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E se la terapia è in crisi?


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All'inizio parlava di mesi..oggi mi ha detto che lui stesso si sta chiedendo a che punto dovrò arrivare... perchè secondo lui questo star male è proprio quello che dovrebbe darmi la spinta per reagire...ma evidentemente ancora non mi basta (...)

<_<

mah...non so ...

quello che tu dici mi fa venire in mente una cosa che mi è capitata tempo fa.Andavo dal mio ex-psi cerbero ed ero appanicata per il lavoro che non avevo e la mancanza assoluta di soldi.Mi faceva paura prendere qualsiasi iniziativa, anche scegliere tra fare la spesa alla coop o alla superal era un problema...per dire..

Avevo trovato un lavoro estivo come educatrice nel nord italia,un posto che non conoscevo, in mezzo a gente che non conoscevo con difficoltà superabilissime ma amplificate dalla depressione e dall'ansia.Il mio psi non si commosse nemmeno un po', nella seduta prima dell'interruzione estiva ( prima della mia eventuale partenza per quel lavoro) non fece tanti discorsi e mi lasciò a crogiolarmi nei miei dolori.

Io sono stata due o tre giorni sdraiata a letto a farmi sormontare dall'ansia e da tutti i pensieri catastrofici che mi venivano in mente, poi ho tirato giù prima una gamba poi un'altra e ho cominciato a muovermi..Nel frattempo mi lagnavo dell'assoluta indifferenza del mio psi che, pur essendo ancora a lavoro non gli balenò minimamente per la testa dif are quelle cosine assai gradite tipo: un colpo di telefono, una seduta straordinaria..o cose del genere...Silenzio totale, valigine e via..con la testa ovattata son riuscita a partire manco dovessi avventurarmi in chissà cosa...

In effetti in quel caso ho dovuto aspettare di toccare il fondo prima di mettere in pista una reazione "inorgoglita" del tipo "eccheca.. mica posso stramene così mentre il mondo schizza via come una saetta da una parte e da un'altra...

Però il mio è une sempio balordo che non so quanto sia pertinente con la tua situazione.

Quello che mi chiedo è "che fare nel mentre".Anche se il tuo malessere è una specie di regressione che anticipa la guarigione, che si fa nel frattempo? Si assiste passivi al dolore dell'altro aspettando? Non c'è modo di intervenire in qualche modo? Non c'è un'elaborazione possibile di qualcosa in questo stato di attesa del risveglio e dello scatto finale?

Oggi, seduta, alle 17.00.Ho riletto tutto quello che mi avete scritto a riguardo dell'ultima mia seduta, qualche giorno fa, e ringrazio tutte di cuore...ho un po' di tremarella..soprattutto mi preoccupano i silenzi di inizio seduta...io mica sono una di quelle che attacca a parlare..e lei spesso si mette in "attesa" che io inizi..ma spesso o mi dà il "la" o non proferisco verbo...

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un abbraccio Ilaria, siamo con te!!!!!

Riguardo a ciò che hai detto a trixi, in effetti il punto è proprio quella domanda:"che fare nel mentre"??????

mi sa però che loro non rispondono....su certi aspetti (anche lavorativo) anch'io mi sento "nel mentre"!!!!!

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mah...non so ...

quello che tu dici mi fa venire in mente una cosa che mi è capitata tempo fa.Andavo dal mio ex-psi cerbero ed ero appanicata per il lavoro che non avevo e la mancanza assoluta di soldi.Mi faceva paura prendere qualsiasi iniziativa, anche scegliere tra fare la spesa alla coop o alla superal era un problema...per dire..

Avevo trovato un lavoro estivo come educatrice nel nord italia,un posto che non conoscevo, in mezzo a gente che non conoscevo con difficoltà superabilissime ma amplificate dalla depressione e dall'ansia.Il mio psi non si commosse nemmeno un po', nella seduta prima dell'interruzione estiva ( prima della mia eventuale partenza per quel lavoro) non fece tanti discorsi e mi lasciò a crogiolarmi nei miei dolori.

Io sono stata due o tre giorni sdraiata a letto a farmi sormontare dall'ansia e da tutti i pensieri catastrofici che mi venivano in mente, poi ho tirato giù prima una gamba poi un'altra e ho cominciato a muovermi..Nel frattempo mi lagnavo dell'assoluta indifferenza del mio psi che, pur essendo ancora a lavoro non gli balenò minimamente per la testa dif are quelle cosine assai gradite tipo: un colpo di telefono, una seduta straordinaria..o cose del genere...Silenzio totale, valigine e via..con la testa ovattata son riuscita a partire manco dovessi avventurarmi in chissà cosa...

