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Lettino o vis a vis?


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Ciao stellina, il transfert è qualcosa di indefinibile che ognuna di noi vive in modo diverso. Anche solo affezionarsi, avere stima e fiducia verso lo psi è una forma di transfert "sano e positivo" che dovrebbe essere utile alla terapia :D: perchè ti consente di non essre nevrotica ma di vivere la relazione con serenità :8P: . E allora perchè ancora dopo 2 anni tieni le distanze e non ti lasci andare? Per rimuovere dal tuo inconscio le cause remote delle tue paure, devi scendere molto in fondo e poi guidata dal tuo psi: ricordare, rivivere, elaborare. Anche se il tuo terapeuta segue una metodologia diversa da quella analitica, il percorso credo sia sempre questo.

Ciao juditta, meno male che ti sei calmata....eri una furia...mi lecco ancora le ferite...In effetti sono stata molto antipatica, lo devo ammettere.

Proprio oggi il mio psi mi ha comunicato che dalla prossima settimana secondo lui posso passare alla poltrona :LOL: Non ti dico la mia felicità, primo perchè evidentemente sto meglio, secondo perchè finalmente posso captare tutte le sue espressioni ed eventuali (molto rare, purtroppo), emozioni.

A questo punto sarò in grado di raccontarvi cosa cambia e come mi sentirò....Ammetto di essere un pò emozionata perchè fino ad un pò di mesi fa il suo modo di penetrarmi con lo sguardo mi inquietava (Ha due occhi che parlano :huh: ) .

Così vivrò i vostri stessi patemi :D: , spero solo di riuscire ad essere open come prima.

Ci incontreremo anche dall'altra parte (sempre se mi volete così un pò seriosa e un pò no).

Vi voglio bene. :Angel: Bacio

Va beh, pure te passi al nemico, mi abbandoni nella roccaforte del lettino?! traditrice -_-

Sto scherzando.....................................sono contenta per te.

Prima che lasci la postazione......io gli occhi e le espressioni dello psi, li sento anche dal lettino, la sua voce sono i miei occhi (ammazza come so poetica stasera -_- ), mi sembra di capire ciò che sente anche se non lo guardo direttamente. Mah, forse sarà la sua vena ipnotica......

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celina sono felice per te, adesso volgiamo sapere che differenza trovi fra il lettino e la poltrona, a parte la comodità.... :huh:

Pensavo a una cosa.....ma le vostre sedute sono partite raccontando di voi stesse , del vostro passato, fino ad arrivare al presente o sono alla rinfusa, cioè mischiando passato e presente senza un ordine logico?

Quanta importanza danno i vostri psi al passato?

E' una cosa che mi interessa, eprchè io con l'altra psi ho affrontato il passato ma in modo molto superficile e mi ricordo che per due tre sedute anche se cominciavo a parlare d'altro lei mi portava al passato, poi però una volta detto sommariamente tutto non se ne parlava più tanto, però era com se io avessi voluto, ma non mi sentivo appoggiata, poi da lì cominciai la regressione, cioè a dire che era tutto ok, che mi sentivo meglio e cose del genere, era vero ma non del tutto..finchè non mi congedò....prima dell'estate scorsa...da lì sono stata sempre peggio....

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Le mie sedute sono un misto di passato/presente tendente al futuro.

Ho iniziato le sedute con il presente perché ero ridotta talmente male, che dovevamo per forza affrontare la situazione in cui mi trovavao all'epoca, era impossibile in quel momento spaziare su altri argomenti, poi quando non "affogavo" (parole del dott.) più siamo passati ai pensieri liberi, al famoso lasciarsi andare.

Seduta tipo: mi stendo sul lettino, mi chiede come sto e ............................................................silenzio, finché non sono io a parlare.

Una volta gli ho chiesto:"scusi, ma se non iniziassi io e rimanessi in silenzio per tutta la seduta?" risposta:"può fare ciò che vuole, questi 50min sono tutti suoi e io a sua completa disposizione, se vuole può anche riposarsi e dormire".

