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transfert


Ospite truillio

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Ospite truillio
truillio ti rispondo seria

allora è possibile (e direi pure normale) che lo psi abbia il sul bel controtransfert

la differenza rispetto a noi paziente è che lo psi prima di tutto ha le conoscenze per gestire questi suoi sentimenti e in più non può lasciarsi andare a quello che sente perchè è un professionista pagato per fare il suo lavoro (e quindi sollazzarsi transfert e controtransfert)

detto ciò, tu dicevi che hai cambiato psi..... facci capire meglio qual è la tua storia se ti va

si lo faccio volentieri,ma x cancellare definitivamente le ombre del "litigio",probabilmente ci sono state delle incomprensioni reciproche,anche xche' non parlandosi di persona e' difficile comunicare,ma se sono tornato su i miei passi,e' segno che la terapia ha fatto qualcosa di buono(tendo ad essere orgoglioso e un tantino nervoso ..eheh).Detto questo la mia storia e' un po' lunghetta pero' x farla breve,io sono in cura da 10 mesi circa dall'attuale terapeuta,e 5-6 mesi fa' gli ho detto quello che mi era successo,cioe' l'innamoramento (non con poca fatica),be' non solo sono al punto di partenza,ma sono peggiorato,lei ha accarezzato l'argomento un paio di volte,e tenendosi alla larga,quando io invece piu' di una volta le dissi che x me era "il" problema da affrontare subito (io soffro di attacchi di panico premesso),be' lei praticamente non ne ha piu' parlato,e si e' trincerata dietro un muro, quasi infastidita,e probabilmente anche in difficolta',e dando l'impressione di veder l'ora di scaricarmi (sara' trasferita in settembre) con atteggiamenti strani a mio avviso,x esempio un giorno sono arrivato con mezz'ora di ritardo,ma non e' stato ritardo,mi ero sbagliato l'ora io,invece delle 13 sono andato x le 13.30(secondo me e' diverso da un ritardo),quando sono arrivato era abbastanza nera,gia' io ce l'avevo con me stesso,lei ha rincarato la dose,poi alla fine uscendo mi disse :e la prossima volta non arrivi in ritardo,sapendo che non era stato un ritardo,ma un errore(particolare importante x me).probabilmente la giovane eta'e,di conseguenza anche poca esperienza non le ha dato una mano,ma tutto questo a spese mie.Ho dovuto pagare un conto che non era mio,se e' in difficolta(e ci puo' stare),doveva essere corretta prendere dei provvedimenti,xche' ripeto le spese le sto' facendo io. Riguardo al nuovo psicologo l'ho solo contattato,ho l'ultimo colloquio con questa(ne dovevo avere un'altro ma lo evito),poi' andro' dal nuovo.

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di fatto sei arrivato mezz'ora dopo il previsto e per loro tutto è resistenza.....

sei sicuro che non ne abbia più parlato perchè in difficoltà ? non è possibile che aspettasse che fossi tu ad affrontare l'argomento ?

quando io alla mia dissi che le volevo bene (e mi costò una fatica immensa) lei nelle sedute successive non ne fece più parola. toccò a me riprendere l'argomento e parlarle di sentimenti eccessivi che provavo nei suoi confronti

adesso , dopo quasi 2 anni dalla confessione, ne abbiamo talmente parlato e straparlato che affronto l'argomento con una naturalezza imbarazzante (del tipo "sai , quando ero innamorata di te.....")

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però truillio dice

io invece piu' di una volta le dissi che x me era "il" problema da affrontare subito (io soffro di attacchi di panico premesso),be' lei praticamente non ne ha piu' parlato

quindi sembrerebbe che lui abbia cercato di parlarne, sentendo lei invece sfuggire dal discorso.

io alla fine penso che lui faccia bene addirittura a non andare nemmeno all'ultima seduta... intendo dire, sapendo lei del trasferimento, che senso aveva rimandare il discorso. ormai il transfert non lo può mica risolvere in una seduta.

è tardi! da come racconta lui i fatti sembra che effettivamente la psi non abbia saputo gestire la situazione...

tra l'altro diamo un po' troppo per scontato che ogni psi abbia la preparazione necessaria ad affrontare queste situazioni...intendo dire, per gli analisti o i terapeuti di scuole psicodinamiche è il pane quotidiano, il fulcro della terapia.

però ci sono anche "scuole" nelle quali l'analisi non è così centrale, tipo i cognitivisti-comportamentisti... poi ci sono psicologhi che oltre alla scuola di provenienza ampliano la propria preparazione prendendo anche dalle altre discipline o dai colleghi o grazie all'analisi personale. ma non tutti gli psicologi sono BRAVI psicologi... se poi parliamo di una psi molto giovane, ancora in formazione... beh ci sta che non fosse adeguatamente preparata. purtroppo poi ne fa le spese il paziente...

per curiosità: truillio andavi in una struttura pubblica? sai di che scuola/indirizzo/orientamento è la tua psi?

