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burqa si burqa no


lorella

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direi solo che si tenta di difendere una cultura che ci offre cose del tipo...

L'UOMO PUò AVERE PIù MOGLI, MA LE MOGLI INFEDELI VENGOLO LAPIDATE..

se non accettare questa cultura significa razzismo, IO SONO RAZZISTA, lotterei, morirei per conbattere contro culture violente come queste! Culture ignoranti e incivili!

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certo la complessità è difficile da affrontare... ma bisogna pure avere la volontà di farlo!

questa discussione mi fa venire in mente una discussione avuta tempo fa... io dicevo che per principio non compro dai cinesi. bla, bla... vari discorsi dai quali volevano farmi uscire come razzista. io alla fine ho detto:

"io cerco (perchè ovviamente non riesco a evitarlo del tutto) di non comprare nei negozi dei cinesi perchè i prezzi così più bassi li ottengono con lo sfruttamento del lavoro dei loro connazionali... voi parlate tanto di diritti dei lavoratori, ecc, ecc... però se i cinesi vengono sfruttati non ve ne frega un caxxo!"

quello che hai detto juditta io lo condivido e appoggio in pieno. se qualcuno vuol farti passare da razzista, o tu non ti sei spiegata o, opto per la seconda, non ti ha ascoltata. comunqu, alla fine, tutti comprano ai negozi dei cinesi. e per quanto a tutti fanno pena i ragazzini cinesi che vengono sfruttati, non ci tocca più di tanto.

purtroppo è così. è brutto ma è così.

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Ransie ma ti fa così senso pensare che nel nostro paese sia difficile tollerare che un uomo segreghi la propria moglie dietro a un vestito che la copre da capo a piedi al pari di quei mariti che lo fanno in altri modi?

Risponde Oriana Fallaci, direttamente dall'aldilà (ovviamente non va presa in considerazione in quanto razzista pure lei)

"[...] il nostro è un mondo fabbricato dagli uomini per gli uomini, la loro dittatura è così antica che si estende perfino al linguaggio. Si dice uomo per dire uomo e donna, si dice bambino per dire bambino e bambina, si dice figlio per dire figlio e figlia, si dice omicidio per indicar l’assassinio di un uomo e di una donna. Nelle leggende che i maschi hanno inventato per spiegare la vita, la prima creatura non é una donna: è un uomo chiamato Adamo. Eva arriva dopo, per divertirlo e combinare guai. Nei dipinti che adornano le loro chiese, Dio è un vecchio con la barba: mai una vecchia coi capelli bianchi. E tutti i loro eroi sono maschi: da quel Prometeo che scoprì il fuoco a quell’Icaro che tentò di volare, su fino a quel Gesù che dichiarano figlio del Padre e dello Spirito Santo: quasi che la donna da cui fu partorito fosse un’incubatrice o una balia. Eppure, o proprio per questo, essere donna é così affascinante. E un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai."

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perdonami digi ma so esattamente che il problema non è l'abito, l'ho aperto io questo topic.

la tizia che portava a scuola il figlio lo ha DOVUTO TOGLIERE perchè le mamme avevano "minacciato" le maestre di non far entrare in classe il bambino! non bastava a loro farle scoprire il volto.....se le donne che indossano il burqua sono schiave nel loro paese, lo sono anche qui. ma la differenza è che nel loro paese lo sono per religione o altri valori o filosofie varie, (islam vuol dire sottomissione) qui lo sono per l'ignoranza delle persone. sono d'accordo con te che deve essere ben visibile il volto ma vedi che non è il problema l'abito.

Questo è un punto interessante,che tocca il conflitto.

La motivazione delle mamme che fanno gruppo contro la diversa islamica è pretestuosa.

Cioè nasce da un impulso egoistico, " io il MIO bambino lo difendo dalla minaccia del diverso".

Ma questo è frutto di istinto, non di ragionamento.

