Vai al contenuto

Dipendenza affettiva


Ospite filotea

Messaggi consigliati

forse più ne hai la mancanza nei primi anni di vita più impari a darne,per riceverne in cambio....

esatto, ma non è un modo giusto di amare, perché se non ne ricevi in cambio soffri e non è questo il senso del dare amore.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Pubblicità


  • Risposte 81
  • Created
  • Ultima risposta

Top Posters In This Topic

Il punto della dipendenza, o meglio nel mio caso personale della anti-dipendenza fu un dolorosissimo scoglio, quasi insuperabile, dell'incipit terapeutico e dello smarrimento che l'accompagnava.

Scoprii che non ero il solo del club e che si parlava in generale di co-dipendenza quando si parlava di queste cose.

Il libricino cult della materia, qualcuno lo ha già citato nel forum, è "A tu per tu con la paura" di Krishnananda ed. Feltrinelli. L'ha scritto uno psichiatra americano che lavora anche in Italia, non bisogna impressionarsi per il nome. Testo che mi fu sicuramente molto utile, tanto che lessi anche altri due testi successivi dello stesso autore. La soluzione non è raggiungibile, nella mia esperienza, con macchinazioni cerebrali. Di certo per me è stato decisivo il coraggio di "guardare" a certe dinamiche familiari. E non sapevo nemmeno che ci voleva coraggio anche solo per guardare con maggiore compassione a se stessi. Naturalmente è il terapeuta che deve essere abile a portarti sul punto. Nei modi che gli sono più congeniali. Come faceva notare Mio riuscire a vedere è già la soluzione, nel momento in cui invece di essere identificato riesci ad osservare le cose cominciano ad andare al loro posto. Non lo è il cercare di cambiare chissà cosa o di "guarire" come da un raffreddore. Ma piuttosto vedere quello che si è, annessi e connessi, senza riserve, e accettare il pacchetto completo. Oppure creare un equilibrio, fosse pure col terapueta e tirare avanti

Link al commento
Condividi su altri siti

 
da ciò che è...per te!

o sei il "traduttore" ufficiale di "ciò che è", per noi che non riusciamo a "vederlo"?

ImmO_seremegliodiholly_41089137773.gif

NON ANDARE FUOTI TOPIC....sei ripetitiva....non curarti di me....

sere_noncelapossofare_ani.gif

ueuè, Juditta pesante proprio no he!!!!!

è precisa e non la fa buona a nisciuno.

......vabbè, ormai lo sapete che io voto sempre per Juditta :icon_mrgreen:

Non è un attacco, Mio: solo l'esortazione a prendere almeno in considerazione che ciò che è chiaro nel tuo sistema, non lo è necessariamente per me, ad esempio, e la tua esperienza non è necessariamente sovrapponibile alla mia. Non pensi che un argomento complesso come quello proposto da Filotea meriti almeno qualche dubbio? :Thinking:

Concordo..

io credo che la dipendenza ffaettiva sia legata all'affetto avuto o no durante l'infanzia dai genitori. Un vuoto affettivo può portare a una dipendenza appena si viene amati da qualcuno, o anche solo stimati.

Una bassa autostima porta a dipendenze affettive, l'insicurezza anche.

Anch'io suppongo sia cosi.

Sì e si fa della persona trovata il nostro oggetto assoluto d'amore, si crede di amare troppo, ma in realtà è solo egoismo per conservare l'affetto che ha colmato i vuoti... che poi non ha colmato per niente, altrmenti non si soffrirebbe.

Non ho capito bene in che senso qui si usa il termine egoismo. Io in primo luogo penso all'egoista come uno che si fa fondamentalmente i xxxx suoi a scapito degli altri, infatti tante volte può essere un anaffettivo, che poi probabilmente sotto sotto nasconde una dipendenza affettiva alla quale ha risposto con un atteggiamento diametralmente opposto di compensazione? insomma non so, volevo solo dire che la dipendenza può prendere molte forme, in certi casi quella della totale abnegazione di sé, una specie di suicidio, cioè qualcosa che sta all'opposto dell'egoismo tradizionalmente inteso.

purtroppo la razionalità non serve a nulla. la consapevolezza invece si!

