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obbiezioni alla psicoanalisi


mio

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discorso valido se non ti interessa il prossimo e te stesso.

Ma chiuditi in convento, va...

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rispondo a tutti...

x digi, va be io chiudo qui, non ho altro da aggiungere, mi spiace che vedi quello che vedi , ma non ho intenzione di aggiungere altro...

x ste , continui a dimostrare che sai solo scappare dalle discussioni e che le inizi con l'unico scopo di disturbare, quindi bloccherò il tuo utente per evitare di leggere altre cattiverie,

x Juditta, spero che le mie figlie siano più intelligenti di voi e sappiano che le parole sono suoni e non possono nulla sugli avvenimenti della vita, se uno rimane turbato, come tu dici bene è perchè è debole ( nel senso che è fragile per la malattia di un parente) dunque ha un problema.....

comuqne sei l'unica che tra i tre continuerò a leggere e non lo scrivo per dire "tiè", ma solo per avvisare che le mancate risposte sono dovute all'oscuramento dell'utente e non alla maleducazione

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guarda mio che sei una forza della natura! sono ore che provi a convincerci che sbagliamo quando ci offendiamo, che le offese in realtà manco ci son state, ecc, ecc

e a chiosa di tutto ciò te ne esci con un messaggio del genere?

ma ti rendi conto che un messaggio del genere smentisce tutto ciò in cui dici di credere?

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x ste , continui a dimostrare che sai solo scappare dalle discussioni e che le inizi con l'unico scopo di disturbare, quindi bloccherò il tuo utente per evitare di leggere altre cattiverie

Se vuoi continuare a pescare palline bianche dal sacchetto che ti sei riempito, fai pure.

Visto che schieri le tue figlie sul campo di "battaglia", ne approfitto per farti notare che con tutta probabilità in questo momento

sono in una scuola dove c'è gente che si sforza per insegnar loro "falsità" come la differenza tra singolo e gruppo, singolare e

plurale, uno e tanti, ecc ecc. Non mi intrometto nell'eventuale diatriba sul fatto che sia più intelligente ciò che insegnano le maestre

zuccone delle elementari o ciò che ha compreso il saggio paparino... faccio solo notare che certe discrepanze di insegnamenti tra

fonti diverse percepite dal bocia come autorevoli... potrebbero instupidire.

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guarda mio che sei una forza della natura! sono ore che provi a convincerci che sbagliamo quando ci offendiamo, che le offese in realtà manco ci son state, ecc, ecc

e a chiosa di tutto ciò te ne esci con un messaggio del genere?

ma ti rendi conto che un messaggio del genere smentisce tutto ciò in cui dici di credere?

erri , io non sono offeso, solo che prendo atto di chi vuol comunicare e chi no, tu diciamo che non concordi con me, ma argomenti e discuti sulla cosa, altri hanno un atteggiamento solo provocatorio e io non ho intenzione di leggerli....

tutto qui.

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Te lo riscrivo come lo riscriverei per uno scolaro delle elementari (motivo per cui non faccio il maezro... non ho il savoir faire e scado

facilmente nel sarcasmo):

Va bhè, se cominci a buttarla su questi toni passa anche la voglia di risponderti. Mi piace confrontarmi con persone umili che pensano di dialogare con altri adulti, piuttosto che con dei presuntuosi che pensano di dialogare con bambini delle elementari.

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Va bhè, se cominci a buttarla su questi toni passa anche la voglia di risponderti. Mi piace confrontarmi con persone umili che pensano di dialogare con altri adulti, piuttosto che con dei presuntuosi che pensano di dialogare con bambini delle elementari.

Il sarcasmo eviterei di usarlo se pensassi di parlare con un bambino delle elementari invece che con un adulto con tanto di laurea scientifica

(insomma... crescendo si perde il diritto a un po' di bambagia).