E' per questo che la donna islamica appare vittima non di quello di cui è realmente vittima, ma di un gruppo che la discrimina a sua volta.

Ordunque, quando si fa una battaglia, scegliere le motivazioni reali, non quelle pretestuose.

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boh lorella io non ti sto capendo, sembra un pò un controsenso quello che dici. Comunque secondo me quello che dici in parte è vero, però sempre in virtù di quel "filo sottile" si rischia di passare da un discorso a un altro!

Dunque provo a distinguere, c'è il discorso della riconoscibilità, una semplice legge che viene applicata dal lontano 1975, senza problemi!

Sono in un altro paese, che non è il loro devono rispettare le nostre leggi! Quindi di conseguenza in alcuni luoghi devono mostrare il volto!

Poi riguardo a ciò che quell'abito rappresenta, io pure credo che dietro alle contestazioni ci sia anche molta ignoranza e "paura" del diverso! Intolleranza!

Ma non possiamo vedere solo questo, perchè mai poi quando un padre musulmano uccide la propria figlia in italia solo perchè aveva guaradto un ragazzo italiano, ci indignamo? Dunque non è giusto provare a ragionare sul significato che ha anche per loro quel burqa? E se percaso non sia un modo per non permettere alle proprie donne di entrare in contatto con un mondo più libero, in cui le donne (rispetto ai loro paesi) sono la pari degli uomini? Soprattutto dal punto di vista legale!

Perchè dobbiamo tirare perforza in ballo il razzismo?

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direi solo che si tenta di difendere una cultura che ci offre cose del tipo...

L'UOMO PUò AVERE PIù MOGLI, MA LE MOGLI INFEDELI VENGOLO LAPIDATE..

se non accettare questa cultura significa razzismo, IO SONO RAZZISTA, lotterei, morirei per conbattere contro culture violente come queste! Culture ignoranti e incivili!

mio, però tu sai bene che non sei e non è un concetto razzista il tuo, ma un concetto elaborato da una persona emancipate culturalmente, da una persona nata e cresciuta con concetti morali e sociali diversi.

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STUDENTESSA: Secondo i precetti musulmani come è concepita la figura della donna?

ALLAM: La questione della donna prefigura il rapporto fra tradizione e modernità nel mondo musulmano. Il diritto musulmano, che gestisce e che costruisce il rapporto fra uomo e donna, è calcato sulle origini e i fondamenti della società tribale e la società tribale nel mondo musulmano, ma come in tutti i mondi tradizionali, è basata esclusivamente sul ruolo del maschio e sulla figura paterna. E dunque quello che noi troviamo nel Corano, oppure nelle quattro Scuole di Diritto musulmano, è un sistema che privilegia certamente la figura dell'uomo nei confronti della donna. Questo sistema ovviamente vive una contraddizione, già nell'Ottocento, quando il mondo musulmano incontra quello occidentale e si confronta con la questione della libertà dell'individuo e dei diritti delle donne, che invece saranno crescenti in tutto il Novecento. Se da una parte leggiamo un diritto occidentale che prefigura l'immagine della libertà, dell'autonomia della donna e della sua uguaglianza con l’uomo, nel mondo musulmano l'immagine della donna dal punto di vista giuridico e culturale è quella della comunità e non dell'individuo. Ecco che il diritto musulmano, nel relazionare l’uomo e la donna, vive oggi una contraddizione, perché da una parte permette alla donna di essere avvocato, parlamentare, medico, ma dall’altra il codice di famiglia non le concede questi diritti, perché si fonda sul ruolo fondamentale dell'uomo e del ruolo imposto all'uomo come rappresentante della comunità familiare. In alcuni Paesi queste questioni vengono messe in discussione dalle donne stesse per rivendicare la loro autonomia e la loro eguaglianza giuridica. È ancora una questione aperta.

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boh lorella io non ti sto capendo, sembra un pò un controsenso quello che dici. Comunque secondo me quello che dici in parte è vero, però sempre in virtù di quel "filo sottile" si rischia di passare da un discorso a un altro!

