digi79 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 Diritti??? non se ne parla proprio!!! Fondiamo una cooperativa e pubblichiamoci......però facciamo mettere il libro nel reparto umoristico he he io ci sto....nella sezione umoristica andrebbe benissimo....tanto per far capire ai nostri psi che non LI prendiamo poi così sul serio.... ecco vedi scatta il senso di colpa...nun ce possa fa niente!!!! ......geniale. più che altro realistica... Di che si tratta? m'interessa lascia perdere senti a me.....io c'ho perso il sonno ....e a coem stai messa tu, meglio proprio evitare.... Anch'io ho immaginato di sedermi sulla sua poltrona, ma non credo per sfida, più per vedere l'effetto che fa, un fulmine a ciel sereno, una follia nella normalità........mentre scrivo mi viene un'associazione....una volta enzo mi raccontò di un amico suo (erano ancora studenti e vivevano con i genitori) che bussò a casa sua vestito di tutto punto, giacca e cravatta, ma.......col pisello da fuori! meno male che aprì lui di persona la porta. e mo' psicanalizzatemi comunque preferirei di gran lunga che ci fosse lui tra me e la poltrona le mie fantasie son tutte "vuòmmechevoli" a volte vi invidio davvero....mi sento un pò aliena... Elli, impegnati con noi che a settembre vuoti il sacco! povera elli, alla fine glielo dirà per farci un favore a noi.... oggi mi sento una zombie....nottataccia, eppure qualcosa è cambiato..riesco ad accusare i colpi delle sedute in un modo diverso....prima stavo giorni in catalessi, adesso riesco a staccare, c'è la vita di tutti i giorni che va bene, se penso a un anno fa va che è una favola....e poi ci sono le sedute difficili e pesanti e i sogni contorti, brutti e agitati....la psi dice che la aprte più difficile dell'analisi è proprio quella in cui si comincia a star meglio..perchè appunto si deve aver coraggio e reimmergersi nella valle di lacrime....infatti ogni volta mi sdraio sulla chase longue e annaspo per parecchi minuti prima di riuscire ad articolare qualche parola di senso compiuto.... A voi non capita??? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
juditta 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 Diritti??? non se ne parla proprio!!! Fondiamo una cooperativa e pubblichiamoci......però facciamo mettere il libro nel reparto umoristico he he ......geniale. Di che si tratta? m'interessa Anch'io ho immaginato di sedermi sulla sua poltrona, ma non credo per sfida, più per vedere l'effetto che fa, un fulmine a ciel sereno, una follia nella normalità........mentre scrivo mi viene un'associazione....una volta enzo mi raccontò di un amico suo (erano ancora studenti e vivevano con i genitori) che bussò a casa sua vestito di tutto punto, giacca e cravatta, ma.......col pisello da fuori! meno male che aprì lui di persona la porta. e mo' psicanalizzatemi comunque preferirei di gran lunga che ci fosse lui tra me e la poltrona Elli, impegnati con noi che a settembre vuoti il sacco! allora...la pazienza filosofica è un discorso che ho ascoltato casualmente da una psicoterapeuta... temo che sia uno di quei discorsi che un paziente forse non dovrebbe sentire. non all'inizio.. praticamente che uno degli obiettivi della psicoterapia può essere riuscire ad arrivare a una pazienza filosofica nella sopportazione del dolore. ovviamente questo discorso penso che possa assumere le sfumature più diverse, ed era riferito a casi nei quali la "psicoterapia" non può cambiare i fatti. ci sono cose che bisogna accettare e basta, e che non possiamo cambiare. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
digi79 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 allora...la pazienza filosofica è un discorso che ho ascoltato casualmente da una psicoterapeuta... temo che sia uno di quei discorsi che un paziente forse non dovrebbe sentire. non all'inizio.. praticamente che uno degli obiettivi della psicoterapia può essere riuscire ad arrivare a una pazienza filosofica nella sopportazione del dolore. ovviamente questo discorso penso che possa assumere le sfumature più diverse, ed era riferito a casi nei quali la "psicoterapia" non può cambiare i fatti. ci sono cose che bisogna accettare e basta, e che non possiamo cambiare. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
juditta 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 però conta che era un discorso legato a situazioni drammatiche...genitori con figli malati...situazioni che non "svaniscono" perchè si fa terapia, e che la terapia può solo aiutare a sopportare... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
