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L'essenza della felicità?


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Avere un sogno raggiungibile.

(Dal Vangelo secondo Bridget Jones 8))

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essere sereni....

essere innamorati spesso porta anche molta infelicità: è una delizioasa altalena...ma quando si scende sono dolori.. (non nel senso di quando finisce un amore, ma anche DURANTE un amore... quante incertezze, quanti dubbi , quante gelosie....e che meraviglia invece in altri momenti..)

essere sereni, essere innamorati di se stessi e della vità dà molte possibilità in più....

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Qual'è l'essenza della felicità?

Raggiungere il senso profondo di ogni cosa e capire che di ogni cosa, compresa la propria vita, si sarà sempre spettatori, spettatori anche sia del nostro essere artefici di una qualsiasi cosa, sia di tutto quello che ci capita.

La felicità è osservare, muti, se stessi ed il mondo e tutto quello che accade nel rapporto tra sè ed il mondo.

Riporre le proprie possibilità di felicità in un rapporto di amore con una persona conduce inevitabilmente alla sconfitta, all'impossibilità di ranggiungere la felicità, perchè essa non può dipendere mai da una persona, visto che è solo dentro di noi...

Quando si raggiunge tale essenza della felicità, significa che si hanno ormai occhi per vederla, e cieco non potrai diventare mai più...quindi la felicità non va e viene...ha solo bisogno di essere vista nel suo semplice essere nient'altro che "vedere"...

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  • 3 weeks later...
 

aver la possibilita' reale di stare a letto con la bellucci , l'arcuri e tutte le donne che mi affascinano!! aida yespica wowwwwwwwwww :!:

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Raggiungere il senso profondo di ogni cosa e capire che di ogni cosa, compresa la propria vita, si sarà sempre spettatori, spettatori anche sia del nostro essere artefici di una qualsiasi cosa, sia di tutto quello che ci capita.  

La felicità è osservare, muti, se stessi ed il mondo e tutto quello che accade nel rapporto tra sè ed il mondo.  

Riporre le proprie possibilità di felicità in un rapporto di amore con una persona conduce inevitabilmente alla sconfitta, all'impossibilità di ranggiungere la felicità, perchè essa non può dipendere mai da una persona, visto che è solo dentro di noi...  

Quando si raggiunge tale essenza della felicità, significa che si hanno ormai occhi per vederla, e cieco non potrai diventare mai più...quindi la felicità non va e viene...ha solo bisogno di essere vista nel suo semplice essere nient'altro che "vedere"...

_________________

Non condivido affatto....

Per me ora la felicità è stare un po meglio dello schifo come sto....

Piano piano...

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:roll:

l'essenza secondo me riguarda noi stessi....

chi sta bene con se stesso è felice, chi accetta la propria mente e il proprio corpo... la pace con se stessi... questo escludendo i vari problemi materiali che potrebbero esserci e che non permettono il costituirsi di una base come la felicità... ovvero una stabilità economica e sociale..... :| credo....

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Riporre le proprie possibilità di felicità in un rapporto di amore con una persona conduce inevitabilmente alla sconfitta, all'impossibilità di ranggiungere la felicità, perchè essa non può dipendere mai da una persona, visto che è solo dentro di noi...

Straquoto in pieno

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Raggiungere il senso profondo di ogni cosa e capire che di ogni cosa, compresa la propria vita, si sarà sempre spettatori, spettatori anche sia del nostro essere artefici di una qualsiasi cosa, sia di tutto quello che ci capita.  

La felicità è osservare, muti, se stessi ed il mondo e tutto quello che accade nel rapporto tra sè ed il mondo.  

Riporre le proprie possibilità di felicità in un rapporto di amore con una persona conduce inevitabilmente alla sconfitta, all'impossibilità di ranggiungere la felicità, perchè essa non può dipendere mai da una persona, visto che è solo dentro di noi...  

Quando si raggiunge tale essenza della felicità, significa che si hanno ormai occhi per vederla, e cieco non potrai diventare mai più...quindi la felicità non va e viene...ha solo bisogno di essere vista nel suo semplice essere nient'altro che "vedere"...

_________________

Non condivido affatto....

Per me ora la felicità è stare un po meglio dello schifo come sto....

Piano piano...

Quello è solo...stare un pò meglio,appunto.

Hai mai fatto caso? ci sono due poveri, uno sorride e l'altro si piange addosso...

la mia felicità non è mai stata in relazione a condizioni esterne...vivere la ricchezza o la povertà non mi ha cambiato di un millimetro quello che sento dentro di me, come sono fatto...che benedico domineiddio ogni giorno per avermi dato la possibilità di "vedermi", di ascoltarmi, di osservarmi...

ora mi viene da pensare che non può esistere felicità che non sia accompagnata da dignità: la dignità è quella cosa che ti fa bastare a te stesso ed accontentarti del poco che hai, senza sentirti inferiore a nessuno, o di non ostentare quel qualcosa in più che ti sei guadagnato e senza farlo pesare agli altri.

