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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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dico la mia sulla questione "solitudine psicologica" di cui parla judy....

In realtà a me non mi è chiaro di che cosa stia parlando lei, a votle sembra che parli di un periodo che ho vissuto io in questi ultimi mesi ma altre ho l'impressione che non conosco ciò di cui sta parlando...perchè insomma diciamocelo chiaro, non tutti i eprcorsi si assomigliano, e poi dipende anche dal tipo di psicoterapai che si fa....

ma forse più che di differenze tra le terapie...molto banalmente si tratta di differenze di carattere.

non tutti sentiamo le stesse cose. non tutti "soffriamo" per le stesse cose. qualcosa che fa male a me, potrebbe non essere un problema per un'altra persona...

so di essere un po' criptica, ma non me la sento di condividere sentimenti che non riesco neanche ad accettare, figurarsi a "spiegare"!

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esco un attimo dal mio autismo per salutare elli! mi ha preso proprio in un brutto momento...

ciao elli, penso che tu faccia bene ad ascoltare i consigli del tuo psi. se scrivere qui rallenta il tuo percorso, allora è meglio così! un abbraccio

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dico la mia sulla questione "solitudine psicologica" di cui parla judy....

In realtà a me non mi è chiaro di che cosa stia parlando lei, a votle sembra che parli di un periodo che ho vissuto io in questi ultimi mesi ma altre ho l'impressione che non conosco ciò di cui sta parlando...perchè insomma diciamocelo chiaro, non tutti i eprcorsi si assomigliano, e poi dipende anche dal tipo di psicoterapai che si fa....

Per esempio io mi ritrovo spesso con le descrizoni che fa froggy e non credo sia un caso che la sua psi è una junghiana (ma anche tu fra fai terapia psicodinamica??)...

sinceramente non lo so giudy....

voglio dire la mia psi ha un indirizzo junghiano, ma poi credo che vada molto a braccio, in funzione dei vari pazienti

abbiamo un rapporto che è anche molto fisico cosa che in genere non c'è con gli junghiani. in compenso sto sul lettino (anche se è da qualche seduta che mi rifiuto di stendermi)

sicuramente lavora molto coi sogni (o almeno ci prova viste le mie resistenze) per il resto credo sia abbastanza "flessibile"

cmq non sono sicura, ma credo che i percorsi di ognuno di noi siano diversi non solo in funzione del tipo di terapia che facciamo, ma anche e soprattutto in funzione di come siamo noi, di come affrontiamo le cose

la mia qualche settimana fa mi diceva che raramente si è trovata a gestire un transfert come il mio e che buona parte della mia terapia è incentrata sul mio rapporto con lei perchè sono io a guidare la terapia in questo senso

quindi credo che molto dipenda dal paziente, poi dallo psi e poi dal tipo di approccio dello psi, è una strana alchimia che si crea, influenzata da 1000 variabili diverse.....

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bhè si in effetti non volevo dire che è solo il tipo di terapia a influenzare il percorso, anche perchè ho fatto parecchi esempi dopo che esprimevano proprio la caratterialità del percorso, però ammetterete che il modo di condurre la terapia da parte di un terapeuta a indirizzo psicodinamico, sarò diverso del modo di condurre la terapia da parte di un comportamentista!!!!

La psicologia dell'inconscio di jung non ha molte cose in comune con quella schematica dei comportamentisti , quindi non ci si può aspettare un confronto alla pari fra due pazienti che vengono da percorsi così diversi...anche se poi è chiaro che ci sia dinamicità all'interno del setting...(anzi io sono fermamente convinta che gli psi che seguono solo la teoria non sono dei buoni psi)!!!

P.S.: Fra, son due volte che noto che fai un errore, riferendoti a me scivi: Giudy...lapsus??? :D:

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sono daccordo Digi ,infatti io lascio cosi dei commenti ma non nego affatto l'utilita' del fare terapia.

e fai bene a lasciare i tuoi commenti e spunti, sempre intuitivi e interessanti....so bene che non neghi l'utilità della psicoterapia... :;):

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P.S.: Fra, son due volte che noto che fai un errore, riferendoti a me scivi: Giudy...lapsus??? :D:

orca, scusa !! ho mixato giusy e digi, credo....