In effetti in quel caso ho dovuto aspettare di toccare il fondo prima di mettere in pista una reazione "inorgoglita" del tipo "eccheca.. mica posso stramene così mentre il mondo schizza via come una saetta da una parte e da un'altra...

Però il mio è une sempio balordo che non so quanto sia pertinente con la tua situazione.

Grazie Ila del tuo racconto, io spero che sia così..che prima o poi anche io mi alzerò dal letto e partirò..

Quello che mi chiedo è "che fare nel mentre".Anche se il tuo malessere è una specie di regressione che anticipa la guarigione, che si fa nel frattempo? Si assiste passivi al dolore dell'altro aspettando? Non c'è modo di intervenire in qualche modo? Non c'è un'elaborazione possibile di qualcosa in questo stato di attesa del risveglio e dello scatto finale?

Già, è quello che mi chiedo anche io..., ma pare di no..

Oggi, seduta, alle 17.00.Ho riletto tutto quello che mi avete scritto a riguardo dell'ultima mia seduta, qualche giorno fa, e ringrazio tutte di cuore...ho un po' di tremarella..soprattutto mi preoccupano i silenzi di inizio seduta...io mica sono una di quelle che attacca a parlare..e lei spesso si mette in "attesa" che io inizi..ma spesso o mi dà il "la" o non proferisco verbo...

Vai Ilaria!Spero anche che tu riesca ad aprirti un po' di più...io almeno una cosa positiva oggi l'ho fatta dicendogli i dubbi che avevo..visto mai sia il mio "la" per liberarmi da altre autocensure.

In bocca al lupo per oggi!! :;):

Judi, purtroppo li ho letti i rischi che si corrono ma..non hanno effetto, pensi sempre che a te non toccherà.

Giusy, al centro comunque ci vado a dare un'occhiata :;):

Grazie ragazze del vostro appoggio, è importante per me <_<

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Vai Ilaria!Spero anche che tu riesca ad aprirti un po' di più...io almeno una cosa positiva oggi l'ho fatta dicendogli i dubbi che avevo..visto mai sia il mio "la" per liberarmi da altre autocensure.

ciao Trixy, in ritardo, ma ti ho letta !

non so che pensare del tuo psi, forse veramente anche lui crede che tu debba toccare il fondo prima di poter risalire e forse questo tuo star male è sintomo che stai elaborando le ultime cose, rimescolando in profondità e presto avrai una nuova coscienza.... non so..... così dall'esterno è difficile capire, lui ti ha in cura da 3 anni e certe cose le conosce sicuramente meglio di me !!

certo è che un'occhiata al centro fai bene a darla così come penso sia importante che tu sia riuscita a parlare oggi con lui, a esporgli le tue difficoltà, le tue paure. non è una cosa da poco e magari anche questo significa che ti stai muovendo nella giusta direzione !

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Oggi, seduta, alle 17.00.Ho riletto tutto quello che mi avete scritto a riguardo dell'ultima mia seduta, qualche giorno fa, e ringrazio tutte di cuore...ho un po' di tremarella..soprattutto mi preoccupano i silenzi di inizio seduta...io mica sono una di quelle che attacca a parlare..e lei spesso si mette in "attesa" che io inizi..ma spesso o mi dà il "la" o non proferisco verbo...

in bocca al lupo ilaria !!

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in effetti l' analisi mi manca un po. .

l' ho interrotta in modo un po brusco..

e adesso mi manca un po..

non so pero' se mi manca l' analista o l' analisi .

mi manca credo quel filo di spranza .. che l' analisi mi dava.

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in effetti l' analisi mi manca un po. .

l' ho interrotta in modo un po brusco..

e adesso mi manca un po..

non so pero' se mi manca l' analista o l' analisi .

mi manca credo quel filo di spranza .. che l' analisi mi dava.

Left, e perché l'hai interrotta?Se posso chiederti..?

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Left, e perché l'hai interrotta?Se posso chiederti..?

per due motivi..

il primo .. perchè dopo dieci anni ero stufo di trovarmi sempre allo stesso punto..

il secondo .. perchè ho difficoltà economiche ...

ad un certo punto ho sentito l' esigenza di fuggire e di mollare .

pero' mi ripropongo di provare con l' asl

cioè intendo con quella che passa il governo ..

non so quando mi decidero' ... ma credo proprio che lo farò

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Judi, purtroppo li ho letti i rischi che si corrono ma..non hanno effetto, pensi sempre che a te non toccherà.

non volevo postarli per spaventarti, so benissimo che non basta sapere i rischi...