Purtroppo per me è vero solo in parte. L'ho già scritto da un'altra parte: uomo avvisato mezzo salvato.

saremmo cio che siamo, macchine in preda del vissuto.....ecco il gran imbroglio del libero arbitrio....

il nostro contenuto ci domina sino a quando sei identificato con esso, se ne scorgi l'imbroglio lo cestini in un lampo....

in un lampo? magaaaaari.....almeno per me, sigh.

beh, un pò di compensazioni non devono preoccuparti, chi non le fa? siamo tutti egoisti in fondo. Non è questo che secondo me nuoce a un figlio. Piuttosto se si è un caso "patologico" direi. esempio essere aggressivi, troppo apprensivi, soffocarlo di attenzioni e preoccupazioni, fare dispetti, provare gelosia.

quando mi chiedo se amo davvero o se sto compensando. metto al primo posto il rispetto per l'altro. Lo sto rispettando come persona? Sto facendo a lui qualcosa che se fosse fatto a me non mi piacerebbe? Desidero che sia diverso da com'è? Conosco davvero chi ho difronte o sto proiettando? vedo la realtà delle cose o mi sto illudendo di qualcosa? speranze, desideri.

Sono d'accordo, sempre bene porsi certe domande costantemente.

Il mio problema però è che non sempre riesco a darmi delle risposte, non sempre sono sicura di riuscire a distinguere.

Io penso di essere una dipendente affettiva, penso pure che tempo fa lo ero molto di più.

Ammesso che abbia ragione e non sto prendendo un grosso abbaglio, mi chiedo come ho fatto a cambiare, a migliorare dopotutto.

Partendo dalla mia preistoria, so che ho ricevuto pesanti richieste da parte dei miei di assumere un ruolo che mi alienava da me stessa, cioè non potevo esprimere le mie variegate emozioni, soprattutto quelle negative.

Un piccolo esempio: in terza elementare la maestra ci da un tema da fare casa "raccontate di una volta che avete fatto innervosire i vostri genitori".

Io ero un'acqua cheta (che fa pantano e feta....), ero brava a scuola ed ero tranquillissima, non davo problemi, mia madre me lo ripete ancora oggi "tu non mi hai mai dato problemi!" quindi.....come cavolo facevo a fare questo tema?! disperata andai da mia madre pregandola di ricordarsi di una volta che l'avevo fatta arrabbiare.

MI rispose: scrivi che adesso mi stai facendo arrabbiare! perchè ovviamente non se lo poteva ricordare!!! e nè si sognava di darmi aiuto!

Ho raccontato questo episodio perchè credo che si è maggiormente dipendenti nella misura in cui non si è centrati su se stessi.

Credo che quando si è bambini e quindi naturalmente dipendenti, siamo disposti a tutto pur di essere amati ed accettati, anche ad annullare le nostre legittime esigenze, è proprio una questione di sopravvivenza. io almeno credo di averla vissuta cosi. e forse è anche una questione di "educazione" ovvero se ci viene fornito un certo modello di "amore" non siamo ancora in grado capire che ne possono esistere altri. se io vengo al mondo e mi viene indicata la modalità 'tu ami e vieni amata se assecondi le richieste dei genitori, per quanto folli possano essere' cresci pure con questo schema e soprattutto si crea un'abitudine!

Ora l'abitudine in generale è pure una cosa sana perchè in certi casi è sinonimo di adattamento, ci permette di vivere, ma in altri è un malanno.

Vi è mai capitato di fare qualcosa centinaia di volte sempre allo stesso modo e poi non doverla fare più?

oppure il riflesso condizionato di quando si mette la freccia per svoltare con l'auto? (veramente qui a Napoli è un optional, ma vabbè...hehehe)

pensate se all'improvviso non doveste farlo più, una parola! ci vuole un po' per smettere certe abitudini anche se te lo hanno detto chiaro e tondo che lo devi fare.