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Ti spiego, Mio. È un eufemismo per "ti venisse un cancro", "accidenti a te", "ma vaff...", e anche se il destinatario si auto-osserva per cercare di capire se veramente merita tutto il male che è se non è e auto-applica tutta l'auto-ironia possibile per auto-accettare il gruppo che sono gli individui, pur tuttavia chi ha lanciato l'anatema potrebbe auto-chiedersi se non sia stato un po' eccessivo, soprattutto se sommato a tutti gli altri improperi che hanno auto-preceduto quest'ultimo. A me sembra una realtà inconfutabile.

Carino questo esercizio di stile! :He He:

però attenta a non prenderci gusto, altrimenti finisce che non riesco a leggerti più! :Just Kidding:

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Il sarcasmo eviterei di usarlo se pensassi di parlare con un bambino delle elementari invece che con un adulto con tanto di laurea scientifica

(insomma... crescendo si perde il diritto a un po' di bambagia).

Il sarcasmo io l'ho sempre percepito come l'intenzione di offendere o prendere in giro. Forse tu ti confondi con l'ironia.

Per quel che mi riguarda, io il sarcasmo evito di usarlo tanto coi bambini, quanto con gli adulti, laureati o analfabeti che siano.

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io però a sto punto son curiosa di sapere "come va a finire".

perchè le spiegazioni di impa mi sono sembrate molto chiare, convincenti e circostanziate.

però ste ha messo in campo il sarcasmo per ribadire che c'ha ragione lui e impa non ha capito...

qui l'unica a non aver capito son io, che non avendo la preparazione adeguata non posso capire chi abbia davvero ragione in questa disputa filosofica... mi fate venir voglia di andare a leggere qualche manuale di filosofia... :Thinking:

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bhè neanche io son preparato scolasticamente...

però credo che scientifico sia un qualcosa di possibile dimostrazione laddove non si possa dimostrastrarne una falla....

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leggevo e concordo su questo...

Platone sostenne che la scienza era più valida delle rette opinioni perché "legava queste ultime con ragionamenti causali". Aristotele elaborò una teoria più articolata secondo la quale la scienza è conoscenza dimostrativa, cioè "si conosce la causa di un oggetto, per la quale l'oggetto non può essere diverso da come è".

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mi riferisco alla disputa specifica sul pensiero di popper. i casi sono: o il pensiero di popper è interpretabile in maniere diverse oppure lui stesso l'ha cambiato nel corso del tempo e impa e ste si riferiscono a due teorie diverse dello stesso popper... oppure uno dei due si sta incaponendo a voler aver ragione a tutti i costi!

per una pettegola come me è molto appetitoso poter capire chi dei due... :He He:

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se può aiutare

Popper ha coniato l'espressione razionalismo critico per descrivere il proprio approccio filosofico alla scienza. L'espressione implica il rifiuto dell'empirismo logico, dell'induttivismo e del verificazionismo. Popper afferma che le teorie scientifiche sono proposizioni universali, espresse al modo indicativo, la cui verosimiglianza può essere controllata solo indirettamente a partire dalle loro conseguenze. La conoscenza umana è di natura congetturale e ipotetica, e trae origine dall'attitudine dell'uomo di risolvere i problemi in cui si imbatte, intendendo per problema la contraddizione tra quanto previsto da una teoria e i fatti osservati. Popper pone al centro dell'epistemologia la fondamentale asimmetria tra verificazione e falsificazione di una teoria scientifica: infatti, per quanto numerose possano essere, le osservazioni sperimentali a favore di una teoria non possono mai provarla definitivamente e basta anche solo una smentita sperimentale per confutarla. La falsificabilità è anche il criterio di demarcazione tra scienza e non scienza: una teoria è scientifica se e solo se essa è falsificabile[1]. Ciò conduce Popper ad attaccare le pretese di scientificità della psicoanalisi e del materialismo dialettico del marxismo, dal momento che queste teorie non possono essere falsificate.

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io però a sto punto son curiosa di sapere "come va a finire".

:D:

qui l'unica a non aver capito son io, che non avendo la preparazione adeguata non posso capire chi abbia davvero ragione in questa disputa filosofica...

