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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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Sai cosa, Light, io immagino che nella mia prossima seduta non continueremo il discorso avviato in precedenza ma parleremo della mia identità di madre ecc. ecc. A me sembra come un prendere le distanze da un transfert scomodo. In questo momento mi sento chiusa a riccio con tutti gli aculei in assetto di difesa. Forse nei prossimi giorni avrò assimilato il nuovo assetto e considererò il tutto con maggior serenità.

Ma certo, penso anch'io.

A me disse che le mamme migliori sono le mamme da sei, espresso in voto, secondo le statistiche, appena sufficienti.

:give_rose:

Questa cosa te la dico perchè mi piacque tanto, riferita a me.

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Sempre sul tema transfert/terapia (la mia). Sono un po' confusa e anche preoccupata.

Ultimamente ho parlato con l'Eccelso di un problema di mio figlio ad ambientarsi a scuola: il problema mi riguarda da vicino perché non so bene come comportarmi e ovviamente mette in luce i miei sensi di inadeguatezza come madre ecc. ecc., però sono anche preoccupata per lui e stiamo cercando di valutare se il vissuto negativo di mio figlio abbia cause oggettive (mobbing da parte dei compagni, maestre o che so io) oppure se sia opportuno intervenire con uno psicologo dell'infanzia.

Fattostà che con l'Eccelso abbiamo stabilito di parlarne a tre, includendo anche mio marito. Ho però chiesto espressamente di scindere le due cose: la paziente Muchacha da una parte e la questione Muchachito da un'altra; così oggi Muchachito è stato oggetto di dibattito in un fuori-programma che mi sta creando degli scompensi.

Innanzitutto andare dall'Eccelso in qualità di rappresentante altrui e per di più insieme a mio marito è stato strano. Non sono riuscita a togliermi dalla mente che l'Eccelso ne abbia approfittato anche per osservare il nostro modo di interagire - a parte il fatto poi che la mia presenza era puramente accessoria perché per tutto il tempo l'Eccelso ha continuato a rivolgersi a mio marito come se io non ci fossi.

Poi la questione, come era prevedibile, non è stata risolta ma solo impostata: L'Eccelso vuole conoscere anche l'esito del colloquio che abbiamo fissato per la settimana prossima con le insegnanti e di conseguenza ci ha dato un altro appuntamento; casualmente si tratta di un orario in cui non ci è possibile presentarci insieme perché qualcuno deve pur stare con i bambini, e quindi l'Eccelso ha deciso che si presenterà solo mio marito.

Specifico che mio marito, che è a conoscenza di tutti ma proprio tutti i risvolti della terapia (transfert incluso) e che apprezza i miei miglioramenti, ha chiarito di non volersi intromettere nel mio percorso e che preferirebbe tenere separate le due faccende. A me tuttavia questo percorso parallelo non quadra molto. Non mi piace sapere che mio marito parla con il mio psicoterapeuta nel mio setting e in mia assenza, e comunque mi preoccupa il fatto che questa questione possa prendere il sopravvento anche nel mio percorso personale: è chiaro che mio figlio mi riguarda da vicino e che i miei squilibri possono influire sul suo sviluppo, ma in questo periodo eravamo - io e l'Eccelso - in una fase delicata per tutt'altre questioni che per me sono più rilevanti.

Voi che ne pensate? Non so se mi sono spiegata ma sono fresca fresca di colloquio triangolare e sono davvero molto destabilizzata. Mi aiutate a ristabilizzarmi?

Grazie e buon weekendone a tutte

A me è accaduto che una persona a me vicina, volesse andare dal mio psy... le ho detto che avrei preferito di no. Proprio per i dubbi che ti stai ponendo tu... io e questa persona abbiamo condivisi affetti ed infanzia... il sol pensiero che lui possa credere alla sua versione e non alla mia (nel raccontare l'infanzia)... mi manda in bestia... e poi ai tempi c'era anche gelosia...

Io avrei affrontato la questione figlio con un'altra persona, perchè ora inevitabilmente in terapia parlerai di lui... il tuo tempo con lui, diventa il tempo della famiglia e non hai più qualcosa di veramente tuo... non so se mi sono spiegata. Quella stanza è il mio mondo, non voglio che ci entri il mio compagno o altre persone a me vicine.

