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bulimia.dirlo in famiglia?


joker

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vedi trixy anch'io penso che se fossi andata a studiare fuori, ora nn starei così...di sicuro la bulimia nn sarebbe nata...forse avrei continuato con la mia anoressia...ma forse stando cn persone senza disturbi alimentari forse sarei riuscita piano piano a ri-equilibrarmi....penso che sia tutta questione di equilibrio...posso anche sbagliare..ma penso che sia veramente una questione di sapersi fermare, di capire qnd si è sazi, di capire lo stimolo della fame, di convogliare le emozioni nn sul cibo....

c'è ancora una speranza? lo vedrò a breve...altrimenti mi rassegnerò...ma il pensiero mi mette i brividi...

joker...

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si anch'io mi sono posta più volte la stessa domanda....se frequentassi altra gente, se cambiassi ambiente e amicizie, se LAVORASSI, forse tutto sarebbe stato e sarebbe diverso....ma poi c'è una vocina che mi dice che proprio così non è...ci avrei messo una toppa ma non avrei risolto il problema che è DENTRO DI ME!!!!!

Certo non stare con gente che parla del cibo come fosse veleno aiuta molto!!!!!! <_<

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Guarda, l'andarsene via di casa secondo me in primis è legato al sistema familiare, cioè in quella famiglia tu hai un "ruolo" anche se ciò ovviamente non è detto esplicitamente..di questo ruolo purtroppo fa parte anche il tuo stare male che al di là della bulimia si esprime anche nel..che so, non volere uscire, essere scontrosa, ecc ecc..

Perciò nella famiglia tu assumi silenziosamente quel ruolo e gli altri non rendendosene conto ti mandano messaggi del tipo "mi sta bene questo ruolo che hai" spesso ciò comporta che è difficile guarire anche perchè si va inevitabilmente ad attaccare un equilibrio che se anche "malato" è ormai ben saldo e quindi più difficile da cambiare.

Questo per dire che nella mia esperienza il mio andarmene è stato l'unico modo per rompere quell'equilibrio familiare in cui io ero la "bulimica/depressa" della situazione e nonostante andassi dalla psicologa mi sembrava che agli altri stesse bene così..ovviamente ripeto, tutto questo va oltre la loro intenzionalità perchè è ovvio che razionalmente avrebbero fatto di tutto per farmi guarire..però come dire..il conosciuto è più comodo e tranquillo di ciò che non si conosce, non so se mi spiego.

Comunque neanche io mi sono lasciata tutto alle spalle, ma non c'è paragone con quello che ho passato fino a qualche anno fa..e per quel che mi riguarda io so che sto bene non quando mi impongo di non abbuffarmi ma quando non mi passa neanche per la testa di farlo..e questa è una sensazione che non ho mai provato finchè non me ne sono andata.

Però ripeto, questa è stata la mia esperienza e inoltre io mi sono fatta un bel pò di anni di terapia che continuano e che mi hanno aiutata a capire molte cose ed anche a darmi gli strumenti per fare alcuni passi importanti che altrimenti non avrei avuto il coraggio di fare

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Guarda, l'andarsene via di casa secondo me in primis è legato al sistema familiare, cioè in quella famiglia tu hai un "ruolo" anche se ciò ovviamente non è detto esplicitamente..di questo ruolo purtroppo fa parte anche il tuo stare male che al di là della bulimia si esprime anche nel..che so, non volere uscire, essere scontrosa, ecc ecc..

Perciò nella famiglia tu assumi silenziosamente quel ruolo e gli altri non rendendosene conto ti mandano messaggi del tipo "mi sta bene questo ruolo che hai" spesso ciò comporta che è difficile guarire anche perchè si va inevitabilmente ad attaccare un equilibrio che se anche "malato" è ormai ben saldo e quindi più difficile da cambiare.

Questo per dire che nella mia esperienza il mio andarmene è stato l'unico modo per rompere quell'equilibrio familiare in cui io ero la "bulimica/depressa" della situazione e nonostante andassi dalla psicologa mi sembrava che agli altri stesse bene così..ovviamente ripeto, tutto questo va oltre la loro intenzionalità perchè è ovvio che razionalmente avrebbero fatto di tutto per farmi guarire..però come dire..il conosciuto è più comodo e tranquillo di ciò che non si conosce, non so se mi spiego.

Comunque neanche io mi sono lasciata tutto alle spalle, ma non c'è paragone con quello che ho passato fino a qualche anno fa..e per quel che mi riguarda io so che sto bene non quando mi impongo di non abbuffarmi ma quando non mi passa neanche per la testa di farlo..e questa è una sensazione che non ho mai provato finchè non me ne sono andata.

