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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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in ogni caso ogni terapeuta non è che ha 100 pazienti, sì e no ne ha 8/9 ..credo di aver letto così da qualche parte...

il mio psi qualche mese fa...mi disse di averne 17 o 18 (non ricordo...).

doveva fare un "primo colloquio" e mi disse qualcosa tipo "basta! ho troppi pazienti!!!!"

era un po' esaurito...

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comunque ribadisco una cosa...ok, rimango attaccata a questa cosa di essere la "paziente preferita"...però proprio per il mio modo di fare posso testimoniare che alcuni pazienti sono "seduttivi", alla ricerca di attenzioni... e che a volte i terapisti assecondano in parte questo bisogno (per motivi teraputici). quindi ciò che senti mentre sei in sala d'attesa...leggilo anche in base a queste informazioni. non è tutto oro ciò che luccica!!!

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Ilaria, non potrebbe essere che sono pazienti che conosce da più tempo, e con cui quindi ha una maggiore confidenza?

Anch'io mi faccio mille paranoie....ho paura che con me si annoi, ho paura di essere quasi "invisibile" con lui, come lo sono per il resto del mondo :Sigh:

E poi, nella mia immaginazione, sono tutte super-belle, super-sexy, super-femminili e accattivanti...maledette pazienti...ops scusate :p:

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il mio consiglio a ilaria è di parlare con l'analista di questa cosa. parlo in base alla mia esperienza. c'è stato un episodio settimane fa...un comportamento del mio psi che mi ha "delusa"...(non ve lo spiego perchè... vabbè non mi va!)

io con lui non ne ho parlato. ho fatto la razionale, insomma io sono la paziente "che voglio?"...etc, etc...

niente. questa cosa non detta a iniziato a fare da tappo a tutto il resto. e via con i sogni negativi su di lui e sulla terapia...

ieri nel corso di una delle sedute più "incasinate" della mia terapia, sono riuscita a spizzichi e a mocconi a iniziare a parlare perlomeno dei sogni e del senso di dubbio e difficoltà...

vi giuro che ho fatto meno fatica a dirgli che gli volevo bene, un anno fa.

è stata dura. vivo malissimo questo "metterlo in discussione" anche se poi non è così. lui è stato meraviglioso come al solito...e io mi sento una sstronza, mi sembra di essere stata ingiusta...

venerdì c'è il secondo round. ancora non gliel'ho detto da dove so che è nata la mia "crisi". probabilmente non se l'immagina neanche...

che fatica, ragazze!

ma è normale che la terapia vada così?

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si si va proprio così mi pare....io ho notato che quanto più avanti si va più è difficile...non che non ne valga la pena, quello è assodato ma ci vuole davvero un grande sforzo per non lasciar perdere ogni volta che un tema più affannoso si affaccia alle porte...e inevitabilmente si affaccia!!! -_- porca miseria!!!

La parte bella è quando ti lasci indietro un determinato argomento come "affrontato" (non superato eh)...e sai che è tutto merito tuo e ti riconosci gli sforzi...almeno a me capita così...

Per esempio da quando sono sul lettino ho sudato non poco prima di orientarmi sulla strada che volevo intraprendere....perchè bisogna ammettere che il percorso terapeutico non è univoco...ma ha tante possibilità di risvolto...e al contrario di ciò che pensavo inizialmente siamo noi a decidere quale strada imboccare e con quali mezzi...gli psi stanno solo lì a guidarci...

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Scusate, faccio la nota dissonante, io credo che questa storia dei pazienti preferiti sia un'assurdità.

E' vero che la risposta del terapeuta nella relazione può essere di qualsiasi tipo,

dall'antipatia all'amore, però è anche vero che questi sentimenti al di fuori del setting non sono più nulla,

cioè tutto è intorno all lavoro terapeutico ed inoltre ogni relazione è un universo a sè.

In questo senso ogni relazione secondo me è la preferita, nel bene o nel male, per lavorare,

cioè si usa l'amore o altro per arrivare in fondo, altrimenti è un flirt.......

e comunque alla fine

tutti pagano ugualmente... preferiti e non

..macchiavellico...della seria...il fine giustifica i mezzi

Posso affermare di non essere una preferita

anzi di essere trattata con la stessa fierezza di un cavaliere tutto ammaccato

in ritorno dalla guerra, (anche se non mancano

momenti gentili).

