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L'Assassino che è in noi


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"... molti film e telefilm sul serial killer, una specie di mostro.. del nostro tempo...

intendo in chiave simbolica.. "

L'assassino seriale, nella maggior parte dei casi, lancia una sfida alla polizia al fine di ribadire la sua intelligenza e la sua superiorità rispetto alla media delle persone coinvolte nelle indagini.

Spesso uccide persone che nemmeno conosce.

Spesso lascia volontariamente indizi utili alla sua cattura.

In questi casi è molto importante lo studio effettuato dai profilers e le analisi sulla scena del crimine.

Il cannibale...non saprei :roll: non ho letto abbastanza in merito, forse perchè consideravo una necessità atavica quella del cannibalismo...

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"una incapacità a relazionarsi all'altro che si tramuta in furia distruttiva?"

Si.

E' senz'altro un ottima descrizione di un certo tipo di omicidio.

Quello che si commette quando si conosce molto bene la vittima, quando la soppressione di quel dato individuo è vista come l'unica soluzione possibile.

Mi chiedo se in quel caso l'assassino pensi mai che forse parlandone con la potenziale vittima...magari una soluzione si potrebbe trovare...

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Se nn l' hai letto leggiti L' io e l' es di Sigmund Freud. Forse nella tua biblio c'è..."

certo che c'è, e la topica freudiana è fasulla, la rappresentazione del cervello freudiano è stata smentita più volte a tutti i livelli: scientifico, antropologico e psicologico, per esempio il film di Sordi "Un assassino piccolo, piccolo" è eloquente......l'esistenza del nostro Super Io è pura fantasia magica....al protagonista (Alberto Sordi) uccidono accidentalmente il figlio in una rapina mentre si appresta a fare un concorso. Il protagonista cerca il responsabile per ucciderlo con la tortura. Sordi interpretava il padre: castigato e semplice cittadino modello....

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Ciao LEFTFIELD, tu hai scritto

"è la piu' grande cretinata che si possa mai pensare"

dunque cosa differenzia chi uccide, chi vorrebbe farlo e non lo fa, chi lo fa e poi si pente, chi non si pente, e chi non ucciderebbe mai?

Voglio dire se non ho mai ucciso fino ad ora ho buone possibilità di non farlo per il resto della vita?

E se avessi ucciso una volta avrei buone possibilità di rifarlo?

Un saluto.

per uccidere o sei un criminale oppure sei impazzito .

certo ognuno di noi puo' impazzire ma non direi che ognuno di noi impazzendo uccide .

se sei un criminale uccidi consapevolmente quindi qualcosa che nessuno di noi puo' neanche capire.. ( spero ).

la follia omicida... esist,e ma non credo che alberghi in ognuno di noi .. sono casi rari per fortuna ... :D .

sono piu' numerosi i matti che si uccidono

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="merryadoc"]una domanda che butto là...secondo voi la violenza potrebbe essere una risposta.. generica?"

Grazie dell'intervento e ti rispondo con un altra domanda che è determinante per capire cosa è la violenza:

quando si pratica la violenza si prova dolore o piacere???

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le persone sadiche provano un gran piacere..

le persone normali non particano la violenza.. almeno contro gli altri .

poi ci sono i folli che non si rendono neanche conto ..

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Grazie delle risposte,

Vi propongo una riflessione: i criminologi, come ho in precedenza scritto, delineano i profili di chi ha già ucciso.

Utile senza dubbio.

Ma ad oggi non vi è possibilità di capire chi potrebbe uccidere.

Forse penserete che un'indagine di questo tipo andrebbe a ledere la propria personalità. Che sarebbe quantomeno invadente.

Personalmente però credo che "prevenire sia meglio che curare" anche in questo campo.

Se necessita una "cavia" mi sottoporrei volentieri all'esame.