Perchè certi meccanismi mentali affettivi non dovrebbero seguire certe regole? io suppongo di si.

Poi forse può aiutare l'avere la fortuna d'incontrare qualcuno un po' più sano di te che si relaziona in modo più corretto per cui chi va con lo zoppo impara....in senso buono una volta tanto!

Distaccarsi dalla dipendenza io lo vedo come un lavoro immenso per recuperare il senso di se, cioè capire cosa veramente ci piace, quali sono i nostri reali interessi, quanto spazio possiamo dargli, quali sono i giusti confini tra noi e l'altro, è qualcosa che non riesco a confinare solo nell'ambito della relazione con l'altro, per me riguarda tutto il mio essere perchè vedo tutto concatenato e quindi devi dare un colpo alla botte e uno al cerchio.

A me ha aiutato anche calarmi in una specie di inferno, cioè portare quasi alle estreme conseguenze certi atteggiamenti miei di amore "donativo".

Per me è stato come provare la corrente elettrica o toccare il fuoco, se non tocchi non capisci che fa veramente male (so' proprio cretina he? ma purtroppo tant'è)

Come a dire che arrivi ad un punto in cui ti sovraccarichi talmente che poi scoppi e dici basta! ....che poi scopri che è un basta relativo...immagino un percorso a spirale, passi per le stesse stronzate ma se un attimo più su e speri prima o poi di arrivare in cima.

Però credo che si capisce che non ho una Grande risposta, sono tentativi, mi sa che le trasformazioni accadono senza sapere neanche bene il perchè.

Il termine 'trasformazione' mi sta facendo venire in mente che una possibile via di guarigione sta anche in una capacità creativa interiore, per esempio la capacità di inventare una storia diversa dentro di sè, però come attivarla non mi è chiaro. forse inventare una storia diversa significa anche vedere le cose diversamente e questo potrebbe essere sinonimo di consapevolezza come la intendeva Juditta, non so...........

Marò.....ho scritto un poemetto...ho la tendenza a questo....per favore se ho esagerato fatemelo notare, con delicatezza magari, ma ditemelo!

Link al commento
Condividi su altri siti

 
la consapevolezza dell'essere egoisti ci da la possibilità di scegliere di amare disinteressatamente.

uhmm!...non direi essere egoisti implica l'impossibilità di scegliere....agiamo per uno scopo incoscio che ci comanda "ciò che riteniamo meglio per noi" ed essendo questo soggettivo e direttamente causato dal nostro "contenuto" o vissuto o esperienze.....dunque non direi "disinteressatamente" ma piuttosto che sapere di essere egoisti e rimanerlo è un'altro moto dell'io che si inganna per poter giustificare se stesso e i suoi "pareri"...

Link al commento
Condividi su altri siti

 
esatto, ma non è un modo giusto di amare, perché se non ne ricevi in cambio soffri e non è questo il senso del dare amore.

chi come e quando può dire qual'è il modo "giusto" di amare.Amare e basta.Questo è bene,anche quando non è giusto IMHO.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
chi come e quando può dire qual'è il modo "giusto" di amare.Amare e basta.Questo è bene,anche quando non è giusto IMHO.

Come fai a dire che questo è bene??

per il tuo giudizio??

in ugual maniera lei definiva GIUSTO;,,,

ogni giudizio è sempre relativo, opinabile e difronte alla Verità è sempre e dico SEMPRE falso....in quanto colora di noi una cosa, distorcendola.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
ueuè, Juditta pesante proprio no he!!!!!

è precisa e non la fa buona a nisciuno.

......vabbè, ormai lo sapete che io voto sempre per Juditta :icon_mrgreen:

Concordo..

Anch'io suppongo sia cosi.

Non ho capito bene in che senso qui si usa il termine egoismo. Io in primo luogo penso all'egoista come uno che si fa fondamentalmente i xxxx suoi a scapito degli altri, infatti tante volte può essere un anaffettivo, che poi probabilmente sotto sotto nasconde una dipendenza affettiva alla quale ha risposto con un atteggiamento diametralmente opposto di compensazione? insomma non so, volevo solo dire che la dipendenza può prendere molte forme, in certi casi quella della totale abnegazione di sé, una specie di suicidio, cioè qualcosa che sta all'opposto dell'egoismo tradizionalmente inteso.

