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Un dolore immenso....


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ho detto io che deve perdonarsi ma non intendevo che ha fatto qualcosa di sbagliato, intendevo solo che secondo me lei ha dei sensi di colpa (sicuramente assurdi ma è normale che ce li abbia) dai quali si deve liberare prima di ogni altra cosa....sempre se ce li ha..ma io penso di si.....

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  • 4 weeks later...

Non condivido proprio per niente ciò che ha scritto Nello....

per quanto riguarda è follia pura...

medime

io non ho avuto una madre che mi picchiava,ma mi ha fatto molto soffrire con le parole,con i gesti con gli sguardi con l'assenza piu totale.....e soprattutto con l'indifferenza,non ha mai voluto conoscermi ed ho subito inconsciamente per anni le sue paranoie i suoi tabu le sue ossessioni....io però di tutto ciò me ne sono accorta troppo tardi (anzi forse non è mai troppo tardi) però quando mi sono accorta di non star bene e non saper perche (perche tu pensi che ciò che ti insegna la famiglia sia sempre giusto) ho iniziato un lavoro su di me ed ho capito che molti miei problemi erano legati al rapporto con lei,ho cercato di parlarle,di capire,di risolvere,di ricostruire,o anche di cominciare qualcosa che non era mai iniziato con lei....ma da lei ho sempre ricevuto porte in faccia....

in parte posso capire...

ti abbraccio forte forte

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ciao medime

Prova a fare questo esperimento senza chiederti a che cosa porterà. Dai rilassati…

Se io ti ponessi di fronte un foglio bianco, tu cosa percepiresti? Prova ad immaginarlo…

Quanto sarebbe grande questo foglio?

Che forma avrebbe?

Con che tipo di carta sarebbe fatto, ruvida o liscia?

Se lo annusassi che odore sentiresti?

E se provassi a gustarlo leccandolo?

Ora c’è realmente questo foglio davanti a te? Ora c’è realmente il dolore davanti a te o c’è solo il monitor del pc? Appena ho detto “dolore” ti sarai forse ricordata della sofferenza che provavi prima e che ora è ritornata: ti sarai staccata dal foglio che stavi immaginando… (sempre se lo hai immaginato davvero). E’ un esperimento che volevo farti fare per capire che non sei sempre in uno stato d’animo sofferente, anche se ti sembra che questo dolore in cui ti chiudi quando non sai a cosa pensare sia come un rumore di fondo sempre accanto a te…

Lo so, forse a te non bastano questi attimi di “sospensione” del dolore, ricerchi qualcosa di più duraturo, ma così facendo non troverai mai nulla…

Potrei dirti, porgendoti le chiavi in mano e indicandoti un’automobile: “Tieni, queste sono le chiavi per fuggire dal dolore… Tu sai come avviare il motore di quest’auto?”

Posso combattere la finzione solo con altra finzione… Non esiste nessuna automobile che ti possa far correre via! Non esiste nessun dolore! Eppure esistono entrambi, dentro di te: e non è poco!!!

Se anche io ti dicessi: “non pensare al passato perché non è più” Tu non ci penseresti? La risposta è sicuramente sì…

Se anche io ti dicessi: “non pensare al futuro perché non è ancora” tu ci penseresti? Probabilmente si…

Allora non esasperare gli estremi, vivi nel contrasto tra presente e futuro… devi tanto essere nel presente da essere il presente stesso…

Proprio oggi ho scritto un pensiero che ti si può addire, si tratta della visione delle cose dai due opposti:

“Se qualcuno ti prende con forza per scuoterti non è certo che lo faccia per farti del male, potrebbe essere per scrollarti di dosso le tue debolezze… lascia aperta ogni possibilità…”

Ah un'altra cosa, non voglio avere la presunzione di farti capire… Tutto quello che fanno gli altri per aiutarti è loro non tuo…

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Ah un'altra cosa, non voglio avere la presunzione di farti capire… Tutto quello che fanno gli altri per aiutarti è loro non tuo…

quanto è vero ciò che dici!!!!!!!