Non so dirti se è lui che mi porta a parlare di certe cose del mio passato o sono io che involontariamente lo obbligo a portarmi lì, ne parliamo, ma ho capito che il fondamentale non è il racconto in se stesso, ma l'interpretazione delle emozioni che ne derivavano nel passato e quelle che ne derivano oggi.

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Ciao juditta, meno male che ti sei calmata....eri una furia...mi lecco ancora le ferite...In effetti sono stata molto antipatica, lo devo ammettere.

posso invocare la sindrome premestruale come attenuante? :Whistle:

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Le mie sedute sono un misto di passato/presente tendente al futuro.

Ho iniziato le sedute con il presente perché ero ridotta talmente male, che dovevamo per forza affrontare la situazione in cui mi trovavao all'epoca, era impossibile in quel momento spaziare su altri argomenti, poi quando non "affogavo" (parole del dott.) più siamo passati ai pensieri liberi, al famoso lasciarsi andare.

Seduta tipo: mi stendo sul lettino, mi chiede come sto e ............................................................silenzio, finché non sono io a parlare.

Una volta gli ho chiesto:"scusi, ma se non iniziassi io e rimanessi in silenzio per tutta la seduta?" risposta:"può fare ciò che vuole, questi 50min sono tutti suoi e io a sua completa disposizione, se vuole può anche riposarsi e dormire".

Non so dirti se è lui che mi porta a parlare di certe cose del mio passato o sono io che involontariamente lo obbligo a portarmi lì, ne parliamo, ma ho capito che il fondamentale non è il racconto in se stesso, ma l'interpretazione delle emozioni che ne derivavano nel passato e quelle che ne derivano oggi.

si hairagione, credo anch'io adesso come adesso ho nisogno di parlare del presente per riemergere un pò da tutta sta merda, poi amgari riaffrontare il passato, però una cosa leggendoti ho notato, che io sono molto ferma ai fatti, mi è difficile esprimere i miei sentimenti, cerco ma a volte mi rendo conti di non essere stata proprio veritiera...ma a voi non capita?

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cerco ma a volte mi rendo conti di non essere stata proprio veritiera...ma a voi non capita?

Eccome....a volte quando parlo mi succede di dire cose che lui vuole sentirsi dire...non su tutto ma forse sulle cose che ho piu' difficoltà ad esprimere le mie sensazioni...uffi!!!!

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Ciao stellina, il transfert è qualcosa di indefinibile che ognuna di noi vive in modo diverso. Anche solo affezionarsi, avere stima e fiducia verso lo psi è una forma di transfert "sano e positivo" che dovrebbe essere utile alla terapia :Raised Eyebrow: perchè ti consente di non essre nevrotica ma di vivere la relazione con serenità :Raised Eyebrow: . E allora perchè ancora dopo 2 anni tieni le distanze e non ti lasci andare? Per rimuovere dal tuo inconscio le cause remote delle tue paure, devi scendere molto in fondo e poi guidata dal tuo psi: ricordare, rivivere, elaborare. Anche se il tuo terapeuta segue una metodologia diversa da quella analitica, il percorso credo sia sempre questo.

Ciao celina, non è che sono in terapia da 2 anni. Due anni fa ho fatto un corso di gruppo intensissimo con lui poi ho fatto qualche seduta, ora sono tornata da lui ma ogni tanto andato alle sue convention e serate, ma effettivamente è la terza seduta che faccio da quando ho ripreso....spero di riuscire ad aprirmi. Ad agosto faro' un altro corso che mi ha consigliato lui col quale potrà lavorare piu' facilmente sulle mie emozioni represse....speriamo!Un bacio grande e grazie!!!