è che comunque dei rischi li corri...è questo che mi da fastidio nel tuo racconto: io non capisco perché il tuo psi ti abbia sconsigliato il centro per i dca!

li ti farebbero fare tutti gli esami del caso per vedere come stai a livello fisico, se non rischi qualche danno permanente..

ho capito che lui è fiducioso, però io al posto suo mi sentirei più tranquillo a sapere che stai tenendo sotto controllo anche l'aspetto salute fisica!

non so..mi sembra che manchi un po' di umiltà...

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Ilaria, ma poi come è andata?

lo so, non mi faccio mai i xxxx miei...

:(:

seduticchia..non ho ripreso i suoi discorsi della volta precedente, in genere non riprendo quello che viene detto la volta precedente non in modo diretto..

argomenti d'attualità:robe scolastiche, psicosomatizzazioni e intolleranze..

niente sogni...boh..

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io non riesco proprio a riferirmi alla relazione tra me e lei:riprendere discorsi fatti in precedenza, oppure riagganciarmi a quanto lei mi ha detto del transfert,e della necessità di analizzarlo mi disorienta.. non so cosa sento verso questa persona..

però..un dettaglio...

le si è rotto un avvolgibile nello studio: serranda abbassata, cinghia annodata alla maniglia..Sta così da un paio di settimane.Nella stanza si sta bene ugualmente perchè c'è luce a sufficienza e ha il condizionatore d'aria...però la mia immaginazione s'è attivata:

io sono una collezionista di "rotture" casalinghe; una roba,se non è di vitale importanza, può giacere rotta per non so quanto prima che io mi attivi a cercare qualcuno che intervenga...ho sempre interpretato questo mio tratto come una trasandatezza, un lasciarmi andare, un modo come un altro per non prendermi cura di me...il segno di una resa e anche un modo collaterale di manifestarsi della depressione..

Ci sono persone che scattano, telefonano, organizzano e risolvono.Io no.

E quando ho visto quell'avvolgibile rotto nello studio della dott...ho subito ripensato al mio, rotto da molto di più di due settimane, ho avuto uno scatto di vitalità e l'ho fatto riparare..Però non ho potuto non fantasticare sulle trascuratezze, sul lasciarsi andare della dott..

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interessante sta cosa della tapaprella rotta!!!!!

Anch'io ieri pensavo che è il caso di cominciarle a parlare di certe cose un pò più inerenti a noi due come coppia terapeutica, ho bisogno di chederle delle cose che un pò mi vergogno a dire ma credo mi blocchino un pò....intanto il condizionatore non l'aveva montato, c'era il solito ventilatore, stavolta era puntato su di me (e io l'ultima votla mi ero lamentata sul forum che lo aveva puntato solo su se stessa...paranoia!!!!! :unsure::ph34r: ) e mentre parlavo mi è venuto un pizzico alla gola che non riuscivo a parlare, ho pensato a una maledizione, alla fine mi sono dovuta alzare e girarlo.... <_<

Mi fido di lei anche se dentro di me c'è semrpe quella vocina che mi dice "inesperienza, unica paziente" ecc. ecc..... :blush: cacchio e se stesse imaprando sulla mia pelle? Anzi peggio, e se stesse SBAGLIANDO imaprando sulla mia pelle????

:;): ma come cavolo glielo dico????? <_<

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io non riesco proprio a riferirmi alla relazione tra me e lei:riprendere discorsi fatti in precedenza, oppure riagganciarmi a quanto lei mi ha detto del transfert,e della necessità di analizzarlo mi disorienta.. non so cosa sento verso questa persona..
Anch'io ieri pensavo che è il caso di cominciarle a parlare di certe cose un pò più inerenti a noi due come coppia terapeutica, ho bisogno di chederle delle cose che un pò mi vergogno a dire ma credo mi blocchino un pò....

so di dire sempre le stesse cose e di essere bravissima a dare buoni consigli agli altri che poi io non metto in pratica :;): , però la cosa migliore è parlare con loro, esprimere tutti i nostri dubbi e perplessità

io, per essermi tenuta dentro lunedì una cosa di non grandissima importanza, mi sono rovinata l'intera settimana...

ieri sono stata un vero schifo, incazzata con me stessa per aver remato contro per l'ennesima volta, imbarazzata per essermi comportata con lei da bambina stupida che non sa gestire le sue ansie e il solo modo che ho trovato per tranquillizzarmi un po' è stato scriverle una mail ieri sera

ma intanto l'umore è andato a farsi benedire ! <_<

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io capisco perfettamente la situazione di Giusy...a parte ogni discorso che possiamo fare...

dire alla propria psi "ho paura che lei sia inesperta..." o cose del genere, non è per niente facile!

sfido chiunque!

