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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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Certo un ricovero coatto fa sempre dispiacere, a volte è una pessima esperienza è vero, ma a volte mi risulta un ottima umile soluzione per staccare lo spinone dalla spina bollente di una quotidianità che ti fa soffrire (per ora non vi ho letto che pochissimo, giusto uno sguardo alle parole di Pat). Ancor meglio sarebbero delle alternative. Vengo seguita dal cps e lasciando perdere quel pazzo del mio psichiatra, ogni cosa non è tutta bianca o nera e lui ha saputo indicarmi un ottimo centro diurno a cui riferirmi e su cui contare. Poi mi sembrano piuttosto comprensivi sul fatto della terapia privata e non me la negano, anzi. Sicuramente non potrò vedere psi privato in eterno ma questo a prescindere dal progetto di autonomia....e questo me lo ricordo quando dopo averlo pensato con intensità preparo la busta coi soldi :(

Ragazzi sono distrutta oggi altra seduta pesantina. Stiamo affrontando il passato lui vuole farlo con una modalità che mi ha descritto ma io non c'ho capito un cacchio alla fine.

Vuole che esprima il mio lato bambino io l'ho fatto oggi dice che bisogna pensare al passato con la consapevolezza attuale allora io ho parlato di eventi traumi ecc. ma ancora non ci siamo e intanto siamo a maggio e in estate altro periodo di scopertura infinito..... :((

E' proprio un gran fico con dei modi fichi e a non piacergli io mi sento molto poco fica. Dovrei lavorarci bene su questa mia autostima....voi vi chiedete mai se sia possibile sentirsi amabili e desiderabili o comunque anche solo degni anche quando non si riesce a suscitare questi e altri sentimenti o sensazioni?

Fino a che punto gli altri ci danno un riscontro oggettivo?

La testa se ne frega ma il cuore no, direi proprio. Che suggerite? :(

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la mia era una risata ironica :D:

ma stai scherzando :o: nn ci penso nemmeno lontanamente .....io in mezzo ai pazzi! :8P:

se facessi una cosa del genere è la volta che mio marito si separa , mi preferirebbe morta! :(:

si ho capito che era ironica, ma l'hai fatta si o no questa risata ironica? La cosa che non ho capito se ha iscritto ironicamente che ti sei messa a ridere, è chiaro che se hai riso la tua risata era ironica, l'ho specificato dopo.

Patrina scusa se sono dura ma da certe situazioni o ce ne usciamo con le nostre forze o non ce ne usciamo affatto, nulla ci cadrà in testa per caso! Se tuo marito (che ti preferirebbe morta!!!!!!) chiede la separazione qual'è il problema per te? Sai che ancora non ho capito?

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E poi non hai mai pensato che in ospedale potresti semplicemente trovare gente come te (che soffre) e non pazza?

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@ per roby , nessuno ha mai parlato di ricovero coatto, solo se volevo stare qualche giorno così potevano seguirmi meglio ed io avrei avuto il tempo di riprendermi un pò!

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la mia era una risata ironica :D:

ma stai scherzando :o: nn ci penso nemmeno lontanamente .....io in mezzo ai pazzi! :8P:

se facessi una cosa del genere è la volta che mio marito si separa , mi preferirebbe morta! :(:

Se tuo marito si separarebbe solo per un ricovero, io coglierei la palla al balzo :Straight Face:

Ad ogni modo io ci sono stata in un reparto di psichiatria e ne sono uscita... distrutta :Shame On You:

Certo, a volte può essere necessario ma se lo si può evitare...

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Se tuo marito si separarebbe solo per un ricovero, io coglierei la palla al balzo :Straight Face:

Ad ogni modo io ci sono stata in un reparto di psichiatria e ne sono uscita... distrutta :Shame On You:

Certo, a volte può essere necessario ma se lo si può evitare...

ma ci sei andata di tua volontà?

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ma ci sei andata di tua volontà?