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Quello che mi lascia perplessa è la scelta della terapeuta di portare avanti la terapia malgrado sapesse di essere trasferita a breve: sembra una delle tante incongruenze della sanità pubblica, non fosse per il fatto che, se non sbaglio, Truillio ha parlato di soldi spesi, e quindi a rigore dovrebbe trattarsi di una professionista. In tal caso avrebbe dovuto interrompere le sedute non appena a conoscenza del trasferimento: che senso ha alimentare un attaccamento da parte del paziente quando si sa che poi sarà frustrato? Boh, misteri.

Per quanto riguarda la tua dichiarazione nei suoi confronti, Truillio, ti dico che anch'io a suo tempo trovai il coraggio di rivelare la mia attrazione al mio psi mandandogli un sms allarmato (della serie "risolviamo subitoooo!!!!") al quale rispose dicendo che non avrei dovuto preoccuparmi perché ne avremmo parlato insieme. Ma in effetti lui non ha mai affrontato l'argomento e io, che aspettavo lo facesse lui, sono rimasta sulle spine per un bel po' di tempo. Pian piano l'ho fatto io, prima con un'allusione timida, poi con un po' più di coraggio, finché non mi ha aiutato lui (e sono passati due anni). Capisco adesso che non tocca a loro introdurre argomenti ma a noi pazienti: almeno nel mio caso, il suo silenzio sull'argomento non lo percepisco (più) come disinteresse ma come attesa che io fossi pronta.

Diciamo che è possibile che la tua terapeuta fosse effettivamente impreparata, però un po' di fiducia a questa gente dobbiamo darla. Se è vero che non tutti gli psicologi sono necessariamente competenti, almeno per un po' di tempo concediamo loro il beneficio del dubbio e lasciamoli lavorare. In fondo il loro è un lavoraccio :Yawn:

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Ospite truillio
però truillio dice

quindi sembrerebbe che lui abbia cercato di parlarne, sentendo lei invece sfuggire dal discorso.

io alla fine penso che lui faccia bene addirittura a non andare nemmeno all'ultima seduta... intendo dire, sapendo lei del trasferimento, che senso aveva rimandare il discorso. ormai il transfert non lo può mica risolvere in una seduta.

è tardi! da come racconta lui i fatti sembra che effettivamente la psi non abbia saputo gestire la situazione...

tra l'altro diamo un po' troppo per scontato che ogni psi abbia la preparazione necessaria ad affrontare queste situazioni...intendo dire, per gli analisti o i terapeuti di scuole psicodinamiche è il pane quotidiano, il fulcro della terapia.

però ci sono anche "scuole" nelle quali l'analisi non è così centrale, tipo i cognitivisti-comportamentisti... poi ci sono psicologhi che oltre alla scuola di provenienza ampliano la propria preparazione prendendo anche dalle altre discipline o dai colleghi o grazie all'analisi personale. ma non tutti gli psicologi sono BRAVI psicologi... se poi parliamo di una psi molto giovane, ancora in formazione... beh ci sta che non fosse adeguatamente preparata. purtroppo poi ne fa le spese il paziente...

per curiosità: truillio andavi in una struttura pubblica? sai di che scuola/indirizzo/orientamento è la tua psi?

Nelle vostre risposte ognuno a centrato a sua volta i vari problemi o argomenti.Si e' una struttura pubblica,quindi sapeva da mesi che sarebbe stata trasferita,posso capire che non sono infallibili,che forse dovevo insistere ad affrontare l'argomento(anche se ci ho provato,ma vedendo lei sfuggire,mi sono sentito come un maniaco,e ho mollato),pero' sapendo che il transfert non si "guarisce" da un giorno all'altro,perche' non affrontarlo,adesso mi trovo in pieno transfert,e vengo mollato sul piu' "bello".Adesso devo vivere anche il distacco,che a parer mio decisamente non era il momento.Non so' da che scuola provenga.Lei riceve anche privatamente,e mi chiedo,se fossi stato da lei a pagamento come sarebbero andate le cose? Sembra retorica ma non lo e'.Provate a digitare Antonello Correale,ha scritto una lettera ai vertici delle strutture pubbliche dell'igene mentale,proprio prendendo l'argomento TRANSFERT,la lettera si chiama:la valle dei transfert dispersi. il titolo la dice lunga,leggetela e' molto interessante,e testimonia direi x filo e x segno la mia vicenda. ciao a tutte.

