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E se la terapia è in crisi?


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Grazie di avermi raccontato la tua esperienza muchacha :;):

Sì...dovrei forse informarmi un po' comunque perchè a quanto sapevo in caso di disturbi alimentari i farmaci non so quanto facciano effetto. A me spaventa molto anche l'idea di dipendere dal farmaco..non so, devo pensarci bene.

Lavinia, in realtà io non credo che lui mi stia mettendo alla prova, cioè io veramente penso che lui si stia semplicemente sbagliando..ma che probabilmente sia convinto di ciò che dice...lo spero :)

Vedi, la tua fiducia vacilla, quindi l'alleanza terapeutica è andata al creatore.

Non mi intendo di disturbi alimentari se non dei miei che erano una conseguenza della depressione. Non sono in grado di dirti se costituiscano la soluzione per il tuo problema, so solo che potrebbero aiutare se il tuo problema ha altre cause scatenanti. Gli psicofarmaci moderni non sono più quelle martellate di un tempo che, per lenire un sintomo, ottundevano tutte le facoltà mentali e davano sonnolenza. A me non hanno neanche dato dipendenza, tanto che spesso mi dimentico di prenderli e l'obiettivo è comunque di smettere appena possibile.

Mi dico comunque che, se anche dovessi prenderli a vita, poco importa perché finalmente sto bene. Un malato di diabete ha bisogno dell'insulina, c'è poco da fare: sarà una seccatura, ma è l'unico mezzo per condurre una vita normale.

L'unica cosa che puoi fare è chiedere a una persona competente (non a noi che conosciamo solo le nostre esperienze specifiche), dopodiché la scelta resta solo tua, sempre che rappresentino una soluzione e io non mi sia presa un abbaglio. Nessuno ti obbligherà mai a prendere farmaci se non li vuoi. Ma informarti costa solo la parcella dello psichiatra, e potresti anche pentirti di non averci pensato prima :huh:

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Vedi, la tua fiducia vacilla, quindi l'alleanza terapeutica è andata al creatore.

Non mi intendo di disturbi alimentari se non dei miei che erano una conseguenza della depressione. Non sono in grado di dirti se costituiscano la soluzione per il tuo problema, so solo che potrebbero aiutare se il tuo problema ha altre cause scatenanti. Gli psicofarmaci moderni non sono più quelle martellate di un tempo che, per lenire un sintomo, ottundevano tutte le facoltà mentali e davano sonnolenza. A me non hanno neanche dato dipendenza, tanto che spesso mi dimentico di prenderli e l'obiettivo è comunque di smettere appena possibile.

Mi dico comunque che, se anche dovessi prenderli a vita, poco importa perché finalmente sto bene. Un malato di diabete ha bisogno dell'insulina, c'è poco da fare: sarà una seccatura, ma è l'unico mezzo per condurre una vita normale.

L'unica cosa che puoi fare è chiedere a una persona competente (non a noi che conosciamo solo le nostre esperienze specifiche), dopodiché la scelta resta solo tua, sempre che rappresentino una soluzione e io non mi sia presa un abbaglio. Nessuno ti obbligherà mai a prendere farmaci se non li vuoi. Ma informarti costa solo la parcella dello psichiatra, e potresti anche pentirti di non averci pensato prima :;):

L'opinione, almeno quella, la potrei comunque chiedere ad i miei :(:

E' questo.. cioè che loro in tanti anni non mi hanno spinta al farmaco.

Però sì, ci posso parlare.

Ed hai ragione, effettivamente meglio probabilmente dipendere dal farmaco che continuare così.

Solo mi rode così tanto ritrovarmi a questo punto ora, quando qualche mese fa pensavo di essere guarita.

Sul fatto che la mia fiducia nella terapia è andata all'aria..non posso che darti ragione.

Grazie mille, sicuramente parlerò con i miei e vedrò loro che mi dicono in merito ai farmaci. :huh:

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Grazie mille, sicuramente parlerò con i miei e vedrò loro che mi dicono in merito ai farmaci. :huh:

Brava, così prendi due piccioni con una fava: parli con i tuoi genitori del problema e, al tempo stesso, con due persone del settore.

Facci sapere. Se due psichiatri sconsigliano alla propria figlia di assumere psicofarmaci perché è robaccia, allora posso anche spararmi :;):

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esatto, la psicoterapia ha tirato fuori tutto ciò che Trixy non vedeva e ora sta a lei giocarsi le carte che sono state poste sul tavolo..