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A me è accaduto che una persona a me vicina, volesse andare dal mio psy... le ho detto che avrei preferito di no. Proprio per i dubbi che ti stai ponendo tu... io e questa persona abbiamo condivisi affetti ed infanzia... il sol pensiero che lui possa credere alla sua versione e non alla mia (nel raccontare l'infanzia)... mi manda in bestia... e poi ai tempi c'era anche gelosia...

Io avrei affrontato la questione figlio con un'altra persona, perchè ora inevitabilmente in terapia parlerai di lui... il tuo tempo con lui, diventa il tempo della famiglia e non hai più qualcosa di veramente tuo... non so se mi sono spiegata. Quella stanza è il mio mondo, non voglio che ci entri il mio compagno o altre persone a me vicine.

mmmm, su questo io personalmente, guarda, non sono d'accordo, il mio mondo è anche il mio compagno, i miei figli, non so, vi entra tutto, i miei amici, il mio lavoro, io sono anche quello che mi circonda o che mi è caro.

Sono i miei contatti su internet, persino, quante volte.

E' chiaro, fisicamente, solo mio marito vi potrebbe entrare, mentalmente tutti, ma proprio tutti.

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mmmm, su questo io personalmente, guarda, non sono d'accordo, il mio mondo è anche il mio compagno, i miei figli, non so, vi entra tutto, i miei amici, il mio lavoro, io sono anche quello che mi circonda o che mi è caro.

Sono i miei contatti su internet, persino, quante volte.

volevo dire il mio ex mondo ehehe alla fine di quello vado a parlare... del passato!

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A me è accaduto che una persona a me vicina, volesse andare dal mio psy... le ho detto che avrei preferito di no. Proprio per i dubbi che ti stai ponendo tu... io e questa persona abbiamo condivisi affetti ed infanzia... il sol pensiero che lui possa credere alla sua versione e non alla mia (nel raccontare l'infanzia)... mi manda in bestia... e poi ai tempi c'era anche gelosia...

Io avrei affrontato la questione figlio con un'altra persona, perchè ora inevitabilmente in terapia parlerai di lui... il tuo tempo con lui, diventa il tempo della famiglia e non hai più qualcosa di veramente tuo... non so se mi sono spiegata. Quella stanza è il mio mondo, non voglio che ci entri il mio compagno o altre persone a me vicine.

Mah, non so. Io dall'Eccelso ci ho mandato anche mio fratello - tutt'ora in terapia - e in passato anche una collega. Non ci sono mai state sovrapposizioni e se per caso capita di parlare di mio fratello liquido rapidamente il discorso perché non è per parlare di lui che vado in terapia.

Ma in questo caso c'è qualcosa di diverso che sto ancora cercando di decifrare. Direi che ha proprio a che vedere con il transfert erotizzato e con il bisogno di risolvere quella questione - che brucia tanto - inter nos, senza interferenze, nel massimo silenzio.

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Ma io mi fido ciecamente di mio marito, in linea di massima anche dell'Eccelso. La cosa che mi lascia stordita è che l'Eccelso possa ricavare indirettamente degli elementi sul rapporto con mio marito e con la mia famiglia parlandone con altri, o anche semplicemente osservando come ci comportiamo insieme io e mio marito, anziché ascoltando quello che io ho da dire.

Poi l'Eccelso è mio, mi rendo conto che anche se non ci "provo" espressamente, si tratta comunque di un rapporto molto intimo e, sì, forse in effetti è vero che attuo comunque dei tentativi di seduzione. Insomma da qualche parte la mia attrazione trapelerà, immagino. E come faccio mentre quello intrattiene un rapporto parallelo con mio marito??? Mi sento... male al riguardo :Sick:

P.S. Mio marito non lo trova per niente attraente (ma sua madre, che è stata in cura con lui, sì)

Non credo di aver capito bene, forse temi di uscire screditata da questo confronto? giudicata diversamente?

Idealmente, la prossima volta vorrei che l'Eccelso mi chiedesse come mi sento riguardo a questo sdoppiamento/intrusione.

Vorresti qiundi una domanda "tipica" :Batting Eyelashes:

Mi auguro vivamente che anche se non te la fa, tu ne parli comunque!!

Mah, non so. Io dall'Eccelso ci ho mandato anche mio fratello - tutt'ora in terapia - e in passato anche una collega. Non ci sono mai state sovrapposizioni e se per caso capita di parlare di mio fratello liquido rapidamente il discorso perché non è per parlare di lui che vado in terapia.

