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EuridiceBrescia

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  1. bello juditta, mi era sfuggito! Si lui è proprio così, suda eccome, anche se ora che siamo più vicini sembra quasi stare bene quando gli parlo dei miei sentimenti, non sembra dispiacergli e soprattutto non è più sulla difensiva ...l'ho sentito forte nell'ultima seduta e me l'ha detto (non riporto precisamente cosa e cosa è avvenuto) ...comunque anche io sudo e tanto... per cercare di dare senso, di capire, distaccandomi un po' da quello che provo. E' faticoso, lui stesso sta apprezzando i miei sforzi e mi ha detto che ci riesco e che ho uno spazio interno per pensare nonostante la passione così forte per lui, ma anche per l'analisi... I vostri interventi invece sono stati illuminanti, mi hanno fatto riflettere su come io vivo l'amore e sulle mie affermazioni che sono di una persona ancora piccola emotivamente, che, mi rendo conto, non è mai andata oltre l'innamorarsi. Credo che l' amore sia qualcosa di talmente personale che ho sbagliato nel descriverlo in maniera tanto universale (tuttavia questo mi è servito per capire qualcosa di nuovo su di me)...io purtroppo (o perfortuna, perchè lo sto scoprendo con l'analisi ed è come se fossi vergine, nuova, ai sentimenti di appartenenza e reciprocità) non ho mai provao quello che descrivete voi (ad eccezione di quest'ultimo periodo ... tra un po' vi scrivo perchè). In passato, ho creduto a quella pace che avete descritto e sono stata delusa perchè la persona si rivelava diversa, o meglio, ero io che la vedevo diversamente all'inizio del rapporto e m'imbarcavo nella storia senza appunto ''pensare'' ma seguendo le sensazioni del corpo: il batticuore, il mal di pancia, l'eccitazione, cercando persone in primis con le quali avrei fatto bene l'amore e non con le quali poter costruire un sentimento d'amore, è vero che l'uno non escude l'altro ma io davo (dò) la priorità al fare l'amore. Tuttavia nella mia vita possi dire di aver amato molto, troppo, le persone non sbagliate, ma diverse rispetto a quanto mi aspettavo, che talvolta, però, mi hanno ferita molto (e che anche io ho ferito molto). Andando in analisi ho scorperto qualcosa di nuovo, in quest'ultimo periodo soprattutto (...perchè prima, mi rendo conto col senno di poi queste cose c'erano ma il mio bisogno di amore era talmente forte che non le vedevo e stavo male, non mi sentivo capita e amata): con lui sento quella pace e quella forza che mi spinge ad andare avanti, che mi fa sentire che ''appartengo'', che sono sua e che lui è mio, che sono all'interno di qualcosa dove posso, possiamo svilupparci e soprattutto possiamo generare qualcosa di creativo, insieme. Non sono più gelosa degli altri pazienti perchè mi ha dimostrato il suo calore ed affetto in tanti modi, io sono certa di non essere abbandonata ed estromessa, che ho la certezza di essere presente in quella stanza come nel suo cuore, di essere vista e amata e non in un rapporto mediato dal sesso, anche se mi ha detto che sto facendo (metaforicamente) la mia sessualità con lui, è tutto nuovo (nonostante il transfert, la concretezza, l'ipnotizzarsi e il non pensare: tutti i miei schemi semi-distruttivi che, fortunatamente, vivo li dentro ), sto sperimentando un rapporto tra uomo e donna, non soltanto tra terapeuta e paziente, costruttivo, vitale, fertile...un po' azzardato da dire ma un vero amore
  2. Purtroppo si paga...dipende da analista ad analista il mio è sempre stato rigoroso anche se ultimamente ha fatto uno strappo alla regola, una seduta non me l'ha fatta pagare
  3. ho pochissimo tempo d giorno per leggere e rispondere dunque lo faccio di notte sapete... mi hanno ispirato tanto gli ultimi interventi... vorrei ringraziarvi... ora crollo http://www.youtube.com/watch?v=l-0OYn80ut4&feature=related
  4. oh...lo sai che c'ho pensato pure io...??