Avrei potuto rifiutare, certo, è stato quando ho iniziato la terapia farmacologica. Ma dopo 3 giorni in cui sono solo riuscita a ricominciare a fumare come una turca e a smettere completamente di mangiare, ho chiesto la grazia e ho preferito andare a pagamento nella struttura privata del primario (che a onor del vero ha cercato in tutti i modi di persuadermi che l'osp. era più economico - giuro).

Credo sinceramente che per restare in _quel_ reparto di psichiatria senza rischiare la salute mentale occorrano una forza d'animo e un equilibrio incrollabili, oppure un rapporto con la realtà seriamente compromesso.

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Avrei potuto rifiutare, certo, è stato quando ho iniziato la terapia farmacologica. Ma dopo 3 giorni in cui sono solo riuscita a ricominciare a fumare come una turca e a smettere completamente di mangiare, ho chiesto la grazia e ho preferito andare a pagamento nella struttura privata del primario (che a onor del vero ha cercato in tutti i modi di persuadermi che l'osp. era più economico - giuro).

Credo sinceramente che per restare in _quel_ reparto di psichiatria senza rischiare la salute mentale occorrano una forza d'animo e un equilibrio incrollabili, oppure un rapporto con la realtà seriamente compromesso.

grazie muchacha

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Però questa è la mia esperienza relativa a una realtà specifica. È possibile che altrove la situazione sia migliore o che tu sia più resistente alla vista della malattia mentale. E il ricovero non è necessariamente da stigmatizzare: per esempio in quel periodo conobbi una paziente che sembrava molto equilibrata e che altrimenti non avrebbe avuto la possibilità di curare la depressione con quel medico specifico poiché viveva in un'altra regione.

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Però questa è la mia esperienza relativa a una realtà specifica. È possibile che altrove la situazione sia migliore o che tu sia più resistente alla vista della malattia mentale. E il ricovero non è necessariamente da stigmatizzare: per esempio in quel periodo conobbi una paziente che sembrava molto equilibrata e che altrimenti non avrebbe avuto la possibilità di curare la depressione con quel medico specifico poiché viveva in un'altra regione.

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pat mi spiace se sono sembrata cruda, forse proietto su di te il mio "non muovermi", però il problema di chi è depresso è proprio il "dolce star male" lo conosco bene....e il vero pantano è quello stato di inedia che ti fa trascinare un giorno dietro l'altro....sono troppo presa dai miei problemi ultimamente per riuscire a concepire quelli altrui, un pò è anche per questo che a parte i giochini scemi, non riesco a intervenire...

:Four Leaf Clover:

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Io ti posso dire di un mio conoscente che è stato in ospedale per depressione per unaquindicina di giorni, ma non in in reparto psichiatrico!!

O, mascherziamo?

Era in un reparto medicina, si riposava, e l'ho incontrato di recente che sta di molto bene.

Io metterei i puntini sulle i: ospedale ti può anche far bene, ma no in camera col primo che capita, eh? Fatti intende, Patrì, dài retta.

Sai a loro gli sembrerà che sia uno scherzo, tanto so' abituati, ma noi è un altro paio di maniche, discorsi.

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si però scusate magari sono io a non saperne nulla di tutto questo ma la psi ti ha spiegato in cosa consisterebbe questo ricovero? Glielo hai chiesto? Stiamo facendo il processo alle intenzioni....è chiaro che a nessuno piacerebbe sentirsi dire che sarebbe opportuno un ricovero e tanto meno farlo un ricovero in una struttura psichiatrica ma tu hai chiesto se dovresti ricoverarti proprio in una struttura psichiatrica, e quale? Hai chiesto quale sarebbe l'utilità? Poi magari non lo avresti fatto lo stesso ma sarebbe stato opportuno prenderlo in considerazione, anche per il fatto stesso che la psi lo ha ritenuto una strada o no?

Posso chiederti perchè per te è così impensabile stare senza tuo marito?

