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aioblu

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  1. aioblu

    rapporto con le donne

    ma sei tu diversa! Ora però se tu non vedi la tua diversità, dubito che vedremo quella delle altre...e siamo punto e daccapo. Mi sa che forse dovremo cercare di capire meglio se è utile o meno capire cosa si è... proprio come S.Tommaso... oh, ma se non vuoi, per carità... solo che dovrai rinunciare anche ad una risposta alla tua domanda...
  2. aioblu

    Vorrei......ma non posso!

    mah, io non credo che questo sia un motivo che ti possa indurre paura... si può parlare di tutto... non avere l'incubo delle ritorsioni...
  3. aioblu

    rapporto con le donne

    beh, allora non lo sapremo mai... mah, allora , le donne non son tutte uguali...
  4. aioblu

    Vorrei......ma non posso!

    ah beh, se si mangia male allora... ma le altre cose, perchè aspettare?
  5. aioblu

    rapporto con le donne

    il punto è che io non mi sento una donna sono troppo diversa da loro davvero...chiunque mi frequenti lo sa lo percepisce subito... ...e cosa sei?
  6. Hai ragione LeGoLaS' date='è proprio questo quello che provo,ci hai preso in pieno...e la cosa mi fa star bene,mi da forza. aioblu,credo di non essere riuscita a farti capire come in realtà stanno le cose...innnanzi tutto non sono andata a chattare per cercare conforto...ma cercavo "confronto" con chi sapevo viveva la mia stessa situazione. E guarda caso... non riuscire a farsi forza (non parliamo del "farmi forza" puo' essere considerato irrilevante),non lo considero come sintomo di sensibilità maggiore,davanti ai problemi seri,quelli veri...devi trovare la forza e scusate il termine,tirare fuori le palle! tutti abbiamo "umanamente" subito il colpo,solo che io ho sto accettando la situazione principalmente per mio figlio e poi anche per me...prima noi adulti impariamo ad accettare i reali problemi del bambino,prima li potrà accettare lui,per imparare a conviverci.Mettere la testa sotto la sabbia e andare in tilt per ogni piccolo problema non serve a nessuno,soprattutto a nostro figlio. Quali sono secondo te i problemi personali che "questa" moglie sta cercando di risolvere?Mi sembra che ti sia fatto un quadro molto chiaro della situazione... A me sembra. viceversa, che sia tu a esserti fatta un quadro molto chiaro...e a giudicare... i tuoi problemi "interiori" dovresti dirmeli tu...tu li conosci, non io...insomma la goccia che fa traboccare il vaso...ti dice niente? Il vaso della tua insoddisfazione, il vaso della tua coppia, che vorresti riversare nel vaso di tuo marito, già colmo di suo...stai aggiungendo problemi a problemi che già tuo marito ha...e che tu stessa hai...perchè invece non vi dite che qualcosa non andava già da tempo? O forse non è mai andata, ma non per colpa tua o sua...è sempre facile gettare le colpe sull'altro...per non vedere le proprie...ovvero, meglio ancora, per capire che nessuno ha colpa se un rapporto non va...a quel punto si potrebbe cercare di migliorare quello che c'è, o cambiare strada...ma senza recriminare, per favore...: tuo marito è sicuramente una persona che sta soffrendo come te o forse anche di più...chissà...sensibilità vorrebbe che tu fossi meno drastica e rivendicativa.... meno certa, appunto. Comunque il bambino soffre di una malattia genetica,e questo tipo di malattie non arrivano perchè mamma e papà non vanno d'accordo. Ora è un pò difficile spiegarti perché secondo me ti sei scelta un partner col quale si sarebbe manifestata questa malattia genetica, ovvero perchè quella anomalia si è davvero manifestata quando poteva anche succedere il contrario...ma per spiegarti queste dinamiche psicologiche tue e di coppia, ovvero capire come interagisce vostro figlio in queste vostre dinamiche, sarebbe qui un tantino complesso...magari con l'aiuto di qualche bravo terapeuta ci potresti riuscire....Ma lì altro che palle devi tirare fuori... Grazie a tutti :) Prego, da parte mia.
  7. aioblu

