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Non so perdere,vendetta


eviix

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ok allora spostiamo l' argomento . per non fare confusione.

se si buca una ruota vai dal gommista,... se si scarica la batteria dall' elettrauto se, finisce la benzina dal benzinaio etce etc etc..

se hai una gamba rotta vai da un ortopedico se hai una dente malato dal dentista se hai disagio psicologico dallo psicoterapeuta etc etce etc..

la psicoterapia si richiede con ricetta medica e si fa in ospedale.. ok non saranno medici.. ma il campo è quello....

se porti la macchina dal fruttivendolo ti addobba con dei rami di limone.

ognuno di noi deve sapere un po dove andare...

( Robertetti )

PS: Ora diche uno poesie:

Se fossi cane BAU

Se fossi gatto MIAO

Se fosse tardi CIAO

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la differenza e' semplice .

per diventare medico (almeno dalle mie parti)

hai bisogno di 12 anni di studi

ed oltre 500,000.00 di spese.

per nn parlare della DETTAGLIATA

conoscenzameccanica del cervello,

dei suoi comportamenti, le sue malattie,

conoscenza delle funzioni dei varie paritcelle,

neuroni, farmacologia,funzioni ormonali e

piu' ne hai e piu' ne puoi mettere!!

VEDI CHE E' MOLTO SEMPLICE!!

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la differenza e' semplice .

per diventare medico (almeno dalle mie parti)

hai bisogno di 12 anni di studi

ed oltre 500,000.00 di spese.

per nn parlare della DETTAGLIATA

conoscenzameccanica del cervello,

dei suoi comportamenti, le sue malattie,

conoscenza delle funzioni dei varie paritcelle,

neuroni, farmacologia,funzioni ormonali e

piu' ne hai e piu' ne puoi mettere!!

VEDI CHE E' MOLTO SEMPLICE!!

la scoperta dell' acqua calda.

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però se vai dallo psichiatra la prima cosa che fa ti da degli psicofarmaci . pii parli.

cioè vede l acosa dal punto di vista piu' biologico..

mentre lo psicoterapeuta cerca di aiutarti senza l' uso degli psicofarmaci finchè si puo'..ovviamente.

quindi anche s enon sono medici nel senso che dice tex.. conviene sempre andare prima da loro.

lo dico per fare un po di informazione corretta.

se no uno potrebbe pensare che conviene andare direttamente dallo psichiatra.. perchè è un medico .

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sottoscrivo. Però magari sostituirei qualcosina... tipo, "idea terribile di dover mettere in discussione non tanto se stessi quanto un' idea statica delle cose... magari non provoca preconcetti o magari li contiene ma una registratina, non so, un tagliando è buona norma farlo se si presenta una buona occasione. E anche lì però, bisogna pure saperla riconoscere...

Non ho capito bene, mettere in discussione se stessi o un'idea statica mi sembra la stessa cosa.

si ma quelle persone fanno parte della categoria b.. come dice vo prima. quelli che bisogna sopportare .. e che impongono le loro nevrosi o peggio al mondo.

la categoria a invece capisce di avere un problema si mette in discussione ma ha paura. e si blocca.

poi ci sono quelli che riescono a superare le diffidenze le paure oppure non le hanno di loro. e sono un' altra categoria ancora.

Scusa Zazà potresti fare un esempio? che vuol dire temono di mettersi in discussione in relazione alla psicoterapia? Quali sono queste credenze popolari? Chiedo.

Ragazzi, sono avvilita....avete scritto altre sei pagine oggi :(:

Non so se riuscirò a leggerle :Sigh:

E non so nemmeno se ora sarò in grado di spiegare quello che volevo dire....

Penso che l'idea di andare in un posto e sapere che devi raccontare a qualcuno tutti i fattacci tuoi, soprattutto i più brutti, spaventa assai perché è imbarazzante, doloroso e chi più ne ha più ne metta.

La paura è un sentimento veramente scomodo (viva l'ovvietà) e quindi esistono dei meccanismi inconsci, cose che si chiamano rimozione e resistenza, che ci "proteggono" dalla paura, l'ho messo tra virgolette perché è un'arma a doppio taglio.

Quindi, se non si riesce a reggere la paura ci si inventa una serie di motivazioni pseudo razionali per giustificare la propria avversione verso qualcosa che non si conosce nemmeno.....perché se non ci provi, che ne sai veramente?

