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L'Assassino che è in noi


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A me è capitato spesso di vedere persone cambiare (in meglio e in  

peggio) anche sotto il profilo della professionalità, dell'autocontrollo,  

della capacità di sopportare/non sopportare di fare certe cose.  

Parlo sia di cambiamenti graduali che di cambiamenti di botto,

magari dopo un trauma o comunque un evento particolare, oppure

a seguito di un lungo e duro lavoro di preparazione e allenamento

necessario per addestrarsi, per esempio, all'autocontrollo che serve

per una professione. Non voglio sconfessare zio Siggy, ma se fossi

un (bravo) chirurgo mi sentirei un po' umiliato a veder attribuire

capacità che so di aver acquisito con fatica, ... all'ano.

Ste, nessuno sta denigrando alcuna professione/mestiere... :) si cerca solo di vedere alcuni aspetti che capisco possano "urtare" certe sensibilità...ma la psicologia è fatta proprio così..."urta"...non avrebbe alcun senso altrimenti...: però l' urtarsi in genere deriva solo da paura di affrontare certi temi...il che capita spessissimo quando si comincia ad andare dentro alle cose dell'animo umano...perciò direi di recuperare la propria serenità e proseguire...:wink:

Piccola nota sul carattere anale, problematica sicuramente connessa col sadomasochismo. Penso che il contenuto incluso nella nota che segue ( autore Fromm) riguardante il "carattere anale" possa riferirsi più in generale a qualunque processo/dinamica di "resistenza", di "evitamento" che non possono che condurre ad una sublimazione dell'oggetto dell'evitamento, al fine di mantenere intatto l'equilibrio globale della persona...in cui però si manifesta il sintomo...sintomo allora come momento di "riequilibrio" ma anche di "avviso", "segnale"...

...Prendiamo ad esempio il concetto di carattere anale freudiano. Freud dà per assodato che le varie manifestazioni che ricorrevano nella sindrome del carattere anale erano formazioni reattive derivanti dalla libido anale o una loro sublimazio-ne. La propensione al risparmio veniva pertanto spiegata come una sublimazione del desiderio pregenitale di trattenere le feci; l’ossessione della pulizia come for-mazione reattiva del piacere di giocare con gli escrementi; il senso dell’ordine, della puntualità e l’ostinatezza, come tratti radicati nei primi conflitti tra il bambino e la madre, che esige che il bimbo si educhi all’igiene personale...

http://64.233.183.104/search?q=cache:C8QtO...it&ct=clnk&cd=5

Pag.5

insomma , niente di offensivo, ma solo spunti di riflessione...verso una consapevolezza maggiore di noi stessi... :LOL:

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Oltreleapparenze
Diverso è il discorso se parliamo di autopsie. Lì mi sentirei in grado di intervenire. Proprio perchè il paziente è morto riuscirei a non provare sentimento alcuno...e quindi ad essere analitica e razionale.

riflettevo ulteriormente...Oltre. tu credi che ci sia un nesso tra quello che dici ed il bisogno di procurarsi ferite...? :wink:

Che dirti...in effetti provo piacere, quindi sono sadica verso me stessa...però me ne vergogno e di sicuro poi non mi vado a far curare...

Uffa...quando si tratta di capire gli altri mi sforzo e magari ci riesco pure ma con me stessa è una partita persa, probabilmente sono troppo coinvolta.

ecco, parlavamo proprio di coincidenza/circolarità tra sadismo e masochismo...il tuo può porsi come esempio emblematico...;la parte "genitore"(protettiva/etica/inibitoria) che affligge la parte "bambino" (esplorativa/eccitabile)...proprio a proposito del discorso su Berne che facevo prima...come un bisogno di *guardarSi dentro*, esplorarsi ( il discorso dell'autoconsapevolezza)...per riprendere anche il discorso di S.; ciò che emotivamente è bloccato ce lo concediamo da un punto di vista fisico/materiale...quindi il sintomo sadomasochista ci informa di un blocco emotivo/sensitivo che è presente in qualche parte di noi...

In effetti credo che nel mio comportamento autolesionistico vi sia una sorta di repressione che io attuo sulla mia parte più emozionale.