zazà 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 avevi scritto di questa scenata con libri rovesciati per terra e che lui ti aveva dato un tranquillante che ti aveva fatto dormire dodici ore...da come l'avevi scritta sembrava che la scena si fosse svolta nel suo studio! avevo capito male! No, avevi capito bene! solo da qui a pensare che gli avevo messo a soqquadro lo studio, non ho toccato niente delle sue cose.....oltretutto non era un'espressione di aggressività verso di lui.......magari.....sarebbe stato uno "psicodramma" già più salutare, lì era in scena la mia disperazione. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
digi79 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 però conta che era un discorso legato a situazioni drammatiche...genitori con figli malati...situazioni che non "svaniscono" perchè si fa terapia, e che la terapia può solo aiutare a sopportare... si certo hocapito, ammetto sto esagerando un pò .....però non credo sia solo quello, penso che a un certo punto bisogna anche fare i conti con quella parte di noi che è ancora bambina, che per vari motivi non è cresciuta e si è sentita sempre onnipotente....così a un certo punto bisogna rassegnarsi, bisogna mettere da parte queste speranze di aiuti divini e capire che tutto ciò che è stato è stato voluto da noi e anche quello che sarà dipenderà da noi.....bisogna rassegnarsi al fatto che non siamo o saremo mai perfetti, non siamo invincibili, che possiamo perdere, che dobbiamo perdere qualcosa per trovarne altre.... (ricordi? capre e cavoli!). Insomma credo che la rassegnazione filosofica prima o poi ci debba riguardare tutti, poi ovviamente per alcuni casi è davvero rassegnazione, per altri può essere solo un cambiamento che porta ovviamente delle rinunce ma anche delle conquiste.....ma da lì bisogna passare per prima....e per chi la vive non è facile comunque....anche se magari poi dopotutto una volta passati oltre nememno ci si ricorda più....ma in quel momento è dura.... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
digi79 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 rileggendo, mi sembra che non si capisce una mazza!!! Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
zazà 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 povera elli, alla fine glielo dirà per farci un favore a noi.... oggi mi sento una zombie....nottataccia, eppure qualcosa è cambiato..riesco ad accusare i colpi delle sedute in un modo diverso....prima stavo giorni in catalessi, adesso riesco a staccare, c'è la vita di tutti i giorni che va bene, se penso a un anno fa va che è una favola....e poi ci sono le sedute difficili e pesanti e i sogni contorti, brutti e agitati....la psi dice che la aprte più difficile dell'analisi è proprio quella in cui si comincia a star meglio..perchè appunto si deve aver coraggio e reimmergersi nella valle di lacrime....infatti ogni volta mi sdraio sulla chase longue e annaspo per parecchi minuti prima di riuscire ad articolare qualche parola di senso compiuto.... A voi non capita??? Dai Elli....e faccelo sto favore! A me capita qualche volta, quando sono tesa e so che sto coprendo sentimenti sgradevoli, non mi viene di smuovere per timore di stare peggio anche se so benissimo che è tutto l contrario. Più spesso mi capita che proprio mi secca parlare sempre e solo di dolore, di cose brutte, non so spiegare bene stamattina.....ma è come se volessi portare avanti un'analisi in "positivo".......mi viene di parlare di cose belle, quasi a farmi coraggio da sola, concentrarmi sulle cose positive per alimentarle.....scusate ma per ora non riesco a spiegarmi di più! Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