Ma purtroppo non finisce qui, addirittura le resistenze possono essere così forti che magari ci vai pure in terapia ma non concludi un tubo perché non riesci a smuovere le acque e ad aprirti sul serio e allora è ancora peggio perché per difendere te stesso inizi a sostenere con presunta cognizione di causa che questo percorso non serve a niente.

Probabilmente esisteranno anche altre cause alla base di certi pregiudizi ma non saprei spiegarle....ci sono alcuni che accusano di inutilità la psicoterapia perché conoscono persone che appunto non ne hanno tratto giovamento e che magari rimangono impantanati per anni spendendo soldi a vuoto. Per me è un giudizio errato perché sbrigativo, non sono minimamente sfiorati dall'idea che forse la cosa non funziona perché dipende dall'incapacità del paziente o dell'analista, anzi, di tutti e due :Raised Eyebrow:

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però se vai dallo psichiatra la prima cosa che fa ti da degli psicofarmaci . pii parli.

cioè vede l acosa dal punto di vista piu' biologico..

mentre lo psicoterapeuta cerca di aiutarti senza l' uso degli psicofarmaci finchè si puo'..ovviamente.

quindi anche s enon sono medici nel senso che dice tex.. conviene sempre andare prima da loro.

lo dico per fare un po di informazione corretta.

se no uno potrebbe pensare che conviene andare direttamente dallo psichiatra.. perchè è un medico .

Sono completamente d'accordo con te.

è vero che io non faccio testo perché il mio precedente psicanalista era molto particolare, ma lui era neuropsichiatra, vedeva le cose sia dal punto di vista biologico che psichico e benché accettasse pienamente l'uso di psicofarmaci non per questo prescriveva come prima cosa questi medicinali.

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Sono completamente d'accordo con te.

è vero che io non faccio testo perché il mio precedente psicanalista era molto particolare, ma lui era neuropsichiatra, vedeva le cose sia dal punto di vista biologico che psichico e benché accettasse pienamente l'uso di psicofarmaci non per questo prescriveva come prima cosa questi medicinali.

cc

hoila' bellezza!!

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però se vai dallo psichiatra la prima cosa che fa ti da degli psicofarmaci . pii parli.

cioè vede l acosa dal punto di vista piu' biologico..

mentre lo psicoterapeuta cerca di aiutarti senza l' uso degli psicofarmaci finchè si puo'..ovviamente.

quindi anche s enon sono medici nel senso che dice tex.. conviene sempre andare prima da loro.

lo dico per fare un po di informazione corretta.

se no uno potrebbe pensare che conviene andare direttamente dallo psichiatra.. perchè è un medico .

nn necessariamente lo psichiatra ti da' farmaci dipende dalla diagnosi.

eppoi gli psichiatri fanno anche psicoterapia con le giuste requisizioni.

anche l'acqua calda ha le suecomplicanze dato gli studi e ricerche

che gli addetti al lavoro hanno fatto per avere queste convenienze

e nn parlo di tubisti od elettricisti. a meno che ci si lava ancora riscaldando

l'acqua sul fuoco oppure sui fornelli. diamo tutto per scontato!!!

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Volevo aggiungere questo, se può essere utile, non lo so.

In quel momento, chiunque potrebbe assumere un "ruolo": nel mio caso, per esempio, potrei rappresentare il "genitore" involontariamente, contro il quale ci si scaglia, solo per fare un esempio.

L'allenatore è un ruolo, anch'esso.

E' simile.

Cioè, non ce l'hanno con la persona, ma con ciò che rappresenta, per cui è inutile crucciarsi.:)

sicuro? :icon_confused: e anche se fosse? la persona viene un po' prima del ruolo... no?

La persona viene prima del ruolo ma in certe situazioni pubbliche bisogna accettare il proprio ruolo.

Se ci si accorge che caratterialmente non si è adatti e il prezzo è troppo alto da pagare, meglio fare altro.

Per esempio Juditta e Patrina hanno ammesso scherzosamente che non farebbero mai l'allenatore.

Ammesso che Eviix sia tendenzialmente un impulsivo, forse il ruolo dell'allenatore può essere troppo faticoso per lui, più di quanto se ne renda conto. Sia ben chiaro che sto facendo solo un'ipotesi.

