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ESSERE FELICI PER QUEL CHE SI HA, MA QUANDO NON SI HA NULLA?


secondo voi cosa è la felicità?  

13 utenti hanno votato

  1. 1.

    • non pretendere di fare la principessa
      0
    • essere appagati per ciò che si ha anche se non si ha nulla?
      5
    • ostentare un certo status spendendo per mostralo
      0
    • avere un lavoro e degli amici
      0
    • avere qualcuno che ti ama e ti comprenda
      1
    • avere il giusto di che vivere e non pretendere altro
      0
    • avere figli
      0
    • realizzarsi nelle proprie aspirazioni
      7
    • essere felici per un amico che è felice
      0


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La vera sfortuna sta nel vivere morendo un po' ogni giorno, insoddisfatti di sé e pessimisti, senza amore per il mondo. La vita essenzialmente E' la rappresentazione che noi facciamo di essa, questo è quello che conta, ricchi o poveri che possiamo essere...

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La vera sfortuna sta nel vivere morendo un po' ogni giorno' date=' insoddisfatti di sé e pessimisti, senza amore per il mondo. La vita essenzialmente E' la rappresentazione che noi facciamo di essa, questo è quello che conta, ricchi o poveri che possiamo essere...[/color']

sei un grande turbo! :wink: mi hai tolto le lettere dalle dita!!1 :LOL::LOL::LOL:

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La vera sfortuna sta nel vivere morendo un po' ogni giorno' date=' insoddisfatti di sé e pessimisti, senza amore per il mondo. La vita essenzialmente E' la rappresentazione che noi facciamo di essa, questo è quello che conta, ricchi o poveri che possiamo essere...[/color']

sei un grande turbo! :wink: mi hai tolto le lettere dalle dita!!1 :LOL::LOL::LOL:

Ok Turbo e Digi supposto che vivendo con l'amore per il mondo la nostra vita sarà condotta al meglio delle nostre possibilità umane, è importante farlo?

Se l'essere ottimisti e soddisfatti è il modo corretto, il modo scorretto non sarà demonizzato e di conseguenza ghettizzato?

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sai Daniele, io credo che ogniuno di noi dovrebbe essere felice e soddisfatto di quello che fa, senza pensare se per un altro vale lo stesso.

Io sono felice quando sto con le persone che amo, quando riesco a realizzare me stessa ma non credo affatto che per gli altri la felicità sia questa.

Credo piuttosto che molti pensano che la felicità sia una cosa che non hanno e quando laraggiungono, ne vogliono un'altra e poi un'altra, finendo per inseguire una felicità utopistica, schematizzata, talvolta suggerita dai massmedia e inesistente.

Se invece una persona impara a conoscersi, a scavare dentro di se (e in questo chi fa o ha fatto psicoterapia è avvantaggiato) forse riesce a trovare il suo valore della vita, il proprio senso di felicità e allora e solo allora l'avrà trovata, perchè quando si arriva ascoprire la vera felicità la maggiorparte delle volte è qualcosa che già abbiamo e che dobbiamo solo imparare a riconoscere ed accettare!!!

Se si crede di avere la formula della vita felice per tutti allora si è lontani anche dal conoscere la propria felicità!!!

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........scoprire la vera felicità la maggiorparte delle volte è qualcosa che già abbiamo e che dobbiamo solo imparare a riconoscere ed accettare!!!

Se si crede di avere la formula della vita felice per tutti allora si è lontani anche dal conoscere la propria felicità!!!

Io non credo che esista una formula ne per uno ne per tutti, io credo esista come hai tu dici un accettare e riconoscere. Però quello che volevo sottolineare nell'intevento precedente era l'importanza dell'essere felici, non ho capito se era stata colta :oops: . La vita anche se non lo siamo felici non va avanti lo stesso?

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Quindi... diciamo... possiamo anche permetterci di essere infelici e

pessimisti quando ci va di esserlo, senza che per questo la vita si fermi? :D

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anche qui non ci piove. Se ci va di essere pessimisti e inicuri tanto peggio per noi, non è che che crolla il mondo no? :wink:

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anche qui non ci piove. Se ci va di essere pessimisti e inicuri tanto peggio per noi, non è che che crolla il mondo no? :wink:

Il mondo non so, però di crolli dovuti a "ottimismo" indotto da sicumera

(=sicurezza o insicurezza?), ne è piena la storia... :(

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Io non credo che esista una formula ne per uno ne per tutti, io credo esista come hai tu dici un accettare e riconoscere. Però quello che volevo sottolineare nell'intevento precedente era l'importanza dell'essere felici, non ho capito se era stata colta :oops: . La vita anche se non lo siamo felici non va avanti lo stesso?

