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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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ciao a tutte..........

mamma mia è successo di tutto............

psicologi che vanno e vengono.....dichiarazioni di psi.........e che è???

Volevo farvi un salutino............

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Non faccio parte di coloro che vivono la situazione descritta nel topic. Quindi mi scuso per ciò che formalmente è un'intrusione.

Buongiorno Diamante e benvenuta.

Innanzitutto la tua non è un'intrusione. Per quanto mi riguarda - ma penso un po' per tutti coloro che bazzicano qua dentro - tutti i punti di vista sono ben accetti: questo topic si è pian piano evoluto in un forum a sé che potrebbe chiamarsi benissimo "Transfert e dintorni".

Io concordo col tuo punto di vista, e proprio per questo motivo la mia diffidenza e le mie difficoltà a lasciarmi coinvolgere dalla relazione terapeutica sono l'oggetto della mia terapia. Ho esordito nel forum da "innamorata" e sono pian piano scivoltata in un transfert negativo a tutti gli effetti: ciò mi differenzia dalla maggior parte di chi scrive qui, e magari mi fa apparire un po' come la rompiscatole di turno, questo non toglie che anch'io viva delle emozioni (per lo più negative) legate alla terapia che trovano origine nel mio vissuto.

Ma un transfert negativo non è necessariamente un rifiuto della terapia, almeno finché non ci si dà un taglio e buonanotte. È solo uno dei tanti modi di viverla, e finché lo si analizza, la terapia ha comunque una sua ragione di essere.

Conto pian piano di riuscire anch'io a mollare il guinzaglio delle mie emozioni per lasciarle scorrazzare in libertà.

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Tornata e ...sopravvissuta al week end familiare!! Buon giorno a tutti....quoto judi sulle reazioni post seduta che hanno la strana prerogativa di virare gradualmente... :;): , però judi non ho visto i tuoi occhi, o meglio pare che ne avessi postato uno solo!!! Dovrò aspettare l'autunno?? :D:

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Mette il cuore e la mente dove servono per AIUTARE. La consapevolezza di un paziente non può che essere evocata. Il terapeuta fa uscire qualcosa dalla tana, a volte con qualche boccone appetitoso, a volte invece evitando di essere il "genitore perfetto" che aiuta in tutto (e che fa "innamorare"). Come leggevo nei bellissimi interventi di Judi, è quel qualcosa che si muove dentro che deve essere visto come un successo, ma va visto e accettato senza riserve, dandogli tutta l'energia che chiede senza paura delle possibili conseguenze. Se non si lascia il bordo della piscina non si impara a nuotare e la paura non passa. Negare l'inaccettabile significa mettersi al suo servizio, non liberarsene mai. Una regola spietata. Che fa soffrire. Forse la chiave giusta è nel non ragionare troppo sulle cose, ma piuttosto nell'accoglierle come solo un osservatore interno, non giudicante, potrebbe fare. Accettare semplicemente ciò che si prova, evitando di razionalizzare, peggio ancora con psico-elucubrazioni. Partendo da un principio che tutto ciò che sento "vero", se chiudo un attimo gli occhi e mi rilasso, lo è e basta. Sento "amore" per lo psi? Bene! lascio espandere questa sensazione senza limitarla, è l'unico modo per aumentare la sua comprensione, per farne emergere ogni aspetto, e per dare forza e motivazione al mio percorso. Si espande a tal punto da farmi rendere conto che non è amore? Bene ancora! aumenta la mia consapevolezza della realtà e dei miei meccanismi, sono sempre più libera nel mio cammino, magari affiora ancora qualcosa, la accetto e si va avanti. Voglio essere "vista" dallo psi e soffro se penso che non mi "vede"? Si! assecondo questa esigenza e magari osservandola emergerà qualcosa che mi era sfuggita e che sembra essere analoga ad altre circostanze. E perché non posso dire tutto al terapeuta, chiedendo anche ciò che sembra folle senza remore, senza se e ma? Per paura di non essere...cosa? Lui o lei sono lì per questo, aiutiamo loro nel loro lavoro e aiutiamo noi. Tormentarci su cosa è vero e cosa è utile forse non serve. Nessuno ci potrà dare delle risposte. Nemmeno un altro psi. Non c'è una fine del libro dove sbirciare per sapere chi è l'assassino. Le amiche o gli amici che compatiscono? Abbiamo davvero bisogno della loro approvazione per approvare noi stesse? Chi possiede le migliori informazioni per un "giudizio perfetto"? Qualcosa lavora meravigliosamente dentro di noi, e, qui ha ragione Massimo, non ha senso non rendere totalmente partecipe lo psi anche di ciò che riteniamo assurdo. Accettare, anche ciò che sembra assurdo, ci rende liberi

