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CRONACA - VITA QUOTIDIANA - COMMENTI e RIFLESSIONI........


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OK.C'è il problema della fame nel mondo.C'è. Vuol dire che se qualcuno avesse una ricetta non ci sarebbe...

per quale strada intendi risolvere tu questo problema? Per una strada politica? Le nazioni ricche sfruttano quelle povere...allora il problema si risolve rinunciando a molta della nostra ricchezza...ma in giro non mi sembra che si parli di questo...mi sembra viceversa che si parli di quanto fa male alle nostre tasche la finanziaria...cioè non mi sembra che siamo molto disposti a rinunciare a qualcosa di nostro per darlo ai palestinesi...

Il mio discorso quindi non tende qui a risolvere alcunchè nè ad immaginarmi ricette miracolose...qui io mi pongo i problemi sotto una luce psicologica generale, che cerca di riflettere sui processi psicologici che agiscono nelle dinamiche dei conflitti tra le nazioni, mettendomi su un piano che stabilisce un parallelo tra società ed individuo...cioè cercando di riconoscere in fenomeni sociali le stesse dinamiche che si manifestano in un singolo individuo...questo non siognifica per me fare il pastore, ma semplicemente cercare un'approfondimento psicologico dei vari fenomeni che mi cirdondano.Credo che se non si affrontano tali tipi di problematiche nemmeno quelle "pratiche" avranno mai una soluzione. E' una mia opinione.Tutto qui.

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Certo, utopisticamente parlando se riuscissimo azzerare o controllare meglio la violenza che c'è in noi potremmo scatebnare un meraviglioso effetto domino. Ma x me questa è solo utopia. un meraviglioso ma irrealizzabile sogno.

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Intestino pigro: più acqua, meno lassativi

Un disturbo di cui si parla poco per imbarazzo, quello dell'intestino pigro. Ma è un "mondo sommerso", dato che soffrono di forme più o meno grave di stipsi 13 milioni di italiani (9 milioni donne e 4 di uomini). Un'occasione per saperne di più e curarsi nel modo giusto viene dalla seconda Settimana nazionale Diagnosi e Cura della Stipsi. Dal 13 al 17 novembre in un centinaio di centri tra ospedali, cliniche e studi medici, sarà possibile sottoporsi gratuitamente a un esame specialistico. Per informazioni e prenotazioni si può telefonare al numero verde 800.126.731.

Molti pensano che l'intestino pigro sia un problema senza soluzioni possibili. Precisa Antonio Longo, presidente onorario della Siucp (la Società Italiana Unitaria di Colonproctologia): "Non è così, guarire è possibile, specialmente con l'aiuto del colonproctologo, specialista capace di formulare diagnosi precise sull'origine di ciascun disturbo e di indicare la terapia migliore".

Secondo gli specialisti, sono piuttosto da evitare le cure fai da te. Spiega Roberto Dino Villani, presidente Siucp e direttore dell'Unità di Colonproctologia dell'Ospedale San Giuseppe di Milano: "Questi rimedi sono spesso inutili e talvolta dannosi, come ad esempio l'abuso di lassativi e prodotti di erboristeria, che nel lungo periodo non curano e possono provocare importanti effetti collaterali. Per questi prodotti, a completo carico del cittadino, ogni anno in Italia si spendono 250 milioni di euro". Anche uno stile di vita sano è però fondamentale per combattere l'intestino pigro. Dai risultati sui 3000 pazienti visitati nella precedente edizione, quasi la metà (46%) ha confessato di bere meno di un litro di liquidi al giorno - quindi troppo poco - e solo poco più di una su quattro ha affermato di mangiare molta frutta, verdure e fibre, alimenti fondamentali per combattere il disturbo. Come solo 1 su 10 diceva difare molta attività fisica.

In occasione di questa edizione, nei centri Siucp verrà distribuito un Manuale per la diagnosi e la cura della stipsi. Il libretto può anche essere scaricato da internet dal sito www.siucp.org

(alessandra margreth)

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Certo, utopisticamente parlando  se riuscissimo azzerare o controllare meglio la violenza che c'è in noi potremmo scatebnare un meraviglioso effetto domino. Ma x me questa è solo utopia. un meraviglioso ma irrealizzabile sogno.

certo, ma di sicuro è vero che ognuno può cominciare a fare qualcosa dentro di sè...e di sicurto potrà essere utile, magari fosse solo per non fare la guerra a se stessi...

se tutti cominciano poi, non ne parliamo...gli effetti protrebbero essere davvero incalcolabili...