Purtroppo per me è vero solo in parte. L'ho già scritto da un'altra parte: uomo avvisato mezzo salvato.

in un lampo? magaaaaari.....almeno per me, sigh.

Sono d'accordo, sempre bene porsi certe domande costantemente.

Il mio problema però è che non sempre riesco a darmi delle risposte, non sempre sono sicura di riuscire a distinguere.

Io penso di essere una dipendente affettiva, penso pure che tempo fa lo ero molto di più.

Ammesso che abbia ragione e non sto prendendo un grosso abbaglio, mi chiedo come ho fatto a cambiare, a migliorare dopotutto.

Partendo dalla mia preistoria, so che ho ricevuto pesanti richieste da parte dei miei di assumere un ruolo che mi alienava da me stessa, cioè non potevo esprimere le mie variegate emozioni, soprattutto quelle negative.

Un piccolo esempio: in terza elementare la maestra ci da un tema da fare casa "raccontate di una volta che avete fatto innervosire i vostri genitori".

Io ero un'acqua cheta (che fa pantano e feta....), ero brava a scuola ed ero tranquillissima, non davo problemi, mia madre me lo ripete ancora oggi "tu non mi hai mai dato problemi!" quindi.....come cavolo facevo a fare questo tema?! disperata andai da mia madre pregandola di ricordarsi di una volta che l'avevo fatta arrabbiare.

MI rispose: scrivi che adesso mi stai facendo arrabbiare! perchè ovviamente non se lo poteva ricordare!!! e nè si sognava di darmi aiuto!

Ho raccontato questo episodio perchè credo che si è maggiormente dipendenti nella misura in cui non si è centrati su se stessi.

Credo che quando si è bambini e quindi naturalmente dipendenti, siamo disposti a tutto pur di essere amati ed accettati, anche ad annullare le nostre legittime esigenze, è proprio una questione di sopravvivenza. io almeno credo di averla vissuta cosi. e forse è anche una questione di "educazione" ovvero se ci viene fornito un certo modello di "amore" non siamo ancora in grado capire che ne possono esistere altri. se io vengo al mondo e mi viene indicata la modalità 'tu ami e vieni amata se assecondi le richieste dei genitori, per quanto folli possano essere' cresci pure con questo schema e soprattutto si crea un'abitudine!

Ora l'abitudine in generale è pure una cosa sana perchè in certi casi è sinonimo di adattamento, ci permette di vivere, ma in altri è un malanno.

Vi è mai capitato di fare qualcosa centinaia di volte sempre allo stesso modo e poi non doverla fare più?

oppure il riflesso condizionato di quando si mette la freccia per svoltare con l'auto? (veramente qui a Napoli è un optional, ma vabbè...hehehe)

pensate se all'improvviso non doveste farlo più, una parola! ci vuole un po' per smettere certe abitudini anche se te lo hanno detto chiaro e tondo che lo devi fare.

Perchè certi meccanismi mentali affettivi non dovrebbero seguire certe regole? io suppongo di si.

Poi forse può aiutare l'avere la fortuna d'incontrare qualcuno un po' più sano di te che si relaziona in modo più corretto per cui chi va con lo zoppo impara....in senso buono una volta tanto!

Distaccarsi dalla dipendenza io lo vedo come un lavoro immenso per recuperare il senso di se, cioè capire cosa veramente ci piace, quali sono i nostri reali interessi, quanto spazio possiamo dargli, quali sono i giusti confini tra noi e l'altro, è qualcosa che non riesco a confinare solo nell'ambito della relazione con l'altro, per me riguarda tutto il mio essere perchè vedo tutto concatenato e quindi devi dare un colpo alla botte e uno al cerchio.

A me ha aiutato anche calarmi in una specie di inferno, cioè portare quasi alle estreme conseguenze certi atteggiamenti miei di amore "donativo".