Forse dipende dal tipo di persona che si ha di fronte.. credo che lo psicologo usi delle strategie diverse a seconda di chi si trova di fronte.. e mi sembra ovvio... ognuno ha una sua sensibilità..

Anche il far soffrire... secondo me è un modo per far reagire...

D'altronde è consuetudine che se non siamo messi nella condizione di fare una cosa molto probabilmente lasciamo perdere...

Ciao Lapina,

in effetti i percorsi psicoterapeutici "sono" dolorosi,e penso soprattutto perchè uno si ritrova a fare i conti con robacce sue che mai avrebbe immaginato di avere...Però la sofferenza fa parte del cammino,non credo possa essere una strategia di congedo, e l non credo che un analista lasci il pz allo sbaraglio da solo dopo un intervento a cuore aperto..Nella fase terminale dell'analisi (parlo per quel che ne posso sapere io, non per esperienza diretta) paziente ed analista concordano la separazione, proprio perchè imparare a separarsi bene da persone e da situazioni è un'esperienza di crescita anch'essa e nella vita reale spesso si è scaraventati nelle situazioni prima di essere in grado di affrontarle.

Ho il caso di un'amica, in terapia da qualche anno, alla quale l'analista ha comunicato che è in dirittura d'arrivo..a questa gli è preso il panico, ma mica che l'analista l'ha buttata fuori dal setting...ha accolto la sua paura e ci sta lavorando su con lei...

Questo mi lascia perplessa del terapeuta di Trixy: lui può pure essere convinto che lei il grosso del lavoro l'abbia fatto, ma se il "sentire" di Trixy non corrisponde a quello che lui pensa non credo che valga la pena ricorrere ai giochi di forza.E che non ne vale la pena lo dimostra proprio il fatto che Trixy si è rivolta al forum, forse si rivolgerà altrove ad un altro specialista...L'elaborazione condivisa della fine di un percorso fa piazza pulita di eventuali delusioni,di sentimenti non compresi...non è una bella eredità, la delusione, per un'analisi..

(scusami Trixy, se ho parlato di te in terza persona...)

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Facci sapere. Se due psichiatri sconsigliano alla propria figlia di assumere psicofarmaci perché è robaccia, allora posso anche spararmi :;):

:D:

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Ciao Lapina,

in effetti i percorsi psicoterapeutici "sono" dolorosi,e penso soprattutto perchè uno si ritrova a fare i conti con robacce sue che mai avrebbe immaginato di avere...Però la sofferenza fa parte del cammino,non credo possa essere una strategia di congedo, e l non credo che un analista lasci il pz allo sbaraglio da solo dopo un intervento a cuore aperto..Nella fase terminale dell'analisi (parlo per quel che ne posso sapere io, non per esperienza diretta) paziente ed analista concordano la separazione, proprio perchè imparare a separarsi bene da persone e da situazioni è un'esperienza di crescita anch'essa e nella vita reale spesso si è scaraventati nelle situazioni prima di essere in grado di affrontarle.

Ho il caso di un'amica, in terapia da qualche anno, alla quale l'analista ha comunicato che è in dirittura d'arrivo..a questa gli è preso il panico, ma mica che l'analista l'ha buttata fuori dal setting...ha accolto la sua paura e ci sta lavorando su con lei...

Questo mi lascia perplessa del terapeuta di Trixy: lui può pure essere convinto che lei il grosso del lavoro l'abbia fatto, ma se il "sentire" di Trixy non corrisponde a quello che lui pensa non credo che valga la pena ricorrere ai giochi di forza.E che non ne vale la pena lo dimostra proprio il fatto che Trixy si è rivolta al forum, forse si rivolgerà altrove ad un altro specialista...L'elaborazione condivisa della fine di un percorso fa piazza pulita di eventuali delusioni,di sentimenti non compresi...non è una bella eredità, la delusione, per un'analisi..

(scusami Trixy, se ho parlato di te in terza persona...)

Sì, anche io so che generalmente funziona così, e cioè che psi e paziente ne parlano prima, poi spesso si allentano le sedute e..ci si stacca.

Quando mi sono staccata l'estate scorsa, avevamo appunto allentato ad una volta ogni 15giorni.

