Vai al contenuto

E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

Messaggi consigliati

Lo psicologo ti accoglie.

Lo psicologo ti ascolta.

Lo psicologo ti aiuta.

Lo psicologo ti comprende.

Lo psicologo ti è vicino.

Lo psicologo sa dirti le cose nel bene e nel male.

Lo psicologo ti accetta per come sei.

Lo psicologo c'è.

Come si fa a non innamorarsi di una persona così!!!

Peccato che la si debba pagare!!!

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Pubblicità


  • Risposte 28,1k
  • Created
  • Ultima risposta

Top Posters In This Topic

  • juditta

    4446

  • froggy73

    4070

  • digi79

    2795

  • elli

    1264

Top Posters In This Topic

Posted Images

Lo psicologo ti accoglie.

Lo psicologo ti ascolta.

Lo psicologo ti aiuta.

Lo psicologo ti comprende.

Lo psicologo ti è vicino.

Lo psicologo sa dirti le cose nel bene e nel male.

Lo psicologo ti accetta per come sei.

Lo psicologo c'è.

Come si fa a non innamorarsi di una persona così!!!

Peccato che la si debba pagare!!!

e tu da dove salti fuori?

anche tu cotto della psi?

Link al commento
Condividi su altri siti

 
juditta hai toto la foto dell'occhio? pensavo che una volt a"quotato" non lo si potessa cancellare come i messaggi.

mi hai fregato :D:

diciamo che l'ho estirpata all'origine...non mi sono cavata un occhio, eh!!! :;):

Link al commento
Condividi su altri siti

 

chissà ragazze...

in realtà non sono triste o giù. ve l'ho detto, ho un calo di tensione!

mi sembra che non mi freghi più di nulla.

mi sto interrogando molto, ma non riesco ancora a dare corpo ai miei pensieri...

buonanotte!! :;):

Link al commento
Condividi su altri siti

 

No, io faccio lo psi, e ci tenevo a sottolineare la differenza fondamentale esistente tra l'amore e l'amore vissuto in terapia. Uno paga, l'altro riscuote. Aspetto spesso messo in disparte ma di fondamentale importanza per rendersi conto che senza pagare non si può più stare con quella persona che puntualmente smetterebbe di ricevere in seduta.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
No, io faccio lo psi, e ci tenevo a sottolineare la differenza fondamentale esistente tra l'amore e l'amore vissuto in terapia. Uno paga, l'altro riscuote. Aspetto spesso messo in disparte ma di fondamentale importanza per rendersi conto che senza pagare non si può più stare con quella persona che puntualmente smetterebbe di ricevere in seduta.

benvenuto Massimo!

psicologo?

diventerai molto popolare...succede a tutti gli psi che scrivono qui! :;):

ciao

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Ciao Massimo, benvenuto.

Guarda l'aspetto economico viene messo in disparte qui nel topic, ma nella vita reale pochi di noi hanno il privilegio di metterlo in secondo piano.

Si è vero lo pago, ma non per questo il mio transfert diminuisce di intensità, il pensiero che lui sia lì solo per soldi mi da solamente malinconia e tristezza.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
No, io faccio lo psi, e ci tenevo a sottolineare la differenza fondamentale esistente tra l'amore e l'amore vissuto in terapia. Uno paga, l'altro riscuote. Aspetto spesso messo in disparte ma di fondamentale importanza per rendersi conto che senza pagare non si può più stare con quella persona che puntualmente smetterebbe di ricevere in seduta.

No no, io non lo trascuro questo aspetto. Anzi, me ne ricordo sempre fin troppo bene, ed è proprio per questo che non riesco a lasciarmi andare con fiducia. Ho sempre l'impressione che se non fosse per il (meritato) compenso, mi darebbe un bel calcio nel sedere. Altro che accogliere e accettare come si è... :;):

Ma tu che sei psicologo: veramente il terapeuta è così comprensivo come dici?

Link al commento
Condividi su altri siti

 
 
 

Non volevo dire questo e non mi dilungherò eccessivamente in troppi messaggi (la popolarità ha i suoi pregi ed i suoi difetti). è che vedendo quanto spesso negli oltre tremila messaggi (di cui ne ho letti solo una parte) emerga una forte confusione tra amore e amore, si perdeva anche il senso della terapia, ovvero l'esigenza che sia terapeutica, perchè altrimenti non ha più senso andarci, o quantomeno acquisisce un senso molto particolare.

