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CRONACA - VITA QUOTIDIANA - COMMENTI e RIFLESSIONI........


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ok.

"sono povero, che bisogno c'è di continuare ad ammazzarmi col mio vicino?"

"Per mangiarmelo, e soddisfare i miei bisogni primari in modo da poter

poi, perseguendo i bisogni secondari e terziari, attivare le mie capacità

personali".

Per curiosità, da dove salta fuori quell'affermazione che riporti?

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ok.

"sono povero, che bisogno c'è di continuare ad ammazzarmi col mio vicino?"

"Per mangiarmelo, e soddisfare i miei bisogni primari in modo da poter

poi, perseguendo i bisogni secondari e terziari, attivare le mie capacità

personali".

Per curiosità, da dove salta fuori quell'affermazione che riporti?

ecco, se procedi in maniera opposta, arrivi pure a non essere un cannibale.

P.S.: non farci caso , qui saltano fuori affermazioni un pò da tutte le parti...si lascia alla perspicacia del paziente lettore l'individuazione delle fonti... ( vedi post molto precedenti in questo stesso topic... :) )

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Si ma per procedere in maniera opposta c'è bisogno di un lungo lavoro,

di tempo, e l'uomo ha bisogno di mangiare brioches per poter fare il

percorso indicatogli. D'altro canto, la lunghezza del percorso favorisce

Maria Antonietta che, dopo aver preso la scorciatoia, sta lì a suggerire

all'omone nerboruto di fare il giro largo (non si sa mai :evil: ).

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guarda , senza scomodare la rivoluzione francese ed il connesso "terrore", credo che la questione che ci stiamo ponendo sia più semplice: è utile la violenza, la guerra, come metodo di risoluzione dei conflitti?

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In linea di principio no, è utile per tante altre cose. Per evitare la

guerra non basta dire che è sbagliata, bisogna anche prevenire la

creazione di calderoni pronti ad esplodere.

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ma certamente, ma qui parliamo di calderoni già esplosi...di conflitti in corso cioè...

P.S.: mi spieghi a quali tante cose è utile la violenza?Non c'è proprio un'altro sistema anche in quei casi?

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ma certamente, ma qui parliamo di calderoni già esplosi...di conflitti in corso cioè...

P.S.: mi spieghi a quali tante cose è utile la violenza?Non c'è proprio un'altro sistema anche in quei casi?

Oh... a tante cose è utile la violenza! Per spaventare la gente in

modo che si stringa attorno all'uomo o al ceto "forte", delegandogli

troppo potere, per esempio. Oppure per dirottare l'attenzione

dell'opinione pubblica. Per colpirne uno al fine di educarne cento.

Per tenere le persone sotto i piedi. Per creare favorevolissime

opportunità di lucro (niente di meglio di una guerra!). A tante, tante

cose.

Poi c'è chi dice che è utile per esportare democrazia e per stroncare

il terrorismo, ma mi sembra che siano posizioni che stanno passando

di moda (comunque torneranno di moda, eccome, se non ci facciamo

saltare tutti in aria prima).

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quindi era detto con ironia, scusa non avevo colto...vedo che conosci molto bene le tecniche...

il problema resta intatto, dunque...si continua ad usare la violenza per risolvere i problemi...ma quale è l'alternativa, ci chiedevamo...quale è un sistema alternativo alla violenza...Più che descriverla...sforziamoci di capire come farne a meno, no?

Mica la non-violenza si impone con la violenza...sarebbe un controsenso...

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:LOL: Dimenticavo un altro vantaggio della violenza: stimola la

conoscenza, l'approfondimento, l'apprendimento. Tutti i campi

della conoscenza hanno sempre ricevuto impulsi stratosferici nei

periodi di guerra. A prezzi inaccettabili, naturalmente.

L'alternativa.

Beh, l'alternativa è la diplomazia, ma quando il conflitto è già

in corso e magari la situazione si è complicata di molto diventa

una strada molto dura da praticare, anche qualora le parti in

gioco siano tutte seriamente disposte a percorrerla, ed in grado

di farlo.