A questo punto..psichiatra..come il tuo amico...

se ti insegna a rispondere a tono subito e a metterli in guardia dal fatto che non sei il cog.lione di turno, vacci. :D:

A me lo ha insegnato :D:

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se ci fai la cortesia di quotare i messaggi nei quali digi o io o chiunque altro affermiamo ciò...

hai dimostrato di essere un campione nel mettere in bocca alle persone parole, non solo non dette, ma nemmeno mai pensate... :Rolling Eyes:

Solo l'ultimo:

si ma questo che c'entra con i rischi di una psicoterapia? Io in base a questo avevo detto che io non vedo rischi se vai a fare una chiaccherata con uno psicologo....tu invece sostieni che io dicevo che non ci sono rischi a fare una psicoterapia!!! La differenza non te la devo spiegare e siccome non mi piace essere male interpretata ho specificato!!!

Il distinguo tra i rischi di andare da uno psicologo e quelli del fare una psicoterapia l'avete introdotto voi, ma quando avevo

risposto a Digi nel post antico, stavamo parlando del rivolgersi ad uno psicologo per qualsiasi cosa.

Già che ci sono, sputo un pezzo di lingua che nel corso della discussione mi sono mangiato e aggiungo un altro rischio che ci può essere

nell'andare da uno psicologo a fare anche una sola chiacchierata (evidenzio che mi riferisco proprio a ciò), che è quello di trovarsi davanti

uno che dopo aver fatto 4 chiacchiere con te ti dice: "il problema non ce l'hai tu ma il tuo fidanzato, mandalo da me", e di non essere attrezzati

per riconoscere una carenza di deontologia professionale, e obbedire agli ordini invece di chiedergli se per caso non s'è montato la testa

(cosa che fa parte degli effetti collaterali del transfert quando lo si vive all'altro lato), travisando il suo ruolo.

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....partendo sempre dal presupposto che una persona che entra nello studio di uno psicologo perde subitaneamente la capacità di intendere e di volere.

ma c'è pure bisogno di rispondere? :huh:

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tra l'altro non notate una contraddizione? Ste è convinto che noi affermiamo che bisogna andare dallo psi per qualsiasi cosa...

non si capisce da dove trae questa convinzione e abbiamo c ercato invano di fargli capire che nessuno di noi l'ha affermato.

ma appunto è inutile...

quindi facciamo finta (finta, eh!!!! FINTA) che io pensi davvero che serva parlare con uno psi per ogni cosa, anche cose che uno è in grado di affrontare da solo.

quindi parliamo di persone che non hanno problemi psicologici ne tantomeno patologie in grado di compromettere la loro facoltà di giudizio. giusto?

anche perchè spero non sia in discussione l'oportunità di avere un consulto psichiatrico o psicologico nel caso una persona manifestasse evidenti compromissioni delle facoltà mentali. :mellow:

fin qui ci siamo?

bene. quindi se si parla di persone in grado di intendere...mi spiegate per quale motivo queste persone dopo una singola chiaccherata (ma anche più di una) dovrebbero ritrovarsi in pericolo, con le facoltà di giudizio talmente compromesse da essere incapaci di riconoscere un atteggiamento deontologicamente scorretto?

in tutto 'sto ragionamento c'è qualcosa che mi sfugge... a voi no?

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La persona viene prima del ruolo ma in certe situazioni pubbliche bisogna accettare il proprio ruolo.

Secondo me fa parte del proprio ruolo svolgere il proprio lavoro nel miglior modo possibile, cercare di farlo bene. ( nel caso in questione Eviix ha specificato che si sente in grado e che gli piace fare l' allenatore).

Se ci si accorge che caratterialmente non si è adatti e il prezzo è troppo alto da pagare, meglio fare altro.

A mio avviso è proprio questa considerazione che potrebbe costituire un pregiudizio sul quale fondare l’ idea di non essere in grado di ricoprire un determinato ruolo. Questo aspetto bisognerebbe che si fosse in grado di valutarlo in quanto a competenza, esperienza, attitudine, non sul piano di quanto si è disposti a sopportare le ingerenze altrui.