Non comunicare in terapia certe emozioni, non trasformarle profondamente in oggetto di terapia, rallenta il processo terapeutico bloccandolo. Tecnicamente si chiama "empasse". Cioè la terapia si trasforma tristemente (e lo dico con estrema sincerità) in un prendere dei soldi per essere poco o per niente utile. Per la questone monetaria, per quanto in terapia senza ombra di dubbio le emozioni provate sono reali in quel contesto poichè sentite e percepite, non conosco nessun collega che pratichi questo mestiere a titolo gratuito, salvo casi eccezionali di persone molto bisognose e particolarmente povere. La formula americana si chiama "pro bono", una specie di volontariato.

Aver visto quante persone non hanno comunicato certi stati d'animo in terapia mi ha dispiaciuto moltissimo, poichè quelle persone hanno rinunciato all'utilità della propria terapia. Se non posso permettermi di essere me stesso in un contesto terapeutico (dove pago, fra le altre cose, per usufruire di un servizio, per quanto sia particolare e unico tra i servizi) allora dove posso?

Dove posso permettermi di sentire le mie emozioni? i miei desideri? i miei stati d'animo? A cosa mi serve un'altro luogo dove fingere o nascondere o non essere sincero? Perdere questa occasione è perdere un'occasione credo sia un vero peccato.

Credo che il mio contributo si esaurisca in queste parole.

Un Saluto

Link al commento
Condividi su altri siti

 
 
Aver visto quante persone non hanno comunicato certi stati d'animo in terapia mi ha dispiaciuto moltissimo, poichè quelle persone hanno rinunciato all'utilità della propria terapia. Se non posso permettermi di essere me stesso in un contesto terapeutico (dove pago, fra le altre cose, per usufruire di un servizio, per quanto sia particolare e unico tra i servizi) allora dove posso?

Dove posso permettermi di sentire le mie emozioni? i miei desideri? i miei stati d'animo? A cosa mi serve un'altro luogo dove fingere o nascondere o non essere sincero? Perdere questa occasione è perdere un'occasione credo sia un vero peccato.

Ah ecco! La tua posizione no era sembrata chiarissima dai tuoi primi messaggi. Scusa se ti ho risposto con un pò di foga...è la frustrazione :;):

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Credo che il mio contributo si esaurisca in queste parole.

Un Saluto

Scusate , ma è mai possibile che tutti gli psicologi lancino il sasso e poi si ritraggano?

Ogni volta che qualche adetto ai lavori scrive su questo topic posta messaggi a pezzi e bocconi, come chi, nel gioco del dico e non dico, voglia lui sedurre chi legge!!!!!

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Credo che il mio contributo si esaurisca in queste parole.

Un Saluto

Accidenti, fammi capire: fai capolino e te ne vai subito? :;):

Peccato, una voce autorevole che ogni tanto ci ricordi lo scopo della terapia è sempre utile.

A me interessa sinceramente sapere come il terapeuta vive la propria condizione.

Qua dentro non ci sono solo pazienti "innamorate/i" ma anche persone che faticano a superare le reticenze proprio perché consapevoli di trovarsi al cospetto di una persona che non può essere altro che distaccato, un non-amico, e che soffrono la situazione...

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Accidenti, fammi capire: fai capolino e te ne vai subito? :;):

lascia stare Muchacha, io inizio a pensare, che agli psi il modo di eludere le domande glielo insegnino all'università....................... :D:

Link al commento
Condividi su altri siti

 
 
lascia stare Muchacha, io inizio a pensare, che agli psi il modo di eludere le domande glielo insegnino all'università....................... :;):

:LMAO:

Probabilmente ha studiato alla stessa scuola del mio terapeuta :D:

Comunque è stato bravo: con tre interventi già mi ha fatto venire l'ansia da abbandono...

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Oddio, non mi dite che l'ho fatto scappare io!

Sono stata un pò irruenta, lo ammetto e me ne dispiace. E' che provo molta amarezza per tutta questa situazione della terapia e quando ho letto della dinamica "c'è uno che paga e l'altro che incassa" mi è sembrato che ancora una volta ci fosse qualcuno a ricordarmi che nella relazione terapeutica non ci sia nulla di umano nè spontaneo. E poichè ne soffro, ho attaccato per tentare di difendermi. Sono molto elementare, lo so. Ora sapete anche questo di me.

Scusate ancora e SCUSA, MASSIMO!

Ma no, Margherita, il tuo intervento è stato accorato ma non aggressivo.

Oltre tutto, qui nessuno pretende di essere curato "gratis et amore dei" (anche se spesso ci lamentiamo di quanto ci costi la terapia e di quanto ci imbarazzi il saldo pecuniario al termine della prestazione). Io sono totalmente d'accordo con te: niente di umano e niente di spontaneo è proprio il nodo della situazione...