"Non possiamo pensare di cambiare il mondo, ma possiamo trasformare profondamente, radicalmente, la nostra condizione, con il capire profondamente la nostra consapevolezza di cosa noi siamo….è possibile trasformarsi non verso qualcosa…ma apportando cambiamenti nella vera natura delle strutture della nostra consapevolezza…questo è il problema, questa è la crisi: non è una crisi economica, non è una crisi politica, o la crisi del mondo…è una crisi in noi, in noi stessi." Jiddu Krishnamurti.

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Inviato: Gio Nov 09, 2006 19:41    Oggetto:    

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il cibo dell'anima...se non hai quello secondo me non trovi neanche l'altro...  

Aio mi pare che la scala dei bisogni di Muslow dice esattamente il contrario...

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In Iraq 650 mila morti dal 2003"

Ma Baghdad smentisce: sono 150mila

Il ministro della Sanità stila un bollettino ufficiale che contrasta con lo studio della John Hopkins University pubblicato dal periodico inglese. E scoppia la polemica

Anche i numeri del conflitto iracheno sono opinabili, stando alla discordanza che corre tra i dati ufficiali e le cifre pubblicate dalla rivista inglese Lancet. Per il governo iracheno i decessi tra la popolazione civile, dal marzo 2003 ad oggi, è quantificabile in 150 mila morti, mentre uno studio della statunitense John Hopkins University, riportato dal periodico britannico, parla di un bilancio molto più drammatico, vicino alle 650 mila vittime.

Per le strade di quello che fu il regno di Saddam Hussein, da tre anni scorre ininterrottamente il sangue dei caduti in un conflitto estenuante, che secondo "Lancet" ha mietuto circa 80 vittime al giorno. Le cifre si basano su un campione di interviste alla popolazione civile, nel corso delle quali si è chiesto alle famiglie il loro ammontare di lutti. Il ministero della Sanità di Baghdad, invece, ha stilato il suo bollettino ufficiale contando le vittime di guerra, del terrorismo e degli assassinii.

L’Iraq è un teatro di guerra devastato dalla violenza, ed è inevitabile che lì si assista ad un aumento della mortalità generale; alle perdite tra le fila delle forze armate, vanno sommate quelle tra i comuni cittadini, vittime della forza militare e delle azioni terroristiche. Esiste anche un bacino di morti “indirette”, legate al deterioramento delle condizioni igieniche e sanitarie, che falcia le fasce più deboli della popolazione.

Le autorità irachene, assieme a quelle statunitensi e alle britanniche, si sono affrettate a smentire la cifra scaturita dallo studio condotto sul campo dall’università del Maryland. Le critiche rivolte a quello studio riguardavano l’attendibilità delle interviste e dei riscontri documentali, che non sarebbero stati suffragati da certificati di morte ufficiali. Fare passare una notizia così "pesante", che la guerra di pacificazione avesse fatto 650 mila morti, è impensabile per l’amministrazione americana, non invasore ma "esportatore di democrazia".

Dopo tante stragi, forse, la nostra sensibilità è stata anestetizzata da un’inquietante familiarità con la morte: non fa più notizia una strage che fa “solo” 40 vittime, ma fanno colpo sull'opinione pubblica cifre più alte come 150 mila o 650 mila morti. Ed è il caso di oggi. Intanto, molto sangue continua a essere versato e la situazione in Iraq non vede ancora una via d'uscita.

Alessandro Teri (10 nov 06)

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Inviato: Gio Nov 09, 2006 19:41    Oggetto:    

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il cibo dell'anima...se non hai quello secondo me non trovi neanche l'altro...  

Aio mi pare che la scala dei bisogni di Muslow dice esattamente il contrario...

Maslow parla di bisogni, e i bisogni si soddisfano attivando le capacità personali...

cioè attivando ciò che ti deriva dai bisogni non primari...

maslow.gif

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Le capacità personali derivano dai bisogni non primari?

