Vai al contenuto

Eutanasia


Messaggi consigliati

Nuvoli, non voglio piu' curarmi

6cccca126af5d90b704ed84135a7d1cc.jpg

(ANSA) - ROMA, 27 GIU - ''Non voglio piu' curarmi. Staccate le macchine''. Cosi' si e' espresso, secondo l'associazione Luca Coscioni, Giovanni Nuvoli. L'ex arbitro di calcio, affetto da sclerosi laterale amiotrofica, tramite una lavagna, ha dato queste indicazioni al suo dottore, Carlo Sini, in presenza di un infermiere e un assistente. Secondo l'associazione Coscioni, Nuvoli ''non vuole sottoporsi al prelievo ematico e rifiuta tutto tranne i sonniferi''.

Ripropongo questo tema di discussione per farmi un'idea di cosa ne pensi la gente una volta per tutte... Se davvero le persone non sopportano questo tipo di sofferenze imposte perché non siamo arrivati ancora a staccare la spina? Se davvero abbiamo il terrore che una volta ammalati patiremo le pene dell'inferno fino a che *il Signore* non decida sia arrivata l'ora perché non legalizziamo la morte assistita?!

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Pubblicità


  • Risposte 57
  • Created
  • Ultima risposta

Top Posters In This Topic

E' un problema di non facile risoluzione: quando si sta bene è quasi ovvio dire che si preferirebbe morire piuttosto che vivere grazie ad una macchina o a cure palliative, ma poi molto diventa relativo: bisogna vedere se la paura della morte è superiore o meno alla paura del dolore...e questo a priori non credo si possa affermare.

Pensa che tutto dipenda se si hanno ancora aspettative.

Adesso come adesso, certe cure mediche e tentativi di tenere in vita artificialmente ammalati terminali o in coma irreversibile, mi sembra una crudeltà gratuita, un tipo di tortura moderna e legalizzata...forse era meglio una volta, quando morire era considerata una cosa normale, un passaggio naturale da una vita ad un altro tipo di esistenza. Adesso si vuole negare la morte, combatterla con tutti i mezzi anche a rischio di cadere nell'assurdità.

Ripeto, adesso la penso così, non so come affronterei, affonterò il problema quando sarà il momento: troppe variabili...

Link al commento
Condividi su altri siti

 

mi piacerebbe parlare di suicidio non di eutanasia anche perche in entrambi i casi è la vita che giunge ad una insopportazione del dolore sia esso fisico che psicologico.....

conosco molte persone , avendo due parenti disabilim in condizioni fisiche estreme che amano la vita più di qualunque altra cosa e gente che sta bene che si sparerebbe un colpo in testa per problemi non fisici, dunque non è la condizione a portati alla scelta , ma la non sopportazione della condizione a farlo

Dovremo analizzare il problema molto profondamente.

I dottori permetteranno l'eutanasia? I dottori, o i governi permetteranno che il paziente si suicidi?

si ha il diritto di decidere della propria vita, non solamente quando si e' vecchi o si sia consapevoli dell'avvicinarsi della vecchiaia o nell'essere in uno stato di malattia grave, ma se e' moralmente giusto commettere il suicidio in qualsiasi momento?

Esiterei a parlare di moralita' a questo proposito, perche' la moralita' e' un fatto condizionato. Tentavo di porre la domanda a puro livello di intelligenza.

chiedo un uomo intelligente puo' commettere il suicidio?

Dopo tutto si giunge al suicidio sia da una assoluta disperazione, causata da profonda frustrazione, sia da una paura insolubile, sia dalla consapevolezza della mancanza di significato di un certo tipo di vita.

Quando si giunge alla disperazione allora e' implicato un motivo terribile ed e' difficile separare l'emozione dall'intelligenza; io sto cercando di fermarmi allo stadio della pura intelligenza, senza emozione.

Se ci chiediamoo se l'intelligenza permette qualsiasi forma di suicidio io direi di no naturalmente.

In realta' bisogna capire la parola intelligenza. E' l'intelligenza che permette che il corpo si deteriori per l'abitudine, la debolezza, la soddisfazione del gusto, del piacere, e cosi' via? Questa e' intelligenza, azione dell'intelligenza?

no ma se si arriva a un punto della vita in cui s'e' fatto gia' uso poco intelligente del corpo senza che questo abbia ancora avuto effetto su di esso, non si puo' tornare indietro e rivivere la propria vita. Quindi, diventate consapevole della natura distruttiva del tipo di vita che conduciamo e smettete di vivere in quel modo immediatamente, e non in una data futura. L'atto immediato di fronte al pericolo e' un atto di giudizio, di intelligenza; e il rimandare, come la ricerca del piacere, indica mancanza di intelligenza.

