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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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No, in famiglia è meglio non dirlo, sono affari che devono restare intimi, cosa vuoi che ne capisca chi non sa di cosa si tratta, ma poverelli!

Certo se mio marito andasse da un'analista donna, io origlierei alla porta, moh?

A parte che mio marito mi ci ha mandata proprio lui dallo psy, ma a noi veramente capita di parlarne e di scherzarci su. Lui è molto partecipe, apprezza i progressi che ho fatto ed è comprensivo se torno a casa a pezzi dalla seduta, ma forse è un caso particolare.

Non so come lo psy di Alianna abbia gestito l'innamoramento, quindi non mi pronuncio. Mi chiedo solo, Alianna, ne hai discusso con l'analista? In fondo lui ti offre un servizio che paghi profumatamente: se non approvi il suo modo di affrontare (o non affrontare o non accogliere) i tuoi problemi, hai tutto il diritto di chiedere un chiarimento.

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A parte che mio marito mi ci ha mandata proprio lui dallo psy, ma a noi veramente capita di parlarne e di scherzarci su. Lui è molto partecipe, apprezza i progressi che ho fatto ed è comprensivo se torno a casa a pezzi dalla seduta, ma forse è un caso particolare.

Non so come lo psy di Alianna abbia gestito l'innamoramento, quindi non mi pronuncio. Mi chiedo solo, Alianna, ne hai discusso con l'analista? In fondo lui ti offre un servizio che paghi profumatamente: se non approvi il suo modo di affrontare (o non affrontare o non accogliere) i tuoi problemi, hai tutto il diritto di chiedere un chiarimento.

Anche io racconto tutto .... più o meno, ma questa cosa non l'ho raccontata, non volevo ferirlo. Non deve essere bello sapere che la tua compagna è innamorata di un altro, ho preferito evitargli il dispiacere. Ma questo mi ha messo in condizione di mentire e di nascondere qualcosa ed io non lo trovo giusto, dato che non è mia abitudine.

Lui come l'ha gestita? Lui non si aspettava che glielo dicessi subito, dopo di che ha sempre evitato di ritornare sull'argomento. Quando ci ritornavo cercava di sviare continuando a ripetermi che lui sarebbe "un cattivo affare". Dopo averglielo confessato, gli ho anche chiesto se lui si era accorto della cosa e lui mi ha risposto con un ..."Secondo lei?" e non ha aggiunto altro.

Io credo che i pazienti vadano avvisati, di modo che quando sentono che la cosa sta accadendo sono già pronti e bene o male sanno come gestirla.

A differenza di me, quante persone non hanno ancora confessato al proprio psy l'innamoramento e quanto tempo se lo portano dietro? Magari vergognandosi di quello che provano o avendo paura che una volta confessato, lui possa ridere di noi e rifiutarci?

Perchè se tu dici ad uno sono innamorata di te e lui resta l'immobile o ti dice ma si è normale fa parte della terapia... tu ti senti rifiutata senza ombra di dubbio, in qualsiasi salsa te la racconta!!

In Ospedale quando partorisci ti avvisano che puoi andare incontro alla depressione post-parto e ti spiegano come capire di averla e come affrontarla, perchè loro non spiegano queste cose? Perchè deve essere io quella che si va a cercare in rete le informazioni???

Un po ci marciano?? Gli conviene tenere la gente legata a loro anni e anni ?? ...come ci si lega ad un amore irragiungibile ?

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Anche io racconto tutto .... più o meno, ma questa cosa non l'ho raccontata, non volevo ferirlo. Non deve essere bello sapere che la tua compagna è innamorata di un altro, ho preferito evitargli il dispiacere. Ma questo mi ha messo in condizione di mentire e di nascondere qualcosa ed io non lo trovo giusto, dato che non è mia abitudine.

Lui come l'ha gestita? Lui non si aspettava che glielo dicessi subito, dopo di che ha sempre evitato di ritornare sull'argomento. Quando ci ritornavo cercava di sviare continuando a ripetermi che lui sarebbe "un cattivo affare". Dopo averglielo confessato, gli ho anche chiesto se lui si era accorto della cosa e lui mi ha risposto con un ..."Secondo lei?" e non ha aggiunto altro.

Io credo che i pazienti vadano avvisati, di modo che quando sentono che la cosa sta accadendo sono già pronti e bene o male sanno come gestirla.

