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Generazione né-né


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Ma non ti accorgi Ste, che viviamo in una società altamente deresponsabilizzante, che nel momento in cui crea mille difficoltà di inserimento sembra dirti "non ti preoccupare, ce la farai, è dura per tutti", mostrandoti al contempo esempi di disimpegnato successo velinistico, affaristico da giovane rampante ecc....

Un tempo il clima sociale era tale che se a 30 anni non avevi un lavoro, moglie ed un paio di figli eri un fallito...C'era l'iper responsabilizzazione...Adesso a 30 anni puoi tranquillamente farti le canne per strada pagato dai genitori urinando sui muri...altrimenti di cosa parliamo quando parliamo di "deresponsabilizzazione"? Spiegamelo, non capisco...

Ma stai scherzando?

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Ma non ti accorgi Ste, che viviamo in una società altamente deresponsabilizzante, che nel momento in cui crea mille difficoltà di inserimento sembra dirti "non ti preoccupare, ce la farai, è dura per tutti", mostrandoti al contempo esempi di disimpegnato successo velinistico, affaristico da giovane rampante ecc....

Un tempo il clima sociale era tale che se a 30 anni non avevi un lavoro, moglie ed un paio di figli eri un fallito...C'era l'iper responsabilizzazione...Adesso a 30 anni puoi tranquillamente farti le canne per strada pagato dai genitori urinando sui muri...altrimenti di cosa parliamo quando parliamo di "deresponsabilizzazione"? Spiegamelo, non capisco...

discorso passatista......chi sa quanti iperesponsabilizzati in quegli anni d' oro ritornavano a casa dal lavoro e si scaricavano sulla famiglia .......

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Parliamo, Maurizio, di una società (sempre intesa come gli individui che ne fanno parte, beninteso) che per non

affrontare i suoi problemi o comunque i problemi che ricadono sotto la sua responsabilità, se ne sta inventando

di tutti i colori. Soprattutto miti e demoni, direi.

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Naturalmente parlo di responsabilizzazione del ruolo sociale, del ruolo e NON dell'essenza delle persone. Quegli anni li ho vissuti da piccolo, ed oggi i cinquantenni di adesso mi sembrano per molti versi i trentenni di allora...oppure ho amici altamente...deresponsabilizzati... :Just Kidding:

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Parliamo, Maurizio, di una società (sempre intesa come gli individui che ne fanno parte, beninteso) che per non

affrontare i suoi problemi o comunque i problemi che ricadono sotto la sua responsabilità, se ne sta inventando

di tutti i colori. Soprattutto miti e demoni, direi.

Beh, esposto in altri termini il problema è quello...i miti del successo, dell'"apparire" e i demoni quali? (Caspita, ma come è facile essere fraintesi con lo scritto...io detesto patria, famiglia e religione e a momenti vengo scambiato per...un retrogrado?). :Batting Eyelashes:

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Naturalmente parlo di responsabilizzazione del ruolo sociale, del ruolo e NON dell'essenza delle persone. Quegli anni li ho vissuti da piccolo, ed oggi i cinquantenni di adesso mi sembrano per molti versi i trentenni di allora...oppure ho amici altamente...deresponsabilizzati... :Just Kidding:

non sarebbe piu' giusto dire che a prescindere dall' eta' e dal momento storico in cui si vive gli irresponsabili , o meglio quelli che arrecano disturbo alla società ci sono sempre stati......

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Naturalmente parlo di responsabilizzazione del ruolo sociale, del ruolo e NON dell'essenza delle persone. Quegli anni li ho vissuti da piccolo, ed oggi i cinquantenni di adesso mi sembrano per molti versi i trentenni di allora...oppure ho amici altamente...deresponsabilizzati...

Si, g'ho capìo... ma "responsabilizzazione del ruolo sociale" cosa significa? Prendere qualcuno a casaccio e dirgli

che dovrebbe assumere un ruolo piuttosto che un altro (magari guardando solo la sua età) o prenderne uno che

ha assunto un ruolo (o più ruoli) e se necessario ricordargli quali sono le responsabilità minime di quel ruolo?