Per me non si capisce di fattuale e vero, che il processo isolatore del pensiero con la sua attivita' egocentrica e' una forma di suicidio? L'isolamento e' suicidio, sia esso l'isolamento di una nazione o di una organizzazione religiosa, o di una famiglia o di una comunita'. Siete gia' preso in quella trappola che in ultima analisi vi condurra' al suicidio.

Il desiderio di fuggire c'e' sempre - di fuggire dai fatti che ci stanno davanti, da "cio' che e'"; questa fuga e' una forma di suicidio.

Sembrerebbe che il suicidio sia una fuga. E naturalmente, per novantanove casi su cento lo e', ma non ci potrebbe essere -questa e' la mia domanda- non ci potrebbe essere un suicidio che non sia una forma di fuga, che non sia fuggire da "cio' che e'", ma che al contrario sia una risposta dell'intelligenza a "cio' che e'"? Si puo' affermare che molte forme di nevrosi sono forme di suicidio; quel che cerco di chiedere e' se il suicidio puo' non essere una reazione nevrotica. E non potrebbe essere la reazione consistente nell'affrontare un fatto, la reazione dell'intelligenza umana che agisce in una condizione umana insostenibile?

dunque è' un atto di fuga o un atto di intelligenza?

Non possono essere la stessa cosa talvolta? Se una macchina viene verso di me sulla strada e io la sfuggo… Questo e' un atto di intelligenza.

Quindi quando nella vita quel che ci sta davanti e' insostenibile e mortale non c'e' che un corollario? Allora ve ne allontanante, come vi allontanate dal precipizio: scostatevene.

Io dico che il suicidio e' un atto di stupidita'. Perche'? L'atto di suicidarsi e' assolutamente ed inevitabilmente una risposta nevrotica alla vita?

Naturalmente. E' un atto di stupidita'; e' un atto che significa naturalmente che siete giunto a un punto tale di isolamento che non avete vie d'uscita.

Ma allo scopo di questa discussione tento di supporre che non vi sono vie d'uscita da una situazione difficile, che non si agisca per sfuggire alla sofferenza, che non ci si scosti dalla realta'. Nella vita ci sono delle occasioni, dei rapporti, delle situazioni da cui non si puo' sfuggire. Ma perche' insistete a dire che il suicidio e' l'unica via d'uscita? alcuni direbbero che se si e' mortalmente ammalati non vi e' alcuna speranza di fuga. State attenti adesso, state attenti a quello che stiamo dicendo. "Se io avessi un cancro, che mi stesse uccidendo, e il dottore dicesse: "Bene, caro amico, ve lo dovete tenere", cosa dovrei fare: suicidarmi?

Stiamo discutendo a livello teoretico. Se proprio io avessi un cancro mortale, allora dovrei decidere, dovrei considerare il da farsi. Non sarebbe una questione a livello teoretico. In quella situazione dovrei trovare la cosa piu' intelligente da fare.

Allora mi comporterei secondo il mio condizionamento, la mia intelligenza, il mio modo di vivere.

Se la vostra vita si e' basata sulla fuga e l'evasione, su un sistema nevrotico, allora naturalmente assumereste un atteggiamento e un comportamento nevrotico. Ma se avete condotto una vita veramente intelligente, nell'assoluto significato della parola, allora quell'intelligenza agirebbe quando ci fosse un cancro mortale. Allora potrei rassegnarmi, potrei voler vivere i pochi mesi o anni che mi restassero.

Potrei fare una cosa o l'altra ma non diciamo che il suicidio e' inevitabile.

Ci chiedavamo, o meglio mi chiedevo se il suicidio potesse essere una risposta intelligente alla situazione.

Vedete, c'e' qualcosa di straordinario in questo fatto; la vita mi ha dato grande felicita', straordinaria bellezza, grandi benefici, e ho accettato tutto cio'. Ed ho egualmente accettato l'infelicita', e questo fa parte dell'intelligenza: ora ho un cancro mortale e dite: "Non posso piu' sopportarlo, devo mettere fine alla mia vita". Perche' non muovermi con lui, vivere con lui, cercate di scoprire qualcosa su di lui mentre continuo a vivere?

