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psicofarmaci: effetti indesiderati/dipendenza psicofisica


Ospite LeGoLaS

hai mai assunto uno psicofarmaco?  

22 utenti hanno votato

  1. 1.

    • sì e non mi ha dato problemi
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    • sì e mi ha dato problemi
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    • no, non l'ho mai assunto
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io mi curo omeopaticamente

la omeopatia è tutt'altra storia...l'omeopatia rispetta l'individuo e la sua storia...siamo su un'altro pianeta ed un altro significato di cura e del concetto stesso di farmaco...

Potresti dirmi quali "rimedi" usi (Sulfur,Pulsatilla, etc)?

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potete spiegare meglio per favore il senso dell'affermazione  
l' analisi non funziona con tutti e non funziona sempre .. non puo' essere considerata l' unica via . .proprio perchè non è seguibile da tutti .  

ci sono soggetti predisposti e altri no .

in che senso si è o meno predisposti all'analisi? quali sono le caratteristiche della predisposizione e quali invece ne inficerebbero i benefici?

Grazie

l' analisi e la psicoterapia non funzionano sempre . dipende dal paziente.

dipende tutto dal paziente .. se non vuole guarire non guarisce.

se le sue resistenze sono troppo solide non si sblocca mai .

ci sono molti casi in cui l' analisi procede a vita senza dare risultati soddisfacenti ..

aiuta si . ma non risolve . sempre.. non sempre.

anche i farmaci non risolvono sempre ma solo in alcuni casi .

bisogna tuttavia provare sempre per cercare comunque di stare meglio .

grazie left per la gentile risposta.

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io mi curo omeopaticamente

la omeopatia è tutt'altra storia...l'omeopatia rispetta l'individuo e la sua storia...siamo su un'altro pianeta ed un altro significato di cura e del concetto stesso di farmaco...

Potresti dirmi quali "rimedi" usi (Sulfur' date='Pulsatilla, etc)?[/quote']

puoi fare questa domanda a qualche esperto ti spiegherà e ti toglierà ogni dubbio .

gli psicoterapeuti e gli psichiatri non si divertono a somministrare psicofarmaci lo fanno per dei motivi precisi ..

non è vero che tutte le malattie si risolvono con la psicoterapia

perchè non tutti i pazienti sono bravi come te .

ci sono pazienti con dei conflitti molto forti e con resistenze eccessive .

ci sono pazienti peraltro che soffrono di allucinazioni e di deliri per i quali condurre una psicoterapia risulta molto difficile .

ci sono pazienti che distrutti dalla loro depressione non hanno le capacità di affrontare una psicoterapia e altri che non desiderano guarire piu' di quanto lo desiderino .

molti non vogliono nenache accettare l' idea di avere una malattia .

ma io non sono un esperto .

spero che qualche esperto si faccia avanti per spiegarti il perchè dell' uso degli psicofarmaci e in quali casi si usano .

per ora S. sostiene che in alcuni casi sia necessario .

sempre accostato ad un percorso terapeutico si intende.

io finchè ho potuto ne ho fatto a meno poi io stesso ho chiesto di farne uso perchè non ero in grado di affrontare la situazione .

cosa mi è successo ?...

una volta si diceva "è uscito pazzo" .. oggi si dice ha un acrisi acuta .

diciamo che si è manifestata una forma di psicosi grave alla quale non ho spauto rispondere . non ho avuto la capacità di reggere l' ansia la paura e il realismo delle mie allucinazioni e dei miei deliri .

non è colpa della mia analista ma è colpa della mia fragilità di uomo .

spero un giorno di riuscire a sospendere il trattamento e che attraverso un duro lavoro di analisi riuscirò a vincere il mio problema .. ma per ora l avita deve andare avanti e ho bisogno di aiuto .

esistono delle medicine specifiche perchè non usarle ?.

non mi mettete addosso paure ingiustificate .

non è facile assumerle .. ho già le mie di paure ..

non facciamo terrorismo psicologico .. grazie.

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No Left, non faccio terrorismo psicologico, ma informazione.

