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è la fine?


orion78

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Salve a tutti.

Espongo brevemente e telegraficamente ciò che sono.

Niente sogni.

Niente progetti.

Niente interessi.

Nessuna attività.

Nessun amore (mai avuto)

Niente sesso (mai provato, non mi piace)

Lavoro precario.

Stanchezza cronica.

La mia psicologa ieri mi ha detto che praticamente non ho, fino ad ora, mai vissuto, 33 anni di niente.

La domanda è continuare così o farla finita?

Per favore evitate le solite frasi retoriche sul domani migliore sul cambierà sulle opportunità ecc ecc perchè ne ho le scatole piene.

La mia è una non vita che non vale la pena vivere.

Se volete mandatemi a quel paese, ignoratemi, cancellatemi dal forum non mi interessa, ora vorrei solo tagliarmi farmi del male.

Perchè scrivo qui, non lo so come non so praticamente nulla di quello che sono e voglio.

Saluti da orion.

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Perchè scrivo qui, non lo so come non so praticamente nulla di quello che sono e voglio.

Saluti da orion.

be se non lo sai, proviamo ad andare per esclusione:

che cosa non sei o cosa non vuoi?

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Io non sono nessuno

Io non sono nessuno! E tu chi sei?

Nessuno pure tu?

Allora siamo in due, ma non lo dire!

Potrebbero bandirci, e tu lo sai!

Che grande noia, essere qualcuno!

Quanto volgare dire il nome tuo

Per tutto giugno-come fa la rana-

a un pantano che ti ammira.

(Dickinson)

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La domanda è continuare così o farla finita?

Mi sono fatta la stessa domanda per anni.... Poi ho scoperto una terza opzione...

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Mi sono fatta la stessa domanda per anni.... Poi ho scoperto una terza opzione...

Quale?

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Certo che quella psicologa è stata davvero incoraggiante! :huh:

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Forse con la psicoterapia potresti arrivare a capire perché hai questa mancanza di interessi perfino per il sesso e l'amore. Magari capire le cause ti tranquillizzerebbe e potresti farti aiutare a trovare un modo per esprimerti, capire chi vuoi essere, come vuoi essere e cosa vuoi avere e fare e poi mettere il tutto in pratica.

Io sono rimasta sconvolta nel capire le cause che mi hanno portato a essere una persona che non mi piace, ma ora so perché la sono diventata e me lo do più buono e in questo modo cambio e miglioro.

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Fumo due pacchetti e più di sigarette al giorno, sono piu che convinto che presto mi ammalerò di un male brutto, me lo sento, lo cerco. Se c'è una soluzione questa è, dopotutto mi spiegate la differenza fra una non vita e la morte, io non lo so, illuminatemi.

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dovresti chiederlo alla tipa, lì, la psicologa...

io, e credo anche gli altri forumisti, al massimo potrei spiegarti la differenza che c'è tra una

vita di merda e una vita che soddisfa... ma sarebbero comunque spiegazioni molto soggettive...

Francamente a me questa cosa del dirti che non hai vissuto sembra una mancanza di professionalità.

Penso che uno psicologo serio lo considererebbe un imporre il proprio sistema di valori al paziente

e cercherebbe di astenersene e si sforzerebbe, invece, di scoprire e aiutarti a scoprire qualcosa di

più su di te, sulla vita che hai vissuto finora, su cosa c'è da salvare e cosa cambiare, come, ecc..

sempre tenendo conto che è la tua vita, non la sua.

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c'era un periodo molti anni fa' che mi sentivo come te .

ho dei consigli per te,cambia psicologo ed involontariamente

la vita puo' cambiare per tutti.

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mi trovo anche io in una situazione per certi versi simile, con poche differenze.

magari domani scrivo qualcosa (sto cercando di disintossicarmi dall'andare a letto ogni volta alle 4... già le 2 sarebbe già un qualcosa...)

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scrivi salamandra, male non fa di certo, che aiuti non so ma qualcosa sicuramente fa.