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Eccome....a volte quando parlo mi succede di dire cose che lui vuole sentirsi dire...non su tutto ma forse sulle cose che ho piu' difficoltà ad esprimere le mie sensazioni...uffi!!!!

cavolo Stellina proprio così....le cose che la psi vorrebbe (secondo la mia mente "malata" :Raised Eyebrow: ) sentirsi dire....ma allora non sono l'unica!!!! :Raised Eyebrow: Un pò mi consola questo, davvero....probabilmente però è proprio là che dovremmo scavare....cos'è paura, vergogna? di dire quello chesi prova veramente....a parte quelle volte in cui non so proprio come descrivere quello che provo e invento qualcosa al momento...insomma tutte cose inutili.... :huh:

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Va beh, pure te passi al nemico, mi abbandoni nella roccaforte del lettino?! traditrice :Raised Eyebrow:

Sto scherzando.....................................sono contenta per te.

Prima che lasci la postazione......io gli occhi e le espressioni dello psi, li sento anche dal lettino, la sua voce sono i miei occhi (ammazza come so poetica stasera :p: ), mi sembra di capire ciò che sente anche se non lo guardo direttamente. Mah, forse sarà la sua vena ipnotica......

Cara fioriblu, devo confermare che sul lettino ci stavo proprio bene, mi ci ero affezionata :LOL: . Addio lettino mio :Raised Eyebrow: Adesso chissà? Spero solo di iniziare con argomenti soft per prendere un pò la mano e abituarmi a sostenere le frecce infuocate che ha dentro gli occhi :LOL: . Mi rasserena il fatto che anche lui, come il tuo psi, mi chiede come va e poi aspetta che sia io a scegliere l'argomento del giorno. Anche io, prima di più, ho difficoltà ad iniziare.... sto in silenzio un bel pò e se fosse per lui, potrebbe durare anche di più. Lui dice, come il tuo(sembra la stessa persona!) che il tempo è mio e che sente anche il mio silenzio. Poi però quando inizio, parlo a ruota libera :huh: ma se mi accorgo che gli impedisco di intervenire e le mie parole si accavallano alle sue, presa dall'enfasi del discorso, mi blocco subito per ascoltare l'oracolo di Delfi.....

Ciao digi, sono felice di essere "interpellata". Nei primi periodi di terapia parlavo sopratutto di tutti i fatti del passato che mi hanno segnato.Ma spesso mi scagliavo violentemente anche contro le persone vicine accusandole di essere la causa scatenante dei miei problemi Tipico!

In effetti dice il mio psi, che finisce sul lettino (o poltrona) l'anello più debole della catena, mentre chi ne avrebbe più bisogno ne resta fuori "illeso". Anche se poi sul lettino trovano posto e vengono analizzati tutti coloro che ci circondano (compagni, figli, genitori).

Spesso ho discusso animatamente con lo psi sul fatto che io non condivido il fatto di cercare tutte le cause del nostro malessere sopratutto nel passato; anche il transfert per loro è un RITROVARE nell'analistadelle figure genitoriali; si barricano dietro questo alibi, ma io sono sempre più convinta che il QUI E ORA conta come e forse più dei traumi passati. Questo è un bell'argomento da discutere insieme. Un caro saluto.Celina

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sto in silenzio un bel pò e se fosse per lui, potrebbe durare anche di più. Lui dice, come il tuo(sembra la stessa persona!) che il tempo è mio e che sente anche il mio silenzio. Poi però quando inizio, parlo a ruota libera :phone1: ma se mi accorgo che gli impedisco di intervenire e le mie parole si accavallano alle sue, presa dall'enfasi del discorso, mi blocco subito per ascoltare l'oracolo di Delfi.....

Il mio psi invece mi fa domande, non stiamo quasi mai in silenzio, se vede che non vado avanti io mi aiuta con le domande e io poi contiunuo, a volte prende appunti e quando parlo mentre si appunta le cose mi da fastidio xchè è come se non mi ascoltasse xchè non mi gurada in faccia! :abbr:

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Si. si è proprio così!!!! Le cose che abbiamo più difficoltà a buttare fuori sono quelle su cui invece sarebbe più utile soffermarsi per elabolarle insieme allo psi. A volte, se mi blocco perchè non trovo l' espressione adeguata per esprimere un mio sentire, lui insiste , mi incalza inesorabilmente finchè in qualche modo vomito tutto e di più. Quell' uomo ha del diabolico.....sa sempre, ormai mi conosce bene, quale pulsante premere per attivare l'audio.