Però visto che avevo creato un apposito argomento mi piacerebbe parlarne lì :LOL:

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A me è capitato spesso di vedere persone cambiare (in meglio e in  

peggio) anche sotto il profilo della professionalità, dell'autocontrollo,  

della capacità di sopportare/non sopportare di fare certe cose.  

Parlo sia di cambiamenti graduali che di cambiamenti di botto,

magari dopo un trauma o comunque un evento particolare, oppure

a seguito di un lungo e duro lavoro di preparazione e allenamento

necessario per addestrarsi, per esempio, all'autocontrollo che serve

per una professione. Non voglio sconfessare zio Siggy, ma se fossi

un (bravo) chirurgo mi sentirei un po' umiliato a veder attribuire

capacità che so di aver acquisito con fatica, ... all'ano.

personalmente non sono del tutto convinta dell'ipotesi freudiana,in effetti.

come che sia, credo che *chiacchierare* sulle motivazioni che spingono qualcuno a fare un determinato lavoro non abbia il fine nè di sminuire le motivazioni,diciamo così,altruistiche, nè il duro impegno che serve per raggiungere una determinata professionalità.

io penso semplicemente che non ci sia nulla di casuale...e mi interrogo, e faccio ipotesi

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Ma guardate che nessuno ha fatto processi a intenzioni/fini o detto che

non si può far l'ipotesi che la causa sia l'ano. Era solo un argomentazione

contraria all'interno del contraddittorio. Spero sia chiaro anche perché

sapevo e temevo che la mia poteva apparire un'accusa di denigrazione

(non voleva esserlo).

Anche io sono d'accordo che ogni cosa ha cause (molte, di solito)...

figuriamoci! Sono un analista - non di psicologia - è il mio mestiere

trovarle! Ci sono anche le relazioni causa/effetto solo apparenti, però,

ed è anche possibile identificarle. Certo, mai con una sicurezza al 100%,

però diciamo con una sicurezza sufficiente da indurci ad andare oltre,

almeno finché non si trovano sufficienti indizi per riprendere in conside-

razione le ipotesi accantonate.

PS: A proposito di relazioni causa/effetto apparenti, qualcuno ha

risolto l'indovinello "rosso o nero" del topic "indovinelli"?

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io credo piuttosto che non si possano fare ipotesi troppo generalizzate(e questo è stato un grosso errore di freud, a mio parere), ovvero stabilire relazioni di causa-effetto lineari, che vadano bene per tutti.

restando sempre sui chirurghi....mica tutti fanno questo lavoro per lo stesso motivo nascosto,dipende dalla storia personale, dal modo di essere, da un'immensa serie di fattori.forse qualcosa che li accomuna c'è....non so se sia il sedere però :wink:

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vedi aioblu se io muio dove lo trovate un altro che si tira le mazzate sui balls,i politici..o ve le tirano a voi !!

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oxibi ha deciso di farsi cremare.... :D

Non importa il modo in cui si viene "preparati" se seppelliti o imbalsamati o cremati sempre qualcuno lo farà...

Io vorrei esaminare le motivazioni che spingono una persona ad occuparsi di un "cadavere" come prima abbiamo esaminato quelle che spingono un medico a fare il chirurgo...

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vedi aioblu se io muio dove lo trovate un altro che si tira le mazzate sui balls,i politici..o ve le tirano a voi !!

ma sono io che non lo capisco...o è lui che non si spiega??64.gif

bè,a proposito di *avere a che fare con i morti*...gli impresari di pompe funebri, i patologi..i preti?

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vedi aioblu se io muio dove lo trovate un altro che si tira le mazzate sui balls' date='i politici..o ve le tirano a voi !![/quote']

ma sono io che non lo capisco...o è lui che non si spiega??64.gif

bè' date='a proposito di *avere a che fare con i morti*...gli impresari di pompe funebri, i patologi..i preti?[/color']

Gli impresari di pompe funebri :ok2

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Urghhh...non sono riuscito a cancellare questo messaggio...ne approfitto per mandare un altro bacione a Xela, così Tex si arrabbia...