Per me è stato come provare la corrente elettrica o toccare il fuoco, se non tocchi non capisci che fa veramente male (so' proprio cretina he? ma purtroppo tant'è)

Come a dire che arrivi ad un punto in cui ti sovraccarichi talmente che poi scoppi e dici basta! ....che poi scopri che è un basta relativo...immagino un percorso a spirale, passi per le stesse stronzate ma se un attimo più su e speri prima o poi di arrivare in cima.

Però credo che si capisce che non ho una Grande risposta, sono tentativi, mi sa che le trasformazioni accadono senza sapere neanche bene il perchè.

Il termine 'trasformazione' mi sta facendo venire in mente che una possibile via di guarigione sta anche in una capacità creativa interiore, per esempio la capacità di inventare una storia diversa dentro di sè, però come attivarla non mi è chiaro. forse inventare una storia diversa significa anche vedere le cose diversamente e questo potrebbe essere sinonimo di consapevolezza come la intendeva Juditta, non so...........

Marò.....ho scritto un poemetto...ho la tendenza a questo....per favore se ho esagerato fatemelo notare, con delicatezza magari, ma ditemelo!

bellissimo intervento :Batting Eyelashes:

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Come fai a dire che questo è bene??

per il tuo giudizio??

in ugual maniera lei definiva GIUSTO;,,,

ogni giudizio è sempre relativo, opinabile e difronte alla Verità è sempre e dico SEMPRE falso....in quanto colora di noi una cosa, distorcendola.

in egual misura ora tu lo metti in dubbio ed essendo io prossimo alla certezza sul fatto che pure iltuo di goidizio è relativo ne deduco per logica semplice che il mio è più giusto del tuo.Amare è bene.L'amore e l'amare crea la vita,la vita è amore,amare è vita.la Verità è male,la verità è violenza e sopraffazione,la verità è coercizione.L'unica verità è il caos.Ogni scatola che fai per tenere dentro una parte di presente e chiamarla Verità è un furto,uno strappo.Amare,essere,vivere.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
in egual misura ora tu lo metti in dubbio ed essendo io prossimo alla certezza sul fatto che pure iltuo di goidizio è relativo ne deduco per logica semplice che il mio è più giusto del tuo.

Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca.

Ghandi

Link al commento
Condividi su altri siti

 
in egual misura ora tu lo metti in dubbio ed essendo io prossimo alla certezza sul fatto che pure iltuo di goidizio è relativo ne deduco per logica semplice che il mio è più giusto del tuo.Amare è bene.L'amore e l'amare crea la vita,la vita è amore,amare è vita.la Verità è male,la verità è violenza e sopraffazione,la verità è coercizione.L'unica verità è il caos.Ogni scatola che fai per tenere dentro una parte di presente e chiamarla Verità è un furto,uno strappo.Amare,essere,vivere.

Ti stai confondendo...

ci sono i giudizi, ossia le opinioni che hai su un fatto o una cosa, e ci sono le cose ed i fatti....

se passa un'auto...passa è un fatto, è verità!!

dire che passa una bella auto.....è diverso? ?

tu hai giudicato ed è un fatto, ed hai giudicato chi giudicava dicendo che giudicare era sbagliato......volevo evidenziarti la cosa!!

la verità...tu la rendi Divina o Diabolica, semplicemente è il susseguirsi dei fatti....nulla di più...

concordo su quanto dici sull'amore.....ma posso dirti in verità che chi è egoista non può amare, nemmeno se stesso.

ps....LAPINA SEI SEMPRE ER MEJO....

Link al commento
Condividi su altri siti

 
 
Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca.

Ghandi

non sapevo l'avesse detto ma è esattamente ciò di cui sono fermamente convinto.