Hai centrato il punto! Il criterio di falsificabilità appartiene ad un dibattito filosofico e non scientifico, per cui non ha senso dire che la scienza preferisce la falsificabilità, perchè in realtà sono i filosofi che ne stanno a discutere e non gli scienziati.

Per il resto, io e Ste la vediamo in modo diverso: per me lo scopo della falsificabilità è distinguere fra teoria scientifica e non, per Ste fra teoria blindata e non e, da qui, puoi poi distinguere fra teoria scientifica e non. Credo che il punto stia nel fatto che diamo significati diversi alla parola blindata: lui la considera sinonimo di non falsificabile, io no. Per me è qualcosa di inattacabile in quanto giusto, ma questo è in contrasto con quanto dice Popper a proposito delle teorie non falsificabili.

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Hai centrato il punto! Il criterio di falsificabilità appartiene ad un dibattito filosofico e non scientifico, per cui non ha senso dire che la scienza preferisce la falsificabilità, perchè in realtà sono i filosofi che ne stanno a discutere e non gli scienziati.

Figurati... tra gli scienziati uno salta su e dice "ho questa teoria", e tutti "che bella! che elegante! spiegaci cosa dice!".

Impa sta per "impaludo"?

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mi riferisco alla disputa specifica sul pensiero di popper. i casi sono: o il pensiero di popper è interpretabile in maniere diverse oppure lui stesso l'ha cambiato nel corso del tempo e impa e ste si riferiscono a due teorie diverse dello stesso popper... oppure uno dei due si sta incaponendo a voler aver ragione a tutti i costi!

per una pettegola come me è molto appetitoso poter capire chi dei due... :He He:

Guarda, sul pensiero di Popper come di chiunque altro la cosa migliore è, avendone la possibilità, quella di leggere cosa

dice direttamente lui. Avevo linkato apposta questa cosa qui, che è breve e di facile lettura:

http://www.filosofico.net/Antologia_file/A...CRITERIO%20.htm

Se poi uno leggendo quello capisce che è solo per una questione di demarcazione o "filosofica", beh, non so cosa dire...

PS: (Disclaimer) Avverto i lettori più sensibili che il brano linkato contiene, ad un certo punto, una certa dose di sarcasmo di

Popper nei confronti di Adler.

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Figurati... tra gli scienziati uno salta su e dice "ho questa teoria", e tutti "che bella! che elegante! spiegaci cosa dice!".

Impa sta per "impaludo"?

comunque Ste, esiste la Filosofia della scienza. non se la sta mica inventando Impa.

http://it.wikipedia.org/wiki/Filosofia_della_scienza

più che altro non capisco il tuo volere finire su un piano per il quale sminuisci il tuo interlocutore.

intendo dire che impa s'è spiegata benissimo e ha spiegato pure in che punto e in che modo lei si discosta dal pensiero di potter. i tuoi toni in questa discussione sono abbastanza fuori luogo... o perlomeno a me incomprensibili.

per il resto quando ho tempo per concentrarmi leggerò con calma quel link.

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comunque Ste, esiste la Filosofia della scienza. non se la sta mica inventando Impa.

http://it.wikipedia.org/wiki/Filosofia_della_scienza

più che altro non capisco il tuo volere finire su un piano per il quale sminuisci il tuo interlocutore.

intendo dire che impa s'è spiegata benissimo e ha spiegato pure in che punto e in che modo lei si discosta dal pensiero di potter. i tuoi toni in questa discussione sono abbastanza fuori luogo... o perlomeno a me incomprensibili.

per il resto quando ho tempo per concentrarmi leggerò con calma quel link.

Popper. Potter è il maghetto.

Ma lo so che esiste la filosofia della scienza, e "sullo sminuire l'interlocutore" potrei frignare fino a domani: prendere una frase che

dice che "più che ad A serve a B" tradurla in "non serve ad A ma a B" e accusare di "rigirare frittate" non mi pare propriamente un

modo "accreditante" (per non dire corretto) di trattare l'interlocutore, tanto per fare un esempio... solo che di solito non si nota perché invece

che frignare per i toni e le stilettate dialettiche di chi ho di fronte, ribatto. A tono.