Dunque provo a distinguere, c'è il discorso della riconoscibilità, una semplice legge che viene applicata dal lontano 1975, senza problemi!

Sono in un altro paese, che non è il loro devono rispettare le nostre leggi! Quindi di conseguenza in alcuni luoghi devono mostrare il volto!

Poi riguardo a ciò che quell'abito rappresenta, io pure credo che dietro alle contestazioni ci sia anche molta ignoranza e "paura" del diverso! Intolleranza!

Ma non possiamo vedere solo questo, perchè mai poi quando un padre musulmano uccide la propria figlia in italia solo perchè aveva guaradto un ragazzo italiano, ci indignamo? Dunque non è giusto provare a ragionare sul significato che ha anche per loro quel burqa? E se percaso non sia un modo per non permettere alle proprie donne di entrare in contatto con un mondo più libero, in cui le donne (rispetto ai loro paesi) sono la pari degli uomini? Soprattutto dal punto di vista legale!

Perchè dobbiamo tirare perforza in ballo il razzismo?

La motivazione delle mamme, cioè "la donna velata spaventa i bimbi", sembra più il frutto di un pregiudizio e di una superstizione, che spaventa loro, piuttosto che una dichiarazione di principio e di valore.

Vale a dire, noi abbiamo paura, e la trasmettiamo ai nostri figli.

E' la radice del razzismo, mi vien da riflettere.

Invece, se partiamo da ragioni più profonde, potremo metterci nei panni dell'altro, in questo caso, dell'altra, e ragionare in termini di tolleranza.

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STUDENTESSA: Secondo i precetti musulmani come è concepita la figura della donna?

ALLAM: La questione della donna prefigura il rapporto fra tradizione e modernità nel mondo musulmano. Il diritto musulmano, che gestisce e che costruisce il rapporto fra uomo e donna, è calcato sulle origini e i fondamenti della società tribale e la società tribale nel mondo musulmano, ma come in tutti i mondi tradizionali, è basata esclusivamente sul ruolo del maschio e sulla figura paterna. E dunque quello che noi troviamo nel Corano, oppure nelle quattro Scuole di Diritto musulmano, è un sistema che privilegia certamente la figura dell'uomo nei confronti della donna. Questo sistema ovviamente vive una contraddizione, già nell'Ottocento, quando il mondo musulmano incontra quello occidentale e si confronta con la questione della libertà dell'individuo e dei diritti delle donne, che invece saranno crescenti in tutto il Novecento. Se da una parte leggiamo un diritto occidentale che prefigura l'immagine della libertà, dell'autonomia della donna e della sua uguaglianza con l’uomo, nel mondo musulmano l'immagine della donna dal punto di vista giuridico e culturale è quella della comunità e non dell'individuo. Ecco che il diritto musulmano, nel relazionare l’uomo e la donna, vive oggi una contraddizione, perché da una parte permette alla donna di essere avvocato, parlamentare, medico, ma dall’altra il codice di famiglia non le concede questi diritti, perché si fonda sul ruolo fondamentale dell'uomo e del ruolo imposto all'uomo come rappresentante della comunità familiare. In alcuni Paesi queste questioni vengono messe in discussione dalle donne stesse per rivendicare la loro autonomia e la loro eguaglianza giuridica. È ancora una questione aperta.

Così si comprende meglio.

La strada della comprensione è la reciproca conoscenza, senz'altro.

Che è un fatto culturale, senz'altro, dato in primis dalla capacità di ricercare, di leggere, di documentarsi.

La base della Convivenza Civile.

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Questo è un punto interessante,che tocca il conflitto.

La motivazione delle mamme che fanno gruppo contro la diversa islamica è pretestuosa.

Cioè nasce da un impulso egoistico, " io il MIO bambino lo difendo dalla minaccia del diverso".

Ma questo è frutto di istinto, non di ragionamento.