L' esperto lo sai che lo frequento tutti i giorni, dato che si tratta della mia consorte, con la quale ho modo quotidianamente di affrontare questi temi e dal suo studio entrano ed escono tante persone con gli stessi problemi che affrontiamo qui; tantissime persone che ho modo di contattare durante i gruppi di psicoterapia, ai quali partecipo normalmente. Ti posso garantire che dall'esperienza suddetta è molto facile rilevare quanto affermo, anche in casi come il tuo, tuo che non posso conoscere bene ovviamente, e comunque in casi ritenuti di grave entità. Nel caso specifico, riguardo la inutilità/inopportunità di assumere psicofarmaci il parere dell'esperto in questione è del tutto identico a quello da me qui espresso, anzi ancora, se possibile, più radicale...

Ma certamente non è che non mi sia noto che c'è disparità di vedute sull'argomento, anche a seconda dell'approccio terapeutico scelto come riferimento. Il fatto certo è comunque che esiste una notevole convergenza nel ritenere lo psicofarmaco da evitare il più possibile. Poi c'è chi riesce ad ottenere risultati senza far ricorso ai suddetti medicinali, ed a quella "scuola" che si riferiscono le mie affermazioni...e certamente quella scuola non cura e guarisce i "bravi pazienti" ma tutti i tipi di pazienti ( delirii, psicosi, depressioni, tratti maniacali/ossessivi, panico, etc.) con buona pace dello scetticismo di Tex e di tanti altri. Ti parlo perciò di fatti e non di mie supposizioni.

Una cosa però consentimi, se tu hai fatto un percorso che non ha dato risultati, perchè non consideri pure l'ipotesi che quel tipo di lavoro svolto forse non era idoneo a risolvere i tuoi problemi? Al dilà delle ipotesi che fai tu, non può essere che vi sia un limite interno al lavoro fatto e che magari provando un'altro tipo di approccio le cose potrebbero cambiare, ottenendo magari più risultati?

P.S.: vorrei chiarire bene che io non ti sto dicendo di prendere o non prendere medicinali, sto solo esponendo le mie idee/convinzioni nel merito. Le medicine le prescrivono i medici ed essi solo, allorchè lo fanno, se ne assumono la responsabilità, professionale ed etica.

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per favore non screditare il lavoro che fin qui ho fatto ..

non è bello .

io ho fiducia nella mia analista .

e questa fiducia non va minata .

non sfiduciarmi neanche nel prendere farmaci perchè .. anche li ci vuole fiducia .

ognuno di noi è un caso a se .

per alcuni è facile ottenere risultati per altri è difficile .

la responsabilità dell' analisi è di chi la fa.

è assolutamente etico e professionale prescrivere farmaci .

evidentemente la tua consorte pensa che gli psichiatri siano dei cialtroni ..

probabile .. io credo di no .

è molto importante sostenere chi si cura e infondere coraggio e fiducia nel lavoro che fa .

sono importanti messsaggi positivi.

ci sono cose che la tua consorte non ti ha spiegato bene ..

dovresti provare a farle domande piu' precise.. anzi sarebbe meglio se lei scrivesse in prima persona .

sarebbe carino se scrivesse lei che con la psicoterapia si curano tutte le malattie e che gli psicofarmaci sono un imbroglio e che gli psichiatri sono dei ciarlatani .

detto da te non è la stessa cosa.

non è mancanza di fiducia la mia ma passando parola si perdono i pezzi del discorso .

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Giusto raccontare le diverse esperienze, giusto dire le proprie opinioni e convinzioni anche con passione. E questo è il massimo che, secondo me, è possibile fare qui.

Io credo che sia opportuno che ogni perplessità sul percorso che si sta facendo la si affronti in terapia ciascuno con il proprio medico.

Credo che ogni "cambiamento" del proprio percorso terapeutico debba essere concordato con chi ha fatto la diagnosi e ha asseganto la terapia, il fai da te, di qualsiasi tipo è da evitare.Compito del medico, e dello psicoanalista non è certamente quello di "costringere a sè" un paziente, ma di aiutarlo a trovare la situaziomne terapeutica più adatta.

Credo che il consiglio da dare sia quello di fidarsi del proprio medico.Che la sfiducia è già di per sè un ostacolo alla guarigione.

E' il mio parere, ovviamente, e sento azzardato consigliare a chi sta seguendo un percorso, pur tra mille difficoltà, di cambiare rotta.Specie se il consiglio viene dato tramite internet.Credo che ognuno di noi è il miglior consigliere di se stesso.

Mi rode davvero che qui non ci sia un esperto e prego left,come chiunque si affaccia qui e sta seguendo una cura, di prendere in considerazione le opinioni se le trova convincenti ma di non far discendere solo da quel che legge qui un'eventuale decisione che va invece valutata nel reale con esperti reali a seguito di una conoscenza precisa e diretta del caso.

