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allora, che senso ha...? :-)


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Ok...saranno seghe mentali, ma mi sembra che tutto il forum sia tutta una sega mentale... :-) Quindi passo questa sega mentale a voi lettori del forum, sempre abbia la voglia di porsi la domanda. Premetto dicendo che -a dir si voglia- tutti hanno un'opinione. Quando si afferma qualcosa è sempre un'opinione (indipendentemente se si è vissuta quella cosa o no). Nella dialettica è così (si può approfondire anche questo tema). Detto questo anch'io ho un'opinione che non esporrò (almeno ora). Fatta questa premessa passo alle domande. Ammetiamo che siamo già nel Tutto; se siamo nel Tutto, e quello che ci separa è l'ego (per qualcuno è solo la mente), perchè è stato creato l'ego o la mente? Perchè Dio (ammetendo che esista), o l'Uno, o il Tutto, o l'universo o l'evoluzione, ha creato un organo così strano in grado di auto-illuderci, di auto ingannarci e di separarci dal Tutto? Perchè ci ha lasciato questa falla? Questo ego temporaneo che ha una nascita e una morte fisica, e che ci fa percepire il tempo (probabilmente illusorio perchè percepito solo dall'ego) che scopo ha nel Tutto? E' stato creato (o si è creato) per un motivo oscuro o solo per il motivo ben preciso di "morire", che sia durante la sua esistenza temporale o alla morte del corpo che l'accompagna? Perchè sono state permesse nella mente umana le identificazioni e l'illusione di essere separati da Tutto e dagli altri? Se siamo nel Tutto perchè ci è stato dato un corpo (che ci limita volente o nolente attraverso la pelle) e una mente illusoria o con la possibilità di auto-illudersi, identificarci e separarci? Non avremmo potuto essere semplicemente energia nel Tutto (probabilemente lo siamo)? Se dopo la morte fisica dell'ego e della struttura che lo accompagna (il corpo) ci si fonde di nuovo nel Tutto, cancellando quella divisione illusoria che l'ego stesso creava nella vita "materiale", che scopo ha assumere per il Tutto un corpo (e di conseguenza un ego), in un arco di tempo ben preciso? Lo scopo di questa creazione qual'è? Qualcosa o qualcuno che deve fare esperienza? Se c'è un'esperienza da fare, chi la fa? L'ego? L'anima (per chi ci crede)? Il Tutto che deve darsi forme diverse e auto ricrearsi, moltiplicarsi, lasciando spazio anche ad una forma di creazione che chiamiamo ego, che ha la tendenza all'auto illusione? Il Tutto che crea qualcosa di "separato" in se stesso (che contraddizione!)? Il Tutto che si dimentica di qualcosa? E ancora, il Tutto è in evoluzione, ha una sua evoluzione?

Le domande potrebbero essere molte... Mi fermo qui. Qualcuno dirà che sono domande dell'ego, della mente e va bene (anche se potrebbero essere domande di un "cercatore" che provengono dal "cuore" e non dalla mente). Ci si dira che basta essere presenti, osservare per Essere, fermare la mente e cose di questo tipo. Ma comunque queste sono domande che da millenni si fanno...Nell'antichità ci si chiedeva: "chi sono? Da dove vengo? Dove sto andando?"..da li è partita la ricerca della "conoscenza di se stessi" e del ruolo che ha questo essere (che incarniamo?) separato o unito al tutto...Se l'ego esiste (come esiste la mente umana) ha un suo scopo (o ha avuto un suo scopo?), anche se perpetua illusione (ma perpetuerà veramente solo illusione?). In sintesi la domanda che pongo potrebbe essere: se veniamo dal Tutto e ritorniamo al Tutto, perchè ci ritroviamo con questa mente che ci separa dal Tutto, e non ci fa vedere o cogliere le cose come sono?