In altre parole non esiste una risposta alla domanda finche' non ci si trovi nella situazione adatta.

Ma vedete e' proprio per questo che e' cosi' importante, io penso, fronteggiare il fatto, fronteggiare il "cio' che e'", di attimo in attimo, senza starci a teorizzare su. Se qualcuno e' ammalato, ammalato di cancro senza speranza, o e' diventato completamente vecchio: qual e' la cosa piu' intelligente da fare, non per un semplice osservatore come me, ma per il medico, la moglie o la figlia?

In realta' non si puo' rispondere, perche' il problema riguarda un altro essere umano. E non si ha il diritto, almeno cosi' mi sembra, di decidere della vita o della morte di un altro essere umano. Ma l'uomo non fa così facciamo. le tirannie non lo fanno. E non lo fa la tradizione; la tradizione che insegna che si deve vivere in questo modo e non in quell'altro.

La vera domanda e': l'intelligenza permettera' il suicidio, anche quando i medici hanno stabilito che c'e' una malattia incurabile? Si potrebbe forse suggerire ad un altro cosa fare in questo caso. Ma bisogna che l'uomo che ha la malattia incurabile agisca secondo la propria intelligenza. Se e' proprio intelligente -il che vuol dire che nella sua vita c'e' stato amore, sollecitudine, sensibilita' e gentilezza- allora una simile persona, quando si presentera' la situazione, si comportera' secondo quell'intelligenza che ha agito anche nel passato.

Allora vivere intelligentemente e' la cosa piu' importante. Vivere una vita che sia sommamente intelligente richiede una straordinaria prontezza della mente e del corpo, e abbiamo distrutto la prontezza del corpo con un modo di vivere innaturale. Stiamo anche distruggendo la mente, il cervello, con il conflitto, la continua oppressione, la continua esplosione di violenze. Quindi, se si vive una vita che sia la negazione di tutto cio', allora quella vita, quell'intelligenza, quando si trovera' a confronto con una malattia incurabile agira' al momento opportuno.

Mi accorgo che di aver posto una domanda sul suicidio e di rispondere su come vivere nel modo giusto. Ma è l'unica risposta. Un uomo che si butta giu' da un ponte non sta a chiedere: "Mi suiciderei?". Lo sta facendo; e' finito. Mentre noi, seduti in una casa tranquilla o in ufficioo stiamo a chiederci se un uomo si suiciderebbe o no; tutto cio' non ha significato.

Bisogna scoprire cosa c'e' dietro, che cosa spinge colui che fa la domanda, che cosa gli fa desiderare di suicidarsi. Conosciamo un uomo che non si e' mai suicidato, sebbene continui a minacciare di farlo, perche' e' assolutamente pigro. Non vuole far niente, vuole che tutti lo sopportino; un uomo simile si e' gia' suicidato. Colui che e' ostinato, sospettoso, avido di potere e di prestigio, intimamente si e' gia' suicidato. Vive dentro un muro di immagini. Percio' ogni uomo che vive con una immagine di se stesso, del suo ambiente, della sua ecologia, del suo potere politico o della sua religione, e' gia' finito.

Quello che sto dicendo significa che ogni vita che non sia vissuta direttamente…

Guardate la maggior parte della gente; vivono dentro un muro: il muro del loro sapere, dei loro desideri, dei loro impulsi ambiziosi. Sono gia' in una situazione di nevrosi e la nevrosi da' loro una certa protezione, che e' la protezione del suicidio.

facciamo un esempio prendiamo un cantante, per esempio; per lui la piu' grande preoccupazione e' la sua voce, e quando questa viene a mancare egli e' pronto per il suicidio. Quello che e' veramente emozionante e vero e' cercare un metodo di vita che sia altamente sensibile e sommamente intelligente; cosa impossibile se c'e' paura, ansieta', avidita', invidia, creazione di immagini o il vivere in isolamento religioso. L'isolamento e' quello che tutte le religioni hanno suggerito; il credente cosi' e' definitivamente sull'orlo del suicidio. Avendo egli posto tutta la sua fiducia in una credenza, quando quella viene messa in dubbio ha paura ed e' pronto ad abbracciare un'altra fede, un'altra immagine, a commettere un altro suicidio religioso. Percio', puo' un uomo vivere senza alcuna immagine, senza alcun modello, senza alcuna sensazione del tempo? Io non intendo che si debba vivere in tal modo da non occuparci di quello che succedera' domani o che e' successo ieri. Quella non e' vita. C'e' anche chi dice: "Cogliete il presente e vivetelo meglio che potete"; anche questo e' un atto di disperazione. In verita' non ci si dovrebbe chiedere se sia giusto o no suicidarsi; ci si dovrebbe chiedere cos'e' che genera quello stato della mente in cui non ci sono piu' speranze; per quanto la parola speranza non sia giusta in quanto implica un futuro. Piuttosto bisognerebbe chiedere come puo' la vita essere priva di tempo? Vivere senza tempo vuol dire veramente avere questo senso di grande amore, perche' l'amore non e' del tempo, l'amore non e' qualcosa che e' stato o che sara': scoprirlo e viverci e' il vero problema. Domandarsi se bisogna o no commettere suicidio e' tipico di un uomo gia' parzialmente morto. La speranza e' la piu' terribile delle cose. Non fu Dante a dire: "Abbandonate la speranza quando entrate nell'Inferno"? * Per lui il paradiso era la speranza, e' una cosa orribile.