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Provate a digitare Antonello Correale,ha scritto una lettera ai vertici delle strutture pubbliche dell'igene mentale,proprio prendendo l'argomento TRANSFERT,la lettera si chiama:la valle dei transfert dispersi. il titolo la dice lunga,leggetela e' molto interessante,e testimonia direi x filo e x segno la mia vicenda. ciao a tutte.

Letto lettera! :Batting Eyelashes:

Bella e interessante, però non ho capito bene qualcosa. Correale sembra far riferimento ad una situazione di equipe. Ora mi chiedo: quando si va in una struttura pubblica da uno psicoterapeuta, che c'entra l'equipe? è come se il singolo psi non si sentisse autonomo?? Che fanno, si consulatno tra loro sui singoli pazienti che trattano?? Boh, mica ho capito!

Tu avevi a che fare solo con lei, giusto? o mi sono persa qualche pezzo?

...scusa il mare di domande!

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Lei riceve anche privatamente,e mi chiedo,se fossi stato da lei a pagamento come sarebbero andate le cose? Sembra retorica ma non lo e'

Eh no che non lo è. Io ho iniziato con una psicologa del Centro di igiene mentale (il nome secondo me è stato studiato come deterrente per gli aspiranti pazienti). Dopo alcune sedute, 4 o 5, non ricordo, costei mi spiega garbatamente che le sedute gratuite erano esaurite, che era costernata perché comprendeva il disagio dei pazienti blah blah blah ma che i fondi purtroppo erano pochi e non si poteva fare di più :huh:

In compenso se avevo voglia di proseguire, lei avrebbe potuto ricevermi privatamente dopo l'estate :shok:

Il giorno dell'appuntamento non mi fece neanche salire: al citofono mi disse che erano sopravvenuti dei problemi personali che la costringevano a sospendere per qualche tempo la professione :(:

Ebbe poi il coraggio di chiamarmi al telefono mesi dopo per informarmi che aveva ricominciato e che era disposta ad accogliermi tra i suoi pazienti :Hmmmph:

Se questo non è giocare con la fragilità della gente... No, purtroppo è vero: se paghi ottieni un servizio molto migliore.

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Ospite truillio
Letto lettera! :Batting Eyelashes:

Bella e interessante, però non ho capito bene qualcosa. Correale sembra far riferimento ad una situazione di equipe. Ora mi chiedo: quando si va in una struttura pubblica da uno psicoterapeuta, che c'entra l'equipe? è come se il singolo psi non si sentisse autonomo?? Che fanno, si consulatno tra loro sui singoli pazienti che trattano?? Boh, mica ho capito!

Tu avevi a che fare solo con lei, giusto? o mi sono persa qualche pezzo?

...scusa il mare di domande!

Ciao,credo che Correale dicesse all'organizzazione in se',in senso piu' ampio,cmq e' possibile che il terapeuta se lo ritiene necessario possa informare o consultarsi con un collega.Io sono in analisi con lei,e sono seguito da uno psichiatra,ma solo x quanto riguarda i farmaci,il mio problema di fondo sono gli attacchi di panico. ciao

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Ospite truillio
Eh no che non lo è. Io ho iniziato con una psicologa del Centro di igiene mentale (il nome secondo me è stato studiato come deterrente per gli aspiranti pazienti). Dopo alcune sedute, 4 o 5, non ricordo, costei mi spiega garbatamente che le sedute gratuite erano esaurite, che era costernata perché comprendeva il disagio dei pazienti blah blah blah ma che i fondi purtroppo erano pochi e non si poteva fare di più :huh:

In compenso se avevo voglia di proseguire, lei avrebbe potuto ricevermi privatamente dopo l'estate :shok:

Il giorno dell'appuntamento non mi fece neanche salire: al citofono mi disse che erano sopravvenuti dei problemi personali che la costringevano a sospendere per qualche tempo la professione :(:

Ebbe poi il coraggio di chiamarmi al telefono mesi dopo per informarmi che aveva ricominciato e che era disposta ad accogliermi tra i suoi pazienti :Hmmmph:

Se questo non è giocare con la fragilità della gente... No, purtroppo è vero: se paghi ottieni un servizio molto migliore.