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:shock: noooo la piramide dei bisogni di maslow..mi perseguita dal liceo

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Giornata mondiale del diabete e a Verona test gratuiti: due malati su tre non sanno di esserlo

di Redazione Web (del 10/11/2006 @ 16:37:16, Sezione Sanità)

Sei a rischio diabete? Scoprilo in farmacia dal 13 al 18 novembre 2006. Gratis il test di autoanalisi della glicemia per scoprire il proprio fattore di rischio diabete. Il 14 Novembre è la Giornata Mondiale contro il Diabete. Alcune farmacie nelle più importanti città Italiane - per Verona la FARMACIA BACCHINI, in via Giuliari - Borgo Roma - hanno aderito ad un progetto nazionale per la prevenzione di questa grave malattia. Nell’ambito di tale campagna, dal 13 al 18 novembre sarà possibile recarsi in una delle farmacie adenti all’iniziativa (per Verona, appunto, la Farmacia Bacchini) ed effettuare gratuitamente il test diagnostico della glicemia. L’esito del test, unito ai risultati di un breve questionario, permetteranno al farmacista di valutare lo stato di rischio diabete e, se necessario, invitare il cittadino a recarsi dal proprio medico per ulteriori controlli. Il diabete colpisce in media il 3-5 % della popolazione. Secondo le stime dell’organizzazione mondiale della sanità, in Italia entro pochi anni raggiungeremo il 4-5 milioni di diabetici e passeremo a 250 milioni nel Mondo contro i 120 milioni attuali. Due diabetici su tre non sanno di esserlo. . Il diabete è una malattia subdola, che insorge gradualmente in modo silenzioso e che spesso viene diagnosticata quando alcune complicanze croniche ad essa correlate sono già in atto. Una diagnosi anticipata permette al diabetico di seguire tempestivamente tutte le attenzioni necessarie ad evitare arteriopatie, neuropatie, retinopatie e altre gravi complicanze dovute alla malattia.Affrontare la malattia al suo insorgere da al diabetico notevoli speranze di riuscire a convivere in modo sereno e salutare con una disfunzione che lo accompagnerà per tutta l’esistenza. L’adesione a queste campagne di prevenzione e di sensibilizzazione della cittadinanza su temi di grande ricaduta generale e di valenza sociale è un modo efficace per incontrare il cittadino e fanno della farmacia un punto di riferimento costante per la prevenzione e l’educazione sanitaria. La farmacia è dunque un ‘’ filtro’’ che aiuta il cittadino a curarsi in tempo e quindi in modo migliore di conseguenza contribuisce sensibilmente alla riduzione dei costi sociali legati a malattie come il diabete. www.farmaciabacchini.it info@farmaciabacchini.it

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Le capacità personali derivano dai bisogni non primari?

le capacità personali sono cose che attengono alla sfera della "conoscenza", che si forma attraverso il lavoro su se stessi, non attraverso ad es. il cibarsi; semmai riflettendo sul cibarsi o su qualsiasi altro bisogno primario, secondario, etc...e riflettere non è un bisogno primario...

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Le capacità personali derivano dai bisogni non primari?

le capacità personali sono cose che attengono alla sfera della "conoscenza", che si forma attraverso il lavoro su se stessi, non attraverso ad es. il cibarsi; semmai riflettendo sul cibarsi o su qualsiasi altro bisogno primario, secondario, etc...e riflettere non è un bisogno primario...

Mah...

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ora non ripublico la piramide di Maslow, perchè penso a questo punto che Chicca mi è diventata allergica già al solo nominarla... :) e non vorrei rischiare... 8)

ma si può dare uno sguardo più su... :Idea:

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:LOL: Si, guardiamo più in su e troviamo il clero dei tempi della riforma

protestante che si era posto sopra le sacre scritture, o la classe dirigente

attuale (mondiale) che si pone sopra la legge, o la nobiltà ai tempi della

rivoluzione francese che si poneva sopra le nuvole, o l'aristocrazia dei

tempi della decadenza dell'impero romano che si poneva l'una sopra

l'altra in festini, mentre i c.d. barbari sviluppavano le loro capacità personali e la soppiantavano progressivamente.

Millenni di storia dell'umanità sembrerebbero dimostrare che, a parte rare

personalità (ma le eccezioni ci sono sempre), generalmente l'eccesso di

benessere, il non-bisogno di pensare ai bisogni primari, lungi dal far

migliorare le persone le rende flaccide, autoreferenziali, ripiegate a

guardar se stesse, quindi deboli nel misurarsi con la realtà che cambia,

e sostanzialmente destinate a soccombere.