Ma in questo caso c'è qualcosa di diverso che sto ancora cercando di decifrare. Direi che ha proprio a che vedere con il transfert erotizzato e con il bisogno di risolvere quella questione - che brucia tanto - inter nos, senza interferenze, nel massimo silenzio.

Forse t'infastidisce di essere vista da lui come madre e come sposa di un altro?

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Questi timori di interferenze varie le comprendo ma personalmente non mi appartengono. Tante volte vorrei che il mio analista fosse testimone della mia vita e delle persone che frequento, sono talmente convinta di ciò che penso e vedo che vorrei questi confronti per sancire la giustezza di ciò che dico, la prova provata :Just Kidding:

Non ho problemi con i familiari ed amici intimi, anzi, ce li manderei tutti dal mio analista!

Forse invece avrei problemi se scoprissi che da lui ci va qualche donna che appartiene ad una certa categoria a me indigesta....in quel caso vorrei sapere come si rapporta a questo tipo di donne, ma non mi stupisco affatto perché già so di avere un certo problema con alcune figure femminili e vorrei il "maschio" apertamente dalla mia parte, cosa che invece in passato non è avvenuto.

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Io non tollero che nessuno dei miei conoscenti vada dal mio analista perchè ne sono gelosa, ...Lui è mio e quella è la mia stanza incondivisibile con nessun altro.

Oggi ho fatto una seduta brutta brutta, ho confessato che  spesso non lo capisco quando mi fa le interpretazionie che a mia volta vado li non perchè sia spinta a prendermi cura di me ma per la relazione con lui, dunque non sono tagliata per questo perc-orco...lapsus, percorso come lui spesso sottolinea. Non c'hò la testa per la psicoanalisi.

Mi ha detto un qualcosa che ho sentito come motlo ipocrita, non ricordo benissimo perchè tendo a dimenticarmi dei passaggi della seduta, comunque più o meno mi ha detto che se vado li per stare co lui è già un punto di partenza (dopo quasi 2 anni!) che il bisogno di prendermi cura di me verrà dopo.

Gli ho spiegato che  io non ho bisogno di conoscermi, prendermi per mano attraverso l'analisi, io lo faccio in un altro modo,io ho già i miei equilibri, con l'analisi li conosco ed è ok, ma non li cambio perchè sono i punti d'appoggio  della mia vita. 

Dopo questo bel discorsetto ho pagato la bellezza di 700 euro.Io sono uscita con le lacrime agli occhi, perchè non lavoro a me stessa, continuo ad avere le crisi di soffocamento e nodo alla gola, (il bolo isterico non mi è mai andato via), probabilmete, messa così non farò mai la terapeuta e in più non ho 700 euro. PErò devo continuare ad andare perchè io vivo per il rapporto con lui, non ci so stare senza.

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Non credo di aver capito bene, forse temi di uscire screditata da questo confronto? giudicata diversamente?

No perché in realtà non credo che abbia una grande opinione di me, in partenza, e inoltre non ho niente da nascondergli. Ma ho avuto l'impressione che lui abbia voluto escludermi di proposito e parlare solo con mio marito; se da un lato il delegare questo aspetto della discussione risponde alla richiesta di non interferire con il mio percorso, al tempo stesso conoscere mio marito anche solo per parlare di mio figlio gli darà pure ulteriori elementi su di me; ed è come se in questo modo tentasse di accedere a me non dalla porta che gli apro io ma di straforo da quella di servizio, per così dire. Poi, ribadisco, instaurare un rapporto con mio marito in una fase così delicata del transfert (siamo in piena analisi, finalmente) mi sembra un voler mettere in evidenza che ho un marito, che lui lo riconosce come tale e che quindi una certa distanza va mantenuta.

Vorresti qiundi una domanda "tipica" :Batting Eyelashes:

Mi auguro vivamente che anche se non te la fa, tu ne parli comunque!!

Lo farò sicuramente anche se prima devo riacquistare fiducia.

Forse t'infastidisce di essere vista da lui come madre e come sposa di un altro?

No, si tratta di rapporti - quello con i figli e con il marito - di cui parliamo continuamente. E' il momento che è sbagliato. In questa fase ho bisogno di esorcizzare lui, parlando di lui e solo tra lui e me.