Se sei nelle mie stesse condizioni mi spiace molto, vorrei aiutarti ma non riesco, ma sicuramente altri saranno in grado di farlo.

Un saluto da orion (Michele).

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Ecco, come ti dicevo per certi versi sto passando un periodo un po' come il tuo. un periodo abbastanza lungo.

sogni, progetti, interessi ne ho.

ma da un po' li vedo come se fossero rappresentati in una cartolina, come se non mi appartenessero, come se non fosse roba mia e resto bloccato nel mio limbo.

tutto quello che faccio (al momento non ho lavoro, lasciato per realizzare un progetto che però si è bloccato a metà strada e ora non riesco ne a finirlo, ne a mollare) è una costante perdita di tempo per posticipare la presa di decisioni, per rimettersi in carreggiata. mi invento dei passatempi: se non è internet è progettare delle cose da realizzare (mi piace es fare dei lavori in legno), cose che poi non realizzo mai o inizio e si fermano a metà.

io ho iniziato la psicoterapia a ottobre ma purtroppo si è interrotta per malattia della psicologa e riprenderà tra un paio di mesi.

in base al mio racconto, la mia psicologa non mi ha detto che non ho mai vissuto, ma che sono come un bambino. quindi per certi versi sono bloccato in una attesa di desideri, di costruire, di conoscere, ma gli altri 30 anni sono come fossilizzati.

io sinceramente non ci vedo nulla di male in quello che ti ha detto la psicologa e in quello che la mia ha detto a me.

quello che ho letto poco più su: "è poco incoraggiante" non ha senso a mio modo di vedere: la psicologa non deve incoraggiarti, ma deve analizzare la tua psiche.

preferisco uno psicologo che i faccia capire la mia condizione piuttosto che uno che appunto "mi incoraggi".

lo psicologo non è un amico: è un professionista che deve valutare la tua condizione.

se io ho una ferita purulenta è inutile che ilmedico per essere delicati mi dice che è solo un foruncolo, ma è bene che riconosca il problema.

io da quando sono in terapia sto proprio valutando che es la mia affettività è immatura, sono veramente bloccato ai primi anni di vita anche se ne ho una trentina di più.

e questo sinceramente lo vedo uno spunto per analizzare cosa è successo, perchà sono bloccato li.

questo mi da motvo di riflettere e ricordare immgini che prima per me non esistevano.

se una persona mi guida a vedere il mio problema, ho anche modo di osservarlo meglio, no?

non ha formule magiche per farti star bene, quelle risorse le hai dentro di te come le ha ogni essere umano, lo psicologo è il tramite per far si che tu raggiunga un livello di conoscenza di te stesso tale da accettarti e da ripartire.

un chirurgo al pari no fa magie: toglie parti anatomiche inservibili, connette insieme vasi e organi lesi, sutura e al massimo ti da un antibiotico contro le infezioni, ma il chirurgo non fa una "magia" ma è il corpo stesso che si guarisce, una volta messo nelle condizioni di farlo dopo il trauma.

anche io sono passato per la fase "non voglio più vivere", una fase che io definivo il "suicidio passivo" poichè non avrei mai avuto il coraggio di organizzare qualcosa, ma andavo a letto sperando di non svegliarmi più. o come te di star male a bereve e in breve dipartirmi.

mi ha fatto capire prima una amica psicologa e poi la psicologa stessa che questo non è altro che desiderio di andare avanti, di cambiare, di lasciarsi alle spalle ciòc he non va.

quindi non è "non ho sogni e desideri". li hai tu come li ho io.

c'è qualcosa da risolvere: bene, lo s fa e un po' alla volta cambia.

dei bisogni e dei sogni li hai sicuramente, il fatto che tu non li metta a fuoco o che li nasconda da altro potrebbe (sto facendo ipotesi basandomi su me stesso, quindi non ha valore assoluto ciò che dico...) essere la semplice dimostrazione di come un timore, una paura (insorta perchè non abbiamo vissuto, non ci siamo misurati?) ti porta a non accedere a ciò che ti può offrire il futuro, proprio per timore di affrontare la novità.

