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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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cosa cerca uno terapeuta nel rapporto con un pz?

se alimenta la dipendenza, la propria idealizzazione, allora credo che la sofferenza per la fine di una terapia ci possa anche stare.

ma se si tratta di una relazione emancipante, allora non si può che essere soddisfatti di essere riusciti a portare a termine un percorso psicoterapico.

comunque anche un terapeuta ha una separazione da elaborare, su questo non c'è dubbio...

è la stessa cosa del genitore: c'è quello che sa che il figlio non è "suo", e che il suo ruolo sarà quello di insegnargli a camminare sulle proprie gambe, e c'è quello che ha delle difficoltà ad accettare che il figlio ce la farà anche senza di lui.

ritengo che sarebbe un bene, per qualunque terapeuta, una bella analisi personale, anche se di un orientamento che non la ritiene indispensabile...

ci sono poi anche i figli che, per cause particolari, avranno bisogno di un genitore accanto per lungo, lungo tempo...

voglio escludere da questa considerazione quei genitori che hanno invece loro bisogno dei figli per più tempo possibile...spero che tra i terapeuti questo non succeda.

ecco l'esempio dei genitori, proprio come pensavo!!!! In effetti io lo vedo proprio così!!!!

Ma davvero alcuni orientamenti non prevedono la terapia personale??? Saranno quelli che non hanno orientamento analitico??? :D:

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Mi piacerebbe sapere un po' da tutte come è stato preso l'accordo sulla frequenza delle sedute...

ciao Ilaria, proprio nell'ultima seduta fra quelle preliminari con la mia nuova psicoterapeuta abbiamo deciso di fare una seduta alla settimana e lei mi ha detto molto chiaramente che ce ne vorrebbero in realtà almeno due, però tenedo conto del contesto storico in cui viviamo, preferisce mantenere le sedute a una la settimana, con l'impegno da parte di entrambe di aumentarne il numero nei periodi di maggiore importanza per la terapia, e comunque decidendolo insieme e tenendo sempre conto delle possibilità di entrambe....soprattutto mie in realtà.... ^_^

Io dal canto mio avrei fatto volentieri due sedute, e anche più :D: , però appunto sarebbe un vero e proprio salasso per il budget familiare....peccato però!!!! :D:

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Ieri durante la seduta il mio psi mi parlava degli enormi progressi che abbiamo fatto, lo ascoltavo e pensavo: stai a vedere che mi dice che sto bene e che non ha più senso che venga da lui.

Ieri, paradosso dei paradossi, ero di fronte ad un medico ed ho avuto la netta paura di essere guarita!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Ieri durante la seduta il mio psi mi parlava degli enormi progressi che abbiamo fatto, lo ascoltavo e pensavo: stai a vedere che mi dice che sto bene e che non ha più senso che venga da lui.

Ieri, paradosso dei paradossi, ero di fronte ad un medico ed ho avuto la netta paura di essere guarita!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

perchè paura??? Potessi setire io di essere "guarita"!!!!

Ragazze posso capire il distacco ma pensare di essere guarite è la cosa più bella che le mie orecchie possano sentire al momento!!!!

E comunque che io sappai il distacconon è repentino, ma molto graduale, si diminuiscono le sedute da una alla settimana a una ogni due e poi così via dicendo, in modo da soffrirne il meno possibile....no?

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perchè paura??? Potessi setire io di essere "guarita"!!!!

Ragazze posso capire il distacco ma pensare di essere guarite è la cosa più bella che le mie orecchie possano sentire al momento!!!!

E comunque che io sappai il distacconon è repentino, ma molto graduale, si diminuiscono le sedute da una alla settimana a una ogni due e poi così via dicendo, in modo da soffrirne il meno possibile....no?

Si infatti,ripensandoci ora, solo una pazza può aver paura di guarire perché altrimenti si deve staccare dallo psi........... ergo non sono "guarita" e posso stare tranquilla che ancora sto lì :D:

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Judi, "soffrire" mi sa un tantino esagerato, magari gli dispiace questo si.
ritorno sul discorso "fine terapia e conseguente dolore paziente-psicoterapeuta", sono d accordo con voi che ci siano da parte del terapeuta così come da parte del paziente delle emozioni, da qui a dire che lo psicoterapeuta soffre quanto e come il paziente per il distacco, secondo me ce ne corre.
certo sono d'accordo in effetti soffrire è un parolone :D:

mammamia tutte a martellarmi perché ho scritto "soffrire" :Hmmmph:

mica intendevo che si buttino dalla finestra per la disperazione... -_-

Forse la mia frase è risultata più melodrammatica di quanto in realtà non fosse...