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bene, dopo vari passaggi ci siamo ritornati: la fame che stimola la violenza che stimola a sua volta la conoscenza...: ora, non si potrebbe passare direttamente alla conoscenza? Io all'inizio dicevo che ogni conoscenza non può essere altro che conoscenza di sè...quindi se impariamo a fare pace con noi stessi, dicevo con Elio, possiamo imparare un metodo che può essere applicabile non solo alla risoluzione dei nostri conflitti interiori ma anche a quelli esterni, per es. alle guerre...è questo il cibo che di cui hanno bisogno ebrei e palestinesi, secondo me, per risolvere il loro conflitto....e di cui ha bisogno tutto il mondo per risolvere i più ampi conflitti che al giorno d'oggi ci tengono con il fiato sospeso. Imparare, quindi, per prima a fare pace con se stessi, a vederci...solo così potremo fare pace con gli altri e , cosa ancora più importante, vederli...

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GUARDATE COSA HO TROVATO :

Tutto facendo BIODANZA

Pifferi ma sono dei maghi!

Finalmente ho capito tutto! :LOL:

Linee di vivencia Cambiamenti di l°grado Cambiamenti di 2°grado Cambiamenti di 3°grado

Vitalità Aumento dell'energia vitale, integrazione motoria. Forte motivazione verso la vita, scomparsa disturbi psicosomatici. Rinnovamento biologico.

Sessualità Risveglio della fonte del desiderio, diminuzione della repressione sessuale. Orgasmo, consapevolezza dell'identità sessuale. Fusione erotica.

Creatività Espressione delle emozioni. Espressione attraverso la voce/movimento. Riformulazione della propria vita. Creazione artistica.

Affetività Rliminazione delle relazioni "tossiche", rituali di comunicazione affettiva. Capacità di dare e di ricevere, accoglienza affettiva, generosità. Autodonazione, azione sociale.

Trascendenza Coscienza ecologica, percezione globale dell'universo. Capacità di regressione e trance. Elaborazione di un mondo interiore, estasi, pienezza.

DIREI CHE CE NE E' PER TUTTI E DI PIU' > BIODANZATEVI LE TESTA >

MIA MOGLIE O MIA EX MOGLIE L'HA GIA' FATTO ahahahahahaha :LOL:

BANDA DE PRURITOS MESINEROS DESPERADOS E UCCELANTIBUS

GODE BENE CHI GODE ULTIMO

O GODE BENE CHI GODE SEMPRE?

BIODANZA E NON SI OFFENDA NESSUNO ....ma sono veramente degli invasati mentali.

DR. PER DINDI RINDINA

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è utile la violenza, la guerra, come metodo di risoluzione dei conflitti?

No... sicuramente no... ma la guerra ce l'abbiamo portata noi.... abbiamo fatto solo danni... ma l'obbiettivo era il petrolio evidentemente... sennò oltre che stronzi saremmo pure scemi.. perchè solo gli scemi pensano che la situazione irachena si risolve in quel modo.... un mio parente è stato in iraq a ricoprire un ruolo medico-militare.... tornato ci ha parlato un pò della situazione... e lo ha detto chiaramente: quelli li non ci vogliono, assolutamente, ci odiano.... Quindi prepariamo i bagagli e torniamo a casa please

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bene, dopo vari passaggi ci siamo ritornati: la fame che stimola la violenza che stimola a sua volta la conoscenza...: ora, non si potrebbe passare direttamente alla conoscenza? Io all'inizio dicevo che ogni conoscenza non può essere altro che conoscenza di sè...quindi se impariamo a fare pace con noi stessi, dicevo con Elio, possiamo imparare un metodo che può essere applicabile  non solo alla risoluzione dei nostri conflitti interiori ma anche a quelli esterni,  per es. alle guerre...è questo il cibo che di cui hanno bisogno ebrei e palestinesi, secondo me, per risolvere il loro conflitto....e di cui ha bisogno tutto il mondo per risolvere i più ampi conflitti che al giorno d'oggi ci tengono con il fiato sospeso. Imparare, quindi, per prima a fare pace con se stessi, a vederci...solo così potremo fare pace con gli altri e , cosa ancora più importante, vederli...