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Gli ho spiegato che  io non ho bisogno di conoscermi, prendermi per mano attraverso l'analisi, io lo faccio in un altro modo,io ho già i miei equilibri, con l'analisi li conosco ed è ok, ma non li cambio perchè sono i punti d'appoggio  della mia vita. 

Magari sono equilibri disfunzionali

Dopo questo bel discorsetto ho pagato la bellezza di 700 euro.Io sono uscita con le lacrime agli occhi, perchè non lavoro a me stessa, continuo ad avere le crisi di soffocamento e nodo alla gola, (il bolo isterico non mi è mai andato via), probabilmete, messa così non farò mai la terapeuta e in più non ho 700 euro. PErò devo continuare ad andare perchè io vivo per il rapporto con lui, non ci so stare senza.

Scusa Euridice, credo che mi manchi un tassello. In che senso "non farai mai la terapeuta"? Tu vai in analisi didattica? Studi psicologia?

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Io non tollero che nessuno dei miei conoscenti vada dal mio analista perchè ne sono gelosa, ...Lui è mio e quella è la mia stanza incondivisibile con nessun altro.

Oggi ho fatto una seduta brutta brutta, ho confessato che  spesso non lo capisco quando mi fa le interpretazionie che a mia volta vado li non perchè sia spinta a prendermi cura di me ma per la relazione con lui, dunque non sono tagliata per questo perc-orco...lapsus, percorso come lui spesso sottolinea. Non c'hò la testa per la psicoanalisi.

Mi ha detto un qualcosa che ho sentito come motlo ipocrita, non ricordo benissimo perchè tendo a dimenticarmi dei passaggi della seduta, comunque più o meno mi ha detto che se vado li per stare co lui è già un punto di partenza (dopo quasi 2 anni!) che il bisogno di prendermi cura di me verrà dopo.

Gli ho spiegato che  io non ho bisogno di conoscermi, prendermi per mano attraverso l'analisi, io lo faccio in un altro modo,io ho già i miei equilibri, con l'analisi li conosco ed è ok, ma non li cambio perchè sono i punti d'appoggio  della mia vita. 

Dopo questo bel discorsetto ho pagato la bellezza di 700 euro.Io sono uscita con le lacrime agli occhi, perchè non lavoro a me stessa, continuo ad avere le crisi di soffocamento e nodo alla gola, (il bolo isterico non mi è mai andato via), probabilmete, messa così non farò mai la terapeuta e in più non ho 700 euro. PErò devo continuare ad andare perchè io vivo per il rapporto con lui, non ci so stare senza.

Cara... che tenerezza mi fai. Mi ricordi me i primi tempi! Resisti, ci sei quasi, solo che devi lasciarti andare. Va bene anche se sei innamorata di lui, ma quando sei lì affronta i tuoi problemi, non cercare di arrivare subito alla fine... non ci sono scorciatoie! Forse questa cosa dei soldi... ti farà capire che devi utilizzare meglio il tempo passato con lui. Nulla ti impedisce di guardarlo e fantasticare ma allo stesso tempo di lavorare su di te. Fatti aiutare!

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Mah, non so. Io dall'Eccelso ci ho mandato anche mio fratello - tutt'ora in terapia - e in passato anche una collega.

Per me questa cosa invece è davvero strana... perchè io dalla mia psi ci sono arrivata proprio perchè era incompatibile che io e mia sorella andassimo dalla stessa psicologa... ora spiego meglio: mia sorella era seguita da una psicologa, io no ma ne iniziavo a sentire sempre più il bisogno, così una volta che mia sorella non poteva andare ha insistito perchè andassi io al posto suo, mi ha assicurato che l'avrebbe avvertita prima del mio arrivo (ma dubito fortemente che l'abbia fatto).

Arrivata lì ho spiegato alla psi, piuttosto allarmata, questo inaspettato scambio di persona (ovviamente la psi non ne sapeva nulla :Frustrated:) e lei, nonostante si dimostrasse molto accogliente e comprensiva mi ha spiegato che è assolutamente impraticabile che una psi segua due sorelle (al che sono scoppiata in lacrime e non sono più riuscita a smettere fino a quando non sono arrivata a casa, circa 45 min. di strada, tra l'altro... curioso che poi in più di tre anni di terapia dalla mia attuale psi, alla quale la psi di mia sorella mia ha gentilmente indirizzata, non sono praticamente mai più riuscita a piangere...)

