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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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Condivido quanto dite sulla difficoltà di tornare alla vita "reale", cioè fuori di lì, dopo la seduta. Da diverso tempo debbo incontrarlo prima di andare al lavoro, pensate che clima...

Non sai quanto ti capisco. Io per andare devo prendermi i permessi in mezzo all'attività lavorativa, così sono in tilt prima per via dell'attesa e dopo non se ne parla. La psi dice che piano piano acquisirò gli strumenti per non lasciarmi travolgere dal ritorno al reale, per il momento ne vengo dilaniata

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Credo che lo abbia capito anche lei, visto che le ultime volte che ha posticipato ho combinato un casino! :blush:

A te com'è andata al seduta?

Io combino un casino dopo ogni interruzione un poco più lunga del solito, non hai idea di come siano quelle sedute, con la psi che le prova tutte per sbloccarmi ma inutilmente e io che quando esco sto talmente male che comincio a vomitare per i successivi giorni.

Ieri è andata bene, l'interruzione si riduce a due settimane e questa notizia mi ha confortata. Sono riuscita a parlare di molte cose e alla fine mi ha anche detto che è stato piacevole. Per lei questo è notevole, in genere non si esprime mai a parole anche se io lo vedo dall'espressione se è soddisfatta o meno. Però secondo me ieri mi ha messa più a mio agio e questo mi ha aiutata, magari dovrei trovare il coraggio di dirglielo. Comunque sono uscita con un grande senso di conforto, mi sono sentita meno sola.

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mi ha anticipato l'appuntamento di mercoledì a domani...sempre lo stesso motivo credo...un pò mi scoccia perchè domani porta temporali e io vorrei evitare di spostarmi con la pioggia, perchè quella strada è pericolosa quando piove, un pò sono contenta che sia prima!!!!

buona seduta giusy !! falla nera !! :Black Eye:

:abbr:

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Io NON voglio che lui si senta coinvolto nella mia angoscia.

Lui deve assorbirla senza rimandarmela.

NOn voglio il suo affetto, voglio guarire.

Sett. scorsa mi ha detto... " L'anno prossimo.." con tono grave.

mi è venuto uno sctiopone..

come , va via?????? torna al suo paese???

" No, no, si figuri, con tutto il lavoro che ho qui, sempre di più".

Lavoro, questo siamo per loro e mi sta benissimo.

Ho avuto medici amici, penso al mio ginecologo che ha salvato la vita a mio figlio e me...

vivo circondata da medici.

Ma lUI non è mio amico,è il mio medico e io la sua paziente.

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scusate se sono silenziosa, ma la seduta di ieri è stata veramente dura come non mi capitava da tempo.....

un quesito per voi: quando esternate i vostri sentimenti vi sentite delle stupide ? io in genere mi sento in imbarazzo, ho paura di rendermi vulnerabile agli occhi dell'altro e temo di sembrare estremamente ridicola (non c'è nulla di peggio di quando qualcuno ti dice che ti vuol bene e a te non ti frega nulla di quella persona !!)

mi sento così anche se so che dall'altra parte c'è una persona che cmq ci tiene a me, ma alla fine probabilmente io non ci credo fino in fondo..... :sorry:

vabbè, non so se si capisce quello che voglio dire, scusate, ma più di così oggi non riesco a dire !!

tutte le poche volte che ho esternato un sentimento autentico, e questo accade da pochissimi mesi, ho letto nei suoi occhi uno sguardo acutissimo, serio, scrive un appunto, poi sospira e mi sorride con gli occhi.

Gli ho chiesto " ma a che punto sono? cosa intende per cambiamento?"

" Non glielo dico"

lo possino. " E perchè, doctor?"

" pensi alla storia del millepiedi" CHEDUPALLE. sempre con sto millepiedi, lo strapossino acciaccarlo anche lui.

:search::aggressive:

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Torno ora dalla seduta...

Si è riproposto il discorso del termine della terapia, anche stavolta è partito dalla psi, ma in modo molto più soft rispetto alla volta scorsa (non so se qualcuna si ricorda, ma la scorsa estate, l'ultima seduta prima delle vacanze, mi buttò il che eravamo al termine della terapia... a me x poco non prese un colpo!! Allora questa cosa era x me del tutto inaspettata e decisamente prematura... quando al ritorno delle vacanze glielo feci notare, concordò com me, ammettendo di essere stata un tantino precipitosa).

Ultimamente iniziavo a pormi qualche domanda a riguardo, la seduta è sempre un momento importante della settimana (veramente dei 15 gg tra l'una e l'altra) anche se ora non lo attendo più come una boccata di ossigeno o come un salvagente a cui aggrapparmi, ma come un momento di confronto, è un momento piacevole in cui mi trovo bene...