Sono stato un pò ripetitivo, e me ne scuso...Però volevo che la domanda fosse la più chiara possibile...spero di esserlo stato :-)

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Ciao,scusa se mi permetto ......ma chi è stato.....che cosa ti è successo,perchè......fermati un attimo.....non ci prendiamo troppo sul serio suvvia,la vita è bella,parla delle cose belle che a te piacciono(esistono?) di tanto in tanto tornare bambini ci fa bene.A te per esempio ti piace fare una stravaganza,che sò ballare,prendersi in giro,giocare.....già la vita è complicata poi ci mettiamo anche noi,dai su racconta una esperienza bella divertente facci anche sorridere ,è non intristire (ricordi la terapia pacth adams) ecco magari se ci racconti una esperienza del genere sarai ancora più apprezzato.Con molto affetto ANTONIO

P.S.TI PIACE LA TAMMORRA.

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Ciao,scusa se mi permetto ......ma chi è stato.....che cosa ti è successo,perchè......fermati un attimo.....non ci prendiamo troppo sul serio suvvia,la vita è bella,parla delle cose belle che a te piacciono(esistono?) di tanto in tanto tornare bambini ci fa bene.A te per esempio ti piace fare una stravaganza,che sò ballare,prendersi in giro,giocare.....già la vita è complicata poi ci mettiamo anche noi,dai su racconta una esperienza bella divertente facci anche sorridere ,è non intristire (ricordi la terapia pacth adams) ecco magari se ci racconti una esperienza del genere sarai ancora più apprezzato.Con molto affetto ANTONIO

P.S.TI PIACE LA TAMMORRA.

L'ho gia detto una volta...:-) la tammorra non esiste...e nemmeno la bafia....

Firmato

Don Ceccinielo da Montecastrocanzaro Ligure

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In sintesi la domanda che pongo potrebbe essere: se veniamo dal Tutto e ritorniamo al Tutto, perchè ci ritroviamo con questa mente che ci separa dal Tutto, e non ci fa vedere o cogliere le cose come sono?

Sono stato un pò ripetitivo, e me ne scuso...Però volevo che la domanda fosse la più chiara possibile...spero di esserlo stato :-)

per cio che osservo (potrei sbagliare) dico che (uso una metafora)

l'uomo è come un tubo che dovrebbe godere del tutto che lo attraversa, (il tubo è corpo-mente)...

ma .....un tappo , un voler la continuazione di una gioia, ha formato un tappo, il desiderio, il voler diverso da cio che è......ha creato un immagine di se....che è un tappo in fondo al tubo.....siamo pieni di contenuto cio che entra in noi si sporca e mischia al vecchio contenuto e noi lo cogliamo in maniera soggettiva e non riusciamo a coglierne (ad essere) la spiritualità n cio che è....

dunque la mente crede di essere il suo contenuto (il contenuto del tubo) mentre è il tubo.....cosa accade che il contenuto prova a gioire a godere dell'esterno ma non ci può riuscire devo tornare ad essere tubo ed eliminare il tappo......

spero di aver dato una spiegazione metaforica chiara......

Per me (mio) è verità, ma potrei illudermi......per me tubo...tutto cio non ha nessuna importanza conta solo cio che adesso vi passa in mezzo.......ma il tubo per manifestarsi a semper bisogno di mio

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L'ho gia detto una volta...:-) la tammorra non esiste...e nemmeno la bafia....

Firmato

Don Ceccinielo da Montecastrocanzaro Ligure

Bene aldilà della tammorra(che esiste)sei d'accordo su ciò che ho scritto?

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Bene aldilà della tammorra(che esiste)sei d'accordo su ciò che ho scritto?

D'accordo di cosa?...Ho posto una domanda...come altre che vengono esposte sul forum.. La si può ignorare, come leggere o dare una risposta...non mi pongo il problema. Anzi non esiste problema...

La Tammorra esiste? sul serio? mi è sfuggito qualcosa allora... :-)

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D'accordo di cosa?...Ho posto una domanda...come altre che vengono esposte sul forum.. La si può ignorare, come leggere o dare una risposta...non mi pongo il problema. Anzi non esiste problema...

La Tammorra esiste? sul serio? mi è sfuggito qualcosa allora... :-)

Bene ti dirò di più,ma a te ti piace giocare?la mia è una considerazione se ti va bene altrimenti puoi anche non rispondere.Resta comunque il mio rispetto per i tuoi pensieri.

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Bene ti dirò di più,ma a te ti piace giocare?la mia è una considerazione se ti va bene altrimenti puoi anche non rispondere.Resta comunque il mio rispetto per i tuoi pensieri.