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Sono nuova del forum e questa discussione mi ha risvegliato i ricordi dolorosi che hanno riguardato la sofferenza di mia madre simile a quella di Medime. Mia madre ha vissuto una infanzia difficile, nasce da una madre attempata 45 anni (70 anni fa') ultima di 4 figli maschi invece di essere una luce per sua madre è stata sempre maltrattata. Mia nonna sembrava non amarla affatto la trattava con freddezza e distacco, mai una carezza. Crescendo è diventata una bellissima ragazza molto corteggiata ma lei era retriva perchè non credeva nell'amore, non pensava qualcuno potesse amarla. Era indispensabile in casa, faceva tutto lei, ma niente mia nonna era una roccia fredda. Quando ha conosciuto mio padre finalmente ha creduto un pò nella vita e nell'amore, ma mia nonna voleva mandarla a sposare all'estero con qualcuno più ricco, non approvando la sua storia d'amore, poi voleva mandarla in convento lontano. Dopo anni di silenzi e sopportazione e dopo la convinzione assoluta di non essere mai stata amata da sua madre, ha finalmente puntato i piedi e ha deciso di sposarsi con mio padre. Ha avuto tre splendidi figli e solo allora dopo una difficile riappacificazione con sua madre ha capito le vere ragioni di quel comportamento assurdo. Una sera che ci stava mettendo a letto coccolandoci c'era anche mia nonna e lei le ha detto- perchè li baci adesso lo devi fare quando dormono e non ti vedono- Mia madre è scoppiata a piangere e ha urlato davanti a noi - nooh! i miei figli lo devono sapere e vedere che io li voglio bene con tutta l'anima non come me che non ho mai avuto una carezza!- Mia nonna è sbiancata e poi ha spiegato a mia madre che ai suoi tempi le avevano insegnato che non si mostra l'amore ai figli e poi lei si sentiva in colpa per averla avuta troppo tardi e credeva di morire prima che lei trovasse una strada. Per questo l'ha sempre spinta a crescere in fretta e andare via da quella casa di sofferenza. Le ha finalmente detto quanto bene le volesse e quanta gioia le ha dato la sua presenza nella vita. Poi si sono in qualche modo riappropriate un pò della loro vita affettiva anche se troppo tardi perchè mia nonna aveva ormai pochi anni ancora da vivere.

Spero che un giorno anche tu e tua madre potrete chiarirvi perchè non posso credere che una madre non ami sua figlia, anche lei avrà, spero, delle ragioni che forse ti sfuggono.

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Sono nuova del forum e questa discussione mi ha risvegliato i ricordi dolorosi che hanno riguardato la sofferenza di mia madre simile a quella di Medime. Mia madre ha vissuto una infanzia difficile, nasce da una madre attempata 45 anni (70 anni fa') ultima di 4 figli maschi invece di essere una luce per sua madre è stata sempre maltrattata. Mia nonna sembrava non amarla affatto la trattava con freddezza e distacco, mai una carezza. Crescendo è diventata una bellissima ragazza molto corteggiata ma lei era retriva perchè non credeva nell'amore, non pensava qualcuno potesse amarla. Era indispensabile in casa, faceva tutto lei, ma niente mia nonna era una roccia fredda. Quando ha conosciuto mio padre finalmente ha creduto un pò nella vita e nell'amore, ma mia nonna voleva mandarla a sposare all'estero con qualcuno più ricco, non approvando la sua storia d'amore, poi voleva mandarla in convento lontano. Dopo anni di silenzi e sopportazione e dopo la convinzione assoluta di non essere mai stata amata da sua madre, ha finalmente puntato i piedi e ha deciso di sposarsi con mio padre. Ha avuto tre splendidi figli e solo allora dopo una difficile riappacificazione con sua madre ha capito le vere ragioni di quel comportamento assurdo. Una sera che ci stava mettendo a letto coccolandoci c'era anche mia nonna e lei le ha detto- perchè li baci adesso lo devi fare quando dormono e non ti vedono- Mia madre è scoppiata a piangere e ha urlato davanti a noi - nooh! i miei figli lo devono sapere e vedere che io li voglio bene con tutta l'anima non come me che non ho mai avuto una carezza!- Mia nonna è sbiancata e poi ha spiegato a mia madre che ai suoi tempi le avevano insegnato che non si mostra l'amore ai figli e poi lei si sentiva in colpa per averla avuta troppo tardi e credeva di morire prima che lei trovasse una strada. Per questo l'ha sempre spinta a crescere in fretta e andare via da quella casa di sofferenza. Le ha finalmente detto quanto bene le volesse e quanta gioia le ha dato la sua presenza nella vita. Poi si sono in qualche modo riappropriate un pò della loro vita affettiva anche se troppo tardi perchè mia nonna aveva ormai pochi anni ancora da vivere.

