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kinapsy91

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  1. kinapsy91

    puoi aiutarmi?

    Ciao Giovanni, non hai nessuno accanto a te con cui parlarne? Amici, parenti prossimi? Parlarne con qualcuno a voce potrebbe farti sentire capito maggiormente, piuttosto che dietro ad uno schermo. Quali consigli potrebbero aiutarti? In cosa senti di aver bisogno? Veronika
  2. Ciao!!!! Io vivo da sola da tre anni, ti posso assicurare che non è difficile come sembra; soprattutto se si vuole parlare del discorso "evitare di avere relazioni prive di sentimento". In ogni caso dopo due anni mi è stato regalato un cagnolino, e anche se l'impegno è notevole, tiene davvero molta compagnia!!! =)
  3. Non hai nessuno con cui condividere questi momenti? Parla con tua mamma, lasciati aiutare da lei. Cerca di non isolarti, altrimenti tutto questo dolore, queste sofferenze, queste incertezze si amplificheranno! Nessuno è solo! Ed in ogni caso ti consiglierei un sostegno psicologico professionale, il quale possa aiutarti a mettere chiarezza ed amare te stessa con maggiore autostima!
  4. kinapsy91

    Dipendenza affettiva

    Cosa ti fa dire "sono lucida ma tra il dire e il fare"? cosa ti spaventa?
  5. Personalmente, visto l'ètà molto piccola della bimba, io riterrei opportuno interagire con questa persona...
  6. kinapsy91

    Dipendenza affettiva

    Forse non hai esattamente quello che TU desideri...
  7. kinapsy91

    vita schifosa

    Ciao! Tu cosa provi a fare per cambiare questa situazione?
  8. Sinceramente, da come ne parli, non sembra un rapporto molto sano. Il consiglio di @Desiree è molto saggio! Inizia a vivere la vita prima di tutto per te stessa! Sei ancora giovanissima, è tuo diritto avere la possibilità di realizzarti a prescindere da lui, poter dire prima di tutto "amo la vita, nonostante la presenza di quell'uomo". Parti da te stessa...
  9. Ciao, la situazione sembra molto delicata. Avete qualche sospetto? In che modo lui cerca di allontanarsi con la tua bimba? Come crea questa opportunità?
  10. kinapsy91

    Sbaglio io?