E' una bella prova di fiducia questa...bella tosta!

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dire alla propria psi "ho paura che lei sia inesperta..." o cose del genere, non è per niente facile!

sfido chiunque!

E' una bella prova di fiducia questa...bella tosta!

non è facile per niente ed è una roba veramente tosta da dire

però, se la psi è una professionista, per quanto giovane che sia, capirà che non è un attacco rivolto direttamente a lei e non la prenderà come un'offesa personale.... forse !! <_<

in fondo loro sono lì anche per fare da pungiball ai nostri colpi.... 1145537237-Sport%20(8).gif

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butto li una xxxxxxx...

non è che c'è un accenno di transfert negativo?

+ un pizzico di resistenze, che quelle sono come il prezzemolo, le trovi dappertutto...

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butto li una xxxxxxx...

non è che c'è un accenno di transfert negativo?

+ un pizzico di resistenze, che quelle sono come il prezzemolo, le trovi dappertutto...

di questo passo tra un po' ti daranno la laurea in psicologia ad honorem !! <_<

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interessante sta cosa della tapaprella rotta!!!!!

Anch'io ieri pensavo che è il caso di cominciarle a parlare di certe cose un pò più inerenti a noi due come coppia terapeutica, ho bisogno di chederle delle cose che un pò mi vergogno a dire ma credo mi blocchino un pò....intanto il condizionatore non l'aveva montato, c'era il solito ventilatore, stavolta era puntato su di me (e io l'ultima votla mi ero lamentata sul forum che lo aveva puntato solo su se stessa...paranoia!!!!! :;)::ph34r: ) e mentre parlavo mi è venuto un pizzico alla gola che non riuscivo a parlare, ho pensato a una maledizione, alla fine mi sono dovuta alzare e girarlo.... :;):

Mi fido di lei anche se dentro di me c'è semrpe quella vocina che mi dice "inesperienza, unica paziente" ecc. ecc..... :blush: cacchio e se stesse imaprando sulla mia pelle? Anzi peggio, e se stesse SBAGLIANDO imaprando sulla mia pelle????

-_- ma come cavolo glielo dico????? :rolleyes:

E' una perplessità legittima...Anzi, ti stai fidando già molto, e lei avrà avvertito senz'altro la tua fiducia...Anche a me è capitato di vedere le facce perplesse di genitori e colleghi quando ero alle prime armi...e ho raccolto la sfida...per la serie: mo' ve faccio vede...Quindi non necessariamente dire una cosa del genere di quella che ti balena per la mente deve essere decodificata come negativa.

Gli errori gli psi li fanno anche quando hanno esperienza, anzi, temo che se ne avvedano con maggiore difficoltà proprio perchè confidano e sono sicuri delle loro esperienza. Inoltre le giovani leve hanno più motivazione, sono meno usurate dalla fatica e dalle delusioni, sono meno disincantati.Leggevo un libro di Carotenuto, lo psi junghiano morto non molto tempo fa, e raccontava di un caso che si era accollato all'inizio della carriera: una signora non più giovanissima, con esperienze terapeutiche negative e una bella depressione sul groppone.Bene, in quel libro racconta il percorso fatto insieme a quella signora e la risoluzione dei suoi problemi..e Carotenuto attribuisce proprio all'entusiasmo degli esordi parte del risultato raggiunto..

Comunque, ha ragione froggy, inutile girarci intorno..

Io ci sto pensando,oggi al mare ero assorta proprio in pensieri di bilancio sulla mia analisi e non so, vediamo, però dovrei proprio provare a parlarne...

Io penso che comunque noi siamo comprensibili: alla seconda terapia, con un'esperienza coinvolgente alle spalle non è facile partire in quarta.

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Gli errori gli psi li fanno anche quando hanno esperienza, anzi, temo che se ne avvedano con maggiore difficoltà proprio perchè confidano e sono sicuri delle loro esperienza.

la mia psi non molto tempo fa mi ha detto una cosa che mi ha gettato nello sconforto più totale, ci sono stata male, malissimo e alla fine sono riuscita a parlargliene e, anche se in maniera molto soft, le ho detto che quanto meno aveva sbagliato i tempi.

lei ha incassato il colpo, ha ammesso che forse il momento che aveva scelto era sbagliato e poi siamo passate ad analizzare la mia reazione che, come al solito, era sproposita !! :rolleyes:

Io penso che comunque noi siamo comprensibili: alla seconda terapia, con un'esperienza coinvolgente alle spalle non è facile partire in quarta.