Infatti, è che io mi chiedo: devo dar retta al mio sentire o a ciò che mi dice lui?

Del resto io più che dirgli che sto male, che non vedo l'uscita adesso come adesso, e che non sono convinta che sia un periodo..come posso parlarci? Non credo di riuscire ad essere ancora più esplicita. E in ogni caso credo che la sua risposta sarebbe la stessa. Però non è che lasciare la terapia con lui non mi costerebbe fatica..ci penso da un po' e se non l'ho ancora fatto è proprio perchè comunque è dura. Ma se continuo a star così credo di non poter fare altrimenti.

Comunque grazie a tutti per le vostre riposte :;)::D:

Scusarti di che, no problem :;):

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a leggere delle crisi degli altri...va a finire che vado in crisi anch'io...

E se mi ritrovassi tra 3 anni ancora al punto in cui sto ora? non ci posso neanche pensare...

ps. scusa per prima Trixy, comunque mi sembra che ti abbiano dato dei buoni consigli!

mi dispiace solo che dopo 3 anni, la fiducia nel tuo psi sia caduta così...peccato!

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Del resto io più che dirgli che sto male, che non vedo l'uscita adesso come adesso, e che non sono convinta che sia un periodo..come posso parlarci? Non credo di riuscire ad essere ancora più esplicita. E in ogni caso credo che la sua risposta sarebbe la stessa. Però non è che lasciare la terapia con lui non mi costerebbe fatica..ci penso da un po' e se non l'ho ancora fatto è proprio perchè comunque è dura. Ma se continuo a star così credo di non poter fare altrimenti.

ma a questo punto...giocati il tutto per tutto. che ti costa? digli che hai perso la fiducia in lui. che stai pensando di mollare, digli tutti i tuoi dubbi, anche brutalmente...

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ma a questo punto...giocati il tutto per tutto. che ti costa? digli che hai perso la fiducia in lui. che stai pensando di mollare, digli tutti i tuoi dubbi, anche brutalmente...

infatti...

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a leggere delle crisi degli altri...va a finire che vado in crisi anch'io...

E se mi ritrovassi tra 3 anni ancora al punto in cui sto ora? non ci posso neanche pensare...

ps. scusa per prima Trixy, comunque mi sembra che ti abbiano dato dei buoni consigli!

mi dispiace solo che dopo 3 anni, la fiducia nel tuo psi sia caduta così...peccato!

Magari fossero solo tre anni Judi, 3 anni con questo.

e già 5 anni fa ho mollato dopo 3 anni con un'altra (ma lì non c'erano stati proprio risultati)

e prima altre due ma dopo poco.

Ho iniziato 12 anni fa la mia prima terapia.

Ecco..viene proprio da pensare che son io e non i terapeuti a sbagliare. :;):

Quindi Judi, non andare in crisi! :D:

p.s. spiace a me che ti sei alterata

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ma a questo punto...giocati il tutto per tutto. che ti costa? digli che hai perso la fiducia in lui. che stai pensando di mollare, digli tutti i tuoi dubbi, anche brutalmente...

C'hai ragione..dovrei riuscirci..però non sai quanto mi sembra difficile.. :;):

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Ecco..viene proprio da pensare che son io e non i terapeuti a sbagliare. :;):

a me semmai viene da pensare il contrario...

uè non è che tra X anni finisce che mi ritrovo a dar ragione a lapina? ditelo subito che...

15.gif

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a me semmai viene da pensare il contrario...

uè non è che tra X anni finisce che mi ritrovo a dar ragione a lapina? ditelo subito che...

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:;):

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ma a questo punto...giocati il tutto per tutto. che ti costa? digli che hai perso la fiducia in lui. che stai pensando di mollare, digli tutti i tuoi dubbi, anche brutalmente...

sono d'accordo e anche su ciò che ha detto ilaria, non funziona qualcosa è chiaro: tu che decidi da sola che puoi farcela con le tue gambe, poi ritorni da lui ed è lui che ti dice che è ormai tutto affrotnato e che con un lavoro i problemi alimentari spariranno...non so sembra che parlate due lingue diverse....qui non c'entra la dipendenza, secondo me è venuta a mancare la fiducia da parte tua...e daquell oche ci hai scritto sarebbe venuta a mancare anche a me....parlane liberamente trixi, lo so è difficle ma forse ti conviene tentare il tutto per tutto....