Questi sono discorsi molto belli. Per portarli avanti in modo più

convincente si potrebbe far scambio di posto con chi muore di

fame e si vede arrivare le bombe sulla testa senza sapere perché,

e poi ripeterli con la stessa calma e prendendosi tutto il tempo

necessario per indottrinare i milioni di persone coinvolti, e solo

dopo risolvere il conflitto.

Una strada non dev'essere solo bella, dev'essere anche percorribile.

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bene, io ho indicato una strada di approfondimento che non è di certo molto percorsa ma che potrebbe dare molti frutti ( non pere...) che fino ad oggi sono stati trascurati....mai presi in considerazione, con gli stessi argomenti che porti tu...dejà vù...tu invece cosa proponi per risolvere i problemi mondiali della guerra...sembra come se io non li volessi risolvere e tu si. Allora: cosa proponi tu ( magari ricordandoci che qui parliamo di psicologia...).

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Beh, intanto il fatto che un argomento sia stato già usato non vuol mica

dire che è sbagliato. E poi, sei proprio sicuro che i percorsi che proponi

non sono mai stati presi in considerazione? Magari sono proprio quelli ad

essere conflittogeni, o benzina sul fuoco. Prova a pensarci.

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si, come dire che la psicoterapia/la psicologia fa male...uguale...

mò vuoi vedere che stò buttando io benzina sul conflitto israelo-palestinese :D :D ma dai... :D

Ste, lasciamelo dire, ti sfugge completamente il senso di quello che dicevo...è il non voler vedere gli aspetti psicologici dei conflitti che li perpetua...è chi cerca di percorrere le stesse strade che hanno dato i risultati che vediamo che non si pone il problema della loro "vera" risoluzione... ( e intanto critichi, chiedi, ma non rispondi...)

e allora te lo ridico: esiste una profonda analogia tra le dinamiche dei conflitti tra le nazioni ed i nostri conflitti interni...se si impara a risolvere i nostri conflitti interiori si possiederà un metodo di risoluzione anche dei conflitti esterni...di qualsiasi tipo...e se questa è benzina non riesco proprio a capire cosa sia il tuo estintore...

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se si impara a risolvere i nostri conflitti interiori si possiederà un metodo di risoluzione anche dei conflitti esterni...

si tutti insieme contemporaneamente risolviamo i nostri conflitti interiori...

su questi problemi di deve ragionare in termini sociologici non psicologici personali... anch[ perch[ la personalit' di un individuo e' determinata a livello sociologico...

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se si impara a risolvere i nostri conflitti interiori si possiederà un metodo di risoluzione anche dei conflitti esterni...

si tutti insieme contemporaneamente risolviamo i nostri conflitti interiori...

su questi problemi di deve ragionare in termini sociologici non psicologici personali... anch[ perch[ la personalit' di un individuo e' determinata a livello sociologico...

il determinismo sociologico te lo potevi risparmiare perchè fortunatamente non siamo automi...;io parlo di "metodo", di analogie tra conflitto interiore e conflitto esterno, dinamiche cioè che vale la pena capire, non di Croce Rossa Italiana...qui non dobbiamo risolvere il problema di nessuno, nè tantomeno il conflitto palestinese...tu e Ste lo capirete prima o poi...qui si cerca di capire come si innescano e come agiscono nella realtà alcuni processi psicologici...non stiamo a fare sociologia o politica...non so ancora se mi spiego...per intenderci cerco di parlare di psicologia sociale ...se vi va...

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Si ma la psicologia sociale non parla in termini di conflitti interiori, ma in termini di osservazione del comportamento e di variabili... nel notro caso le variabili principale secondo me e' la poverta' e l'ignoranza... ecco perche' si parla di cibo... perche' in queste condizioni diventa la variabile piu' importante...

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Come non rispondo? :D

Le persone che sono in conflitto di solito sostengono di avere delle

ragioni e fanno di tutto per richiamare l'attenzione su tali ragioni.