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Per "LEFTFIELD"le persone sadiche provano un gran piacere..e sono folli..

le persone normali non praticano la violenza.. almeno contro gli altri...e se la praticano provano dolore, sofferenza, hanno sintomi, poi ci sono i folli che non si rendono neanche conto ..perchè provano un piacere che si chiama sentimento istintivo......la differenza sta che non hanno sintomi

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Grazie delle risposte,

Vi propongo una riflessione: i criminologi, come ho in precedenza scritto, delineano i profili di chi ha già ucciso.

Utile senza dubbio.

Ma ad oggi non vi è possibilità di capire chi potrebbe uccidere.

Forse penserete che un'indagine di questo tipo andrebbe a ledere la propria personalità. Che sarebbe quantomeno invadente.  

Personalmente però credo che "prevenire sia meglio che curare" anche in questo campo.

Se necessita una "cavia" mi sottoporrei volentieri all'esame.

Mi ricorda un film...

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Grazie delle risposte,

Vi propongo una riflessione: i criminologi, come ho in precedenza scritto, delineano i profili di chi ha già ucciso.

Utile senza dubbio.

Ma ad oggi non vi è possibilità di capire chi potrebbe uccidere.

Forse penserete che un'indagine di questo tipo andrebbe a ledere la propria personalità. Che sarebbe quantomeno invadente.  

Personalmente però credo che "prevenire sia meglio che curare" anche in questo campo.

Se necessita una "cavia" mi sottoporrei volentieri all'esame.

Mi ricorda un film...

Minority report? :D

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certo che c'è, e la topica freudiana è fasulla, la rappresentazione del cervello freudiano è stata smentita più volte  a tutti i livelli: scientifico, antropologico e psicologico,

:riso

Rileggitelo mi sa che nn hai letto bene :cry:

Mi domando una cosa; come mai, se è smentito da tutti, i suoi libri sono sempre sugli scaffali di tutte le librerie da oltre 111 anni.

Come a fatto a risolvere tutti quei casi con una "visione" sbagliata? Fortuna?

Povero Freud....

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Ciao! Io amo molto la psicologia sociale. Ho fatto la tesi su questi argomenti...noi tutti siamo dei potenziali assassini..vedi i conflitti etnici :)...ma anche i fondamentali esperimenti di Milgram....li conoscete?  :D . Bhe ognuno di noi in condizioni particolari, come la presenza dell'autorità, la fretta, l'essere in pubblico...deleghiamo la responsabilità delle nostre azioni e di colpo possiamo uccidere una persona senza sentirci in colpa. In più sono implicate le dinamiche di ruolo...e la depersonbalizzazione....avete presente the experiement no?

Non amo molto le considerazioni che chiamano in ballo la personalità...dovremmo essere una marea di psicopatici allora :)

Milgram... ecco come si chiamava! Di quegli esperimenti ne parlava il

documentario di Alex Gibney sulla vicenda di Enron. Davvero illuminante!

Nemmeno io amo tanto le considerazioni che tirano in ballo la personalità,

però mi domando: essere una marea di psicopatici o comportarsi come

una marea di psicopatici che differenza fa, dal punto di vista pratico?

Non è una domanda retorica, qualche differenza la potrebbe fare...

Non siamo una marea di psicopatici, siamo persone normali che come tali in situazioni determinate siamo dei potenziali assassini...è la situazione ad essere malata... in un serto senso...rende incapaci le persone ad essere empatiche e responsabili...hai presente quante brave persone uccidevano altre nei campi nazisti...? Molto molto triste.

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="Bosko" Freud è stato un grande ha intuito il modello dualistico del processo primario e secondario e Jones il più autorevole dei suoi biografico lo ha riconosciuto, ma il resto (teoria del sogno, teoria pulsionale, energetica, rimozione, topica) oggio sono paccottiglia....semplicmente perchè la scienza è andata avanti e certe teorie sono impropinibili....storicamente è stato uan figura importante...Per quanto riguarda poi i casi clinici..lasciamo perdere...nasocndeva dettagli importanti e falsificava le versioni....

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Nemmeno io amo tanto le considerazioni che tirano in ballo la personalità,

però mi domando: essere una marea di psicopatici o comportarsi come

una marea di psicopatici che differenza fa, dal punto di vista pratico?