Link al commento
Condividi su altri siti

 
 

Non faccio parte di coloro che vivono la situazione descritta nel topic. Quindi mi scuso per ciò che formalmente è un'intrusione. Immagino il rapporto paziente/terapeuta come qualcosa che non deve essere inutilmente sezionato. Se un chirurgo che opera un bambino si lasciasse coinvolgere emotivamente dall'intervento, tagliando, cucendo e piangendo, davvero gli affidereste un figlio? Ma questo non vuol dire che non è umano. Mette il cuore e la mente dove servono per AIUTARE. La consapevolezza di un paziente non può che essere evocata. Il terapeuta fa uscire qualcosa dalla tana, a volte con qualche boccone appetitoso, a volte invece evitando di essere il "genitore perfetto" che aiuta in tutto (e che fa "innamorare"). Come leggevo nei bellissimi interventi di Judi, è quel qualcosa che si muove dentro che deve essere visto come un successo, ma va visto e accettato senza riserve, dandogli tutta l'energia che chiede senza paura delle possibili conseguenze. Se non si lascia il bordo della piscina non si impara a nuotare e la paura non passa. Negare l'inaccettabile significa mettersi al suo servizio, non liberarsene mai. Una regola spietata. Che fa soffrire. Forse la chiave giusta è nel non ragionare troppo sulle cose, ma piuttosto nell'accoglierle come solo un osservatore interno, non giudicante, potrebbe fare. Accettare semplicemente ciò che si prova, evitando di razionalizzare, peggio ancora con psico-elucubrazioni. Partendo da un principio che tutto ciò che sento "vero", se chiudo un attimo gli occhi e mi rilasso, lo è e basta. Sento "amore" per lo psi? Bene! lascio espandere questa sensazione senza limitarla, è l'unico modo per aumentare la sua comprensione, per farne emergere ogni aspetto, e per dare forza e motivazione al mio percorso. Si espande a tal punto da farmi rendere conto che non è amore? Bene ancora! aumenta la mia consapevolezza della realtà e dei miei meccanismi, sono sempre più libera nel mio cammino, magari affiora ancora qualcosa, la accetto e si va avanti. Voglio essere "vista" dallo psi e soffro se penso che non mi "vede"? Si! assecondo questa esigenza e magari osservandola emergerà qualcosa che mi era sfuggita e che sembra essere analoga ad altre circostanze. E perché non posso dire tutto al terapeuta, chiedendo anche ciò che sembra folle senza remore, senza se e ma? Per paura di non essere...cosa? Lui o lei sono lì per questo, aiutiamo loro nel loro lavoro e aiutiamo noi. Tormentarci su cosa è vero e cosa è utile forse non serve. Nessuno ci potrà dare delle risposte. Nemmeno un altro psi. Non c'è una fine del libro dove sbirciare per sapere chi è l'assassino. Le amiche o gli amici che compatiscono? Abbiamo davvero bisogno della loro approvazione per approvare noi stesse? Chi possiede le migliori informazioni per un "giudizio perfetto"? Qualcosa lavora meravigliosamente dentro di noi, e, qui ha ragione Massimo, non ha senso non rendere totalmente partecipe lo psi anche di ciò che riteniamo assurdo. Accettare, anche ciò che sembra assurdo, ci rende liberi

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Oddio, non mi dite che l'ho fatto scappare io!

Sono stata un pò irruenta, lo ammetto e me ne dispiace. E' che provo molta amarezza per tutta questa situazione della terapia e quando ho letto della dinamica "c'è uno che paga e l'altro che incassa" mi è sembrato che ancora una volta ci fosse qualcuno a ricordarmi che nella relazione terapeutica non ci sia nulla di umano nè spontaneo. E poichè ne soffro, ho attaccato per tentare di difendermi. Sono molto elementare, lo so. Ora sapete anche questo di me.

Scusate ancora e SCUSA, MASSIMO!

Ciao Margherita! Mettiti tranquilla, non hai fatto scappare nessuno. Ecchediamine, poi, saresti una vera campionessa se avessi "abbattuto" uno psi in tre messaggi!

Link al commento
Condividi su altri siti

 

ciao ragazze!!!

ma come? arriva uno psi nuovo nuovo, e me lo fate scappare così? :D:

scherzo Margherita, non ti fare paranoie...

forse c'ha preso fioriblu...

Scusate , ma è mai possibile che tutti gli psicologi lancino il sasso e poi si ritraggano?

Ogni volta che qualche adetto ai lavori scrive su questo topic posta messaggi a pezzi e bocconi, come chi, nel gioco del dico e non dico, voglia lui sedurre chi legge!!!!!