zazà 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 però conta che era un discorso legato a situazioni drammatiche...genitori con figli malati...situazioni che non "svaniscono" perchè si fa terapia, e che la terapia può solo aiutare a sopportare... si certo hocapito, ammetto sto esagerando un pò .....però non credo sia solo quello, penso che a un certo punto bisogna anche fare i conti con quella parte di noi che è ancora bambina, che per vari motivi non è cresciuta e si è sentita sempre onnipotente....così a un certo punto bisogna rassegnarsi, bisogna mettere da parte queste speranze di aiuti divini e capire che tutto ciò che è stato è stato voluto da noi e anche quello che sarà dipenderà da noi.....bisogna rassegnarsi al fatto che non siamo o saremo mai perfetti, non siamo invincibili, che possiamo perdere, che dobbiamo perdere qualcosa per trovarne altre.... (ricordi? capre e cavoli!). Insomma credo che la rassegnazione filosofica prima o poi ci debba riguardare tutti, poi ovviamente per alcuni casi è davvero rassegnazione, per altri può essere solo un cambiamento che porta ovviamente delle rinunce ma anche delle conquiste.....ma da lì bisogna passare per prima....e per chi la vive non è facile comunque....anche se magari poi dopotutto una volta passati oltre nememno ci si ricorda più....ma in quel momento è dura.... vabè, più o meno ho capito il concetto, che non mi è per nieeeente estraneo! però è più carino definirlo "pazienza" che non "rassegnazione", perchè nel linguaggio comune il secondo termine ha spesso una connotazione negativa, rimanda ad un'idea di sconfitta, non mi piace. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
juditta 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 in realta aveva una connotazione più pesante...avere un fardello pesante da portare e imparare a portarlo con pazienza filosifica... il prendere atto che non tutti i nostri sogni si realizzeranno è un altro tipo di sentimento. direi che la pazienza filosofica è molto più amara... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
juditta 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 No, avevi capito bene! solo da qui a pensare che gli avevo messo a soqquadro lo studio, non ho toccato niente delle sue cose.....oltretutto non era un'espressione di aggressività verso di lui.......magari.....sarebbe stato uno "psicodramma" già più salutare, lì era in scena la mia disperazione. e che ne sapevo io che t'eri portata i libri da casa? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
digi79 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 Dai Elli....e faccelo sto favore! A me capita qualche volta, quando sono tesa e so che sto coprendo sentimenti sgradevoli, non mi viene di smuovere per timore di stare peggio anche se so benissimo che è tutto l contrario. Più spesso mi capita che proprio mi secca parlare sempre e solo di dolore, di cose brutte, non so spiegare bene stamattina.....ma è come se volessi portare avanti un'analisi in "positivo".......mi viene di parlare di cose belle, quasi a farmi coraggio da sola, concentrarmi sulle cose positive per alimentarle.....scusate ma per ora non riesco a spiegarmi di più! no ma io in seduta porto temi profondi e molto molto dolorosi, la cosa particoalre è proprio questa che uscendo mi metto tutto da parte e continua la vita di prima...la prossima volta però stranamente so di che parlare, gli argomenti ci sono e come, si comincia dai sogni fino a finire a piccoli episodi e sensazioni sgradevoli che durante la settimana ho avuto ma che anche quelli non hanno smosso il mio periodo positivo....e io quasi quasi ogni volta tempo di far crollare questo stato di cose che se pur rendono difficili e pesanti el sedute mi alleviano i dolori per tutti il resto della settimana e fra le due cose è chiaro che preferisco soffrire per un'ora, tra l'altro fruttando anche nel lavoro della psicoterapia... Ma ho sempre paura che sia un'illusione, insomma troppo bello per essere vero e per sempre..non so se si capisce.... in realta aveva una connotazione più pesante...avere un fardello pesante da portare e imparare a portarlo con pazienza filosifica... il prendere atto che non tutti i nostri sogni si realizzeranno è un altro tipo di sentimento. direi che la pazienza filosofica è molto più amara... si è vero, ripensandoci sono due cose diverse, zazà forse ha colto la differenza nei termini, la prima è proprio rassegnazione, io forse parlavo più che altro di pazienza, di passaggio, di accettazione che nel cambiamento si perde qualcosa...certo è dura, però in effeti l'ho detto pure io, una volta superato nememno tiricordi...nel caso della rassegnazione è diverso, lo strascico c'è sempre, altrimenti che bisogno c'è di rassegnarsi.... Vedi le proiezioni!!!! Ho proiettato il mio momento in queste parole ma in realtà si tratta d'altro... Pardon... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