direi che la speranza e' il proprio inferno.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Quoto verbena.

MIO SCRIVE >>ora ho un cancro mortale e dite: "Non posso piu' sopportarlo, devo mettere fine alla mia vita". Perche' non muovermi con lui, vivere con lui, cercate di scoprire qualcosa su di lui mentre continuo a vivere?<<

Nel nostro caso, nella nostra era, si è costretti a sopravvivere al cancro, e ad altra malattie attraverso macchinari.

La sopravvivenza non è NATURALE: è forzata.

Non si tratta di SUICIDIO : si tratta di STACCARE I MACCHINARI che tengono in vita.

(ANSA) - ROMA, 27 GIU - ''Non voglio piu' curarmi. Staccate le macchine''. Secondo l'associazione Coscioni, Nuvoli ''non vuole sottoporsi al prelievo ematico e rifiuta tutto tranne i sonniferi''.

Se un malato decide di non voler vivere più grazie ad una macchina deve essere libero di farlo.

Esistiamo indipendentemente dalle macchine. Dovremmo morire indipendentemente da esse.

Non dobbiamo essere costretti alla CURA.

Ci lascino morire in pace, xxxx!

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Quoto verbena.

MIO SCRIVE >>ora ho un cancro mortale e dite: "Non posso piu' sopportarlo, devo mettere fine alla mia vita". Perche' non muovermi con lui, vivere con lui, cercate di scoprire qualcosa su di lui mentre continuo a vivere?<<

Nel nostro caso, nella nostra era, si è costretti a sopravvivere al cancro, e ad altra malattie attraverso macchinari.

La sopravvivenza non è NATURALE: è forzata.

Non si tratta di SUICIDIO : si tratta di STACCARE I MACCHINARI che tengono in vita.

(ANSA) - ROMA, 27 GIU - ''Non voglio piu' curarmi. Staccate le macchine''. Secondo l'associazione Coscioni, Nuvoli ''non vuole sottoporsi al prelievo ematico e rifiuta tutto tranne i sonniferi''.

Se un malato decide di non voler vivere più grazie ad una macchina deve essere libero di farlo.

Esistiamo indipendentemente dalle macchine. Dovremmo morire indipendentemente da esse.

Non dobbiamo essere costretti alla CURA.

Ci lascino morire in pace, xxxx!

cara mandorla leggi solo cio che vuoi leggere.......

io sono per la totlale libertà di scelta........sempre e comunque...non era questo che intendevo....

io non credo che lo farei.....e non tutti lo vogliono .....fare c'è gente che ha vissuto "bene" legata ad una macchina per anni e anni e gente che vuole farsi morire,,,,,cercavo il perchè....il resto non conta per me.....

Link al commento
Condividi su altri siti

 
 
Mio gradirei riassumessi i concetti in futuro, grazie.

proverò, ma la deduzione di un ragionamento a volte è insignificante e travisabile senza il ragionamento stesso.....

tutt'al più mi asterrò......

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Penso che il nocciolo del problema dipenda dal valore che si dà alla vita e alla sofferenza: se le consideriamo fine a se stessi, allora diventano qualcosa di inutile e ci sentiamo liberi di farne quello che ci pare e piace.

La tanto bistrattata Religione, qualunque essa sia, dava uno scopo valido sia all'una che all'altra: la nostra vita e la sofferenza è legata in modo misterioso a tutta l'umanità e serve a tutta l'umanità, anche se non possiamo rendercene pienamente conto. Quello che mi succede in questo momento può aiutare qualcuno, che magari non conosciamo, a superare difficoltà, a vivere meglio, a evitare un errore...tutto ha un senso.