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più che altro mi sa che ho fuso io :wacko:

non preoccuparti, sono fusa anche io e se ho capito bene anche judy, quindi in realtà non ha ifatto nietne di strano....siamo "liquide"!!!! :p:

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il tuo discorso fila benissimo e alcuni riescono a raggiungere la condizione che descrivi............ma aggiungerei anche quest' altra riflessione : lottare contro i propri demoni diventa un abbitudine che non fa piu' paura, si capisce anche che certi limiti non possono essere oltrepassati , ci si arrabbia per anni contro se stessi , contro certe condizioni del nostro vivere ma difficilimente (mai) (almeno per alcuni) si riuscira' a diventare amici dei propri limiti , difficilmente la mente riuscira' a distrarsi da quella possibilita' che in qualche modo il vivere ti ha negato , da quell' ideale , da quel tassello anche piccolo che avrebbe potuto rendere diversa la tua esistenza ...........che dire un amerezza di fondo,una specie di ombra che incombe sempre sulla tua vita.

Io credo che i nostri limiti diventino dei demoni quando vediamo solo quelli, mi rend conto che non è facile e che forse in certe giornate rimane un'utopia, ma oltre i nostri limiti ci sono anche i nostri pregi che alle volte rimangono più in sordina dei primi

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tra i vari approcci psicoterapeutici come si capisce quale sia il piu' adatto alle proprie problematiche? da profano mi viene da dire che la psicoanalisi, la psicologia analatica vanno piu' nel profondo e magari siano piu' adatte a conoscere aspetti inconsci che magari portati alla luce aiutano a capire meglio se stessi e di conseguenza superare certe problematiche;invece la terapia cognitivo comportamentale mi pare piu' pratica e magari si adatta meglio a chi è gia' cosciente delle sue problematiche ma non riesce a superare ugualmente determinati blocchi....................chi sa quante fesserie ho detto :icon_rolleyes: comunque voi come vi siete orientati nella scelta del tipo di terapia? so che alcuni si rivolgono ad uno psichiatra ,il quale prima prova una cura solo farmacologica ed eventualmente questo tipo di cura non andasse bene indirizza il paziente verso una determinata psicoterapia.

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ciao credo che un inizio utilizzando farmaci sia di quanto più sbagliato ci possa essere per guarire una patologia, specie se non s tratti di "grave" patologia... ma io parlo da persona contraria all'assunzione di farmaci ( non in tutti i casi ovvio)...

riallacciandomi ad un tuo discorso di alcuni post fa sul fatto che già sai in partenza di non cambiare.... beh forse allora non sei ancora pronto per iniziare una terapia... parlo per me... iniziare una terapia vuol dire conoscere, e conoscere vuol dire comprendere, il che implica l'analizzare, che porta direttamente a vedere le cose in modo obiettivo, (e non come TU VUOI vederle), e questo porta a crescere... e crescere significa saper cambiare... ecco...il cambiamento... è una parola in cui sono racchiuse tutte le nostre paura...e la paura si sà fa rimanere legati al presente, che anche se scomodo, si conosce alla perfezione... bisogna avere il coraggio di cambiare....

banalità? sicuramente!

joker

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no joker nessuna banalità, anzi, dici una cosa importantissima...e vera!!! In effetti chi vorrebbe star male? Nessuno eppure si persiste spesso in direzioni che fanno soffrire, prendi noi con i disturbi alimentari ma anche il solo essere "masochisti" in tutto ciò che si fa....Sono meccanismi che se pur ci fanno vivere male, sono quelli che finora ci hanno permesso di restare al mondo, sono gli unici che conosciamo, la strada vecchia....

Il salto si fa gradualmente e solo quando si comincia ad acquisire consapevolezza di ciò che siamo e delle nostre potenzialità...e la cosa non è affatto facile o scontata....

Ciao, anche io credevo di conocere molte mie dinamiche e aspetti inconsci ma credimi, quelli più inconsci che poi sono spesso anche quelli più difficili da acquisire (per tanti motivi, per ognuno diversi), di solito vengono fuori solo con la psicoterapia proprio per il fatto che da solo per difesa tendi a tenerteli nascosti...

Riguardo al tipo di psicoterapia che puoi scegliere bhè lì è molto soggettivo, io per esempio ho uan aprticoalre avversione per i comportamentisti, l'idea di dover fare degli esercizi o seguire dei consigli di comportamento già mi fa passare la voglia di tentare...però magari non tutti seguono queste tecniche come dire un pò impositive....perchè io credo che qualcosa che viene imparato non è uguale a qualcosa che invece viene da dentro....