Ciao diamante...concordo con quello che dici e credo che tutti qui cercano di metterlo in pratica con la consapevolezza di quanto sia utile per la terapia e per noi stessi...il fatto è che non è così facile e immediato, il forum ci serve per condividere una sensazione di disagio derivante dalla terapia ...perchè a volte si fa pesante, con tutta la consapevolezza, e allora ci scherziamo un po' su o perchè a volte usciamo un po' fuori dei binari e cerchiamo di rimetterci vicendevolmente nella giusta carreggiata...ci ripetiamo fino allo sfinimento una con l'altra: parla, digli tutto, senza remore o vergogne, senza se e senza ma....il fatto di appurare di soffrire tutti più o meno della stessa malattia, o della nevrosi da transfert, ci aiuta quanto meno a capire che non siamo sole e l'assurdità di tanti aspetti legati a questo "innamoramento" diventa un po' meno assurda, più facile da accettare ...

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E’ inutile girarci intorno. La cura per il disagio esistenziale che proviamo e che ci ha condotte alla psicoterapia è al 90 % l’amore. Stabilito questo, è forse meglio allargare il nostro orizzonte e spostarci di prospettiva; dall’amore principalmente inteso come relazione amorosa tra due individui dobbiamo passare a considerare l’amore come respiro universale, come spinta all’azione e farcene avvolgere completamente.

Io penso che sia questo il tipo di amore che i nostri psi “maneggiano”. Quanto prima riusciamo ad accorgercene, tanto prima ci avviciniamo alla guarigione. Ecco che allora, quasi come girando l’angolo della strada, anche noi siamo illuminati da questa luce e vediamo meglio la strada da percorrere.

Dunque buttiamoci a piene mani nell’amore che viviamo nella relazione terapeutica e lasciamoci condurre verso la conoscenza di un amore più adulto e duraturo!

Detto ciò, non possiamo/dobbiamo dimenticare che la psicoterapia è un lavoro per gli psicologici e che noi abbiamo accettato il contratto stipulato con loro. E’ giusto dunque che si paghi per essere curati. Ma non mi piace la definizione di “amore a pagamento”. Non andiamo in psicoterapia per essere amate. L’essere amate è necessario per guarire. Tutto qui.

Un abbraccio “amoroso” a tutti!

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Come sei saggia, Athena, e quanto sei avanti! (rispetto a me in questo momento, anni luce!).

Sento che hai profondamente ragione, ma anche che in questo momento provo difficoltà. Mi sento regredita parecchio, e dalla mancanza del mio psi mi sono resa conto che ciò che mia aveva fatta stare meglio, che mi aveva dato la sicurezza per lasciarmi andare alla vita e non stare sempre a sezionarmi, a tormentarmi per capire come sono fatta e per dominare le mie emozioni, era proprio l'"amore" che mi dava lui. La sua presenza, la sua tranquillità, il suo fare benevolo e forte mi hanno fatto migliorare moltissimo, perchè non mi sentivo più, finalmente, da sola. Ora mi sento di nuovo insicura, alla ricerca di nuovi punti di riferimento, di qualcuno che lo sostituisca. So bene che questo punto di riferimento sono io stessa e che dovrei cercarlo dentro di me, ma è così triste non condividere più quello che sono con qualcuno che non mi giudichi, non mi faccia la ramanzina o mi dia consigli che dimostrano che non mi conosce affatto.

Non so perchè, ma sento una profonda sofferenza, in questi giorni. L'effetto positivo dell'ultima seduta è passato, e quel "respiro universale" che mi spingeva a vivere più sorridente ed equilibrata, ricca di una maggiore accettazione di me stessa e sicura di essere "amata", mi ha abbandonato. Non mi aspettavo questa regressione. Non mi aspettavo di provare questa sorta di "crisi d'astinenza" per la sua assenza.

ciao Margherita!

non ti colpevolizzare. secondo me stai così proprio perché la tua terapia non è finita. mentre athena ha già concluso il suo percorso.

è inutile voler saltare le tappe, o colpevolizzarsi perché si è indietro. ognuno di noi ha il proprio personalissimo percorso da fare.

