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Pensi di essere vittima di Mobbing?


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Da questa descrizione più che una cooperativa sembra un mandamento.

Non sembra è …

la cooperativa è "chi la apre", è un’ azienda in piena regola, con una proprietà ben delineata in cui i c.d. soci lavoratori non sono nient’ altro che dipendenti con meno tutele.

E’ stato un espediente, in tempi meno recenti, a partire da una quindicina di anni fa, con cui avendo pochi soldi a disposizione e qualche “gancio” avevi la possibilità di improvvisarti imprenditore e guadagnare anche molto bene, fondamentalmente sul lavoro degli altri. Lo scopo originario era quello di assicurare a un maggior numero di persone una forma alternativa di impiego e di partecipazione all’ interno della società. Tutto sommato, sembrava uno scopo lecito ma come tutte le cose che in principio possono rappresentare un interesse collettivo, vengono trasformate in un monopolio di interesse familiare. Credo, forse, di riuscire a spiegare il comportamento dittatoriale di questi loschi personaggi che agiscono non semplicemente in preda a manie di grandezza ma consapevoli che dal conservare il loro status dipende la riuscita dei loro propositi. Senza dilungarmi, in primis, visto che la fonte di maggior guadagno è la differenza tra ora fatturata e costo orario del dipendente, cercano di abbassare quanto più possibile quest’ ultimo. Come? Con contratti inesistenti, buste paga farlocche, accordi personali ecc…e chiaramente ne paga le conseguenze il diritto del lavoratore. Una volta accettato dall’ ingresso un trattamento implicito di svantaggio rispetto alla norma, tutto il resto vien da sé. Ormai il “vincolo” diventa un precedente che non si può negare e nel momento in cui volessi tentare di provvedere o ritrattare, non sarai più nelle condizioni di farlo perché tu non ne hai i mezzi ma loro al contrario sì. Ledendo il tuo stipendio, prima di tutto, facendoti lavorare meno rispetto al contratto ( se ne hai uno), sospendendo l’ attività in quanto “non c’ è lavoro”, tanto sta a te poi dimostrare che non è così. Una battaglia persa in anticipo. Per non parlare poi, del conto corrente della società che viene scambiato per un conto personale, di solito ne hanno più di uno, per dirottare delle somme sottratte ai conti della società. Assumono parenti, amici e amici degli amici, per implementare i favori, gli scambi e il patrimonio da conservare in famiglia. Non sono attività destinate a durare, non è quello l’ interesse ma nel mentre non devono esserci intoppi. A questo servono i sodali, a garantire l’ ordine, a dare la soffiata se nell’ aria c’ è qualcuno che si lamenta anche raccontando balle, per far guadagnare a se stessi una posizione di favore a scapito di un altro. Potrei andare avanti e tentare di illustrare la melma degli appalti, degli inciuci, dei testa di ponte, delle onnipresenti mazzette, della complicità di un sistema che va dall’ ago al missile diramandosi per conoscenze indirette. Persino raccolta di tessere di partito, non si butta via niente, anzi per quanto aziendine atomizzate, un vero e proprio bacino di raccolta. Se non fosse vero sembrerebbe ridicolo. Ora, visto che mi sono dilungata abbastanza, verrò anche alle conclusioni per cercare di chiudere il cerchio. Chi sono le persone che accettando tutte queste condizioni di lavoro sconvenienti e magari anche i retroscena, rendono possibile queste speculazioni? Gente che non ha mezzi, che si ritrova ai margini e non ha alternativa. Non voglio fare la melodrammatica ma è così, credetemi. Dall’ immigrato che ha bisogno di uno straccio di contratto per rinnovare il permesso di soggiorno, a gente fresca di galera che preferirebbe non tornarci, madri solitarie ecc… insomma tutti casi svantaggiati che tollerano pur di riuscire a mantenersi. Poi, capita anche che qualcuno perda le staffe, un presidente che rimedia una coltellata. Storie da ordinaria cronaca locale che non svelano nulla della potenzialità criminale di queste micro realtà che prese singolarmente non rivelano la drammaticità di una realtà estesa a macchia d’ olio e radicata perfettamente nel territorio. Questa è la mia esperienza e per quanto mi riguarda non sono riuscita a fare di meglio che andarmene. Le denunce non mi son servite a nulla. Ora sono tutte chiuse, alcuni personaggi hanno riaperto con prestanome, qualcuno si è dato a fare altro, l’ ultimo conto in sospeso l’ ho chiuso solo l’ altro giorno a distanza di cinque anni, senza ricavarci un tubo naturalmente ma almeno so che è finita.