Un abbraccio

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sono d'accordo e anche su ciò che ha detto ilaria, non funziona qualcosa è chiaro: tu che decidi da sola che puoi farcela con le tue gambe, poi ritorni da lui ed è lui che ti dice che è ormai tutto affrotnato e che con un lavoro i problemi alimentari spariranno...non so sembra che parlate due lingue diverse....qui non c'entra la dipendenza, secondo me è venuta a mancare la fiducia da parte tua...e daquell oche ci hai scritto sarebbe venuta a mancare anche a me....parlane liberamente trixi, lo so è difficle ma forse ti conviene tentare il tutto per tutto....

Un abbraccio

Sì, sì, devo farcela, devo riuscirci.. :;):

anche se mi prende malissimo perchè...mi dispiace per lui! :D:

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Sì, sì, devo farcela, devo riuscirci.. :;):

anche se mi prende malissimo perchè...mi dispiace per lui! :D:

mi chiedo che cosa sia che in effetti rende difficile fare le "confessioni" che vorremmo e avremmo bisogno di fare...

- paura di ferire...

- vergogna/pudore di mostrare che si provano certe emozioni e sentimenti...

- paura delle conseguenze...

- non piacersi nel ruolo di quella/o che recrimina/rinfaccia/fa presente..

- timore di non essere capiti...

- imbarazzo generalizzato

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mi chiedo che cosa sia che in effetti rende difficile fare le "confessioni" che vorremmo e avremmo bisogno di fare...

- paura di ferire...

- vergogna/pudore di mostrare che si provano certe emozioni e sentimenti...

- paura delle conseguenze...

- non piacersi nel ruolo di quella/o che recrimina/rinfaccia/fa presente..

- timore di non essere capiti...

- imbarazzo generalizzato

Grande Ilaria!

Per quanto mi riguarda..tutte.

In particolare 1/3/4

Ho un po' di problemi con la "sana" aggressività (intesa anche come l'esporre opinioni che possono ferire l'altro o accendere discussioni).

Se non sono palesemente provocata o simili, in quel caso non ho freni.

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ok ho un tumore...faccio la chemio.....me la spiega un po ' il dottore...so di medicina?

no.

forse non saprai di medicina, ma è possibile che, se sei una persona che tende ad informarsi, saprai molto di quel tipo di tumore, della chemio, delle conseguenze e, in più, oltre alla consocenza teorica, avrai anche la conoscenza pratica per aver provato tutto sulla tua pelle!

parlare delle sensazione ricevute dalla terapia è un conto, commentare il lavoro di uno specialista, tra l'altro di una materia un po' fantascintifica si può fare....ma richiamare a se l'autorità in quanto paziente mi pare troppo....sciocco e presuntuoso....

definire fantascientifica la psicoterapia mi sembra decisamente troppo e fa capire quanto tu non creda in essa.....

l'esperienza diretta è l'unica via, non quella appresa da un medico magari anche poco capace...chissà, come magari ascoltare il guru degli psi non da a te paziente comprensione perchè interpreti e non hai le basi....

se l'esperienza diretta è l'unica via allora nè te nè lapina potete fare affermazioni così drastiche sulla psicoterapia perchè non l'avete provata.

mi pare che tu stia contraddicendoti mio.....

non do adosso a juditta ma sentirmi dire da alcuni di voi che a mala pena magari hanno letto un bignami su freud che non posso parlare di psicologia.....mi fa sorridere....

e tu quali studi avresti fatto per poterne parlare? scusa, ma non credo sia il caso tu ti metta in una tale condizione di superiorità!

non sai io o Juditta o chiunque altro cosa effettivamente sappiamo , abbiamo letto o studiato sull'argomento quindi è inutile che fai il saccente!

potrei pensare anche io di te che hai letto qualche bignamino sulle filosofie orientali e ora spari qualche frase messa insieme alla meno peggio, ma IO non mi metto in cattedra

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mi chiedo che cosa sia che in effetti rende difficile fare le "confessioni" che vorremmo e avremmo bisogno di fare...

- paura di ferire...

- vergogna/pudore di mostrare che si provano certe emozioni e sentimenti...

- paura delle conseguenze...

- non piacersi nel ruolo di quella/o che recrimina/rinfaccia/fa presente..

- timore di non essere capiti...