Spero che un giorno anche tu e tua madre potrete chiarirvi perchè non posso credere che una madre non ami sua figlia, anche lei avrà, spero, delle ragioni che forse ti sfuggono.

che bella persona! :):

compplimenti

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Ospite filotea

Ciao MARIAP,

dobbiamo imparare a perdonare :rolleyes:

a non fare gli sbagli che hanno fatto i nostri genitori :cray:

non hanno nessuna colpa se non quello di essere state vittime di maltrattamenti

dentro di te hai perdonato?

un :):

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Ospite filotea

Ciao MARIAP,

dobbiamo imparare a perdonare :rolleyes:

a non fare gli sbagli che hanno fatto i nostri genitori :cray:

non hanno nessuna colpa se non quello di essere state vittime di maltrattamenti

dentro di te hai perdonato?

un :):

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Sono nuova del forum e questa discussione mi ha risvegliato i ricordi dolorosi che hanno riguardato la sofferenza di mia madre simile a quella di Medime. Mia madre ha vissuto una infanzia difficile, nasce da una madre attempata 45 anni (70 anni fa') ultima di 4 figli maschi invece di essere una luce per sua madre è stata sempre maltrattata. Mia nonna sembrava non amarla affatto la trattava con freddezza e distacco, mai una carezza. Crescendo è diventata una bellissima ragazza molto corteggiata ma lei era retriva perchè non credeva nell'amore, non pensava qualcuno potesse amarla. Era indispensabile in casa, faceva tutto lei, ma niente mia nonna era una roccia fredda. Quando ha conosciuto mio padre finalmente ha creduto un pò nella vita e nell'amore, ma mia nonna voleva mandarla a sposare all'estero con qualcuno più ricco, non approvando la sua storia d'amore, poi voleva mandarla in convento lontano. Dopo anni di silenzi e sopportazione e dopo la convinzione assoluta di non essere mai stata amata da sua madre, ha finalmente puntato i piedi e ha deciso di sposarsi con mio padre. Ha avuto tre splendidi figli e solo allora dopo una difficile riappacificazione con sua madre ha capito le vere ragioni di quel comportamento assurdo. Una sera che ci stava mettendo a letto coccolandoci c'era anche mia nonna e lei le ha detto- perchè li baci adesso lo devi fare quando dormono e non ti vedono- Mia madre è scoppiata a piangere e ha urlato davanti a noi - nooh! i miei figli lo devono sapere e vedere che io li voglio bene con tutta l'anima non come me che non ho mai avuto una carezza!- Mia nonna è sbiancata e poi ha spiegato a mia madre che ai suoi tempi le avevano insegnato che non si mostra l'amore ai figli e poi lei si sentiva in colpa per averla avuta troppo tardi e credeva di morire prima che lei trovasse una strada. Per questo l'ha sempre spinta a crescere in fretta e andare via da quella casa di sofferenza. Le ha finalmente detto quanto bene le volesse e quanta gioia le ha dato la sua presenza nella vita. Poi si sono in qualche modo riappropriate un pò della loro vita affettiva anche se troppo tardi perchè mia nonna aveva ormai pochi anni ancora da vivere.

Spero che un giorno anche tu e tua madre potrete chiarirvi perchè non posso credere che una madre non ami sua figlia, anche lei avrà, spero, delle ragioni che forse ti sfuggono.

grazie Mariap mi hai dato molto su cui riflettere......

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Quante cose dette bene.... quante cose dette strane.... ma in fondo tutti siamo qui a tentare di mettere ordine alle sofferenze che ci portiamo dentro.

E' il percorso che si fa per capirle, che ci immette nelle mille strade della comprensione di noi stessi.

a volte anche scrivendo in un forum o parlando con uno psicanalista o con amici o tutto insieme e anche qualcosa in più.

Il problema credo sia proprio nelle mille strade possibili da percorrere.

voglio dire: spesso mi sono trovata, avendo una situazione analoga a quella di medime, a domandarmi se era giusto il senso di rabbia che avevo nei confronti dei miei genitori, se per caso non avessi interpretato male alcuni loro gesti o alcune loro parole......e mi domandavo se andare via è stato giusto ecc ecc ecc. altre volte mi arrotolavo su me stessa dal dolore profondo che provavo! Cocente perchè non ero stata amata. Nel tempo ho scoperto che era vero un pò tutto ciò che avevo pensato.

Oggi a 44 anni, ormai orfana sia di padre che di madre, ho (ri) scoperto anche che io li ho amati profondamente i miei genitori e, a loro modo, anche loro hanno amato me.

Ma la sofferenza continua, alcune volte è più forte altre un pò meno e a volte provo gioia e senso di compiutezza. (e Vivaddio).

Allora a medime vorrei dire:

dai!!! forza!!!! non ti abbattere la strada della comprensione della parte più profonda di te stessa, è incominicata sotto dei buoni auspici.