Pensando al regalo che volevo farle, mi sono accorta che quello che provo x lei ora è gratitudine... le sono grata, le devo molto (anche se so perfettamente che è il suo lavoro)... e riflettevo sul fatto che questo sentimento si prova solitamente alla conclusione di qualcosa...

Fosse stato x me probabilmente avrei tirato fuori il discorso molto più in là, però stavolta le basi c'erano... Per ora non sono nè dispiaciuta nè rattristata, poi si vedrà... ora c'è più la soddisfazione per il lavoro fatto...

P.S.: già che c'ero ho agganciato il discorso della gratitudine al regalo... l'ha accettato con piacere, a maggior ragione x la motivazione data (la gratitudine e che il libro ha degli "agganci con me"

Vedremo cosa succederà alla prossima puntata....

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Io NON voglio che lui si senta coinvolto nella mia angoscia.

Lui deve assorbirla senza rimandarmela.

NOn voglio il suo affetto, voglio guarire.

perchè ? le 2 cose sono in contrapposizione ?

Modificato: da froggy73
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Gli ho chiesto " ma a che punto sono? cosa intende per cambiamento?"

" Non glielo dico"

lo possino. " E perchè, doctor?"

" pensi alla storia del millepiedi" CHEDUPALLE. sempre con sto millepiedi, lo strapossino acciaccarlo anche lui.

:search::aggressive:

Che dice la storia del millepiedi?

mi associo..... qual è la storia del millepiedi ?!

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Torno ora dalla seduta...

Si è riproposto il discorso del termine della terapia, anche stavolta è partito dalla psi, ma in modo molto più soft rispetto alla volta scorsa (non so se qualcuna si ricorda, ma la scorsa estate, l'ultima seduta prima delle vacanze, mi buttò il che eravamo al termine della terapia... a me x poco non prese un colpo!! Allora questa cosa era x me del tutto inaspettata e decisamente prematura... quando al ritorno delle vacanze glielo feci notare, concordò com me, ammettendo di essere stata un tantino precipitosa).

Ultimamente iniziavo a pormi qualche domanda a riguardo, la seduta è sempre un momento importante della settimana (veramente dei 15 gg tra l'una e l'altra) anche se ora non lo attendo più come una boccata di ossigeno o come un salvagente a cui aggrapparmi, ma come un momento di confronto, è un momento piacevole in cui mi trovo bene...

Pensando al regalo che volevo farle, mi sono accorta che quello che provo x lei ora è gratitudine... le sono grata, le devo molto (anche se so perfettamente che è il suo lavoro)... e riflettevo sul fatto che questo sentimento si prova solitamente alla conclusione di qualcosa...

Fosse stato x me probabilmente avrei tirato fuori il discorso molto più in là, però stavolta le basi c'erano... Per ora non sono nè dispiaciuta nè rattristata, poi si vedrà... ora c'è più la soddisfazione per il lavoro fatto...

P.S.: già che c'ero ho agganciato il discorso della gratitudine al regalo... l'ha accettato con piacere, a maggior ragione x la motivazione data (la gratitudine e che il libro ha degli "agganci con me"

Vedremo cosa succederà alla prossima puntata....

bello ! :good:

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si si bello questo sentire soddisfazioni, al di là del dispiacere di non rivedersi più (a me solo pronunciare ste parole mi viene il magone, nun ce la fò!!!)!! concordo con Francesca!

Corinna invece il tuo attaccarti ala professionalità sterile, senza sentimenti del tuo psi mi sa di resistenza, magari sto proiettando di brutto, te lo dico subito....spero non ti offenda, ripeto ti dico solo ciò che mi rimandi...perchè anche io in apssato dicevo così. Spesso anche qui sul forum, chi mi conosce meglio lo sa bene, dicevo che a me il transfert non mi aveva travolto, e che comunque stavo lavorando bene, quando mi sono ritrovata inguaiata per caso nei sentimenti per la psi....e allora ci ho dovuto fare i conti!!! Ed è stata siurametne dura ma liberatoria...ci voleva! In più ho imparato nuovi aspetti di me, che non conoscevo prima...ma questa è la mia storia, solo mi dissocio completametne dal paragonare lo psicologo al ginecologo, assolutamente sono cose molto diverse, sono professioni che non si eguagliano se non fosse per il titolo con cui li chiamiamo: dottore!

Lo psicologo non è un medico, un medico del corpo può essere bravo anche avendo delle questioni irrisolte dentro, che magari lo faranno apparire xxxxx eccessivamente premuroso....tanto comunque il suo lavoro si limita a curarci !