E' per questo che la donna islamica appare vittima non di quello di cui è realmente vittima, ma di un gruppo che la discrimina a sua volta.

Ordunque, quando si fa una battaglia, scegliere le motivazioni reali, non quelle pretestuose.

io ho molti mussulmani in classe delle miei figlie...

vado d'amore e d'accordo con i genitori...con alcuni ceniamo insieme ( a casa loro mi comprano il vino solo per me)

nessun problema , nessuna intolleranza, nessun malinteso...

nessuno di loro fa mettere il burka alla moglie...

davanti ad una famiglia dove si usa però sinceramente avrai paura sapendo di essere favanti a gente ignorante, violenta, che non rispetta figlie e donne...che è estremista :PERICOLOSA.

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direi solo che si tenta di difendere una cultura che ci offre cose del tipo...

L'UOMO PUò AVERE PIù MOGLI, MA LE MOGLI INFEDELI VENGOLO LAPIDATE..

se non accettare questa cultura significa razzismo, IO SONO RAZZISTA, lotterei, morirei per conbattere contro culture violente come queste! Culture ignoranti e incivili!

ALT. Ho un collega di religione islamica, praticante anche se "europeizzato": al ristorante non beve vino e non mangia carne, osserva il ramadan. Per contro, non prega a ogni 3x2 ed è separato. Questo giusto per spiegare il suo contesto culturale.

Una volta gli ho chiesto spiegazioni sulla poligamia (maschile, ovviamente). Lui ha risposto che oggi non ha più senso e che non è molto praticata, almeno nei paesi islamici più industrializzati, perché le mogli costano un sacco. Ma che quando è stata introdotta, questa legge aveva un senso di alta civiltà: cioè offrire sostentamento a donne che altrimenti non avrebbero avuto di che mantenersi.

Sulla lapidazione non ho chiesto spiegazioni ma ho l'impressione che si faccia spesso confusione tra Corano - che è un insieme di leggi con fini pratici, che con successo hanno trasformato in nazione una moltitudine di tribù spesso in guerra tra loro - e sharia (o come diamine si scrive) che consiste invece di leggi applicate localmente che affondano le radici nelle superstizioni tribali di certe popolazioni. Il corano è, sì, scritto e pensato da uomini ad uso e consumo degli uomini, ma è ben lontano dagli eccessi integralisti e cruenti della sharia.

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mio, però tu sai bene che non sei e non è un concetto razzista il tuo, ma un concetto elaborato da una persona emancipate culturalmente, da una persona nata e cresciuta con concetti morali e sociali diversi.

DUNQUE!

dovrei permettere sacrifici umani se si trasferissero qui Maya ancora vivi,.....

io li arresto , poi con aiuti psicologici cercheri di "civilizzarli". Ma non permetterei soprusi e violenze!

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Risponde Oriana Fallaci, direttamente dall'aldilà (ovviamente non va presa in considerazione in quanto razzista pure lei)

"[...] il nostro è un mondo fabbricato dagli uomini per gli uomini, la loro dittatura è così antica che si estende perfino al linguaggio. Si dice uomo per dire uomo e donna, si dice bambino per dire bambino e bambina, si dice figlio per dire figlio e figlia, si dice omicidio per indicar l’assassinio di un uomo e di una donna. Nelle leggende che i maschi hanno inventato per spiegare la vita, la prima creatura non é una donna: è un uomo chiamato Adamo. Eva arriva dopo, per divertirlo e combinare guai. Nei dipinti che adornano le loro chiese, Dio è un vecchio con la barba: mai una vecchia coi capelli bianchi. E tutti i loro eroi sono maschi: da quel Prometeo che scoprì il fuoco a quell’Icaro che tentò di volare, su fino a quel Gesù che dichiarano figlio del Padre e dello Spirito Santo: quasi che la donna da cui fu partorito fosse un’incubatrice o una balia. Eppure, o proprio per questo, essere donna é così affascinante. E un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai."

approposito di "religioni " e intolleranza!!!!