io sono al terzo tentativo e il secondo è stato disastroso... -_-

per come sono fatta io, è già un miracolo che abbia ricominciato la terza volta !! :;):

stavolta però spero sia la volta giusta perchè con tutti i soldi che sto spendendo non potrei permettermi di azzerare tutto e ricominciare di nuovo un'altra volta

e in ogni caso, se mai dovessi esserci una quarta volta, me lo scelgo uomo così mi evito tutte 'ste menate del transfert !! :;):

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Faccio un passo indietro e vi riporto l'intervento di uno psi su psychomedia in un thread a proposito delle ricevute fiscali (la discussione era tra addetti,questo spiega la frase finale)

"Siamo sicuri che il registratore di cassa (e l'equivalente per artigiani e professionisti: la fattura) sia lo strumento più adatto? Il fisco per primo ne dubita, puntando infatti su coefficienti di congruità (studi di settore) e indici del tenore di vita, piuttosto che su appostamenti fuori degli studi per controllare chi entra e chi esce. L'insistenza su scontrini fiscali e fatture non segnalerà forse un modo di pensare più fiscale del fisco? E tutta la questione non rinvia forse alla (dai più debolmente percepita) differenza tra moralità convenzionale (rispetto rigido di norme e regolamenti) ed etica autentica (obbedienza incondizionata alla propria coscienza o al proprio demone, non al catechismo né alle leggi dello stato - con l'obbligo implicito di disobbedire alla legge, se la coscienza o il demone la ritengono ingiusta)?

Fermo restando che tutti fatturiamo tutto, naturalmente."

aggiungo uno scambio avuto in un altro forum con una ragazza che molto gentilmente si è prodigata ad alleviare i miei dubbi di allora:

me: Forse sono io che sono entrata in fissa con sta faccenda.

Ho preso a fare analisi da una dott che mi chiede 65 con ricevuta. Le ho chiesto se potevo andare una volta a settimana visto i costi, e lei mi ha detto che ho bisogno di due sedute e di non preoccuparmi che mi verrà incontro con i costi. Il fatto è che sin dalla prima seduta mi dice che le tasse sono una vera mazzata, che se non voglio la ricevuta il costo è più basso,ecc.ecc. Ma mi ha anche detto di valutare quanto rimborso posso avere, e di farmi i conti considerando i miei benefici,che magari posso farmi un tot di sedute con la ricevuta e poi le restanti senza. Questo durante il primo colloquio.

E' da un mese che vado e ho pagato il prezzo pieno per ora e lei mi ha riproposto di valutare se voglio la ricevuta per tutte le sedute o per nessuna o per alcune. Non ho idea quanto prenda senza (forse 50, ma non so) Il fatto è che per me è comunque una tombola. e continuo a pensare che una volta a settimana con ricevuta sia la soluzione ideale.

Il fatto è che io mi sento profondamente a disagio ad aiutare un'evasione fiscale, non credo che sia una faccenda che riguarda solo me e lei e un nostro accordo,ma è una fatto sociale. Questa faccenda delle ricevute mi mette davvero in crisi e mi fa avere una grande diffidenza verso l'analista. non mi sento a posto ad andare lì in questi termini.Eppure o sono io che ho sfiga oppure tutti fanno così perchè ne ho girati parecchi e la maggior parte ha nicchiato a rilasciare qualcosa che io scarico e che loro devono rilasciare perchè TUTTI devono pagare le tasse.

Come si fa a iniziare un'analisi ed entrare in crisi con i propri valori!!!

she: in parte ti capisco ma capisco anche un'altra cosa: è pesante pagare la psicoterapia e il nostro SSNN non ci da la possibilità concreta di fare una psicoterapia: qualche seduta sì, ma non in modo continuo, regolare e opportuno.

Ti fai delle remore, ma nella realtà il problema è che i valori non valgono purtroppo nulla. Una ragazza che conosco, affetta da una malattia incurabile e inabilitante ha anche seri problemi psichici: è sola, non ha nessuno nè ha la possibilità di lavorare. Credi che le abbiano offerto sedute gratis? le passano solo 213 euro al mese per campare...invalidità: che valore ha la vita di questa ragazza? la sua disperazione? questo non per assolvere la tua psicoterapeuta se non emette fattura, ma per dire che se ha un minimo senso della realtà ti da la possibilità di fare le sedute che ti occorrono pagando meno.

Nella vita reale si deve scendere a compromessi. Parlane a lei, vedi se la sua risposta ti convince in un senso o nell'altro

me -sui valori: io credo che ognuno abbia dei valori, o disvalori,e che uno psicoterapeuta non pu prescindere dall'accettare il mondo di valori del suo paziente e rispettarlo. Come deve essre rispettata la fede politica e religiosa.C'è chi ritiene siano corbellerie e chi, invece, ci basa un'esistenza. dipende.