Mio:

Ti stai confondendo...

ci sono i giudizi, ossia le opinioni che hai su un fatto o una cosa, e ci sono le cose ed i fatti....

se passa un'auto...passa è un fatto, è verità!!

dire che passa una bella auto.....è diverso? ?

tu hai giudicato ed è un fatto, ed hai giudicato chi giudicava dicendo che giudicare era sbagliato......volevo evidenziarti la cosa!!

la verità...tu la rendi Divina o Diabolica, semplicemente è il susseguirsi dei fatti....nulla di più...

concordo su quanto dici sull'amore.....ma posso dirti in verità che chi è egoista non può amare, nemmeno se stesso.

No tu confondi.Vedi passare l'auto e forse ti piace forse no ma mentre tu vedi passare l'auto io vedo passare chi ci sta seduto e la guida.Nè ragione nè torto,nemmeno i fatti sono completamente "oggettivi" come fatti,hanno sempre la mediazione di chi si trova ad osservarli.Se poi aggiungi che il tempo ed il luogo alterano la più obbiettiva delle percezioni,cosa passa in realtà non lo sai.Fa buio e passa un'auto a luci spente,non la vedi ma la senti e devi dedurre lo sia.Potrebbe essere una registrazione sonora per quello che ne sai.Il punto è : "che ne sappiamo davvero?".

Nessun diavolo o divinità solo gli eventi per quel che ci è dato capire.

Amare è bene.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
non sapevo l'avesse detto ma è esattamente ciò di cui sono fermamente convinto.

Mio:

Ti stai confondendo...

ci sono i giudizi, ossia le opinioni che hai su un fatto o una cosa, e ci sono le cose ed i fatti....

se passa un'auto...passa è un fatto, è verità!!

dire che passa una bella auto.....è diverso? ?

tu hai giudicato ed è un fatto, ed hai giudicato chi giudicava dicendo che giudicare era sbagliato......volevo evidenziarti la cosa!!

la verità...tu la rendi Divina o Diabolica, semplicemente è il susseguirsi dei fatti....nulla di più...

concordo su quanto dici sull'amore.....ma posso dirti in verità che chi è egoista non può amare, nemmeno se stesso.

No tu confondi.Vedi passare l'auto e forse ti piace forse no ma mentre tu vedi passare l'auto io vedo passare chi ci sta seduto e la guida.Nè ragione nè torto,nemmeno i fatti sono completamente "oggettivi" come fatti,hanno sempre la mediazione di chi si trova ad osservarli.Se poi aggiungi che il tempo ed il luogo alterano la più obbiettiva delle percezioni,cosa passa in realtà non lo sai.Fa buio e passa un'auto a luci spente,non la vedi ma la senti e devi dedurre lo sia.Potrebbe essere una registrazione sonora per quello che ne sai.Il punto è : "che ne sappiamo davvero?".

Nessun diavolo o divinità solo gli eventi per quel che ci è dato capire.

Amare è bene.

amare è.....vita...

sul resto non concordo, i....cio che dici potrebbe essere vero ma non era il punto...tra un fatto ed il suo giudizio c'è una grossa differenza e non serve dire che un fatto è recepibile soggettivamente, la cosa non muta il fatto ed il fatto che esso comunque è....

un giudizio è....si un pensiero nulla di più.....non ha valore relativamente al fatto in se....

per me è ovvio poi....ognuno....

Link al commento
Condividi su altri siti

 
amare è.....vita...

sul resto non concordo, i....cio che dici potrebbe essere vero ma non era il punto...tra un fatto ed il suo giudizio c'è una grossa differenza e non serve dire che un fatto è recepibile soggettivamente, la cosa non muta il fatto ed il fatto che esso comunque è....

un giudizio è....si un pensiero nulla di più.....non ha valore relativamente al fatto in se....

per me è ovvio poi....ognuno....