Mi sono lasciata un po’ andare, so che a raccontarle queste cose si passa per invasati ma pazienza.

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Sarà che sono invasato anche io, ma quando sento dire di qualcosa o qualcuno che "dà lavoro" mi viene automatico parafrasare con "pericolo radiazioni". :unsure:

(m'è capitato anche sentendomelo dire di me stesso, ed è stato lì che ho capito che meritavo l'ergastolo...).

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(m'è capitato anche sentendomelo dire di me stesso, ed è stato lì che ho capito che meritavo l'ergastolo...).

nel senso del dare lavoro? no capito. :icon_confused:

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nel senso del dare lavoro? no capito. :icon_confused:

Nel mio caso (per nulla particolare) nel senso di fornire i mezzi per dare lavoro, facendo il mio senza che ci fossero le minime

garanzie che non sarebbe stato usato così. Un po' la stessa cosa che ha fatto questo mio collega un po' più anziano:

http://www.psiconline.it/forum/index.php?s...st&p=236465

Abbiamo alimentato il drago che ci ha sbruciacchiati. Qui, si, c'è qualche spunto per fare dell'autocritica seria e non campata per aria.

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  • 2 weeks later...
 
non vorrei azzardare delle conclusioni, però mi pare ci siam persi Mago... :Confused:

No, io sono sempre qua. Devo scrivere il ricorso per il garante questo WE perchè il mio capo dopo aver ricevuto il modulo di istanza continua a ignorare le mie richieste.

Stasera ho l'incontro col sindacato nuovo e vediamo cosa dicono. Devo assolutamente togliere la delega a quei ladri della cgil. Non saprei come altro chiamare chi prende dei soldi per un servizio e in 5 mesi non ha fatto nulla neanche dopo le nostre insistenti richieste di avere una bacheca e di far un incontro con l'azienda per esigere il rispetto del contratto, delle 40 ore settimanali e il giusto indennizzo per chi fa tre turni al giorno (per punizione ovviamente li fanno sempre più spesso i "ribelli").

Invece il fatto di essere iscritti ci ha solo trasformati in un bersaglio senza nessuna difesa.

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No, io sono sempre qua. Devo scrivere il ricorso per il garante questo WE perchè il mio capo dopo aver ricevuto il modulo di istanza continua a ignorare le mie richieste.

Stasera ho l'incontro col sindacato nuovo

oh, bene, facci sapere poi... magari anche solo per competizione qualcosa dovrebbero riuscire a dimostrare.

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Mi sono sembrate persone molto serie e che ci tengono al loro lavoro. Tra l'altro non sono sindacalisti pagati, ma se ho capito bene hanno il loro lavoro e poi seguono il sindacato. Si vede che non lo fanno per soldi.

Mi è parso di vederli con le mani nei capelli e comunque mi mandano da un altro medico tosto e gratuito che è molto esperto in queste cose e che poi potrebbe addirittura venire in azienda a metterli in riga. (lavora per l'asl)

Ho studiato il contratto e son venuti fuori un sacco di bonus che ci vengono negati sui quali dopo una loro verifica, verranno fatte le richieste.

Si sono segnati i punti dove intervenire e cominceremo a muoverci in fretta spero.

Vediamo se qualcosa comincerà a girare dal verso giusto.