:;):

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Tormentarci su cosa è vero e cosa è utile forse non serve. Nessuno ci potrà dare delle risposte. Nemmeno un altro psi. Non c'è una fine del libro dove sbirciare per sapere chi è l'assassino. Le amiche o gli amici che compatiscono? Abbiamo davvero bisogno della loro approvazione per approvare noi stesse? Chi possiede le migliori informazioni per un "giudizio perfetto"? Qualcosa lavora meravigliosamente dentro di noi, e, qui ha ragione Massimo, non ha senso non rendere totalmente partecipe lo psi anche di ciò che riteniamo assurdo. Accettare, anche ciò che sembra assurdo, ci rende liberi

touchée

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Forse la chiave giusta è nel non ragionare troppo sulle cose, ma piuttosto nell'accoglierle come solo un osservatore interno, non giudicante, potrebbe fare. Accettare semplicemente ciò che si prova, evitando di razionalizzare, peggio ancora con psico-elucubrazioni. Partendo da un principio che tutto ciò che sento "vero", se chiudo un attimo gli occhi e mi rilasso, lo è e basta. Sento "amore" per lo psi? Bene! lascio espandere questa sensazione senza limitarla, è l'unico modo per aumentare la sua comprensione, per farne emergere ogni aspetto, e per dare forza e motivazione al mio percorso. Si espande a tal punto da farmi rendere conto che non è amore? Bene ancora! aumenta la mia consapevolezza della realtà e dei miei meccanismi, sono sempre più libera nel mio cammino, magari affiora ancora qualcosa, la accetto e si va avanti. Voglio essere "vista" dallo psi e soffro se penso che non mi "vede"? Si! assecondo questa esigenza e magari osservandola emergerà qualcosa che mi era sfuggita e che sembra essere analoga ad altre circostanze. E perché non posso dire tutto al terapeuta, chiedendo anche ciò che sembra folle senza remore, senza se e ma? Per paura di non essere...cosa? Lui o lei sono lì per questo, aiutiamo loro nel loro lavoro e aiutiamo noi. Tormentarci su cosa è vero e cosa è utile forse non serve. Nessuno ci potrà dare delle risposte. Nemmeno un altro psi. Non c'è una fine del libro dove sbirciare per sapere chi è l'assassino. Le amiche o gli amici che compatiscono? Abbiamo davvero bisogno della loro approvazione per approvare noi stesse? Chi possiede le migliori informazioni per un "giudizio perfetto"? Qualcosa lavora meravigliosamente dentro di noi, e, qui ha ragione Massimo, non ha senso non rendere totalmente partecipe lo psi anche di ciò che riteniamo assurdo. Accettare, anche ciò che sembra assurdo, ci rende liberi

mi ritrovo totalmente in queste parole! ( e non perché mi hai fatto un complimento, a proposito grazie...)

Ma tu Diamante fai psicoterapia? te lo chiedo perché hai parlato di intrusione, mentre le cose che scrivi sono molto pertinenti.

aggiungo la mia (se ci riesco perché sono ancora "scollegata" e faccio veramente fatica a verbalizzare ciò che sento...)

perché pensare che il rapporto con lo psi non sia umano? che lui ci veda (noi pazienti) come "la materializzazione di comportamenti da analizzare" e non come individui?

forse in passato, in preda alla frustrazione, ho scritto cose analoghe. ma ora non la vedo più così!

io credo che il rapporto col mio psi sia profondamente umano. e che ci tenga a me. credo che ci tenga ad aiutarmi a uscire dalla situazione del caxxo in cui mi trovo. sicuramente mantiene il giusto distacco...ma non per menefreghismo, ma per professionalità. e perché non può (e non deve) farsi risucchiare dai problemi di tutti i pazienti che ha.

io lo sento il suo affetto. e non è finzione. e so che è un rapporto che vive e si sviluppa lì, tra le pareti di quello studio. ed è giusto che sia così. anzi, è proprio il fatto che sia così che mi permette di essere così libera nei suoi confronti. se lo dovessi incontrare per strada, sarei presa dal panico, non saprei neanche come rapportarmi a lui nel "mondo reale".

non pensate che hai vostri psi non freghi nulla di voi. non siate ingiuste. non è così!!!!

non possono darvi quello che vorreste, magari...ma possono darvi qualcosa di molto più prezioso, il loro aiuto per crescere.

il mio psi è un essere umano, con i suoi pregi e i suoi difetti, che col suo esempio mi mostra la via per diventare io stessa un essere umano migliore.

mi serve vederlo così, profondamente umano (perché così lui si pone) piuttosto che come un superuomo che mi giudica dall'alto!

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Unisciti alla conversazione

Adesso puoi postare e registrarti più tardi. Se hai un account, registrati adesso per inserire messaggi con il tuo account.

Ospite
Rispondi

×   Incolla come testo formattato.   Incolla invece come testo normale

  Sono permesse un massimo di 75 faccine.

×   Il tuo link è stato inserito automaticamente.   Visualizza invece come link

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Editor trasparente

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

  • Navigazione recente   0 utenti

    • Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.



×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.