Questo è un semplice parere ovviamente, magari qualcuno che fa questo tipo di terapia saprà darti migliori delucidazioni...

L'unico consiglio che ti dò, è di non dare per scontato che conosci ciò che ti riserva il tuo inconscio, anche perchè se fosse così semplice, non si chiamerebbe inconscio, non credi????

Inoltre posso dirti per mia esperienza (quindi non so quanto sia generalizzabile) quando si comincia un percorso del genere, specialmente di analisi, bisogna essere pronti e fiduciosi e soprattutto armarsi di tantissima pazienza...la strada è davvero lunga e faticosa. Anche se credo che tutti noi qui, nonstante tutto possiamo confermarti che ne vale la pena!!!!

riguardo ai medicinali la penso come jok...

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Su raiuno (porta a porta) stanno facendo un speciale su panico ansia e fobie......vediamo un pò se diranno le solite banalità o se riusciranno un poco ad approfondire....o se (per restare in tema) esalteranno le pillole...

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tra i vari approcci psicoterapeutici come si capisce quale sia il piu' adatto alle proprie problematiche? da profano mi viene da dire che la psicoanalisi, la psicologia analatica vanno piu' nel profondo e magari siano piu' adatte a conoscere aspetti inconsci che magari portati alla luce aiutano a capire meglio se stessi e di conseguenza superare certe problematiche;invece la terapia cognitivo comportamentale mi pare piu' pratica e magari si adatta meglio a chi è gia' cosciente delle sue problematiche ma non riesce a superare ugualmente determinati blocchi....................chi sa quante fesserie ho detto :icon_rolleyes: comunque voi come vi siete orientati nella scelta del tipo di terapia? so che alcuni si rivolgono ad uno psichiatra ,il quale prima prova una cura solo farmacologica ed eventualmente questo tipo di cura non andasse bene indirizza il paziente verso una determinata psicoterapia.

ciao ciao ! ^_^

non so darti una risposta precisa, posso dirti quale è stata la mia espeienza. la prima volta sono andata da una psi junghiana consigliatami dal papà di un'amica. non sapevo assolutamente niente della psicoterapia a parte quello che avevo visto nei film di woody allen !! :p: cmq la psi mi piaceva molto anche se era molto distante, distaccata

quando poi mi sono trasferita a roma ho cercato un'altra psi, non sapevo a chi chiedere per cui ho fatto una ricerca su internet e mi è saltata fuori una psi vicino casa. ho pensato "proviamo" e sono andata . seguiva la teoria rogersiana con frequenti citazioni dell'analisi transazionale. in concreto non so dirti che roba fosse, ma posso dirti che proprio non andava, non c'era feeling e finalmente, dopo 2 anni, mi sono permessa di mollarla. quella dove vado ora è junghiana , teoricamente come la prima, ma praticamente molto diversa come approccio. però la cosa più importante è che c'è un'ottima sintonia con lei

credo che la chiave sia principalmente non tanto la scuola di pensiero quanto la persona , il feeling che si crea

è anche vero che anche io, come giusy, avrei avuto grosse difficoltà ad andare da un cognitivo comportamentale perchè gli esercizi da fare a casa mi avrebbero mandato al manicomio, l'avrei vissuto come un'imposizione e avrei mollato tutto dopo poco. :angry:

per quanto riguarda l'uso dei farmaci sono assolutamente d'accordo con quello che ha scritto joker !

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Su raiuno (porta a porta) stanno facendo un speciale su panico ansia e fobie......vediamo un pò se diranno le solite banalità o se riusciranno un poco ad approfondire....o se (per restare in tema) esalteranno le pillole...

non l'ho seguito...che hanno detto??? Le solite banalità?

Sono un pò OT ma a tal proposito mi è venuta in mente una cosa, che spesso in tv si parla dei disturbi alimentari, in particolar modo l'anoressia, perchè ovviamente colpisce di più, e mai una votla ho sentito parlare di disturbi alimentari dovuti a questioni irrisolte dell'infanzia spesso con la propria famiglia...si parla di guarigione ma solo alla lontana di psicoterapia, specialmente familiare per le ragazze che vivono ancora in famiglia!!!!

Si cita la solita storia delle modelle prese come modello di bellezza, si parla di grosse delusioni, spesso si cita il mondo dello spettacolo e della moda.....ma non è così!!!!