Però ripeto, questa è stata la mia esperienza e inoltre io mi sono fatta un bel pò di anni di terapia che continuano e che mi hanno aiutata a capire molte cose ed anche a darmi gli strumenti per fare alcuni passi importanti che altrimenti non avrei avuto il coraggio di fare

è vero ciò che dici, l'ho vissuto anch'io, i primi anni dopo il matrimonio per me (nonostante le tante difficoltà) sono stati bellissimi, il cibo non rappresentava un problema, ero andata via da casa dei miei!!!! Ero libera!!!!

Poi è ritornato tutto e molto più aggravato....però ammetto una cosa, e ci penso solo ora, che ciò è accaduto da quando sono ritornata al mio paese..... :Batting Eyelashes: Bene allora sono rovinata..oramai io non mi muoverò più...... :Thinking:

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no mio mi riferivo al fatto di essere in gamba...nn al fatto di essere una lei...ihihihi...va bè nn importa...ohh grazie della rosa.. :Batting Eyelashes:

no antius solo castana...solo castana...ahaha nn saprei prorpio vedermi bionda....ihihihi...un baciottoottootto....

joker...

certo che sei in gamba...

e tu zitta gelosona.... :Thinking:

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mio ti ringrazio...ma nn condivido :Batting Eyelashes: ....

ma mi fa troppo piacere la tua presenza nel topic!!!!

joker...

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io ho potuto constatare questa cosa dell'andare via e del tornare...nel senso: qst'estate sn stata via per 15 giorni e sono scesa un bel pò di chili...è vero che alcuni giorni nn mangiavo e camminavo dalla mattina alla sera, però nn si sono presentate abbuffate...così come il passare qualche giorno a casa da un'amica non ha fatto nascere in me neanche il pensiero dell'abbuffata...se io sto fuori casa il problema quasi nn si pone ...caso mai se ne pongono altri di problemi, quali il disagio, la vergogna...ma nn le abbuffate...mentre quando sto dentro casa è un disastro...cmq mi date molta speranza perchè è possibile guarire...anche solo in parte...ma è possibile...il mio desiderio come ripeto per ora è ovviamente guarire e ovviamente tornare ai miei 50 kg...io spero solo che in qst centro capiscano ke nn lo faccio perchè devo essere magra altrimenti è il casino, ma perchè io sono quella persona li...il mio corpo è quello li...è stato ed è inaccetabile per me essere così grassa...il mio corpo ha preso delle sembianza che nn avevo mai visto...e ovviamente io nn ci bene in qst corpo...ecco spero solo che mi diano una mano a guarire e a perdere questi chili...

a voi com'è andata? com'è stata la vostra esperienza cn la terapia?

joker...

ma non devi preoccuparti di questo jokerna, loro infatti non affronteranno mai il problema come fosse un problmea di peso, affatto. La bulimia è una malattia che riguarda la testa e non il corpo....anche se si hauna semplice infleunza il nostro corpo cambia sensibilmente, occhiaie, viso stanco, magari si dimagrisce un pò ma il dottore mica guarda quello...ti dà le cure per curare l'influenza.....anche per la bulimia è così...l'ingrassare èsolo un sintomo della tua anzi nostra malattia... il problema sta nella testa......

Anche io quando non sono in casa non penso al cibo ma è anche vero che mi imbarazza moltissimo stare con gli altri, specialmente se mi viene offerta qualcosa....è come se tutti sapessero e tutti mi osservassero e giudicassero...è stupidissimo lo so ma è più forte di me, mi sento a disagio....non vi dico poi se si parla di mangiare, ingraasare, dimagrire ecc ecc.

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identico per me...è la stessa medesima cosa digi, credimi...è come se tutti sapessero....

quindi tu pensi che loro mi lasceranno tornare al mio peso? o al peso che desidero?

mi sento stupida a fare queste domande...ma devo sapere...

joker...^^

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è vero ciò che dici, l'ho vissuto anch'io, i primi anni dopo il matrimonio per me (nonostante le tante difficoltà) sono stati bellissimi, il cibo non rappresentava un problema, ero andata via da casa dei miei!!!! Ero libera!!!!

Poi è ritornato tutto e molto più aggravato....però ammetto una cosa, e ci penso solo ora, che ciò è accaduto da quando sono ritornata al mio paese..... :Batting Eyelashes: Bene allora sono rovinata..oramai io non mi muoverò più...... :Thinking:

Sicuramente tornare nel tuo paese ha riattivato ricordi e vissuti che ti hanno fatto tornare a galla il problema, io ho riavuto delle crisi anche perchè mia sorella, che è stata anoressica, ha avuto una ricaduta..e la distanza non è bastata.