Ciao,si purtroppo e' una realta',x esempio ho visto che nella struttura pubblica,se telefoni xche' hai bisogno della terapeuta,quasi quasi fa fatica a risponderti,mentre io sono stato anche da un privato,ed e' incredibile non solo mi ha lasciato il num. di cellulare,ma mi ha anche dato quello di CASA,nel caso avessi bisogno.Non ho parole ma solo parolacce,pazienti di serie A,e pazienti di serie B,a secondo del portafoglio. ciao

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Eh no che non lo è. Io ho iniziato con una psicologa del Centro di igiene mentale (il nome secondo me è stato studiato come deterrente per gli aspiranti pazienti). Dopo alcune sedute, 4 o 5, non ricordo, costei mi spiega garbatamente che le sedute gratuite erano esaurite, che era costernata perché comprendeva il disagio dei pazienti blah blah blah ma che i fondi purtroppo erano pochi e non si poteva fare di più :huh:

In compenso se avevo voglia di proseguire, lei avrebbe potuto ricevermi privatamente dopo l'estate :shok:

Il giorno dell'appuntamento non mi fece neanche salire: al citofono mi disse che erano sopravvenuti dei problemi personali che la costringevano a sospendere per qualche tempo la professione :(:

Ebbe poi il coraggio di chiamarmi al telefono mesi dopo per informarmi che aveva ricominciato e che era disposta ad accogliermi tra i suoi pazienti :Hmmmph:

Se questo non è giocare con la fragilità della gente... No, purtroppo è vero: se paghi ottieni un servizio molto migliore.

:eek:

Vabbè, ma questa è proprio una str..., irriducibile secondo me, cioè pure se la paghi profumatamente non ti renderà un servizio migliore perché è evidente che è umanamente scadente.

Liquidarti al citofono è veramente assurdo!! Le mancano proprio le basi dell'educazione, prima ancora della professionalità!!

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:eek:

Vabbè, ma questa è proprio una str..., irriducibile secondo me, cioè pure se la paghi profumatamente non ti renderà un servizio migliore perché è evidente che è umanamente scadente.

Liquidarti al citofono è veramente assurdo!! Le mancano proprio le basi dell'educazione, prima ancora della professionalità!!

Poco ma sicuro. Del resto anche prestarsi al giochetto di fare annusare gratuitamente il transfert nella struttura pubblica per poi proporre di continuare privatamente non mi sembra né onesto né professionale.

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Ciao,credo che Correale dicesse all'organizzazione in se',in senso piu' ampio,cmq e' possibile che il terapeuta se lo ritiene necessario possa informare o consultarsi con un collega.Io sono in analisi con lei,e sono seguito da uno psichiatra,ma solo x quanto riguarda i farmaci,il mio problema di fondo sono gli attacchi di panico. ciao

Come già è stato detto, sicuramente accade che uno psi possa avere un revisore ma è un'altra faccenda rispetto a quella a cui fa riferimento Correale.

Bah, suppongo che la nostra malmessa sanità faccia acqua anche nel settore psichiatrico che infatti non si capisce perché dovrebbe esserne esente.

E poi penso che in generale il "materiale umano" valido scarseggi ovunque, quindi anche in questo ambito forse non è tanto facile trovare un medico valido.

Ma ora hai pensato di contattare uno neuropsichiatra o qualcosa del genere, in modo da seguire entrambi gli aspetti (psicoterapia e cura farmacologica) con una persona sola?

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Poco ma sicuro. Del resto anche prestarsi al giochetto di fare annusare gratuitamente il transfert nella struttura pubblica per poi proporre di continuare privatamente non mi sembra né onesto né professionale.

Comunque ti è andata bene: Si è chiusa una porta e si è aperto un portone......eccelso! 00040028.gif

:He He:

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Come già è stato detto, sicuramente accade che uno psi possa avere un revisore ma è un'altra faccenda rispetto a quella a cui fa riferimento Correale.

Bah, suppongo che la nostra malmessa sanità faccia acqua anche nel settore psichiatrico che infatti non si capisce perché dovrebbe esserne esente.

E poi penso che in generale il "materiale umano" valido scarseggi ovunque, quindi anche in questo ambito forse non è tanto facile trovare un medico valido.

Ma ora hai pensato di contattare uno neuropsichiatra o qualcosa del genere, in modo da seguire entrambi gli aspetti (psicoterapia e cura farmacologica) con una persona sola?