nomemodificato 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 Giornata fertile di ricordi. Dell'abbaglio/allucinazione ve l'ho mai raccontato? Questa è bellina. Una sera entro ed ero incazzata. Lui era già seduto, aveva gli occhiali e leggeva. Di sfuggita lo guardo e poi mi sbatto sul lettino tutta immusita. Toh, penso, guarda che fanali s'è messo, stasera, e non dico niente. Il giorno dopo, lo rivedo con gli occhiali e ho la malaugurata idea di dire: però ieri sera avea un altro paio di occhiali. come mai li ha cambiati? Terribile: "io ho un solo paio di occhiali" See, dico io, non è possibile. Mezz'ora di discussione. " E com'erano quelli che lei ha visto? "Così e così". "E chi è che portava occhiali così e così a casa sua?" Silenzio. Santo cielo... Se dovessi fare il testimone oculare..pensateci un po' la mente che scherzi gioca? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
digi79 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 interessante sta storia... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
nomemodificato 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 Se non altro ho scoperto cosa sono le allucinazioni, non sui libri. Aggiungo che da quel giorno, non credo più ai miei occhi. Ci sto attenta: guardo bene, osservo... Porto le lenti a contatto e le tengo lustre come uno specchio.. Gli avrò chiesto cento volte se secondo lui soffro di allucinazioni, ma sembra di no. Comunque la differenza è che io quegli occhiali li ho "visti" davvero, me li ricordo benissimo. Ci ripenso perchè la cosa mi ha fatto paura, mi ha colpito. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
EuridiceBrescia 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 " E com'erano quelli che lei ha visto? "Così e così". "E chi è che portava occhiali così e così a casa sua?" Silenzio. Santo cielo... Se dovessi fare il testimone oculare..pensateci un po' la mente che scherzi gioca? yeaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh amo tutto questo!! Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
juditta 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 no ma io in seduta porto temi profondi e molto molto dolorosi, la cosa particoalre è proprio questa che uscendo mi metto tutto da parte e continua la vita di prima...la prossima volta però stranamente so di che parlare, gli argomenti ci sono e come, si comincia dai sogni fino a finire a piccoli episodi e sensazioni sgradevoli che durante la settimana ho avuto ma che anche quelli non hanno smosso il mio periodo positivo....e io quasi quasi ogni volta tempo di far crollare questo stato di cose che se pur rendono difficili e pesanti el sedute mi alleviano i dolori per tutti il resto della settimana e fra le due cose è chiaro che preferisco soffrire per un'ora, tra l'altro fruttando anche nel lavoro della psicoterapia... Ma ho sempre paura che sia un'illusione, insomma troppo bello per essere vero e per sempre..non so se si capisce.... io sono assai confusa... non so, da un lato mi ritrovo nelle tue parole. anch'io scopro che rispetto a un anno fa ho reazioni diverse. cose che mi avrebbero "distrutto" ora le incasso bene. forse troppo bene. non capisco se è un miglioramento o se ho le difese di nuovo alte che mettono da parte il dolore per non farmelo sentire... solo che così non l'affronto... non capisco. e non capisco che sto facendo. sto andando in profondità oppure no? ma poi serve? boh Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
nomemodificato 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 Neanch'io ci capisco. In fondo io non sono mai stata profonda, e neanche ci voglio andare in profondità. Io voglio stare bene con me stessa e con gli altri. I panni da stirare e la lavatrice da fare, le bollette da pagare e il giramento di zibidei, li porto allo psicologo, la settimana prossima, con tutto il tempo che mi fa perdere... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
juditta 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 nome invece di perdere tempo con lo psicologo, perdi tempo col gioco "se fosse", che ti aspettano! Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