Io credo che restiamo comunque molto fragili durante la guarigione e purtroppo non possiamo chiuderci in campane di vetro, così gli eventi che ci riaccendono i problemi passati facilmente ci fanno tornare indietro.

Però parlando con il mio terapeuta ho capito che in realtà non sono tornata indietro, sono comunque andata avanti perchè molte cose intorno a me sono cambiate, quindi anche se si è rimanifestato il sintomo non significa che tutta la strada fatta non è servita, significa che ora abbiamo comunque dei mezzi in più per affrontare il problema ed in maniera diversa..quindi non perdiamoci d'animo perchè stiamo un bel pò avanti nel nostro percorso!

Ma tornare al tuo paese è stata una tua scelta?

Ed i tuoi sono tornati ad essere molto presenti?

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già...trixy penso che non potevi spiegarti con parole migliori...ora infatti avete i mezzi per affrontare le ricadute...sapete i meccanismi che portano ad un determinato atto...e di conseguenza potete agire...io credo che cmq si rimane sensibili a vita...anche guarendo ci saranno periodi un pò così...nei quali sarà difficile non pensare (o addirittura non rivivere) al passato....però se sei a metà strada devi guardare avanti...non si può tornare indietro...forza...io tivo per voi!!!

joker...

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già...trixy penso che non potevi spiegarti con parole migliori...ora infatti avete i mezzi per affrontare le ricadute...sapete i meccanismi che portano ad un determinato atto...e di conseguenza potete agire...io credo che cmq si rimane sensibili a vita...anche guarendo ci saranno periodi un pò così...nei quali sarà difficile non pensare (o addirittura non rivivere) al passato....però se sei a metà strada devi guardare avanti...non si può tornare indietro...forza...io tivo per voi!!!

joker...

E noi ovviamente tifiamo per te!! :Thinking:

Comunque io non sono mai stata in un centro ma credo che puoi stare tranquilla dal punto di vista del peso, sicuramente non ti faranno digiunare ma si concentreranno su altro al di là dell'alimentazione e del peso quindi stai serena per questo :Batting Eyelashes:

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identico per me...è la stessa medesima cosa digi, credimi...è come se tutti sapessero....

quindi tu pensi che loro mi lasceranno tornare al mio peso? o al peso che desidero?

mi sento stupida a fare queste domande...ma devo sapere...

joker...^^

ti capisco sanch'io prima di iniziare la psicoterapia mi facevo domande simili ma per risponderti ti dico solo una cosa...che in psicoterapia nesuno ti obbliga a far o non fare nulla, la tua vita ce l'hai in mano sempre e solo tu, loro sono lì solo per accompagnarti e renderti più consapevole ma qualunque scelta farai loro l'accetteranno, tuttalpiù potrebbero darti dei consigli che se non seguirai non avrà nessuna conseguenza...naturalmente diverso sarebbe se fosse in pericolo la tua vita, ad esempio chi soffre di anoressia e si trova in uno stadio avanzato del dimagrimento o chi tenta il suicidio.. in questi casi l'intervento serve a non fare altri danni.....fortunatamente questi casi non ti riguardano....

Stai serena, vedrai che doèpo il primo appuntanto tuttto sarò più facile....

un abbraccio

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Sicuramente tornare nel tuo paese ha riattivato ricordi e vissuti che ti hanno fatto tornare a galla il problema, io ho riavuto delle crisi anche perchè mia sorella, che è stata anoressica, ha avuto una ricaduta..e la distanza non è bastata.

Io credo che restiamo comunque molto fragili durante la guarigione e purtroppo non possiamo chiuderci in campane di vetro, così gli eventi che ci riaccendono i problemi passati facilmente ci fanno tornare indietro.

Però parlando con il mio terapeuta ho capito che in realtà non sono tornata indietro, sono comunque andata avanti perchè molte cose intorno a me sono cambiate, quindi anche se si è rimanifestato il sintomo non significa che tutta la strada fatta non è servita, significa che ora abbiamo comunque dei mezzi in più per affrontare il problema ed in maniera diversa..quindi non perdiamoci d'animo perchè stiamo un bel pò avanti nel nostro percorso!

Ma tornare al tuo paese è stata una tua scelta?