Lo so che parli con Truillio e non con me, però non è necessario che si tratti di un neuropsichiatra: il mio terapeuta è un semplice (beh, eccelsamente semplice) psichiatra che cura entrambi gli aspetti.

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Ospite truillio
Come già è stato detto, sicuramente accade che uno psi possa avere un revisore ma è un'altra faccenda rispetto a quella a cui fa riferimento Correale.

Bah, suppongo che la nostra malmessa sanità faccia acqua anche nel settore psichiatrico che infatti non si capisce perché dovrebbe esserne esente.

E poi penso che in generale il "materiale umano" valido scarseggi ovunque, quindi anche in questo ambito forse non è tanto facile trovare un medico valido.

Ma ora hai pensato di contattare uno neuropsichiatra o qualcosa del genere, in modo da seguire entrambi gli aspetti (psicoterapia e cura farmacologica) con una persona sola?

si esatto,come ha detto muchacha,da chi andro' cura entrambi gli aspetti,cioe' farmaci e psicoterapia,e vi assicuro che questo ha i controc.... .Ci sono gia' stato. ciao,grazie a tutte.siete tutte donne se non sbaglio!?

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Lo so che parli con Truillio e non con me, però non è necessario che si tratti di un neuropsichiatra: il mio terapeuta è un semplice (beh, eccelsamente semplice) psichiatra che cura entrambi gli aspetti.

Ma io non so nemmeno bene la distinzione precisa, infatti avevo aggiunto "o qualcosa del genere" apposta! :Just Kidding:

Solo qui sul forum ho appreso che ci sono alcune figure professionali che praticano la psicoterapia ma non se ne intendono di psicofarmaci.

Lo psichiatra viene comunque dalla facoltà di medicina e poi immagino che nella specializzazione si affronti l'argomento psicofarmaci.

E io mi affiderei anche ad uno che magari ha fatto un percorso di studi diversi ma basta che poi abbia un'esperienza professionale successiva tale da intendersene di certe problematiche. Tanto per capirci, mi fido molto di più del singolo individuo e della sua buona coscienza che non della preparazione che la nostra Grande Università Italiana ci fornisce!!!

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siete tutte donne se non sbaglio!?

Sì, sei capitato in un bel gineceo! :Batting Eyelashes:

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Ospite truillio
Più che altro un gine-praio... Però in passato abbiamo avuto anche almeno un altro uomo transfertizzato. Chissà che fine ha fatto andreattt...

Secondo me ha preferito affrontare il transfert,che affrontare voi.Comunque sono al giro di boa,ieri ho avuto il colloquio. Be' ho vuotato il sacco,e si e' sentita beccata(xche' lei e' psicologa,ma la conosco un po' anch'io),e di rimbalzo ha ribeccato..eheh.Pensate che a una mia affermazione non si e' limitata a dirmi che forse avevo capito male,ma mi ha risposto che era un'invenzione,poi l'apice lo ha raggiunto quando ricordandole che la volta prima aveva usato il termine nei mie confronti "viaggetto",li' e' schizzata via (sempre in modo posato),e negando di aver usato quel "terminuccio" come lo ha chiamato lei (e vi giuro che lo ha usato) ,insomma sensibilita' scarsa,quadrata da far schifo.Poi ha detto qualcos'altro probabilmente legittimo,xche' qualcosina di buono ce' stato,cmq non ci ho capito una mink..,alla fine gli ho detto che non andavo all'ultimo colloquio xche' non c'era piu' niente da dire,e che mi staccavo volentieri da lei con l'eccezzione che sarei morto dalla voglia di vederla,e che mi ero trovato un'altro psicologo,anche qui' un pochino ha accusato il colpo. Ce' stata una persona qui' che ha detto che quando e' successo a lei,lo psi. gli disse che aspettava che fosse lei a parlarne,be' ha detto cosi' anche a me,anche se pensavo di aver mosso l'argomento piu' volte...mah'....qualcuna di voi puo' dirmi quanto tempo ha messo x uscirne,e in che modo!?...ciao grazie.

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Secondo me ha preferito affrontare il transfert,che affrontare voi.

:He He:

Ce' stata una persona qui' che ha detto che quando e' successo a lei,lo psi. gli disse che aspettava che fosse lei a parlarne,be' ha detto cosi' anche a me,anche se pensavo di aver mosso l'argomento piu' volte...mah'....qualcuna di voi puo' dirmi quanto tempo ha messo x uscirne,e in che modo!?...ciao grazie.