Posso anche affermare che però lui ora, tra

gli uomini che incontro giornalmente, è il mio preferito.

Giuro che nessuno regge il confronto perchè oltre a piacermi proprio come tipo,

ha una forza interiore rara. Insomma è più bello dentro che fuori.

Un vantaggio perchè questa faccenda al momento, in cui sono così vulnerabile

e devo difendere tutte le mie cose preziose, mi mette al riparo dagli stronzi.

Ho capito anche un'altra cosa, gli uomini non sono tutti così, ero io che

mi ponevo senza giudicare criticamente le persone pericolose.

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non so cosa pensare rispetto a questo argomento, o forse preferisco non pensarci troppo..magari non esistono preferiti o pazienti nonvoluti e magari è solo un'altra delle tanti proiezioni...chi lo sa....però tendo a credere che lo psi no è un sasso, quindi anche lui a lungo andare si fa le sue idee, non è un flirt, ma semplice "affinità"...si può sentire maggiore trasporto con il paziente X, e sentire una leggera antipatia per il paziente Y....boh, chi lo sa!!!!

Se dovessi dire che tipo di paziente sono io per la mia psi, direi che non sono nè x nè y....mi sento davvero poco importante per essere la "preferita" e comunque lei non me lo direbbe mai, nemmeno se lo fossi davvero, quindi serve a poco....A volte ho pure avuto l'impressione che qualche cosa la infastidisse, dico impressione perchè non lo so se fosse vero o no, ovviamente ne abbiamo parlato e non ha giustificato nulla!!!!

Però posso certamente dire che quando faccio dei passi avanti lei è felice per me, posso dire che quando sono in difficoltà lei mi sostiene, posso dire che lei si ricorda tutto di me eppure non ha mai preso un appunto....(almeno in seduta)...posso dire insomma di non essere insignificante come di solito tendo a sentirmi....

sono LA sua paziente.....diversa da tutti gli altri...non meglio o peggio ma UNICA (che poi si ptorebbe giocare su questo termine...magari dico così perchè vorrei essere L'unica!!!) :Rolling Eyes:

A volte vorrei non fosse tutto così asettico, mi piacerebbe tanto sapere che sono anche io la "preferita", ma so che questo non mi serve e non lo saprrò mai...quindi preferisco pensare almeno che non sono la peggiore....

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secondo me certe cose si sentono indipendentemente da ciò che viene detto...

e questo me l'ha confermato anche ieri giovanni...quando gli dicevo che non capivo perchè il mio inconscio mi mandasse certi messaggi nei sogni. e lui dice che l'inconscio capta cose che razionalmente non cogliamo...e si è messo pure in gioco a lavorare su questa cosa e a capire quali tipo di segnali poteva avermi mandato per farmi nascere questo sensazione di essere lasciata sola da lui...

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si si va proprio così mi pare...

il mio "va così?" è riferito al rapporto con lo psicologo. mi rendo conto che la mia terapia è fortemente incentrata sul mio rapporto con lui. indipendentemente dalla mia volontà. ad esempio in questo caso volevo tralasciare un piccolo fatto legato a lui..un'inezia mi sembrava...e questa inezia ha smosso paure enormi...

è per questo che dico a ilaria di parlare. non vorrei che anche per lei fosse così, che razionalmente si dicesse "non ci sono rimasta malissimo." ma poi invece dentro...

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comunque ribadisco una cosa...ok, rimango attaccata a questa cosa di essere la "paziente preferita"...però proprio per il mio modo di fare posso testimoniare che alcuni pazienti sono "seduttivi", alla ricerca di attenzioni... e che a volte i terapisti assecondano in parte questo bisogno (per motivi teraputici). quindi ciò che senti mentre sei in sala d'attesa...leggilo anche in base a queste informazioni. non è tutto oro ciò che luccica!!!

questa è una mia sensazione (spiacevole) di fondo, cioè che lei si comporti in un certo modo con me perchè è quello di cui ho bisogno e non perchè lo sente realmente

mie paure radicate in profondità dentro di me e che ogni tanto tornano a galla.......