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Quelli che lavorano nei mattatoi...oh yeeee :wink :LOL: i guardiani carcerari...oh yeeee...i killers prezzolati...oh yeee...chi AMMAZZA IL TEMPO...oh yeeeeeeh!!! 8)
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...io non volevo mica fare una lista di tutte le persone che lavorano a contatto con la morte però....coglievo lo spunto di argomentare sulla scelta di questa professione

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molte professioni non si scelgono .. ci si trova a farle .

anzi oggi è un lusso scegliersi la professione.

questo purtroppo è vero

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:roll: vedi, molte professioni è vero si fanno per necessità, io non credo sia il caso del becchino, alla fine se un lavoro non ti piace non lo fai, lo fai un mese, due, sei, un anno poi tene vai... io personalmente trovo affascinanti i corpi morti intatti, trovo particolarmente affascinante la figura del becchino che fa la barba e taglia i capelli al morto e lo veste come il giorno del suo matrimonio. Odio e provo disgusto per la surgery, che schifo, maledetti buongustai dello splatter. Il chirurgo fondamentalmente vuole vedere il sangue. Il chirungo adora il fatto che il paziente in sala operatoria dice di avere freddo. Mi sono operato da poco, glielo leggevo negli occhi a quella p****na! Personalmente credo che certi interventi di chirurgia sono delle operazioni superflue che vanno di moda nell' era della scienza esatta, nell' era del bisturi elettrico. (non so se avete presente ma mentre il bisturi normale è un coltellino, questo è un attrezzo infernale). Ah per tornare alla prima tematica, non ho capito perchè la ragazza che ha aperto il topic considera assassino chi compie omicidio e non chi per una ragione o per un altra toglie la vita ad un altro essere vivente. E' forse diverso andare a sparare in testa ai cinghiali la domenica mattina? E' forse diverso schiacciare un ape con la ciabatta? la risposta è NO. ecco mia piccola detective Conan, vuoi sapere se in ognuno di noi c'è un potenziale assassino? Ti rispondo si certo come c'è anche un potenziale nuotatore o pilota. Vuoi sapere se tutte le persone sono in grado di uccidere e di provare quel fottutissimo gusto di onnipotenza nello schiacciare furiosamente un altra persona? la risposta è NO. Vedi qua siamo alla base dell' evoluzionismo, uccidere per mangiare, o uccidere per dominare una comunità sono fattori essenziali. Il piu' forte uccide il piu' debole, da sempre. Quante volte abbiamo detto di una persona che ci ha fatto un torto, io quello lo ammazzo, oppure lo odio a morte, oppure se lo prendo gli stacco il collo ecc.? Io studio kali da anni ormai credo di essere in grado di uccidere un altro uomo anche a mani nude. Credo che ci proverei pure gusto. Pero' attenti, quello su cui voglio farvi riflettere è che se l' omicidio non fosse reato passaremo il nostro tempo a ucciderci o a nasconderci per non farci uccidere. Voi direte? ma va, mica siamo animali... signori, quando un marines tortura un iraqeno fino alla morte la politica non centra un bel niente. Io credo che ognuno di noi sa come controllare e sfogare la propria aggressività, abbiamo una coscienza, pensiamo a essere piu' umani e meno bestioni, ci saranno sicuramente meno casi per la nostra criminologa e vivremo tutti piu' tranquilli. Se tu mi chiedi se in tutti noi c'è un assassino io ti dico che con una pistola in mano siamo tutti assassini, lasciando un arma batteriologica nel cuore di una città siamo assassini. Ma non cene rendiamo conto, credo ci sia davvero una grande differenza fra un uomo che spara e un uomo che uccide a mani nude. Assassina è la società che giorno per giorno ci porta a odiare i nostri simili, assassina è la società che ci vende le armi anche se non siamo poliziotti, assassina è la giustizia, che manda in galera il gioielliere che ha sparato all' albanese, assassina è la società che insabbia il caso dell' imprenditore a cui sono entrati in casa e hanno ucciso la moglie per farglie aprire la cassaforte. Si siamo tutti delle vittime, siamo tutti dei potenziali assassini.