Continua così. Non ti stancare ascolta tutti i pareri degli altri ma impara anche a selezionare quelli che per te sono i più importanti.

Abbi anche pietà di coloro (come me in questo momento) che dicono sciocchezze o tentano di offenderti (come ha fatto tante volte tua madre) perchè anche loro stanno facendo il loro percorso di crescita (o forse hanno troppa paura di crescere e dunque diventano cattivi).

Ogni tanto impara anche ad incazzarti e a mandare a..... quel paese chi se lo merita.

poi in ultimo ti (ci) toccherà passare attraverso il perdono di chi ti (ci) ha fatto soffrire .... compreso noi stessi (e questa ancora la devo capire.......)

un bacio O.

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e non pensi che la madre stessa avrà ricevuto lo stesso male....

per la difficoltà , comprendo, e ti do assoluta ragione.

Non voglio pensarlo mio, perchè se così fosso oserei dire che la madre è una povera pazza che deve essere assolutamente controllata. Se io ricevo del male e sono una persona razionale, so' bene che non devo fare la stessa cosa, che ho provato, sugli altri....a meno che io non sia pazza, psicotica, e allora HO BISOGNO di un supporto psicologico.

Non sono molto d'accordo caro mio.

Un abbraccio.

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Non voglio pensarlo mio, perchè se così fosso oserei dire che la madre è una povera pazza che deve essere assolutamente controllata. Se io ricevo del male e sono una persona razionale, so' bene che non devo fare la stessa cosa, che ho provato, sugli altri....a meno che io non sia pazza, psicotica, e allora HO BISOGNO di un supporto psicologico.

Non sono molto d'accordo caro mio.

Un abbraccio.

chiunque compia del male, ha bisogno di un aiuto....

il male nasce dal contenuto del nostro cervello, li bisogna intervenire, non per raggiungere l'immenso, ma almeno per portare il bene!

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chiunque compia del male, ha bisogno di un aiuto....

il male nasce dal contenuto del nostro cervello, li bisogna intervenire, non per raggiungere l'immenso, ma almeno per portare il bene!

su questo sono completamente d'accordo...a volte quando vedo quei pedofili (veri, perchè poi ci sono cose fatte per scopo economico e il discorso cambia) che fanno così male a dei piccoli innocenti avrei voglia di ucciderli con le mie mani ma poi guardo quei bambini e penso che se non avranno l'aiuto giusto un giorno saranno carnefici....credo che a volte bisogna cercare di comprendere l'incomprensibile...naturalemnte non parlo di lasciare liberi i pedofili ma accglierli in centri psichiatrici creati proprio per loro....in modo che abbiamo la possibilità se non di guarire completamente ma almeno di comprendersi un pò....è un discorso difficile lo so ma sono convinta che l'unico modo persconfiggere il male sia l'amore.....

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chiunque compia del male, ha bisogno di un aiuto....

il male nasce dal contenuto del nostro cervello, li bisogna intervenire, non per raggiungere l'immenso, ma almeno per portare il bene!

Nobile ciò che dici, caro Mio ma.....perchè nessuno ha fatto niente? Perchè nessuno è accorso ai richiami di aiuto di una donna malata e di una bambina disperata, perchè hanno voltato le spalle?

Il male va' curato e non ignorato.

Ti abbraccio.

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Nobile ciò che dici, caro Mio ma.....perchè nessuno ha fatto niente? Perchè nessuno è accorso ai richiami di aiuto di una donna malata e di una bambina disperata, perchè hanno voltato le spalle?

Il male va' curato e non ignorato.

Ti abbraccio.

concordo.....

ma anche coloro sbagliano perchè sono malati...

colui che è intento troppo in se stesso per aiutare è malato di egoismo.....e andrebbe aiutato.

siete la somma delle vostre esperienze, senza lode e senza colpa.....tutti....tranne coloro che non sono.

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Non è facile darti consigli, ma posso dirti che ti capisco benissimo, poichè ho provato su me stessa la stessa situazione. Posso solo dirti che il tempo margina le ferite fino ad un certo punto e che quello che hai subito ti condiziona inevitabilmente la vita. L'unica certezza è che tutti gli insegnamenti, sbagliati o meno che fossero, ti hanno reso la persona speciale che sei e, che, un domani, non farà i suoi stessi sbagli. :huh:

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chi sono quelli che non sono?

coloro che anno asceso se stessi...dunque non agiscono per un fine ma per razionale verità...

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coloro che anno asceso se stessi...dunque non agiscono per un fine ma per razionale verità...

Coloro che hanno......prof....eeeee

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Coloro che hanno......prof....eeeee

un'aiuto da casa....compro una vocale....