Anch'io gli ho detto risentita che avrei preferito che mi avvisasse, ma in effetti come avrei reagito se mi avesse detto "Guardi, la avverto che potrebbe innamorarsi di me ma non si preoccupi"... Avrei pensato "Ma che testa di cavolo" :Batting Eyelashes: Sarei partita molto prevenuta. Oltre tutto non è detto che il transfert si esprima con un innamoramento. Che poi alcuni terapeuti reagiscano in un modo che a noi non piace, anche questo è indubbio.

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Anch'io gli ho detto risentita che avrei preferito che mi avvisasse, ma in effetti come avrei reagito se mi avesse detto "Guardi, la avverto che potrebbe innamorarsi di me ma non si preoccupi"... Avrei pensato "Ma che testa di cavolo" :Batting Eyelashes: Sarei partita molto prevenuta. Oltre tutto non è detto che il transfert si esprima con un innamoramento. Che poi alcuni terapeuti reagiscano in un modo che a noi non piace, anche questo è indubbio.

Si devono avvisare con frasi del tipo :"guardi può succedere nel corso della terapia che lei si innamori di me per via di un meccanismo (...), quando sente che accade, me ne parli liberamente, supereremo insieme l'ostacolo.

Dicendo così, primo io so che mi puo' succedere, secondo so che succede a molti (se lo mette in previsione, vuol dire che è quasi la prassi), terzo non mi faccio problemi gliene parlo subito.

Che c'è di male in questo?

Non sono adirata per il modo in cui ha reagito lui, non credo esista un modo giusto di reagire per respingere una paziente che ti sta dicendo di essere innamorata di te. Volevo solo essere preparata e avrei voluto elaborare la cosa, piuttosto che ignorarla e aspettare che passasse da sola.

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Anch'io ne parlo con mio marito, omettendo tutto ciò che lo riguarda troppo da vicino e la questione innamoramento.

Certo, se abbiamo parlato di me e lui come andiamo a letto, non glielo dico.

Anch'io ho avuto la sensazione che glissasse, poi un giorno dice "ma tutte queste belle cose con suo marito no?" :Big Grin:

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Scusa la domanda, puoi anche non rispondere! Ma ti piacciono le donne o questa cosa è accaduta solo con la tua psy??

Comunque sia io ne avrei fatto volentieri a meno. Ognuno è diverso e reagisce in modo diverso. Credi che nella mia vita privata, con il mio compagno questa cosa non abbia influito in modo negativo? Sinceramente non ci trovo niente di bello in questa fase della terapia. Possibile che questi psy sono così intelligenti che non hanno ancora trovato il modo di non far innamorare il paziente? Quanti anni devono passare ? ehehehe

io sono lesbica quindi il fatto che mi fossi innamorata della psi donna non mi ha sconviolto più di tanto in sè. in compenso mi ha devastata la situazione in cui mi trovavo, il mio unico pensiero era la psi

anche per me questi sentimenti hanno avuto ripercussioni nella mia vita di coppia, la mia compagna capiva che c'era qualcosa di "strano" (lei ha fatto psicoterapia, ma non ha avuto lo stesso genere di transfert) . lei è stata brava, paziente e ha aspettato di vedere cosa succedeva. la mia psi pure è stata brava a "gestire" i miei sentimenti verso di lei (a suo dire mai si era trovata ad affrontare u ntransfert così potente). io dal canto mio ho affrontato la cosa, ci sono entrata dentro, ci sono stata male, ne ho parlato con la psi, ho trovato questo forum che mi ha aiutata moltissimo, ho analizzato i miei sentimenti con lei, li ho sviscerati, ne ho parlato e ora sto meglio. continuo a provare un enorme affetto nei suoi confronti , ma è un qualcosa che sento come "naturale" e non invalidante come allora.

non è questione di trovare il modo di non fare innamorare il paziente, in alcuni tipi di psicoterapia il transefrt è una parte fodnamentale e non necessariamente si manifesta in amore verso lo psi. può anche attivarsi un transfert negativo, ma in ogni caso non è una cosa che si deve cercare di evitare prima che accada , ma un qualcosa che accade in maniera naturale e che può essere molto importante all'interno della terapia

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Si devono avvisare con frasi del tipo :"guardi può succedere nel corso della terapia che lei si innamori di me per via di un meccanismo (...), quando sente che accade, me ne parli liberamente, supereremo insieme l'ostacolo.