La motivazione delle mamme, cioè "la donna velata spaventa i bimbi", sembra più il frutto di un pregiudizio e di una superstizione, che spaventa loro, piuttosto che una dichiarazione di principio e di valore.

Vale a dire, noi abbiamo paura, e la trasmettiamo ai nostri figli.

E' la radice del razzismo, mi vien da riflettere.

Invece, se partiamo da ragioni più profonde, potremo metterci nei panni dell'altro, in questo caso, dell'altra, e ragionare in termini di tolleranza.

era quell oche volevo dire, non si capiva? :icon_confused:

io ho molti mussulmani in classe delle miei figlie...

vado d'amore e d'accordo con i genitori...con alcuni ceniamo insieme ( a casa loro mi comprano il vino solo per me)

nessun problema , nessuna intolleranza, nessun malinteso...

nessuno di loro fa mettere il burka alla moglie...

davanti ad una famiglia dove si usa però sinceramente avrai paura sapendo di essere favanti a gente ignorante, violenta, che non rispetta figlie e donne...che è estremista :PERICOLOSA.

appunto!

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ALT. Ho un collega di religione islamica, praticante anche se "europeizzato": al ristorante non beve vino e non mangia carne, osserva il ramadan. Per contro, non prega a ogni 3x2 ed è separato. Questo giusto per spiegare il suo contesto culturale.

Una volta gli ho chiesto spiegazioni sulla poligamia (maschile, ovviamente). Lui ha risposto che oggi non ha più senso e che non è molto praticata, almeno nei paesi islamici più industrializzati, perché le mogli costano un sacco. Ma che quando è stata introdotta, questa legge aveva un senso di alta civiltà: cioè offrire sostentamento a donne che altrimenti non avrebbero avuto di che mantenersi.

Sulla lapidazione non ho chiesto spiegazioni ma ho l'impressione che si faccia spesso confusione tra Corano - che è un insieme di leggi con fini pratici, che con successo hanno trasformato in nazione una moltitudine di tribù spesso in guerra tra loro - e sharia (o come diamine si scrive) che consiste invece di leggi applicate localmente che affondano le radici nelle superstizioni tribali di certe popolazioni. Il corano è, sì, scritto e pensato da uomini ad uso e consumo degli uomini, ma è ben lontano dagli eccessi integralisti e cruenti della sharia.

certo...

culture tribali come il burka!

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ALT. Ho un collega di religione islamica, praticante anche se "europeizzato": al ristorante non beve vino e non mangia carne, osserva il ramadan. Per contro, non prega a ogni 3x2 ed è separato. Questo giusto per spiegare il suo contesto culturale.

Una volta gli ho chiesto spiegazioni sulla poligamia (maschile, ovviamente). Lui ha risposto che oggi non ha più senso e che non è molto praticata, almeno nei paesi islamici più industrializzati, perché le mogli costano un sacco. Ma che quando è stata introdotta, questa legge aveva un senso di alta civiltà: cioè offrire sostentamento a donne che altrimenti non avrebbero avuto di che mantenersi.

Sulla lapidazione non ho chiesto spiegazioni ma ho l'impressione che si faccia spesso confusione tra Corano - che è un insieme di leggi con fini pratici, che con successo hanno trasformato in nazione una moltitudine di tribù spesso in guerra tra loro - e sharia (o come diamine si scrive) che consiste invece di leggi applicate localmente che affondano le radici nelle superstizioni tribali di certe popolazioni. Il corano è, sì, scritto e pensato da uomini ad uso e consumo degli uomini, ma è ben lontano dagli eccessi integralisti e cruenti della sharia.

infatti poi c'è da dire che le cose peggiori succedono (come lo è ovunque) nei villaggi in quanto la gente è profondametne attaccata a certe tradizioni che con il Corano hanno poco da spartire!

Molte donne delle città lavorano per esempio, e indossano anche abiti occidentali, è una cultura davvero molto controversa! Piena di controsensi!