Detto questo, io mi ritiro perchè di psicofarmaci non ne so una cippa come esperta.Anche se ho una mia posizione che coincide con quanto ha scritto uno psicoanalista su un ng di psicologia :

*pare* che tu abbia una concezione

"eroica" del contrastare la patologia; una specie di pensiero del tipo

"molti nemici, molto onore"; *pare* che tu creda che si tragga "serenità"

dal fatto di averla spuntata senza assumere un farmaco ... perchè *pare* che

ciò configuri un cedimento, o una vigliaccheria.

Concedimi di dire che questo è un pensiero "inefficace"; e anche pericoloso,

perchè non tiene in considerazione che E' GIA' MOLTO EROICO riuscire a

uscire dalle patologie avvalendosi di *tutti* i mezzi disponibili; voler

fare a meno di qualcuno di essi ... non è eroismo: è *temerarietà*. Per non

dire che potrebbe anche "nascondere" un desiderio inconscio di *non uscire*

dalla patologia.

per "filosofia generale" degli psicofarmaci, nessuno di essi si propone come

"cura" della psiche.

Ciò che si propongono è di "allentare la morsa" delle sintomatologie,

permettendo di trovare ALTRE vie d'uscita.

Nel caso tuo specifico (e se mi è consentito dirlo) un farmaco che ti aiuti

a dormire "serve" per metterti nelle condizioni capire *perché non dormi*.

cit. da V. Del Piano.

it.discussioni.psicologia

(il link preciso dei post è troppo lungo, ma a chi è interessato posso dare tutti i riferimenti)

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Giusto raccontare le diverse esperienze, giusto dire le proprie opinioni e convinzioni anche con passione. E questo è il massimo che, secondo me, è possibile fare qui.

Io credo che sia opportuno che ogni perplessità sul percorso che si sta facendo  la si affronti in terapia ciascuno con il proprio medico.

Credo che ogni "cambiamento" del proprio percorso terapeutico debba essere concordato con chi ha fatto la diagnosi e ha asseganto la terapia, il fai da te, di qualsiasi tipo è da evitare.Compito del medico, e dello psicoanalista non è certamente quello di "costringere a sè" un paziente, ma di aiutarlo a trovare la situaziomne terapeutica più adatta.

Credo che il consiglio da dare sia quello di fidarsi del proprio medico.Che la sfiducia è già di per sè un ostacolo alla guarigione.

E' il mio parere, ovviamente, e sento azzardato consigliare a chi sta seguendo un percorso, pur tra mille difficoltà, di cambiare rotta.Specie se il consiglio viene dato tramite internet.Credo che ognuno di noi è il miglior consigliere di se stesso.

Mi rode davvero che qui non ci sia un esperto e prego left,come chiunque  si affaccia qui e sta seguendo una cura, di prendere in considerazione le opinioni se le trova convincenti ma di non far discendere  solo da quel che legge qui un'eventuale decisione che va invece valutata nel reale con esperti reali a seguito di una conoscenza  precisa e diretta del caso.

Detto questo, io mi ritiro perchè di psicofarmaci non ne so una cippa come esperta.Anche se ho una mia posizione che coincide con quanto ha scritto uno psicoanalista  su un ng di psicologia :

*pare* che tu abbia una concezione

"eroica" del contrastare la patologia; una specie di pensiero del tipo

"molti nemici, molto onore"; *pare* che tu creda che si tragga "serenità"

dal fatto di averla spuntata senza assumere un farmaco ... perchè *pare* che

ciò configuri un cedimento, o una vigliaccheria.

Concedimi di dire che questo è un pensiero "inefficace"; e anche pericoloso,

perchè non tiene in considerazione che E' GIA' MOLTO EROICO riuscire a

uscire dalle patologie avvalendosi di *tutti* i mezzi disponibili; voler

fare a meno di qualcuno di essi ... non è eroismo: è *temerarietà*. Per non

dire che potrebbe anche "nascondere" un desiderio inconscio di *non uscire*

dalla patologia.

per "filosofia generale" degli psicofarmaci, nessuno di essi si propone come

"cura" della psiche.

Ciò che si propongono è di "allentare la morsa" delle sintomatologie,

permettendo di trovare ALTRE vie d'uscita.