:huh:

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  • 4 months later...
 
Ciao,

sono qui con la speranza di ricevere parole che rendano meno sanguinanti delle ferite che mi porto dentro da tempo. Sono stata "educata" con la forza della paura da una madre che al posto delle parole ha sempre usato solo insulti e punizioni corporali pesantissimeie denigranti. Oggi ho 28 anni, me ne sono andata di casa, ma sento che il dolore e l'umiliazione che mi porto dentro non svaniranno mai. Ogni volta che penso alle cose che mi sono successe, ho la sensazione che il respiro si fermi e le lacrime cominciano a riempirmi gli occhi. Ho passato un'infanzia monopolizzata dalla voglia di mia madre di avere una figlia che doveva essere la prima in tutto. Mia madre mi ha insegnato a leggere e scrivere ancor prima di andare alle elementari, tenendomi interi pomeriggi, quando avevo 4 anni, a scrivere quaderni su quaderni con le lettere del'alfabeto, in una grafia che, se non rasentava la perfezione, era accompagnata da sue crisi di rabbia che si tramutavano poi in violenza. E ancora oggi ho chiara l'immagine dei suoi occhi pieni di cattiveria e della sua smorfia sul viso, quando usava quei quaderni come oggetto con il quale colpirmi in faccia con violenza tenendomi strette le mani affinchè non mi riparassi. Ho passato praticamente quasi tutti i miei pomeriggi fino all'adolescenza chiusa in camera a studiare. lo studio che mi affascinava e che al contempo mi proteggeva, sottraendomi alla sua presenza. Ma con l'adolescenza sono arrivati altri problemi dettati dal vedere una figlia che diventa grande. Ed è così nato un sentimento d'individia che ha portato mia madre a denigrare il mio aspetto fisico ad insultarmi , a picchiarmi (anche per una forchetta caduta a terra) e a proibirmi praticamente di uscire . Ma l'umiliazione più grande è arrivata con i 18 anni, anni questi che segnano il primo periodo di spensieratezza. Mi innamorai di un ragazzo il quale, messo a conoscenza della situazione che vivevo, accettò, di conoscere i miei affinchè io ottenessi un po' di libertà. La storia finì dopo un anno. Dopo la fine della storia mia madre, del tutto irrispettosa del dolore che provavo per l'interruzione di un'amore, mi fece una scenata che sfociò in un attaccodi violenza che mi portò anche all'ospedale per dei punti di sutura. Questo poichè le avevo tolto l'occasione di non vedermi più a casa. In poche parole sperava che il primo ragazzo della mia vita mi portasse al'altare e quindi presto lontana da quelle 4 mura, tra le quali, evidentemente, ero di troppo. L'occasione di andarmene via da quella casa, arrivò lo stesso quell'anno: vinsi una borsa di studio per merito in un'università privata fuori regione. Non mi mandarono, non mi avrebbero pagato il costo della vita lì perchè "non sei stata capace di gestirti la vita privata, figurati se sei capace di vivere in un'altra città". Così mi hanno iscritto in un piccolo ateneo della mia regione: ogni mese mi davano 50 euro per le mie spese e non perchè le condizioni reddituali fossero basse, anzi, ma perchè io "non mi meritavo niente". Dopo un anno non ce l'ho fatta più, mi sono rimboccata le maniche e ho cominciato anche a lavorare. Questa è in sintesi la mia storia. Ora il fatto è che quello che ho vissuto mi ha solcato in maniera indelebile; non mi fido delle persone e faccio fatica a legarmi a qualcuno, sono troppo schietta e verbalmente aggressiva per pura difesa, spesso non necessaria. Vorrei liberarmi di questo peso ed essere finalmente serena........penso di meritarlo.

Grazie per le parole che vorrete spendere,

Mia

COMPLIMENTI SEI UNA PERSONA PIENAMENTE COSCIENTE DI TE STESSA , DEL TUO PASSATO, DELLA TUA EDUCAZIONE , DELLA TUA CONDIZIONE PRESENTE E CREDO CHE IL BAGAGLIO CULTURALE , LA TUA SENSIBILITA' TI AIUTERANNO PARECCHIO AD AMMORBIDIRE LA CORAZZA CHE IN QUESTI ANNI HAI DOVUTO COSTRUIIRTI,,,,,,,,,,,LO SO NON è facile distogliere lo sguardo dal passato, non rimanerci fissati ma hai tutte le risorse per andare avanti lo si capisce bene da come scrivi,poi chi è sensinile e ha vissuto determinate cose capisce subito che dietro il tuo atteggimento freddo si nasconde un grande calore umano
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