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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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Egr. Dott. PerdiTuttoilBello Della Vita (eh, si, l'ho riconosciuta, sa?....anche sotto le mentite spoglie),

Esimia Dottoressa

ho preso visione del programma che con estrema gentilezza Lei mi ha inviato, in verità assai interessante ma assolutamente privo di valore reale in quanto, lavorando io nel campo della patologia mentale, trovo veramente contoproducente attuare con l'utenza di cui mi occupo, questo "assurdo" comportamento tipico dei rapporti amicali o addirittura consono a rapporti affettivo-erotici (a proposito, cos'è tutta questa attenzione al suffisso ANAL :eek: ?...Voglio dire, Signora, non è che Lei ha dei problemi e voglia entrare in terapia con me???)

Poi Le voglio ricordare che io con il MASOCHISMO ci vivo...e per renderle l'dea ancora più chiara Le invio un filmato delle mie pazienti, così potrà Lei stessa chiarirsi le idee a riguardo.......

...non le pare che ho tutto l'interesse a mantenerle permanentemente in questo stato???

Riguardo alle fasi: orale anale e fallica, Le ricordo che, secondo il nostro beneamato Freud, la forza motrice della vita, è una pulsione sessuale inconscia chiamata "libido" e dunque, vista la Sua (di lei Signora) tendenza alla negazione, le consiglio un approfondimento nei concetti basilari di questa scienza, per niente esatta, per niente precisa, per niente "matematica", ma comunque efficace...soprattutto per il mio portafoglio.

A riguardo Le confermo la possibilità di un pagamento in natura :sex: e, dunque, Le invio una mia foto.....

http://byfiles.storage.msn.com/y1pmEaWHdpc...naJYygnDwRicF-1

.....riguardo a tutto il resto, ovvero alla possibilità empatica di cui Lei mi parla, temo che tale insano atteggiamento vada a cozzare con dei miei problemi affettivi non-risolti e che per mio "instabile"equilibrio non intendo affrontare.

La saluto e La ringrazio Dott. G. P. :girl_devil:

P.S: riguardo le arie musicali...ottimo suggerimento: le ascolterò in cuffia mentre la paziente di turno mi racconta il suo ennesimo noioso e paturnioso rapporto conflittuale...tanto io uso il lettino e sto di spalle!!! :good:

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Per il resto lui è l'opposto di mio padre anche se a votle in passato è stato (inconsciamente) castrante...ma diciamo questo aspetto lo stiamo rivedendo insieme...quanti cambiamenti abbiamo fatto insieme!!! dovrei sentirmi fortunata ad averlo affianco!!! Vorrei riuscire ad amarlo nello stesso modo completo in cui lo sa fare benissimo lui!!!!

Vabè questa ultima parte non c'entra molto... :blush:

....ma perchè hai questo senso di colpa per il fatto che "CREDI" di non amare lui, così come lui ti ama!

dici..."dovrei sentirmi fortunata ad averlo accanto!!!" ma tu lo affermi ogni volta! Sai che è UNA FORTUNA, o meglio, un "dono" averlo accanto, e credo che apprezzi questo, ogni giorno! Eppure senti questo senso di colpa nei suoi confronti...per me non è nei "suoi" confronti che senti quel senso di vuoto che ti disorienta...è nei confronti del "maschio", e di ciò che rappresenta.......forse per questo anche la scelta di una psi donna...ma è assolutamente "normale" e da accettare.....e tu che AMI MOLTO TUO MARITO, lo dimostri ogni giorno, lo dimostri per come siete rimasti uniti, nonostante i dubbi e le difficoltà, e credo che lo AMI ogni qualvolta che rivolgi lo sguardo sul tuo piccolo.....è così Giusy! Io sento che lo ami molto e che anche lui è fortunato ad averti al suo fianco, entrambi siete fortunati, perchè c'è un reciproco Amore che si rinfrange fra voi e che vi lega dolcemente!

...scusa Giusy se ti dico questo, ma ne sento il bisogno.....smack!

