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quale altro topic? m'interesserebbe leggere.

approposito di capi la mia perde i colpi come una vecchia motocicletta: la mitica ducati scrambler che da ragazzina adoravo forse perchè alla mia portata come costi... brummmmm brumm....!!

ho notato che la mia capo non ascolta, parla solo lei e incalza, parla a tutti distrattamente, senza staccare gli occhi dal pc. se torniamo da una vacanza, o da tre gg di letto da attacco provvidenziale di influenza, non saluta, non chiede come va, mai un gesto o una parola.

Invece parla di sè, qualche volta, sulla domenica trascorsa sugli sci, o sui libri.

egocentrica e lunatica, non accetta discussioni, ne richieste di consulenze, si deve eseguire e non interrompere mentre parla.

ma che hanno i capi di oggi??? :shock:

come salvarsi da un capo tiranno e da una collega in carriera che la imita?

con la fuga?

ma che tristezza. :LOL:

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quale altro topic? m'interesserebbe leggere.

Boh... un po' qui e un po' lì...

Segui il bianconiglio... :evil:

ma che hanno i capi di oggi???

C'è grossa crisi... l'arrocco è trendy, forse è quasi d'obbligo... :?

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...nel topic il giorno 22-1 ne ho parlato e con ste ci siamo trovati d'accordo , leggilo e commenta , mi interessa..

vinci :shock:

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...nel topic il giorno 22-1 ne ho parlato e con ste ci siamo trovati d'accordo , leggilo e commenta , mi interessa..

vinci :shock:

".......L'unico che può creare questo tipo di cultura, questo tipo di stile, di partecipazione, che trasformi un gruppo di persone in una squadra è.... il capo.

E' inutile ricorrere a tanti eufemismi.

Solo il capo può determinare le condizioni di lavoro per cui un gruppo lavori come squadra oppure no; anzi diciamo che il ruolo del capo è essenzialmente quello di creare le condizioni perché i suoi collaboratori lavorino in squadra: è il ruolo vero e proprio del capo.

La squadra e il lavoro di squadra devono nascere perché il capo lo vuole, lo spinge, lo promuove e ci crede, altrimenti è un impresa tutto sommato difficile, destinata all'insuccesso nella misura in cui è solo lasciata allo spontaneismo, alla volontà delle persone. (vinci)"

quanto è vero quello che dici, ritrovo tutta la mia sofferenza nelle tue considerazioni... e anche qualche lacrima, non di depressione, ma a causa dell'amarezza che provo.

Quanto affermi, è talmente vero che non lascia speranza.

del resto già lo sapevo....

ma serve a farmi sentire meno fragile.

Anni fa, a 23 anni ho vinto un concorso pubblico, sono stata accolta in modo direi paterno, da un ragioniere dell'ufficio personale. mi ha fatto sentire parte dell'azienda, e il mio impegno essenziale per la sopravvivenza della stessa.

La mia azienda è sempre la stessa, anche se ora sono in "prestito" ad un'università, non mi conoscono più per nome da anni, ma per numero di matricola.

In 15 anni le cose sono cambiate radicalmente, si è costituito un sistema "gerarchico" che prima non esisteva.

nei primi anni 90 avevo 2 capi, oggi ne ho 40.

ogni volta che mi rivolgo ad un capo, l'unico sistema consentito è via mail, la comunicazione a tre e più vie è stata abolita.

I rapporti sono freddi, come una vecchia coppia di sposi per nulla in sintonia, non esiste un'obiettivo comune, ne gioco di squadra,

so dove vado io, ma non so dove va il gruppo, ne tantomeno i miei capi.

A cosa serve la gerarchia?

perchè si moltiplicano i "generali"?

perchè i servizi tecnici vengoni gestiti da politici?

perchè tutti i figli di "vecchi baroni" occupano le specialità della facoltà in cui lavoro?

perchè dirigenti sessantottini incapaci occupano i migliori posti dirigenziali?

perchè i suddeti dirigenti fanno o hanno fatto parte dell'opus dei?

chi siamo e dove andiamo se gli interessi personali ed economici vengono prima delle persone e dei valori umani?

AAAAAAAGGGGGGHHH !!!!!!!!

:down :down :down

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Trovo che questa sia una risposta convincente, anche se riduttiva, ai

tanti "perché":

Il Principio di Peter

Il Principio di Peter (1969) dice che in un’organizzazione “meritocratica”

ognuno viene promosso fino al suo livello di incompetenza. Cioè se una

persona sa fare bene una certa cosa la si sposta a farne un’altra. Il

processo continua fino a quando ognuno arriva al livello di ciò che non sa

fare – e lì rimane.