-il senso di realtà:vedi proprio su questo punto io avevo fatto una lettura differente della faccenda."Senso della realtà" è prendere atto delle regole che ci sono e delle possibilità economiche e sulla base di queste fare delle scelte(nel mio caso la scetla più giusta è andare una volta sola a settimana a 65 euro con ricevuta).Metterla nei termini"ce l'aggiustiamo tra noi "è glissarla la realtà,svicolarla. Io credo che l'analisi debba aaiutare a farcela da soli, a liberare tutte le energie imbrigliate al momento.Perchè non pensare che se l'analisi funzionerà io non possa ritrovarmi nella situazione economica per poter andare due volte la settimana allo stesso costo sempre con ricevuta?

Non è per polemizzare, d solo voce ai miei pensieri..

she:.sul discorso dei valori hai ragione, infatti ti ho detto di proporre l'argomento alla terapeuta e di vedere cosa ti risponde e di valutare poi in base alla tua coscienza.

sul senso di relatà non sono del tutto d'accordo ma è solo una questione di opinioni diverse....ti faccio l'esempio estremo: e se tu non ti potessi permettere neanche mezza seduta al mese? io non ritengo l'analisi un optional che uno sceglie: se ne hai bisogno la considero una necessità "medica" come curare qualunque altro disturbo di tipo fisico. E penso: se fosse vero che ora 2 sedute ti darebbero miglior beneficio di una io metto te e le tue necessità di curarti come si deve al di sopra del discorso ricevuta fiscale (sintetizzo)...anche perchè i risultati di un percorso analitico si vedono col tempo.""

Come è andata a finire è cosa nota: sono passata a una volta a settimana a settembre, e solo da un mese pago meno perchè l'accordo che è passato è stato quello:un tot di sedute con ricevuta e un tot senza...

Rileggendo quello che scrivevo un anno fa ho uno strano effetto: mi ricordo bene il cruccio e le conseguenze in termini di diffidenza che hanno importato per l'analisi, so bene di non aver sfiorato mai con lei l'argomento e che farlo adesso sembrerebbe superato dagli eventi...non mi sento molto in colpa per essere venuta a patti con la coscienza ma mi chiedo fino a che punto sia legittimo analizzare la faccenda

dell'obbedienza alle regole in termini di Super-Io ...

il dilemma è enorme:la stanza dell'analisi ha vincoli con il mondo intorno?Il rapporto paziente analista può essere condizionato dalla realtà nella quale è calato?

In analisi tutto è concesso purchè sia "egosintonico" e per questo il giudizio morale è sospeso: quel giudizio della "morale convenzionale" ..

io navigo ancora in mezzo a mille dubbi...

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Ospite sea
Faccio un passo indietro e vi riporto l'intervento di uno psi su psychomedia in un thread a proposito delle ricevute fiscali (la discussione era tra addetti,questo spiega la frase finale)

"Siamo sicuri che il registratore di cassa (e l'equivalente per artigiani e professionisti: la fattura) sia lo strumento più adatto? Il fisco per primo ne dubita, puntando infatti su coefficienti di congruità (studi di settore) e indici del tenore di vita, piuttosto che su appostamenti fuori degli studi per controllare chi entra e chi esce. L'insistenza su scontrini fiscali e fatture non segnalerà forse un modo di pensare più fiscale del fisco? E tutta la questione non rinvia forse alla (dai più debolmente percepita) differenza tra moralità convenzionale (rispetto rigido di norme e regolamenti) ed etica autentica (obbedienza incondizionata alla propria coscienza o al proprio demone, non al catechismo né alle leggi dello stato - con l'obbligo implicito di disobbedire alla legge, se la coscienza o il demone la ritengono ingiusta)?

Fermo restando che tutti fatturiamo tutto, naturalmente."

aggiungo uno scambio avuto in un altro forum con una ragazza che molto gentilmente si è prodigata ad alleviare i miei dubbi di allora:

me: Forse sono io che sono entrata in fissa con sta faccenda.

Ho preso a fare analisi da una dott che mi chiede 65 con ricevuta. Le ho chiesto se potevo andare una volta a settimana visto i costi, e lei mi ha detto che ho bisogno di due sedute e di non preoccuparmi che mi verrà incontro con i costi. Il fatto è che sin dalla prima seduta mi dice che le tasse sono una vera mazzata, che se non voglio la ricevuta il costo è più basso,ecc.ecc. Ma mi ha anche detto di valutare quanto rimborso posso avere, e di farmi i conti considerando i miei benefici,che magari posso farmi un tot di sedute con la ricevuta e poi le restanti senza. Questo durante il primo colloquio.