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siamo tutti dei potenziali assassini.

Sarebbe vero che siamo solo "potenziali" se non fossimo noi la società...chi è la società se non noi?Ognuno con la sua parte di responsabilità, ognuno col suo grado di connivenza...ma nessuno escluso...

Cmq, ci hai illustrato bene le potenzialità dello "studioso di Kali"...si aggiunge agli esempi che facevamo prima...ovvero la sublimazione insita in chi fa arti marziali...potremmo viceversa vedere un pò il caso del ghandiano...ovvero di chi uccide con la "bontà"...come diciamo?"boni"quelli...infatti qualche "dubbio" sulla "bontà" ce l'abbiamo tutti...

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"Ah per tornare alla prima tematica, non ho capito perchè la ragazza che ha aperto il topic considera assassino chi compie omicidio e non chi per una ragione o per un altra toglie la vita ad un altro essere vivente."

Perchè mi andava di esaminare quel caso in particolare

"ecco mia piccola detective Conan, vuoi sapere se in ognuno di noi c'è un potenziale assassino? Ti rispondo si certo come c'è anche un potenziale nuotatore o pilota. Vuoi sapere se tutte le persone sono in grado di uccidere e di provare quel fottutissimo gusto di onnipotenza nello schiacciare furiosamente un altra persona? la risposta è NO."

Bene

"Pero' attenti, quello su cui voglio farvi riflettere è che se l' omicidio non fosse reato passaremo il nostro tempo a ucciderci o a nasconderci per non farci uccidere."

"Se tu mi chiedi se in tutti noi c'è un assassino io ti dico che con una pistola in mano siamo tutti assassini, lasciando un arma batteriologica nel cuore di una città siamo assassini"

Mi sembra che tu ti stia contraddicendo con quanto hai detto prima

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Io invece dico che la professione del killer prezzolato, ad esempio, indica un chiaro desiderio sessuale verso le vittime, sublimato nell'atto della pistola (evidente simbolo fallico) che spara (=eiaculazione) e uccide (ciclo morte-rinascita). E' quindi un lavoro che da' vita.

Avrei inoltre una stima enorme per il lavoro del becchino, citato da qualcuno. Ecco un'occupazione che dona una filosofia di vita veramente profonda, che aiuta a vincere i nostri miseri attaccamenti. Se avessi avuto più coraggio, avrei fatto il becchino... :LOL:

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Io invece dico che la professione del killer prezzolato, ad esempio, indica un chiaro desiderio sessuale verso le vittime, sublimato nell'atto della pistola (evidente simbolo fallico) che spara (=eiaculazione) e uccide (ciclo morte-rinascita).  E' quindi un lavoro che da' vita.

Avrei inoltre una stima enorme per il lavoro del becchino, citato da qualcuno. Ecco un'occupazione che dona una filosofia di vita veramente profonda, che aiuta a vincere i nostri miseri attaccamenti. Se avessi avuto più coraggio, avrei fatto il becchino... :LOL:

In che senso "coraggio"?

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In che senso "coraggio"?

In questo caso, il coraggio sta tutto nel riuscire ad affrontare l'impatto iniziale, nel quale la morte dell'altro diventa automaticamente la TUA morte. Se ti abitui, la morte diventa uno spettacolo normale e (forse) non la temi più.

Qual era quel papa che era solito dormire dentro una bara per il famoso "ricordati che devi morire?" Allegria, fratelli... :LOL:

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Da bambino ero vicino di casa dell'impresario delle pompe funebri

del mio paese d'origine. Suo padre era impresario delle pompe

funebri, e suo figlio (più o meno mio coetaneo) ora lavora con lui,

credo.

Il "moroso" di allora di mia cuggina lavorava con lui come tuttofare

e tra i suoi coetanei era certo uno di quelli che se la passava meglio,

perché la paga era decisamente più alta della maggior parte dei

mestieri appetibili per un ventenne o giù di lì (anzi, anche per un

quarantenne).

E' un mestiere decisamente remunerativo, necessario, e che non

conosce "crisi" di domanda. Certo ci vuole stomaco... io non ce la

farei proprio!

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