Ed i tuoi sono tornati ad essere molto presenti?

quasi quasi mi viene da ridere (drammaticamente parlando) leggendo la tua domanda, non per quello che mi chiedi naturalmente ma per la risposta che ti darò:

tornare al mio paese è stata una mia scelta certo, una delle tante fatte da immatura....i miei non sono molto presenti in realtà!!!! Anzi magari il contrario....direi però che sono CONDIZIONANTI, nel senso che io mi facevo condizionare dai loro discorsi...in pratica ogni cosa che facevo, ogni decisione presa era per gratificare loro...e sulla base di questo ho sacrificato i miei ideali, le mi aspirazioni, senza saperlo...inconscimente naturalmente....

Perchè questo condizionamento da parte dei miei? Mistero, fin da piccola ho sempre fatto tutto per appagare loro con il risultato di non esserci mai veramente riuscita....MAI!!!! Così da grande (non essendo davvero cresciuta però!!!) continuavo a ripropormi questa situazione....fino a che non sono andata in terapia e tutto mi è apparso chiaro e tragicamente irrecuperabile....

Adesso sono cambiata moltissimo come dici tu il mio percorso mi ha aiutato ad andare avanti con le ricadute chepurtroppo sono anche dovute all'impossibilità di cambiare certi mccanismi ma ammetto che sono un'altra!!!!! Adesso vorrei però riuscire a considerare il cibo come qualcosa che mi serve per vivere e non una droga, la cosa su cui riversare tutti i miei problemi e le mie angosce....ed è per questo che ritorno dalla mia ex psicologa....tu perchè lasciastiv il tuo psicologo e poi perchè hai ripreso?

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ti ri-posto questo sull'offendersi

Qual è il meccanismo che forma le immagini? Mia moglie mi dice: «Sei uno sciocco». La cosa non mi piace e mi lascia un segno nella mente. Poi mi dice qualcos'altro; anche questo mi lascia un segno nella mente. Questi segni sono le immagini della memoria. Ora, quando mi dice: «Sei uno sciocco», se in quello stesso istante sono conscio, presto attenzione, allora non rimane alcun segno - può darsi che abbia ragione.

Dunque, la disattenzione genera le immagini; l'attenzione libera la mente dall'immagine. Questo è molto semplice. Ugualmente, se, quando mi adiro, divento completamente attento, allora non c'è quella disattenzione che permette al passato di venire a intromettersi nella concreta percezione della collera in quel momento"

Cioè in uno stato di disattenzione si scambiano le immagini mentali per la realtà oggettiva. Vivere attraverso il filtro della memoria degli eventi passati è essere succubi della speranza fanciullesca, del rancore e delle ripicche; è vivere con la mente e le sue valutazioni, i suoi ricordi e i suoi paragoni. È l'essere subito pronti a tirare fuori le unghie, è una lotta infinita. Se non sono uno sciocco, cosa mi turba? E se lo sono, perché non riconoscerlo sinceramente? L'attenzione mantiene in uno stato mentale pacificato. L'attenzione è qualcosa di estremamente importante, è la chiave di volta. Questa cosa non andrebbe mai dimenticata. Sei attento: sei presente, sei lì, sei vuoto e sei ricettivo.

di j.k.

che dire....a ragione!

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io mi facevo condizionare dai loro discorsi...in pratica ogni cosa che facevo, ogni decisione presa era per gratificare loro...e sulla base di questo ho sacrificato i miei ideali, le mi aspirazioni, senza saperlo...inconscimente naturalmente....

Perchè questo condizionamento da parte dei miei? Mistero, fin da piccola ho sempre fatto tutto per appagare loro con il risultato di non esserci mai veramente riuscita....MAI!!!! Così da grande (non essendo davvero cresciuta però!!!) continuavo a ripropormi questa situazione....fino a che non sono andata in terapia e tutto mi è apparso chiaro e tragicamente irrecuperabile....

A proposito di mamme...

Questa cosa, seppur fuori topic, (pardon) mi ha fatto ricordare una cosa su mia madre. In questo periodo è stata e continua a stare molto male, ma ultimamente fa dei capricci assurdi, molto peggio di una bambina supercapricciosa. Diverso tempo fa facevo come digi, per accontentarla, ma lei non era mai contenta, io non ero soddisfatto di me e litigavamo sempre. Oggi sono durissimo, non gliene faccio passare una liscia (ogni volta che finge di voler vomitare, o di avere un affanno che miracolosamente "compare a comando" per farsi compatire ed essere assecondata, io le sbatto in faccia che sta recitando e che non impressiona proprio nessuno). Sono finiti pure i litigi. Pare che ora gli insicuri siano diventati i miei fratelli grandi, e che ogni volta che svelo i suoi giochi (20 volte al giorno circa, in pratica sempre) ho la sensazione di acquistare pure un punto di autostima. In pratica non "dipendo" più dai suoi giudizi, anzi.