Certo che mi piace giocare...la vita è un gioco. Magari è un gioco serio per il nostro ego, ma resta comunque un gioco se si osserva il tutto. Bello l'esempio di Mio....

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Bene ti dirò di più,ma a te ti piace giocare?la mia è una considerazione se ti va bene altrimenti puoi anche non rispondere.Resta comunque il mio rispetto per i tuoi pensieri.

Antius io scherzo e gioco, ma non c'è nulla di personale. Io scherzo per scherzare e gioco per giocare. Non era mio intenzione fare battute o denigrare ne te, ne la domanda. Ho fatto una battuta prendendomi in giro, ridendo delle cose. Ti chiedo scusa se non ci siamo capiti. Quindi non c'è nulla di personale in quello che ho risposto (la battuta), ne per la domanda, ne per tutto il resto. Non so neanche cos'è la tammorra....(se non ricordo male avete parlato tempo fa di un ballo?)..ciao Antius :-)

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Mi piace essere un tubo... <_<

per quanto riguarda la domanda...so dire che quando cominciai a pensare a queste cose avevo 16 anni...sdraita sul mio letto..tutte le sere mi bombardavo di domande...il risultato?...il tubo è andato in surriscaldamento...arrivavo a un punto in cui mi sembrava di impazzire...il vuoto..niente...tutto scappava...non esisteva logica, pensiero che potesse farmi capire qualcosa...perché esiste tutto? Tutto ciò che esiste, perché esiste? Se non esistesse cosa ci sarebbe? Cosa sono lo spazio e il tempo?

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La tua domanda è un'altra lo so, ma io non concepisco nemmeno il Tutto...sarò limitata probabilmente...

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Cosa sono lo spazio e il tempo?

nulla se non c'è un punto da dove misurare

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Antius io scherzo e gioco, ma non c'è nulla di personale. Io scherzo per scherzare e gioco per giocare. Non era mio intenzione fare battute o denigrare ne te, ne la domanda. Ho fatto una battuta prendendomi in giro, ridendo delle cose. Ti chiedo scusa se non ci siamo capiti. Quindi non c'è nulla di personale in quello che ho risposto (la battuta), ne per la domanda, ne per tutto il resto. Non so neanche cos'è la tammorra....(se non ricordo male avete parlato tempo fa di un ballo?)..ciao Antius :-)

Non ti proccupare io non mi offendo mai (ove mai mi avessi offeso)la tammorra è uno strumento a forma di tamburello,che emette un suono che insieme ad altri strumenti si parte in un ballo popolare un pò simile alla pizzica salentina.

p.s.avete trovato l'ego.

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Non ti proccupare io non mi offendo mai (ove mai mi avessi offeso)la tammorra è uno strumento a forma di tamburello,che emette un suono che insieme ad altri strumenti si parte in un ballo popolare un pò simile alla pizzica salentina.

p.s.avete trovato l'ego.

Ma è uno strumento napoletano o pugliese la Tammorra?

L'ego è un pò come la camorra invece, si nasconde bene... :D: :-)

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Ma è uno strumento napoletano o pugliese la Tammorra?

L'ego è un pò come la camorra invece, si nasconde bene... :Hmmmph: :-)

La tammorra è uno strumento popolare.La camorra?non so di cosa parli

che cosa è NAPOLI e composta da circa un milione è duecentomila abitanti,è la

patria di grandi intellettuali,pensatori,musicisti,artisti.Io faccio parte di questa schiera,

il resto non lo conosco.Ti ringrazio del tempo prezioso dedicatomi. :shok:

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Ma è uno strumento napoletano o pugliese la Tammorra?

L'ego è un pò come la camorra invece, si nasconde bene... :unsure: :-)

.....ahhhhhhhhhh questa "Puglia" che tornaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!

......ahhhhhhhhhh quest' Ego che non ci abbandonaaaaaaaaaaaaaa!!!

.............Arghhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!! :D:

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Ok...saranno seghe mentali, ................ Ammetiamo che siamo già nel Tutto; se siamo nel Tutto, e quello che ci separa è l'ego (per qualcuno è solo la mente), perchè è stato creato l'ego o la mente? Perchè Dio (ammetendo che esista), o l'Uno, o il Tutto, o l'universo o l'evoluzione, ha creato un organo così strano in grado di auto-illuderci, di auto ingannarci e di separarci dal Tutto? Perchè ci ha lasciato questa falla?............................ e una mente illusoria o con la possibilità di auto-illudersi, identificarci e separarci? ..............................................