- imbarazzo generalizzato

Ilaria quanto hai ragione nel dire queste cose.......

io ho paura di esprimere il mio giudizio negativo perchè ho paura di ferire, non voglio far la parte di quella che giudica/rinfaccia.

però ho notato che nel corso di questi mesi sono molto migliorata con la psi nel senso che, quando ho pensato che avesse sbagliato, gliel'ho detto e, per giunta, gliel'ho detto in maniera forte, senza mezzi termini !! :ciao:

salvo poi farmi sentirmi in colpa per averla trattata male !! :;):

però le ho parlato anche di questo e, alla fine, è servito per affrontare altri argomenti! ^_^

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forse non saprai di medicina, ma è possibile che, se sei una persona che tende ad informarsi, saprai molto di quel tipo di tumore, della chemio, delle conseguenze e, in più, oltre alla consocenza teorica, avrai anche la conoscenza pratica per aver provato tutto sulla tua pelle!

certo ma questo non implica che Tizio che è sano come un pesce dica la sua...questo affermo io, che ognuno dica la sua, non dobbiamo arrivare ad una decisione, ma semplicemente chiaccherare!

definire fantascientifica la psicoterapia mi sembra decisamente troppo e fa capire quanto tu non creda in essa.....

se l'esperienza diretta è l'unica via allora nè te nè lapina potete fare affermazioni così drastiche sulla psicoterapia perchè non l'avete provata.

allora, una cosa è certa altrimenti non ci sarebbero teorie contrastanti , la psicologia è ancora un ramo della medicina in sviluppo, molto teorico e sconosciuto, si stanno facendo passi enormi, ma non è certo come la matematica o neghi questo...

poi dovete imparare a leggere, io farei terapia se ne sentissi la necessità, non credo serva a tutti, menomale aggiungo...

mi pare che tu stia contraddicendoti mio.....

e tu quali studi avresti fatto per poterne parlare? scusa, ma non credo sia il caso tu ti metta in una tale condizione di superiorità!

non sai io o Juditta o chiunque altro cosa effettivamente sappiamo , abbiamo letto o studiato sull'argomento quindi è inutile che fai il saccente!

potrei pensare anche io di te che hai letto qualche bignamino sulle filosofie orientali e ora spari qualche frase messa insieme alla meno peggio, ma IO non mi metto in cattedra

nessuno sa cosa abbiamo studiato,e credo che nemmeno abbia importanza, ritengo che l'unico campo che da risposte certe sia in noi stessi, ecco perchè trovo giusto che voi parliate della vostra esperienza e di come la vivete, e noi della nostra senza, (io tra l'altro mi pare di non averlo nemmeno fatto) la differenza sta che voi ritenete che noi non in terapia non possiamo parlarne, interpretando e pensache che c 'è chi dice che non serve, questa è una vostra proiezine, semplicemente si sostiene che non serve a tutti, e non mi pare una tragedia oltre che vero...

ma abbiamo uno psicologo, Oscar, chiedete a lui...

Il saccente sulla psicologia non mi pare di averlo fatto, ma seguirò il tuo indizio e controllerò mentre parlo per verificare quanto appena detto, è simpatico che tu dica questo quando tu stessa insieme ad altri dialogate come dottori in materia di Jung e freud e di altri argomenti....ed è comico comprendere che secondo questa teoria sarebbe meglio mantenere il silenzio assuluto su tutto anche sul topic Menù e ricette perchè chef c'è nè pochi....

Su quanto dici alla fine, che dire, mi spiace leggere questo tentativo di offendere per sostenere la propria tesi, cercare di ferire e far soffrire per aver ragione...

facciamo così siccome non mi interessa la ragione, non ho nulla da sostenere e l'unico mio intento

"l'unita" ti dico che hai ragione, non voglio certo essere causa di cattiveria, e ora lo sono.

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tu stessa insieme ad altri dialogate come dottori in materia di Jung e freud e di altri argomenti....

adesso mio tu metti qui il link dei topic dove froggy dialoga come un dottore in materia di jung.

Fuori le prove...basta scrivere minchiate a vanvera, solo per offendere!

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juditta leggi solo quello che vuoi leggere per poter scaricare la tua aggressività...

questo mi spiace...

scusa ma adesso c'è malvagità e astio, mi fa star male conviverci...

quello che dovevo dire l'ho detto.

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