Ho saputo in seguito, che la due psi, dopo il passaggio del caso, abbiano addirittura deciso di non parlare neanche tra loro dei nostri casi per tutta la durata delle rispettive terapie, per evitare triangolazioni e/o di influenzarsi...

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Per me questa cosa invece è davvero strana... perchè io dalla mia psi ci sono arrivata proprio perchè era incompatibile che io e mia sorella andassimo dalla stessa psicologa... ora spiego meglio: mia sorella era seguita da una psicologa, io no ma ne iniziavo a sentire sempre più il bisogno, così una volta che mia sorella non poteva andare ha insistito perchè andassi io al posto suo, mi ha assicurato che l'avrebbe avvertita prima del mio arrivo (ma dubito fortemente che l'abbia fatto).

Arrivata lì ho spiegato alla psi, piuttosto allarmata, questo inaspettato scambio di persona (ovviamente la psi non ne sapeva nulla :Frustrated:) e lei, nonostante si dimostrasse molto accogliente e comprensiva mi ha spiegato che è assolutamente impraticabile che una psi segua due sorelle (al che sono scoppiata in lacrime e non sono più riuscita a smettere fino a quando non sono arrivata a casa, circa 45 min. di strada, tra l'altro... curioso che poi in più di tre anni di terapia dalla mia attuale psi, alla quale la psi di mia sorella mia ha gentilmente indirizzata, non sono praticamente mai più riuscita a piangere...)

Ho saputo in seguito, che la due psi, dopo il passaggio del caso, abbiano addirittura deciso di non parlare neanche tra loro dei nostri casi per tutta la durata delle rispettive terapie, per evitare triangolazioni e/o di influenzarsi...

Io in realtà sono stata contenta di mandarci mio fratello perché secondo me poteva essere utile per lo psy osservare due diversi frutti di una famiglia apparentemente normale dietro cui si cela un'autentica multinazionale della nevrosi.

Quanto all'amica, all'epoca non ero ancora così presa dal transfert ma ammetto che quando lei ha interrotto le sedute mi sono sentita molto sollevata, perché nel frattempo avevo maturato la paura che lui potesse trovarla più interessante, più in gamba, più tutto di me...

Adesso che sono ancora più impantanata nel transfert, l'idea che si parli di mio figlio anziché di me e che ci parli pure mio marito, magari indirettamente proprio di me, non riesco ad accettarla.

Probabilmente aspetterò qualche seduta per vedere come procede la situazione e quali sensazioni maturo, dopodiché se è il caso gliene parlo. Ma ho l'impressione che qualcosa si sia rovinato definitivamente. Qua va a finire che mio marito e mio figlio si prendono il mio terapeuta e io mi troverò di punto in bianco a ricominciare ocn un altro.

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Ma noo, cara.

Ma ti pare?

Io ci manderei mio marito di corsa, dal mio psi, è che lui figurati, dice che si conosce già troppo, mamma mia, per l'amor del cielo!

A parlare di me, perchè no, così ci metteremmo un po' a confronto su più piani, a casa.

Va beh che lui dai miei racconti in seduta, esce sempre adulto e maturo..

Mio figlio, beh, ne parlerò anch'io in seduta, di più, ma come si fa, ce n'è troppe, un si possano dire tutte

sempre sfasate e come vengonooo...eppure? Così funziona,si vede, a seconda di quel che è importante in quel momento.

Ti dirò, io la prenderei come una cosa impegnativa, ma una bella occasione, cara, mi sembra.

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Qua va a finire che mio marito e mio figlio si prendono il mio terapeuta e io mi troverò di punto in bianco a ricominciare ocn un altro.

Per questo motivo mi sembra strano il fatto che tu abbia usato lo stesso terapeuta e anche che lui abbia deciso di prendere in carica...

praticamente tutta la famiglia... anche se esistono quelli di coppia e presumo anche quelli di famiglia, ma un conto è andarci direttamente

tutti assieme, un conto è andarci per conto proprio, instaurare un certo tipo di rapporto e poi... portarci la famiglia.