Il bello è che anche lei vuole essere assistita solo da me, e non "si trova bene" con gli altri. In pratica preferisce si applichi con lei il suo modello relazionale (durezza esasperata e apparente freddezza), ovvero quello che lei ha sempre usato con gli altri, figli compresi. In fondo sa che capisco i suoi giochi e mi stima più di prima per il semplice fatto che non ci casco più e che riesco meglio di prima (e degli altri in genere) a capire le sfumature di quando sono finzioni e quando no. E quando fa sul serio, di cosa veramente ha bisogno, rispettando allo stesso tempo le mie esigenze. Lo schema, in A.T. si chiama "prendimi a calci".

I "meccanismi" di cui parla digi pare si siano invertiti, e a me ha molto aiutato comprendere le sue debolezze e i suoi tentativi di manipolazione altrui, oggi mi appaiono spesso anche risibili. Ciò mi ha aiutato per capire ed affrancarmi pure da alcuni MIEI meccanismi e problemi. A differenza della comprensione dei giochi altrui, non è stato tanto importante conoscere la dinamica del "mio" meccanismo, quanto acquisire quella sicurezza che prima non avevo e che mi ha consentito di trasformare una consapevolezza in azione, poi comportamento, ed infine interiorizzazione di nuovi modi di pensare, vivere e fare.

Ritornando alla madre, in questo periodo è stata davvero malissimo, ma ora che va migliorando per esempio non mi pongo alcun problema nel rispettare i miei impegni, lasciarla a se stessa o ad altre vittime che l'aiutano (e che lei si diverte a crocifiggere).

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A proposito di mamme...

Questa cosa, seppur fuori topic, (pardon) mi ha fatto ricordare una cosa su mia madre. In questo periodo è stata e continua a stare molto male, ma ultimamente fa dei capricci assurdi, molto peggio di una bambina supercapricciosa. Diverso tempo fa facevo come digi, per accontentarla, ma lei non era mai contenta, io non ero soddisfatto di me e litigavamo sempre. Oggi sono durissimo, non gliene faccio passare una liscia (ogni volta che finge di voler vomitare, o di avere un affanno che miracolosamente "compare a comando" per farsi compatire ed essere assecondata, io le sbatto in faccia che sta recitando e che non impressiona proprio nessuno). Sono finiti pure i litigi. Pare che ora gli insicuri siano diventati i miei fratelli grandi, e che ogni volta che la svelo (20 volte al giorno circa, in pratica sempre) ho la sensazione di acquistare pure un punto di autostima. In pratica non "dipendo" più dai suoi giudizi, anzi.

Il bello è che anche lei vuole essere assistita solo da me, e non "si trova bene" con gli altri. In pratica preferisce si applichi con lei il suo modello relazionale (durezza esasperata e apparente freddezza), ovvero quello che lei ha sempre usato con gli altri, figli compresi. In fondo sa che capisco i suoi giochi e mi stima più di prima per il semplice fatto che non ci casco più e che riesco meglio di prima (e degli altri in genere) a capire le sfumature di quando sono finzioni e quando no. E quando fa sul serio, di cosa veramente ha bisogno, rispettando allo stesso tempo le mie esigenze. Lo schema, in A.T. si chiama "prendimi a calci".

I "meccanismi" di cui parla digi pare si siano invertiti, e a me ha molto aiutato comprendere le sue debolezze e i suoi tentativi di manipolazione altrui, oggi mi appaiono spesso anche risibili. Ciò mi ha aiutato per capire ed affrancarmi pure da alcuni MIEI meccanismi. A differenza della comprensione dei giochi altrui, non è stato tanto importante conoscere la dinamica del "mio" meccanismo, quanto acquisire quella sicurezza che prima non avevo e che mi ha consentito di trasformare una consapevolezza in azione, poi comportamento, ed infine interiorizzazione di nuovi modi di pensare, vivere e fare.

Ritornando alla madre, in questo periodo è stata davvero malissimo, ma ora che va migliorando non mi pongo alcun problema nel rispettare i miei impegni, lasciarla a se stessa o ad altre vittime che l'aiutano e che lei si diverte a crocifiggere.

è come se adesso paradossalmente fossi tu il "genitore" duro e freddo ma che usa questi "mezzi" con una consapevolezza che lei non aveva....

Bravo oscar hai fatto un bel percorso su te stesso, e questo non può che far bene a tutti al momento....anche a tua madre....

Io invece ancora devo fare parecchia strada per trovare il mio "modo " di relazionarmi a loro senza far danni a nessuno....

Spero di riuscirci presto...sono così stanca....

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