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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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mi dispiace Euri... ho pensato le stesse cose di elli! magari in quelle parole che tu senti come dure, c' è qualcosa di vero. degli spunti che possono servire a te per stare meglio.

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 Si, può essere. Purtroppo a caldo,  stasera non mi sembra così professionale e attento...

Il fatto è che non mi aiuta ad analizzare questi aspetti, me li ripropone schifato ed io non riesco a cambiare, mi sento solo mortificata dai suoi interventi...

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si, può essere. A caldo,  stasera non mi sembra così professionale e attento...

ti posso dire solo una cosa, anch'io recentemente ho avuto un momento di difficoltà (è un eufemismo) col mio psi. alla fine ho vuotato il sacco, è stato indispensabile per andare avanti e lui ha ammesso un suo errore e mi ha invitato a parlare sempre in queste situazioni, a dirgli quando credo che sbagli.

:flowers2:

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Non sono brava è solo che questi battibecchi sono frequenti... Mi risponderà sicuramente con qualcosa di offensivo come il fatto che non sono portata per l'analisi, che non capisco, che parlo male di quello che non posso raggiungere alias ''volpe e l'uva''...

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Non sono brava è solo che questi battibecchi sono frequenti... Mi risponderà sicuramente con qualcosa di offensivo come il fatto che non sono portata per l'analisi, che non capisco, che parlo male di quello che non posso raggiungere alias ''volpe e l'uva''...

beh se ti può consolare...io non faccio analisi, ma comunque il mio psi mi a detto più volte che non sarei portata per l'analisi! :He He:

...perchè contesto sempre le sue interpretazioni. :icon_rolleyes:

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^_^ Forse è vero, non ho mai capito in realtà che cosa avviene durante una seduta d'analisi anche se vado da quasi 2 anni, non si capisce niente dal mio psi, che strumenti usi, dove vuole andare a parare, se interpreta, se non interpreta, se parla di dati reali, è tutto molto nebuloso ma forse l'analisi è al di là delle mie possibilità proprio come dice lui ed io non capisco...

Judy anche io contesto quasi sempre tutto, perchè sembra che vada a tentoni  con me, non ha imparato a conoscermi eppure ho fatto tantissime sedute. Ho scoperto per vie indirette che lui non prende appunti sui pazienti, anche con me è capitato di accorgermi che ha dimenticato dei particolari di cui ho parlato ed ha fatto degli interventi dove queste dimenticanze erano evidenti!!!...

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^_^ Forse è vero, non ho mai capito in realtà che cosa avviene durante una seduta d'analisi anche se vado da quasi 2 anni, non si capisce niente dal mio psi, che strumenti usi, dove vuole andare a parare, se interpreta, se non interpreta, se parla di dati reali...

se devo dire la verità, manco io l'ho capito... è anche vero che io non ho gli strumenti per valutare, ma non so se cambierebbe molto.

io le valutazioni le ho fatte a posteriori, raccogliendo i frutti, vedendo che in effetti qualcosa in me sta cambiando in meglio.

poi magari non saprò dire come ha fatto, però ha fatto!

ps, anche il mio psi a volte dimentica alcuni particolari...

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ihihihhi...ogni sedutà è un universo a parte!!!

ciao zazà, io in realtà non sto benissimo, però mgari fa parte del processo...

lo credo anch'io. guarda, secondo me se durante la terapia si stesse solo bene vorrebbe dire che non si sta lavorando veramente...

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 Si, può essere. Purtroppo a caldo,  stasera non mi sembra così professionale e attento...

Il fatto è che non mi aiuta ad analizzare questi aspetti, me li ripropone schifato ed io non riesco a cambiare, mi sento solo mortificata dai suoi interventi...

Ciao Euridice,

qualche settimana fa ti avrei risposto anch'io nella maniera ragionevole di Elli e Judy. Adesso, a cinque giorni di distanza dalla mia ultima seduta, ti rispondo che credo di capire quello che provi perché ho avuto un'esperienza simile (anzi più d'una) che mi ha messa profondamente in crisi, confermando la mia "ferita". Solo che la ferita originaria è un conto: la conferma di una ferita, il rigirare il coltello nella piaga, non è niente di meno che una nuova e più profonda ferita. Credo di saper distinguere ormai le verità "scomode" su cui riflettere dalle reazioni negative della persona che dovrebbe farmi riflettere.

