che io ponessi la questione. Tutto ciò, naturalmente, se io ho interpretato bene e non sto proiettando sul suo comportamento una mia paura e la mia ansia da rifiuto. So che è contorto, ma lo è la situazione!

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lo so che può sembrare assurdo. ma per me è destabilizzante sentire l'affetto del mio terapeuta...

Penso che per me non sarebbe così. Penso che mi sentirei tranquillizzata dal fatto che, pur provando questi sentimenti, lui non mi "metta al bando", che continui a "volermi bene" anche se, in qualche modo, posso averlo deluso perchè, più o meno inavvertitamente, gli ho dato l'impressione (come ha detto lui) di "chiedergli di più".

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"fanculo, coi soldi che pago il transfert (e pure il controtransfert) te li gestisci tu! sennò che ti pago a fare?"...

Il mio problema, probabilmente, sta nel fatto che non lo vedo come un professionista che ha "sbagliato", ma come una persona che amo che mi ha ferita, ma non per questo amo di meno.

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Il mio problema, probabilmente, sta nel fatto che non lo vedo come un professionista che ha "sbagliato", ma come una persona che amo che mi ha ferita, ma non per questo amo di meno.

penso che tu 'hai letto' che ti ha ferita perchè non si è comportato come tu avresti voluto.......

forse il passo piu' importante nella psicoterapia è cercare di cambiare......ma non è una cosa semplice....Sai anche io a volte son cosi.....rimango ferita da comportamenti che non rispecchiano un 'determinato codice personale'(costruito nel tem,po)

Magari lui ti ha rassicurato in altri modi, ti ha inviato altri segnali.......ma tu non li hai letti perchè non coincidevano a quello che ti aspettavi...........

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Penso che per me non sarebbe così. Penso che mi sentirei tranquillizzata dal fatto che, pur provando questi sentimenti, lui non mi "metta al bando", che continui a "volermi bene" anche se, in qualche modo, posso averlo deluso perchè, più o meno inavvertitamente, gli ho dato l'impressione (come ha detto lui) di "chiedergli di più".

se fosse per il mio "chiedergli di più" il mio psicologo mi avrebbe dovuto già mandare a quel paese da un pezzo.

e con richieste intendo "conferme"...

ma a parte questo tu non puoi pensare che stai deludendo il tuo psichiatra perché (secondo lui) gli chiedi di più!

forse il tuo chiedere di più fa parte dei tuoi "problemi", dell'eccessivo attaccamento con cui vivi i rapporti...ma proprio mostrando questo lato di te al terapeuta gli puoi dare modo di capirti. puoi portare alla luce le tue "dinamiche" (odio usare questa parola...)

mi spieghi come potrebbe funzionare la terapia se tu ti inibissi per non deluderlo?

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se fosse per il mio "chiedergli di più" il mio psicologo mi avrebbe dovuto già mandare a quel paese da un pezzo.

e con richieste intendo "conferme"...

ma a parte questo tu non puoi pensare che stai deludendo il tuo psichiatra perché (secondo lui) gli chiedi di più!

forse il tuo chiedere di più fa parte dei tuoi "problemi", dell'eccessivo attaccamento con cui vivi i rapporti...ma proprio mostrando questo lato di te al terapeuta gli puoi dare modo di capirti. puoi portare alla luce le tue "dinamiche" (odio usare questa parola...)

mi spieghi come potrebbe funzionare la terapia se tu ti inibissi per non deluderlo?

si infatti il mio quando gli ho chiesto conferme..........mi ha 'mandato a stendere'......perchè era in modo per stimolarmi a cambiare.....a non comportarmi sempre nello stesso modo.......

Poi penso che tutto qs debba essere discusso e sviscerato parola per parola (cosi abbiam fatto noi.......è stato il tema di cinque o sei sedute)..........e poi.... perchè non ne parli anche al nuovo psi.........di questa situazione?Pensi che non potrebbe aiutarti?

Io so che se domani gli volessi dire che penso sempre a lui (per assurdo)potrei farlo perchè lui non è assolutissimamente imbarazzato......anzi.........ne parla tranquillamente.......e quindi anche io riesco poi ad aprirmi..........