Per uscire fuori dall'innamoramento?

Bah!

Alcune qualche mese, altre qualche anno, altre son casi disperati :He He:

Non credo esista un modo preciso, credo che non ci si dovrebbe nemmeno porre il problema, cioè credo che l'ansia di uscirne non aiuti, ecco. Meglio lasciarsi andare al sentimento, nei limiti, mi rendo conto, e vedere quali associazioni mentali ci porta. Tuttavia so molto bene che quando si desidera fisicamente qualcuno i pensieri diventano fissi!!!

....eh, lo so, non è facile! :pardon:

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Ospite truillio
:He He:

Per uscire fuori dall'innamoramento?

Bah!

Alcune qualche mese, altre qualche anno, altre son casi disperati :He He:

Non credo esista un modo preciso, credo che non ci si dovrebbe nemmeno porre il problema, cioè credo che l'ansia di uscirne non aiuti, ecco. Meglio lasciarsi andare al sentimento, nei limiti, mi rendo conto, e vedere quali associazioni mentali ci porta. Tuttavia so molto bene che quando si desidera fisicamente qualcuno i pensieri diventano fissi!!!

....eh, lo so, non è facile! :pardon:

diciamo che non ho proprio l'ansia di uscirne,pero' la cosa e' un po' pesante da sopportare.Lasciarsi andare al sentimento(nei limiti),come l'intendi tu? xche' lasciarsi andare mi sembrerebbe peggio...mah'.Scusa ma non capisco cosa vuoi dire con associazioni mentali,in che senso? Tu x esempio,di cosa avete parlato con lo psi ,e in quali termini? E in quanto tempo sei stata decisamente meglio? Scusami x tutte le domande,ma le dovevo fare. Grazie x avermi risposto. Ciao

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diciamo che non ho proprio l'ansia di uscirne,pero' la cosa e' un po' pesante da sopportare.Lasciarsi andare al sentimento(nei limiti),come l'intendi tu? xche' lasciarsi andare mi sembrerebbe peggio...mah'.Scusa ma non capisco cosa vuoi dire con associazioni mentali,in che senso? Tu x esempio,di cosa avete parlato con lo psi ,e in quali termini? E in quanto tempo sei stata decisamente meglio? Scusami x tutte le domande,ma le dovevo fare. Grazie x avermi risposto. Ciao

Intendevo lasciarsi andare alle fantasie....

Mah....ci provo a risponderti, ma non è facile riassumere nè posso rimandarti ai tanti post che ho scritto su megatopic sull'innamoramento.

Intanto, interrogarsi sul perché l'analista ti piace, capire se è solo una questione solo fisica (magari è davvero una bella donna) oppure se c'è dell'altro. Spesso conosciamo poco il nostro analista, quindi ci lasciamo prendere da presunte sue qualità...questo può aiutarci a capire quale connotati ha il nostro uomo/donna ideale.

Le associazioni mentali sorgono spontanee, ma bisogna sapersi lasciarsi andare un pochino per coglierle. Non so....mi ricordo una volta (forse l'ho pure raccontata nell'altro topic) che sentivo forte la sua mancanza e all'improvviso è partita una fantasia in cui cercavo lo sguardo di mia madre.

Il mio analista attuale non fa che ripetermi che io cerco baci e abbracci da lui perché vorrei essere accudita, lavata, ecc ecc, ossia tutti i sacrosanti bisogni del lattante. è uno svelamento di ciò che si cela dietro le apparenze. Però detta così sembra molto piatta e asettica la faccenda, così non è, assolutamente!

Ci ho messo parecchio a stare meglio, quindi non prendermi come termine di paragone. Dipende dalle problematiche personali di ciascuno, io avevo (forse nemmeno completamente risolto) un problema grosso di dipendenza affettiva. Poi mettici che sono un po' testarda e dolcemente "prepotente" (il mio precedente analista diceva che ero una camorrista :He He: ) e allora non mollo l'osso, piuttosto gli rompo le scatole a vita! :Just Kidding:

Che ti devo dire....il mio analista non mi dispiace affatto ma non è che sto a pensare a lui tutti i giorni nè vivo per l'ora di analisi settimanale e ogni volta che lo desidero osservo il contenuto del mio desiderio che mi racconta tante cose di me, di come sono fatta, mi da la forma delle mie sofferenze, di ciò che mi manca, di ciò che vorrei ottenere da me, di ciò che vorrei dagli altri.