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....partendo sempre dal presupposto che una persona che entra nello studio di uno psicologo perde subitaneamente la capacità di intendere e di volere.

ma c'è pure bisogno di rispondere? :huh:

Io non parlo di capacità di intendere e di volere, ma di capacità di giudizio. Una cosa che tra l'altro non mi sorprende che manchi

quando ci si abitua a demonizzare il giudizio in quanto tale e a escludere il peso del "criterio".

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Secondo me fa parte del proprio ruolo svolgere il proprio lavoro nel miglior modo possibile, cercare di farlo bene. ( nel caso in questione Eviix ha specificato che si sente in grado e che gli piace fare l' allenatore).

A mio avviso è proprio questa considerazione che potrebbe costituire un pregiudizio sul quale fondare l’ idea di non essere in grado di ricoprire un determinato ruolo. Questo aspetto bisognerebbe che si fosse in grado di valutarlo in quanto a competenza, esperienza, attitudine, non sul piano di quanto si è disposti a sopportare le ingerenze altrui.

Ci sono però ruoli nei quali anche quest'ultimo piano fa parte del ruolo stesso, almeno entro certi limiti, e per capire se si

è adatti, o abbastanza preparati per assumere un ruolo, è necessario valutare anche le proprie capacità in tal senso.

Senza contare che magari uno è adatto caratterialmente a sopportare le croci del ruolo, ma in certi momenti non ce la fa

perché stanco o perché ha altri cazz.i per la testa (salvo il fatto che magari le "croci" superano oggettivamente i "certi limiti",

che a volte accade anche quello).

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certo però c' è una soglia di sopportazione che non andrebbe superata oltre il dovuto. La soluzione non è spostare la soglia in modo da rendersi sempre un po’ più morbidi ma risolvere il problema alla fonte e soprattutto non si può far passare un abuso per una parte scontata del lavoro o di qualunque altra attività sociale. Così lo si legittima.

cioè , c' è una componente del ruolo con cui naturalmente bisogna fare i conti ma credo che non si possa far passare tutto come qualcosa di dovuto. Nel caso di Eviix, per esempio, lui stesso dice che non può reagire perchè passerebbe dalla parte del torto... in sintesi, magari sbagliandomi, credo che si riferisca semplicemente al fatto che qualcuno (gli altri) lo giudicherebbe negativamente e quindi oltre a subire gli insulti dei "bulletti" si ritroverebbe un coretto di "non puoi comportati così, è il tio ruolo!" onestamente a mio giudizio è qualcosa di improponibile... così finisce che chi dovrebbe ravvedersi o essere sanzionato per comportamenti sbagliati non solo non lo fa e può permetterselo ma che veramente quello che subisce si ritrova a scontare capra e cavoli... e poi giustamente comincia a maturare l' idea di essere sbagliato lui... :Talk to the Hand:

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cioè , c' è una componente del ruolo con cui naturalmente bisogna fare i conti ma credo che non si possa far passare tutto come qualcosa di dovuto. Nel caso di Eviix, per esempio, lui stesso dice che non può reagire perchè passerebbe dalla parte del torto... in sintesi, magari sbagliandomi, credo che si riferisca semplicemente al fatto che qualcuno (gli altri) lo giudicherebbe negativamente e quindi oltre a subire gli insulti dei "bulletti" si ritroverebbe un coretto di "non puoi comportati così, è il tio ruolo!" onestamente a mio giudizio è qualcosa di improponibile... così finisce che chi dovrebbe ravvedersi o essere sanzionato per comportamenti sbagliati non solo non lo fa e può permetterselo ma che veramente quello che subisce si ritrova a scontare capra e cavoli... e poi giustamente comincia a maturare l' idea di essere sbagliato lui... :Talk to the Hand:

Si, si... su questo sono d'accordo. Il valutare le proprie capacità in questi casi dovrebbe essere visto non solo come pura capacità

di sopportazione passiva (come effettivamente sembrava dal mio ultimo intervento) ma come capacità di arginamento.

Tenendo conto dei vincoli del ruolo, ma anche degli strumenti che con esso di solito sono a disposizione anche per questo genere

di cose. Un esempio pratico ce lo ha già fornito Eviix, che anche se ora sta patendo non è proprio l'ultimo arrivato in queste cose ,

quando ha parlato del suo ricorso ai comunicati stampa (un allenatore è esposto al tiro al piccione e ivi legato dai vincoli del ruolo, ma

all'altro lato della medaglia ci sono prerogative come il fatto che un suo comunicato stampa non viene ignorato come quello di un tifoso).