Nel caso tuo specifico (e se mi è consentito dirlo) un farmaco che ti aiuti

a dormire "serve" per metterti nelle condizioni capire *perché non dormi*.  

cit. da V. Del Piano.

it.discussioni.psicologia

(il link preciso dei post è troppo lungo, ma a chi è interessato posso dare tutti i riferimenti)

Ilaria, mi sembra che eri proprio tu a porti il problema di trovare il terapeuta giusto per te...e credo che sia giusto quello che fai, ed altrettanto lo sia per chiunque interrogarsi sul beneficio che sente di ricevere da un percorso terapeutico.

D'altronde non riesco a condividere il parere dell'autore del testo che riporti...evidentemente se ha bisogno di scrivere quelle cose è proprio perchè in ambito terapeutico c'è chi pensa che sia, all'opposto, temerario pretendere di risolvere il lavoro sui sintomi sopprimendoli artificialmente con i medicinali. E' davvero un controsenso terapeutico. La modestia apparente , secondo me, troppo spesso ormai, è diventato solo un modo per denunciare i propri limiti.

Infatti ci sono approcci disciplinari, come è ampiamente noto, che risentono sempre più della carenza di risultati sul piano operativo, e che quindi cercano di aggrapparsi un pò a tutto. Meno che a lavorare seriamente sui sintomi e sul loro significato nel contesto della struttura di una data persona. Cioè , secondo me, pochi hanno la capacità di amplificare i sintomi e di non aver paura di questo procedimento terapeutico, riuscendo al contrario a gestirlo correttamente. La mia personale opinione resta che utilizzare psicofarmaci è davvero perchè altro quel dato approccio, quel dato terapeuta non è in condizioni di fare.

Un farmaco che ti fa dormire ti addormenta e basta...è da sveglio che puoi capire/sentire...

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Giusto raccontare le diverse esperienze, giusto dire le proprie opinioni e convinzioni anche con passione. E questo è il massimo che, secondo me, è possibile fare qui.

Io credo che sia opportuno che ogni perplessità sul percorso che si sta facendo  la si affronti in terapia ciascuno con il proprio medico.

Credo che ogni "cambiamento" del proprio percorso terapeutico debba essere concordato con chi ha fatto la diagnosi e ha asseganto la terapia, il fai da te, di qualsiasi tipo è da evitare.Compito del medico, e dello psicoanalista non è certamente quello di "costringere a sè" un paziente, ma di aiutarlo a trovare la situaziomne terapeutica più adatta.

Credo che il consiglio da dare sia quello di fidarsi del proprio medico.Che la sfiducia è già di per sè un ostacolo alla guarigione.

E' il mio parere, ovviamente, e sento azzardato consigliare a chi sta seguendo un percorso, pur tra mille difficoltà, di cambiare rotta.Specie se il consiglio viene dato tramite internet.Credo che ognuno di noi è il miglior consigliere di se stesso.

Mi rode davvero che qui non ci sia un esperto e prego left,come chiunque  si affaccia qui e sta seguendo una cura, di prendere in considerazione le opinioni se le trova convincenti ma di non far discendere  solo da quel che legge qui un'eventuale decisione che va invece valutata nel reale con esperti reali a seguito di una conoscenza  precisa e diretta del caso.

Detto questo, io mi ritiro perchè di psicofarmaci non ne so una cippa come esperta.Anche se ho una mia posizione che coincide con quanto ha scritto uno psicoanalista  su un ng di psicologia :

*pare* che tu abbia una concezione

"eroica" del contrastare la patologia; una specie di pensiero del tipo

"molti nemici, molto onore"; *pare* che tu creda che si tragga "serenità"

dal fatto di averla spuntata senza assumere un farmaco ... perchè *pare* che

ciò configuri un cedimento, o una vigliaccheria.

Concedimi di dire che questo è un pensiero "inefficace"; e anche pericoloso,

perchè non tiene in considerazione che E' GIA' MOLTO EROICO riuscire a

uscire dalle patologie avvalendosi di *tutti* i mezzi disponibili; voler

fare a meno di qualcuno di essi ... non è eroismo: è *temerarietà*. Per non

dire che potrebbe anche "nascondere" un desiderio inconscio di *non uscire*

dalla patologia.

per "filosofia generale" degli psicofarmaci, nessuno di essi si propone come

"cura" della psiche.

Ciò che si propongono è di "allentare la morsa" delle sintomatologie,

permettendo di trovare ALTRE vie d'uscita.