Dicendo così, primo io so che mi puo' succedere, secondo so che succede a molti (se lo mette in previsione, vuol dire che è quasi la prassi), terzo non mi faccio problemi gliene parlo subito.

Che c'è di male in questo?

Non sono adirata per il modo in cui ha reagito lui, non credo esista un modo giusto di reagire per respingere una paziente che ti sta dicendo di essere innamorata di te. Volevo solo essere preparata e avrei voluto elaborare la cosa, piuttosto che ignorarla e aspettare che passasse da sola.

non è lui che deve dirti che puoi parlare di un determinato argomento, devi essere tu a portarlo in seduta

da quello che scrivi mi pare di capire che non hai mai affrontato con lui il discorso legato ai tuoi sentimenti nei suoi confronti

sei sicura che l'aver ingnoarto la questione non ti abbia portato a superarla, ma solo a modificare il tuo sentire nei suoi confronti provocando in te un "risentimento" nei suoi confronti (non mi ha avvisata, non ha impedito lo svilupparsi dell'innamoramento, ecc )

non potrebbe trattarsi di un muro, di una resistenza che stai sviluppando ?

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No, no, guarda c'è l'Eros di mezzo.

Quando fai l'amore, se provochi un attrito anzichè il piacere, è un casino, però fai l'amore lo stesso, secondo me, non fai la guerra, no?

Certo, una battaglia a letto è meglio se si trasforma in dolcezza, in tenerezza, in piacere reciproco.

Un pieno accoglimento da parte della donna, e da parte dell'uomo, beh, non lo so..

chiederlo ai maschietti, cos'è che fa piacere in una relazione.

Io ho una sessualità ancora molto bambina, quindi sono curiosa, in questo campo, la mia è esplorazione.

Certamente, se uno tramite il rapporto con l'analista, avesse necessità di accedere a una dimensione adulta della sessualità,potrebbe rivelarsi determinante, non trovi?

Tramutare l'attrito in piacere, m? Mai capitato, vero?

Esempio, tramite la liberazione dei sentimenti, e quindi, dei blocchi, di cui tu parlavi poc'anzi?

Punto di domanda.

Tradotto, il quesito è: In che modo un analista può risolvere un problema di questo genere?

Se l'origine del blocco poniamo per ipotesi, fosse il rapporto con il Padre, il desiderio inconscio verso la figura paterna, analizzarlo può risultare utile e risolvere la situazione?

Ai posteri l'ardua sentenza.

scusa se mi permetto di risponderti qua, mi sembra più appropriato, se poi non sei d'accordo cancello. Penso che potrebbe essere più interessante per le persone che leggono questo topic, oltre che essere decisamente più in topic qui che non in "ObBbBbiezzioni alla psicoanalisi"!

Credo stiamo dicendo la stessa cosa. Quando avevo scritto "se non è amore, è guerra" intendevo dire che l'eros "rifiutato", l'eros che non può essere vissuto secondo i canali normali, si trasforma in "guerra", in attrito, che non è certo odio ma amore espresso in modo contorto, almeno io la penso così.

Poi non capisco bene cosa vuoi dire, a cosa ti riferisci di preciso. Prima pensavo che parlavi di come ti relazioni allo psi, avevo immaginato che tu ti ponessi nei suoi confronti in modo polemico.

Che cosa si fa durante l'atto d'amore è un argomento molto vasto, ognuno ci mette qualche significato personale......c'è anche chi va a letto col nemico.

Analizzare, qualsiasi cosa (cum grano salis, senza esagerare sennò poi ha ragione Ste, eh! :Just Kidding: ), fa sempre bene.

Analizzare il rapporto con i propri genitori è doveroso, ovvio, sono la nostra origine. Ma altrettanto importante è analizzare il rapporto con le figure genitoriali interiori, che sono altro da quelli reali; così come è importante analizzare il nostro desiderio (che poi è sempre lo stesso dalla notte dei tempi :Just Kidding: ) verso queste figure interiorizzate.

Liberare i sentimenti rende sicuramente più sereni e quindi predisposti all'amore.

:ola (2):

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scusa se mi permetto di risponderti qua, mi sembra più appropriato, se poi non sei d'accordo cancello. Penso che potrebbe essere più interessante per le persone che leggono questo topic, oltre che essere decisamente più in topic qui che non in "ObBbBbiezzioni alla psicoanalisi"!