Per esempio quella cosa della poligamia l'avevo sentita pure io ed è un esempio molto pratico su quanto la loro cultura sia contrsastante.... Sicuramente rispetto all'occidente la donna è molto sacrificata, specialmente lì dove l'ignoranza la fa da padrona!

Una volta in un documentario si parlava di queste usanze dei villaggi in cui il capo famiglia può uccidere la propria figlia che è andata con un uomo prima del matrimonio (deciso dalla famiglia ovviamente) o che sia stata violentata! Tutto questo per "onore", e spesso queste cose non arrivano nememno davanti ai giudici e se pure arrivano capirete che fra uomini con la mentalità molto simile, la morte di una donna è poco importante! Poi se una donna tradisce il marito ma anche per molto meno, viene lapidata....c'è molta corruzione fra gli ambienti giuridici, e ovviamente l'uomo sta dalla parte dell'uomo! Il Corano non c'entra un caxxo!

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Ransie ma ti fa così senso pensare che nel nostro paese sia difficile tollerare ecc...

No, semplicemente non vi seguo. In molte, avete condiviso un parere positivo rispetto ad una ipotetica legge esistente riguardo all' obbligo di riconoscibilità delle donne in burqa nei luoghi pubblici. Io contestavo la legge, primo perchè non c'è, secondo perchè non vorrei che una legge del genere esistesse. Tutto qua. Intanto vedo che continuate a discutere, giustamente, delle problematiche che a vostro parere discriminerebbero le donne e non ho interesse ad addentrarmici ora. Semplicemente ho contestato con le mie motivazioni, spero mi sia consentito, un divieto eventuale sancito per legge. Potrei anche ripeterlo ad oltranza ma non cambierebbe di senso e onestamente mi sembrava che fosse proprio questo ad essere messo in discussione. :icon_confused:

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No, semplicemente non vi seguo. In molte, avete condiviso un parere positivo rispetto ad una ipotetica legge esistente riguardo all' obbligo di riconoscibilità delle donne in burqa nei luoghi pubblici. Io contestavo la legge, primo perchè non c'è, secondo perchè non vorrei che una legge del genere esistesse. Tutto qua. Intanto vedo che continuate a discutere, giustamente, delle problematiche che a vostro parere discriminerebbero le donne e non ho interesse ad addentrarmici ora. Semplicemente ho contestato con le mie motivazioni, spero mi sia consentito, un divieto eventuale sancito per legge. Potrei anche ripeterlo ad oltranza ma non cambierebbe di senso e onestamente mi sembrava che fosse proprio questo ad essere messo in discussione. :icon_confused:

LA LEGGE C'è -- ed è stata riportata....

non c'è nemmeno la giusta motivazione, non essendo previsto tale mascheramento in nessun testo sacro.

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No, semplicemente non vi seguo. In molte, avete condiviso un parere positivo rispetto ad una ipotetica legge esistente riguardo all' obbligo di riconoscibilità delle donne in burqa nei luoghi pubblici. Io contestavo la legge, primo perchè non c'è,

ransie, scusa ma ci sei o ci fai? una legge c'è e c'è dal 75. te l'hanno copiaincollata diverse volte tra l'altro....

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ransie, scusa ma ci sei o ci fai? una legge c'è e c'è dal 75. te l'hanno copiaincollata diverse volte tra l'altro....

allora visto che sei stata così gentile da ricordarmelo, potresti spiegarmi (abbi pazienza ma purtroppo ci sono :(: ) perchè la legge sanzionerebbe una donna col burqa e in che situazione? Tra l' altro, sai anche come mai "non viene applicata" visto che ne stiamo parlando? ( cioè, se venisse applicata, non ci sarebbe da discutere, giusto? ) :unknw:

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io credo che comunque ci sia anche una motivazione sociale e non solo di sicurezza.

diciamo che in alcune circostanze ci si deve far riconoscere religione o non religione e su questo mi pare che nessuno obbietti...alla stessa stregua come citava la legge Art. 5

È vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo. È in ogni caso vietato l’uso predetto in occasione di manifestazioni che si svolgano in luogo pubblico o aperto al pubblico, tranne quelle di carattere sportivo che tale uso comportino.