digi79 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 io sono assai confusa... non so, da un lato mi ritrovo nelle tue parole. anch'io scopro che rispetto a un anno fa ho reazioni diverse. cose che mi avrebbero "distrutto" ora le incasso bene. forse troppo bene. non capisco se è un miglioramento o se ho le difese di nuovo alte che mettono da parte il dolore per non farmelo sentire... solo che così non l'affronto... non capisco. e non capisco che sto facendo. sto andando in profondità oppure no? ma poi serve? boh bhè in realtà anche i onon so bene se s itratta di difese o sarà sempre così, in effetti è qua che scatta la paura che mi sto illundendo che tutto vada bene... In profondità si si va e viene da lì....non so a quanto serve andarci, credo dipenda molto dall'origine dei nostri "mali"...per me ormai è una sfida... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
nomemodificato 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 Meglio della montagna di lavatrici... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
digi79 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 nome invece di perdere tempo con lo psicologo, perdi tempo col gioco "se fosse", che ti aspettano! 'nfatti!!!! Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
juditta 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 a beh se è per quello io dubbi non ne ho: non posso illudermi che tutto vada bene (chessò rapporto di coppia, lavoro, etc..) forse è per quello che son dubbiosa, io mi sento meglio (o dovrei dire diversa) ma non posso dire che le cose vadano meglio... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
digi79 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 a beh se è per quello io dubbi non ne ho: non posso illudermi che tutto vada bene (chessò rapporto di coppia, lavoro, etc..) forse è per quello che son dubbiosa, io mi sento meglio (o dovrei dire diversa) ma non posso dire che le cose vadano meglio... credo che questa sia una distinzione importante in effetti...io pure mi sento "diversa" , riguardo ai cambiamenti nella vita io posso dire che il rapporto di coppia funziona meglio, ma non so se è solo dovuto al mio attuale stato d'animo...anche qui m iresta la paura che sia una parentesi....sul lavoro invece sono in alto mare, nememno cerco ancora non ci rieco...e poi la famiglia da cui non riesco a staccarmi, insomma non è che siano cambiate molte cose...peò mi accontento di questo per adesso, poi magari trovo anche la forza per cambiare il resto.... ammazza che ottimismo, ecco di solito in passato quando ero così ottimista stava per imperversare una tempesta...ora ho sempre questa paura ma non accade nulla...speriamo bene.... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
priscilla 0 Share Inserita: 25 giugno 2009 io ci sto....nella sezione umoristica andrebbe benissimo....tanto per far capire ai nostri psi che non LI prendiamo poi così sul serio.... ecco vedi scatta il senso di colpa...nun ce possa fa niente!!!! più che altro realistica... le mie fantasie son tutte "vuòmmechevoli" a volte vi invidio davvero....mi sento un pò aliena... povera elli, alla fine glielo dirà per farci un favore a noi.... oggi mi sento una zombie....nottataccia, eppure qualcosa è cambiato..riesco ad accusare i colpi delle sedute in un modo diverso....prima stavo giorni in catalessi, adesso riesco a staccare, c'è la vita di tutti i giorni che va bene, se penso a un anno fa va che è una favola....e poi ci sono le sedute difficili e pesanti e i sogni contorti, brutti e agitati....la psi dice che la aprte più difficile dell'analisi è proprio quella in cui si comincia a star meglio..perchè appunto si deve aver coraggio e reimmergersi nella valle di lacrime....infatti ogni volta mi sdraio sulla chase longue e annaspo per parecchi minuti prima di riuscire ad articolare qualche parola di senso compiuto.... A voi non capita??? Tranquilla Digi..pure le mie sono sdolcinate... Tutto zucchero e miele ! Mi piace quello che hai scritto...un riassunto dell'analisi:tante difficoltà e fatica..ma se ne esce..altrochè se se ne esce.... Trovo interessante anche quello he hai scitto ieri, sulla sensazione di vuoto dopo aver confessato cose toste (Elli ascolta!!!!!)...la sensazione poi svanisce ma almeno il sacco lo si è vuotato...e questo è assai importante..... Per me la difficoltà all'inizio (non mi stendo sul lettino, mi siedo sulla sedia) è rispondere alla domanda "come va??"...darei fuoco a questa domanda iniziale..mi mette a disagio...lascia un ventaglio troppo ampio di risposte e se scelgo una direzione lascio perdere le altre possibilità...spesso rispondo in modo "formale" ed anche questo non lo sopporto... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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