Col tempo poi ho capito che non ero povero ma semplicemente che avevo avuto bisogno di esserlo in un certo momento della mia vita...è infatti nata lì la mia ricchezza...quello che di più prezioso ho...

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:roll:  

l'essenza secondo me riguarda noi stessi....

chi sta bene con se stesso è felice, chi accetta la propria mente e il proprio corpo... la pace con se stessi... questo escludendo i vari problemi materiali che potrebbero esserci e che non permettono il costituirsi di una base come la felicità... ovvero una stabilità economica e sociale..... :| credo....

scusa Penny, ma se non hai una base economica, smetti di pensare o di sentire o di avere sensazioni? Ovvero, se le sensazioni/pensieri/emozioni ancora le provi, quando non si ha una base economica essi sono da buttare, sono sempre ossessivamente negativi? o invece capita che più o meno siano gli stessi...o forse pure meglio in certe occasioni...conosci storie di ricchi che piangono?io sì, tante...a parte la telenovelas...

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no aio, non è che smetti di sentire, qui però si parla di felicità.

Essere felici credo che riguardi l'essere in toto e se ci sono delle preoccupazioni, non solo economiche ma anche di malattia, come si fa a raggiungere la felicità?

Forse la domanda più adatta non è qual'è l'essenza della felicità ma cosè la felicità, cosa si intende con questa parola e mettersi d'accordo sul significato di una parola così importante e ambigua. multiforme. Forse la felicità è solo un concetto un po' idealista :? La ricerca della felicità. :?

Eppure quando si è innamorati e contraccambiati sembra di vivere in altra dimensione, ti senti bene e ti senti felice....

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Io la mia definizione di felicità l'ho data sopra...non bisogna confondere le varie emozioni che si provano con la felicità...e cioè non puoi identificare le preoccupazioni, la solitudine, la malattia, come assenza di felicità...ovvero al contrario la gioia, l'essere innamorati, etc, con la felicità...quelle sono cose che vanno e vengono...allora se io sono una persona felice non posso avere momenti per esempio di tristezza? Ma è proprio l'opposto: la felicità è vedere, saper vivere ed accettare ogni emozione, riuscendo sempre a renderci conto della enorme bellezza di ogni emozione che possiamo vivere, anche e forse magari di più, quando queste emozioni significano anche sofferenza.

la felicità è semplicemente la capacità di essere in contatto con se stessi è capire che le emozioni variano, ma se ti vedi ti vedi, e se accetti che le cose siano così con le regole che la vita gli ha dato tu accetti te stessa, accetti la vita : di più la vita non potrà mai darti. E non mi sembra affato poco, non mi sembra affatto poco poter sentire un dolore: ogni attimo di vita, qualunque cosa ci proponga è incredibile, meraviglioso, profondissimo...ma ci rendiamo conto? OGNI ATTIMO E' VITA.

Desiderare di più, secondo me, significa avere dei chiari disturbi....voler vivere in un altro mondo...un mondo che non c'è, partorito solo dalle nostre fantasie patologiche.

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allora la felicità è atarassia?

non sideve desiderare di più? allora come fanno le persone a migliorare?

soffrire significa crescerre, e crescere cambiare, e la sofferenza può diventare ricchezza solo quando si è superata....

smettere di desiderare :roll: non mi convince

essere incontatto con se stessi significa elaborare le esperienze e conoscersi e il desiderio è parte delle emozioni, è ciò che spinge le persone a vivere, ad esplorare, senza desiderio viviamo nella depressione,

cmq ho capito il tuo pensiero, ed è vero che la maggior parte delle volte i nostri occhi sono chiusi alla vera bellezza che abbiamo di fronte....

non so se mi sono fatta capire :)

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Qual'è l'essenza della felicità? Essere innamorati, o ...  http://www.psiconline.it/article.php?sid=5166

I FIORI DI LOTO 8)

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basta martinelli

con l'idea concettuale della felicità

se vai avanti così ti presento morelli... 8)

veramente da paranoia

la felicità è una torta salata quando ho fame....va bene...può andare

o deve essere qualcosa di più ascetico.....?

ma per favore un poco di realtà vissuta...........

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Aio non ero affatto d'accordo su questa frase:

Raggiungere il senso profondo di ogni cosa e capire che di ogni cosa, compresa la propria vita, si sarà sempre spettatori, spettatori anche sia del nostro essere artefici di una qualsiasi cosa, sia di tutto quello che ci capita.  

La felicità è osservare, muti, se stessi ed il mondo e tutto quello che accade nel rapporto tra sè ed il mondo.

Non credo che per essere felici si debba capire ogni cosa...

e non credo che bisogna essere spettatori ma attori protagonisti...