Nella vita moderna abbiamo perso in gran parte questo senso globale della vita ed è ciò che ci rende difficile e a volte insopportabile l'esistenza stessa, anche se apparentemente tutto va bene.

Abbiamo insomma perso il senso dei valori.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Penso che il nocciolo del problema dipenda dal valore che si dà alla vita e alla sofferenza: se le consideriamo fine a se stessi, allora diventano qualcosa di inutile e ci sentiamo liberi di farne quello che ci pare e piace.

La tanto bistrattata Religione, qualunque essa sia, dava uno scopo valido sia all'una che all'altra: la nostra vita e la sofferenza è legata in modo misterioso a tutta l'umanità e serve a tutta l'umanità, anche se non possiamo rendercene pienamente conto. Quello che mi succede in questo momento può aiutare qualcuno, che magari non conosciamo, a superare difficoltà, a vivere meglio, a evitare un errore...tutto ha un senso.

Nella vita moderna abbiamo perso in gran parte questo senso globale della vita ed è ciò che ci rende difficile e a volte insopportabile l'esistenza stessa, anche se apparentemente tutto va bene.

Abbiamo insomma perso il senso dei valori.

ti capisco , ma non lo posso accettare (parlo di me naturalemente) , mi reputo intelligente e non posso credere a nulla per averne un giovamento, sarebbe autoinganno, dunque personalmente rifiuto que tipo di religione........quella dei "misteri della fede"....

il credere è una scelta di fede, che secondo me nasce dal bisogno di sicurezza, ma va bene appunto solo per chi crede....

ma è un mio pensiero, ritengo comunque interessante il bisogno di religione per poi però andare oltre....

un saluto :American Flag:

Link al commento
Condividi su altri siti

 

sono daccordo con il primo intervento di verbena e mandorla, il suicidio è volersi togliere la vita, l'eutanasia è il voler dare il suo corso naturale alla vita, ricordiamoci che la cosa "innaturale" è il tenere un malato terminale attaccato ad un macchinario contro la sua volontà, se poi uno vuole attacarsi anche a quel tipo di vita, io lo ammiro ed è giusto che vada avanti, ma attenzione mio a non confondere l'eutanasia col suicidio, non è assolutamente la stessa cosa!!!!

Link al commento
Condividi su altri siti

 
sono daccordo con il primo intervento di verbena e mandorla, il suicidio è volersi togliere la vita, l'eutanasia è il voler dare il suo corso naturale alla vita, ricordiamoci che la cosa "innaturale" è il tenere un malato terminale attaccato ad un macchinario contro la sua volontà, se poi uno vuole attacarsi anche a quel tipo di vita, io lo ammiro ed è giusto che vada avanti, ma attenzione mio a non confondere l'eutanasia col suicidio, non è assolutamente la stessa cosa!!!!

bhè poter scieglere vivere o morire e scegliere di morire cos'è? e non parliamo di naturalità ...anche senza by pass si muore e sfido chiunque a scegliere di non volerlo......dunque perchè scegliere la morte ...è una domanda non una risposta!

Non ditemi tu non sai.......io tramite un parente distrofico , come welby, per ora meno grave, ma tempo al tempo,...li non si sfugge, conosco almeno una decine di persone messe come lui, identico, e le risate che ci facciamo insieme a volte superano l'inverosimile.....il mio parente ha avuto un figlio, sua moglie ne ha due da accudire,,,,,ma se il mondo avesse un terzo della loro forza , saremmo nel paradiso terreste...sono fantastici,,,,,,

Questi ragazzi spesso sono intubati, pensate che uno muove solo pollice ed indice......ha fatto re gol a hockey su carrozzina, bastano due dita per muovere il mouse......abbiamo mangiato tutti la pizza quella sera, lui no è intubato non può....ci ha dato dei bastardi ridendo...perchè il naso c'è la ..ha detto e pativa a non poter mangiare,,,,allora tutti hanno incominciato ...a gustarla più forte, ad alta voce.....le risa ...non potete immaginarle si stava sentendo male....

Io non dico che faccia male chi scieglie la morte,,,,rileggete tutto e postatemi se lo ho scritto , intendevo altro, sicuramente,,,,,mi chiedevo perchè la sceglie e altri nelle stesse condizioni no....e mi chiedevo se l'intelligenza vera (ma qui dovremmo aprire un topic su cos'è essere intelligenti) c'entra o no nella scelta tutto li....