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il mio consiglio a ilaria è di parlare con l'analista di questa cosa. parlo in base alla mia esperienza. c'è stato un episodio settimane fa...un comportamento del mio psi che mi ha "delusa"...(non ve lo spiego perchè... vabbè non mi va!)

io con lui non ne ho parlato. ho fatto la razionale, insomma io sono la paziente "che voglio?"...etc, etc...

niente. questa cosa non detta a iniziato a fare da tappo a tutto il resto. e via con i sogni negativi su di lui e sulla terapia...

ieri nel corso di una delle sedute più "incasinate" della mia terapia, sono riuscita a spizzichi e a mocconi a iniziare a parlare perlomeno dei sogni e del senso di dubbio e difficoltà...

vi giuro che ho fatto meno fatica a dirgli che gli volevo bene, un anno fa.

è stata dura. vivo malissimo questo "metterlo in discussione" anche se poi non è così. lui è stato meraviglioso come al solito...e io mi sento una sstronza, mi sembra di essere stata ingiusta...

venerdì c'è il secondo round. ancora non gliel'ho detto da dove so che è nata la mia "crisi". probabilmente non se l'immagina neanche...

che fatica, ragazze!

ma è normale che la terapia vada così?

non so se sia normale che la terapia vada così, ma non posso che quotarti !

sulla mia pelle in questi mesi ho imparato che, per quanto difficile possa essere per me, lì in quella stanza devo dirle tutto, anche cose di lei che mi hanno dato fastidio perchè, quando non l'ho fatto facendo "la superiore" poi ho rischiato di compromettere tutto perchè non riuscivo più a fidarmi, a lasciarmi andare.....

in questi giorni per esempio, ha fatto (o meglio, non ha fatto) una cosa che mi ha fatto incazzare di brutto ! adesso, giovedì dovrò cercare in qualche modo di dirgliela, ma già so che sarò legatissima, avrò paura di ferirla , cercherò di proteggerla da me stessa, ma , in un modo o in un altro, dovrò parlarle

l'ideale sarebbe se riuscissi a mandarla a muso duro a quel paese, ma temo che non riuscirò a far tanto

vabbè, sarà già una cosa se riuscirò a dirle che un suo comportamento mi ha ferita........ :80:

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il mio "va così?" è riferito al rapporto con lo psicologo. mi rendo conto che la mia terapia è fortemente incentrata sul mio rapporto con lui. indipendentemente dalla mia volontà. ad esempio in questo caso volevo tralasciare un piccolo fatto legato a lui..un'inezia mi sembrava...e questa inezia ha smosso paure enormi...

è per questo che dico a ilaria di parlare. non vorrei che anche per lei fosse così, che razionalmente si dicesse "non ci sono rimasta malissimo." ma poi invece dentro...

:im Not Worthy:

anche nel mio caso che la mia terapia coincide in gran parte con il mio rapporto con lei

è come se analizzando questo rapporto dovessi analizzare tutto il resto. per quanto io non voglia vedo che alla fine ritorno sempre lì

adesso non mi resta da capire cosa voglio analizzare attraverso questa lente di ingrandimento che è il mio rapporto con lei..... qualcosa mi viene in mente, ma non è facile e io sono così stanca e scoraggiata..........

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in che senso comparare?

come non si può comparare lo studio dell'ingegneria allo studio della medicina.

come non si può comparare lo studio della filosofia allo studio della biologia.

come non si può paragonare lo studio dell'architettura allo studio dell'archeologia.

sono discipline diverse. ognuna con pari valore!

tutti i lavori sono importanti ed onorosi nella vita. certo nn si

potrebbe vivere solo di professionisti ma anche di elettricisti,

muratori, fornai ,barbieri ,pasticcieri, ciabattini

e cosi' via. pero' nn si puo' paragonare una specialita'

all'altra dato i livelli di difficolta' ,la lunghezza degli studi

e le materie che si studiano fra di essi. un psichiatra e'

un laureato in medicina , per diventarlo ha fatto 16 anni di studi(almeno dalle mie parti)

ed esami nn indifferenti e nn si sarebbe sinceri se nnn si puntualizza.

anche i quadagni annui sono estremamente diversi ,uno psichiatra

(almeno dalle mie parti) quadagna mediamente lavorando per altri

sulle $ 160,000,00 annue mentre uno psicologo e' molto ma molto piu'

basso.

nn certo puoi paragonare un geometra da un'ingegnere.

nn puoi paragonare un'insegnante ad un professore d'universita'.

nn puoi paragonare un paralegal da un'avvocato.

nn puoi paragonare un psicologo da un psichiatra...

ad ognuno i suoi meriti . dire erroneamente o

deliberamente che nn ci sia differenza fra

le varie discipline e come minimizzare gli sforzi altrui

dopo aver sudato sette camicie per aquisirli.

ps, mi piacerebbe sapere chi ha detto cche nn c'e' differenza

accademica fra un psicologo ed un psichiatra.