La situazione oggi è ancora più grave di come la descriveva Laurence

Peter trent’anni fa – perché il concetto di “merito” è sempre più confuso.

Le “promozioni” sono spesso dovute alla protezione di potenze

oligarchiche, al gioco delle apparenze o a intrighi che hanno poco a che

fare con la “competenza”.

Ed è purtroppo confermato dai fatti che molte imprese hanno gestito le

aree “nuove” in modo distratto e superficiale, spesso assegnando a quel

compito le persone meno adatte – nella sciocca convinzione che “la

crescita comunque aggiusta tutto”. I risultati sono quelli che vediamo.

Copincollato da qui

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  • 2 weeks later...

cari Vinci e Ste

ricordate quando mi avevate detto di occupare spazi lasciati vuoti, che riuscirò a farcela..... :?:

ebbene ecco la situazione: per prima cosa, la mia capo diretta, mi convoca molto spesso per sottopormi quesiti e per risolvere questioni burocratiche, arabo per me, e formative per piani di tesi ecc, già meglio questi riesco anche a gestirli.

Seconda cosa, non ho più un minuto libero, questo significa che sono completamente inserita nel mio nuovo ruolo, ma anche che non c'è un capo che coordina, perciò molto c'è ancora da fare.

terza cosa, i miei capi superiori mi hanno chiesti di subentrare in una docenza per rinuncia del titolare, segnali di stima secondo mia lettura, ma quanta fatica ragazzi... è il caso di dire: io speriamo che me la cavo!!!

Fanno male le ustioni, sono li da poco e salgo già in cattedra!!!???

ovviamente accetterò l'incarico, è fuori sede centrale, perciò mi metterò alla prova.

Ho avuto altre docenze in passato, ma non così importanti.

Nel frattempo la mia capo diretta manda segnali di stanchezza, irascibile, blocchi emozionali, ora si prende una settimana di riposo.

Mi dispiace ovviamente per lei, cerco di esserle d'aiuto, ma rifiuta qualsiasi aiuto.

Cerco di affrontare il tutto con fermezza e umiltà, con la saggezza di chi mi consiglia.

consapevole che chi sceglie può sbagliare, porto avanti con decisione le mie scelte, aperte a discussioni e critiche costruttive.

Sono consapevole di essere una principiante, ma sono su questa barca.... e prendo i remi in mano.

Quando parlo di persone sagge, mi riferisco anche a Voi due. :wink:

Buona domenica, lunedì, martedì,... :LOL:

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ricordate quando mi avevate detto di occupare spazi lasciati vuoti,

:shock: Spero di aver mai detto una cosa del genere, ma se l'ho

detta o fatta intendere ... chiedo scusa ( :oops: ) e la ritratto. :!:

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:compl :compl ricorda ...onori et oneri

vinci

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ricordate quando mi avevate detto di occupare spazi lasciati vuoti,

:shock: Spero di aver mai detto una cosa del genere, ma se l'ho

detta o fatta intendere ... chiedo scusa ( :oops: ) e la ritratto. :!:

no Ste non l'hai detto tu, ma ho colto in quello che ha detto un'altra persona l'aspetto costruttivo dell' affermazione, cioè di impegnarmi anche in zone non ambite da nessuno, per evitare di pestare i calli a qualcuno.

cos'è che non ti piace di quell'affermazione?

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ricordate quando mi avevate detto di occupare spazi lasciati vuoti,

:shock: Spero di aver mai detto una cosa del genere, ma se l'ho

detta o fatta intendere ... chiedo scusa ( :oops: ) e la ritratto. :!:

no Ste non l'hai detto tu, ma ho colto in quello che ha detto un'altra persona l'aspetto costruttivo dell' affermazione, cioè di impegnarmi anche in zone non ambite da nessuno, per evitare di pestare i calli a qualcuno.

cos'è che non ti piace di quell'affermazione?

Ciao, l'affermazione mi piace, in realtà. Effettivamente è costruttiva.

Da parte tua. E' mettendola in rapporto con l'ambiente che descrivi, che

mi guarderei molto bene dal suggerirla. :shock:

Quanto al pestare i calli, guarda: per pestare i calli a qualcuno basta solo

che questo qualcuno ti veda come concorrente personale. Basta solo che

ti impegni, o che qualcuno esprima apprezzamenti nei tuoi confronti. Mica

ti vengono a chiedere se vuoi far loro le scarpe: lo danno per scontato.