Il motivo per cui insisto tanto sull'importanza non meramente "filosofica" della non-falsificabilità, invece, è particolarmente semplice:

perché una volta che ci si rende conto che una cosa (teoria, punto di vista, opinione ecc) è non-falsificabile, se non vi si dà la dovuta

importanza tenendolo costantemente presente ma la si liquida come una questione da filosofi o con espressioni analoghe, si diventa

pericolosi: è il momento preciso in cui si chiude la porta al dubbio, proprio quando si ha un'informazione che ti urla di spalancarla.

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una teoria è falsificabile quando PUO' essere controllata, quando nell'enunciarla ci si è avvalsi del metodo scientifico...e solo in questo caso può quindi essere, in linea teorica, falsificata, per questo è riproducibile e può essere sempre falsificata....se no siamo di fronte a dogmi, che necessitano di atti di fede. La differenza sta nel metodo seguito per enunciare..un conto è credere che Dio esista o dire che esiste e punto, un conto è dimostrare deduttivamente che Dio esiste...dire che Dio esiste e punto non è dimostrabile e dunque neanche falsificabile.

X ste: prima di burlarsi dei premi nobel e non solo...ci sono altre mille cose che si potrebbero fare..... ;-)

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X ste: prima di burlarsi dei premi nobel e non solo...ci sono altre mille cose che si potrebbero fare..... ;-)

Potrei dire che più che del premio nobel mi burlavo dell'argomento ad auctoritatem (se così si scrive), ma

preferisco fare un passo indietro, usare lo stesso argomento, e dare la parola a un altro premio Nobel:

http://www.youtube.com/watch#!v=f61KMw5zVhg

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Poppe-r e Potte-r :Hypnotized:

Ma che avete fumato! :icon_biggrin:

E' un chiaro tentativo dei babbani comunisti di screditare la teoria jeykeyrowlinghiana della Difesa dalle Arti Oscure,

e la cosa mi punge sul vivo perché la ritengo estremamente valida. :angry:

(scherzo, eh! ... ma solo sulla parte che dà dei "babbani comunisti" e attribuisce intenzioni screditatorie... :Batting Eyelashes: )

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Popper. Potter è il maghetto.

Ma lo so che esiste la filosofia della scienza, e "sullo sminuire l'interlocutore" potrei frignare fino a domani: prendere una frase che

dice che "più che ad A serve a B" tradurla in "non serve ad A ma a B" e accusare di "rigirare frittate" non mi pare propriamente un

modo "accreditante" (per non dire corretto) di trattare l'interlocutore, tanto per fare un esempio... solo che di solito non si nota perché invece

che frignare per i toni e le stilettate dialettiche di chi ho di fronte, ribatto. A tono.

Il motivo per cui insisto tanto sull'importanza non meramente "filosofica" della non-falsificabilità, invece, è particolarmente semplice:

perché una volta che ci si rende conto che una cosa (teoria, punto di vista, opinione ecc) è non-falsificabile, se non vi si dà la dovuta

importanza tenendolo costantemente presente ma la si liquida come una questione da filosofi o con espressioni analoghe, si diventa

pericolosi: è il momento preciso in cui si chiude la porta al dubbio, proprio quando si ha un'informazione che ti urla di spalancarla.

nessuno vuole farti frignare ste, don't worry.

sembra che combatti delle battaglie non si sa nemmeno contro chi... soprattutto visto che dall'altra parte non ci sta nessun avversario.

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nessuno vuole farti frignare ste, don't worry.

Mai paventato quel timore, be happy.

sembra che combatti delle battaglie non si sa nemmeno contro chi... soprattutto visto che dall'altra parte non ci sta nessun avversario.

Il tuo limite è che guardi sempre in una direzione sola, che poi è lo stesso limite che induce la non-falsificabilità.

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