E' la persona in assoluto che sa più della mia vita, sia come fatti che come sentimenti. Ditemi se avete qualcuno a cui potete raccontare tutto, ma proprio tutto di voi? Io no. Solo a lui.

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Ciao digi, sono felice di essere "interpellata". Nei primi periodi di terapia parlavo sopratutto di tutti i fatti del passato che mi hanno segnato.Ma spesso mi scagliavo violentemente anche contro le persone vicine accusandole di essere la causa scatenante dei miei problemi Tipico!

In effetti dice il mio psi, che finisce sul lettino (o poltrona) l'anello più debole della catena, mentre chi ne avrebbe più bisogno ne resta fuori "illeso". Anche se poi sul lettino trovano posto e vengono analizzati tutti coloro che ci circondano (compagni, figli, genitori).

Spesso ho discusso animatamente con lo psi sul fatto che io non condivido il fatto di cercare tutte le cause del nostro malessere sopratutto nel passato; anche il transfert per loro è un RITROVARE nell'analistadelle figure genitoriali; si barricano dietro questo alibi, ma io sono sempre più convinta che il QUI E ORA conta come e forse più dei traumi passati. Questo è un bell'argomento da discutere insieme. Un caro saluto.Celina

ciao celina, sai abbiamo una visione diversa ma credo che entrambe abbiamo un motivo per dire ciò che diciamo, io penso che ilmio passato sia la causa del mio male e così mi barrico dietro a quel passato, vogliosa di analizzarlo e sfacettarlo ma mi rendo conto di perdere molto del presente...forse è anche dovuto a delle situazioni irrisolte del mio passato o forse ai rancori che mi porto dietro e al senso di insoddisfazione....certo è che il presente è più importante perchè lo viviamo adesso, ma durante il periodo in cu iero con l'altra psi, mentre analizzavamo ilpassato io già vivevo meglio il presente quindi una relizione ci deve pur essere no????

Per il resto siamo uguali....il discorso dell'anello debole, lo cindivido in pieno e anche il fatto che alla fine vengono analizzati anche gli altri....sai proprio stanotte ho fatto un segno che mi haparticolarmentecolpito anche se a pensarci bene non ho capito epr quale motivo....comunque eero andata dalla nuova psi e mi sono ritrovata mio padre, mia madre, mio marito e mia sorella, tutti lì che aspettavano il loro turno per parlare con la psi che li aveva interpellati a mia insaputa.....comunque quando è toccato a me ero siagitata ma anche contenta che la psi li avesse chiamati, anche perchè man mano che uscivano dalla sua stanza, avev onotato che non erano arrabbiati o intristiti o cose negative...ma sereni e forse più consapevoli....mi ha colpito molto questo sogno, credo che lunedì ne parlerò con la psi nuova!!!!

Il fatto di scagliarti contro gli altri, bè anche a me capita di criticare, si ma mai in modo molto convinto, di solito penso che il problema sono io....ma chi lo sa!!!!!

Grazie :abbr:

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..sai proprio stanotte ho fatto un segno che mi haparticolarmentecolpito anche se a pensarci bene non ho capito epr quale motivo....comunque eero andata dalla nuova psi e mi sono ritrovata mio padre, mia madre, mio marito e mia sorella, tutti lì che aspettavano il loro turno per parlare con la psi che li aveva interpellati a mia insaputa.....comunque quando è toccato a me ero siagitata ma anche contenta che la psi li avesse chiamati, anche perchè man mano che uscivano dalla sua stanza, avev onotato che non erano arrabbiati o intristiti o cose negative...ma sereni e forse più consapevoli....mi ha colpito molto questo sogno, credo che lunedì ne parlerò con la psi nuova!!!!

a me sembra un bel sogno, significativo! mi raccomando, raccontalo alla psi!

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a me sembra un bel sogno, significativo! mi raccomando, raccontalo alla psi!

si te l'avevo scritto di là, con tutti sti topic faccio doppioni....grazie judi...