Link al commento
Condividi su altri siti

 
bhè poter scieglere vivere o morire e scegliere di morire cos'è? e non parliamo di naturalità ...anche senza by pass si muore e sfido chiunque a scegliere di non volerlo......dunque perchè scegliere la morte ...è una domanda non una risposta!

Non ditemi tu non sai.......io tramite un parente distrofico , come welby, per ora meno grave, ma tempo al tempo,...li non si sfugge, conosco almeno una decine di persone messe come lui, identico, e le risate che ci facciamo insieme a volte superano l'inverosimile.....il mio parente ha avuto un figlio, sua moglie ne ha due da accudire,,,,,ma se il mondo avesse un terzo della loro forza , saremmo nel paradiso terreste...sono fantastici,,,,,,

Questi ragazzi spesso sono intubati, pensate che uno muove solo pollice ed indice......ha fatto re gol a hockey su carrozzina, bastano due dita per muovere il mouse......abbiamo mangiato tutti la pizza quella sera, lui no è intubato non può....ci ha dato dei bastardi ridendo...perchè il naso c'è la ..ha detto e pativa a non poter mangiare,,,,allora tutti hanno incominciato ...a gustarla più forte, ad alta voce.....le risa ...non potete immaginarle si stava sentendo male....

Io non dico che faccia male chi scieglie la morte,,,,rileggete tutto e postatemi se lo ho scritto , intendevo altro, sicuramente,,,,,mi chiedevo perchè la sceglie e altri nelle stesse condizioni no....e mi chiedevo se l'intelligenza vera (ma qui dovremmo aprire un topic su cos'è essere intelligenti) c'entra o no nella scelta tutto li....

ok mio posto così il tuo discorso ha più senso, adesso capisco, si certo se parli di intelligenza di affrontare la vita, di viverla come un dono, è chiaro che il discorso che fai tu è più che giusto, ma io mi chiedo quante persone riescono a raggiungere questa consapevolezza? Il discorso dell'eutanasia in effetti non contempla questa categoria di persone consapevoli, ma contempla chi è arrivato fino a diventare un vegetale aimhè, senza cogliere l'essenza della vita (io la prima se mi succedesse in questo momento!!!). Cosa fare in questi casi? E' questo il nocciolo della questione, e io in questo caso sono per l'eutanasia, perchè come tu ben<sai se non si è raggiunta l'intelligenza di cui tu parli, vivere sarebbe davvero peggio che morire!!!! che dici? :Batting Eyelashes:

Link al commento
Condividi su altri siti

 
ok mio posto così il tuo discorso ha più senso, adesso capisco, si certo se parli di intelligenza di affrontare la vita, di viverla come un dono, è chiaro che il discorso che fai tu è più che giusto, ma io mi chiedo quante persone riescono a raggiungere questa consapevolezza? Il discorso dell'eutanasia in effetti non contempla questa categoria di persone consapevoli, ma contempla chi è arrivato fino a diventare un vegetale aimhè, senza cogliere l'essenza della vita (io la prima se mi succedesse in questo momento!!!). Cosa fare in questi casi? E' questo il nocciolo della questione, e io in questo caso sono per l'eutanasia, perchè come tu ben<sai se non si è raggiunta l'intelligenza di cui tu parli, vivere sarebbe davvero peggio che morire!!!! che dici? :Batting Eyelashes:

vedi mi chiedi di immaginare se non fossi come fossi cosa farei....è un casino.

Già immaginare di trovarmi in una situazione diversa dalla mia è dura, figuriamoci immaginarsi di essere in una situazione diversa essendo diversi...

Io giudico sulla verità.....comunque nello stdi odi Welby..poco più o poco meno quando partono per le vacanze estive , saranno una cinquantina ....comunque se riesco vi farò scrivere qualcosa da uno di loro,,,le mie sono parole quella è verità.....sarà dura....ma vediamo....a tale proposito ti rimando a questa poesia

(ricordo la scritta un malato terminale , una ragazzina adolescente)

Hai mai guardato i bambini in un girotondo?

O ascoltato il rumore della pioggia quando cade a

terra?

O seguito mai lo svolazzare irregolare di una

farfalla?

O osservato il sole allo svanire della notte?

Faresti meglio a rallentare.

Non danzare così veloce.

Il tempo è breve.

La musica non durerà

Percorri ogni giorno in volo?

Quando dici "Come stai?"

ascolti la risposta?