Glielo chiederei al mio psi, che so sarebbe onesto nella risposta. Però non vorrei che sembrasse una domanda fatta per avere conferme su di me..per cui, meglio di no!

visto che l'ho già stressato abbastanza...

Per rispondere a Ilaria...col mio non abbiamo concordato, è partito subito con una seduta. Non so neanche se lui abbia pazienti con cui fa 2 sedute la settimana. A volte invidio che ne fa due, ma in realtà preferisco così...io diventerei troppo dipendente. Mi sembrerebbe di non poter camminare senza "stampella"...mentre durante la settimana faccio in tempo a vivere diversi stati d'animo, crisi...e me la devo cavare da sola, prima della seduta successiva!

Si capisce qualcosa di quello che intendo?

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mammamia tutte a martellarmi perché ho scritto "soffrire" :Hmmmph:

mica intendevo che si buttino dalla finestra per la disperazione... :D:

Forse la mia frase è risultata più melodrammatica di quanto in realtà non fosse...

Glielo chiederei al mio psi, che so sarebbe onesto nella risposta. Però non vorrei che sembrasse una domanda fatta per avere conferme su di me..per cui, meglio di no!

visto che l'ho già stressato abbastanza...

Per rispondere a Ilaria...col mio non abbiamo concordato, è partito subito con una seduta. Non so neanche se lui abbia pazienti con cui fa 2 sedute la settimana. A volte invidio che ne fa due, ma in realtà preferisco così...io diventerei troppo dipendente. Mi sembrerebbe di non poter camminare senza "stampella"...mentre durante la settimana faccio in tempo a vivere diversi stati d'animo, crisi...e me la devo cavare da sola, prima della seduta successiva!

Si capisce qualcosa di quello che intendo?

magari hai ragione tu Judi, loro soffrono come noi per il distacco, siccome questa cosa mi incuriosisce la prox volta glielo chiedo -_-

Si, si capisce perfettamente quello che volevi dire, e sono in accordo con te. Figurati che io lo vedo ogni 15 giorni, alle volte mi manca (sopratutto in questo momento di periodo idilliaco tra noi) e vorrei vederlo più spesso, ma i giorni di intervallo mi servono a rimanere nella realtà del rapporto che ho con lui, altrimenti il mio transfert tende a prendere il sopravvento!!!!!

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ciao

per quanto riguarda il 'soffrire'da parte dello psi........x il distacco, non posso rispondere se mi baso sulla mia esperienza,perchè per me è sicuramente NO(il mio son sicura che non soffre!)!

Poi ogni persona lo vive a suo modo.........ogni psi è diverso e quindi entreranno in gioco i propri sentimenti........

Per quanto riguarda la frequenza (ovviamente come potrevo oppormi non sia mai!)l'ha decisa lui........sulla base di quello che gli ho detto la prima seduta...........

E poi mi piacerebbe sapere quale orientamento non preveve il supporto del supervisore........

Sta sera ho la seduta fra un po' vado..........

baci a tutte

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io non lo so....

ho un grosso transfer con la mia psicologa on-line...

abbiamo fatto due sedute di seguito....

ma niente mi ha cacciato a calci in culo....

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Glielo chiederei al mio psi, che so sarebbe onesto nella risposta. Però non vorrei che sembrasse una domanda fatta per avere conferme su di me..per cui, meglio di no!

ah...non perché non mi basti la risposta di Emilio! :Hmmmph:

E' che mi piacerebbe sentire l'esperienza di qualcuno che ha avuto...chessò...un paziente in terapia per dieci anni.

Dieci anni a me sembrano un'eternità!