siccome ho paura di crescere --> mi nego sogni e desideri, perchè se li avessi e li attuassi, diverrei grande e questo mi metterebbe di fronte a responsabilità che non sono pronto a vivere. che non so fare.

tu, come tutti, in qualche modo hai dei desideri e hai anche della volontà per affrontare il percorso: prima di tutto vai da una psicologa e quindi se hai deciso di andarci in qualche modo vuol dire che VUOI risolvere la questione, per quando difficile e lunga sia la cosa.

poi sei venuto anche qui a chiedere aiuto -come io che per vedere "che si dice" sono approdato qui-: se veramente non ti interessasse di te stesso staresti a letto tutto il giorno con gli occhi chiusi, non mangeresti e il resto lo sai.

e invece no: tu sei CONSAPEVOLE che così non va bene, TI PARE POCO?

poi fumi 40 - 50 sigarette al giorno: cosa c'è dietro la sigaretta?

fumare è una cosa che vuoi fare e verosimilmente ti piace. non è che questo semplicemente sia il mezzo che usano le tue paure per non mostrarti i sogni e i desideri che sicuramente hai (non è poi così semplice capire cos'è)?

io non sono uno psicologo per cui posso anche aver scritto un oceano di cagate, ripeto. ho scritto come vedo io la cosa rivedendomi nella tua condizione. con i giusti distinguo.

se "continuare"?

è una scelta che hai già fatto: hai intrapreso un percorso non facile (la psicoterapia) e questo dimostra una certa forza di volontà, desiderio.

ti pare poco?

la nostra vita è fatta di priorità: e ora tu hai intrapreso la psicoterapia.

se io voglio andare in un posto ma mi trovo l'auto con il serbatoio a secco e la ruota bucata, non penso nemmeno a quel che dovrò fare dopo, ma mi devo preoccupare prima di tutto di cambiare la ruota (molti non ne sono capaci da soli e hanno bisogno magari di fermare qualcuno che li aiuti) e magari anche recarsi a prendere della benzina, almeno un po' per arrivare al distributore e fare un pieno completo, magari pure cambiare il ruotino di scorta che non ti garantirebbe un percorso veloce e prolungato, ma che è stato indispensabile per andare avanti...

purtroppo non sono bravo con le parole per cui devo sempre ridurre tutto a degli esempi, spero tu abbia capito cosa intendevo dire...

devi prima di tutto capire perchè i tuoi sogni e desideri non vengono a galla, o perchè ti fa paura che ciò accada.

che tu abbia voglia di risolvere la questione e non mollare è dimostrato dal percorso che hai iniziato e dalla richiesta di aiuto che hai fatto qui.

e non mi sembra roba da poco.

il resto verrà di conseguenza.

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Ho letto attentamente ciò che hai scritto e in molte cose mi rivedo, es lavoro e "passatempi" io infatti compero, piaceri di plastica (pc cellulare ecc).

Soffro da molto tempo 10 anni e forse piu, e anche prima, da adolescente non la passavo bene. questo soffrire mi ha fatto cambiare radicalmente il concetto e il valore della vita. Si è vero vado dallo psicologo, scrivo qui, ma potrei anche andare tutti i giorni al mare al cinema o in discoteca a "divertirmi" e domani stesso decidere di prendere e andare a uccidermi questo perchè il significato di vita, l'istinto di sopravvivenza ho paura di non averli piu. Ho anch'io la tua età, 33 anni, e devo passare tutta una vita così? Io lo so come andrà a finire, prima o poi la rabbia prenderà definitivamente il sopravvento e la farò finita, a questo punto è inevitabile, è giusto dal mio punto di vista nulla di sbagliato.