  5. Non credo che Gindro avesse toni universali ma si riferisse ad una data tipologia di pazienti cioè qulli che tendono a portare sul versante concreto le ralazioni transferali...è implicito che in quel caso la terapia analitica che al contrario si muove in una direzione metaforico simbolica, si va a fare fottere o meglio, ciò dpende dall'esperienza dell'analista che deve saper guidare la barca senza farsi incantare dalle sirene... Per Follia mi riferivo a quella fas del rapporto in cui ti piace talemente tanto un uomo che ti muovi solo seguendo le sensazioni, che sragioni e vuoi solo andare a letto con lui... zazà purtroppo viene fuori il mio nucleo patologico più forte: io non riesco a concepire un rapporto basato su elementi della realtà, non ci trovo molto di interessante perchè riesco a vedere un uomo solo se ci proiretto tanto di mio, mi deve ricordare un papà e una mamma insieme per cui mi è difficile concepire un rapporto in cui un uomo e una donna si conoscno alla pari e vanno avanti alla pari ma tendo a dato che la prevalenza al transfert piuttosto che alla realtà... ma pensavo che un po' tutti amasssero così?? :-/... scapo che ho seduta alle 12 passate
  6. The way you wear your hat The way you sip your tea The memory of all that No they can't take that away from me The way your smile just beams The way you sing off key The way you haunt my dreams No they can't take that away from me We may never never meet again, on that bumpy road to love But I'll always, always keep the memory of The way you hold your knife The way we danced till three The way you changed my life No they can't take that away from me
  7. Pulcino, il copione di cui parlavo è un faccenda che riguarda noi stessi e non tanto la figura professionale del terapeuta che altresì diventa il personaggio principale di questo nostro personale copione, dei nostri ''schemi affettivi''. Con il termine copione volevo indicare le nostre modalità di relazionarci agli altri ed a noi stessi corrispondenti ad un modello emozionale-affettivo acquisito in un'espoca arcaica, il copione forse rimanda al ''perchè proprio lui'' di cui parlavo in uno dei miei ultimi post e forse rimanda alla modalità del mio essere con lui, del chiedere, del proiettare e desiderare, dello stare male, del notare in lui proprio quell'intenzione, quel profumo rispetto ad un'altra intenzione e un altro profumo...come dice la canzone... (the way you wear your heat...the way you soup your tea... the way you haunt my dreams....no no they can't take that away from me...) E' un qualcosa che non puoi definire, almeno inizialmente, con la razionalità perchè non dicibiele e inconscio. Credo sia una tua fantasia se pensi che il tuo terapeuta studi comportamenti da mettere in atto, può essere invece che l'esperienza abbia strutturato in lui una funzione terapeutica, cioè una mente contenitiva ed analitica tale da poter aprire uno spazio per poter ascoltare e dare forma a ciò che accade nel qui ed ora con te. Il nebuloso che noti, che ho notato anche io dal tuo dire è forse quella condizione aurea che ti permette appunto di mettere in scena il tuo personale dramma in quel teatro amplificato ed amplificante che è la psicoterapia così da riviverlo tante volte e dargli nuove parole e senso nuovo, vita nuova, mi viene da ricollegare ciò che il mio analista mi dice spesso, che il cibo della mente è la verità, immagino nel senso di una realtà non più celata dal velo ottenebrante ma che finalmente si palesa... Pulcino sei tu stessa che hai esordito dicend che ti sei risvegliata percependoti in una vita nuova quello che mi viene da dirti è di continuare con fiducia, siamo delle funanbole bisogna andare avanti sospese su un filo, tra cielo e terra a contatto con la vita, la vita psichica ed il pericol, la morte imminente. Non posso che concordare Mi ritrovo in molte delle tue parole, in primis quella sul fatto di esserci elaborate le cose da sole, sapessi quanto mi è mancato uno spazio romanticodove trovare pensieri che mi aiutassero a pensare la vita... adesso, una volta trovato con lui, sto male perchè ho paura di perderlo. Mi ritrovo anche nel vostro scambiarvi l'affettività in episodi simili: è molto struggente ma sappi che in questo struggimento non sei sola, lui ti accompagna costantemente per aiutarti a pensarlo ed è, forse, esso stesso una tappa necessaria per arrivare a ritrovarti... invece Io non chiedo di essere la sua ''preferita'' o il suo lavoro migliore, oppure potrebbe essere che attualmente non riesco ancora a percepirlo, chissà, ma vorrei avere la certezza di essere nel suo cuore...non la regina, ma presente, sapere di farlo emozionare mi riempie e mi rende felice perchè mi sento un po' speciale, concordo con afri nel dire che comunque noi in quell'ora siamo le uniche...:-) Judy lui è piuttosto neutro rispetto alle mie scelte, (ad esclusione degli uomini e del cibo, cioè delle aree della vita dove la mia distruttivifà fa faville, ha sempre, sempre,sempre metaforicamente tagliato le gambe a tutti gli uomini di cui parlavo in analisi, anche con un po' di rabbia e stizza, tant'è che per non contraddirlo chiudevo i rapporti con loro da quasi subito, non se n'è salvato uno e taglia le gambe a me quando la taglia 38 diventa troppo evidente, ormai ha capito che digiuno non per un vero problema ma soltanto per un fatto estetico e mi massacra...) Rispetto alla mia rinuncia mi ha detto che ho fatto una scelta e credo che in fondo non sia stata una grande rinuncia perchè di concerti ne posso fare tanti, di sedute proficue in un periodo tanto delicato, importante, come questo, poche... (...poi ne è valsa la pena perchè gli ho fatto un regalino per san valentino, sono ancora emozionata per quando l'ha scartato ) tieni duro zazà, si tratta dei famigerati nodi al pettine!!!