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si però scusate magari sono io a non saperne nulla di tutto questo ma la psi ti ha spiegato in cosa consisterebbe questo ricovero? Glielo hai chiesto? Stiamo facendo il processo alle intenzioni....è chiaro che a nessuno piacerebbe sentirsi dire che sarebbe opportuno un ricovero e tanto meno farlo un ricovero in una struttura psichiatrica ma tu hai chiesto se dovresti ricoverarti proprio in una struttura psichiatrica, e quale? Hai chiesto quale sarebbe l'utilità? Poi magari non lo avresti fatto lo stesso ma sarebbe stato opportuno prenderlo in considerazione, anche per il fatto stesso che la psi lo ha ritenuto una strada o no?

Posso chiederti perchè per te è così impensabile stare senza tuo marito?

digi quante domande ,

lei mi ha detto, che servirebbe per provare una nuova cura e tenermi d'occhio , e mi servirebbe per ricaricare le pile, dovrei ricoverarmi in ospedale nel reparto di psichiatria !

allora io nn mi farei mai ricoverare per questi motivi

1- mio marito mi ha già detto che questa nn capisce un cazzzo

2- mia madre morirebbe dal dolore e dalla vergogna e io idem

3- ai miei figli cosa dovrei dire , che hanno una mamma fuori di testa

4-nn saprei a chi lasciarli in eventuale (lontanissimo caso di ricovero)

io nn posso lasciarlo perchè lo amo :ph34r:

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Il fatto patrina è che noi crediamo di poter controllare tutto, pensiamo che se cerchiamo di mantenere una certa normalità gli altri intorno a noi non si accorgono del nostro "stato"! Secondo te tua madre non si è accorta che stai male? E i tuoi figli non lo percepiscono?

Sai io quando ho cominciato a fare psicoterapia ho cominciato anche a guardare gli altri con occhi diversi e ho capito che certi atteggiamenti, certe frasi dette o peggio non dette più a un certo punto era il segno evidente che chi mi stava attorno sapeva bene....il problema è che noi per prime abbiamo vergogna e paura ad ammettere che non riusciamo più a mantenere un certo stato di cose e ci illudiamo che sia così, magari mi sbaglio ma io credo sia così!

Su tuo marito mi dai da riflettere, io mi interrogo su quanto io sia in grado di amare, su quanto veramente ami mio marito che invece lui mi ama molto e tu ti fai "maltrattare" perchè lo ami moltissimo...una via di mezzo mai??? :icon_neutral:

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Bah, senti, di quel che dican gli altri io me ne fregherei.

Chiedigli perchè sarebbe utile, a icchè serve, piuttosto.

E se a te l'idea piace, pesala, pro e contro, tutte le ipotesi, e poi parlagliene e stroncali, se necessario.

Mettili sul bilancino,in gratella.

Se ti pare, invece, unacosa cheabbia un senso, in base a quel che dicono, seguili.

Il marito qui non c'entra un caxxo, sei te che devi fare quel che senti meglio per te.

Ma senti lì che lavori!

Toh, ti voglio mette un po' di buonumore, va: digli che va bene purchè ti diano laterapia col più figo del reparto "psichiatrico"! :icon_twisted:

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Il fatto patrina è che noi crediamo di poter controllare tutto, pensiamo che se cerchiamo di mantenere una certa normalità gli altri intorno a noi non si accorgono del nostro "stato"! Secondo te tua madre non si è accorta che stai male? E i tuoi figli non lo percepiscono?

Sai io quando ho cominciato a fare psicoterapia ho cominciato anche a guardare gli altri con occhi diversi e ho capito che certi atteggiamenti, certe frasi dette o peggio non dette più a un certo punto era il segno evidente che chi mi stava attorno sapeva bene....il problema è che noi per prime abbiamo vergogna e paura ad ammettere che non riusciamo più a mantenere un certo stato di cose e ci illudiamo che sia così, magari mi sbaglio ma io credo sia così!

Su tuo marito mi dai da riflettere, io mi interrogo su quanto io sia in grado di amare, su quanto veramente ami mio marito che invece lui mi ama molto e tu ti fai "maltrattare" perchè lo ami moltissimo...una via di mezzo mai??? :icon_neutral:

ti approvo in pieno... la psicoterapia è durissima, certe volte si esce cariche, in senso positivo e delle volte una merdaccia...

anche io come te mi chiedo quanto io sia in grado di amare e quanto do , rispetto a glia ltri forse meno ??? e questo freno deriva dalla famiglia di m.......a di origine ??!!! le vie di mezzo sarebbero auspicabili....