Comunque sia, io al posto tuo chiederei di esserci all'incontro, sei la madre ed è giusto che ci sia anche tu. Se lui non puo all'ora che puoi

tu che cambiasse l'orario. Anche perchè 4 orecchie sono meglio di 2.

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Io in realtà sono stata contenta di mandarci mio fratello perché secondo me poteva essere utile per lo psy osservare due diversi frutti di una famiglia apparentemente normale dietro cui si cela un'autentica multinazionale della nevrosi.

Quanto all'amica, all'epoca non ero ancora così presa dal transfert ma ammetto che quando lei ha interrotto le sedute mi sono sentita molto sollevata, perché nel frattempo avevo maturato la paura che lui potesse trovarla più interessante, più in gamba, più tutto di me...

Adesso che sono ancora più impantanata nel transfert, l'idea che si parli di mio figlio anziché di me e che ci parli pure mio marito, magari indirettamente proprio di me, non riesco ad accettarla.

Probabilmente aspetterò qualche seduta per vedere come procede la situazione e quali sensazioni maturo, dopodiché se è il caso gliene parlo. Ma ho l'impressione che qualcosa si sia rovinato definitivamente. Qua va a finire che mio marito e mio figlio si prendono il mio terapeuta e io mi troverò di punto in bianco a ricominciare ocn un altro.

Infatti, anche io all'inizio pensavo potesse essere addirittura utile alla psi seguirci entrambe, perchè, anche se reagendo in maniera opposta, abbiamo tutte e due patito una situazione famigliare che, come dici tu, anche se apparentemente normale, in realtà poi tanto non lo era.

Però poi, appena si è instaurato il transfert con la mia attuale quasi ex psi, quando ho iniziato a parlare di mia sorella, mi sono scoperta gelosa che, come al solito nella vita reale, mia sorella avrebbe calamitato tutte le attenzioni, mettendomi in ombra...

Poi credo che, più che ai fatti, gli psi siano maggiormente interessati a come noi viviamo le situazioni, quindi che un fatto corrisponda esattamente alla realtà o meno, ai loro occhi passa in secondo piano.

Muchacha, capisco bene che non ti piaccia questa situazione e secondo me sarebbe il caso che gliene parlassi, perchè subendo una situazione che ti sta scomoda, proprio all'interno del setting, credo che potrebbe davvero minare la relazione terapeutica... poi magari invece scopri che proprio grazie a questo la relazione e la terapia farà un balzo avanti... però se sopporti in silenzio questo non lo saprai mai...

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Ma scusate, forse abbiamo capito male: lo psi di Muchacha non sta seguendo suo marito.

Suo marito è lì come genitore, per il bambino.

Quindi non vedo il collegamento con Muchacha.

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ma infatti credo che al centro di quei colloqui ci sia il bambino, non muchacha.

non è sempre un modo di voler "leggere" un interesse al di fuori di quello professionale, immaginare che lo psi indaghi su di noi alle nostre spalle? (domandina provocatoria, non me ne volere muchacha! :): )

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Ma scusate, forse abbiamo capito male: lo psi di Muchacha non sta seguendo suo marito.

Suo marito è lì come genitore, per il bambino.

Quindi non vedo il collegamento con Muchacha.

Questo l'ho capito e muchacha è la madre, quindi deve esserci anche lei, come madre del bambino.

Non esiste che lui parli solo con il padre.

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Questo l'ho capito e muchacha è la madre, quindi deve esserci anche lei, come madre del bambino.

Non esiste che lui parli solo con il padre.

Potrebbe essere che Muchacha è già molto impegnata sul suo campo, quindi sarebbe un alleggerimento, in questo periodo.

Potrebbe essere che la figura del padre è più importante, in questo momento, per il bambino.

Potrebbe essere anche un caso che l'orario non coincida, questa è l'ipotesi più probabile.

Guardate,comunque, i babbi sono importantissimi, quanti babbi a scuola non vengono per esempio, e sarebbe essenziale che ci fossero.

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Questo l'ho capito e muchacha è la madre, quindi deve esserci anche lei, come madre del bambino.

Non esiste che lui parli solo con il padre.

magari ci vorrebbe un po' di fiducia nel terapeuta.

se (SE!!!) ha preferito avere un colloquio solo col padre, è molto probabile che sia per questioni riguardanti il bambino, e il ruolo del padre...piuttosto che per parlare di muchacha alle sue spalle!

