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turbociclo

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  1. turbociclo

    I vecchi termini

    Sì. Una giornata di sole, il sorriso di un bimbo, un abbraccio, una canzone dei Beatles... E poi io mi sento un bambino che non accetta di diventare vecchio...e ascolto i Beatles proprio con l'entusiasmo di un bambino, ma non potrei farlo per Lady Kagà...
  2. Dice che era un bell'uomo e veniva dal mare...ciao piccolo grande Lucio!

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    2. turbociclo

      turbociclo

      te vojo bene...te vojo bene assaje...è 'na catena ormai...che scioje 'o sangue dint'a vene sai...

    3. stefano.or
    4. Ste

      Ste

      mi manca sempre l'elastico per tener su le mutande

      così che le mutande al momento più bello

      mi vanno giù

  3. turbociclo

    felinerie

    Ariel, la mia gattina...ma...ve la avevo già presentata? al computer di turbociclo, su Flickr
  4. vorrei veramente "vivere l'attimo" (Abusata espressione). Invece, come tanti, sono intralciato dal passato e preoccupato per il futuro...

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    2. turbociclo

      turbociclo

      cioè: vivere l'attimo è una cosa, la valutazione del passato un'altra...

    3. Lis

      Lis

      L'uomo per sua natura ha memoria del passato, se è stato "programmato" così ci sarà un motivo.

    4. Ombra

      Ombra

      come ti capisco...

  5. turbociclo

    I vecchi termini

    Sono sincero (le do del lei per par condicio). Certi termini moderni (non tutti) mi fanno cagare. Ma non perché siano belli o brutti, perché dietro hanno il niente. Non il NULLA che ha una sua dignità concettuale. E poi non è questione di termini, ma di vissuto concreto...Un tempo si era pieni di belle speranze, si studiava e ci si impegnava di più per quello che retoricamente si riteneva "un mondo migliore" Sono stati commessi errori terribili, qualcuno è finito nel terrorismo. Però, almeno, esistevano degli ideali, qualcosa di valido per cui lottare. Le cose sono cominciate a cambiare in peggio negli anni '70, con cose come gli "espropri proletari", il femminismo spinto alle estreme conseguenze...Lo so, passerò per un nostalgico dei tempi andati. Pazienza. Ma la musica, l'arte, la letteratura di allora possono lontanamente paragonarsi a quelle di adesso?
  6. turbociclo

    I vecchi termini

    Termini caduti in disuso, diffusi quando ero giovane, una vita fa. Eppure, non si usano più i termini, ma il loro SIGNIFICATO profondo è più vivo che mai, e ci corrode l'animo. Termini come... ALIENAZIONE, INCOMUNICABILITA', CONSUMISMO, CONTESTAZIONE...cosa ridestano in voi giovani questi termini?
  7. Ma quali sono state le tue esperienze in famiglia? Come vivevi lì? Cosa è cambiato da allora? Scusa le domande, è per capire meglio... certamente i tuoi problemi non derivano solo dall'esserti lasciata...
  8. turbociclo

    Amicizia

    "Amico" è semplicemente colui che anni ed anni di frequentazione, di aiuto reciproco, di confidenze hanno reso vicino a se stessi assai più -spesso- di un fratello, di una persona di famiglia. Amico è il fedele compagno di viaggio da cui sai che puoi aspettarti anche un rimprovero o una critica aperta. Amico è il compagno fidato che non giudica ma osserva e capisce. Amico è colui che se ti si porta via la fidanzata ha il coraggio di venirti a spiegare i motivi...
  9. Confesso che non ho vissuto, quando potevo...questa vita l'ho un po' sprecata, e me ne dolgo. Troppo chiuso in me stesso, troppo impaurito dagli altri, dal mondo...

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    2. stefano.or

      stefano.or

      il tao non è il simbolo dell'eterno vivere ma dell'eterno mutamento delle cose

    3. stefano.or

      stefano.or

      della dualità degli opposti

    4. stefano.or

      stefano.or

      delle zone di luce e d'ombra

  10. Io invece sento dentro me che l'essere umano è eterno, non destinato a carne per vermi in una sola vita che è nulla, assolutamente nulla. Non avrebbe alcun senso. Certo, il nostro corpo è polvere e polvere ritornerà. QUESTO corpo di adesso. Per il resto...siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio. Penso, credo, immagino, e ciò rientra nei miei studi, anche se lo studio rimane teoria. E le religioni stabilite ci allontanano dall'Assoluto e dalla ricerca personale.
  11. Mi sento talmente solo da aver paura della compagnia

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    2. stefano.or

      stefano.or

      quindi è illogica la sua paura della compagnia

    3. turbociclo

      turbociclo

      no, perché a volte stando in compagnia ti senti PIU' solo, perché hai la prova che nessuno ti capisce! Sigh!