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Aio non ero affatto d'accordo su questa frase:
allora la felicità è atarassia?

non sideve desiderare di più? allora come fanno le persone a migliorare?

soffrire significa crescerre' date=' e crescere cambiare, e la sofferenza può diventare ricchezza solo quando si è superata....

smettere di desiderare :roll: non mi convince

essere incontatto con se stessi significa elaborare le esperienze e conoscersi e il desiderio è parte delle emozioni, è ciò che spinge le persone a vivere, ad esplorare, senza desiderio viviamo nella depressione,

cmq ho capito il tuo pensiero, ed è vero che la maggior parte delle volte i nostri occhi sono chiusi alla vera bellezza che abbiamo di fronte....

non so se mi sono fatta capire :)[/quote']

L'atarassia, come d'altro canto l'apatia, postulano l'assenza di "passioni" ovverossia l'affrancamento dalle emozioni per raggiungere la felicità, in questo senso , a mio avviso, invece conducono alla rimozione e quindi al disturbo psicologico.

Ad ogni buon conto, in tali filosofie epicuree e stoiche, sicuramente sono da accettare alcuni principi che riguardano da un lato la concezione epicurea secondo la quale non è il piacere collegato al soddisfacimento di desideri a dare la felicità, e dall'altro lato quello del concetto dell'apatia legato allo stoicismo del quale è sicuramente condivisibile l'accettazione degli eventi quali espressione sempre di una positiva razionalità della vita che ce li propone.

La mia affermazione quindi pur confermando i suddetti presupposti positivi tende a riferirsi più propriamente al concetto dell' "osservatore" proprio delle filosofie orientali.

Potremmo quindi, in questa direzione, verificare l'esistenza di vari livelli dell'essere che partendo dalla "fisicità materiale" dei comportamenti approda alla consapevolezza delle emozioni e sensazioni che si provano per giungere ad una dimensione che pure è percepible dentro di noi, che ci porta ad individuare una parte di noi che , qualsiasi cosa ci accade, sentiamo, facciamo , è sempre lì come semplice osservatore che "vede", si rende cosciente di ogni cosa che viviamo. In quella dimensione dell'esistenza certamente le cose vengono vissute con un certo "distacco", con una certa "imperturbabilità", come si indica nelle correnti filosofiche di cui accennavamo, solo che la zona riservata a tale ambito di osservazione/distacco è una parte di noi ma non esclude la presenza delle altre parti legate alla realtà sensibile , cioè emotiva/fisica e certamente la felicità non può essere ottenuta attraverso la rimozione del desiderio o delle passioni al fine del preservarsi dal dolore. Il dolore al contrario va attraversato, vissuto, come tutte le sensazioni /emozioni del resto, sapendo che c'è "qualcuno" dentro di noi che osserva tutto quello che viviamo ed è capace di vedere sempre la fantasticità del fatto che ogni cosa è permeata di vita. Se cerchiamo di trasferire il centro del nostro sentire più verso quella parte "osservante" ci accorgiamo che riusciamo a vivere in maniera diversa, davvero con più distacco, ogni dolore e anche ogni gioia, come se un pò quella cosa un pò non riguardasse noi , ma ne fossimo solo spettatori...viaggiare in quella dimensione per me significa aver trovato la felicità... per sempre. E' in quella parte che io sento risieda tutta la energia propulsiva che mi spinge ad agire, dove "spontaneamente" nasce ogni impulso ( che non resta che seguire), quindi quella parte non è il "vuoto" e non è un semplice osservare, ma una vera parte di me, il centro, il motore...

Questo ci fa rendere conto della importanza molto più relativa della nostra vita, cui spesso tendiamo a dare un valore assoluto, come pure tendiamo ad ingigantire ogni piccolo cruccio/problema che ci assalga, mentre in fondo si tratta di piccole cose...piccole stupende cose...VITA.

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mi definisci *felicità* secondo te, nelluccio ?  :LOL:

La felicità non ha una definizione geometrica è una definizione "spaziale" non è un sentimento ma uno stato d'animo.......

felicità e comprendere.

Ciao.

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nbello, tu fai le domande dalle mille pistole e poi te la cavi in fretta e furia....vabbè!

per me felicità non è tanto comprensione, ma contemplazione di uno stato di grazia che ci è concesso per qualche istante... ( come giustamente suggeriva Xela). Non ci vedo molta comprensione,anzi proprio perchè è una sensazione ha ben pocoi a che fare con la comprensione. è puro isitinto, spesso anche irrazionale..... per me, ovvio.

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la felicità emotiva è sentimento come di ci tu

La felicità vera (per me) quella logica è comprendere... capire....quindi : fare, aiutare......

felicità è l'araba fenice

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Che cos'è la felicità?

Io non lo so più, non conosco più il senso di questa parola.

La mia felicità era nel legame con la persona che amavo, e che mi ha lasciata all'improvviso.

Sì perché una persona da sola non è niente, la felicità è nella condivisione, nello stare insieme, nel dare insieme un senso alla vita.

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"...il segreto sta nell'amicizia duratura, nel poter contare su un buon numero di amici fidati."

Pochi, ma buoni.

Gli amori ed i soldi possono finire, ma l'amicizia, quella vera, non finisce mai e credo che sia una delle poche cose su cui si possa veramente contare! :LOL:

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