Ma se ste ragazzine prendono a modello delle donne taglia 38 in una sfilata, spesso anch'esse malate, non vi pare che ci sia qualcosa che non è andato come doveva alla base????

Non voglio attribuire colpe, perchè in effetti non ce ne sono di assolute...però cavolo diciamolo a ste famiglia che devono anche sapersi mettere in discussione!!!!

Non per niente, nei casi di ragazze che ne vengono fuori (da questi disturbi), si vede la famiglia attorno, che si è rimessa in discussione per il bene della figlia....si vede...si deduce....ma non lo si dice mai apertamente!!!!

Come non si parla di psicoterapia....si dice "se ne può uscire", "si può guarire" ma nessuno dice in che modo...si parla di centri di recupero, che però spesso accolgono solo ragazze in pericolo di vita e spesso sono così cari che non tutti se lo possono permettere!!!!! Perchè?????

Scusate l'OT ma era una cosa che ci tenevo a dire....

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tra i vari approcci psicoterapeutici come si capisce quale sia il piu' adatto alle proprie problematiche? da profano mi viene da dire che la psicoanalisi, la psicologia analatica vanno piu' nel profondo e magari siano piu' adatte a conoscere aspetti inconsci che magari portati alla luce aiutano a capire meglio se stessi e di conseguenza superare certe problematiche;invece la terapia cognitivo comportamentale mi pare piu' pratica e magari si adatta meglio a chi è gia' cosciente delle sue problematiche ma non riesce a superare ugualmente determinati blocchi....................chi sa quante fesserie ho detto :icon_rolleyes: comunque voi come vi siete orientati nella scelta del tipo di terapia? so che alcuni si rivolgono ad uno psichiatra ,il quale prima prova una cura solo farmacologica ed eventualmente questo tipo di cura non andasse bene indirizza il paziente verso una determinata psicoterapia.

Il mio adorato psi :im Not Worthy: (che ieri è stato fantastico), è uno psichiatra, psicoterapeuta, neurologo......e qualche altra specializzazione che ha preso (beato lui che c'ha quella testa), all'inizio della terapia mi ha consigliato dei farmaci, perché stavo talmente male che un supporto soltanto psicologico non mi sarebbe servito, poi sono passati i mesi e grazie ai farmaci, alla psicoterapia (all'inizio saltuaria) e a me stessa, sono uscita fuori dalla mia depressione. Qual'è il suo indirizzo? Credo sia una sorta di analisi freudiana mischiata ad una terapia cognitivo-comportamentale, mi direte "che stai dicendo Willis?", in effetti io mi stendo su un lettino, parlo, o cerco di parlare, di quello che mi viene in mente e da qui mi ricollego all'analisi freudiana propriamente detta, poi però lui mi ha aiutato per problematiche concrete e ogni volta che le mie difese si alzano e vado lì non sapendo che dirgli, lui mi dice sempre "cosa vorrebbe cambiare della sua vita? e io posso esserle utile per quel determinato aspetto?" e da qui mi ricollego alla terapia cogntitivo-comportamentale......poi boh! non sono un'esperta nel riconoscere le varie scuole e alla fine non me n'è mai fregato più di tanto, io so che lui è quello giusto per me, vuoi perché i fatti me lo dimostrano, vuoi perché ormai si è instaurato un rapporto di fiducia incondizionato siamo ad un punto dove il solo dubitare di lui mi porterebbe alla fine del mio percorso.

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Il mio adorato psi :im Not Worthy: (che ieri è stato fantastico),

Mi riquoto da sola...leggendomi penso che quel "ieri è stato fantastico" che non c'entrava niente, l'ho scritto perché penso che lui legga sto' forum ed è un mio modo subdolo, da mente perfida, per comunicare con lui.....................mi faccio terapia da sola.................

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non sono un'esperta nel riconoscere le varie scuole e alla fine non me n'è mai fregato più di tanto, io so che lui è quello giusto per me, vuoi perché i fatti me lo dimostrano, vuoi perché ormai si è instaurato un rapporto di fiducia incondizionato siamo ad un punto dove il solo dubitare di lui mi porterebbe alla fine del mio percorso.

quoto e concordo !! :im Not Worthy:

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Mi riquoto da sola...leggendomi penso che quel "ieri è stato fantastico" che non c'entrava niente, l'ho scritto perché penso che lui legga sto' forum ed è un mio modo subdolo, da mente perfida, per comunicare con lui.....................mi faccio terapia da sola.................

:LOL:

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