è comunque mi rendo conto quanto per te sia complicato elaborare sto cavolo di transfert...proprio perché ci si mettono in mezzo tutte queste interruzioni, oltre che alla consapevolezza che forse lui questo inverno non ci sarà più!

io avrei già dato di matto, altro che storie! :Thinking:

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Non faccio parte di coloro che vivono la situazione descritta nel topic. Quindi mi scuso per ciò che formalmente è un'intrusione. Immagino il rapporto paziente/terapeuta come qualcosa che non deve essere inutilmente sezionato. Se un chirurgo che opera un bambino si lasciasse coinvolgere emotivamente dall'intervento, tagliando, cucendo e piangendo, davvero gli affidereste un figlio? Ma questo non vuol dire che non è umano. Mette il cuore e la mente dove servono per AIUTARE. La consapevolezza di un paziente non può che essere evocata. Il terapeuta fa uscire qualcosa dalla tana, a volte con qualche boccone appetitoso, a volte invece evitando di essere il "genitore perfetto" che aiuta in tutto (e che fa "innamorare"). Come leggevo nei bellissimi interventi di Judi, è quel qualcosa che si muove dentro che deve essere visto come un successo, ma va visto e accettato senza riserve, dandogli tutta l'energia che chiede senza paura delle possibili conseguenze. Se non si lascia il bordo della piscina non si impara a nuotare e la paura non passa. Negare l'inaccettabile significa mettersi al suo servizio, non liberarsene mai. Una regola spietata. Che fa soffrire. Forse la chiave giusta è nel non ragionare troppo sulle cose, ma piuttosto nell'accoglierle come solo un osservatore interno, non giudicante, potrebbe fare. Accettare semplicemente ciò che si prova, evitando di razionalizzare, peggio ancora con psico-elucubrazioni. Partendo da un principio che tutto ciò che sento "vero", se chiudo un attimo gli occhi e mi rilasso, lo è e basta. Sento "amore" per lo psi? Bene! lascio espandere questa sensazione senza limitarla, è l'unico modo per aumentare la sua comprensione, per farne emergere ogni aspetto, e per dare forza e motivazione al mio percorso. Si espande a tal punto da farmi rendere conto che non è amore? Bene ancora! aumenta la mia consapevolezza della realtà e dei miei meccanismi, sono sempre più libera nel mio cammino, magari affiora ancora qualcosa, la accetto e si va avanti. Voglio essere "vista" dallo psi e soffro se penso che non mi "vede"? Si! assecondo questa esigenza e magari osservandola emergerà qualcosa che mi era sfuggita e che sembra essere analoga ad altre circostanze. E perché non posso dire tutto al terapeuta, chiedendo anche ciò che sembra folle senza remore, senza se e ma? Per paura di non essere...cosa? Lui o lei sono lì per questo, aiutiamo loro nel loro lavoro e aiutiamo noi. Tormentarci su cosa è vero e cosa è utile forse non serve. Nessuno ci potrà dare delle risposte. Nemmeno un altro psi. Non c'è una fine del libro dove sbirciare per sapere chi è l'assassino. Le amiche o gli amici che compatiscono? Abbiamo davvero bisogno della loro approvazione per approvare noi stesse? Chi possiede le migliori informazioni per un "giudizio perfetto"? Qualcosa lavora meravigliosamente dentro di noi, e, qui ha ragione Massimo, non ha senso non rendere totalmente partecipe lo psi anche di ciò che riteniamo assurdo. Accettare, anche ciò che sembra assurdo, ci rende liberi

Ciao Diamante benvenuto/a (?)

sembri quasi il mio psi :Thinking:

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ciao Margherita!

non ti colpevolizzare. secondo me stai così proprio perché la tua terapia non è finita. mentre athena ha già concluso il suo percorso.

è inutile voler saltare le tappe, o colpevolizzarsi perché si è indietro. ognuno di noi ha il proprio personalissimo percorso da fare.

è comunque mi rendo conto quanto per te sia complicato elaborare sto cavolo di transfert...proprio perché ci si mettono in mezzo tutte queste interruzioni, oltre che alla consapevolezza che forse lui questo inverno non ci sarà più!

io avrei già dato di matto, altro che storie! :rolleyes:

Grazie :Thinking:

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Ciao ciccine belle,

io ho spento temporaneamente cervello ed emozioni in attesa della seduta di stasera. Per il momento mi limito a vegetare, il resto si vedrà.

Buona giornata a tutte

Buona giornata anche a te e in bocca al lupo :Thinking:

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Ciao ciccine belle,

io ho spento temporaneamente cervello ed emozioni in attesa della seduta di stasera. Per il momento mi limito a vegetare, il resto si vedrà.

Buona giornata a tutte

buona giornata anche a te....è l'ultima seduta ? Anch'io vado stasera...eccezionalmente..