    4. quintessenza

      quintessenza

      ...le persone "simili" tra di loro si capiscono ...quando ti trovi in un gruppo unito da una specie di CREDO comune ti senti tagliato fuori perché non appartieni a quel credo forse...

  12. turbociclo

    Paure irrazionali

    Per me è ovvio che il pensiero della morte, di essere condannati al NULLA eterno è fonte primaria delle mie paure. I miei studi, le mie esperienze, mi hanno portato a pensare però che l'essere umano non è solo carne per vermi. Appunto, solo a PENSARLO...E' questo il guaio. Scusami se per ora il problema lo espongo in modo così grossolano, mi è venuto sonno...
  13. Ciao Adele, benvenuta su questo forum...dove, come in ogni forum troverai di certo gentilezza e scortesia, sensibilità umana e...pesantezza, presunzione e modestia. Nel complesso però mi pare un bel forum, lo frequento da 7 anni! Un caro saluto Maurizio
  14. Sono convinto che collaborerai a far crescere meravigliose zucchine...
  15. turbociclo

    Sento che sto per cedere

    Nell'agire al di là del pensiero e del calcolo, è inutile parlare anche di termini come "volontà", "decisione", "programma" ecc., secondo me. Ma certo sto riferendomi ad esempi di esseri particolari, nel mio piccolo ho bisogno di essere...volenteroso per affrontare i problemi della vita.
  16. turbociclo

    Sento che sto per cedere

    E la "non azione" è il massimo dell'azione, in quanto, pur non "agendo" non c'è cosa da fare che non venga fatta...
  17. turbociclo

    Paure irrazionali

    E' ovvio che il pensiero esiste, anzi, cattivi pensieri, preoccupazioni, possono a poco a poco erodere il fisico portando malattie anche gravi. E' la realtà OGGETTIVA su cui sembrano focalizzarsi tanti pensieri a non esistere. Io di ciò sono purtroppo un esempio vivente.
  18. turbociclo

    Sento che sto per cedere

    Questo è verissimo. Accade, a volte, e non l'hai neanche cercato. Come quando, giorni fa, uscendo da scuola (faccio l'insegnante) in un periodo assai nero per me, percorrendo a piedi la strada che mi separava dalla fermata dell'autobus, percepii nell'aria come un profumo di primavera in anticipo...i miei passi divennero leggeri, ero tutto calato in quei momenti di pace ed armonia, non mi chiedevo più nulla del futuro e FINALMENTE me ne fregavo del passato. E' durato poco, purtroppo. E più mi chiedo come "farlo" tornare più mi vado impelagando nella solita ansia-depressione.
  19. turbociclo

    Sento che sto per cedere

    Ma è proprio perché non trovo risposte alle domande "chi sono, dove sto andando" che mi vengono gli attacchi di panico! Caspita, scusate se mi intrometto...
  20. Non c'è alcun dubbio. Sono le eterne domande dell'uomo, che in questa vita purtroppo non trovano risposta, a meno che tu non sia un "uomo di fede". Ed io non lo sono mai stato.
  21. turbociclo