Non avremmo potuto essere semplicemente energia nel Tutto (probabilemente lo siamo)? ............................In sintesi la domanda che pongo potrebbe essere: se veniamo dal Tutto e ritorniamo al Tutto, perchè ci ritroviamo con questa mente che ci separa dal Tutto, e non ci fa vedere o cogliere le cose come sono?

Sono stato un pò ripetitivo, e me ne scuso...Però volevo che la domanda fosse la più chiara possibile...spero di esserlo stato :-)

Ciao TempoFuoriLuogo,

Ti riporto un pensiero di Sailor Bob Adamson durante un colloquio con James Braha: "Il conoscere non è né il conoscitore, né il conosciuto. E’ solo quanto succede ora: il conoscere che sta succedendo. E’ un’attività che è energia. La pura intelligenza-energia è l’attività stessa del conoscere. Tutto qui. Il mondo appare e scompare in questa conoscenza pura. L’apparire e lo scomparire può essere solo concettualizzato da un punto di riferimento - da una falsa credenza! Per esempio prendi il vedere. Stai vedendo ora no? In seguito salta su il pensiero ‘Io vedo’. Ma il fatto reale di vedere succedeva prima del pensiero. Il pensiero ha creato uno pseudo-vedente. Quando dici: ’Io vedo l’albero’, crei un pseudo-soggetto - un soggetto ed un oggetto nella forma. Ma può esserci un vedente ed un visto senza il vedere? Quelle sono solo etichette che vi attacchiamo. Come il pensatore ed il pensato. Ricorda sempre quello che diceva Nisargadatta: ’Cerchi di afferrarlo con un concetto e fallisci. Ed è normale che tu fallisca, perché non potrai mai afferrarlo con un concetto!’ Devi smettere di concettualizare tutto quanto. Tutto succede da sé. E …non succede nulla.

Io credo, di riflesso a quanto soprascritto, che: a prescindere dal fatto che uno riesca o meno ad essere schiavo dei concetti, dalle convinzioni, da immagini illusorie la vita farà il suo corso, ed il suo corso è la trasformazione. Opporsi alla traformazione accumulando conoscenza al fine di renderla immortale è un processo che confonde quello che è di natura semplice ed è alla portata dei nostri sensi. Per me la coscienza immortale è inutile, inevitabilmente utile è la trasformazione.

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Ciao TempoFuoriLuogo,

Ti riporto un pensiero di Sailor Bob Adamson durante un colloquio con James Braha: "Il conoscere non è né il conoscitore, né il conosciuto. E’ solo quanto succede ora: il conoscere che sta succedendo. E’ un’attività che è energia. La pura intelligenza-energia è l’attività stessa del conoscere. Tutto qui. Il mondo appare e scompare in questa conoscenza pura. L’apparire e lo scomparire può essere solo concettualizzato da un punto di riferimento - da una falsa credenza! Per esempio prendi il vedere. Stai vedendo ora no? In seguito salta su il pensiero ‘Io vedo’. Ma il fatto reale di vedere succedeva prima del pensiero. Il pensiero ha creato uno pseudo-vedente. Quando dici: ’Io vedo l’albero’, crei un pseudo-soggetto - un soggetto ed un oggetto nella forma. Ma può esserci un vedente ed un visto senza il vedere? Quelle sono solo etichette che vi attacchiamo. Come il pensatore ed il pensato. Ricorda sempre quello che diceva Nisargadatta: ’Cerchi di afferrarlo con un concetto e fallisci. Ed è normale che tu fallisca, perché non potrai mai afferrarlo con un concetto!’ Devi smettere di concettualizare tutto quanto. Tutto succede da sé. E …non succede nulla.

Io credo, di riflesso a quanto soprascritto, che: a prescindere dal fatto che uno riesca o meno ad essere schiavo dei concetti, dalle convinzioni, da immagini illusorie la vita farà il suo corso, ed il suo corso è la trasformazione. Opporsi alla traformazione accumulando conoscenza al fine di renderla immortale è un processo che confonde quello che è di natura semplice ed è alla portata dei nostri sensi. Per me la coscienza immortale è inutile, inevitabilmente utile è la trasformazione.