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però visto che io non ho disturbi psichiatrici mi rivolgo a uno psicologo. o dovrei assumere medicinali anche se non ne ho bisogno solo perchè uno psichiatra ha studiato di più?

non so chi abbia equiparato le due professioni. forse hai letto male.

in questo topic alcune persone vanno dallo psichiatra altre dallo psicologo...

comunque non andiamo ot. so che non hai stima degli psicologi e su questo punto non saremo mai d'accordo.

(e con disturbi psichiatrici intendo anche la depressione o gli attacchi di panico...specifico perchè alcune persone pensano che il disturbo psichiatrico equivalga alla "pazzia"...)

Modificato: da juditta
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è nell'iter da psicoterapeuta che non ci sono differenze

nel senso che uno può accedere ad una scuola di specializzazione

e quindi alla professione di psocoterapeuta sia da medico che da psicologo

ma sono 5 anni in più ( oltre i 5 anni di università, oltre l'anno di tirocinio).

Ed un medico specializzato in una scuola di psicoterapia non è detto che

necessariamente sia psichiatra. Se sei psicoterapeuta, sei psicoterapeuta

tanto da medico che da psicologo

ragà per uno psicologo psicoterapeuta sono 11 anni di studio

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Se sei psicoterapeuta, sei psicoterapeuta

tanto da medico che da psicologo

ragà per uno psicologo psicoterapeuta sono 11 anni di studio

brava euridice fai bene a evidenziarlo...perchè sennò sembra che sia una professione di serie B e non una dove dietro ci sono anni e anni di studio.

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adesso dico anche un'altra cosa, ed in parte appoggio tex.

Nella scuola di specializzazione ci sono esami inerenti alla nosografia psichiatrica

e molto vicini all'area medica però non bastano, nel senso che con tutta la marea di disturbi psicosomatici

è importante avere un'infarinatura su come funziona il corpo, non altro

per discriminare il disturbo e indirizzare in maniera efficace verso altri specialisti. Questo manca.

La cultura medica di questo tipo ce la dobbiamo fare da soli.

Io penso che punterò a tutti i disturbi della voce, le corde vocali

ed il tratto vocale, perchè è quello che conosco di più, ci sono passata ( with the big tonsilla

e la sensazione di avere un pezzo di cibo tra le pliche delle corde vocali),

la stuio continuamente con il canto e ho in progetto continuare lo studio della voce

in maniera sempre più scientifica

a proposito...

sparito

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è nell'iter da psicoterapeuta che non ci sono differenze

nel senso che uno può accedere ad una scuola di specializzazione

e quindi alla professione di psocoterapeuta sia da medico che da psicologo

ma sono 5 anni in più ( oltre i 5 anni di università, oltre l'anno di tirocinio).

Ed un medico specializzato in una scuola di psicoterapia non è detto che

necessariamente sia psichiatra. Se sei psicoterapeuta, sei psicoterapeuta

tanto da medico che da psicologo

ragà per uno psicologo psicoterapeuta sono 11 anni di studio

esatto!!!

ciao a tutte!

caspita, siamo arrivate a pagina 700!!! :eek:

ciao zazà, visto??? Questo argomento è inesauribile....!!!! :p:

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non so cosa pensare rispetto a questo argomento, o forse preferisco non pensarci troppo..magari non esistono preferiti o pazienti nonvoluti e magari è solo un'altra delle tanti proiezioni...chi lo sa....però tendo a credere che lo psi no è un sasso, quindi anche lui a lungo andare si fa le sue idee, non è un flirt, ma semplice "affinità"...si può sentire maggiore trasporto con il paziente X, e sentire una leggera antipatia per il paziente Y....boh, chi lo sa!!!!

Però posso certamente dire che quando faccio dei passi avanti lei è felice per me, posso dire che quando sono in difficoltà lei mi sostiene, posso dire che lei si ricorda tutto di me eppure non ha mai preso un appunto....(almeno in seduta)...