Tutto qui! -_-

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ciao Ilaria, proprio nell'ultima seduta fra quelle preliminari con la mia nuova psicoterapeuta abbiamo deciso di fare una seduta alla settimana e lei mi ha detto molto chiaramente che ce ne vorrebbero in realtà almeno due, però tenedo conto del contesto storico in cui viviamo, preferisce mantenere le sedute a una la settimana, con l'impegno da parte di entrambe di aumentarne il numero nei periodi di maggiore importanza per la terapia, e comunque decidendolo insieme e tenendo sempre conto delle possibilità di entrambe....soprattutto mie in realtà.... ^_^

Io dal canto mio avrei fatto volentieri due sedute, e anche più :D: , però appunto sarebbe un vero e proprio salasso per il budget familiare....peccato però!!!! :Hmmmph:

è proprio un peccato dover risparmiare su se stessi, ma questa è la realtà...

-_-

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Per rispondere a Ilaria...col mio non abbiamo concordato, è partito subito con una seduta. Non so neanche se lui abbia pazienti con cui fa 2 sedute la settimana. A volte invidio che ne fa due, ma in realtà preferisco così...io diventerei troppo dipendente. Mi sembrerebbe di non poter camminare senza "stampella"...mentre durante la settimana faccio in tempo a vivere diversi stati d'animo, crisi...e me la devo cavare da sola, prima della seduta successiva!

Si capisce qualcosa di quello che intendo?

credo di aver capito..

io ho un problema diverso.il fatto che sia la mia seconda terapia ha reso più difficile l'instaurarsi di un rapporto stretto, un po' perchè il mio vero transfert tosto (e molto doloroso) l'ho avuto col precedente terapeuta (uomo) sia perchè la nuova analista ha un modo di porsi tale ( gentile,soft,una che invade poco la scena) che mi sono sempre sentita libera mentalmente da questa tipa, il pensiero di lei non occupa molto del mio tempo al di fuori della seduta.Il passaggio da due a una volta oltre ad aver sollevato tutto l'inevitabile polverone di sentimenti d'abbandono, di perdita e simili, ha anche sfilacciato un po' la terapia: sento che mi raggiunge di meno, non rappresenta per me un riferimento sicuro, un appiglio,in quella stanza mi sento di passaggio ..tutto questo non mi diverte nemmeno un po',anzi..

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ciao

per quanto riguarda il 'soffrire'da parte dello psi........x il distacco, non posso rispondere se mi baso sulla mia esperienza,perchè per me è sicuramente NO(il mio son sicura che non soffre!)!

Poi ogni persona lo vive a suo modo.........ogni psi è diverso e quindi entreranno in gioco i propri sentimenti........

Per quanto riguarda la frequenza (ovviamente come potrevo oppormi non sia mai!)l'ha decisa lui........sulla base di quello che gli ho detto la prima seduta...........

E poi mi piacerebbe sapere quale orientamento non preveve il supporto del supervisore........

Sta sera ho la seduta fra un po' vado..........

baci a tutte

ciao elli,

ho l'impressione che i cognitivo-comportamentali poichè non hanno l'obbligo di fare un'analisi personale e didattica per esercitare il mestiere di terapeuta siano forse meno sensibili all'utilità della supervisione...ma non vorrei sparare una cavolata...

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sinceramente 2 volte a settimana mi sembra troppo, a me non è mai capitato, non credo che siano molti a praticare 2 sedute a settimana....

ora già da un lungo periodo vado ogni 15 giorni...

prima credevo fosse impossibile, e invece alla fine se ti senti dipendente lo sei anche con 1 volta al mese e con 2 sedute a settimana nn cambia niente,

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mi prendo la responsabilità di generare confusione a volte...quindi cercherò di rispondere:

supervisione ed analisi sono 2 cose diverse.

la supervisione credo che la facciano gli psicoterapeuti di tutti gli orientamenti. almeno durante gli anni della formazione. per supervisione si intende fare riferimento ad un collega più anziano sui casi che si stanno seguendo. serve chiaramente per avere una guida ed essere aiutati a risolvere per esempio periodi di empasse.

l'analisi personale è un'altra cosa. è richiesta nelle scuole ad orientamento psicodinamico ( junghiana, freudiana, kleiniana, bioniana, rogersiana, psicoanalisi di gruppo ecc...). diciamo che ha la funzione di fare in modo che il terapeuta conosca a fondo se stesso, e non "confonda" il proprio mondo interiore, le proprie emozioni, meglio ancora il proprio inconscio, con quello dei pz.

in un certo senso quindi la vera discriminante sta tra le scuole che credono ed intervengono sull'inconscio e quelle che, anche se credono nella sua esistenza, non ne fanno oggetto di studio e di cura.

tra queste ultime ci sono la cognitivo-comportamentale, sistemico-relazionale, gestaltista ed altre che ora non mi vengono. o non le so.

che ne pensate di uno che si deve pagare sia l'analisi, che la supervisione, che la scuola?