    Tradimento

    Anairo dice: "sembra"... eh eh... Lollina. Torno all'ovile così sto più sicura, visto tutti sti lupi che ci sono in giro...che ti azzannano e poi ti fanno star male...ti abbandonano... è solo un'ipotesi... Domanda: cerchi un partner da amare, o uno che sia nato per darti sicurezze? No, perchè ancora non è nato chi nasca per dare sicurezza ad un altro...nemmeno riesce a darsi le sue...figuriamoci a te...e siamo tutti così...quindi Altra domanda: cos'è l'amore? Quello che ti danno o quello che senti? ..... Ma tu....che senti?
  8. è molto facile fare forza quando il figlio non è tuo...vorrei vedere se il figlio fosse di quell'altro....; non so se si metterebbe a chattare per trovare conforto...non so se ne avrebbe la forza...sarei curioso di verificare.... .... restare lucidi può anche significare essere più distaccati...parlo di te, e dell'altro ancora di più... invece non riuscire a farsi/farti forza può essere anche sintomo di una sensibilità maggiore...di un subire più in profondità quello che accade..parlo di tuo marito... Ora non penso che tu voglia fare una graduatoria tra chi si è comportato o si sta comportando meglio...non penso si possa fare, nè ci direbbe nulla... io vedo un padre che soffre e ha subito, umanamente, il colpo... e vedo una moglie che già si dà da fare per risolvere il suo personale problema... Ma il bambino... sta male perchè sta male lui o perchè stavate già male voi? I bambini non stanno mai male...è sempre il contesto a farli ammalare... dipendesse da loro starebbero benissimo... cosa sta cercando disperatamente di dirvi la malattia del vostro piccolo....? Sta teneramente cercando di parlarvi di un problema che avevate già prima, e che lui non ha altro modo per dirvi di affrettarvi a risolverlo....il vostro problema, non il suo. Infatti il piccolo sa che se risolverete il vostro problema avrà risolto anche il suo, cioè sa che quella è la cura che può salvarlo....che potrà fargli smettere di girare per ospedali, finalmente.
  9. aioblu

    Stima

    Se ti stimo secondo bin laden, non ti stimo secondo bush...
  10. Tratto da libero blog oggi 25.01.2007 "di julia974 Quando l'orco è un bambino. Sconvolge l'animo sentire, a volte, che un bimbo rimane vittima di violenza sessuale da parte di un uomo adulto, sconvolge l'animo sentire che il violentatore è un sacerdote oppure addirittura una donna. E quanto può sconvolgere sapere che a volte il violentatore è proprio un bambino ??? Palermo sotto choc, circa un mese fa, per la violenza che un ragazzino di appena 14 anni ha inflitto ad una bimba, che di anni ne ha solo 3 . Ci sarebbero lesioni riscontrate da un medico sulla bimba, nelle parti intime ed il racconto della piccola che confermerebbe l'accaduto. Il quattordicenne è stato condotto in un istituto di osservazione per i minori. Stavolta tocca alla Sardegna, dove la cronaca parla di una violenza di gruppo su una bimba di appena 9 anni. I violentatori hanno tra gli 11 e i 13 anni..." Penso al complesso mondo della pedofilia e della sessualità infantile... quali sono gli intrecci: cosa non riusciamo a capire e facciamo di tutte le erbe un fascio...? Nel medio evo a 12 anni si sposavano.... Cosa ne pensate? Quale è secondo voi il limite tra pulsione naturale che si può avvertire a qualsiasi età ed il desiderio di realizzare tali pulsioni?
  11. aioblu

    Vorrei......ma non posso!