Credo stiamo dicendo la stessa cosa. Quando avevo scritto "se non è amore, è guerra" intendevo dire che l'eros "rifiutato", l'eros che non può essere vissuto secondo i canali normali, si trasforma in "guerra", in attrito, che non è certo odio ma amore espresso in modo contorto, almeno io la penso così.

Poi non capisco bene cosa vuoi dire, a cosa ti riferisci di preciso. Prima pensavo che parlavi di come ti relazioni allo psi, avevo immaginato che tu ti ponessi nei suoi confronti in modo polemico.

Che cosa si fa durante l'atto d'amore è un argomento molto vasto, ognuno ci mette qualche significato personale......c'è anche chi va a letto col nemico.

Analizzare, qualsiasi cosa (cum grano salis, senza esagerare sennò poi ha ragione Ste, eh! :Just Kidding: ), fa sempre bene.

Analizzare il rapporto con i propri genitori è doveroso, ovvio, sono la nostra origine. Ma altrettanto importante è analizzare il rapporto con le figure genitoriali interiori, che sono altro da quelli reali; così come è importante analizzare il nostro desiderio (che poi è sempre lo stesso dalla notte dei tempi :Just Kidding: ) verso queste figure interiorizzate.

Liberare i sentimenti rende sicuramente più sereni e quindi predisposti all'amore.

:ola (2):

Mi è stato detto che la voce dei genitori interiori si fa più forte con l'età.

Ora non ricordo bene, ma era a proposito di qualcosa.

Era un periodo di forte stress,insomma mi disse lei è solo molto stressata.

Vedi, però queste cose mi sfuggono, lì per lì, non ci faccio tanto caso, il genitore interiore..

Certoè un linguaggio che non è semplice..

Ti ringrazio, eh? Cosa rappresentano, autorità, responsabilità, sono una specie di Grillo Parlante, la voce della coscienza, del controllo, il rimprovero,boh?

Faccio un po' di confusione su alcune cose.

appunto, si parlava di confusione, cioè che a me dava noia la confusione, sentivo fastidio al vocio dei ragazzi all'intervallo, e venne fuori del casino che c'era alla tavola di casa mia, era una tavola animata, perchè a pranzo, si discuteva di politica , e ci si accapigliava , naturalmente.

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Credo che il transfert sia un passaggio obbligatorio, forse necessario

ed è come una specie di contenitore, una pelle sentilmentale, una placenta dove chi è stato gravemente disturbato

nei sentimenti ha modo di riformarsi, di rinforzarsi, di creare,   il problema può sussistere forse nel tipo di transfert.

Esistono diverse forme di transfert, è sicuro, credo che chi venga a scrivere qui viva il transfert

in  modo similare anche se non credo tutte le donne -gli uomini!-, vivano lo stesso tipo di amore verso il/la terapeuta.

Secondo me ognuno lo forgia a modo proprio, ognuno si vive in questo spazio d'amore a modo proprio

nonostante esistano similitudini, collegamenti che portino allo stesso  vissuto di un amore reale, concreto, ma  Proprio, a modo loro. 

Allo stesso tempo, non è detto che tutte le donne o uomini amino il terapeuta!  

Siamo tutti sulla stessa barca però ognuno ha la propria  valigia, il proprio bagaglio!

Se si ha coraggio un transfert del genere è un buon terreno dove misurarsi. Dove fare esperienza di sè.

Alla fine, secondo me, l'obiettivo ultimo della terapia è fare esperienza di se stessi, cioè collegare i propri vissuti ad emozioni e ricordare,

mettere a parole l'inricordabile, se si ricorda il tempo non è perso, andato, narrativo  ma vissuto, estemporaneo dove lo ieri ha 

un peso specifico e non diventa una figura evanescente che si perde nella narrazione grigia della routine.

ecco probabilmente il transfert porta a fare esperienza, per alcuni passando attraverso il dolore o la frustrazione, porta ad amare 

nel proprio modo di amare (non solo figure significative, ma la vita stessa), porta ad entrare in relazione con la vita

chi non ha imparato a vivere, chi non  è riscito a viversi perchè molti hanni prima nessuno glielo ha tramandato o comunicato. 

Non parlo di comunicazione ''cognitiva'', ma proprio di una capacità al sentire ed al sentirsi: -Ho fame, ho sonno, sono triste, mi sento al

sicuro etc...-  sembrano figure banali, non lo sono per chi è stato ferito nell'affettività, chi è stato abbandonato emotivamente o

fisicamente. Stranamente quanto più si è  subito e sofferto tanto più ciò si  ripropone durante il trattamento, coraggiosi i marinai

che si avventurano in un mare già così burrascoso. Ecco questo è quanto penso sul transfert e sull'amore in analisi, ci vuole coraggio... 