Non è una domanda retorica, qualche differenza la potrebbe fare...

Non siamo una marea di psicopatici, siamo persone normali che come tali in situazioni determinate siamo dei potenziali assassini...è la situazione ad essere malata... in un serto senso...rende incapaci le persone ad essere empatiche e responsabili...hai presente quante brave persone uccidevano altre nei campi nazisti...? Molto molto triste.

Uccido, ma non sono davvero io che uccido, è il sistema, io obbedisco

solo agli ordini, è per una causa superiore, non è nemmeno un omicidio

perché chi ammazzo non è davvero un essere umano, è inferiore, è

addirittura dannoso.

Hai mai notato che questo tipo di spiegazioni (sensatissime) rischiano

quasi di alimentare il fenomeno di deresponsabilizzazione che spiegano?

PS: Il film era quello :wink:

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oltreleapparenze ha scritto:

Grazie delle risposte,

Vi propongo una riflessione: i criminologi, come ho in precedenza scritto, delineano i profili di chi ha già ucciso.

Utile senza dubbio.

Ma ad oggi non vi è possibilità di capire chi potrebbe uccidere.

Forse penserete che un'indagine di questo tipo andrebbe a ledere la propria personalità. Che sarebbe quantomeno invadente.

Personalmente però credo che "prevenire sia meglio che curare" anche in questo campo.

Se necessita una "cavia" mi sottoporrei volentieri all'esame.

Mi ricorda un film...

Ciao Ste,

lo spunto non l'ho preso da un film ma da un libro di Patricia Cornwell...

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"Non siamo una marea di psicopatici, siamo persone normali che come tali in situazioni determinate siamo dei potenziali assassini...è la situazione ad essere malata... in un serto senso...rende incapaci le persone ad essere empatiche e responsabili...hai presente quante brave persone uccidevano altre nei campi nazisti...? Molto molto triste."

Tutto vero.

Ma chi ha creato quella particolare situazione non era un altro essere umano come noi?

Il fatto che qualcuno ci abbia ordinato di uccidere non ci toglie la responsabilità che quel gesto comporta.

Mai.

Ne in pace ne in guerra.

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"Non siamo una marea di psicopatici, siamo persone normali che come tali in situazioni determinate siamo dei potenziali assassini...è la situazione ad essere malata... in un serto senso...rende incapaci le persone ad essere empatiche e responsabili...hai presente quante brave persone uccidevano altre nei campi nazisti...? Molto molto triste."

Tutto vero.

Ma chi ha creato quella particolare situazione non era un altro essere umano come noi?

Il fatto che qualcuno ci abbia ordinato di uccidere non ci toglie la responsabilità che quel gesto comporta.  

Mai.  

Ne in pace ne in guerra.

Sono d'accordo. Per l'appunto gli esperimenti citati da Rain, e anche

altri (come quelli di Salomon Asch, per esempio) non dimostrano che

non siamo responsabili, ma mettono in luce come e perché perdiamo

il senso di responsabilità, quali sono le condizioni che ci spingono a

a renderci esecutori, o complici attivi e passivi dei crimini più atroci.

Dal punto di vista preventivo queste cose possono avere importanza.

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Io giurerei che la violenza nasce dal dolore, tanto per rispondere ad emiliano...

non saprei dire se praticare la violenza porta dolore o piacere, ma scommetterei sul primo.

nel senso che comunque sia la violeza mi sembra essere l'espressione di un disagio profondo, aggravato da alcune situazioni, come appunto dicevate.

questo disagio, questa incapacità di venire in contatto con la situazione e con le emozioni che suscita in noi da vita ad una reazione che porta a distruggere la situazione, la persona a cui attribuiamo quel dolore...

un pò contorto :wink:

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Per nulla contorto. La tua ipotesi spiegherebbe bene molte situazioni di

violenza (non solo fisica), come ad esempio quella tra persone molto vicine.

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