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quello che ho letto poco più su: "è poco incoraggiante" non ha senso a mio modo di vedere: la psicologa non deve incoraggiarti, ma deve analizzare la tua psiche.

preferisco uno psicologo che i faccia capire la mia condizione piuttosto che uno che appunto "mi incoraggi".

lo psicologo non è un amico: è un professionista che deve valutare la tua condizione.

Ma vedi, quando si tratta di valutare una vita si entra nella sfera esistenziale.

Professionisti in grado... o meglio... che si ritengono in grado di dare valutazioni del tipo "tu non hai vissuto"

ce ne sono anche, ma non sono gli psicologi: sono le guide spirituali, i preti, i monaci... sono queste figure qui

che di solito hanno un 'quadro' di riferimento esistenziale ben definito, dei valori scelti cui raffrontare la tua

vita per poter affermare "hai vissuto/non hai vissuto". Gli psicologi non ne hanno... o meglio... ognuno avrà il

suo, ma per qualche motivo di comune accordo hanno deciso che non fa bene cercare di importene uno, e che quindi

devono astenersene.

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ste, non ho la preparazione adatta per dirti cosa deve fare uno psicologo o cosa meno.

tu sei un professionista del settore?

se si, ti stai basando a giudicare un collega ("mancanza di professionalità"...) in base ad una frase scritta.

in che ambito operi?

ad ogni modo a me la diagnosi "lei è rimasto come un bambino" (specie dopo qualche mese di sedute) non la vedo assolutamete come l'imporre un suo punto di vista, ma come un dato di fatto della mia condizione.

non mi ha imposto nulla, non mi ha imposto una visione sulla mia vita ferma a quando ero bambino.

sta venendo fuori quello che sono.

se io vado da un medico e mi dice perchè digerisco male, non è he mi impone un suo punto di vista, ma mi auguro che qualla sia la sua diagnosi in base all'obiettività dei sintomi e non un suo punto di vista personale.

se un professionista non è in grado di analizzare il mio vissuto, l'evoluzione della mia persona e delle mie affettività... che ci vado a fare?

veramente, non rieco a capire questa cosa dell'"imporre".

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Certo... se ti dà quello che ti aspetti da lui, non è un'imposizione.

Comunque, scusa Salamandra, ma una vita e un mal di pancia (o un malessere psicologico) sono cose un po' diverse.

Spero vivamente che non ci siano professioni che si arrogano di avere metodi per dare valutazioni obiettive su

un'esistenza... magari riservati solo a chi 'opera nel settore'. Sarebbe molto triste.

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Lunedì tornerò a lavorare, sono quasi contento, non perchè amo il mio lavoro, lo odio,sono precario in una fabbrica dove ti sfruttano all'osso con ritmi di lavoro vertiginosi, bensì perchè perlomeno non ho piu sto senso di tempo perso che mi assilla. Praticamente tornerò al mio vecchio stile di vita lavoro casa-casa lavoro. Sarò piu stanco e dormirò di più, ed è meglio così, dormire per non vivere.

Un saluto a tutti da orion.

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me fai veni' in mente Shèspir :"morire, dormire, sognare forse..."

Oh, non è che magari sono proprio i ritmi vertiginosi di lavoro a svuotarti di energie

ed entusiasmo per le altre sfere della vita? Non saresti certo un caso raro...

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me fai veni' in mente Shèspir :"morire, dormire, sognare forse..."

Oh, non è che magari sono proprio i ritmi vertiginosi di lavoro a svuotarti di energie

ed entusiasmo per le altre sfere della vita? Non saresti certo un caso raro...

No amico mio, sono a casa da 2 settimane in ferie e sono vuoto comunque, è apatia totale nei confronti della vita, stasera avrei potuto uscire e invece che faccio me ne sto in casa a rompermi le scatole con internet e televisione. Mi dirai:"allora esci" ma sinceramente non ne ho voglia. Non ho voglia di uscire, non ho voglia di stare in casa, non ho voglia di pensare, non ho voglia di fare niente. Almeno con il lavoro sarei proprio stanco fisicamente dato che vado avanti indietro per 8 ore, sollevo pesi e sono psicologicamente sotto tensione, torno a casa ed è proprio il fisico che chiede riposo. Ecco la mia soluzione, lavorare e dormire, dormire e lavorare. La domanda ora è a che scopo tutto questo, se leggi anche i miei precedenti post ti chiederai ma che razza di senso ha una vita così, che non cambia mai e che anzi peggiora. Sono sempre stato abbastanza veggente in passato per quel che concerne la mia vita e ci ho sempre azzeccato, fin da adolescente sapevo che finivo così ed infatti...