Nel caso tuo specifico (e se mi è consentito dirlo) un farmaco che ti aiuti

a dormire "serve" per metterti nelle condizioni capire *perché non dormi*.  

cit. da V. Del Piano.

it.discussioni.psicologia

(il link preciso dei post è troppo lungo, ma a chi è interessato posso dare tutti i riferimenti)

Ilaria, mi sembra che eri proprio tu a porti il problema di trovare il terapeuta giusto per te...e credo che sia giusto quello che fai, ed altrettanto lo sia per chiunque interrogarsi sul beneficio che sente di ricevere da un percorso terapeutico.

.

Sì, sì...interrogarsi appunto...ma ogni scelta va presa nel reale con medici reali e non sulla scia emotiva di qualcosa che si legge qui.Capisci la mia preoccupazione? No al "fai da te".

E "laicità" verso le scelte altrui.Left pare convinto della sua scelta.Io la vedo così.

ciao aio!

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per favore non screditare il lavoro che fin qui ho fatto ..

non è bello .

io ho fiducia nella mia analista .

e questa fiducia non va minata .

non sfiduciarmi neanche nel prendere farmaci perchè .. anche li ci vuole fiducia .  

ognuno di noi è un caso a se .

per  alcuni è facile ottenere risultati per altri è difficile .

la responsabilità dell' analisi è di chi la fa.

è assolutamente etico e professionale prescrivere farmaci .

evidentemente la tua consorte pensa che gli psichiatri siano dei cialtroni ..

probabile .. io credo di no .

è molto importante sostenere chi si cura e infondere coraggio e fiducia nel lavoro che fa .

sono importanti messsaggi positivi.

ci sono cose che la tua consorte non ti ha spiegato bene ..  

dovresti provare a farle domande piu' precise.. anzi sarebbe meglio se lei scrivesse in prima persona .

sarebbe carino se scrivesse lei che con la psicoterapia si curano tutte le malattie e che gli psicofarmaci sono un imbroglio e che gli psichiatri sono dei ciarlatani .

detto da te non è la stessa cosa.

non è mancanza di fiducia la mia ma passando parola si perdono i pezzi del discorso .

Puoi informarti tu stesso. La scuola di pensiero cui mi riferisco esiste, è un dato conosciuto in ambito disciplinare. Non devo convincere te. Basta chiedere, informarsi...se nemmeno ti sta bene quello che ti ho riferito, non vedo che altro fare.

P.S.: nessuno pensa che qualcuno sia un "cialtrone"...questa terminologia non mi appartiene, nè appartiene alle persone che ho menzionato. Il rispetto è una cosa che si deve al lavoro di tutti...altro è invece avere una formazione/idee diverse...

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Scusa Ilaria, ma ogni volta che ti scegli un terapeuta fai il fai-da-te, no? Qui siamo per farci un'idea appunto...infatti non ho detto a left di fare così o nell'altro modo, ma solo di interrogarsi...

magari potrà anche essere utile riflettere sul fatto che spesso ci scegliamo ( inconsciamente) un dato indirizzo o terapeuta perchè in fondo abbiamo paura a risolvere veramente i nostri problemi...inevitabilmente a quel punto ci sentiamo quasi autorizzati a lanciarci nelle scorciatoie...

questi sono solo spunti di riflessione...non imperativi...

Ciao Ilaria.

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mi sono sempre chiesta cosa pensi un medico che prescrive uno psicofarmaco. lo fa come se stesse prescrivendo un antibiotico?o riflette su quello che fa?ci pensa che ha di fronte una persona che sta soffrendo' date='e non di un mal di pancia?

quando vi prescrivono gli psicofarmaci vi dicono tutto?che danno dipendenza, che fanno male, hanno effetti collaterali?

e soprattutto, ve lo dicono che la sparizione dei sintomi non corrisponde alla guarigione?

ve l'hanno mai detto che per *guarire* dovete stare dentro la malattia, comprenderla da dentro,affondare dentro voi stessi fino ad affogare?

non sto facendo polemica.sono domande vere.[/color']

Queste sono le domande che avevo posto.

e ripeto, non volevo fare polemica, vorrei davvero delle risposte.a me nessuno ha mai prescritto psicofarmaci, ho percorso altre strade....quindi non so *da dentro* come funziona.