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Per ricollegarmi al discorso tra zazà e light mi viene in mente un i-ching...

IL RISTAGNO....l'amore in analisi quando è così amoroso subisce un ristagno...

se lo trovo vi posto il significato....

trovato un buon articolo al link sottostante

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubr...81&sezione=

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Ragazze, ieri mi ha chiamata "tesoro" :(:

Gli suscito un controtransfert filiale. Io.

:(:

:icon_confused:

Oggi invece tra le righe mi ha detto di essere più ragionevole riguardo ai miei sentimenti verso di lui....

Come controtransfert  credo di suscitare è un'enorme distanza che però sento blocchi il fluire dell'affettività:

è tutto molto austero, formale, distante.Le sedute dove lui è più dolce sono quelle che mi fanno innamorare e sragionare

quindi paradossalmente sono le peggiori, al contrario, sedute dove io sono più ragionevole e distaccata e lavoro bene sono

le migliori ai fini del mio percorso ma sono anche quelle dalle quali esco come svuotata, come se avessi perso la mia capacità di provare

passione, di amare, dopo le quali non mi sento nella mia femminilità e mi sento sola, triste, misera, sento la vita fredda...

Anche io mi chiedo perchè non mi invia piuttosto che procedere con questo tira e molla doloroso,

forse per quel pensiero che ho scritto prima, o forse per altre faccende più reali di cui ignoro dinamiche e forme...

comunque l'analisi con questo tipo di setting è molto dolorosa, è un massacro...

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comunque l'analisi con questo tipo di setting è molto dolorosa, è un massacro...

Io credo che l'analisi con questo tipo di setting o una terapia con un setting più informale possano essere altrettanto dolorose e frustranti, dato che la vicinanza e l'affetto che vorremmo non possiamo comunque averli. Che ti chiami "tesoro" per poi rimpiazzarti con il paziente successivo o ti tenga a distanza dandoti del lei, cambia solo la forma ma il succo è sempre quello :Straight Face:

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Nel momento del ''tesoro'' eravate solo tu e lui

Tipo di setting nel senso che a volte penso che andare 3 volte a settimana

mi fa sentire la nostalgia ancora di più rispetto ai periodi in cui ad esempio per qualche

motivo non posso andare, tipo l'anno scorso a dicembre dovevo rimanere tappata in casa

per studiare per l'esame del I anno della specializzazione, allora è successa una cosa che mi

è piaciuta poco, cioè mi sembrava che ci fosse un'altra persona nello studio, mi sono attaccata

a questo per piantarlo per una settimana e farmi i xxxx miei...

Devo dire che sono stata proprio bene, sono riuscita a pensare e lavorare bene per il mio esame..

Invece ora noto che il tempo che divide la fine della seduta di venerdì e l'inizio di martedì è interminabile

ed a volte scordo anche delle sensazioni, dei collegamenti, di pemsieri  che mi sono passati in testa durante il w.e.... 

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Tesoro...

si vede lo susciti, mi pare anche a me di averti chiamato tesoro, recentemente.

Tesoro, gioielli..chissà.

Guarda quando chiamo tesoro anch'io lo rivolgo alla mia figliola, è proprio un moto affettivo

per me.

Bello,però, io sono stata chiamata per nome, ecco, quello, equivale al tesoro.

Bello anche il tuo discorso di prima e il link.

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Tesoro...

si vede lo susciti, mi pare anche a me di averti chiamato tesoro, recentemente.

Tesoro, gioielli..chissà.

Guarda quando chiamo tesoro anch'io lo rivolgo alla mia figliola, è proprio un moto affettivo

per me.

Bello,però, io sono stata chiamata per nome, ecco, quello, equivale al tesoro.

Bello anche il tuo discorso di prima e il link.

Light, il "tesoro" sarei io, non Euridice... Anche per me "tesoro" è un bambino o al limite un marito ventennale. Insomma, l'appellativo migliore per rimettere a posto gli ormoni in esubero :(:

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Ho chiamato te tesoro?