Ma tutto avviene perchè l'argomento è stato trattato molto a lungo...........(a maggio/guigno)

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ho l'impressione che ognuno dei vostri psi, risponda secondo la propria formazione..... ma a parte questo....

che risposte vi aspettate dagli psi?,

ho la sensazione che vi state fissando troppo per cui è ovvio che la cura rallenta.....

vi siete mai chiesti/e che tipo di patologia potrebbe avere la persona che si ostina a pensare a questo amore?

che altro potrebbe fare il vostro psi se non rispondere educatamente e senza offendervi?

vi sembra sbagliato da parte di un terapeuta?

che altro dirvi che pagate, che sono sposati o che hanno figli?

qual'è il fine della vostra relazione terapeutica?

è ovvio che se non superate la cosa e non andate avanti nel vostro lavoro allora dovreste cambiare, e se lui è onesto dovrebbe dirvelo. Ecco seondo me il loro rispondere in quel modo è proprio per salvare la relazione terapeutica, quindi vi sta aiutando a non perdere di vista l'obiettivo per cui vi incontrate pagando.

eh lo so che sembro un inquisitore....

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forse il tuo chiedere di più fa parte dei tuoi "problemi", dell'eccessivo attaccamento con cui vivi i rapporti...ma proprio mostrando questo lato di te al terapeuta gli puoi dare modo di capirti. puoi portare alla luce le tue "dinamiche" (odio usare questa parola...)

Sì, è sicuramente tutto parte del problema, che potremmo cominciare a definire come una "fame" di punti di riferimento e come la delusione, che non mi serviva sperimentare di nuovo in terapia, che deriva dal fatto che il punto di riferimento in questione, anche in quella stanza, può sbatterti la porta in faccia senza darti troppe motivazioni.

Io problema sono io ed è solo mio. Scendere dalla nuvoletta e rifarmi una dose di sano cinismo (il cui effetto è stato ingannevolmente eliminato dall'incontro col mio psi) è l'unica cosa sana che posso fare per me stessa. Io detesto chiedere e detesto elemosinare. Ora mi stampo queste righe e me le appiccico sul muro: non lo farò mai più.

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ho l'impressione che ognuno dei vostri psi, risponda secondo la propria formazione..... ma a parte questo....

che risposte vi aspettate dagli psi?,

ho la sensazione che vi state fissando troppo per cui è ovvio che la cura rallenta.....

vi siete mai chiesti/e che tipo di patologia potrebbe avere la persona che si ostina a pensare a questo amore?

che altro potrebbe fare il vostro psi se non rispondere educatamente e senza offendervi?

vi sembra sbagliato da parte di un terapeuta?

che altro dirvi che pagate, che sono sposati o che hanno figli?

qual'è il fine della vostra relazione terapeutica?

è ovvio che se non superate la cosa e non andate avanti nel vostro lavoro allora dovreste cambiare, e se lui è onesto dovrebbe dirvelo. Ecco seondo me il loro rispondere in quel modo è proprio per salvare la relazione terapeutica

Cara Penny,

se fosse così facile pagine e pagine del forum srebbero state inutili. Le domande che poni sono alla base di complessi problemi che tutti ci siamo poste e per i quali, evidentemente, non è facile trovare una soluzione. La questione stava nel contibuto dello psi al transfert, innanzitutto, e nelle modalità delle sue (OVVIE) risposte: non ho mai pensato che fosse un uomo "abbordabile"! Ci si chiedeva COME rispondono, SE accolgono, SE si indispettiscono. Questo è importante per la cura, no? E poi io non penso a questo "amore": qualcosa di simile, contro la mia strutturata razionalità, la "sento" e cerco aiuto nel tentare di capire cosa questo "sentire" mi comunichi.

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A proposito, di quale patologia soffriva Catullo? o Petrarca? o Foscolo? o Saffo? "Sentire" può far soffrire e a volte si può chieder aiuto per smettere di "sentire" così dolorosamente. Non agendo, ma comunicando e partorendo un nuova "dimensione" di questo "amore".

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L'impressione che ho Margherita è che LUI non sappia gestire sto controtransfert..

tu più di quello che fai non puoi fare.. già vivi un disagio, se no non saresti lì, sei stata leale, coraggiosa, fiduciosa nelle sue capacità professionali e continui ad esserlo,

ti sei aperta, collabori...

mica è facile gestirlo, ma sono problemi della sua vita e del suo lavoro...

è giovane?non lo dico per gli ormoni, per il mestiere, l'esperienza..

il mio, prima ancora che capissi qualcosa ed entrassi qui nel forum, per poi capire che non sono innamorata..

mi sparò un " lei è seduttiva con me".