Ora, come forse ho già scritto in precedenza non so, prevedo di ammalarmi, un cancro, un qualcosa che ti porta via, se te lo cerchi così poi il male ti viene davvero ed è quello che voglio, andarmene e far scendere il sipario su sta vita che peggiora di anno in anno.

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ah, beh, allora come non detto... era solo un'ipotesi!

Comunque no, forse ti sorprenderà ma non me lo chiedo che senso ha una vita così.

Per me una vita ha il senso che uno le dà. Penso anzi che il "senso" sia una delle poche

cose della nostra vita che davvero è sotto il nostro controllo, che ci mettiamo noi...

e quindi penso che se non ce ne mettiamo uno noi, semplicemente non ne ha alcuno.

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ciao michele, hai detto che sei così arrabbiato che prima o poi l arabbia prenderà il sopravvento e la farai finita.

anch'io sono arrabbiata e quando vedo un fiume il mio pensiero non è nuotarvi ma lasciarmi prendere da quella corrente e non tornare più a galla. Forse in una vita precedente sono morta annegata, sì, ne sono convinta. La morte me la porto dentro io, l'ho conosciuta quando ero piccola, aveva la forma di un uomo che si è preso la mia vita e mi ha lasciata a vivere così, come un angelo di pietra. Il tuo avatar sono io, sì, questa immagine dell'angelo di staglieno io la uso da anni per tanti forum e mi rappresenta. Però sai, dietro tutta questa pietra, dietro il tuo angelo, dietro la tua rabbia, io sento qualcosa. Io vivo di sensazioni e sento che tu la vita la vuoi, eccome se la vuoi! Sei venuto a romperci le scatole, dici,e hai fatto bene! Adesso noi le rompiamo a te e non ti molleremo un attimo e prima o poi ti faremo tornare il respiro, anche se stai sott'acqua. Inizia a sfogarla ui la tua rabbia, vogliamo sapere cosa ti manda in bestia, dai, dicci! :boxing:

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Ora, come forse ho già scritto in precedenza non so, prevedo di ammalarmi, un cancro, un qualcosa che ti porta via, se te lo cerchi così poi il male ti viene davvero ed è quello che voglio, andarmene e far scendere il sipario su sta vita che peggiora di anno in anno.

Caro Orion78, mi spiace toglierti anche questa ultima illusione, ma i malanni gravi vengono solo a chi non

li vuole, altrimenti sarebbe troppo semplice, e i depressi sarebbero tutti gia' morti da tempo. Tu il tuo

cancro ce lo hai gia', e' il cancro dell'anima, la depressione per l'appunto. Siamo in tanti ad avere i tuoi

stessi pensieri, conosco benissimo questo desiderio struggente di non risvegliarsi al mattino dopo, e poi,

quando invece ci si risveglia nonostante, questa angoscia al pensiero di dover affrontare un'altra giornata,

diversa per i contenuti, ma uguale a tutte le altre per la pesantezza con cui verra' affrontata.

Io sto cercando da tempo di venirne fuori e non e' una impresa facile. Lo sto facendo con il mio terapeuta e

sicuramente dei progressi ci sono, anche se sono progressi strani, che mi portano a volte a stare molto peggio.