O gesu :)))

Meno male non vi ho chiamato pissi pissi, ciccine, la mia pezzettina, il mio cicci cicci...:))))

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Anche per me "tesoro" è un bambino o al limite un marito ventennale. Insomma, l'appellativo migliore per rimettere a posto gli ormoni in esubero :(:

io tesoro non lo associo solo al marito ventennale o al figlio

c'è un qualcosa di tenero e amorevole

però dipende anche dal tono che si usa per dirlo.... se detto nel modo giusto potrebbe essere altamente hot.... :Batting Eyelashes:

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e cmq è bello tesoro

una volta, quando ero nel pieno del transfert, mi chiamò tesoro e andai in brodo di giuggilole, non hai idea di quanto ci ricamai su quella parola.... :Love:

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Credo che il transfert sia un passaggio obbligatorio, forse necessario

ed è come una specie di contenitore, una pelle sentilmentale, una placenta dove chi è stato gravemente disturbato

nei sentimenti ha modo di riformarsi, di rinforzarsi, di creare, il problema può sussistere forse nel tipo di transfert.

Esistono diverse forme di transfert, è sicuro, credo che chi venga a scrivere qui viva il transfert

in modo similare anche se non credo tutte le donne -gli uomini!-, vivano lo stesso tipo di amore verso il/la terapeuta.

Secondo me ognuno lo forgia a modo proprio, ognuno si vive in questo spazio d'amore a modo proprio

nonostante esistano similitudini, collegamenti che portino allo stesso vissuto di un amore reale, concreto, ma Proprio, a modo loro.

Allo stesso tempo, non è detto che tutte le donne o uomini amino il terapeuta!

Siamo tutti sulla stessa barca però ognuno ha la propria valigia, il proprio bagaglio!

Se si ha coraggio un transfert del genere è un buon terreno dove misurarsi. Dove fare esperienza di sè.

Alla fine, secondo me, l'obiettivo ultimo della terapia è fare esperienza di se stessi, cioè collegare i propri vissuti ad emozioni e ricordare,

mettere a parole l'inricordabile, se si ricorda il tempo non è perso, andato, narrativo ma vissuto, estemporaneo dove lo ieri ha

un peso specifico e non diventa una figura evanescente che si perde nella narrazione grigia della routine.

ecco probabilmente il transfert porta a fare esperienza, per alcuni passando attraverso il dolore o la frustrazione, porta ad amare

nel proprio modo di amare (non solo figure significative, ma la vita stessa), porta ad entrare in relazione con la vita

chi non ha imparato a vivere, chi non è riscito a viversi perchè molti hanni prima nessuno glielo ha tramandato o comunicato.

Non parlo di comunicazione ''cognitiva'', ma proprio di una capacità al sentire ed al sentirsi: -Ho fame, ho sonno, sono triste, mi sento al

sicuro etc...- sembrano figure banali, non lo sono per chi è stato ferito nell'affettività, chi è stato abbandonato emotivamente o

fisicamente. Stranamente quanto più si è subito e sofferto tanto più ciò si ripropone durante il trattamento, coraggiosi i marinai

che si avventurano in un mare già così burrascoso. Ecco questo è quanto penso sul transfert e sull'amore in analisi, ci vuole coraggio...

quoto, quoto, fortissimamente quoto !!

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io tesoro non lo associo solo al marito ventennale o al figlio

c'è un qualcosa di tenero e amorevole

però dipende anche dal tono che si usa per dirlo.... se detto nel modo giusto potrebbe essere altamente hot.... :Batting Eyelashes:

Garantisco che era tutt'al più tenero: avrei colto all'istante la benché minima sfumatura hot...

Forse qualche mese fa avrei anche apprezzato l'appellativo, senonché una volta ho sentito che chiamava "topino" una sua paziente (immagino giovane) al telefono. Probabilmente è di quei tipi che i vezzeggiativi li sprecano.

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e cmq è bello tesoro

una volta, quando ero nel pieno del transfert, mi chiamò tesoro e andai in brodo di giuggilole, non hai idea di quanto ci ricamai su quella parola.... :Love:

:Raised Eyebrow:

Ora domani sera subito a chiedergli: "Come mai lei non mi ha mai chiamato tesoro? " con tono inquisitorio. :Waiting: Mi ci vedo. Lo spiazzo.

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Garantisco che era tutt'al più tenero: avrei colto all'istante la benché minima sfumatura hot...

Forse qualche mese fa avrei anche apprezzato l'appellativo, senonché una volta ho sentito che chiamava "topino" una sua paziente (immagino giovane) al telefono. Probabilmente è di quei tipi che i vezzeggiativi li sprecano.

Topino? :shok:

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