Posso solo dire che anche gli analisti (psicoterapeuti, nel mio caso) più navigati sono pur sempre uomini e che certe cose che diciamo possano riportare in superficie degli aspetti irrisolti anche per loro. Gli ho scritto quali sono state le mie reazioni, giusto per non lasciarle cadere nel vuoto, ma non so se avrò voglia di parlarne nel prossimo futuro e sono profondamente scoraggiata.

Al tempo stesso, però, la curiosità di conoscere la sua reazione rappresenta uno stimolo non da poco. Quindi, in definitiva, ha ragione Judy: affrontare l'argomento resta sempre la soluzione migliore. E' dalle crisi che scaturisce il rinnovamento.

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Certo quanto sarebbe bello sentirsi dire almeno una volta: sì, hai ragione tu!

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Certo quanto sarebbe bello sentirsi dire almeno una volta: sì, hai ragione tu!

Sì e no. A me in un paio di casi l'ha detto. Lì per lì la gratificazione è stata notevole. A lungo andare però ho maturato una certa sfiducia latente che di quando in quando torna fuori. Anche perché nel mio caso l'avere ragione implicava che, sì, era vero: gli avevo suscitato delle reazioni negative. La mia eterna paura di essere rifiutata e il senso di abbandono che è l'unica cosa che non mi abbandona mai sono stati solo confermati.

L'essere umano che sta dietro il terapeuta può anche avere torto e ammetterlo, ma nel setting io devo avere a che fare con un professionista competente e autorevole. Gli scivoloni "umani" mi fanno solo male e ogni volta è come tornare indietro di tre caselle in quell'assurdo gioco dell'oca che porto avanti ormai da troppo tempo.

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 Ok, martedì ne parlerò! Judy sono brutti questi momenti..  

io quella notte ho fatto di quegli incubi...

però ora che l'ho superata devo dire che s'è mossa tanta energia... e pure che quel periodo difficile m'è servito per portare alla luce cose importanti. ci sto lavorando, però credo di poter dire che non tutti i mali vengono per nucere.

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Azzardo un bilancio della mia terapia:

ho capito che la mia depressione non è "priva di cause scatenanti" come avevo sempre creduto, e anzi ho individuato con una certa precisione cos'è che di quando in quando mi fa scivolare nel baratro. Capire è già un passo verso la soluzione.

Al tempo stesso è innegabile che negli ultimi tempi i miei comportamenti compulsivi sono peggiorati e che parte della frustrazione che li determina deriva proprio dal terapeuta.

Evidentemente c'è qualcosa di sbagliato da qualche parte.

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anche il mio si dimenticava di alcuni particolari importanti x me......sei loro sono umani, e magari x loro quel particolare importante non lo era xkè non ero riuscita a fargli capire che lo fosse......

posso assicurti euri che anche io sono passata da momenti molto difficili, proprio relativi al rapporto fra me e lui, e lo so come ci si sente.......cavoli non dormivo per giorni.........e stavo male, ma come ti han detto ........ e per esperienza mia.....l'unico modo per 'uscirne' e parlarne con lui fino a quando poi alla fine capisci che ti puoi fidare........Perchè poi questo aspetto va incidere sulla fiducia (almeno x me era cosi).......le fiducia è alla base della terapia........e purtroppo non è automatica, il piu' delle volte bisogna are una fatica pazzesca per fare in modo che sia una base sicura......e non rimetterla in discussione ogni volta che capita di non sentirsi capiti.........

ma tranquilla.......se ne parli sicuramente verranno fuori degi aspetti........da analizzare interessanti........

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Azzardo un bilancio della mia terapia:

ho capito che la mia depressione non è "priva di cause scatenanti" come avevo sempre creduto, e anzi ho individuato con una certa precisione cos'è che di quando in quando mi fa scivolare nel baratro. Capire è già un passo verso la soluzione.