Non capisco il problema...è ovvio che va avanti lo stesso, è ovvio che nessuno ha la ricetta della felicità...ma forse, come il grande poeta Montale, possiamo esprimerci solo al negativo, cioè su ciò che NON si deve fare, per poter essere felici.

Inoltre, per mia fortuna, nessuno vuole ghettizzare gli infelici, ci pensano loro ad autoghettizzarsi, così come ho fatto io per un'infinità di anni...

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sai, Daniele io credo che siamo tutti daccordo nell'ammettere che spesso chi cerca la felicità nel materialismo o nel potere, si ritrova più infelice di prima, più povero sotto altri aspetti. Ad esempio, mancanza di tempo, mancanza di amici, vita familiare disastrosa ecc.

Il punto è che vivere in india è una cosa, dicevi proprio tu che la loro cultura è diversa, per molti aspetti superiore alla nostra! Vivere in Italia per esempio ma comunque in tutte le regioni occidentali, nonè la stessa cosa. Qui da noi ormai la maggiorparte delle persone ha raggiunto condizioni economiche mediamente buone (che poi ci si lamenta sempre è un'altra cosa!!!), non c'è netta distinzione fra ricchezza e povertà, non dal punto di vista strettamente economico ma anche da quello di appartenenza a categorie sociali. I professionisti, gli imprenditori, gli artigiani, gli agricoltori, gli operai. In india, invece la distinzione è netta proprio per l'aspetto economico. Sappiamo tutti che i ricchi, sono quelli che mandano a lavare i loro capi di abbigliamento in Francia( :!: ), e i poveri sono quelli che vivono o peggio sopravvivono. Anche l'occupazione dei posti di lavoro, è un metodo di classificazione tra ricchi e poveri. E di solito chi lavora è povero, chi non lavora (ma vive di rendita) è ricco!!!!!!

Con questo voglio dire che per i poveri indiani (o dell'oriente in genere) che comprano un televisore nelle loro sudice baraccopoli, quello è un giorno felice perchè non hanno altro da mirare che all'oggi. Non c'è alternativa!!! Per un ricco indiano non c'è mai il rischio di diventare povero e quindi non deve darsi da fare ogni giorno per mantenere quello che ha conquistato col sudore della fronte!!!!

Da noi invece il fatto di poter scalare tutte le classi sociali, ci porta a investire tutta la nostra vita per raggiungere quegli obiettivi che, naturalmente ci si accorge troppo tardi, non danno la felicità.

E se uno vuole accontentarsi? In Italia, viene considerato uno scansafatiche, uno che avrà mai niente dalla vita!!!

SONO D'ACCORDO CON QUEL CHE DICI

ANCHE SE DEVO DIRE,

TI PARE GIUSTO CHE IN INDIA NON CI SIA POSSIBILITA' DI MIGLIORARE IL PROPRIO STATUS? E ' COME GIUSTIFICARE LA SCHIAVITU' PERCHE' LO SCHIAVO POTEVA AVERE ALTRI SCHIAVI SOTTO DI LUI.

LA FELICITA' POTRA' ANCHE PRESCINDERE DALL'OGGETTO COME DICE MIO, TUTTAVIA SE UN INDIANO POVERO HA UNA CASA DECENTE CREDO CE SARA' PIU' FELICE, ALTRIMENTI MASLOW HA TOPPATO DI BRUTTO.

C'E' UN MINIMO DI BISOGNI DA SODDISFARE, CHE NON CREDO CHE SIA LA MISERIA CHE HAI DESCRITTO.

E I POVERI HANNO LA TV, CERTO LI DISTRAE DALLA SCHIFEZZA IN CUI VIVONO, USANO UN MEZZO PER ESULARE DALLA LORO CONDIZIONE.

TOGLIAMO ANCHE IL TELEVISIORE E INIZIERANNO A PENSARE.

IL TELEVISORE DISTRAE ED E' COME LA RELIGIONE DI UN TEMPO E' OPPIO DEI POPOLI. IL POVERO VIVE CON LA TV.

LA CIVILTA' NOSTRA ' DIVERSA MA, NON CREDO CHE QUELLA INDIANA SIA EQUA.

Le culture sono troppo diverse, riflettono duemila anni di storia che ha viaggiato su due linee parallele e che solo oggi comincia a incontrarsi e haimè, molto più spesso, scontrarsi.....

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Adesso vi faccio arrabbiare donne :twisted: :

"In India, la religione Indù, decreta che una donna non può ambire ad andare paradiso :shock: . Devono sperare di reincarnarsi nella vita successiva in un uomo 8) ....certo sempre se fanno le buone :innocent , senno si reincarnano in una casta inferiore :marm .... che sfiga nascere donna in India è!!"