Proprio stamattina stavo leggendo un bell'articolo a riguardo. Te lo

consiglio perché è davvero bello:

http://www.comedonchisciotte.org/site/modu...order=0&thold=0

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".....l'uomo è ormai un essere privo di dimensioni, senza alcun valore identitario, defraudato di ogni soggettività e senso di appartenenza, espropriato da qualunque intenzionalità e finalità progettuale; quest'uomo è solo uno strumento del lavoro a cui risponde secondo le regole della stessa produzione....In questa desertificazione di soggettività e di regole antropologiche, nasce il fenomeno del mobbing, e la sua forma organizzata, il bossing. "

In effetti Ste mi ero accorta del fastidio che causo solo perchè esisto e sono approdata nel mio nuovo ambito lavorativo.

Dopo il mio sentirmi "vittima" (e ti assicuro che lo sono stata, nonostante aioblu parli di vittimismo nel mobbing), mi sono ribellata fin da subito devo dire a quello strano e disarmonico modo di essere.

Ho detto subito no, a lotte e polemiche, ho preso coscienza della realtà difficile in cui mi trovo, ma voglio esserci.

Non ho meriti e sicuramente ho le stesse capacità di altri, ne più ne meno, forse a differenza del mio gruppo, cerco di capire le dinamiche che sottostanno ai comportamenti che ho descritto, e ne prendo le distanze:

fino a tre mesi fa, io non c'ero.

Da ottobre in poi rispondo del mio lavoro e collaboro con tutti rispettando anche le mie necessità.

Leggendo l'articolo che mi hai suggerito, mi sono chiesta: cosa posso fare io contro la società che cambia?

Ho lavorato molti anni in un'azienda ospedaliera, dove con l'introduzione del DRG (tempi di degenza media) si stanno curando più i bilanci aziendali che l'ammalato.

Eppure la corsa verso le privatizzazione è in pieno svolgimento, vedi alitalia e poi prima o dopo sarà la volta della sanità.

:? :? :? :?

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Bella domanda, di quelle da 1 milione di dollari! :(

Secondo me puoi fare molto, come tutti, e già lo stai facendo, più di tanti.

Cercare di capire le dinamiche, rifiutare certe logiche, sensibilizzarsi e

sensibilizzare, sono cose che sembrano banalità ma sono fondamentali!

Sul lavoro, secondo me è importantissimo rimanere nell'ambito del

proprio ruolo e rifiutarsi di assumersi responsabilità in situazioni in cui i

ruoli sono poco chiari, pretendendo chiarezza (tra l'altro, questa non a

caso è una delle regole tipiche dei codici deontologici delle professioni,

una delle regole più disattese :? ).

Il cambiamento, se le cose funzionano male, va invocato, desiderato e

aiutato, ma deve essere fatto prima di tutto da chi è nella posizione per

farlo: i dirigenti. Per tanti motivi, tra cui il semplicissimo fatto che è il

loro mestiere:

27.gif

Se c'è bisogno di un cambiamento, e l'unica cosa che fanno è muovere

le persone di qua e di là, vuol dire che sono fuori ruolo, hanno perso la

bussola, hanno tolto le mani dal timone per metterle sulle persone.

Finché non si attivano loro, cercare di cambiare è come cercare di far

virare una nave mentre qualcun'altro ti tiene per i capelli e il timone non

lo tiene nessuno. E se non si attivano, qualche motivo c'è sempre (di

solito più d'uno... convenienza personale, timore, incompetenza, solo

per indicarne qualcuno in modo generico... ).

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27.gif

.

eiiiii bel marinaio ....:

ferma la nave voglio scendereeeeee !!! :cry:

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:shock: Ne sei sicura?!

captain%20jack%20sparrow.jpg

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  • 2 months later...

non mi sono ancora mossa!!!

baci a tutti e buon lavoro. :LOL:

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  • 2 weeks later...

elia wrote:

Registrato: 08/10/06 18:23

Messaggi: 213

Residenza: milano

Inviato: Ven Ott 20, 2006 14:21 Oggetto:

--------------------------------------------------------------------------------

L'incontro è avvenuto. Tutte tacevano dunque ho iniziato io parlando del mio ingresso nel gruppo e dell' essere lasciata allo "sbaraglio" con richieste continue di aiuto da parte delle colleghe. Dato che sono l'ultima arrivata, ed ho cambiato ruolo lavorativo, sostenevo: " le mie risorse sono insufficenti per me stessa, e alla fine della giornata devo comunque produrre e dare restituzione di mandati che mi vengono più o meno chiaramente affidati". Inoltre ho evidenziato il fatto che la nostra capo si trova in una situazione di costante agitazione con idee scarse e confuse! Le mie colleghe, hanno aderito pienamente alla proposta di confronto per migliorare la comunicazione e l'efficenza del gruppo. Inoltre tutte hanno identificato la causa principale del disagio, l'analisi è proseguita e sono emersi altri due elementi da me successivamente restituiti al gruppo:

1) la non competenza dirigenziale (causa principale).

1) la sensazione di inadeguatezza personale (da qui il bisogno continuo di aiuto)

2) la prevaricazione di un elemento del gruppo (la tosta di cui parlavo precedentemente).

Tenendo in considerazione quanto suggerito dalle persone che mi seguono (grazie) in questo forum, non perdo di vista che il nemico è il mobbing, non le persone che si difendono da esso.

Con la speranza di costruire e migliorare il mio ambito lavorativo, ho suggerito al gruppo di parlarci di nuovo fra 15 gg.

buona giornata

delia

ho vissuto cose del genere e inaltri ambiti tuti i tuoi disagi. Solo che io ero bersaglio mobile, contrattista di qua e di là.

Alla fine mihan fatto fuori, ultimo mese in cantina.

Il problema è che c'è lasanatoria, e io ho

paura di tornare perchè se lo farò lo farò con la forza della giustizia, perchè loro ne scoveranno pur di massacrarmi e di non farmi tornare

di non tornare e diperdere l'ultima possibilità di avere giustizia.

Molta gente si è spostata dagli uffici dove sono stata massacrata, ma non dall'ultimo, ove quella che deve levarsidalel p... è la nuova dirigente che ha fato carriera sfolgorante in 10 anni. da c1 amministrativo livello 6 a dirigente in 11 anni. non facciamo commenti sulle sue relazioni intime.

Ho visto uin mobbing orizzontale

ma uno verticale e certo ceh quando entri politicamente al posto di una da trombare cosa ti aspetti? Non puoi chiedere trasferimetno di uficio?

ho sentito parlare di Rettorequindi è uja università credo....

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ste wrote:

Quanto al pestare i calli, guarda: per pestare i calli a qualcuno basta solo

che questo qualcuno ti veda come concorrente personale

INFATTI BASTA CHE TU SIA PREPARATO E PESTI I CALLI

CONCORDO CON STE NON ASSUMERSI RESPONSABILITA'DI ALTRI

DEFINIRE CHIARAMENTE I PROPRI COMPITI RESPONSABILITA' MERITI E DEMERITI. PERCHE' NEL MOBBING CI SONO DUE TIPOLOGIE, O TI SCARICANO DI TUTTO E TI PRENDI LA COLPA DI TUTTO ANCHE DI QUELLO CHE NON FAI. O AL LIMITE TI METTONO A GUARDARE IL MURO CHJE E' ANCHE PEGGIO, IO HO SUBITO ENTRAMBI, 2 SETTIMANE DI MURO SONO COME 6 MESI DI IPER LAVORO.

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ho vissuto cose del genere e inaltri ambiti tuti i tuoi disagi. Solo che io ero bersaglio mobile, contrattista di qua e di là.

Alla fine mihan fatto fuori, ultimo mese in cantina.

Il problema è che c'è lasanatoria, e io ho

paura di tornare perchè se lo farò lo farò con la forza della giustizia, perchè loro ne scoveranno pur di massacrarmi e di non farmi tornare

di non tornare e diperdere l'ultima possibilità di avere giustizia.

Se ti reintegrano, torna e ricorda che anche se ti senti più stanca e

anche se hai il timore di ripassarci, che è perfettamente umano...

sei più forte di prima. Tutto ciò che non uccide tempra :wink:

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Caro stè, forse neanche le prove devo fare

forse mi pigliano dal concorso ordinario fatto due anni fa

dico forse,

forse a maggio la lettera

e a giugno lavoro,

per sempre.

non so dove,

spero non sia a fabriano 80 km, svegli alla 5 di mattina, e poi 45 minuti di corsa a piedi per la nuova sede cif imboscata.

prega per me che non sia la' ho famiglia non reggerei un anno

sarebbe la piu grande bastardata, ma dopo io parto con una maternità dietro l'altra.

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