Sono d'accordo che la vita fa il suo corso indipendentemente da tutto. volendo la si può chiamare evoluzione? Ma a mio pare è sempre una visione filosofica "mentecentrica"... Il ritorno alla coscienza immortare riguarda il "cuore"...(qui si aprirebbe un discorso troppo ampio)...infine dire che "la coscienza immortale è inutile, ma la trasformazione è utile" comunque resta una definizione, un concetto, un opinione soggettiva....e non toglie nulla al fatto che io possa pensare e dare un senso diverso al tutto. Sono solo punti di vista diversi di una sola filosofia. Le tradizioni ce lo dicono.....

Finisco col dire che noi poi qui stiamo vedendo tutto dal punto di vista della mente...Ma provate ad immaginare un forte dolore del corpo. Il dolore fisico tradotto dalla mente si sente eccome. Prova a fare un discorso del genere ad una persona che ha un forte dolore, una malattia...Riusciremmo a dire le stesse cose a tale persona anche se le riteniamo vere o sono vere?

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Sono d'accordo che la vita fa il suo corso indipendentemente da tutto. volendo la si può chiamare evoluzione? Ma a mio pare è sempre una visione filosofica "mentecentrica"... Il ritorno alla coscienza immortare riguarda il "cuore"...(qui si aprirebbe un discorso troppo ampio)...infine dire che "la coscienza immortale è inutile, ma la trasformazione è utile" comunque resta una definizione, un concetto, un opinione soggettiva.................... Prova a fare un discorso del genere ad una persona che ha un forte dolore, una malattia...Riusciremmo a dire le stesse cose a tale persona anche se le riteniamo vere o sono vere?

Hai detto il vero TempoFuoriLuogo ho espresso un concetto e ho creato separazione, :D:, ora dico coscienza immortale - trasformazione è tutto utile o inutile abbiamo la libertà di concederci la convinzione che più sentiamo. L'incofutabile continua trasformazione di cui facciamo parte, non è concettualizzabile perchè è qualcosa che i nostri occhi vedono senza il bisogno di definizioni mentali, evoluzione è una cosa che includerebbe una partenza da un punto, ma quale punto, il big bang o la crazione biblica, perchè è necessaro partire da qualcosa?.

La coscienza immortale può riguardare il cuore, l'anima, i polmoni o qualunque simbolo tu voglia, rimane un concetto, per me di dubbia utilità.

Quello che è indubbio è il nostro corpo e le sue possibilità fisiche, il suo dolore o il suo benessere tuttavia sensazioni non oggettive Es. : c'è chi prova benessere nel dolore e chi prova dolore nel benessere, secondo me è una interpretazione personale.

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Hai detto il vero TempoFuoriLuogo ho espresso un concetto e ho creato separazione, :D:, ora dico coscienza immortale - trasformazione è tutto utile o inutile abbiamo la libertà di concederci la convinzione che più sentiamo. L'incofutabile continua trasformazione di cui facciamo parte, non è concettualizzabile perchè è qualcosa che i nostri occhi vedono senza il bisogno di definizioni mentali, evoluzione è una cosa che includerebbe una partenza da un punto, ma quale punto, il big bang o la crazione biblica, perchè è necessaro partire da qualcosa?.

La coscienza immortale può riguardare il cuore, l'anima, i polmoni o qualunque simbolo tu voglia, rimane un concetto, per me di dubbia utilità.

Quello che è indubbio è il nostro corpo e le sue possibilità fisiche, il suo dolore o il suo benessere tuttavia sensazioni non oggettive Es. : c'è chi prova benessere nel dolore e chi prova dolore nel benessere, secondo me è una interpretazione personale.

E' sempre una questione di definizioni. e di dialettica. Evoluzione può significare qualsiasi cosa in base al valore che gli dai. Per me se qualcosa è in trasformazione è anche in evoluzione (ma giustamente dal tuo punto di vista potrebbe non esserlo). Per quanto ne so potrebbe essere partito da un punto o oppure no. Nessuno può affermare di saperlo. Per quanto riguarda la coscienza immortale fai bene a non porti il problema, se senti che il corpo è l'unico tuo strumento.....Anche questa è una opinione che riguarda il tuo vissuto e il tuo sentire.