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ma infatti credo che al centro di quei colloqui ci sia il bambino, non muchacha.

non è sempre un modo di voler "leggere" un interesse al di fuori di quello professionale, immaginare che lo psi indaghi su di noi alle nostre spalle? (domandina provocatoria, non me ne volere muchacha! :): )

Judy, non me la prendo, anche perché hai centrato il problema: è chiaro che l'argomento sarà mio figlio, e mio marito parla in qualità di genitore per non coinvolgere prematuramente il bambino. L'obiettivo è capire se ci siano dati oggettivi alla base del disagio di mio figlio, e quindi agire anche sul fronte scuola, oppure se stia maturando un malessere provocato anche dalle dinamiche famigliari - nella fattispecie dalla mia depressione - e se sia il caso di chiamare in campo uno psicologo dell'infanzia.

Il tutto risponde a una mia richiesta specifica: sono stata io a "sospendere" deliberatamente il mio percorso per esporre un problema "esterno".

Quello che non mi aspettavo è che si sarebbe aperto un filone parallelo, in pratica che gli avrei procurato un nuovo paziente non nettamente distinto da me.

Per quanto impegno possiamo metterci a mantenere distinti i due pazienti (io da una parte, mio figlio attraverso mio marito dall'altra), è evidente che una certa sovrapposizione si verificherà, che sarà indubbiamente utile visto che ho rapporti difficili con tutti i membri della famiglia oltre che con me stessa, ma che io non avevo previsto e non desideravo.

Judy, non è che penso che lo psi indagherà su di me alle mie spalle e sono sicura che qualunque elemento ne ricaverà lo tratterà con la massima professionalità. Solo che si tratta di una situazione che sfugge al mio controllo, perché gli elementi da fornire li volevo dosare io secondo i miei ritimi.

(Tra parentesi, secondo me anche mio marito avrebbe bisogno di una bella terapia, e secondo me finirà per prenderci gusto).

Resta poi il dubbio che lo psy abbia colto la palla al balzo per imbrigliare in qualche modo il mio transfert che in effetti stava esondando.

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Potrebbe essere che Muchacha è già molto impegnata sul suo campo, quindi sarebbe un alleggerimento, in questo periodo.

Potrebbe essere che la figura del padre è più importante, in questo momento, per il bambino.

Potrebbe essere anche un caso che l'orario non coincida, questa è l'ipotesi più probabile.

Guardate,comunque, i babbi sono importantissimi, quanti babbi a scuola non vengono per esempio, e sarebbe essenziale che ci fossero.

Tutte considerazioni valide; oltre tutto nel nostro caso è mio marito che partecipa di più alla vita dei figli. Io mi "assento" spesso perché il mio stato d'animo non mi consente una maggiore presenza, perché non voglio avvelenare la loro vita con i miei malesseri e perché non so giocare, non sono sicura di rappresentare un riferimento valido e saldo, non so bene come si fa a dimostrare affetto in maniera sana nei confronti dei bambini e in definitiva perché non ne ho voglia.

Alianna ha ragione ad affermare che trattandosi anche di mio figlio dovremmo parlarne in due. Durante la seduta di ieri lo psi si è sempre rivolto a mio marito, mi ha lasciata parlare quando sono intervenuta ma non mi ha considerata più di tanto e ha dato l'impressione di voler parlare proprio con mio marito e non con me nelle prossime sedute. Lo capisco, eh, per carità, è giusto voler sentire anche l'altra campana, possibilmente senza la mia presenza. Da un lato gliene sono pure grata perché so che ne ricaverà elementi utili anche per conoscere me.

Però però però... Allo stato attuale sono infastidita.

Tu, Judy, se fossi nella mia situazione come reagiresti? (Anche questa non è una domanda provocatoria o polemica: mi interessa davvero conoscere una tua opinione più articolata)

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magari ci vorrebbe un po' di fiducia nel terapeuta.

se (SE!!!) ha preferito avere un colloquio solo col padre, è molto probabile che sia per questioni riguardanti il bambino, e il ruolo del padre...piuttosto che per parlare di muchacha alle sue spalle!

No, ribadisco: non credo che si parlerà di me alle mie spalle. Ma in quanto madre dell'oggetto della discussione e moglie dell'interlocutore, in qualche modo la mia presenza trapelerà e io non saprò in che modo.

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