Anch'io sono propensa a pensare una cosa simile, che poi è un atteggiamento tipicamente umano, non vedo perchè gli analisti dovrebbero essere diversi.

Euridice, non credo che questa sia un'assurdità, e nemmeno "che questi sentimenti al di fuori del setting non sono più nulla", secondo me restano ma è ovvio che lo psi non può lasciar andare a ruota libera i suoi moti affettivi e deve tenere la situazione sotto controllo.

ma davvero esistono psi che prendono appunti?

io ho sempre creduto che fosse solo una cosa da film.

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però visto che io non ho disturbi psichiatrici mi rivolgo a uno psicologo. o dovrei assumere medicinali anche se non ne ho bisogno solo perchè uno psichiatra ha studiato di più?

non so chi abbia equiparato le due professioni. forse hai letto male.

in questo topic alcune persone vanno dallo psichiatra altre dallo psicologo...

comunque non andiamo ot. so che non hai stima degli psicologi e su questo punto non saremo mai d'accordo.

(e con disturbi psichiatrici intendo anche la depressione o gli attacchi di panico...specifico perchè alcune persone pensano che il disturbo psichiatrico equivalga alla "pazzia"...)

scusa giudita e scusa per l'ot ma stai deviando il ragionamento.

a me poco importa che uno si fa' curare dal psicologo e l'altro dal

psichiatra, ognuno prende le propie responsabilita' delle propie scelte.

il psicologo nn e' laureato in medicina e seque un corriculum adatto

alla sua professione. uno psichiatra e' laureato in medicina ,

ha fatto tutti gli stessi esami che ha fatto un neuro chirurgo

oppure un cardiologo ma hanno intrapreso specializzazioni diverse.

un psichiatra ha studiato tutto cio' che ce' da studiare in medicina,

dall'alluce ai capelli dal vasi sanquigni al pene. ha studiato tutto il corpo umano

dalle piccole molecole di ogni parte del corpo al sanque . dall'urologia alla

dermatologia, dalla biochimica all'encologia e cosi via.

assiste in ospedale in emergenzia , in chirurgia di ogni tipo,

assiste e fa' diagnosi in ogni tipo di tacs, risonanze....insomma

ha studiato tutto sul corpo umano e paragonarlo (nn so chi l'ha fatto e

vorrei saperlo) ad un psicologo e' deliberatamente errato.

io nn parlo di serie B o serie A perche' entrambi sono professionisti

ma molto diversi nell'educazione medica .

buona pasqua.

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Comunque tex se ti trovi nel tuo studio ad avere

un'identità da psicoterapeuta non puoi fare anche

il medico o lo psichiatra, non puoi ad esempio prescrivere farmaci,

anche se sei medico, oppure fare una visita medica mentre

ricevi un paziente in qualità di psicoterapeuta. Uno psichiatra

psicoterapeuta o fa lo psichiatra o il terapeuta, non può essere entrambe

le figure professionali nello stesso momento e con lo stesso paziente.

Ovviamente un medico è più efficace nella diagnosi di certi disturbi

e nell'invio a determinati professionisti.

cliccami

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Comunque tex se ti trovi nel tuo studio ad avere

un'identità da psicoterapeuta non puoi fare anche

il medico o lo psichiatra, non puoi ad esempio prescrivere farmaci,

anche se sei medico, oppure fare una visita medica mentre

ricevi un paziente in qualità di psicoterapeuta. Uno psichiatra

psicoterapeuta o fa lo psichiatra o il terapeuta, non può essere entrambe

le figure professionali nello stesso momento e con lo stesso paziente.

Ovviamente un medico è più efficace nella diagnosi di certi disturbi

e nell'invio a determinati professionisti.

cara euridice ,son orfeo :icon_biggrin: .

qui in molti studi di malattie mentali trovi psichiatri e psicologici che

lavorono fianco a fianco. lo psichiatra che ha' anche conoscenza

della psiche del cervello come lo psicologo ed anche di piu'

(parlando del funzionamento e della biochimica)dopo la diagnosi

cerca di curare il malato su' cio' che crede possa funzionare.

se crede che il paziente nn ha bisogno di una cura

farmaceutica lo manda da un terapista , psicologo o chi per lui

e viceversa con lo psicologo. in italia invece c'e' troppo

antagonismo ed ognuno porta l'acqua al propio mulino.

se ho sbagliato o nn capito la tua domanda fammelo sapere.

ciao

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