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infatti pensavo...

...quindi la domanda a questo punto potrebbe essere non più come faccio a smettere di avere reazioni ma piuttosto qual è la reazione migliore o più efficace da tenere? Dando per scontato che tenersi tutto dentro è deleterio e comporta più rotture di scatole per chi subisce. Eviix, che ne pensi?

però sinceramente, a mio avviso, senza pretese di certezza... visto che Eviix ha ben dato prova di avere una soglia di tolleranza non solo alta ma anche di una certa moderazione nel linguaggio, nei modi, potrebbe darsi che anche solo il fatto di essere consapevole di non trovarsi oggettivamente in una condizione di impotenza rispetto alla situazione, potrebbe discostarlo dall' idea che stava costruendo di sè... e magari aiutarlo a ponderare un genere di reazione non più come vendetta ma di legittima contestazione. Non so se ho reso l' idea...

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Si, si, hai reso...

@ Eviix: e provare a fare come fanno quelli a livelli più alti, tipo prendersi un bel "secondo", un pierre con la faccia cattiva che stia

lì a occuparsi di queste cose mentre tu ti concentri sulla partita, è una strada percorribile?

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Solo l'ultimo:

Il distinguo tra i rischi di andare da uno psicologo e quelli del fare una psicoterapia l'avete introdotto voi, ma quando avevo

risposto a Digi nel post antico, stavamo parlando del rivolgersi ad uno psicologo per qualsiasi cosa.

Già che ci sono, sputo un pezzo di lingua che nel corso della discussione mi sono mangiato e aggiungo un altro rischio che ci può essere

nell'andare da uno psicologo a fare anche una sola chiacchierata (evidenzio che mi riferisco proprio a ciò), che è quello di trovarsi davanti

uno che dopo aver fatto 4 chiacchiere con te ti dice: "il problema non ce l'hai tu ma il tuo fidanzato, mandalo da me", e di non essere attrezzati

per riconoscere una carenza di deontologia professionale, e obbedire agli ordini invece di chiedergli se per caso non s'è montato la testa

(cosa che fa parte degli effetti collaterali del transfert quando lo si vive all'altro lato), travisando il suo ruolo.

Il distinguo era chiaro fin dall'inizio, parlavamo appunto di andare a parlare con uno psicologo in quanto si porta un disagio...quindi parlavo (almeno io parlo per me!) di farsi una (prima) chiaccherata dallo psicologo!!!

Inoltre volevo aggiungere che io parlavo di rischi come dire "molto probabili". Poi insomma non c'è niente che non comporta rischi!!!

Il punto non è tanto se andare dallo psicologo comporta o no dei rischi, in generale posso anche essere d'accordo che può anche comportarne, ma se una cosa la si vuole fare la si fa, mettendo in conto anche i rischi...se uno invece preferisce non farla non la fa, non capisco perchè voler perforza vedere dei rischi enormi in qualcosa che lo ripeto comunque è prevista dalla legge...mica parliamo di andare a farsi predire il futuro da un mago!!!!

Come la metti tu invece pare proprio che si sta parlando di gente senza scrupoli che fa trucchi atti plagiare la gente....se questo per te è un rischio beh è chiaro che ti dico che mi pare un pò assurdo....

Poi va beh tutto sto transfert per una seduta mi sa che ce lo vedi solo tu!

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scusa Eviix, ho premesso che io e lo sport non siamo così affini però stento davvero a credere che qualcuno "punirebbe" te per voler rispondere a delle offese gratuite e reiterate nel tempo. Poi scusa se mi permetto ma se non glielo dici tu, magari con i mezzi adeguati, potrebbero pensare che a te stia bene o che comunque lo possano fare. A volte poche parole, dette giuste, solo per far capire un po' com' è la situazione e poi se la danno una calmata... Non c' è bisogno di trascendere ma il rispetto a volte bisogna un po' imporlo... specie con quel genere di bulletti...

Si..in quel momento avrebbero punito me..perchè sono l'allenatore...

Ma a me non stava bene..infatti alle loro provocazioni, ho risposto prendendo in giro a "parole"..e cmq gli animi erano molto tesi...bastava un qualcosa in più..e poteva scattare la rissa tra tutti...

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