E' da un mese che vado e ho pagato il prezzo pieno per ora e lei mi ha riproposto di valutare se voglio la ricevuta per tutte le sedute o per nessuna o per alcune. Non ho idea quanto prenda senza (forse 50, ma non so) Il fatto è che per me è comunque una tombola. e continuo a pensare che una volta a settimana con ricevuta sia la soluzione ideale.

Il fatto è che io mi sento profondamente a disagio ad aiutare un'evasione fiscale, non credo che sia una faccenda che riguarda solo me e lei e un nostro accordo,ma è una fatto sociale. Questa faccenda delle ricevute mi mette davvero in crisi e mi fa avere una grande diffidenza verso l'analista. non mi sento a posto ad andare lì in questi termini.Eppure o sono io che ho sfiga oppure tutti fanno così perchè ne ho girati parecchi e la maggior parte ha nicchiato a rilasciare qualcosa che io scarico e che loro devono rilasciare perchè TUTTI devono pagare le tasse.

Come si fa a iniziare un'analisi ed entrare in crisi con i propri valori!!!

she: in parte ti capisco ma capisco anche un'altra cosa: è pesante pagare la psicoterapia e il nostro SSNN non ci da la possibilità concreta di fare una psicoterapia: qualche seduta sì, ma non in modo continuo, regolare e opportuno.

Ti fai delle remore, ma nella realtà il problema è che i valori non valgono purtroppo nulla. Una ragazza che conosco, affetta da una malattia incurabile e inabilitante ha anche seri problemi psichici: è sola, non ha nessuno nè ha la possibilità di lavorare. Credi che le abbiano offerto sedute gratis? le passano solo 213 euro al mese per campare...invalidità: che valore ha la vita di questa ragazza? la sua disperazione? questo non per assolvere la tua psicoterapeuta se non emette fattura, ma per dire che se ha un minimo senso della realtà ti da la possibilità di fare le sedute che ti occorrono pagando meno.

Nella vita reale si deve scendere a compromessi. Parlane a lei, vedi se la sua risposta ti convince in un senso o nell'altro

me -sui valori: io credo che ognuno abbia dei valori, o disvalori,e che uno psicoterapeuta non pu prescindere dall'accettare il mondo di valori del suo paziente e rispettarlo. Come deve essre rispettata la fede politica e religiosa.C'è chi ritiene siano corbellerie e chi, invece, ci basa un'esistenza. dipende.

-il senso di realtà:vedi proprio su questo punto io avevo fatto una lettura differente della faccenda."Senso della realtà" è prendere atto delle regole che ci sono e delle possibilità economiche e sulla base di queste fare delle scelte(nel mio caso la scetla più giusta è andare una volta sola a settimana a 65 euro con ricevuta).Metterla nei termini"ce l'aggiustiamo tra noi "è glissarla la realtà,svicolarla. Io credo che l'analisi debba aaiutare a farcela da soli, a liberare tutte le energie imbrigliate al momento.Perchè non pensare che se l'analisi funzionerà io non possa ritrovarmi nella situazione economica per poter andare due volte la settimana allo stesso costo sempre con ricevuta?

Non è per polemizzare, d solo voce ai miei pensieri..

she:.sul discorso dei valori hai ragione, infatti ti ho detto di proporre l'argomento alla terapeuta e di vedere cosa ti risponde e di valutare poi in base alla tua coscienza.

sul senso di relatà non sono del tutto d'accordo ma è solo una questione di opinioni diverse....ti faccio l'esempio estremo: e se tu non ti potessi permettere neanche mezza seduta al mese? io non ritengo l'analisi un optional che uno sceglie: se ne hai bisogno la considero una necessità "medica" come curare qualunque altro disturbo di tipo fisico. E penso: se fosse vero che ora 2 sedute ti darebbero miglior beneficio di una io metto te e le tue necessità di curarti come si deve al di sopra del discorso ricevuta fiscale (sintetizzo)...anche perchè i risultati di un percorso analitico si vedono col tempo.""

Come è andata a finire è cosa nota: sono passata a una volta a settimana a settembre, e solo da un mese pago meno perchè l'accordo che è passato è stato quello:un tot di sedute con ricevuta e un tot senza...