V'è da dire poi che per comunicare e cercare di capirci abbiamo tutti bisogno di definizioni. Il linguaggio di per se è definizione, è limitare. In società è impossibile non avere definizioni.

Concludo che forse di oggettivo per quanto riguardo alcune cose, non esiste nulla perchè nel momento in cui ne parliamo lo definiamo. Tutto viene filtrato dalla mente che lo lo traduce in linguaggio, paragonandolo e limitandolo a concetti già acquisiti.

Per quanto riguarda il dolore non intendevo quello psichico, ma in quello fisico. Non so chi posa provar piacere nel prendersi una martellata su un dito...:-) :cray:

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E' sempre una questione di definizioni. e di dialettica. Evoluzione può significare qualsiasi cosa in base al valore che gli dai. ......................Per quanto riguarda il dolore non intendevo quello psichico, ma in quello fisico. Non so chi posa provar piacere nel prendersi una martellata su un dito...:-) :D:

Sono daccordo ciascuno di noi ha una sua interpretazione, la dialettica e il significato delle parole è utile per non creare confusione o incomprensione. Se parli di evoluzione, io appoggiandomi al significato della parola, sento di dirti che consideri qualcosa di diverso dalla trasformazione. Sei comunque libero di farlo, le definizioni sono state affibbiate in base a concetti soggettivi, io però non comprenderei.

Per quel che riguarda sentire il corpo e i suoi stimoli piuttosto che la mente e i suoi pensieri, non credo sia utile parlare di giusto o sbagliato, se ne hai voglia possiamo parlarne senza la necessità di giungere ad una conclusione.

Per quel che riguarda il dolore fisico mi vien da pensare ai fachiri, che raggiungono con la meditazione un controllo sul fisico liberandolo dal dolore, o anche hai masochisti che interpretano il dolore in maniera positiva.

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io rispetto molto le persone sapienti , persone che hanno una profonda e vera intelligenza intellettuale.

ma certe volte mi accorgo che si va' oltre ,e la logica e' tralasciata.

quand'ero bambino andavo al cinema a vedere tarzan , all'uscita ci si radunava per chiacchierare

e molte volte ci si discuteva cosa avrebbe dovuto significare un certo richiamo di tarzan a cita.

c'erano tante ipotesi ma io vedevo solo un'uomo in mutande piuttosto brutte che urlava

ad una scimmia..........forse nn avevo capto il film!!

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  • 4 months later...

questa è la più bella discussione a cui io abbia mai potuto partecipare, so che non dovrei essere così felice in questo momento (per il fatto dell'equilibrio degli opposti), ma sono disposto a mandare tutto a gambe all'aria per questo mio messaggio che sto per scrivere (se non si capisce sto scherzando, qui vedo che lo fate un po tutti... cmq sono contento davvero).

voglio riportare in auge questa discussione con una mia domanda (sembra stupida ma non guardatela superficialmete), voglio far capire l'impossibilità di rispondere alle domande poste da TempFuoriLuogo, lancio la sfida:

QUANTE MANI AVEVA IL BUDDHA?

vediamo vediamo chi risponde...

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QUANTE MANI AVEVA IL BUDDHA?

più di due... e comunque una quantità simbolica (superiore a quella dell' uomo) per esprimere grandi potenzialità.

se veniamo dal Tutto e ritorniamo al Tutto, perchè ci ritroviamo con questa mente che ci separa dal Tutto, e non ci fa vedere o cogliere le cose come sono?

Può essere che esiste Dio e che noi siamo esseri subalterni che non meritano di cogliere l' essenza delle cose

Può essere che occorre un faticoso percorso interiore per cogliere l' essenza delle cose

Può essere che il Tutto sia il risultato di un uso spregiudicato delle facoltà intellettive

Ognuno ha la sua teoria e se le menti sono aperte se ne può parlare senza la pretesa di aver ragione e di insegnare...

Per quanto mi riguarda se il Tutto è tutto potrebbe tranquillamente essere l' insieme delle teorie di tutti, dal più colto al più ignorante, dal più superficiale al più profondo, dal più piccolo al più grande............

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