Anche la natura umana ha i suoi anticorpi, per fortuna! :LOL:

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Pollicino ha scritto:  

Citazione:  

Inviato: Gio Nov 09, 2006 19:41 Oggetto:  

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il cibo dell'anima...se non hai quello secondo me non trovi neanche l'altro...  

 

Aio mi pare che la scala dei bisogni di Muslow dice esattamente il contrario...  

Maslow parla di bisogni, e i bisogni si soddisfano attivando le capacità personali...  

cioè attivando ciò che ti deriva dai bisogni non primari...  

questo a mio avviso è un sofismo....

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Muslow sostiene che per pensare ai bisogni superiori devono esssere soddisfatti qll basilari... per cui se da me c'è poco cibo e faccio fatica non penso sicuro ad altre cose più "culturali"

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insomma , il discorso è: come si riesce a soddisfare i bisogni, siano essi primari o altri tipi? Continuando ad ammazzarsi tra di loro?O facendo appello ad altre "risorse umane"? Perchè le "risorse alimentari " non è che arrivano se gli fai appello...

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costruendo una situazione economica adeguata ad esempio... alla gente che c'è la dittatura o meno, che ci sia Saddam o meno nion gliene frega nulla.... gli frega mangiare...

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costruendo una situazione economica adeguata ad esempio...

bene, e come fai per ottenere ciò?

Loro potranno ottenere qualcosa continuando ad ammazzarsi?

o in che modo tu proponi si possa risolvere la situazione della fame?

Proponi forse una via politica? Guarda i risultati attuali...sono decenni che non se ne esce...leggi il mio post sopra...dicevo che non sembriamo tanto motivati a rinunciare al nostro per darlo a loro...qui da noi ognuno si guarda il suo...

io propongo di leggere la situazione sotto l'aspetto psicologico...qui siamo in un forum di psicologia...non mi prefiggo di risolvere i bisogni primari di alcuno.

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l'italia ha bisogno di una persona che sia piu' pensoso d'altrui che di se' stessa :!: :!: machiavelli

allargo questa frase in tutto il mondo :!:

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costruendo una situazione economica adeguata ad esempio...

bene, e come fai per ottenere ciò?

Loro potranno ottenere qualcosa continuando ad ammazzarsi?

o in che modo tu proponi si possa risolvere la situazione della fame?

Proponi forse una via politica? Guarda i risultati attuali...sono decenni che non se ne esce...leggi il mio post sopra...dicevo che non sembriamo tanto motivati a rinunciare al nostro per darlo a loro...qui da noi ognuno si guarda il suo...

io propongo di leggere la situazione sotto l'aspetto psicologico...qui siamo in un forum di psicologia...non mi prefiggo di risolvere i bisogni primari di alcuno.

Sotto l'aspetto psicologico, e alla luce della questione dei bisogni

primari, è molto interessante analizzare i "sofismi" simili a quello

tempestivamente evidenziato da Pollicino, e l'effetto che hanno.

E' simile al "sono già ricco, che bisogno avrei di rubare"?

Tecnicamente sono sillogismi deboli, o entimemi (credo che sia

questo il termine). Un bravo sofista li usa consapevolemente, ma

sono comuni (luoghi) anche inconsapevolmente, quindi l'interesse

dal punto di vista psicologico è *molto grande*.

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Scusami Ste, ho letto attentamente la tua risposta, ma davvero non riesco a cogliere il nesso con le mie affermazioni/riflessioni di sopra. Non vedo in che modo la tua "insinuazione" risponda ai quesiti che pongo. Daltronde, a livello psicologico, per gli stessi motivi, non indagherei nemmeno sul tuo allarmismo riferito alla tempestività dell'intervento di Pollicino: sarebbe, a mio avviso, più utile invece cercare qualche risposta nel merito delle questioni da me poste.

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Nessun allarmismo, nessuna insinuazione. Semplice interesse su

argomenti di tipo psicologico e molto attuali.

"Sono ricco, che bisogno avrei di rubare?".

"I bisogni si soddisfano attivando le capacità personali...

cioè attivando ciò che ti deriva dai bisogni non primari..."

Sono pensieri e posizioni molto interessanti.

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