:air_kiss:

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Equilibrio instabile" - (STADIO)

ho bisogno di sentirmi utile

lo faccio per me

voglio darmi delle regole

per assomigliare a te

non mi voglio vulnerabile

alla tua merce'

ho bisogno di un codice

ed anche di un perche'

vivo un'equilibrio instabile

colleziono illusioni

in questa vita cosi' labile

io sono le mie canzoni

sono un lusso una contraddizione

sono il popolo e il re

sono servo e signore

il baro ed il croupier

ma vivo un equilibrio instabile

io colleziono illusioni

in questo mondo cosi' labile

io sono le mie canzoni

e vivo un equilibrio instabile

lui lui non sente ragioni

sono un equilibrista abile

schiavo delle mie emozioni

le mie emozioni

e vivo un equilibrio instabile

io colleziono illusioni

in questa vita

cosi' labile

io sono le mie canzoni

sono un equilibrista abile

schiavo delle mie passioni

le mie passioni

http://www.youtube.com/watch?v=mfHmx-facYc

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Esimia Dottoressa

.....................

A riguardo Le confermo la possibilità di un pagamento in natura :sex: e, dunque, Le invio una mia foto.....

http://byfiles.storage.msn.com/y1pmEaWHdpc...naJYygnDwRicF-1

oh, vedo, ammirando la sua foto, che lei gode di ottima salute, quindi è implicito che lo stage non le occorre, quindi nulla è dovuto ( :sex: te lo puoi scordare).

A mai più rivederci :icon_mrgreen:

e saluti il dr. Freud da parte mia :;):

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Vorrei chiedere a tutte se avete l'abitudine di tenere un diario, ovviamente non solo riferito all'analisi.

Io ho avuto questa abitudine a periodi (con pause anche di molti anni), dai dieci anni in poi. In genere avevo bisogno di scrivere quando stavo male, era un modo per esprimere il malessere. Ora sta diventando un modo per fissare la memoria.

Rileggermi a distanza di anni l'ho spesso trovato utile e col senno di poi mi sono molto pentita di non aver scritto sistematicamente.

Da quando ho ripreso a fare terapia, ho ripreso anche questa abitudine, spesso annotando ciò che viene detto nella seduta.

Riporto anche i sogni per non dimenticarli e ho notato che scriverli mi aiuta a fare ulteriori associazioni mentali al riguardo, mi capitano anche lapsus di scrittura che aggiungono significati. Qualche volta mi devo dare una calmata altrimenti non la finirei più......

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Sì, zazà, anch'io ho avuto sempre l'abitudine di tenere un diario, sebbene non sia mai riuscita a essere costante, a scrivere ogni giorno. Lo faccio quando sto particolarmente male e allora butto giù pagine di infinita e stucchevole malinconia :icon_rolleyes: , anche se mi piace tanto rileggerle. Trovo che sia molto utile, anche perché scrivere è proprio un bisogno fisiologico. Anch'io annoto i sogni, se posso appena sveglia in modo da non perderne l'atmosfera e descriverli nei dettagli. Il diario ha poi naturalmente a che fare anche con l'analisi, visto che in seduta sono tenuta a leggere tutto ciò che scrivo..

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Brava Froggy...inoltre aggiugerei: TI VOGLIO BENE MA IL NOSTRO RAPPORTO FINIRA' INESORABILMENTE.....

hai ragione priscilla, questo punto fondamentale l'avevo dimenticato (semplice dimenticanza o lapsus ? :Thinking: )

e questo non vale solo nei rapporti sentimentali, ma anche in quelli amicali

Ed allora, torno sempre all'indietro e rivoto per un "non attaccamento", un cordiale rapporto medico-paziente senza investimenti amorosi di alcun tipo.....ma si potrà poi fare?' Io mi sento al bivio....forse per questo sto male...

il rapporto medico-paziente, asettico e professionale senza alcun tipo di coinvolgimento sentimentale, senza nessun attaccamento o affetto io l'ho richiesto appena iniziata la terapia e ho combattuto tanto per evitare che i sentimenti entrassero nel rapporto, ma non c'è stato verso di tenerli fuori per cui, forte del detto "se non puoi combatterli, fatteli amici" adesso il mio affetto per la psi (e tutto quello che questo comporta <_<) è diventato parte integrante della mia terapia..... vediamo un po' che succede !!

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Vorrei chiedere a tutte se avete l'abitudine di tenere un diario, ovviamente non solo riferito all'analisi.