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non sarebbe piu' giusto dire che a prescindere dall' eta' e dal momento storico in cui si vive gli irresponsabili , o meglio quelli che secondo te arrecano disturbo alla società ci sono sempre stati......

Ma...io anzitutto SONO un irresponsabile, come faccio a andare contro me stesso? E questi IRRESPONSABILI giovani, al contrario del recare disturbo alla società, la avvantaggiano, e di molto!

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Si, g'ho capìo... ma "responsabilizzazione del ruolo sociale" cosa significa? Prendere qualcuno a casaccio e dirgli

che dovrebbe assumere un ruolo piuttosto che un altro (magari guardando solo la sua età) o prenderne uno che

ha assunto un ruolo (o più ruoli) e se necessario ricordargli quali sono le responsabilità minime di quel ruolo?

Ma è così semplice...il ruolo è fatto di uso, tradizione, cultura...il ruolo diceva che le donne a 20 anni si sposano, cominciano a far figli, che la donna non deve lavorare, l'uomo fa il padrone quasi assoluto (anche se su questo ci sarebbe da discutere) ecc.ecc.ecc... questa era la "responsabilizzazione" di allora...

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Ma...io anzitutto SONO un irresponsabile, come faccio a andare contro me stesso? E questi IRRESPONSABILI giovani, al contrario del recare disturbo alla società, la avvantaggiano, e di molto!

ognuno è libero di essere irresponsabile finche' non nuoce all' altro........

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ognuno è libero di essere irresponsabile finche' non nuoce all' altro........

Quando si è irresponsabili si nuoce sempre a qualcuno...io ad esempio nuoccio a mia moglie... :icon_rolleyes:

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Ma è così semplice...il ruolo è fatto di uso, tradizione, cultura...il ruolo diceva che le donne a 20 anni si sposano, cominciano a far figli, che la donna non deve lavorare, l'uomo fa il padrone quasi assoluto (anche se su questo ci sarebbe da discutere) ecc.ecc.ecc... questa era la "responsabilizzazione" di allora...

Eh?

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Per Turbo ----ognuno è libero di essere irresponsabile finche' non nuoce all' altro........prima ti ho risposto perche' hai preso due esempi estremi il 30enne di una volta iperesponsabilizzato che magari dietro la facciata da bravo ragazzo faceva piu' danni del cannaiolo 30enne di oggi
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Ma...io anzitutto SONO un irresponsabile, come faccio a andare contro me stesso? E questi IRRESPONSABILI giovani, al contrario del recare disturbo alla società, la avvantaggiano, e di molto!

Su questo sono d'accordo. Fino ad un certo punto, però... se devo valutare ad esempio dalla violenza delle reazioni

e dal fastidio che provocano i "né-né" direi che si sono messi sulla strada giusta, anche se mi rimane forte il dubbio

che siano un'invenzione della società stessa (dei demoni, insomma) che vede altro in persone reali.

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La responsabilizzazione richiesta una volta dalla società era quella che era, pesante, intrisa di moralismo ecc.. Lasciamo perdere il passato. Oggi secondo voi qual è il concetto di "responsabilizzazione" socialmente imperante? Ho difficoltà a riconoscerlo.

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Infatti, Ciao, ho detto anche che certi giovani cannaioli non fanno assolutamente danni alle strutture sociali, anzi, le aiutano...

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La responsabilizzazione richiesta una volta dalla società era quella che era, pesante, intrisa di moralismo ecc.. Lasciamo perdere il passato. Oggi secondo voi qual è il concetto di "responsabilizzazione" socialmente imperante? Ho difficoltà a riconoscerlo.

Imperante? Qualunque va bene, quelli più pesanti del passato, anche nessuno.

Ciò che importa alla "responsabilizzazione" imperante è solo la direttività.

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Mi fai chiedere, a questo punto, perchè gli psicologi oggi prosperano a dismisura.

Perchè c'è tutto questo bisogno di farsi psicoanalizzare...

Sarà per questo?

Eh, ora ci penso.

Certo, dallo sciamano ci siamo sempre andati, le droghe le abbiamo sempre prese, domande ce ne siamo sempre poste, ma ecco che in centomila anni di storia del pensiero, il mondo gira ancora da ovest verso est.