Dalla mia esperienza posso solo dirti che ad un certo punto, se hai la costanza di sguazzare nella tua tristezza con coraggio e determinazione, si fa' l'esperienza di divenire finalmente consapevoli del proprio

dolore, lo si vede, lo si esperimenta, lo si sente finalmente tutto per quello che e'. Non e' un'esperienza

che mi sento di augurare a nessuno tanto e' sgradevole, ma sicuramente e' l'unica strada percorribile se si vuole di nuovo 'sentire'. E allora si cominciano a sentire anche le altre emozioni e si torna lentamente

(molto lentamente) a vivere.

Pertanto Orion, se posso permettermi di darti un consiglio, fai della tua malattia lo scopo della tua vita,

mettiti in terapia in maniera seria e comincia con santa pazienza ad affrontarla. Questo e' veramente il

significato della parola vivere. Uscire, vedere gente, divertirsi.. sono solo chimere... comincia ad occuparti

di te stesso! Se sei cosi' depresso e' abbastanza chiaro che nessuno lo ha fatto per te fin'ora... e visto

che sei un adulto, adesso sta a te adesso prendere l'iniziaziva. Fai della terapia lo scopo della tua vita e

poi il resto seguira' da se'. Ma ricordati che sara' il lavoro della tua vita, cioe', non aspettarti risultati

veloci o sicuri, fai della strada la tua meta.

A me questo e' servito molto, anche se mi rendo conto che non arrivero' mai in fondo... pero' credo sia mio

dovere morale utilizzare il tempo che mi resta per curarmi l'anima.

Desiderando cosi' ardentemente la morte ho avuto modo di approfondire un sacco di temi inerenti l'argomento

e sono arrivata alla conclusione che la morte non e' altro che un diverso stato di coscienza rispetto alla

vita.

Quindi se muori adesso rischi di rimanere solo estemamente fregato.

Chi non sa' affrontare la vita molto probabilmente non sa affrontare nemmeno la realta' dell'aldila'.

Dunque rassegnati, rimboccati le maniche e comincia ad affrontare con santa pazienza il tuo malanno.

Questo e' il tuo compito e non altri.

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Grazie diamanda e afri per le risposte. Diamanda, conosci l'angelo di monteverde, mi sorpende la cosa, è una scultura non molto famosa, per giunta è in un cimitero, come per te, è anche il mio simbolo, l'ho anche tatuato su un braccio, mi ha colpito dalla prima volta che l'ho visto e non se n'è piu andato. per quello che hai scritto diamanda ti sento molto affine con me, simile per certi aspetti tu senti me e io sento te, una sorta di empatia "online" e di questo ti ringrazio. Anche tu afri sei una persona speciale, lo so perchè hai scritto molto, quindi hai pensato molto per poter scrivere in modo chiaro e corretto, in poche parole mi hai dedicato un bel po di tempo e questo lo vedo come un interesse da parte tua nei problemi che mi affliggono, l'unica cosa è che a me non interessa trovare una soluzione, sono piu che convinto che non ci sia e anche se ci fosse vedrei bene di stare alla larga. Mercoledì andrò per l'ultima volta dalla dottoressa, è tempo e denaro perso, ho smesso da alcuni giorni di prendere quello che prendevo prima (deniban) ora attraverserò un periodo ancora peggiore di questo se è possibile, la rabbia e il disgusto per la vita aumenteranno, tu dici di scoprire questo male, da dove viene, perchè c'è e come riuscire a debellarlo ed è la cosa piu giusta che tu possa dirmi amica mia, solo che purtroppo a me non interessa niente in questo momento solo arrendermi a questo male che vedo come qualcosa di veramente irrisolvilbile e lasciarmi quindi portarmi via da esso. è giusto, è sbagliato, ma chi se ne frega oramai è la fine. Continuerò ancora a scivere qui diamanda, a incazzarmi ad aspettare le vostre risposte, crogiolandomi per quel breve periodo nell'attesa di una vostra risposta ma oramai ho già imboccato un ponte che è crollato all'entrata e dal quale non rimane che buttarsi o vedere se dalla parte opposta non ci sia un altro inferno come questo.

Grazie ancora a tutti per le risposte e un caro saluto da Michele.

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