Io ho avuto questa abitudine a periodi (con pause anche di molti anni), dai dieci anni in poi. In genere avevo bisogno di scrivere quando stavo male, era un modo per esprimere il malessere. Ora sta diventando un modo per fissare la memoria.

Rileggermi a distanza di anni l'ho spesso trovato utile e col senno di poi mi sono molto pentita di non aver scritto sistematicamente.

io scrivo un diario ormai da un sacco di tempo (credo almeno dal '91)

sinceramente è difficile che lo vada a rileggere, ma quelle rare volte che l'ho fatto mi sono stupita per quello che avevo scritto: alcune cose non le ricordavo neanche, altre volte invece mi sono ritrovata a leggere pensieri che erano sorprendentemente attuali

Da quando ho ripreso a fare terapia, ho ripreso anche questa abitudine, spesso annotando ciò che viene detto nella seduta.

scrivo quello che viene detto in terapia solo se si tratta di questioni che mi hanno scombussolata parecchio, alle volte scrivo delle riflessioni su quello che è successo, cose che lì per lì non sono riuscita a tirare fuori

Riporto anche i sogni per non dimenticarli e ho notato che scriverli mi aiuta a fare ulteriori associazioni mentali al riguardo, mi capitano anche lapsus di scrittura che aggiungono significati.

scrivere i sogni per me è il solo modo per ricordarli. spesso mi capita di leggere un sogno in seduta e di non ricordarlo minimamente

per quanto riguarda le associazioni purtroppo non mi vengono mentre li scrivo e tanto meno quando glieli leggo..... <_<

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....ma perchè hai questo senso di colpa per il fatto che "CREDI" di non amare lui, così come lui ti ama!

dici..."dovrei sentirmi fortunata ad averlo accanto!!!" ma tu lo affermi ogni volta! Sai che è UNA FORTUNA, o meglio, un "dono" averlo accanto, e credo che apprezzi questo, ogni giorno! Eppure senti questo senso di colpa nei suoi confronti...per me non è nei "suoi" confronti che senti quel senso di vuoto che ti disorienta...è nei confronti del "maschio", e di ciò che rappresenta.......forse per questo anche la scelta di una psi donna...ma è assolutamente "normale" e da accettare.....e tu che AMI MOLTO TUO MARITO, lo dimostri ogni giorno, lo dimostri per come siete rimasti uniti, nonostante i dubbi e le difficoltà, e credo che lo AMI ogni qualvolta che rivolgi lo sguardo sul tuo piccolo.....è così Giusy! Io sento che lo ami molto e che anche lui è fortunato ad averti al suo fianco, entrambi siete fortunati, perchè c'è un reciproco Amore che si rinfrange fra voi e che vi lega dolcemente!

...scusa Giusy se ti dico questo, ma ne sento il bisogno.....smack!

:air_kiss:

è uno spunto di riflessione molto importante viola....c'è tanto di quel materiale dietro alla parola "amore" per me, che in effetti a votle mi ci perdo...

E' che a volte vorrei sentire la voglia di abbracciarlo e stringerlo....mentre sono spesso fredda e distaccata, e se lo fa lui cerco in tutti imodi di trovare qualcos'altro da fare...ho paura dell'amore!!!

L'unico tipo di amore che RIconosco è quello che mi fa soffrire....se mio marito mi ama senza troppi giri di parole, io metto il freno...ho forse paura di lasciarmi andare....

Comunque è vero che a modo mio anche io posso dare a lui e non solo lui da a me...questo spesso lo perdo di vista!!!

Grazie!!! :Four Leaf Clover:

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io scrivo un diario ormai da un sacco di tempo (credo almeno dal '91)

sinceramente è difficile che lo vada a rileggere, ma quelle rare volte che l'ho fatto mi sono stupita per quello che avevo scritto: alcune cose non le ricordavo neanche, altre volte invece mi sono ritrovata a leggere pensieri che erano sorprendentemente attuali

più o meno accade la stessa cosa anche a me, non rileggo spesso, ma quando lo faccio lo trovo estremamente utile, riprendo i fili del mio percorso.

preparatevi ragazze che ho trovato un libro che troverete molto molto interessante...ndy69.jpg

....non tenerci troppo sulle spine....