Patrina valuta bene .....per me è difficile darti una risposta sono sincera ....

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cambio un pò argomento....aggiorno il mio stato

premetto che ho cominciato la psicoterapia per attacchi di ansia , a un certo punto il gran fico a chiesto che facessi qualche seduta di coppia, ieri è stata l'ultima , in effetti gli argomenti erano sempre gli stesi ripetitivi e su quelli dobbiamo cercare di riflettere ... non potete capire quanto gli rimane difficile a mio marito... e come dice la litizzetto gli uomini hanno diluito il cervello nella trielina

Speravo fosse l'ultima , credo che sia più proficua quella individuale , spero di finir presto e consiglio vivamente a mio marito di farsene qualcuna..

Non è stata un gran che la seduta pittosto banale , parlato dei figli, cose piuttosto scontate , accenno al sesso... bugiola ... si fa poco ... in effetti più per stanchezza fisica che altro e figli sempre tra i piedi... per creare atmosfera , che con lo stress si è andato a far fottere , i figli non aiutano .....

poi mio marito voleva dare l'impressione che è tutto ok al superlativo.... per me è tutto normale coem tutti i cristiani.... si potrebbe stare meglio anche con il suo impegno celebrale , è per questo che consiglio di farsi un giretto con lo psi ....

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digi quante domande ,

lei mi ha detto, che servirebbe per provare una nuova cura e tenermi d'occhio , e mi servirebbe per ricaricare le pile, dovrei ricoverarmi in ospedale nel reparto di psichiatria !

allora io nn mi farei mai ricoverare per questi motivi

1- mio marito mi ha già detto che questa nn capisce un cazzzo

2- mia madre morirebbe dal dolore e dalla vergogna e io idem

3- ai miei figli cosa dovrei dire , che hanno una mamma fuori di testa

4-nn saprei a chi lasciarli in eventuale (lontanissimo caso di ricovero)

io nn posso lasciarlo perchè lo amo :ph34r:

Qualche considerazione un po' bastian contraria:

Patrina, io penserei innanzi tutto alla mia salute, passando sopra a ciò che dicono e pensano gli altri, che tanto il malessere di un membro della famiglia non può non influire sulla serenità degli altri. Tua madre se ne farà una ragione e sarà solo felice se starai meglio: anche mio padre, quando fui ricoverata, mi chiese di "non deluderlo", come se l'avessi deciso io di essere depressa...

Quanto al ricovero, le motivazioni della tua psicologa non fanno una grinza ma nella pratica peccano secondo me di scarso realismo e umanità. Domanda retorica: chi di voi ha trascorso qualche giorno in un reparto di psichiatria?

Per me è stata un'esperienza scioccante. Prima di tutto mi sistemarono accanto a una vecchietta in stato larvale per "non farmi vedere di peggio" e già lì non fu il massimo ma sorvoliamo pure; poi mi trasferirono in un'altra corsia, non so bene perché, e ho visto: una ragazza gravemente anoressica morente, una ragazza che ha dato in escandescenza e a cui è stato praticato una sorta di - non so - elettrodi sul torace tipo elettrocardiogramma che la facevano sobbalzare come un burattino; sono stata oggetto di affetto di una dolcissima signora con atteggiamenti e voce da bambina che, in un momento di lucidità e voce perfettamente consona all'età, mi ha spiegato come e quando fosse "diventata così", per poi ripristinare la modalità "bambina" e tornare nel suo mondo. Ho stretto una breve amicizia con una ragazza anoressica e mi sono sentita un cane quando me ne sono andata lasciandoli tutti dentro.