Al tempo stesso è innegabile che negli ultimi tempi i miei comportamenti compulsivi sono peggiorati e che parte della frustrazione che li determina deriva proprio dal terapeuta.

Evidentemente c'è qualcosa di sbagliato da qualche parte.

ho scordato di quotare Euridice, ma volevo rispondere sia a lei che a te!

- Euridice:innanzitutto, è un piacere rivederti! Volevo dirti che anche a me p capitaot molte volte di sentirmi dire delle cose che io ho percepito come critiche pesanti, a dire i lveor anche se non avesse detto nulla, se avesse mosso un pochino il sopracciglio, credo sarei arrivata alal stessa conclusione, la verità è che le prima a giudicarci per quei comportamenti o meccanismi o reazioni o quello che sia, siamo noi!!!

C'era uan cosa che mi ha detto più volte, che in aprticoalre m ifaceva rimanere molt omale, razionalmente sapevo che c'era un fondodi verità nell sue parole ma michidevo perchè doveva essere così diretta! Con i ltempo ho compreso però che le sue erano semplici constatazione della verità! La cosa che è cambiata che ero io a comprendere meglio perchè le sue non erano critiche, in quanto quegli stessi atteggiamenti, meccanismi, comportament iecc. non mi sembravano più delle colpe ma parti di me, che danneggiavano solo e soltanto me!!!

E vi giuro che erano cose abbastanza pesanti, ho sempre detto che per tutte le cose storte della mia vita, la maggiore causa sono stata io stessa! Questo vuol dire che la psicoterapia non è stata affatto una passeggiata, ho dovuto ammettere (all'inizio come colpe gravissime) i miei errori, solo che con il tempo ho imparato a perdonarmi, consapevole che non potevo fare diversamente!

- Muchacha, posso dirti che anche a me ècapitato che nei momenti di maggiore lavoro, quando pare che laconsapevolezza sia sempre maggiore, ho avuto i "sintomi" riacutizzati, lapsi mi ha sempre detto che sono le mie difese, che di fronte alla consapevolezza acquisita si alzano istintivamente, per poi scendere giù, quando si riesce a familiare con i nuovi "concetti acquisiti", quando insomma non ci fanno più tanta paura!!!

Per assurdo, io che ho lasciato l'analisi, stoattraversando ora uno diquei momenti, e non nego che mancano i momenti di sconforto, ma dentro di me sento fortemente che la psicoterapia è proprio finita, e forse proprio questo fare i conti con la mia solitudine mi fa paura!

Ma mi è anche molto chiaro che se non ci passo per questo abisso, non sarò mai sull'altra sponda!!!

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- Euridice:innanzitutto, è un piacere rivederti! Volevo dirti che anche a me p capitaot molte volte di sentirmi dire delle cose che io ho percepito come critiche pesanti, a dire i lveor anche se non avesse detto nulla, se avesse mosso un pochino il sopracciglio, credo sarei arrivata alal stessa conclusione, la verità è che le prima a giudicarci per quei comportamenti o meccanismi o reazioni o quello che sia, siamo noi!!!

Digi,

ti ringrazio naturalmente per l'intervento, l'incoraggiamento di chi ha portato a termine il percorso è sempre ben accetto.

Io credo però che Euridice intendesse qualcos'altro, o per lo meno sono io che do un'interpretazione diversa a quello che le è accaduto perché io stessa ho avuto un'esperienza diversa.

Nel mio caso non si è trattato di critiche pesanti: ho una certa esperienza in fatto di critiche da parte dello psi :Batting Eyelashes: e, in un modo o nell'altro, ne sono saltata fuori. Le critiche fondamentalmente fanno male quando sono fondate e sicuramente costituiscono uno stimolo a riflettere e a maturare.

Il problema è quando la sofferenza che esprimi ti viene rispedita al mittente pari pari, anzi aggravata dal rifiuto.