    Ciao!!!! Sinceramente si fatica ad avere vere amicizie nel mondo Reale, non oso immaginare in un mondo dove puoi essere/dire di essere chi vuoi.....
  11. Ciao. Posso farti una domanda? Tu per quale motivo stai con lui?
  12. Non sarebbe più carino riuscire a modificare la propria vita a prescindere dall'altra persona? Fare in modo che quella persona si un plus? Non meriti di stare bene anche da sola? La terapia privata non è così lunga, dipende come la affronti e da quanto sei sincera con te stessa; i consultori, se non erro, dovrebbero garantire un servizio gratuito, inoltre Massimo Recalcati ha fondato questa associazione http://www.jonasonlus.it/, prova a darci un'occhiata, magari ti è comodo come città e ed istituita per chi non può avvicinarsi alla terapia per ragioni economiche.
  13. Dal mio umile parere ritengo che il nostro unico scopo sia vivere la vita al meglio, in maniera serena e consapevole per se stessi. Poi, se raggiunto questo traguardo che assicuro non essere così scontato, il secondo potrebbe essere quello di condividere la propria meraviglia interiore con un altro Essere, il quale potrà certamente essere un figlio. Non si dovrebbe vivere in funzione di avere un bambino, non si dovrebbe pensare a se stessi come un'incubatrice vivente pronta ad azionarsi al momento giusto stabilito da convenzioni sociali. Non tutti sono spinti unicamente dal bisogno di fare figli, ed essere in grado di ammettere "non sono in grado di fare la madre/padre", "non voglio avere figli perchè il mondo che lasciamo è troppo brutto" lo trovo molto più nobile di chi fa figli per accontentare qualcuno/qualche convenzione sociale per la quale è nostro compito procreare. A volte è meglio dichiararsi inadatti/non pronti/non desiderosi, che contribuire a crescere una futura persona in un ambiente insano. Ma questo è sempre un parere personale...
  14. Nel senso che tu affermi di aver paura sia di non averlo che di averlo, nonchè di perdere lei. Lei, da ciò che dici tu, crede che se lo cercaste e ciò non produrrebbe risultati, la lasceresti "per non chiuderti una porta". Questo sentimento di paura è amplificato/determinato dal fatto che la situazione clinica degli ultimi due mese della tua compagna sia peggiorata. Vista esternamente, senza conoscere null'altro della vostra vita, questo è ciò che appare a me. Ovviamente non è detto che sia corretta la mia visione, esprimo sol un parere personale.
  15. L'importanza è relativa. Vi sono persone che si amano, anche senza figli. Inoltre, in casi in cui la vita sia terribile e tragica senza figli, si può pensare all'adozione
  16. Sembra che entrambi riversiate su questo bambino "la paura di...", amplificata dal fatto che vi sia una sorta di "scadenza biologica".
  17. Spero che non ti sia arrivato il messaggio "sei un'egoista", perchè non era proprio mia intenzione! Dal post, per quello che c'è scritto si può comprendere della tematica del controllo. Hai pensato di parlarne con qualcuno che ti possa aiutare?
  18. Sinceramente penso che se, prima di tutto, non si stia bene con se stessi, questo implica l'essere anche in prima persona felici, non si possa stare con qualcun altro, tantomeno un figlio. Personalmente mi sembra che oggi il sano "egoismo", e vorrei poter utilizzare un'altra parola per parlare del Ben-Essere indivuduale, venga additato come un "peccato". Va bene l'altruismo, la comprensione, l'empatia ect, ma ANNULLARE se stessi per la felicità altrui mi pare alquanto assurdo e masochista. Prima o poi con una forma mentis del genere di rischia di implodere/esplodere. Posso comprendere che la situazione sia molto delicata e che vi siano molte sfumature, ma pensare di star bene in prima persona, per poter star bene con gli altri (e quindi far star bene anche gli altri), per me è imperativo, specialmente in previsione di una famiglia. =)
  19. In questa discussione sono totalmente d'accordo con Lis. Non si tratta di dire le solite frasi di luogo comune, ma un figlio stravolge la vita, sia con un'accezione sia positiva che talvolta meno. Oggi avere un figlio è una SCELTA, si sceglie di assumersi tale responsabilità. Al tuo posto preferirei fermarmi, prendere del tempo, rifletterci molto bene. Nelle ultime frasi ne parli come una scelta determinata maggiormente dal senso di colpa, un "sacrificarmi per lei e la sua felicità"...Alla tua di felicità chi ci pensa? Ha provato lei a chiedere a te quale sarebbe il tuo sogno più grande? Scusa tanto ma a me questi non sembrano i presupposti per mettere al mondo un bimbo ed amarlo... In ogni caso ti auguro il meglio! Un abbraccio
  20. Ciao.... scusa la domanda, ma cosa intendi con "non ho più il controllo della storia"?
  21. Ciao Luca, comprendo la tua situazione enormemente complicata, la tua rabbia determinata dalla continua ricerca di una soluzione invana. Da ciò che scrivi sembrerebbe che tua sorella, oltretutto, nel corso di tutti questi anni, abbia compreso come avere facilmente la vostra attenzione. Credo che a tanta "forza di ribellione" bisogni rispondere con altrettanta forza. Tuttavia non sono a favore del ricovero ospedaliero, ho lavorato per 6 mesi in una struttura psichiatrica pubblica e le persone non diventano altro che semplici casi a cui somministrare farmaci. L'enorme afflusso e le scarse risorse non permettono un percorso di supporto psicologico personale per ogni paziente; molto personale che prende in carico l'utenza vive un lento logoramento personale determinato da orari estenuanti e poco riconoscimento della professionalità; inoltre, statisticamente parlando, sono maggiori i casi che "entrano ed escono" continuamente da questi istituti, rispetto a quelli che vengono reinseriti nella società come persone autonome. Questa è la mia personale, e purtroppo, negativa esperienza. Ti consiglierei prima di arrivare a questa scelta, con cui dovrai comunque convivere, di tentare ancora con psicologi, psicoterapeuti, psichiatri, assistenti sociali che siano in grado di lavorare in equipe, e fornire a tua sorella una reale e concreta possibilità. Per quanto riguarda te e la tua sorellina più piccola vi consiglio di iniziare a rispondere con forza, di non assecondarla, di farle comprendere e rispettare le vostre persone.
  22. "L'unica ossessione che tutti vogliono: l'amore. Cosa crede, la gente, che basti innamorarsi per sentirsi completi? La platonica unione delle anime? Io la penso diversamente. Io credo tu sia completo prima di cominciare. E l'amore ti spezza. Tu sei l'intero, e poi ti apri in due." [Philip Roth, L'animale morente]
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