Left, apprezzo moltissimo il tuo discorso, mi ha anche commossa. come ben sai, io non mi permetto di giudicare le motivazioni per cui una persona prenda dei farmaci; al limite mi permetto di opinare atteggiamenti che ritengo troppo comodi da parte dei medici che li prescrivono. proprio perchè quello psicofarmacologico non è un percorso facile, non sarebbe meglio evitarlo finchè possibile?

credo poi che ci sia una sostanziale differenza tra chi prende farmaci all'interno di un percorso di terapia(magari per breve tempo, solo per uscire da situazioni di estrema gravità),e chi li usa come scorciatoia(sia come medico che come paziente).

trovo che sia una scorciatoia profondamente autodistruttiva, che fa vedere un mondo che non esiste, che falsifica l'umore e le sensazioni, che non permette in nessun modo di fare il lavoro che spetterebbe ad ognuno di noi.

ripeto:ci sono situazioni in cui questo lavoro non può nemmeno comunciare perchè ci si trova di fronte ad una tale sofferenza che il paziente non ha alcuna possibilità di collaborare alla terapia.

ma sono situazioni estreme.il più delle volte i medici, invece di dirti di prendere il valium per dormire o il lexotan per non stare in ansia farebbero meglio a indirizzarti verso un percorso evidentemente indispensabile. è questione di cultura,credo.

cultura che manca

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secondo te io non mi interrogo già di mio ?..

me lo devi dire tu ?.. ma facci il piacere.

qui si tratta di non scoraggiare le persone all' aiuto che la psicoterapia puo' dare incluso il supporto farmacologico quando necessario .

cerchiamo di trasmettere messaggi e pensieri positivi di incoraggiamento nelle difficili scelte anche se a volte discutibili che fa chi si cura.

non facciamo passare il messaggio per cui chi prende farmaci è perchè cerca una scappatoia alla psicoterapia o perchè è un debole.

per favore cerchiamo di non creare falsi miti .

chi ricorre all' uso di psicofarmaci ne ha il sacrosanto diritto e non se ne deve ne vergognare ne pentire ne deve proeoccuparsi .

se sono prescritti da uno psichiatra dobbiamo pensare che siano prescritti a ragion veduta.

ps...non c' è bisogno di usare un termine per esprimere un concetto ..

screditare una categoria sostenendo che spaccino illusioni o addirittura rimedi nocivi e inutili equivale a chiamarli ciarlatani .. secondo me.

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secondo te io non mi interrogo già di mio ?..

me lo devi dire tu  ?.. ma facci il piacere.

qui si tratta di non scoraggiare le persone all' aiuto che la psicoterapia puo' dare incluso il supporto farmacologico quando necessario .

cerchiamo di trasmettere messaggi e pensieri positivi di incoraggiamento nelle difficili scelte anche se a volte discutibili che fa chi si cura.

non facciamo passare il messaggio per cui chi prende farmaci è perchè cerca una scappatoia alla psicoterapia o perchè è un debole.

per favore cerchiamo di non creare falsi miti .

chi ricorre all' uso di psicofarmaci ne ha il sacrosanto diritto e non se ne deve ne vergognare ne pentire ne deve proeoccuparsi .

se sono prescritti da uno psichiatra dobbiamo pensare che siano prescritti a ragion veduta.

ps...non c' è bisogno di usare un termine per esprimere un concetto ..

screditare una categoria sostenendo che spaccino illusioni o addirittura rimedi nocivi e inutili equivale a chiamarli ciarlatani .. secondo me.

Left....ma dove avrei scritto cose in contrasto con quanto scrivi tu?

non sarai partito un pò troppo a razzo stavolta...?

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il messaggio di sopra è rivolto ad aioblu' .. scusa S.

questo di sotto e per te ...

S. da quello che scrivi capisco che hai molti pregiudizi sugli psicofarmaci e che non ne conosci bene gli effetti e l' utilizzo .

pero' apprezzo l' apertura rispetto a certe situazioni per cui tu stessa ne riconosci l' utilità.

ripeto pero' che non si tratta mai di una scorciatoia ma solo di un supporto alla psicoterapia.

questo della scorciatoia è un falso mito .. sfatiamolo ..

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secondo te io non mi interrogo già di mio ?..  

me lo devi dire tu ?.. ma facci il piacere.

left io non credo che tu sia malato...credo che tu sia solo un pò troppo, ma proprio tanto, maleducato.

Davvero hai riempito la misura.

Stop.

Fine.

Addio.