Rileggendo quello che scrivevo un anno fa ho uno strano effetto: mi ricordo bene il cruccio e le conseguenze in termini di diffidenza che hanno importato per l'analisi, so bene di non aver sfiorato mai con lei l'argomento e che farlo adesso sembrerebbe superato dagli eventi...non mi sento molto in colpa per essere venuta a patti con la coscienza ma mi chiedo fino a che punto sia legittimo analizzare la faccenda

dell'obbedienza alle regole in termini di Super-Io ...

il dilemma è enorme:la stanza dell'analisi ha vincoli con il mondo intorno?Il rapporto paziente analista può essere condizionato dalla realtà nella quale è calato?

In analisi tutto è concesso purchè sia "egosintonico" e per questo il giudizio morale è sospeso: quel giudizio della "morale convenzionale" ..

io navigo ancora in mezzo a mille dubbi...

Dal momento stesso che per una prestazione professionale viene dato un corrispettivo in denaro, nasce l'obbligo di emettere la relativa documentazione fiscale. In caso contrario, cioè denaro dato in nero, è un furto al resto della comunità, bisognosa o meno di cure psicanalitiche o di altre cure. Niente e nessuno impedisce a un professionista di regalare ai propri clienti una parte o tutta la propria prestazione.

Non serve girarci intorno. E' solo fuorviante e, da un punto di vista civile, è immorale.

Il giudizio morale non è affatto sospeso, altrimenti potresti infilare il paziente in un tritacarne, registrare gli urli e farne una relazione da diffondere come brillante studio universitario.

Non ci prendiamo in giro.Nemmeno questo è eticamente e moralmente accettabile.

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Dal momento stesso che per una prestazione professionale viene dato un corrispettivo in denaro, nasce l'obbligo di emettere la relativa documentazione fiscale. In caso contrario, cioè denaro dato in nero, è un furto al resto della comunità, bisognosa o meno di cure psicanalitiche o di altre cure. Niente e nessuno impedisce a un professionista di regalare ai propri clienti una parte o tutta la propria prestazione.

Non serve girarci intorno. E' solo fuorviante e, da un punto di vista civile, è immorale.

Il giudizio morale non è affatto sospeso, altrimenti potresti infilare il paziente in un tritacarne, registrare gli urli e farne una relazione da diffondere come brillante studio universitario.

Non ci prendiamo in giro.Nemmeno questo è eticamente e moralmente accettabile.

Mi aspettavo la reazione indignata,prima o poi, e non mi trova in disaccordo, in linea di massima.

Però in analisi il giudizio della morale convenzionale è sospeso, eccome.

Altrimenti si porrebbe il problema di "condannare".Condannare per esempio (e in relazione alla morale dalla quale si legge il mondo) se uno ha divorziato, se uno si droga, se uno segue sue abitudini sessuali, se uno non onora il padre e la madre, e così via....e si pone il dubbio di quale sia il giudizo da accogliere e in riferimento a quale morale...

Il problema è che il terreno in sè è scivoloso, ed il limite è difficile da individuare...e il rischio di aggiustarsela sulla base dei propri bisogni con la scusa dei massimi sistemi è molto probabile..così come quello della manipolazione del paziente...

anzi,(integro) addirittura leggevo che un terapeuta che propone sedute senza ricevute e fa difficoltà a rilasciarne e intanto stringe il rapporto d'intimità con il paziente lo porta a "colludere" con una parte di sè... e altrove leggevo che un professionista che si mostra come uno "che non ce la fa a pagare le tasse" dà di sè un'immagine di debolezza che può favorire l'emergere di un transfert negativo...

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Ospite sea

Non direi che si possa definire “giudizio sospeso”: il terapeuta non è un giudice che debba emettere sentenze per legge.

E chi glielo dà il diritto di giudicare, ci mancherebbe altro! Non stiamo parlando di un difensore della morale, non è né un prete, né un Catone censore..

E’ uno che campa sulle disgrazie altrui, come tutti gli operatori della salute fisica e mentale.

Può decidere invece se prestare la sua attività o meno, e questo dipende dalla sua coscienza e dalla fiducia nelle sue capacità.Sennò i terapeuti dovrebbero accettare come pazienti solo i sani di mente, i medici i pazienti guaribili, gli avvocati gli innocenti, e così via.

Quello che non è sospeso, è il giudizio della società civile nei confronti del terapeuta evasore e del paziente connivente, a dire il vero, ritengo, per soggezione.

Sono due questioni completamente diverse. Il rapporto del professionista con lo Stato non ha niente a che vedere con la relazione terapeutica.

Se un paziente accetta di sborsare soldi in nero, ha la stessa responsabilità morale del terapeuta che non emette ricevuta.

Anche temporalmente l’emissione della ricevuta è post-seduta, e non fa parte di essa.

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