Ogni forma di privacy era bandita per evitare che gli autolesionisti potessero farsi del male: quindi toilette rigorosamente prive di chiavi (e niente specchi, ovvio); ogni mattina passava il primario con il codazzo di studenti e io non sapevo dove nascondermi per evitare di sentirmi un animale; il personale aveva sempre una ghigna che te la raccomando: "per difendersi da quello che vedono", mi ha spiegato poi lo psichiatra. L'unico svago possibile in un luogo in cui il tempo non passa mai e per una paziente non sufficientemente malata da restare tutto il tempo a letto era fumare: nella stanzetta della TV. Fumare fumare fumare. Dormire la notte, un'utopia, e nella saletta TV, la notte, ci dormivano le megere di guardia ben inchiavardate. (In compenso ricordo di aver perso con soddisfazione tre kg in quattro giorni grazie alle compagne anoressiche e alla qualità del vitto).

A me non ha fatto bene stare là dentro. Ne ho parlato anche con Ugo, molti anni dopo, e lui mi ha confermato che - da psichiatra - non consiglia mai il ricovero ai pazienti non psicotici perché è un'esperienza tutt'altro che edificante, senza pensare alla stigmatizzazione che un ricovero comporta: e chi se ne frega di quello che pensano gli altri, diciamo noi. Eh già, ma realisticamente dobbiamo fare i conti anche con questo.

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Quoto tutto: io non sono mai stataricoverata, ma ho visto, ho visto bene.

Mi dovete dire che ci fa una persona depressa in un reparto psichiatrico.

Sta adeprimersi.

Oppure lariempian di flebo, che fanno? Così non vede.

Ma vaffankulo, lasciatemelo dire.

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Qualche considerazione un po' bastian contraria:

Patrina, io penserei innanzi tutto alla mia salute, passando sopra a ciò che dicono e pensano gli altri, che tanto il malessere di un membro della famiglia non può non influire sulla serenità degli altri. Tua madre se ne farà una ragione e sarà solo felice se starai meglio: anche mio padre, quando fui ricoverata, mi chiese di "non deluderlo", come se l'avessi deciso io di essere depressa...

Quanto al ricovero, le motivazioni della tua psicologa non fanno una grinza ma nella pratica peccano secondo me di scarso realismo e umanità. Domanda retorica: chi di voi ha trascorso qualche giorno in un reparto di psichiatria?

Per me è stata un'esperienza scioccante. Prima di tutto mi sistemarono accanto a una vecchietta in stato larvale per "non farmi vedere di peggio" e già lì non fu il massimo ma sorvoliamo pure; poi mi trasferirono in un'altra corsia, non so bene perché, e ho visto: una ragazza gravemente anoressica morente, una ragazza che ha dato in escandescenza e a cui è stato praticato una sorta di - non so - elettrodi sul torace tipo elettrocardiogramma che la facevano sobbalzare come un burattino; sono stata oggetto di affetto di una dolcissima signora con atteggiamenti e voce da bambina che, in un momento di lucidità e voce perfettamente consona all'età, mi ha spiegato come e quando fosse "diventata così", per poi ripristinare la modalità "bambina" e tornare nel suo mondo. Ho stretto una breve amicizia con una ragazza anoressica e mi sono sentita un cane quando me ne sono andata lasciandoli tutti dentro.

Ogni forma di privacy era bandita per evitare che gli autolesionisti potessero farsi del male: quindi toilette rigorosamente prive di chiavi (e niente specchi, ovvio); ogni mattina passava il primario con il codazzo di studenti e io non sapevo dove nascondermi per evitare di sentirmi un animale; il personale aveva sempre una ghigna che te la raccomando: "per difendersi da quello che vedono", mi ha spiegato poi lo psichiatra. L'unico svago possibile in un luogo in cui il tempo non passa mai e per una paziente non sufficientemente malata da restare tutto il tempo a letto era fumare: nella stanzetta della TV. Fumare fumare fumare. Dormire la notte, un'utopia, e nella saletta TV, la notte, ci dormivano le megere di guardia ben inchiavardate. (In compenso ricordo di aver perso con soddisfazione tre kg in quattro giorni grazie alle compagne anoressiche e alla qualità del vitto).