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mi sono sempre chiesta cosa pensi un medico che prescrive uno psicofarmaco. lo fa come se stesse prescrivendo un antibiotico?o riflette su quello che fa?ci pensa che ha di fronte una persona che sta soffrendo' date='e non di un mal di pancia?

quando vi prescrivono gli psicofarmaci vi dicono tutto?che danno dipendenza, che fanno male, hanno effetti collaterali?

e soprattutto, ve lo dicono che la sparizione dei sintomi non corrisponde alla guarigione?

ve l'hanno mai detto che per *guarire* dovete stare dentro la malattia, comprenderla da dentro,affondare dentro voi stessi fino ad affogare?

[/quote']

si lo dicono certo che lo dicono . .ma che cavolo ..

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a dire il vero un pò di psicofarmacologia l'ho studiata...ed è proprio per questo che non ho una buona opinione degli psicofarmaci, non è affatto un pregiudizio.

purtroppo left, non tutti hanno la voglia o la capacità di fare dei percorsi di cura seri, e che implicano sofferenza. quello della scorciatoia non è un falso mito,è purtroppo una cosa molto diffusa.

scusa per il fraintendimento :wink:

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left, senti fratello caro, son pochi che ti possono capire ed io ti capisco molto ma molto bene perche' lo vissuta sulla mia pelle !!

devi capire che ognuno porta l'acqua al propio mulino e per evitare tutto cio' devi leggere , devi sapere , devi approfondire tutto cio' che negli ultimi anni e' stato scoperto ma nn con le fantasie ma con esperimenti chiari e riproducibili .e ribadisco , qui gli psicologi hanno capito dopo le scoperte dei genetici che le malattie mentali sono delle patologie e per adattarsi ed essere piu' preparati vanno a scuola di farmacologia e danno degli esami rigorossissimi ogni 2 anni per ritenere il diritto di prescrivere farmaci. lavorano accanto a psichiatri e riferiscono clienti fra di loro.

perche' gli psicologi italiani si ostinano , mica che gli americani sono piu' intelligenti degl'italiani ..anzi am sono molto piu' preparati e piu' pratici.

sequi gli ordini del tuo dottore e nn ti preoccupare di niente . gli ssri sono 20 anni in circolazione , gli effetti collaterali sono minimi se nn inesistenti.

e' bugia che soppressa il sintomo ma ristora l'equilibrio che prima mancava ma nn quarisce perche' se si smettono i sintomi ritornano di nuovo. ci si vuole dare l'impressione che chi gli assumano pensano ed

si comportono come dei robot , e' una grande baggianata e bischerata

anzi il surrealismo che avevi prima con un po' di tempo e raggiungendo la giusta dose sparira' e potrai finalmente vedere il sole e ragionare con

razionalita' !! don't' give up men :!: :!: :wink:

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Se rifletti su questo, sai già che esiste un gene per tutto...senza aspettare che i Prof. li trovino...ma il discorso vero è: perchè in me si attiva quel dato gene o quel dato processo e non tutti gli altri che posseggo? Perchè non si attiva il gene opposto a quel dato malessere che anche possiedo?

se si avesse la risposta sarebbe un bene forse un domani lo sapremo....

chissa!!!

la risposta c'è: sono i processi psicologici di una persona a determinare il fenomeno...il suo vissuto...e gli studi di genetica non potranno mai intervenire su questi processi psicologici, nè sul vissuto delle persone che non è una formula matematica...non è mestiere della genetica o della psichiatria...è mestiere unicamente degli psicoterapeuti e della psicologia...che tu lo ammetta o no...premi nobel o non premi nobel...scienza o non scienza...

Un'altra cosa tengo a sottolineare : i cosiddetti "pazzi" sono semplicemente il risultato della psichiatria...ogni caso dovrebbe essere, più utilmente, affrontato per tempo intervenendo psicologicamente, ma trovi sempre quello di turno che non sa cosa fare e gli affibbia la pilloletta...e così il mondo continua a riempirsi di tanti zombie ...quando sarebbe bastato poco per farli guarire...davvero non vorrei avere questa grande responsabilità sulle spalle...i malesseri psicologici non sono mai cause organiche che li determinano( anche quando questo potrebbe apparire) sono sempre dinamiche psicologiche che inducono i malesseri e sarà quindi inevitabilmente sempre compito esclusivo della psicologia risolverli.Non può essere altrimenti. Il resto è altro...molto spesso è paura/incapacità/disinformazione...