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ho riletto quello che ho scritto e non mi soddisfa. chiarisco ancora: la supervisione, diciamo, ti aiuta ad imparare il mestiere. l'analisi è una conoscenza di se stesso.

ora va meglio...

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sinceramente 2 volte a settimana mi sembra troppo, a me non è mai capitato, non credo che siano molti a praticare 2 sedute a settimana....

ora già da un lungo periodo vado ogni 15 giorni...

prima credevo fosse impossibile, e invece alla fine se ti senti dipendente lo sei anche con 1 volta al mese e con 2 sedute a settimana nn cambia niente,

credo che tutti quelli che fanno analisi non se la cavano con meno di due sedute a settimana. comunque è proprio vero: dal mio expsi andavo anche solo una volta al mese ed ero dipendente come ora non mi è mai capitato..

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mi prendo la responsabilità di generare confusione a volte...quindi cercherò di rispondere:

supervisione ed analisi sono 2 cose diverse.

la supervisione credo che la facciano gli psicoterapeuti di tutti gli orientamenti. almeno durante gli anni della formazione. per supervisione si intende fare riferimento ad un collega più anziano sui casi che si stanno seguendo. serve chiaramente per avere una guida ed essere aiutati a risolvere per esempio periodi di empasse.

l'analisi personale è un'altra cosa. è richiesta nelle scuole ad orientamento psicodinamico ( junghiana, freudiana, kleiniana, bioniana, rogersiana, psicoanalisi di gruppo ecc...). diciamo che ha la funzione di fare in modo che il terapeuta conosca a fondo se stesso, e non "confonda" il proprio mondo interiore, le proprie emozioni, meglio ancora il proprio inconscio, con quello dei pz.

in un certo senso quindi la vera discriminante sta tra le scuole che credono ed intervengono sull'inconscio e quelle che, anche se credono nella sua esistenza, non ne fanno oggetto di studio e di cura.

tra queste ultime ci sono la cognitivo-comportamentale, sistemico-relazionale, gestaltista ed altre che ora non mi vengono. o non le so.

che ne pensate di uno che si deve pagare sia l'analisi, che la supervisione, che la scuola?

Nell'ultima seduta alla mia provocazione di fargli leggere il forum e quindi di portarlo fuori dal setting, il mio caro psi mi ha risposto che deve parlare con il suo psicoterapeuta della sua voglia di accettare il mio invito!! Quindi suppongo che qualunque indirizzo esso segua fa anche lui una propria analisi.

Cosa ne penso :;): ............

Penso che quando hai a che fare con la mente o più in generale con la salute delle persone, sia doveroso da parte del terapeuta avere ben chiaro chi si è e cosa si fa.

Posso capire che economicamente è un impegno oneroso, ma anche avere sulle spalle la salute delle persone è una grossa responsabilità.

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ho riletto quello che ho scritto e non mi soddisfa. chiarisco ancora: la supervisione, diciamo, ti aiuta ad imparare il mestiere. l'analisi è una conoscenza di se stesso.

ora va meglio...

io credevo che anche l'analisi didattica insegnasse il mestiere..

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Si infatti,ripensandoci ora, solo una pazza può aver paura di guarire perché altrimenti si deve staccare dallo psi........... ergo non sono "guarita" e posso stare tranquilla che ancora sto lì :D:

Mi sembra che stiamo mettendo il carro davanti i buoi.... Perchè porsi il problema prima che si presenta? Auguriamoci di stare bene e poi saremo noi stessi a volere il distacco e sicuramente senza soffrirne più di tanto.