In India come in altri paesi del terzo mondo (anche li le multinazionali hanno un florido mercato), il televisore ce l'hanno perchè si anestetizzano, come noi, vedendo la vita PATINATA dei V.I.P.......mmmhmhmh, vedere qualcuno che sta peggio di te fa stare meglio, vedere qualcuno che sta meglio di te ti fa immedesimare e ti fa stare meglio anche quello, perchè vedere noi e i nostri limiti ci deprime?

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non potrei essere più daccordo Templare, forse tu hai sottolineato qualcosa che il mio discorso faceva solo intravedere. Certo che vorrei che in india non fosse così ma, è proprio questa lunga storia che ci portiamo alle spalle che ci fa essere così diversi. Certo che un indiano sarebbe più felice se avesse una casa decente ma il fatto è che loro non credono di essere in grado di raggiungere uno status più alto, loro credono nel destino, e forse è anche meglio così, visto come vanno le cose.

Il televisore è si uno svago, un modo per non pensare ma credo anche che sia il loromodo di essere più ricchi tra i poveri, il loro modo di accontentarsi o sentirsi fortunati.

Alla base di tutto c'è sempre una cultura profondamente diversa dalla nostra che noi possiamo solo comprendere in superfice ma mai esserne parte, perchè non ci appartiene. Non direi mai però che i poverisono felici e i ricchi sono tristi. Direi semplicemente che i ricchi spesso sono tristi per quello che hanno i poveri per quello che non hanno!!! :wink:

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Adesso vi faccio arrabbiare donne :twisted: :

"In India, la religione Indù, decreta che una donna non può ambire ad andare paradiso :shock: . Devono sperare di reincarnarsi nella vita successiva in un uomo 8) ....certo sempre se fanno le buone :innocent , senno si reincarnano in una casta inferiore :marm .... che sfiga nascere donna in India è!!"

In India come in altri paesi del terzo mondo (anche li le multinazionali hanno un florido mercato), il televisore ce l'hanno perchè si anestetizzano, come noi, vedendo la vita PATINATA dei V.I.P.......mmmhmhmh, vedere qualcuno che sta peggio di te fa stare meglio, vedere qualcuno che sta meglio di te ti fa immedesimare e ti fa stare meglio anche quello, perchè vedere noi e i nostri limiti ci deprime?

bè che dire daniele, niente di nuovo, una triste realtà, a cui spesso le donne si sottomettono perchè è la loro cultura, perchè non hanno le forze per ribellarsi o non so perchè! Certo che è una sfiga nascere donne in india, ma in generale noi donne siamo sempre quelle che soccombono anche nei nostri paesi così civilizzati. chissà perchè poi, eppure io credo che noi sappiamo stare al mondo molto più di voi maschietti!

Riguardo al televisore io non credo che il piacere stia nel fatto che si vede la vita degli altri e ci si sente meglio, credo che il piacere stia nel fatto di avercelo il televisore, in se per sè!!!

e poi Daniè sei pò contraddittorio, prima dici che vedere in televisione la vita degli altri (in bene e in male)ci fa stare meglio e poi dici che ci deprime vedere i nostri limiti? :roll:

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e poi Daniè sei pò contraddittorio, prima dici che vedere in televisione la vita degli altri (in bene e in male)ci fa stare meglio e poi dici che ci deprime vedere i nostri limiti?  :roll:

Contraddittorio :?:, Giusi, le due azioni a te sembrano uguali ?

Introiezione non è il contrario di estroiezione?

Quello che intendo è che:

la televisione è bella perchè ci fa spostare l'attenzione da quello che noi siamo, a quello che è la felicità o l'infelicità altrui mette in moto in noi il meccanismo della compassione, che in un caso ci distanzia (quando si vedono le brutte), e in caso ci avvicina (quando si vede la bellezza).

Spostare l'attenzione da quello che noi siamo è frequente nel nostro modo di vivere, credo perchè siamo bombardati da milioni di stimoli esterni. La nostra forma mentis da paese industrializzato è stata creata ad arte, per essere rivolta all'essere acquisitiva, mai stare, mai andare in profondità, si rischia l'empasse (depressione), sempre in movimento da un esperienza all'altra.

Parlare di noi diventa così complicato che hai bisogno di una disciplina (la terapia psicologica) che ti permetta di stare sull'oggetto IO e vedere se è possibile fargli ritrovare la strada per la felicità, persa nella confusione del vivere.