Il contravventore è punito con l’arresto da uno a due anni e con l’ammenda da 1.000 a 2.000 euro.

Per la contravvenzione di cui al presente articolo è facoltativo l’arresto in flagranza

questo per motivi di sicurezza...

dunque ste no, non puoi per legge metterti i baffi e/o il passamontagna per prendere tuo nipote...almeno per la legge poi se al tuo paese lo permetto significa che li non si rispettano le leggi...

Visto che piace tanto 'sta legge brandita a mo' di grida manzoniana, forse è meglio fare un po' di chiarezza su qual'è la sua "ratio" e come

va letta. Ad esempio se vai su wikipedia proprio alla voce "burka", ci trovi citata una sentenza del consiglio di stato che la chiarifica.

In pratica, per la legge io posso benissimo mettermi il passamontagna (soprattutto se fa freddo) e anche il burqa (se sono io a volerlo, e qui la

parentesi porta ad un altro discorso)... basta che il mio "travestimento" non sia finalizzato a eludere l'identificazione da parte di chi ha titolo

e motivi per chiedermi di qualificarmi. Cioè non un qualunque passante che brandisce tòcchi di legge a mo' di grida manzoniane.

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Visto che piace tanto 'sta legge brandita a mo' di grida manzoniana, forse è meglio fare un po' di chiarezza su qual'è la sua "ratio" e come

va letta. Ad esempio se vai su wikipedia proprio alla voce "burka", ci trovi citata una sentenza del consiglio di stato che la chiarifica.

In pratica, per la legge io posso benissimo mettermi il passamontagna (soprattutto se fa freddo) e anche il burqa (se sono io a volerlo, e qui la

parentesi porta ad un altro discorso)... basta che il mio "travestimento" non sia finalizzato a eludere l'identificazione da parte di chi ha titolo

e motivi per chiedermi di qualificarmi. Cioè non un qualunque passante che brandisce tòcchi di legge a mo' di grida manzoniane.

ovvio...

ma la discussione nasce per i luoghi dove e bandito mascherarsi....

poi le sentenze a volte...non è stupro se usi i jeans....ma è un altro discoso...la legge di solito è giusta , l'applicante meno.

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Visto che piace tanto 'sta legge brandita a mo' di grida manzoniana, forse è meglio fare un po' di chiarezza su qual'è la sua "ratio" e come

va letta. Ad esempio se vai su wikipedia proprio alla voce "burka", ci trovi citata una sentenza del consiglio di stato che la chiarifica.

In pratica, per la legge io posso benissimo mettermi il passamontagna (soprattutto se fa freddo) e anche il burqa (se sono io a volerlo, e qui la

parentesi porta ad un altro discorso)... basta che il mio "travestimento" non sia finalizzato a eludere l'identificazione da parte di chi ha titolo

e motivi per chiedermi di qualificarmi. Cioè non un qualunque passante che brandisce tòcchi di legge a mo' di grida manzoniane.

mi sembra perfettamente logico, e non mi sembra di aver messo questa cosa in discussione.

infatti, c'è stato tutto uno scambio di messaggi sulla "riconoscibilità" della mamma da parte delle maestre, e sui motivi per i quali esse sono comunque tenute a verificarla.

ci sono altri luoghi pubblici nei quali è richiesta l'identificazione, si faceva l'esempio delle banche.

bisognerebbe capire se per luoghi come stazioni, o aeroporti ci sono norme specifiche. fermo restando che si è tenuti a rendersi riconoscibili anche in mezzo alla strada se un agente di polizia ce lo chiede.