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ci sono disagi troppo forti ..

purtroppo come dice tex non è facile capire se non si prova sulla pelle .

io non mi vergogno di prendere psicofarmaci ho avuto il coraggio e la forza di capire che non potevo farcela ..

e non è facile ammettere a se stessi di avere una certa patologia .. e non è facile accettare di doversi curare .

del resto non avevo scelta le mie capacità di intendere e di volere erano crollate ... e siccome io ho delle responsabilità verso di me e verso chi mi sta vicino ho dovuto agire di conseguenza.

prendere psicofarmaci non vuol dire non affrontare la malattia .. anzi vuol dire proorprio affrontarla. afrontarla con la voglia di vincerla.

purchè la malattia ci sia ..

prenderli solo perchè uno ha un po di ansia o perchè ha un attacco di panico non sono daccordo neanche io ..

ma se sei maniaco depresso bipolare .. è un altra storia ..

oppure se se i schizofrenico è un altra storia ..

puo' darsi che nel giro di qualche anno leveranno di mezzo tutti gli psicofarmaci e vincerà quella parte del mondo scientifico che ne è contraria ma per mo esistono e io ne sono felice ..

la mia vita era entrata in un vortice discendente ero incapace di capire ...

adesso sto meglio .. resta l' ansia resta il disagio resta il dolore .. ma il delirio non c' è piu' .. e siccome non cè nessuno che possa badare a me .. io devo essere autonomo .. e devo essere lucido .

mi dilungo tanto perchè l' argomento mi interessa molto da vicino .. e come sempre cerco di trasmettere la mia esperienza perosnale .

come consiglio a chi assume psicofarmaci dico di continuare sempre la psicoterapia ..

è vero che gli psicofarmaci non fanno guarire . .

agiscono solo sui sintomi .

quindi vanno sempre accoppiati alla psicoterapia che seppur con tempi lunghi e risultati incerti puo' consentire dei miglioramenti .

ovviamente per chi ha i soldi .. se no il discorso decade ..

purtroppo la psicoterapia oggi è per soli ricchi .

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Io sono tra quelli che sono convinti che ogni incidente/malattia ha  

una valenza psicologica; mi spiego, tu non ti rompi mai un braccio "per  

caso" o per "incidente"...tu ti vai "a cercare" il caso/incidente perchè c'è  

una parte di te che ne ha bisogno...  

Quando hai un'attacco cardiaco o un'ictus, allo stesso modo di quanto dicevo prima, significa che volevi morire...c'è stata tutta una dinamica tua interna che ti ha portato a quel punto...è una specie di suicidio...

BINGO!!! :LOL:

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mi sono sempre chiesta cosa pensi un medico che prescrive uno psicofarmaco. lo fa come se stesse prescrivendo un antibiotico?o riflette su quello che fa?ci pensa che ha di fronte una persona che sta soffrendo,e non di un mal di pancia?  

quando vi prescrivono gli psicofarmaci vi dicono tutto?che danno dipendenza, che fanno male, hanno effetti collaterali?  

e soprattutto, ve lo dicono che la sparizione dei sintomi non corrisponde alla guarigione?  

ve l'hanno mai detto che per *guarire* dovete stare dentro la malattia, comprenderla da dentro,affondare dentro voi stessi fino ad affogare?  

non sto facendo polemica.sono domande vere.

Le controindicazioni le sanno pure i sassi... e poi ci sono scritte dettagliatissimamente su tutti i foglietti illustrativi... per cui se uno non è analfabeta il problema non si pone...

Aio che per malattie come la schizofrenia o psicosi ci vogliono i farmaci c'è scritto su tutti i libri del globo... Tu invece su quali fatti concreti ti basi x le tue tesi?

Basta con la lotta psichiatria vs psicologia..... l'obiettivo è comune... ci vuole collaborazione.

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Aio che per malattie come la schizofrenia o psicosi ci vogliono i farmaci c'è scritto su tutti i libri del globo... Tu invece su quali fatti concreti ti basi x le tue tesi?

Basta con la lotta psichiatria vs psicologia..... l'obiettivo è comune... ci vuole collaborazione.

ho scritto/risposto già sopra...dai un'occhiata se ti interessa il mio parere...visto che hai letto tutti i libri del mondo, non ti costerà molto dare un'occhiata alle ultime due o tre pagine di questo topic... :wink:

puoi anche dare uno sguardo al topic che proprio oggi ha pubblicato Martinelli

http://www.psiconline.it/forum/viewtopic.p...=asc&highlight=

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