    Partiamo da una verità, penso, condivisa...ognuno di noi ha una sua natura ( o tante nature,come ad alcuni piace più dire... ma alla fine il concetto resta uguale: una natura fatta di tante parti di noi stessi...) : se esiste è possibile raggiungerla/viverla; in effetti raggiungerla sta per "vedersi"...ovvero essere consapevoli di ciò che si è, di ciò che realmente si sente...essere vittime di sè stessi , per me, significa restare, per così dire, imbrigliati nelle proprie dinamiche psicologiche che spesso ci portano a non riuscire a percepire quali sono le nostre vere sensazioni, le nostre vere emozioni....spesso cioè non riusciamo a distinguere se siamo arrabbiati o viceversa tristi, o impauriti...o proviamo gioia, o siamo stanchi o tesi o infreddoliti più su un lato che su un altro...e non è la stessa cosa sentire freddo a destra o a sinistra....se sentiamo freddo a sinistra è la nostra parte emotiva che "sente freddo", viceversa se si tratta della parte destra è la nostra "razionalità" a soffrire...ti ho fatto qualche esempio per dire che molto spesso ci sfugge completamente quello che ci accade...ed allora prendiamo a seguire i nostri pensieri, i nostri autoconvincimenti che ci stanno portando dove in fondo probabilmente, se ascoltassimo il nostro corpo e le nostre emozioni, non andremmo . Ci capita allora di "pensare di desiderare" un qualcosa, che invece in realtà non desideriamo affatto...e quel desiderio serve semplicemente ad occultare a noi stessi una verità più profonda, un qualcosa che "bolle in pentola" dentro di noi, ma a cui non riusciamo, ovvero abbiamo paura di dare un nome , di viverlo. Quindi il tuo "non posso" andrebbe, forse, letto come un "Vorrei, ma ho paura di..." A questo punto possiamo renderci conto che è la paura che tende a farci diventare vittime di noi stessi....ma ogni paura sottende anche un desiderio della cosa che ci fa paura...il desiderio di essere noi stessi, cioè di essere consapevoli, percepire, essere in un contatto più profondo con ciò che sentiamo, con noi stessi...con la nostra natura, appunto.
  12. aioblu

    Vorrei......ma non posso!