tra un fatto ed il suo giudizio c'è una grossa differenza....no perchè un giudizio sul fatto lo esprimi in base all'osservazione che sei in grado di avere,quindi il fatto ed il giudizio sullo stesso <:-è un auto(perchè sai che altre auto sono fatte così)ed è bella(perchè hai imparato a catalogare secondo canoni precisi)> sono coesistenti e coincidenti.Di fatto nessun fatto "è" ma più che altro,"ci sembra","ci hanno insegnato a pensare che così è",deduciamo da memoria ed esperienza quel che ci sembra quindi di fatto non sono nemmeno impressioni totalmente nostre come passate ma acquisite.Forse non siamo nemmeno qui ora a scrivere,non puoi dimostrarlo in nessun modo che non sia opinabile.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
 
tra un fatto ed il suo giudizio c'è una grossa differenza....no perchè un giudizio sul fatto lo esprimi in base all'osservazione che sei in grado di avere,quindi il fatto ed il giudizio sullo stesso <:-è un auto(perchè sai che altre auto sono fatte così)ed è bella(perchè hai imparato a catalogare secondo canoni precisi)> sono coesistenti e coincidenti.Di fatto nessun fatto "è" ma più che altro,"ci sembra","ci hanno insegnato a pensare che così è",deduciamo da memoria ed esperienza quel che ci sembra quindi di fatto non sono nemmeno impressioni totalmente nostre come passate ma acquisite.Forse non siamo nemmeno qui ora a scrivere,non puoi dimostrarlo in nessun modo che non sia opinabile.

ok ...

credevo che trattandosi di una conversazione fosse chiaro a tutti che tutto è un giudizio, tutto è soggettivo....

ma cerca di valutare la cosa...

sei sul ciglio della strada "passa un auto"...o "iafoidhf afhè " in marziano ....ma in sè...l'azione è avvenuto..il fatto c'è stato,,,,

il giudizio non è mai! o meglio è ma solo pensiero, è un paragone tra il fatto e cosa abbiamo vissuto in precedenza...

ma arco ci sono mille MIO's topic....scriviamo li di ste cose e torniamo al dipendere affettivamente....

e per essere in tema dico : e' un giudizio anche quello...un falso.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
ok ...

credevo che trattandosi di una conversazione fosse chiaro a tutti che tutto è un giudizio, tutto è soggettivo....

ma cerca di valutare la cosa...

sei sul ciglio della strada "passa un auto"...o "iafoidhf afhè " in marziano ....ma in sè...l'azione è avvenuto..il fatto c'è stato,,,,

il giudizio non è mai! o meglio è ma solo pensiero, è un paragone tra il fatto e cosa abbiamo vissuto in precedenza...

ma arco ci sono mille MIO's topic....scriviamo li di ste cose e torniamo al dipendere affettivamente....

e per essere in tema dico : e' un giudizio anche quello...un falso.

ho capito il senso delle tue parole.ma anche se in marziano il passaggio dell'auto è un opinione su di un fatto che ti pare accaduto,in realtà tu lo vedi così e basta,no sai com'è in realtà,tant'è che se fa buio o non ci vedi devi fidarti di un'altro senso di percezione.Poi lo sai no?Vediamo una traduzione di quello che gli occhi guardano non la stessa cosa.Già "mentiamo" a noi stessi.

Non saprei chi può dirsi indipendente affettivo?Non ne conosco persone così.Molte che lo dicono e poi chiamano gli 899.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
 

TEMA - la dipendenza affettiva.

Svolgimento

La dipendenza affettiva è spesso propria di chi ha molto sofferto per motivi affettivi. O, al contrario, di chi è stato troppo coccolato. Nell'uno e nell'altro caso si tende a dipendere dall'altro. O per sfuggire a un destino, o per protrarre un'abitudine. Rimedi? Sviluppare interessi propri per acquisire un'indipendenza sempre maggiore. Il guaio è che tali interessi non devono costituire una fuga, o avere una funzione simile a droga...altrimenti si ricade nel circolo vizioso della dipendenza. E poi...

"Il guaio è tutto nel sentirsi soli

quando si è soli".

Così scrissi una trentina di anni fa. E il senso di solitudine è la prima spia che indica la tendenza alla dipendenza.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Rimedi? Sviluppare interessi propri per acquisire un'indipendenza sempre maggiore.

Quando si arriva a questo livello credo che ormai si sia già fuori pericolo.