    Sento che sto per cedere

    Difficile rispondere, sono un altro appanicato...qualche utile consiglio lo trovai su un altro sito, peccato non credo si faccia a citare... 1) Amplificazione del sintomo. Quando si presentano i sintomi, questi non vanno combattuti per poterli fare andare via, ma vanno conosciuti, cercando di farne, invece, aumentare l'intensità. Così per esempio, se il dap è tale da procurare un capogiro, si deve trovare la forza di cominciare a girare su se stessi, per alcuni minuti; in questo modo il sintomo tende ad aumentare. Durante questo lasso di tempo, bisognerà fare attenzione a tutte quelle che sono le sensazioni fisiche, emotive e quali pensieri percepiamo.Subito dopo bisognerà prendere appunti di tutto quello che abbiamo percepito ai vari livelli fisico/emotivo/mentale. La cosa può, ovviamente, risultare non agevole le prime volte, ma con un po' di allenamento, diventerà più semplice farlo. 2) Anticipazione del sintomo. Durante il periodo che abbiamo scelto per affrontare il lavoro sul dap, è molto utile non aspettare che il dap si faccia vivo da solo, ma dovremo cercare di far si che siamo noi a cercarlo, a provocare la sua comparsa. Questo si ottiene attraverso la consapevolizzazione della sensazione fisica che prevale ed affiora durante il dap e la sua riproduzione in un momento successivo. Si dovrà quindi imparare a riconoscere quali risvolti fisici nel nostro caso ha il dap e attraverso tale conoscenza attivarsi per provocare noi quella data sensazione. Ad esempio se il dap mi procura il tremolio del braccio destro dovrò cominciare da solo a tremare col braccio destro . Quindi il dap può essere anticipato inducendo nel corpo una data sensazione che per chi ne soffre induce il disturbo: ad esempio, se è il caldo a procurare il dap, si può immaginare di produrre piano piano le sensazioni di calore interno e spingersi fino alla soglia di sopportazione , se se si tratta di vertigini si cercherà di riprodurre il giramento di testa girando in tondo e così via discorrendo. E' chiaro che durante lo svolgimento di tali attività, ci si metterà nelle condizioni di sicurezza , adottando le dovute cautele, affinché non si abbia un danno fisico dalle stesse. L'anticipazione è molto utile perché ci da la possibilità di avere più prove a disposizione per la percezione delle nostre sensazioni, e dall'altro induce una sorta di dialogo col dap, nel quale esso mano mano non è più nostro padrone, ma ci rendiamo conto che siamo in condizione di stabilire con lui un diverso rapporto, un rapporto cioè positivo e costruttivo. 3) Analisi dei risultati Una volta effettuate tecniche di consapevolezza di cui sopra, dovremo cercare di analizzare gli appunti che abbiamo preso durante i momenti in cui abbiamo percepito, amplificato ed anticipato il sintomo dap. Sicuramente ci si accorgerà che immediatamente prima della comparsa del dap, e durante, per la nostra mente è passato un pensiero, che abbiamo subito cercato di cancellare, che tende a ripetersi uguale/simile in tutti i momenti in cui il dap è presente. Così altrettanto accade a livello emotivo e fisico. Cioè faremo caso a delle sensazioni fisiche particolari, che avvertiamo nel nostro specifico caso e ad una emozione tra le altre che si fa più presente, e che normalmente tendiamo a reprimere. Il nostro racconto sugli appunti conterrà a questo riguardo, per ognuno di noi, maggiori dettagli che andranno valutati di caso in caso. E' da tener presente che laddove non si riuscisse a fare esercizi di amplificazione e/o anticipazione del sintomo, resta in ogni caso utile e sufficiente consapevolizzare e aumentare via via il temp di esposizione percettiva alle sensazioni che avvertiamo durante una manifestazione del dap. 4) Contenuto della analisi dei risultati.. La sensazione negativa che ci procura il Dap indica che l'azione che stiamo compiendo in quel momento in realtà non desideriamo farla. . Faccio degli esempi: se per caso recandomi al lavoro vengo colto da un attacco fobico è perchè non ci voglio andare, poiché in realtà desidero inconsciamente mandare all'aria quel lavoro , compreso il mandare a quel paese il mio partner che non voglio più sopportare sapendo ulteriormente che la perdita dell'impiego potrebbe essere causa della rottura del legame . Altro esempio una donna che accompagna sempre il figlio a scuola è presa da dap. Quella donna non vuole accompagnare il figlio a scuola perché magari sente troppo il peso della conduzione familiare sulle sue spalle, visto che non è supportata dal marito nel disbrigo delle faccende domestiche, il quale marito, dopo aver fatto le sue otto ore di lavoro, si disinteressa ampiamente del menage familiare…Situazioni di questo tipo sono molto più diffuse di quanto non si creda come origine del dap. Ancora: l'esempio della fobia dell'aereo; ci si potrebbe chiedere in quel caso in realtà perché inconsciamente non desideriamo andare nel luogo dove l'aereo ci condurrà.
  22. Siamo esseri perituri e destinati soltanto ad un'effimera vita, per cui, abbandonati al caso, possiamo nascere nell'Africa più povera per morire presto di fame oppure figli di Berlusconi? O invece il caso non esiste, e ci portiamo dietro un bagaglio inconscio di esperienze e -soprattutto- risposte individuali a tali esperienze che condizionano il nostro cammino? Che lo rendono acasuale? Viviamo solo un attimo di luce fra infinito buio prima ed infinito buio dopo? E, guarda caso, proprio adesso stiamo discutendo in questo brevissimo attimo che non avrà mai un seguito? Dovremmo affidare la ricerca spirituale (se vogliamo intraprenderla) solo alle religioni precostituite ed interessate in primo luogo a perpetuare il loro potere? Abbiamo mai vissuto un attimo di serena gioia che ci ha dato, in qualche modo, una intuizione di Luce, di Assoluto? Quante domande, troppe, ma non posso fare a meno di farmele e farvele...
  23. turbociclo

    Paure irrazionali

    Difficile dire. Ho testimonianze di amici che hanno visto "pezzetti" di vite passate, personalmente ho vissuto (specialmente da bambino) stati di grande serenità in cui vivevo solo l'attimo, senza preoccuparmi del futuro o pensare al passato. Poi ci sono stati grandi traumi che mi hanno tolto questo bello stato di abbandono.
  24. turbociclo

    Paure irrazionali

    Il sentire che l'essere umano è eterno, non legato ad un solo attimo di vita che dura 80 anni, con infinito tempo prima ed infinito dopo...beh, dovrei finire parecchio OT...
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