    "Vorrei ma non posso"...Purtroppo non è vero quello che dici cara Lorella... Parlando di eruzioni, scoppi cioè, se può aiutare, le fasi del motore a scoppio sono 4: aspirazione, compressione, scoppio e scarico...una metafora ovviamente... Vuoi o non vuoi, in un modo o nell'altro, scoppia... cioè non è che , una volta che si è aspirato qualcosa dentro di sè, spegni il motore, ovvero la vita....; qualsiasi dinamica in qualche modo avrà i suoi effetti....quando quella dinamica sarà arrivata ad un punto di compressione forte non potrà che scoppiare.... molto spesso pensiamo di sfugigire a noi stessi...ma questo è davvero impossibile...noi esseri umani siamo fatti in un modo per cui alla fine un effetto si renderà visibile...potrà essere una qualche strana "disfunzione" fisica che si manifesterà...o qualcosa che ci farà temere un qualche squilibrio psicologico...e a nulla servirà qualche pillola per far passare tutto...oppure l'effetto che si manifesterà sarà quello "solare" di essere riusciti a seguire la propria natura, i propri veri desideri... E' così che la vita va...e così che la macchina va e ci porta in giro per il mondo...non esiste nessun desiderio impossibile...non esiste nessun motore che non scoppi... Ti auguro di riuscire a vedere davvero quali sono i tuoi veri desideri...il resto la vita lo fa da sè....
  13. sarebbe in ogni caso una contrapposizione e quindi si fonda sul non risolto, sulla rabbia, sulla delusione, sul non detto.... e se invece facessimo pace con la nostra parte negativa? Insomma , per essere più chiaro, prima dicevo di distinguere prima di tutto se un rapporto che viviamo ( anche con noi stessi) è davvero un rapporto, o è la fantasticheria di un rapporto... cioè cosa è davvero un rapporto? Cioè io credo che riproponiamo a noi stessi di vivere un rapporto come siamo stati abituati ad averlo nelle nostre famiglie....ma è davvero un rapporto quello che si fonda sul non parlare, sul non vedersi, sul non "vivere insieme", sulla mancanza di intimità e soprattutto se vediamo i rapporti come qualcosa che ci deve dare qualcosa...( dolcezza, sicurezza, protezione e quant'altro...)? Indipendentemente dall'eta... Per me un rapporto è manifestarsi autenticamente, interagire, senza mai saper prima il risultato della partita...accettando sempre il risultato e senza restare delusi da qualsiasi cosa io abbia mai potuto aspettarmi da un rapporto.... Gli altri non sono nati per fare la nostra felicità...raramente riescono a fare la loro , figuriamoci la nostra.... Domanda generale , per me , per te, per tutti...: quello che vivi è un rapporto o no? Gli altri non sono nati per fare la nostra felicità...raramente riescono a fare la loro , figuriamoci la nostra... Trovo verissima questa frase Rispondendo poi alla tua domanda sicuramente quello che vivo è "un rapporto" ma non capisco di che tipo...e da quì ritorno alla mia domanda principale...cioè perchè qualcuno (io in questo caso) riesce ad avere relazioni solo con persone molto più grandi. Una volta ho scritto un'e-mail ad un sessuologo/psicologo che scrive sulle riviste...non faccio il nome...e sai cosa mi ha risposto? Che tra me e il mio uomo vi era una sorta di vampirismo...io ero il "vampiro" che metaforicamente sfruttava il suo compagno...dal punto di vista psicologico. Inoltre mi disse quello che cercate di dirmi anche voi...ossia che a me manca qualcosa...lui lo definì "equilibrio" per la mancanza del quale io cercavo sempre storie sbilanciate... Sull'ultima parte concordo...però la prima non l'ho mai capita...o forse non ho mai voluto accetarla. Ciao Una volta ciascuno... ora sono io a non capire: accettare cosa?
  14. aioblu

    completamente a nudo

    Sai , adottare il clichè da perdente per essere vincenti è una moda molto diffusa...un luogo comune, appunto. Scusami, ma io non credo nei perdenti o nei vincenti...nè nei gradini più su o più giù...daltronde temo di non essere sensibile nè agli elogi nè ai declassamenti...non credo nel bello/brutto, nel buono/cattivo, e così via.. per me gli opposti coincidono sempre...cerco di vedere cosa c'è di bello in una cosa brutta, o magari cosa ci può essere di vincente in un perdente...o viceversa di perdente in un vincente...non so se mi spego.... insomma vado avanti per la mia strada, senza fare recriminazioni...e non le ho fatte nemmeno quando ho vissuto momenti che non auguro a nessuno....nè a te... In ogni caso mi sfugge ancora la tua propositività...il tuo messaggio...la tua storia "psicologica"...visto che un forum di psicologia non è uno sversatoio....ma si discute cercando di illuminare gli aspetti psicologici di una questione, e non per inveire contro la mala sorte o contro il mondo intero..., ma a questo riguardo ti avevo già detto delle cose prima...in un mio precedente post... Ora io continuo a credere che tu faccia agli altri quello che hai subito...subito senza colpe...ma stai, secondo me, giocando a carambola, sei stato colpito da qualcosa e lo rimpalli su altri... sarebbe interessante allora cercare di capire perchè "psicologicamente" hai bisogno di definirti perdente ( la tua storia dei fatti l'ho già letta, non parlo di quello infatti...)...insomma penso potrebbe essre utile a te e al forum che tu cercassi di vedere cosa ti ha condotto ad essere "pessimista"...perchè non è cresciuto in te un senso di integrazione, di maggiore fiducia negli altri, nei rapporti, nella vita...ma facendo una analisi introspettiva, psicologica, più che sociologica su ciò che va o non va nella nostra società, negli individui, etc... secondo me un perdente è solo chi cerca di tirar fuori la sua parte vincente....ma non a scapito di altri, meno che mai facendo agli altri quello che ha subito...semplicemente invece facendo un pò luce dentro di sè.... cerchiamo di tornare a te...alla persona che sei...senza appellativi...con un nome e cognome...con una sua storia interiore...con un suo vissuto emotivo...a partire da quando eri bambino...: che tipo di infanzia hai avuto? Quali sono stati gli input educativi che hai ricevuto? In che modo hanno influito sulla formazione del tuo carattere? In che modo sei stato o meno sostenuto nelle tue prime difficoltà/sconfitte che la vita a tutti riserva? Parlaci un pò, se vuoi, ma soprattutto parla un pò a te stesso...comincia a sentire...parlati delle tue emozioni vere...cerca di capire fino a che punto sei "disperato" e fino a che punto nelle tue autoconvinzioni non incidano delle tue costruzioni mentali che ti fanno solo pensare di essere ciò che in realtà non sei....o viceversa non ti fanno vedere le tante cose positive che sicuramente ci sono dentro di te...più che cercando conforto, cercando te stesso....
  15. aioblu