Lopsicologo invece conosce e dosa i suo i sentimenti, non è certametne un amico , un parente o un amante, niente id tutto questo, sarebbe un errore certamente! Ed è vero che ciò che fa con noi è un lavoro ma un alvoro del tutto particolare e diverso da ogn altro, un lavoro che implica il suo coinvolgimento senza che ne sia stravolta, la "cura" passa anche attraverso il transfert....anzi io credo che se non c'è transfert e controtransfert (di qualsiasi tipo essi siano) l'analisi non ha senso!

Che è sta storia del mille piedi?

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mi dissocio completametne dal paragonare lo psicologo al ginecologo, assolutamente sono cose molto diverse, sono professioni che non si eguagliano se non fosse per il titolo con cui li chiamiamo: dottore!

e anche perchè finiscono tutte e 2 con "cologo" :ph34r:

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perchè ? le 2 cose sono in contrapposizione ?

si, a mio parere.

Per quanto riguarda la mia patologia.

Io sono malata e lui è il mio medico.

Il massimo dell'affetto e della protezione è che lui mi aiuta ad indossare il cappotto, la giacca, o il golfino, tutte le volte, da gentleman , qual è.

Mi passa i guanti, la sciarpa, e quando sono vestita, usciamo dallo studio.

Vi faccio un esempio: la mia migliore amica è un medico del DEA, abituata a vedere gente sfracellata, e ogni sorta di cose....

molti mesi fa ebbi una crisi d'ansia da incubo. Andai da lei, e invece di abbracciarmi, cazzeggiare, offrirmi una tisana,uscire a comprarci qualcosa, distrarmi,come facciamo di solito, mi tenne mezz'ora sdraiata misurandomi i battiti, guardando le pupille, e dicendo" lasciati andare, il farmaco agisce, non pensare, respira così e cosà..."

sono uscita tranquilla.

Il millepiedi è un animaletto che cammina senza pensare a come si muovono miracolosamente i suoi mille piedini, vive ,cammina e basta..

se si ferma a pensarci, si incarta e non cammina più.

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si si bello questo sentire soddisfazioni, al di là del dispiacere di non rivedersi più (a me solo pronunciare ste parole mi viene il magone, nun ce la fò!!!)!! concordo con Francesca!

Corinna invece il tuo attaccarti ala professionalità sterile, senza sentimenti del tuo psi mi sa di resistenza, magari sto proiettando di brutto, te lo dico subito....spero non ti offenda, ripeto ti dico solo ciò che mi rimandi...perchè anche io in apssato dicevo così. Spesso anche qui sul forum, chi mi conosce meglio lo sa bene, dicevo che a me il transfert non mi aveva travolto, e che comunque stavo lavorando bene, quando mi sono ritrovata inguaiata per caso nei sentimenti per la psi....e allora ci ho dovuto fare i conti!!! Ed è stata siurametne dura ma liberatoria...ci voleva! In più ho imparato nuovi aspetti di me, che non conoscevo prima...ma questa è la mia storia, solo mi dissocio completametne dal paragonare lo psicologo al ginecologo, assolutamente sono cose molto diverse, sono professioni che non si eguagliano se non fosse per il titolo con cui li chiamiamo: dottore!

Lo psicologo non è un medico, un medico del corpo può essere bravo anche avendo delle questioni irrisolte dentro, che magari lo faranno apparire xxxxx eccessivamente premuroso....tanto comunque il suo lavoro si limita a curarci !

Lopsicologo invece conosce e dosa i suo i sentimenti, non è certametne un amico , un parente o un amante, niente id tutto questo, sarebbe un errore certamente! Ed è vero che ciò che fa con noi è un lavoro ma un alvoro del tutto particolare e diverso da ogn altro, un lavoro che implica il suo coinvolgimento senza che ne sia stravolta, la "cura" passa anche attraverso il transfert....anzi io credo che se non c'è transfert e controtransfert (di qualsiasi tipo essi siano) l'analisi non ha senso!

Che è sta storia del mille piedi?

Il mio psichiatra è un uomo, che diciamolo brutalmente, se lo incontrassi al di fuori di tutto e stessi bene, ci farei quattromila pensierini.

Lui nei miei riguardi penso pensierini zero, altamente probabile.

Ma sgombriamo il campo da questo, quando si sta da porco come sono stata, nei vari

corsi e ricorsi, ondivaghi, di ricadute, cadere e rialzarsi, cadere e rialzarsi...

In cosa consiste questo legame prodigioso che si crea in quella stanza ovattata?

il mio inconscio parla al suo inconscio. Se Dio vuole, comincia a stento, in piena libertà, a balbettare...