grida manzoniane in sto topic io non ne ho sentite, magari qualcuno ce le ha che risuonano nelle orecchie e questo può essere un elemento che rende difficile l'ascolto

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comunque

dalla fonte che tu stesso citi leggo:

La ratio della norma, diretta alla tutela dell'ordine pubblico, è quella di evitare che l'utilizzo di caschi o di altri mezzi possa avvenire con la finalità di evitare il riconoscimento. Tuttavia, un divieto assoluto vi è solo in occasione di manifestazioni che si svolgano in luogo pubblico o aperto al pubblico, tranne quelle di carattere sportivo che tale uso comportino. Negli altri casi, l'utilizzo di mezzi potenzialmente idonei a rendere difficoltoso il riconoscimento è vietato solo se avviene "senza giustificato motivo". Con riferimento al "velo che copre il volto", o in particolare al burqa, si tratta di un utilizzo che generalmente non è diretto ad evitare il riconoscimento, ma costituisce attuazione di una tradizione di determinate popolazioni e culture. In questa sede al giudice non spetta dare giudizi di merito sull'utilizzo del velo, né verificare se si tratti di un simbolo culturale, religioso, o di altra natura, né compete estendere la verifica alla spontaneità, o meno, di tale utilizzo. Ciò che rileva sotto il profilo giuridico è che non si è in presenza di un mezzo finalizzato a impedire senza giustificato motivo il riconoscimento. Il citato art. 5 consente nel nostro ordinamento che una persona indossi il velo per motivi religiosi o culturali; le esigenze di pubblica sicurezza sono soddisfatte dal divieto di utilizzo in occasione di manifestazioni e dall'obbligo per tali persone di sottoporsi all'identificazione e alla rimozione del velo, ove necessario a tal fine. Resta fermo che tale interpretazione non esclude che in determinati luoghi o da parte di specifici ordinamenti possano essere previste, anche in via amministrativa, regole comportamentali diverse incompatibili con il suddetto utilizzo, purché ovviamente trovino una ragionevole e legittima giustificazione sulla base di specifiche e settoriali esigenze".Va precisato come in sede giurisdizionale il Consiglio di Stato abbia solo funzione di tutela nei confronti degli atti della Pubblica Amministrazione. In particolare il Consiglio di Stato è il Giudice di secondo grado della giustizia amministrativa, ovvero il Giudice d'appello avverso le decisioni dei TAR e nella sentenza richiamata si annullò un ricorso avverso decisione del TAR sostanzialmente per motivi di merito procedurale e gerarchico. Rimane stabilito peraltro (Sentenza T.A.R. Friuli Venezia Giulia n° 645 – 16.10.06 [4]) "che a prescindere dai singoli casi concreti in cui ogni ufficiale di pubblica sicurezza è tenuto a valutare caso per caso se la norma di legge possa o meno ritenersi rispettata, un generale divieto di circolare in pubblico indossando tali tipi di coperture può derivare solo da una norma di legge che lo specifichi (norma di legge, allo stato attuale non esistente n.d.r.), il che è tra l'altro in linea con le implicazioni politiche di una simile decisione.".

che è quello che si vuol far valere....

oltre al fatto che ripeto è simbolo di una cultura pericolosa, razziale nei confronti delle donne che a mio personale modo di vedere dovrebbe essere bandito come la svastica e altri segni fascisti.

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grida manzoniane in sto topic io non ne ho sentite, magari qualcuno ce le ha che risuonano nelle orecchie e questo può essere un elemento che rende difficile l'ascolto

Era una risposta ad un post ben preciso che sosteneva delle cose ben precise brandendo quella legge,

in risposta ad un post ben preciso che sosteneva delle cose penso piuttosto chiare.

Stronzeggiare in altra direzione, plìz.

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Tra parentesi (inciso di curiosità da caffé...) una delle "grida" di cui raccontava Manzoni per bocca del

mitico Azzeccagarbugli era proprio giustificata con esigenze di riconoscibilità per questioni di sicurezza. :mellow:

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