    completamente a nudo

    Più luogo comune del perdente... scusa eh...
  16. sarebbe in ogni caso una contrapposizione e quindi si fonda sul non risolto, sulla rabbia, sulla delusione, sul non detto.... e se invece facessimo pace con la nostra parte negativa? Insomma , per essere più chiaro, prima dicevo di distinguere prima di tutto se un rapporto che viviamo ( anche con noi stessi) è davvero un rapporto, o è la fantasticheria di un rapporto... cioè cosa è davvero un rapporto? Cioè io credo che riproponiamo a noi stessi di vivere un rapporto come siamo stati abituati ad averlo nelle nostre famiglie....ma è davvero un rapporto quello che si fonda sul non parlare, sul non vedersi, sul non "vivere insieme", sulla mancanza di intimità e soprattutto se vediamo i rapporti come qualcosa che ci deve dare qualcosa...( dolcezza, sicurezza, protezione e quant'altro...)? Indipendentemente dall'eta... Per me un rapporto è manifestarsi autenticamente, interagire, senza mai saper prima il risultato della partita...accettando sempre il risultato e senza restare delusi da qualsiasi cosa io abbia mai potuto aspettarmi da un rapporto.... Gli altri non sono nati per fare la nostra felicità...raramente riescono a fare la loro , figuriamoci la nostra.... Domanda generale , per me , per te, per tutti...: quello che vivi è un rapporto o no?
  17. Crystal Palace (a. 1851) http://www.tonebone.demon.co.uk/art/14helicopter4.JPG
  18. ...= e, non = o dico infatti che una visione più oggettiva delle cose si raggiungere con una più profonda consapevolezza delle nostre dinamiche psicologiche...per cui riesci a distinguere più facilmente quando una tua interpretazione potrebbe essere inquinata da una tua soggettiva dinamica interna e quando invece si avvicina di più ad una realtà oggettiva. Cioè, per te che studi psicologia, parlo dell' "esame di realtà" antiparanoia.
  19. hai capito Vane, hai capito...il problema è solo partire...quando si pensa di essere già arrivati... allora la domanda è: si cerca un rapporto con una persona più matura per avere un rapporto più profondo o , viceversa, per non vivere affatto un rapporto, magari nell'illusione di viverne uno "più importante"? La mia è una domanda più che una risposta... in queste situazioni però trovo sintomatico il non riuscire a "vivere concretamente" il rapporto... adducendo svariati motivi, tipo, guarda caso la lontananza,guarda caso le famiglie, guarda caso la gente parla, guarda caso tanti altri problemini che stranamente sorgono...
  20. aioblu

    Impariamo l'Italiano

    Ricominciamo...? :) Ti sei già data tu la risposta, no? Una bella risposta per giunta, che trovo interessante. Anzi, vorrei io sentire il seguito da te...
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