Ciò che serve per risolvere i conflitti è entrare nel merito di tale

ragioni, e parlar di quello. Psicologicamente, aiuta molto.

I suggerimenti di far giri larghi, che spostano l'attenzione e le

discussioni lontano dall'argomento del contendere, psicologicamente

fanno incazzare chi è in conflitto (a meno che non abbia la coda di

paglia e che il conflitto gli convenga, mentre approfondirne le ragioni

no). Quindi alimentano il conflitto.

Non servirà mica uno psicologo per capirlo! :roll:

Step 1. Non peggiorare le cose.

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Si ma la psicologia sociale non parla in termini di conflitti interiori' date=' ma in termini di osservazione del comportamento e di variabili... nel notro caso le variabili principale secondo me e' la poverta' e l'ignoranza... ecco perche' si parla di cibo... perche' in queste condizioni diventa la variabile piu' importante...[/quote']

per la C.R.I. ...

La psicologia sociale non studia in particolare i bisogni, ma l'analogia tra psiche umana e strutture/dinamiche sociali...e non solo da un punto di vista comportamentale...c'è la psicologia sociale in tutti i tipi di approcci psicologici ed ognuno la vede in un modo...a te piacciono quelli umanistici... ma questi approcci umanistici fanno tipi più articolati di riflessioni che non si basano sui comportamenti o sui bisogni...

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Io parlo in termini di importanza delle variabili che determinano un comportamento... per uno che sta al caldo nel suo letto il rapporto con la madre puo' essere una variabile decisiva... per uno che vive in condizione precaria come quella irachena la soddisfazione dei bisogni primari diventa la variabile decisiva... ed e' giusto cosi... perche' se io stessi morendo di fame e non avessi alternative che mangiare il mio vicino lo farei... e se non lo facessi sarei un mezzo uomo...

il problema e' appunto quello di creare alternative materiali solide concrete... perche' se la gente non mangia la mente non cambia...

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Io parlo in termini di importanza delle variabili che determinano un comportamento... per uno che sta al caldo nel suo letto il rapporto con la madre puo' essere una variabile decisiva... per uno che vive in condizione precaria come quella irachena la soddisfazione dei bisogni primari diventa la variabile decisiva... ed e' giusto cosi... perche' se io stessi morendo di fame e non avessi alternative che mangiare il mio vicino lo farei... e se non lo facessi sarei un mezzo uomo...

il problema e' appunto quello di creare alternative materiali solide concrete... perche' se la gente non mangia la mente non cambia...

io sottoscrivo in tuo discorso, ma

il mezzo uomo... no per favore. mi sembra una novella del Verga....

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Come non rispondo? :D

Le persone che sono in conflitto di solito sostengono di avere delle  

ragioni e fanno di tutto per richiamare l'attenzione su tali ragioni.

Ciò che serve per risolvere i conflitti è entrare nel merito di tale

ragioni, e parlar di quello. Psicologicamente, aiuta molto.  

I suggerimenti di far giri larghi, che spostano l'attenzione e le  

discussioni lontano dall'argomento del contendere, psicologicamente

fanno incazzare chi è in conflitto (a meno che non abbia la coda di  

paglia e che il conflitto gli convenga, mentre approfondirne le ragioni  

no). Quindi alimentano il conflitto.  

Non servirà mica uno psicologo per capirlo!  :roll:  

Step 1. Non peggiorare le cose.

come dire: in terapia dico che ho un conflitto con la mia vicina e il terapeuta mi dice di entrare nel merito del conflitto e non dei miei conflitti...

Step 2. Capire i processi psicologici.(Se no parliamo di qulasiasi cosa che ci passa per la testa pensando che sia la comprensione delle nostre dionamiche psicologiche, il capire cosa sia la psicologia...)

Francamente Ste, non mi sembra che tu affronti temi di psicologia...infatti non si capisce di quale psicologia parli... nei fatti ti poni al di sopra della psicologia, utilizzando un certo sarcasmo sui temi e conoscenze psicologici...e questo rende il dialogo difficile...oltrechè , quanto meno a me, dimostra una certa immodestia da parte tua...

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