Non ha avuto paura.

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Cara Penny,

se fosse così facile pagine e pagine del forum srebbero state inutili. Le domande che poni sono alla base di complessi problemi che tutti ci siamo poste e per i quali, evidentemente, non è facile trovare una soluzione. La questione stava nel contibuto dello psi al transfert, innanzitutto, e nelle modalità delle sue (OVVIE) risposte: non ho mai pensato che fosse un uomo "abbordabile"! Ci si chiedeva COME rispondono, SE accolgono, SE si indispettiscono. Questo è importante per la cura, no? E poi io non penso a questo "amore": qualcosa di simile, contro la mia strutturata razionalità, la "sento" e cerco aiuto nel tentare di capire cosa questo "sentire" mi comunichi.

sabato primo pomeriggio ho, per caso, parlato con un medico, tanto per cambiare, che è in cura dal mio psi..

è uscito un po' come loro vedono le cose dal loro punto di vista, perchè sempre di medici parliamo, o psicologi...anche se è un paziente.

Ne sono uscite anche risvolti un po deludenti, mi devo ancora riprendere e non so se avrò voglia di raccontarli, in merito alle sue esperienze da altri psi prima di approdare al nostro comune ..

no , non credo che si indispettiscano, o si infastidiscano, o ne siano lusingati o gratificati, e soprattutto non ne sono preoccupati...

e ritorno sempre qui, è la professionalità il fattore discriminante, l'unico.

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ho l'impressione che ognuno dei vostri psi, risponda secondo la propria formazione..... ma a parte questo....

che risposte vi aspettate dagli psi?,

ho la sensazione che vi state fissando troppo per cui è ovvio che la cura rallenta.....

vi siete mai chiesti/e che tipo di patologia potrebbe avere la persona che si ostina a pensare a questo amore?

che altro potrebbe fare il vostro psi se non rispondere educatamente e senza offendervi?

vi sembra sbagliato da parte di un terapeuta?

che altro dirvi che pagate, che sono sposati o che hanno figli?

qual'è il fine della vostra relazione terapeutica?

è ovvio che se non superate la cosa e non andate avanti nel vostro lavoro allora dovreste cambiare, e se lui è onesto dovrebbe dirvelo. Ecco seondo me il loro rispondere in quel modo è proprio per salvare la relazione terapeutica, quindi vi sta aiutando a non perdere di vista l'obiettivo per cui vi incontrate pagando.

eh lo so che sembro un inquisitore....

acqua, penny...acqua!

almeno per quanto mi riguarda (ma penso anche per altre) il mio "transfert" ha smesso da un pezzo di essere amoroso...

io sto parlando di tutt'altro. e questo tutt'altro è molto personale e non mi va di condividerlo con chi pensa che l'affetto per il terapeuta si riduca al mero desiderio di avere una relazione sentimental-sessuale con lui.

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L'impressione che ho Margherita è che LUI non sappia gestire sto controtransfert..

tu più di quello che fai non puoi fare.. già vivi un disagio, se no non saresti lì, sei stata leale, coraggiosa, fiduciosa nelle sue capacità professionali e continui ad esserlo,

ti sei aperta, collabori...

mica è facile gestirlo, ma sono problemi della sua vita e del suo lavoro...

è giovane?non lo dico per gli ormoni, per il mestiere, l'esperienza..

il mio, prima ancora che capissi qualcosa ed entrassi qui nel forum, per poi capire che non sono innamorata..

mi sparò un " lei è seduttiva con me".

Non ha avuto paura.

:drinks:

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[L'autore, poi, racconta del suo incontro col suo supervisore]

"Lo incontrai due giorni dopo e gli raccontai cosa era accaduto. Mi irritò terribilmente che ogni tanto ridacchiasse tra sé e sé mentre leggevo gli appunti e descrivevo le mie difficoltà. Ad un certo punto disse: "Sembra quasi che ti solleticasse le palle". "Come?", replicai. "Penso che lei ti ecciti". Rimasi in silenzio e poi amminisi: "S è molto attraente". E lui disse: "Penso che questo sia il punto di partenza della nostra discussione".