A me è successo che mi ha quasi forzato a dire una cosa, che entrambi conoscevamo benissimo ma che non ero pronta a tirar fuori. A quel punto è stato lui a innalzare uno scudo protettivo fatto di evidenti luoghi comuni che per me non erano una novità. E lì è successa una cosa strana: sebbene sia quasi sicura che lui abbia fatto la sua sparata senza cambiare posizione, allo stesso tempo ho in testa l'immagine di lui che si alza e inizia a girare nervosamente per la stanza con le mani dietro la schiena, per guardare e spostare degli oggetti. Lì per lì il mio sforzo si è concentrato tutto a fare buon viso a cattivo gioco ma appena sono uscita puoi immaginarti... Ce l'hai presente quando le unghie stridono sulla lavagna?

Questo fatto mi ha richiamato alla mente quel mastino di mia madre che mi blandiva per farmi rivelare i miei segreti di bambina e poi mi rimproverava, riferiva al babbo e mi umiliava.

Una critica è una critica. Un'umiliazione gratuita inferta per insensibilità o cattiveria è tutta un'altra storia, e per il momento non mi muovo da questa sensazione mortifera.

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..............

Il problema è quando la sofferenza che esprimi ti viene rispedita al mittente pari pari, anzi aggravata dal rifiuto.

A me è successo che mi ha quasi forzato a dire una cosa, che entrambi conoscevamo benissimo ma che non ero pronta a tirar fuori. A quel punto è stato lui a innalzare uno scudo protettivo fatto di evidenti luoghi comuni che per me non erano una novità. E lì è successa una cosa strana: sebbene sia quasi sicura che lui abbia fatto la sua sparata senza cambiare posizione, allo stesso tempo ho in testa l'immagine di lui che si alza e inizia a girare nervosamente per la stanza con le mani dietro la schiena, per guardare e spostare degli oggetti. Lì per lì il mio sforzo si è concentrato tutto a fare buon viso a cattivo gioco ma appena sono uscita puoi immaginarti... Ce l'hai presente quando le unghie stridono sulla lavagna?

Questo fatto mi ha richiamato alla mente quel mastino di mia madre che mi blandiva per farmi rivelare i miei segreti di bambina e poi mi rimproverava, riferiva al babbo e mi umiliava.

Una critica è una critica. Un'umiliazione gratuita inferta per insensibilità o cattiveria è tutta un'altra storia, e per il momento non mi muovo da questa sensazione mortifera.

Scusa l'ovvietà, Muchacha, ma hai discusso con lui di questa associazione tra il suo comportamento e quello di tua madre?

E poi non ho capito cosa esprime questa immagine di lui che si muove nervosamente spostando oggetti....per te cosa significa??

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Scusa l'ovvietà, Muchacha, ma hai discusso con lui di questa associazione tra il suo comportamento e quello di tua madre?

Non ancora. E' un'associazione che mi è venuta in mente nel frattempo. Glielo dirò.

E poi non ho capito cosa esprime questa immagine di lui che si muove nervosamente spostando oggetti....per te cosa significa??

Mi ha trasmesso nervosismo, rifiuto, allontanamento. Il fatto è che non sono certa che l'abbia fatto veramente, ma in fondo quello che conta è il vissuto soggettivo. Gli dirò anche questo.

Prevedo scintille :Batting Eyelashes:

Sai una cosa che mi dà fastidio? Che ogni volta che capitano crisi del genere, lui risponde alle mie obiezioni difendendosi, come se si trattasse di critiche, anziché analizzando le mie percezioni. Sembrano quasi dei processi invece che sedute di psicoterapia e questo fatto non fa che alimentare la mia sensazione di essere una gran rompipalle.

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Non ancora. E' un'associazione che mi è venuta in mente nel frattempo. Glielo dirò.

Mi ha trasmesso nervosismo, rifiuto, allontanamento. Il fatto è che non sono certa che l'abbia fatto veramente, ma in fondo quello che conta è il vissuto soggettivo. Gli dirò anche questo.

Prevedo scintille :Batting Eyelashes:

Sai una cosa che mi dà fastidio? Che ogni volta che capitano crisi del genere, lui risponde alle mie obiezioni difendendosi, come se si trattasse di critiche, anziché analizzando le mie percezioni. Sembrano quasi dei processi invece che sedute di psicoterapia e questo fatto non fa che alimentare la mia sensazione di essere una gran rompipalle.

Beh....non ti resta che riferigli anche questo! :Just Kidding:

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