Quando la giorn ata è finita

ti stendi sul tuo letto

con centinaia di questioni successive

che ti passano per la testa?

Faresti meglio a rallentare.

Non danzare così veloce

Il tempo è breve.

e ricordate

per qualcuno ammalarsi e sapere di dover morire è nascere.....

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Ecco, Mio, vorrei che tu chiedessi e/o cercassi di capire cosa spinge queste persone a voler continuare a vivere nonostante tutto e contro ogni logica apparente....

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Ecco, Mio, vorrei che tu chiedessi e/o cercassi di capire cosa spinge queste persone a voler continuare a vivere nonostante tutto e contro ogni logica apparente....

l'amore, la gioia l'intelligenza.......spesso il loro "conosciuto", le loro esperienze iniziano di solito verso i 5 o 6 anni.......più dura e per chi come welby si ammala in eta avanzata o per chi ha incidenti...dunque per chi ha vissuto una vita normale prima,,,,,,che dunque paragona e giudica....

Il desiderio nasce dalla memoria, dal confronto e il desiderio uccide o rattrista solo chi ha il concetto vero , di una vita più agiata......per poter fare paragoni....

il desiderio è causa prima del suicidio, per me molto superiore al dolore fisico....molto superiore.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Quando c'era stato il caso Welby (si scrive così?), avevo visto un servizio che citava questa stessa persona come esempio opposto, ovvero di chi ama comunque la vita e desidera continuare a vivere nonostante la malattia. Strano che abbia cambiato idea così repentinamente.

:Batting Eyelashes:

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Nuvoli, non voglio piu' curarmi

6cccca126af5d90b704ed84135a7d1cc.jpg

(ANSA) - ROMA, 27 GIU - ''Non voglio piu' curarmi. Staccate le macchine''. Cosi' si e' espresso, secondo l'associazione Luca Coscioni, Giovanni Nuvoli. L'ex arbitro di calcio, affetto da sclerosi laterale amiotrofica, tramite una lavagna, ha dato queste indicazioni al suo dottore, Carlo Sini, in presenza di un infermiere e un assistente. Secondo l'associazione Coscioni, Nuvoli ''non vuole sottoporsi al prelievo ematico e rifiuta tutto tranne i sonniferi''.

Ripropongo questo tema di discussione per farmi un'idea di cosa ne pensi la gente una volta per tutte... Se davvero le persone non sopportano questo tipo di sofferenze imposte perché non siamo arrivati ancora a staccare la spina? Se davvero abbiamo il terrore che una volta ammalati patiremo le pene dell'inferno fino a che *il Signore* non decida sia arrivata l'ora perché non legalizziamo la morte assistita?!

Ciao Il_Fauno,

come l'aborto :Hmmmph: e la pena di morte :Hmmmph: , non condivido assolutamente l'eutanasia...la morte assistita. :Hmmmph:

La vita è classificata come un miracolo :p: , è veramente un miricacolo...e non :Batting Eyelashes: và spenta...interrotta... :sorry:

Un saluto.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Ciao Il_Fauno,

come l'aborto :Hmmmph: e la pena di morte :Hmmmph: , non condivido assolutamente l'eutanasia...la morte assistita. :Hmmmph:

La vita è classificata come un miracolo :p: , è veramente un miricacolo...e non :Batting Eyelashes: và spenta...interrotta... :sorry:

Un saluto.

Ciao Ale! rispetto le tue idee ma seconde me queste cose vanno valutate caso per caso! è troppo facile dire sono contro questo e quello quando poi una data situazione non è vissuta in prima persona!

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Quando c'era stato il caso Welby (si scrive così?), avevo visto un servizio che citava questa stessa persona come esempio opposto, ovvero di chi ama comunque la vita e desidera continuare a vivere nonostante la malattia. Strano che abbia cambiato idea così repentinamente.

:Batting Eyelashes:

intendi Nuvoli, è stato citato come oppositore all'eutanasia? Ma vedi unpò i casi della vita!!!! :Hmmmph:

Io credo che si dovrebbero creare delle equipe di valutazione, con psicologi, oncolgi, anestesisti ecc. tutti specialisti che possono valutare i casi uno per volta, sentendo naturalmente principalmente qual'è il volere del malato e il parere dei suoi parenti...tra poco comincerà il processo al dottore che ha staccato la spina a Welby e io spero che i giudici sapranno valutare l'importanza di questa sentenza. Io credo che per l'eutnasia ci voglia un referendum.... :p:

Link al commento
Condividi su altri siti

 

La mia vita è mia e io ne dispongo come credo.