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Ho sentito parlare di danno psicologico derivante dal mobbing che diventa molte volte irreversibile. Mi sapete dire che cosa significa?

Forse ciò di cui hai sentito parlare è il danno psicofisico, tipo burn-out, danni stress-correlati o cose del genere?

Il danno psicologico (o quello addirittura "esistenziale") è una categoria molto fumosa... è un po' ardito arrivare a decretarne

addirittura l'irreversibilità.

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Forse ciò di cui hai sentito parlare è il danno psicofisico, tipo burn-out, danni stress-correlati o cose del genere?

Il danno psicologico (o quello addirittura "esistenziale") è una categoria molto fumosa... è un po' ardito arrivare a decretarne

addirittura l'irreversibilità.

Mi interessa approfondire l'argomento. Il burn out non è quando ti si brucia l'entusiasmo e non te ne frega più niente del lavoro e ti fai meno scrupoli?

I danni stress correlati quali sono?

Poi mi piacerebbe capire l'attacco di panico cosa è di preciso perchè la neurologa che mi ha visitato me ne ha parlato, ma mi pare esagerato dire che li ho avuti perchè su internet ho cercato e parla di attacchi ingiustificati e senza motivo. Alcuni sintomi li ho avuti anche io, ma il motivo credo sia un giustificato stato ansioso causato da fatti reali che giustificano lo stato d'animo compresa ad esempio la sudorazione, le vampate di calore, i tremori e l'irrigidimento dei muscoli del collo con, a volte, dolori i giorni successivi. Insomma, c'è sempre un evento scatenante e non mi innervosisco a casaccio. A volte mi capita come l'altro giorno che sono arrivato a sera che inveivo da solo e mi giravano gli zebedei perchè avevo passato due giornate a fotocopiare e a controllare tutte le buste paga e tutti i richiami che ho ricevuto per preparare la mia battaglia. Rileggere queste cose per me è stato come subirle nuovamente e si è riaperta una ferita che penso riuscirò a tenere chiusa solo quando finalmente troverò un altro lavoro, ma non credo che guarurà mai. Sono a casa da quasi 4 mesi e basta una raccomandata nuova del rompiscatole o una riletta a quanto successo che ritorno in fermento e vorrei andare ad aspettarlo sotto casa per riempire di mazzate lui e sua moglie. Giuro che se non avessi niente da perdere l'avrei già fatto da tempo, ma sono ancora una persona per bene... al momento... ma ho paura di cedere prima o poi perchè l'istinto è forte e dopo anni di ingiustizie credo sia normale possa prevalere. Siamo tutti animali in fondo e in certe situazioni il nostro lato oscuro può uscire con effetti devastanti sulle nostre vite.

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Mi interessa approfondire l'argomento. Il burn out non è quando ti si brucia l'entusiasmo e non te ne frega più niente del lavoro e ti fai meno scrupoli?

I danni stress correlati quali sono?

Qui c'è un articolo sul "burnout" che avevo trovato interessante:

http://www.psicopolis.com/burnout/Pandorafatto.htm

Sulle patologie da stress:

http://it.health.yahoo.net/c_special.asp?i...mp;s=2&c=31

L'espressione "ingiustificati o senza motivo" riferita ad attacchi di panico lascia perplesso anche me... (ci metterei perlomeno

un "apparentemente" davanti...).

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Pensa te. Gli eczemi non li avevo contati. Adesso li aggiungo alla lista ;-)

Ci sono tante cose da sapere e soprattutto spesso si ignora la correlazione fra salute mentale (impirtantissima) e fisica.

Grazie per i chiarimenti.

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Si, ma non arrovellarti troppo con queste cose, eh! ... che è anche questa una fonte di stress!

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Mi interessa approfondire l'argomento. Il burn out non è quando ti si brucia l'entusiasmo e non te ne frega più niente del lavoro e ti fai meno scrupoli?

I danni stress correlati quali sono?