Secondo me l'ostacolo maggiore è quello di ammettere di essere dipendenti.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Rimedi? Sviluppare interessi propri per acquisire un'indipendenza sempre maggiore. Il guaio è che tali interessi non devono costituire una fuga, o avere una funzione simile a droga...altrimenti si ricade nel circolo vizioso della dipendenza. .

io direi che son sempre una fuga se non si comprende la "dipendenza"

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Quando si arriva a questo livello credo che ormai si sia già fuori pericolo.

Secondo me l'ostacolo maggiore è quello di ammettere di essere dipendenti.

Davvero? Io sono dipendente in modo evidente, l'ho sempre saputo e mi sembra impossibile non accorgersene. Purtroppo, come in ogni cosa, essere consapevoli del proprio problema non basta...anche se è un buon inizio. E i miei interessi sono in buona parte una fuga...come quando da bambino mi divertivo tantissimo a giocare da solo. Inventavo i giochi, liberavo la mia fantasia...però avevo pure grossi problemi di socializzazione. Nella vita ogni cosa ha il suo rovescio. Van Gogh era uno dei più grandi geni della pittura. Però era pure pazzo; se non fosse stato pazzo sarebbe stato lo stesso quel grande genio?

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Davvero? Io sono dipendente in modo evidente, l'ho sempre saputo e mi sembra impossibile non accorgersene. Purtroppo, come in ogni cosa, essere consapevoli del proprio problema non basta...anche se è un buon inizio. E i miei interessi sono in buona parte una fuga...come quando da bambino mi divertivo tantissimo a giocare da solo. Inventavo i giochi, liberavo la mia fantasia...però avevo pure grossi problemi di socializzazione. Nella vita ogni cosa ha il suo rovescio. Van Gogh era uno dei più grandi geni della pittura. Però era pure pazzo; se non fosse stato pazzo sarebbe stato lo stesso quel grande genio?

si vabbè, ma consapevolezza non vuol dire rassegnarsi ma piuttosto capire che si ha un limite. bisogna prenderne atto ma evitare di farlo espandere in ogni sfera della nostra vita.. giocavi da solo ok ma dici problemi di socializzazione in relazione a cosa? in relazione al fatto che non è normale giocare da soli??

Link al commento
Condividi su altri siti

 
si vabbè, ma consapevolezza non vuol dire rassegnarsi ma piuttosto capire che si ha un limite. bisogna prenderne atto ma evitare di farlo espandere in ogni sfera della nostra vita.. giocavi da solo ok ma dici problemi di socializzazione in relazione a cosa? in relazione al fatto che non è normale giocare da soli??

Banale dire che la "normalità" è solo un concetto. Dato solo dalla statistica. In genere i bambini giocano fra loro...Certo, non si tratta di rassegnarsi, l'accettazione di se stessi è un passo importante verso il cambiamento. Perché capita spesso di avere un problema, e farsi un problema sul problema. Diventa un problema al quadrato, anzi al cu...bo :icon_biggrin: .

Link al commento
Condividi su altri siti

 
ueuè, Juditta pesante proprio no he!!!!!

è precisa e non la fa buona a nisciuno.

......vabbè, ormai lo sapete che io voto sempre per Juditta :icon_mrgreen:

:give_rose:

:attack: (è l'unica faccina che rende l'abbraccione che ti vorrei dare)

Marò.....ho scritto un poemetto...ho la tendenza a questo....per favore se ho esagerato fatemelo notare, con delicatezza magari, ma ditemelo!

che lucidità zazà, alle 3 di notte! e ti credo che non riesci ad addormentarti...

io invece non sono lucida manco ora alle 6 del pomeriggio!

vediamo se riesco a scrivere qualcosa...

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Unisciti alla conversazione

Adesso puoi postare e registrarti più tardi. Se hai un account, registrati adesso per inserire messaggi con il tuo account.

Ospite
Rispondi

×   Incolla come testo formattato.   Incolla invece come testo normale

  Sono permesse un massimo di 75 faccine.

×   Il tuo link è stato inserito automaticamente.   Visualizza invece come link

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Editor trasparente

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

  • Navigazione recente   0 utenti

    • Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.



×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.