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[OT per pura curiosità linguistica]

Scusate, come si dice se uno/a fa introiezione o estroiezione?

"Si introietta" e "si estroietta" suona male... :?

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infatti io ho parlato di contraddizione, non ho detto che le due cose mi sembrano uguali.

Comunque adesso che hai spiegato meglio il concetto è molto più chiaro il tuo ragionamento!!!

Però secondo me, stiamo un pò divagando, nel senso che è vero che la televisione, ma neturalmente non essa sola, provoca questa introiezione che ci fa perdere il nostro io, o la nostra identità, però non è solo quella, è un insieme di tanti fattori, concattenati che ci fa dimenticare di noi stessi, alla ricerca di una felicità che non ci appartiene...

E' un pò difficile generalizzare ma volendo tornare sul punto iniziale, la domanda del topic, io credo che la felicità, estrapolata dal mondo in cui viviamo e dai vari fattori influenzanti, è un fattore soggettivo ma che presenta dei punti in comune a tutti, cioè quelli essenziali vitali, oggettivi (ad es. cibo per mangiare tutti i giorni, un tetto sotto cui vivere, persone alle quali relazionarsi...). Ma poi io dico, che è anche naturale ricevere delle influenze dalla socità in cui si vive o dalla famiglia in cui si è cresciuti. Solo chi sceglie una strada lunga e complicata di introspezione, riesce a staccarsi dall'influenza dei fattori esterni (semmai ci riesce totalmente) e a credere nella verità del proprio io.

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infatti io ho parlato di contraddizione, non ho detto che le due cose mi sembrano uguali.  

Comunque adesso che hai spiegato meglio il concetto è molto più chiaro il tuo ragionamento!!!

Però secondo me, stiamo un pò divagando,

Grazie Gius :oops: , by the way, se ho scritto che ci anestetizziamo vedendo le vite degli altri (bellissimo film), sentendoci meglio=gratificazione temporanea.

Stare su quello che siamo potrebbe deprimerci, quindi fuga verso una qualche ragione che giustifichi la situazione (solitudine, lavoro degradante, passato triste, logistica perdente) non esulo dal topic dicendo questo, almeno così mi pare :roll: (pirandellianamente parlando). Non credo di esulare nemmeno dicendo che la nostra condizione deprimente potrebbe non essere tale, giudicata da altri occhi (episodio indiano che ho narrato all'inizio de sto topicche). Altri occhi = altro punto di vista, semplice no :?: :cry:

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in effetti, su questo siamo daccordo, ogniuno di noi ha il suo concetto di felicità che poi magari una volta raggiunta ci si rende conto che non era quella la felicità è una cosa usuale. Il fatto è che tutti questi modelli di felicità sono appunto dei modelli, non nascono da noi, da dentro, da quello che sentiamo, quindi sono come l'orizzonte, una volta raggiunto ci si accorge che è sempre lontano no?

Che si dovrebbe fare allora? Bè, secondo me qualche seduta dallo psicologo non ha mai fatto male a nessuno, e se si è capaci a gurdarsi dentro da soli tanto di guadagnato, perchè anche il percorso psicologico potrebbe essere influenzato dal dottore che inevitabilmente mette qualcosa di suo...bisognerebbe saper staccare, guardarsi dentro e riflettere, bisognerebbe accettare quel che si ha, perchè già si ha qualcosa e chi non ha niente? bè probabilmente lui sarà più bravo di noi ad accettare la sua condizione, e sarà felice per ogni cosa in più che riuscirà a procurarsi... :cry:

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ecco perche' io vedo tutto con razionalita', nn quardo mai la televisione.

Anche io, quasi mai. Avevo notato che guardarla mi introietta e mi

estroietta, e che ciò mi fa sentire più spento.... che secondo me è

peggio che infelice! :wink:

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ecco perche' io vedo tutto con razionalita', nn quardo mai la televisione.

Anche io, quasi mai. Avevo notato che guardarla mi introietta e mi

estroietta, e che ciò mi fa sentire più spento.... che secondo me è

peggio che infelice! :wink:

introietta? estroietta? :shock: :riso

Ma se può dire??? :LOL::LOL:

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:shock: Non lo so... lo chiesi già io qualche post fa!

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ecco perche' io vedo tutto con razionalita', nn quardo mai la televisione.

Anche io, quasi mai. Avevo notato che guardarla mi introietta e mi

estroietta, e che ciò mi fa sentire più spento.... che secondo me è

peggio che infelice! :wink:

introietta? estroietta? :shock: :riso

Ma se può dire??? :LOL::LOL:

Introietta? No se puede, senor! Caso mai: in troietta, però è molto volgare, senor! :innocent :LOL:

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