  8. Del secondo link volevo porre alla vostra attenzione il Primo articolo del pdf...Violenza dell'eros di Carotenuto ''In primo luogo c'è un'adesione immediata, che è una caratteristica fondamentaledell'esperienza amorosa: un sentirsi, di fronte alla persona che si ama, senza alcuna possibilità di resistere,un dire di sì a tutto quello che vediamo davanti a noi, prividi qualsiasi atteggiamento critico. La persona di cui ci innamoriamo ci cattura con una immediatezza che non troviamo in nessun'altra esperienza. È come se fossimo in uno stato ipnotico, nel quale la persona che suscita in noi la condizione ipnotica ci comunica qualcosa che forse abbiamo sempre so-spettato di poter conoscere, di poter godere ed afferrare.'' mi bolle il sangue
  9. Scusate se ho buttato questa bomba nel 3d ma l'articolo era troppo particolare e soprattutto ''out'', ''contro''..rispetto alle solite cose teoriche e buoniste, che forse nascondono la verità su sentimenti tanto naturali quanto complicati, che si leggono in proposito perchè come si diceva le scorse settimane comunque in analisi/terapia ci sono esseri umani . Secondo me è interessante perchè parla di quella situazione, evidentemente frequente, in cui i sentimenti trascendono il transfert e diventano sentimenti veri. Sulla base di un transfert forse si voleva intendere che la persona, l'analista su cui il paziente hai pur fatto transfert proiettando qualche suggestione, qualche figura del suo passato, diventa, o è già, l'uomo o la donna che REALMENTE egli AMA, forse questo ''realmente'' viene determinato dal mettere in secondo piano la terapia rispetto ad un lui/ lei ed al rapporto con questo lui (e non più col terapeuta). E' una follia. Però l'amore non è una follia?...ed in fondo il transfert è alla base di ogni rapporto d'amore, anche al di fuori di un contesto analitico...soprattutto per quelle persone che per ''scaldarsi'' hanno bisogno di mettere qualcosa di loro nell'altro che, per qualche oscuro motivo, viene investito...letteralmente...di passato, amore, desiderio, bisogni. Forse nel caso di reale innamoramento verso il terapeuta, si perde la motivazione verso il processo di guarigione rendendo il tutto concreto, come un rapporto tra amanti, in cui non c'è spazio per il pensiero ma solo per le sensazioni, i batticuore, i sospiri, il dolore del rifiuto, l'eccitazione dell'acc0glienza o il languare di un amore che non nasce nè muore... uno stillicidio che si ripete fino a quando, finalmente riesce ad essere elaborato, conosciuto, vissuto, il ''perchè proprio lui'' trova un senso nuovo all'interno dell'estistenza della persona ma bisogna tenere duro fino a quando la tempesta non si placa, inviare non ha senso, meglio viversela...
  10. buongiorno a tutte voi... pochissimo tempo per rispondere, spero di non crollare stanotte vi lascio con due articoli... http://www.sandrogindro.it/site/1998/04/01/psicoanalisi-contro-n-28-eros-gelosia-e-cura/ www.rivistapsicologianalitica.it/v2/riviste_intere/1985_32.pdf cercando questi articoli mi sono imbattuta in un pensiero, sempre di Gindro, che mi ha colpita ''... la principale pulsione che motiva e orienta l’agireumano è la ricerca di Eros, ossia la ricerca di contatto con l’Altro. Questa presenzaè vitale durante tutto l’arco dell’esistenza umana, dalla nascita fino allavecchiaia. Tale bisogno è però destinato ad essere frustrato, in quanto l’oggettocui si tende è, per l’appunto, altro da noi stessi. Per cercare di difendersi dall’incombenteminaccia di questa privazione, l’uomo cerca di proteggersi mettendoin atto strategie difensive, che negano l’oggetto di cui si ha bisogno o, viceversa,ne presuppongo l’assenza...'' oppure ne negano l'assenza o tante altre cose
  11. uhhhh...io sono incasinatissima in questi giorni, rimedio nel w.e.. comunque buondì...tra un po' ho la seduta, sono un po' giù... ho rinunciato a un concerto fuori sede veramente tosto per non saltarla...provo una certa icazzattua a dirla tutta ma ho fatto una scelta come dice lui.. a proposito...ho perso al gioco XD
  12. sono frastornata dopo le ultime due sedute ma comunque...(e perfortuna, sono sempre grata di ciò....) ho dovuto lavorare tanto la mia presenza sul forum è inversamente proporzionale all'attività di musicista si stanno mettendo in moto molte cose da parte di entrambi sento di essere vicina a qualcosa di importante ed è molto doloroso ma allo stesso tempo la mia anima è come una tavolozza di colori melodiosi o un'orchestra colorata, ma una tavolozza dove c'è anche il nero, un'orchestra che suono ancora dissonanze inquietanti e pesanti...patrina, ci si arriva, basta tenere duro... Domani ho la seduta più impegnativa di tutte, in tarda mattinata, dove arrivo stanca e annientata dal lungo week end, indosserò una camicetta bianca e perle ho bbisogno di sentirmi leggera e soave mentre attraverso la merda della mia interiorità... ci vogli andare sempre più dentro, sporcarmi, demolirmi, insanguinarmi...