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e se fossero tra noi?....................... :rolleyes::)::p:

non so perché mi viene in mente il film "Essi vivono" qualcuno ha presente?

Essi_vivono.jpg

non so come possa essere interpretata questa mia associazione... :Thinking::D:

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mah secondo me è più un fenomeno che io ho definito "transfert per procura" :Thinking:

oppure "doppio-transfert carpiato" :rolleyes:

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mah secondo me è più un fenomeno che io ho definito "transfert per procura" :rolleyes:

oppure "doppio-transfert carpiato" :p:

:Thinking::):

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qualunque psicologo (oppure nuovo utente non meglio identificato) scriva in questo topic viene investito da transfert multipli... :Thinking:

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Come sei saggia, Athena, e quanto sei avanti! (rispetto a me in questo momento, anni luce!).

Sento che hai profondamente ragione, ma anche che in questo momento provo difficoltà. Mi sento regredita parecchio, e dalla mancanza del mio psi mi sono resa conto che ciò che mia aveva fatta stare meglio, che mi aveva dato la sicurezza per lasciarmi andare alla vita e non stare sempre a sezionarmi, a tormentarmi per capire come sono fatta e per dominare le mie emozioni, era proprio l'"amore" che mi dava lui. La sua presenza, la sua tranquillità, il suo fare benevolo e forte mi hanno fatto migliorare moltissimo, perchè non mi sentivo più, finalmente, da sola. Ora mi sento di nuovo insicura, alla ricerca di nuovi punti di riferimento, di qualcuno che lo sostituisca. So bene che questo punto di riferimento sono io stessa e che dovrei cercarlo dentro di me, ma è così triste non condividere più quello che sono con qualcuno che non mi giudichi, non mi faccia la ramanzina o mi dia consigli che dimostrano che non mi conosce affatto.

Non so perchè, ma sento una profonda sofferenza, in questi giorni. L'effetto positivo dell'ultima seduta è passato, e quel "respiro universale" che mi spingeva a vivere più sorridente ed equilibrata, ricca di una maggiore accettazione di me stessa e sicura di essere "amata", mi ha abbandonato. Non mi aspettavo questa regressione. Non mi aspettavo di provare questa sorta di "crisi d'astinenza" per la sua assenza.

Oh povera me! Io sto alla saggezza quanto il diavolo all’acquasanta! Lo dimostra il fatto di essere con voi a frequentare questo forum! Faccio parte anche io della vasta schiera che predica bene e razzola male. Ho confessato subito di essere ancora innamorata del mio psi! E dunque capisco benissimo il tuo momento di sconforto, di senso di abbandono e di vero e proprio dolore. Pensa che io non lo vedo da più di sei mesi. E mi manca tantissimo……

Che fare in questi momenti? Non bisogna indulgere alla malinconia (la mia bestia nera), ma cercare di reagire e prendere in mano la situazione!

E pensare che noi possiamo sempre averlo con noi nella nostra mente e nel nostro cuore. Non siamo vicini fisicamente? E allora lo siamo mentalmente. Un rapporto unico e solo nostro!

E quindi non sei più sola…. i tuoi punti di riferimento diventano due: tu stessa (come ben dici) e LUI (la sua forza, la sua presenza, il suo fare benevolo, la sua tranquillità) nella tua mente.

Un sorriso!!

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mi sento un po' in una condizione........diversa (mi preoccupo)

Io nn so bene allora cosa provo per il mio psi...........sento di essere legata a lui, di dipendere da lui,da qualunque parola dica,sento di volergli bene e di fidarmi di lui...........

ma..non so..........io non sto male per qs cosa..........io son contenta cosi' com'è..........penso qs sentimento 'serve' alla terapia.......

Cioè di solito io (conoscendomi)di fronte ad un distacco di 1 mese......sarei stata malissimo......e invece adesso no..........io penso spessissimo a lui.........ma non cerco di avere quello che non si potrebbe avere..........

Son felice che lui sia il mio psi............e sono appagata dal tipo di rapporto che abbiamo........sento che è perfetto!!!

A me il transfer (se c'è) in qs momento non fa star male............anzi mi aiuta a superare le mie debolezze............le mie paure..........

Pero' è diverso da cio' che sentite voi..........perchè??

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Pero' è diverso da cio' che sentite voi..........perchè??

perché siamo tutte persone diverse elli!

non ti preoccupare che stai andando alla grande!

e nemmeno io sto male per il rapporto con il mio psi. anzi...

a volte sono giù perché durante le sedute lui dice cose che vanno a toccare i miei tasti dolenti. ma questa è la terapia.

il nostro rapporto mi fa stare bene.

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