Ecco, l'eutanasia è uno di quei casi dove il diritto personale all'autodeterminazione cozza con la "Legge"... ma di chi è quella legge, chi l'ha fatta e per chi vale...

C'è chi la vita la considera un "miracolo" e chi, molto più materialisticamente la considera un evento della natura.Ed è legittimo che ciascuno determini la propria esistenza in base a come vede la faccenda.E comunque non si tratta solo di questo.

Ah, poi chi vuole l'eutanasia trova di certo il modo di procurarsela, checchè ne dica la "Legge",come sempre accade,quando qualcosa di legittimo è vietata.

Certo, bisogna prevedere i casi di omicidio camuffati da eutanasia:ma si tratta di mettere in pista le necessarie precauzioni, non di evitare la legalizzazione dell'eutanasia.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
intendi Nuvoli, è stato citato come oppositore all'eutanasia? Ma vedi unpò i casi della vita!!!!

Non come oppositore dell'eutanasia, ma come esempio di chi, nella medesima condizione di Welby, desiderava comunque vivere. Secondo me chiunque ha il diritto di decidere della propria vita, foss'anche sano come un pesce.

:Batting Eyelashes:

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Ciao Ale! rispetto le tue idee ma seconde me queste cose vanno valutate caso per caso! è troppo facile dire sono contro questo e quello quando poi una data situazione non è vissuta in prima persona!

Certo, caso per caso...ma le mie ideologie di base sono queste, ferme e precise.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Non come oppositore dell'eutanasia, ma come esempio di chi, nella medesima condizione di Welby, desiderava comunque vivere. Secondo me chiunque ha il diritto di decidere della propria vita, foss'anche sano come un pesce.

:Big Grin:

Non essere liberi di decidere di morire è sintomo di segnali di antidemocrazia nel nostro paese, come in tanti altri.

Ma personalmente non sono daccordo e voterei contro l'eutanasia.

Un saluto.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Non come oppositore dell'eutanasia, ma come esempio di chi, nella medesima condizione di Welby, desiderava comunque vivere. Secondo me chiunque ha il diritto di decidere della propria vita, foss'anche sano come un pesce.

:Big Grin:

a scusami, non avevo capito, certo chiunque ha diritto di decidere della propria vita, in effetti se qualcuno tenta il suicidio e poi si salva, non è che viene denunciato semplicemente si cerca di aiutarlo perchè naturalmente di solito chi decide di uccidersi e fuori è sano come un pesce, psicologicamwente ci sarà certo qualcosa che non va...

Diverso il discorso peer chi si trovaad avere una malattia che non lascia speranze, se non quella di rimanere attaccati a un macchinario senza la possibilità di muoversi o parlare. naturalmente Liberi tutti coloro che scelgono di vivere , anzi tanto di cappello da parte mia, però non si può certo imporre a chi non vuole rimanere attaccato a una vita "artificiale", di vivere per forza (o forse dovremmo dire di vegetare)....

questo è il mio pensiero....

Link al commento
Condividi su altri siti

 
La mia vita è mia e io ne dispongo come credo.

Ecco, l'eutanasia è uno di quei casi dove il diritto personale all'autodeterminazione cozza con la "Legge"... ma di chi è quella legge, chi l'ha fatta e per chi vale...

C'è chi la vita la considera un "miracolo" e chi, molto più materialisticamente la considera un evento della natura.Ed è legittimo che ciascuno determini la propria esistenza in base a come vede la faccenda.E comunque non si tratta solo di questo.

Ah, poi chi vuole l'eutanasia trova di certo il modo di procurarsela, checchè ne dica la "Legge",come sempre accade,quando qualcosa di legittimo è vietata.

Certo, bisogna prevedere i casi di omicidio camuffati da eutanasia:ma si tratta di mettere in pista le necessarie precauzioni, non di evitare la legalizzazione dell'eutanasia.

sono assolutamente d'accordo con te,Ila

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Unisciti alla conversazione

Adesso puoi postare e registrarti più tardi. Se hai un account, registrati adesso per inserire messaggi con il tuo account.

Ospite
Rispondi

×   Incolla come testo formattato.   Incolla invece come testo normale

  Sono permesse un massimo di 75 faccine.

×   Il tuo link è stato inserito automaticamente.   Visualizza invece come link

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Editor trasparente

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

  • Navigazione recente   0 utenti

    • Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.