Certamente, al di là dell' "innamoramento", tengo tantissimo ad instaurare con lui un legame affettivo forte.

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Ospite truillio
Intendevo lasciarsi andare alle fantasie....

Mah....ci provo a risponderti, ma non è facile riassumere nè posso rimandarti ai tanti post che ho scritto su megatopic sull'innamoramento.

Intanto, interrogarsi sul perché l'analista ti piace, capire se è solo una questione solo fisica (magari è davvero una bella donna) oppure se c'è dell'altro. Spesso conosciamo poco il nostro analista, quindi ci lasciamo prendere da presunte sue qualità...questo può aiutarci a capire quale connotati ha il nostro uomo/donna ideale.

Le associazioni mentali sorgono spontanee, ma bisogna sapersi lasciarsi andare un pochino per coglierle. Non so....mi ricordo una volta (forse l'ho pure raccontata nell'altro topic) che sentivo forte la sua mancanza e all'improvviso è partita una fantasia in cui cercavo lo sguardo di mia madre.

Il mio analista attuale non fa che ripetermi che io cerco baci e abbracci da lui perché vorrei essere accudita, lavata, ecc ecc, ossia tutti i sacrosanti bisogni del lattante. è uno svelamento di ciò che si cela dietro le apparenze. Però detta così sembra molto piatta e asettica la faccenda, così non è, assolutamente!

Ci ho messo parecchio a stare meglio, quindi non prendermi come termine di paragone. Dipende dalle problematiche personali di ciascuno, io avevo (forse nemmeno completamente risolto) un problema grosso di dipendenza affettiva. Poi mettici che sono un po' testarda e dolcemente "prepotente" (il mio precedente analista diceva che ero una camorrista :He He: ) e allora non mollo l'osso, piuttosto gli rompo le scatole a vita! :Just Kidding:

Che ti devo dire....il mio analista non mi dispiace affatto ma non è che sto a pensare a lui tutti i giorni nè vivo per l'ora di analisi settimanale e ogni volta che lo desidero osservo il contenuto del mio desiderio che mi racconta tante cose di me, di come sono fatta, mi da la forma delle mie sofferenze, di ciò che mi manca, di ciò che vorrei ottenere da me, di ciò che vorrei dagli altri.

Certamente, al di là dell' "innamoramento", tengo tantissimo ad instaurare con lui un legame affettivo forte.

ciao,be' la psi e' una bella donna(ragazza vista la giovane eta'),ha tutte le carte in regola x piacere ad un uomo,questo ha dato una mano senz'altro. Pero' penso che il motivo sia piu' profondo,io ho un rapporto difficile con gli affetti personali,e questo deriva dalla perdita di molto tempo fa' di una persona molto molto cara a me,in piu' nel periodo che ho conosciuto la psi,era sfumato x me ,la possibilita di un amore con una persona,quindi chissa' che anche questo abbia contribuito a vedere la psi come "rimpiazzo". Anch'io come te sono un po' duretto,e un po' nervoso.....vabe'....Comunque io non ho potuto parlarne con la psi (x i motivi che avevo gia' scritto) purtroppo, e questo mi ha logorato. Ho visto che tu come altre andate ai colloqui una volta a settimana,io me la sogno una cosa del genere,se avessi avuto cosi tante sedute sarebbe stato molto piu' semplice,almeno se c'era un equivoco,o roba del genere,sarebbe uscito in breve tempo,invece mi pappavo un colloquio al mese circa,avendo cosi' dei tempi lunghissimi,in piu' un giorno mi disse che x il mio problema (transfert),era meglio cosi'. Mentre tu vai una volta a settimana. Adesso chi ha ragione? O si tratta solo che tu paghi piu' sedute,o che visto che dove vado io e' una struttura pubblica,e gliene frega poco?..A una curiosita',a nessuna di voi lo psi ha detto che finito il rapporto professionale non sarebbe stato possibile neanche salutarsi? Comunque qualcosa del genere x via del codice deontologico. ciao e grazie,la risposta mi e' stata utile....ciao

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:He He:

Per uscire fuori dall'innamoramento?

Bah!