Poi mi piacerebbe capire l'attacco di panico cosa è di preciso perchè la neurologa che mi ha visitato me ne ha parlato, ma mi pare esagerato dire che li ho avuti perchè su internet ho cercato e parla di attacchi ingiustificati e senza motivo. Alcuni sintomi li ho avuti anche io, ma il motivo credo sia un giustificato stato ansioso causato da fatti reali che giustificano lo stato d'animo compresa ad esempio la sudorazione, le vampate di calore, i tremori e l'irrigidimento dei muscoli del collo con, a volte, dolori i giorni successivi. Insomma, c'è sempre un evento scatenante e non mi innervosisco a casaccio. A volte mi capita come l'altro giorno che sono arrivato a sera che inveivo da solo e mi giravano gli zebedei perchè avevo passato due giornate a fotocopiare e a controllare tutte le buste paga e tutti i richiami che ho ricevuto per preparare la mia battaglia. Rileggere queste cose per me è stato come subirle nuovamente e si è riaperta una ferita che penso riuscirò a tenere chiusa solo quando finalmente troverò un altro lavoro, ma non credo che guarurà mai. Sono a casa da quasi 4 mesi e basta una raccomandata nuova del rompiscatole o una riletta a quanto successo che ritorno in fermento e vorrei andare ad aspettarlo sotto casa per riempire di mazzate lui e sua moglie. Giuro che se non avessi niente da perdere l'avrei già fatto da tempo, ma sono ancora una persona per bene... al momento... ma ho paura di cedere prima o poi perchè l'istinto è forte e dopo anni di ingiustizie credo sia normale possa prevalere. Siamo tutti animali in fondo e in certe situazioni il nostro lato oscuro può uscire con effetti devastanti sulle nostre vite.

Scusa Mago GaLBUSERA

TI INTENDI DI bISCOTTI

hai scelto un nome della madoonnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnna : TI ISCRIVO AL CLUB DEI FAN DELLA VALTELLINA

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Scusa Mago GaLBUSERA

TI INTENDI DI bISCOTTI

hai scelto un nome della madoonnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnna : TI ISCRIVO AL CLUB DEI FAN DELLA VALTELLINA

Che roba è questo club? Io sono un nostalgico degli anni 80 quando ero un gggiovane!

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Saluti eccomi di nuovo qui.

Volevo chiedere se qualcuno di voi ha una qualche esperienza del rapporto che ha l'inail con chi ha uno stress da lavoro.

Mi pare di capire che ci sia una sorta di mancata comprensione da parte di quest'istituto verso le patologie di stress.

A me sembra di capire (spero possiatge contraddirmi) che escludendo una costosa, lunga e incerta causa legale, l'inail sia l'unico modo di tutelarmi da questa situazione. In modo da non aver limite di malattia (se venisse accettata la malattia professionale) e da non dar al capo molte armi di ribattuta come ad esempio i controlli dei medici fiscali.

Mi pare di capire però che l'inail non ami accettare questo tipo di malattia e a causa delle molte richieste di chi ha veramente bisogno e, forse, qualche furbetto, preferisca tendere a rigettare le domande.Vorrei sapere se voi avete esperienze in riguardo anche sottoforma di dati statistici o consigli sia per perseguire questa strada che altre idee nuove.

L'unica cosa che farò è andare a visita in una struttura convenzionata con l'usl che si pccupa di queste cose.

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No, nessuna esperienza in tal senso, mi spiace.

Per i dati statistici potresti trovare qualcosa sul sito dell'ISPESL.

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Saluti eccomi di nuovo qui.

Volevo chiedere se qualcuno di voi ha una qualche esperienza del rapporto che ha l'inail con chi ha uno stress da lavoro.

Mi pare di capire che ci sia una sorta di mancata comprensione da parte di quest'istituto verso le patologie di stress.