Oggi chiaro che l'idea ci fa paura, ma diamoci dei tempi che non devono essere infiniti, perchè un'analisi che dura più di 4 anni deve già cominciare a ritenersi fallita. Si parla di psicologia analitica.

Io dopo tre anni comincio già a pensarci, onestamente con un pò di angoscia, ma razionalmente capisco che prima o poi dovrò affrontare questo conflitto, anche perchè il mio psi mi ha già annunciato che per lui, quando io lo desidero e mi sento pronta, potrei andare solo una volta a settimana invece di due :;): .

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Mi sembra che stiamo mettendo il carro davanti i buoi.... Perchè porsi il problema prima che si presenta? Auguriamoci di stare bene e poi saremo noi stessi a volere il distacco e sicuramente senza soffrirne più di tanto.

Oggi chiaro che l'idea ci fa paura, ma diamoci dei tempi che non devono essere infiniti, perchè un'analisi che dura più di 4 anni deve già cominciare a ritenersi fallita. Si parla di psicologia analitica.

Io dopo tre anni comincio già a pensarci, onestamente con un pò di angoscia, ma razionalmente capisco che prima o poi dovrò affrontare questo conflitto, anche perchè il mio psi mi ha già annunciato che per lui, quando io lo desidero e mi sento pronta, potrei andare solo una volta a settimana invece di due :;): .

Sono in un periodo combatutto, tra la persona matura che sa che camminare e realizzare la propria indipendenza è il fine di ogni terapia e la bambina capricciosa che dice: No non posso neanche pensarci, ora che finalmente ho piena fiducia in lui, ora che finalmente ho trovato il coraggio e la persona con la quale confidarmi,ora che non ho più paura, no non posso pensare di doverla lasciare.

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che ne pensate di uno che si deve pagare sia l'analisi, che la supervisione, che la scuola?

che non gli avanzano i soldi per altro...

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mi prendo la responsabilità di generare confusione a volte...quindi cercherò di rispondere:

supervisione ed analisi sono 2 cose diverse.

la supervisione credo che la facciano gli psicoterapeuti di tutti gli orientamenti. almeno durante gli anni della formazione. per supervisione si intende fare riferimento ad un collega più anziano sui casi che si stanno seguendo. serve chiaramente per avere una guida ed essere aiutati a risolvere per esempio periodi di empasse.

l'analisi personale è un'altra cosa. è richiesta nelle scuole ad orientamento psicodinamico ( junghiana, freudiana, kleiniana, bioniana, rogersiana, psicoanalisi di gruppo ecc...). diciamo che ha la funzione di fare in modo che il terapeuta conosca a fondo se stesso, e non "confonda" il proprio mondo interiore, le proprie emozioni, meglio ancora il proprio inconscio, con quello dei pz.

in un certo senso quindi la vera discriminante sta tra le scuole che credono ed intervengono sull'inconscio e quelle che, anche se credono nella sua esistenza, non ne fanno oggetto di studio e di cura.

tra queste ultime ci sono la cognitivo-comportamentale, sistemico-relazionale, gestaltista ed altre che ora non mi vengono. o non le so.

che ne pensate di uno che si deve pagare sia l'analisi, che la supervisione, che la scuola?

Emilio se ci prometti di partecipare più spesso al topic, ti offriamo un caffè :Cuppa: Grazie l'intervento di un addetto ai lavori é preziosa.

Nell'ultima seduta alla mia provocazione di fargli leggere il forum e quindi di portarlo fuori dal setting, il mio caro psi mi ha risposto che deve parlare con il suo psicoterapeuta della sua voglia di accettare il mio invito!! Quindi suppongo che qualunque indirizzo esso segua fa anche lui una propria analisi.

Cosa ne penso :Thinking: ............

Penso che quando hai a che fare con la mente o più in generale con la salute delle persone, sia doveroso da parte del terapeuta avere ben chiaro chi si è e cosa si fa.

Posso capire che economicamente è un impegno oneroso, ma anche avere sulle spalle la salute delle persone è una grossa responsabilità.

Fiori, devi dire al tuo psi che leggere il forum non è un uscire dal setting ma semmai un modo di conoscerti meglio e da parte tua una grande prova di fiducia nei suoi confronti.

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