Non tanto le mie parole, ne ho sprecate a milioni inutilmente prima di lasciar trasparire una parvenza del mio autentico sè,

e lui lo sente, lo legge da come mi muovo, il tono di voce, lo sguardo, perfino dai colori con cui mi vesto, da come mi pettino, nel corso dei mesi.

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Non tanto le mie parole, ne ho sprecate a milioni inutilmente prima di lasciar trasparire una parvenza del mio autentico sè,

e lui lo sente, lo legge da come mi muovo, il tono di voce, lo sguardo, perfino dai colori con cui mi vesto, da come mi pettino, nel corso dei mesi.

appunto e non ti pare che questo sia ben diverso che andare a farsi una visita ginecologica, con tutto che ti metti a nudo davati al dottore, è molto ma molto più facile farlo letteralmente che non metaforicamente con la propria anima.....

Il transfert è la cura!

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Il millepiedi è un animaletto che cammina senza pensare a come si muovono miracolosamente i suoi mille piedini, vive ,cammina e basta..

se si ferma a pensarci, si incarta e non cammina più.

bella questa storiella, ha il suo senso in terapia in effetti....

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volevo dire che ho uffiacialmente acquistato il regalo per la mia psi. Mi piace perchè parla di me, non è un semplice soprammobile!!!

E' una "tazza letteraria", si chiama "meditathe", ho scelto quelle perchè ho trovato la frase giusta, che parla di me...

E' la parte finale della mia poesia preferita, l'"infinito" di Leopardi: "e tra questa immensità s'annega il pensier mio e il naufragar m'è dolce in questo mare".

Quando ancora non facevo analisi, questa frase mi faceva scendere le lacrime ogni volta che la leggevo, c'era un pezzettino di me in quelle parole...forse oggi sono anche cambiata rispetto a quando me ne identificavo, ma lei mi ha conosciuta così, e poi quella poesia è semrpe la mia preferita!

Ci sarebbero state frasi più adatte al percorso e al periodo che sto vivendo, di speranza, di fiducia, ma ho voluto questa e forse so anche il perchè, credo ne parleremo...

Dite che è una minchiata? :unsure:

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appunto e non ti pare che questo sia ben diverso che andare a farsi una visita ginecologica, con tutto che ti metti a nudo davati al dottore, è molto ma molto più facile farlo letteralmente che non metaforicamente con la propria anima.....

Il transfert è la cura!

ma certo che è diverso.

il transfert.... non lo sento così rilevante in qs fase.

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A proposito di regali, non so cosa fare. E' il mio primo Natale con la psi, c'è una cosa che vorrei tanto regalarle, è legata a un racconto che le ho fatto e parte della mia vita. Solo che non reggerei un rifiuto, non ne ho le forze. Lei è molto attenta alla neutralità del setting, alla forma, alla distanza. In questi mesi ho imparato a sentirla molto vicina nonostante tutte quelle che a me sembrano barriere: il Lei, la scrivania fra noi, le battute ridotte al minimo. Nonostante tutto questo il mio transfert è a mille (e altrimenti perché mai sarei finita in questo forum!). Ma se io le do il regalo e lei dice che non lo può accettare vado a gettarmi giù dalla rupe. Qualcuna che c'è già passata può consigliarmi?

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perchè non glielo chiedi prima? Non credo ci sia nulla di male...chiederle se per lei ci sono problemi se le porti un pensiero che tra l'altro tu stessa dici essere attinente alla psicoterapia...

Io l'anno scorso senza pensare al possibile rifiuto le feci il primo regalo, creod comunque che se mi avesse detto che non poteva accttarlo ci sarei rimasta male, anche perchè non ha valore economico, niente di costoso o compromettente, solo qualcosa che parla di noi....

Anche se l'anno scorso sono rimasta sul generico, perchè no sentivo ancora il trasporto giusto per regalarle qualcosa di più attinente all'analisi...ma comunque era un modo per dirle "grazie"....

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mamma mia, ma com'è che a me il pensiero di farle un regalo non mi passa proprio neanche per l'anticamera del cervello...l'unica cosa che potrei farle, è una cosa fatta da me...però se mi metto a pensare ora facccio all'analista una cosa fatta da mi verrebbe fuori senz'altro qualcosa di artefatto e orendo...

la mia collega è morta, è successo lunedì...sono andata a trovarla alla camera ardente...ed eravamo sole io e lei .. altre mie colleghe mi hanno riferito di essere andate a trovarla e di non averci trovato nessuno...chissà forse la paura di morire soli,la paura che pochi si siano accorti che siamo esistiti è un fantasma che agita la mente e i cuori di molti...

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