A me non ha fatto bene stare là dentro. Ne ho parlato anche con Ugo, molti anni dopo, e lui mi ha confermato che - da psichiatra - non consiglia mai il ricovero ai pazienti non psicotici perché è un'esperienza tutt'altro che edificante, senza pensare alla stigmatizzazione che un ricovero comporta: e chi se ne frega di quello che pensano gli altri, diciamo noi. Eh già, ma realisticamente dobbiamo fare i conti anche con questo.

quoto tutto!

deve essere un'esperienza terrificante

ma io so perchè mi ha detto così!

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Qualche considerazione un po' bastian contraria:

Patrina, io penserei innanzi tutto alla mia salute, passando sopra a ciò che dicono e pensano gli altri, che tanto il malessere di un membro della famiglia non può non influire sulla serenità degli altri. Tua madre se ne farà una ragione e sarà solo felice se starai meglio: anche mio padre, quando fui ricoverata, mi chiese di "non deluderlo", come se l'avessi deciso io di essere depressa...

Quanto al ricovero, le motivazioni della tua psicologa non fanno una grinza ma nella pratica peccano secondo me di scarso realismo e umanità. Domanda retorica: chi di voi ha trascorso qualche giorno in un reparto di psichiatria?

Per me è stata un'esperienza scioccante. Prima di tutto mi sistemarono accanto a una vecchietta in stato larvale per "non farmi vedere di peggio" e già lì non fu il massimo ma sorvoliamo pure; poi mi trasferirono in un'altra corsia, non so bene perché, e ho visto: una ragazza gravemente anoressica morente, una ragazza che ha dato in escandescenza e a cui è stato praticato una sorta di - non so - elettrodi sul torace tipo elettrocardiogramma che la facevano sobbalzare come un burattino; sono stata oggetto di affetto di una dolcissima signora con atteggiamenti e voce da bambina che, in un momento di lucidità e voce perfettamente consona all'età, mi ha spiegato come e quando fosse "diventata così", per poi ripristinare la modalità "bambina" e tornare nel suo mondo. Ho stretto una breve amicizia con una ragazza anoressica e mi sono sentita un cane quando me ne sono andata lasciandoli tutti dentro.

Ogni forma di privacy era bandita per evitare che gli autolesionisti potessero farsi del male: quindi toilette rigorosamente prive di chiavi (e niente specchi, ovvio); ogni mattina passava il primario con il codazzo di studenti e io non sapevo dove nascondermi per evitare di sentirmi un animale; il personale aveva sempre una ghigna che te la raccomando: "per difendersi da quello che vedono", mi ha spiegato poi lo psichiatra. L'unico svago possibile in un luogo in cui il tempo non passa mai e per una paziente non sufficientemente malata da restare tutto il tempo a letto era fumare: nella stanzetta della TV. Fumare fumare fumare. Dormire la notte, un'utopia, e nella saletta TV, la notte, ci dormivano le megere di guardia ben inchiavardate. (In compenso ricordo di aver perso con soddisfazione tre kg in quattro giorni grazie alle compagne anoressiche e alla qualità del vitto).

A me non ha fatto bene stare là dentro. Ne ho parlato anche con Ugo, molti anni dopo, e lui mi ha confermato che - da psichiatra - non consiglia mai il ricovero ai pazienti non psicotici perché è un'esperienza tutt'altro che edificante, senza pensare alla stigmatizzazione che un ricovero comporta: e chi se ne frega di quello che pensano gli altri, diciamo noi. Eh già, ma realisticamente dobbiamo fare i conti anche con questo.

MARONNA MIA!!! :sweat:

Muchacha, grazie per la testimonianza!

Pat, vabbè che non ci vuoi andare pure per altri motivi, però sarebbe interessante chiedere alla tua psi se ha idea in quale posto vuole mandarti a riprenderti.....

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Quoto tutto: io non sono mai stataricoverata, ma ho visto, ho visto bene.

Mi dovete dire che ci fa una persona depressa in un reparto psichiatrico.

Sta adeprimersi.

Oppure lariempian di flebo, che fanno? Così non vede.

Ma vaffankulo, lasciatemelo dire.

infatti!!!!!!!!!!!

ti fanno diventare tipo robot :Skull:

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