  13. Sai, conosco bene i sentimenti che descrivi, proprio come se mi appartenessero, la sua risposta invece mi sfugge, è nebulosa, celata, o meglio io non riesco a coglierla. Tuttavia leggendoti-leggendovi mi viene da pensare che ogni terapeuta reagisce a suo modo ai sentimenti del paziente, (e anche da paziente a paziente) e che non c'è un un prontuario o codice prestabilito. Forse è tutto legato ai sentimenti che sbocciano nel qui ed ora, ad una sorta di principio generatore che si attiva nell'unica specifica relazione... in quel momento..in quel posto. Una cosa sicura è che il paziente tocca immancabilmente delle zone profonde del terapeuta e che, con il terapeuta, mette in scena un copione affettivo molto ma molto antico, secondo me, a tal proposito, è parecchio significativa la frase in cui ti descrivi come una persona in precedenza strutturata, come se il rapporto con lui avesse fatto accadere qualcosa a questo percepirti. Forse ogni seduta, ogni incontro, proprio per questo è un gesto creativo...ti auguro buona fortuna
  14. EuridiceBrescia

    Fotografia

    Quest'ultima foto mi ricorda le demoiselles d'avignon... Secondo me ha proprio di picasso, nei lineamenti e nell'ondulatura dei capelli, nella posizione in armonia con la maschera africana di che peiodo è? Edit: sono tornato a vedere Il quadro, lo posto perchè mi sembra esso stesso uno scatto, l'istantanea di un momento
  15. sto lavorando per aprire uno studio tutto mio, una stanza tutta per sè .-)
  16. analisi sentimentale, mi sento come in un suo abbraccio, ancora troppo frastornata per pensare e rispondere sono in silenzio ma i vostri interventi sono disegni e schizzi colorati che mi toccano una parte della coscienza riflettendovisi.. ..ho fatto altri disegni dentro di me e fuori ascoltando questa musica mi viene questo pensiero...quant'è bello il mio dottore sia fuori che dentro, sia nelle vicissitudini che nelle delizie della terapia...e poi mi sento bella anch'io quando sto insieme a lui
  17. seduta dai toni forti e cruenti, va bene così.... appena mi riprendo vi rispondo rite of spring tanto per intenderci http://www.youtube.com/watch?v=_RBBlHqXRWY&feature=related
  18. ...oddio detta così... ... ... sembra che mi vuoi menare? ... io invece sono tutta mani e piedi mentre risalgo disperatamente la china dopo un nuovo entusiasmante viaggio nel mio variopinto mondo interiore... scherzo naturalmente :-)..grazie dell'appoggio ma per fortuna ho già a chi appoggiarmi scrivere mi serve per dare un nome ai pensieri e condividerli col gruppo.. A proposito di condivisine col gruppo, riflettevo su un intervento di roby datato di una settimana e ancora sull'ultimo di digi che mi ha aperto un mondo di prospettive, soprattutto con il sogno... di come il narrare per iscritto ciò che proviamo contribuisca, nella condivisione, a dare senso a qualcosa che magari ci appartiene ma che non riusciamo a ritracciare e che però ritroviamo nell'esperienza di qualcun altro...è molto bello, è come una rete in cui i pensieri si intrecciano e si incontrano... la vita appunto è l'arte dell'incontro, so che se incontro l'esperienza dell'altro io immancabilmente mi arricchisco e viceversa, questo 3d mi sembra un gruppo che lavora insieme, online...
  19. amare è desiderio di donarsi amare è sentire l'altro nell'assenza e nella presenza
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