A me sembra di capire (spero possiatge contraddirmi) che escludendo una costosa, lunga e incerta causa legale, l'inail sia l'unico modo di tutelarmi da questa situazione. In modo da non aver limite di malattia (se venisse accettata la malattia professionale) e da non dar al capo molte armi di ribattuta come ad esempio i controlli dei medici fiscali.

Mi pare di capire però che l'inail non ami accettare questo tipo di malattia e a causa delle molte richieste di chi ha veramente bisogno e, forse, qualche furbetto, preferisca tendere a rigettare le domande.Vorrei sapere se voi avete esperienze in riguardo anche sottoforma di dati statistici o consigli sia per perseguire questa strada che altre idee nuove.

L'unica cosa che farò è andare a visita in una struttura convenzionata con l'usl che si pccupa di queste cose.

Ciao Mago, mi sembra una buona idea, dà un po' un' occhiata a questo...

http://www.inail.it/repository/ContentMana...28128/RKRSJ.pdf

http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/88EB...Lgs106_2009.pdf

secondo me dovresti documentare quanto più possibile per iscritto all' azienda rispetto alle "incongruenze", perchè potrebbero coincidere coi fattori di rischio, che dici? Magari metti al corrente il nuovo sindacato della prospettiva di affrotare la questione in questa chiave... A proposito, come se la stanno cavando?

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Ciao! il sindacato al momento è in ferie, ma già da questa settimana dovrei rientrare. Aspetto questa settimana una riposta per quella questione delle ferie. Infatti credo che il mio capo aspetti l'ultimo momento per dirmi che non accetta la mia risposta e che per lui sono in ferie una volta finita la malattia. Questo per non darmi modo di replicare e ritrovarmi già in condizione da o dover proseguire la malattia, o da ritrovarmi senza poter lavorare.

Il problema non c'è perchè al limite eserciterò il mio diritto al lavoro avvisando di essere a disposizione dell'azienda negli orari x salvo che io non riceva diverse disposizioni e mi recherò al lavoro marcando il cartellino.

I testi che mi hai inviato sono molto utili per avere un nuovo fronte su cui combattere la mia battaglia.

Parlando con me gli è sfuggito che lo stress da lavoro è il lavoro di uno dei responsabili e che un incaricato è già venuto a constatare che nell'azienda il rischio di stress è basso e non è una priorità. Con questa ca55ata assurda hanno posticipato quello che credo debba essere il passaggio successivo e cioè la convocazione dei lavoratori per vedere gli effettivi problemi nell'azienda. Diciamo che questa normativa è ottima, ma sviluppata male. Non si può tardare l'indagine sulla base di quello che dicono i responsabili di azienda che per loro va sempre tutto bene.

Domani provo a chiamare i sindacalisti e vediamo se ci si può cominciare a muovere.

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Parlando con me gli è sfuggito che lo stress da lavoro è il lavoro di uno dei responsabili e che un incaricato è già venuto a constatare che nell'azienda il rischio di stress è basso e non è una priorità.

ma quale incaricato?!£"&%!! che non sparasse cazzate, l' imbecille sta solo mettendo le mani avanti. Mi vengono in mente giusto due parole così... d' amblè... responsabilità penale.

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ma quale incaricato?!£"&%!! che non sparasse cazzate, l' imbecille sta solo mettendo le mani avanti. Mi vengono in mente giusto due parole così... d' amblè... responsabilità penale.

Responsabilità penale la capisco, d'amblè no, ma suona come un dessert francese... Comunque i suoi doveri in fatto di rischi per la salute potrebbero essere una buona strada da battere. Parlerò bene coi sindacati di questo.

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Responsabilità penale la capisco, d'amblè no, ma suona come un dessert francese... Comunque i suoi doveri in fatto di rischi per la salute potrebbero essere una buona strada da battere. Parlerò bene coi sindacati di questo.

Non so nemmeno se l' ho scritto nel modo giusto... :Whistle: pensavo fosse un' espressione più comune... come dire subito, su due piedi. Se non me lo sono inventato pensando a un dessert. :icon_confused:

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