Questa frase mi permette di raccontare qualcosa che non ho mai confessato nemmeno a me stessa: nella fase erotica del mio multiforme trasfert, provavo una discreta soddisfazione nell'immaginare il mio psicoterapeuta sforzarsi di mantenere un'espressione imperturbabile mentre io gli raccontavo i miei sogni a sfondo sessuale... Mi chiedevo: chissà se gli provoco almeno un barlume di erezione? :drinks:

Comunque di fronte a qualsiasi mio atteggiamento, da quelli affettusi a quelli seduttivi, fino a quelli ostili e aggressivi, lui si è sempre mantenuto imperturbabile.

Non so quali sentimenti gli ho suscitato, qualche volta l'ho visto commuoversi alle mie parole, altre volte credo di essere stata veramente irritante, però lui non mi ha mai dato corda. Ho potuto trattarlo male con la certezza che la volta dopo, all'ora prestabilit, lo avrei trovato ad attendermi sulla porta.

Ho una grandissima stima per il mio psicoterapeuta, anche se più di una volta l'ho accusato, più o meno velatamente, di superficialità e di incompetenza.

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la questione me l'ha posta un testo di Glen O. Gibbard (cerco di cerarmi qualche base per aiutarmi da sola), "Amore e Odio nel setting psicoanalitico".

Sembra molto interessante... E' un articolo o un testo più ampio? Mi dai qualche indicazione bibliografica in più? Grazie!

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Di capire i margini di "incomprensione" reciproca per riuscire a non giudicare e a non fare di me il centro della questione.

ma sei tu il centro della questione, sei tu che hai bisogno d'aiuto e tutto il pieno diritto di essere aiutata, sei tu quella che deve ricevere sostegno e chiarimenti, Margherita..

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Di capire i margini di "incomprensione" reciproca per riuscire a non giudicare e a non fare di me il centro della questione.

ma sei tu il centro della questione, sei tu che hai bisogno d'aiuto e tutto il pieno diritto di essere aiutata, sei tu quella che deve ricevere sostegno e chiarimenti, Margherita..

oggi corinna mi togli le parole di bocca!!!!

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ehhhh..juditta, capita..

ma mi pare tanto evidente che noi pazienti si abbia..

- il diritto di giudicare il terapeuta, per poi ricredersi, per carità...

se uno sta sempre male, o peggio si sente al palo, e dopo un po' e dopo due po', dop tre po', e facciamoci del male..

chiede, no?

- rivendicare legittimamente chiarimenti su dubbi e silenzi..

noi ci dobbiamo preoccupare di loro?

ma loro dovrebbero essere corazzati..

io , che già c'ho una fifa boia delle mie emozioni, dei miei conflitti irrisolti, mi devo premurare di preoccuparmi dei suoi?

e mi dovrei affidare a uno che per primo ha paura, ignora, svicola..ma perfavore.

sempre in generale, senza riferimenti a nessuno di noi..

ma cacchio, sta cosa si impone.

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L'impressione che ho Margherita è che LUI non sappia gestire sto controtransfert..

tu più di quello che fai non puoi fare.. già vivi un disagio, se no non saresti lì, sei stata leale, coraggiosa, fiduciosa nelle sue capacità professionali e continui ad esserlo,

ti sei aperta, collabori...

mica è facile gestirlo, ma sono problemi della sua vita e del suo lavoro...

è giovane?non lo dico per gli ormoni, per il mestiere, l'esperienza..

il mio, prima ancora che capissi qualcosa ed entrassi qui nel forum, per poi capire che non sono innamorata..

mi sparò un " lei è seduttiva con me".

Non ha avuto paura.

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Sembra molto interessante... E' un articolo o un testo più ampio? Mi dai qualche indicazione bibliografica in più? Grazie!

E' una monografia.

Glen O. Gabbard, "Amore e Odio nel setting psicoanalitico", Astrolabio Editore, Roma 2003.

Non l'ho ancora finito, ma è molto utile per tentare di capire un po' le dinamiche transfert/controtransfert dall'esterno.

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marghe...ma questa faccina c'ha un po' l'aria allucinata, o è un'idea mia?

NOOOooooooooo! Ho scelto male, forse...Volevo solo assentire, perchè mi sembra che Corinna abbia centrato l'argomento. Sarà una proiezione del fatto che sono allucinata io? bandages.gif

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NOOOooooooooo! Ho scelto male, forse...Volevo solo assentire, perchè mi sembra che Corinna abbia centrato l'argomento. Sarà una proiezione del fatto che sono allucinata io? bandages.gif

più probabile che sia una proiezione del fatto che sono allucinata IO, te l'assicuro!!!

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