Alcune qualche mese, altre qualche anno, altre son casi disperati :He He:

:Frustrated: :Frustrated:

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ciao,be' la psi e' una bella donna(ragazza vista la giovane eta'),ha tutte le carte in regola x piacere ad un uomo,questo ha dato una mano senz'altro. Pero' penso che il motivo sia piu' profondo,io ho un rapporto difficile con gli affetti personali,e questo deriva dalla perdita di molto tempo fa' di una persona molto molto cara a me,in piu' nel periodo che ho conosciuto la psi,era sfumato x me ,la possibilita di un amore con una persona,quindi chissa' che anche questo abbia contribuito a vedere la psi come "rimpiazzo". Anch'io come te sono un po' duretto,e un po' nervoso.....vabe'....Comunque io non ho potuto parlarne con la psi (x i motivi che avevo gia' scritto) purtroppo, e questo mi ha logorato. Ho visto che tu come altre andate ai colloqui una volta a settimana,io me la sogno una cosa del genere,se avessi avuto cosi tante sedute sarebbe stato molto piu' semplice,almeno se c'era un equivoco,o roba del genere,sarebbe uscito in breve tempo,invece mi pappavo un colloquio al mese circa,avendo cosi' dei tempi lunghissimi,in piu' un giorno mi disse che x il mio problema (transfert),era meglio cosi'. Mentre tu vai una volta a settimana. Adesso chi ha ragione? O si tratta solo che tu paghi piu' sedute,o che visto che dove vado io e' una struttura pubblica,e gliene frega poco?..A una curiosita',a nessuna di voi lo psi ha detto che finito il rapporto professionale non sarebbe stato possibile neanche salutarsi? Comunque qualcosa del genere x via del codice deontologico. ciao e grazie,la risposta mi e' stata utile....ciao

Ciao, ci provo anch'io a risponderti, anche ai messaggi precedenti.

Anch'io come Zazà ho un incontro alla settimana ma ci sono anche persone che ogni settimana ne hanno ben due e mi fanno molta invidia perché per me già una settimana è un'attesa troppo lunga e tante sensazioni che vorrei analizzare subito sono costretta a metabolizzarle da sola, ma anche questo credo sia un passaggio faticoso ma necessario. Per alcuni mesi, per problemi economici, ho chiesto di diradare le sedute a 1 ogni due settimane e ho notato un peggioramento nella mia stabilità. Adesso che devo aspettare fino a settembre faccio decisamente fatica, anche perché quel biiiip del mio psicologo mi ha portata a un'accelerazione dell'intensità per poi mollarmi come un pesce lesso, piena fino all'orlo di obiezioni, emozioni ecc. ecc. Transfert in piena ebollizione. Quindi capisco che una seduta al mese sia pesante per te come penso per tutti noi che abbiamo bisogno del supporto degli psicologi.

Il mio è un bell'uomo che mi ha colpita subito per l'aspetto e per i modi: l'attrazione a pelle c'è stata subito e sarebbe scattata anche se non fosse stato il mio terapeuta e inizialmente ha costituito un ostacolo perché non volevo proprio saperne di parlarne con lui, dato che mi sembrava avesse poco a che fare con la terapia.

Al di là dell'attrazione fisica che è un dato oggettivo, quello di cui parliamo è il mio modo di rapportarmi a questa attrazione: la timidezza nell'esprimerla, la paura di essere rifiutata da lui (e di conseguenza da altri uomini), il mio senso di inadeguatezza nei suoi confronti e anche la paura e lo sconforto di fronte a queste emozioni che mi scombussolano la vita, il bisogno che avrei anche solo di essere abbracciata: questo non ho mai avuto il coraggio di dirglielo per la verità, ma è venuto fuori perché per un certo periodo gli ho chiesto di potermi sedere sulla sua poltrona anziché sul divano, perché la poltrona era più "abbraccevole". Vedi come siamo strani. Lui non ha mai riso come temevo e ha fatto in modo di farmi sentire abbracciata, qualche volta con un abbraccio vero, più spesso con i modi di fare e con le parole.

Sono due o tre anni che smanio dietro a quest'uomo, in certi periodi con più serenità, adesso che sono "sospesa" per le ferie va proprio male, compenso mangiando e fumando come una turca - io che avevo smesso. L'importante è che, malgrado l'impazienza di parlargli, ho fiducia in lui e so che prima o poi arriveremo a un equilibrio. Quello che manca a te, mi sembra di capire, è la fiducia nella persona che dovrebbe aiutarti.

Per quanto riguarda il codice deontologico, è abbastanza comune credo soprattutto fra i freudiani, mantenere una rigida distanza che impedisce qualsiasi rapporto al di fuori del setting, anche dopo la conclusione del rapporto professionale. Non è niente di personale, è solo la loro impostazione, anche se io non la capisco e non credo che potrei adeguarmi.

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