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quando ho un po' di tempo...perchè su internet se ne possono leggere molte pagine...però il testo non è "selezionabile" (per il copyright ) e per farvi leggere qualche pezzo che m'ha colpito, lo devo trascrivere...

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il titolo, suvvia...Batting%20Eyelashes.gif

COME SBATTERE IL PROPRIO ANALISTA SENZA ESSERE ACCUSATI DI TRANSFERT (Ed. "Sbattilo", euro 23).

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ok! il libro molto interessante che ho trovato cercando info sulla regola dell'"astinenza" è il seguente:

Psicoterapia corporeo-organismica Di Mauro Pini

potete trovare un'anteprima del libro qui...ci sono molte pagine, ma non tutte, così ovviamente ti mettono la curiosità che rimane insoddisfatta. ho visto che in biblioteca da me non c'è , e il prezzo del libro è di 33 euro, per cui non credo che lo comprerò...

credo che sia molto interessante perchè nella parte iniziale analizza l'uso del contatto fisico in psicoterapia, mettendo in evidenza il dibattito intorno a questo tema all'interno della comunità psicanalitica.

e cade a fagiulo dopo i messaggi di zazà che soffre molto la mancanza del contatto fisico con ric, dopo la sua esperienza con Vincenzo :friends:

mi sembra interessante! io di solito evito questo tipo di libri come la peste..perchè secondo me è meglio lasciare il lavoro dell'analista all'analista...però ho trovato interessante scoprire come il nostro dibattito sul contatto fisico, rispecchi in piccolo il dibattito "accademico" sull'argomento.

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riporto qualche estratto dal libro:

Se possiamo affermare con Carotenuto, che l’insoddisfazione è il perno dell’analisi perché “insoddisfatto è il linguaggio, il simbolo, la parola” è altrettanto evidente che la regola dell’astinenza è stata estesa ben oltre il suo originario referente, l’acting out sessuale nel setting analitico, fino a comprendere qualsiasi gratificazione dei bisogni del paziente, il desiderio di contatto fisico è stato fortemente censurato dagli istituti psicoanalitici, mossi dal terrore che il suo soddisfacimento comportasse inevitabilmente l’attivazione di fantasie e agiti a carattere sessuale. L’ortodossia psicoanalitica ha preferito evitare di esaminare seriamente l’imbarazzante questione considerando il contatto fisico fra analista e paziente una violazione del setting senza porre alcuna distinzione fra contatto di natura erotica e non erotica (Smith, Clance e Imes 1998), ne esaminare quali bisogni del paziente possono essere soddisfatti o meno. Ciò non deve stupire essendo la proibizione di ogni forma di contatto fisico una diretta applicazione del presupposto meta psicologico che considera l’affetto come “sessualità inibita nella meta” (freud, 1929). Dunque una espressione sublimata delle pulsioni sessuali.

Intendo sostenere che la generalizzazione della regola dell’astinenza al contatto fisico non erotico, anziché fondarsi su solide argomentazioni di carattere clinico, e meno che mai empirico, rappresenta la conseguenza di una serie di contingenze storiche e culturali legate ad un quadro di riferimento teorico datato…

Anche se il paragone potrebbe apparire eccessivo, non possiamo non esplicitare il sospetto che i motivi sottesi a molte discussioni di lana caprina sul modo di salutare il paziente all’inizio e alla fine delle sedute, se dargli la mano o meno, siano anche da ricercarsi nel mantenimento di una struttura gerarchica nei rapporti sociali tra analista e paziente…la questione chiama in causa il narcisismo del teraputa e la sua motivazione (più o meno nevrotica) di esercitare il potere nella relazione col paziente e all’interno della istituzione.

Per fortuna esistono sostanziali differenze fra “quello che gli psicoanalisti dicono e quello che gli psicoanalisti fanno (cremerius 1989), rintracciabili fin dagli albori della pratica psicoanalitica. “può non essere casuale”. Continua Mogone (1988), che solo oggi incominciano ad uscire sul mercato un gran numero di testimonianze di ex-pazienti di Freus dove si raccontano i dettagli della sua tecnica terapeutica,e improvvisamente si scopre che egli era molto umano e rilassato coi propri paziento e per niente “freudiano

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