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Eh... se non hai altre direzioni verso le quali "responsabilizzare", o non te la senti, non ne hai le forze, i mezzi, il coraggio

o la paura necessari, o se il tuo senso di responsabilità te lo fa considerare ingiusto, mi sa che ti rimane quella direzione lì...

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Da ovest verso est. :D:

Certo, ma parte integrante di questo senso di rotazione, da che mondo è mondo, c'è anche la ghigliottina per quando si esagera. :Batting Eyelashes:

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Allora: l'esempio giusto è quello che citavo, l'universitario fuori sede che non dà un esame, mantenuto dai genitori, cannarolo e alcolizzato, che fa solo casino per le strade di notte insieme agli amici...nessuno osa fare nulla, molti trovano pseudogiustificazioni per lui...deresponsabilizzandolo, in quanto è un ente astratto, "la società" ad essere malato...

SOCIETA' DE CHE :icon_question::icon_question:

a dire il vero io credo che lui sia l'ultimo prodotto della società....senza bene o male...è un risultato.

il giudizio delle vecchie generazioni è sempre critico verso i "giovani" ma la società cambie e il loro prodotto (i giovani) pure...

dove finiremo? Lo scopriremo solo vivendo , credo.

essere responsabili verso la società significa seguirne la corrente?

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essere responsabili verso la società significa seguirne la corrente?

Per capirsi su cosa vuol dire "seguirne la corrente", intendi dire ad esempio il portare avanti le offensive che vanno

tanto di moda ora contro chiunque per qualche motivo è tagliato fuori, indipendentemente da qual'è il motivo?

Io non userei le parole "responsabilità" e "società" in questi casi, ma in un certo senso è qualcosa di molto simile.

.

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Forse il fatto che io abbia frequentato una facoltà scientifica rende tutto un po' diverso ai miei occhi... sono una laureata in medicina che per scelta ha deciso di non fare il medico. E' chiaro che la medicina che ho studiato mi serva, ed è anche chiaro che mentre studiavo capivo perfettamente l'utilità o meno di quello che stavo facendo... il problema è che avere una laurea in medicina non comporta necessariamente il saper far il medico... io nel mio praticantato post laurea.. che non esiste neanche più come obbligatorio ho trovato serie difficoltà nel riuscire a leggere un elettrocardiogramma, nell'auscultare, nel fare la percussione.. in pratica nel visitare un malato e questo purtroppo sui libri non si impara, ci deve essere qualcuno che te lo insegna!!!

scusa ma quando frequentavi l'universita' nn hai mai assistito un paziente,

mai stata in reparti ospedalieri ,mai stata in studi di dottori ad assistere ed imparare

dalle malattie in TUTTI le materie di medicina? avevi mai fatto operazioni

nel mortuario pubblico? mia figlia (che si e' laureata da poco in medicina)

ha fatto tutto cio' ,imparava sui libri e direttamente con i pazienti.

dal primo anno passava da una materia all'altra,

imparava studiando ed allo stesso assisteva specialisti (encologi, neurologi,radiologi, cardiologi,

orinot(?) emergenzia e cosi via. poi ogni fine del mese dava gli esami.

adesso e' in residency + specializzazione e' gia' cura i malati in ospedale,

da' ricette mediche ,ordina esami di qualsiasi tipo, legge ed intepreta esami,

visita pazienti e 'gia' fa' fior di quattrini.

povera italia e nn parlo di te.

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Io quand'ero all'uni sono stato ricoverato al policlinico di Padova e a quello di Verona per fare degli accertamenti

e gli studenti nei reparti li vedevo. M'hanno anche fatto fare da cavia (chiedendomelo prima, ovviamente). Si parla

di una dozzina di anni fa, magari nel frattempo è cambiato tutto, boh? Con le mani fatate che girano può essere...

Comunque che io sappia la preparazione dei medici italiani non è considerata inadeguata, tutt'altro... mi sembra

che come accade anche a molte altre figure che escono dall'università italiana, sono apprezzati anche all'estero.

O solo all'estero.

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