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Digi ciao.E' strano, ma anch'io ho fatto un sogno ricorrente simile al tuo. Forse capita la coincidenza perchè chi è in analisi é stimolato nell'inconscio sullo stesso tema.

Io sogno che c'è il mio psi., il setting e mio marito che vuole partecipare alla mia seduta ma che viene messo fuori dalla porta dallo stesso psi.

La decodificazione nel mio caso è semplice: mio marito è geloso della mia relazione terapeutica, perchè capisce che è un mondo da cui è escluso rimanendo fuori da una parte dei miei pensieri e problematiche cui vorrebbe essere partecipe.( I sogni esprimono le paure o i nostri desideri o più spesso le cose che ci turbano e spaventano nella realtà). In questo caso io rivivo la situazione che mio marito, anche se è felice perchè riconosce che sto meglio e che la terapia mi è giovata, detesta il mio psi perchè inconsciamente ha paura della mia nuova energia e capacità di essermi ripresa in mano la vita, di essere meno fragile e di essere diventata finalmente capace di saper esercitare il no. Quando siamo fragili rendiamo la vita più facile a tutti quelli che ci stanno attorno, ci manipolano come vogliono.

Il tuo sogno è diverso, mi sembra che invece nel tuo caso i tuoi cari ti sono vicini e sono parteci dei tuoi problemi che vengono fuori dal setting.

E' un sogno importante che devi assolutamente discutere in terapia. Notte. Celina

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Io il pensiero libero ce l'ho, penso, in rari momenti.

Sul lettino ho fatto mille acrobazie: girata al contrario, per prendere un souvenir dell'analista, ginnastica addominale, puntare i piedi, spenzolare le gambe, guardarci sotto per cercare la bomba ( chissà se ce la volevo mettere io), rannicchiata di lato sbirciando l'analista con la coda dell'occhio, e.. sdraiata a dirigere un concerto a quattro voci immaginario con tanto di solfeggio e danza delle mani.

All'inizio neanche mi ci volevo mettere.. :Whistle:

Questa è una delle migliori versioni del "lettino", che abbia letto e sentito finora, sei davvero un tipo creativo :LOL::LOL:

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Digi ciao.E' strano, ma anch'io ho fatto un sogno ricorrente simile al tuo. Forse capita la coincidenza perchè chi è in analisi é stimolato nell'inconscio sullo stesso tema.

Io sogno che c'è il mio psi., il setting e mio marito che vuole partecipare alla mia seduta ma che viene messo fuori dalla porta dallo stesso psi.

La decodificazione nel mio caso è semplice: mio marito è geloso della mia relazione terapeutica, perchè capisce che è un mondo da cui è escluso rimanendo fuori da una parte dei miei pensieri e problematiche cui vorrebbe essere partecipe.( I sogni esprimono le paure o i nostri desideri o più spesso le cose che ci turbano e spaventano nella realtà). In questo caso io rivivo la situazione che mio marito, anche se è felice perchè riconosce che sto meglio e che la terapia mi è giovata, detesta il mio psi perchè inconsciamente ha paura della mia nuova energia e capacità di essermi ripresa in mano la vita, di essere meno fragile e di essere diventata finalmente capace di saper esercitare il no. Quando siamo fragili rendiamo la vita più facile a tutti quelli che ci stanno attorno, ci manipolano come vogliono.

Il tuo sogno è diverso, mi sembra che invece nel tuo caso i tuoi cari ti sono vicini e sono parteci dei tuoi problemi che vengono fuori dal setting.

E' un sogno importante che devi assolutamente discutere in terapia. Notte. Celina

si stanotte ho fatto un altro sogno strano ma evito di raccontarlo....comunque hai ragione riguardo all'esclusione all'inizio dell'altra terapia anche mio marito si sentiva escluso, poi però vedendomi meglio si convinse e non ha mai fatto un problema, anzi adesso è stato proprio lui a spronarmi a cominciare da capo, però c'è una sostanziale differenza le mie psisono entrambi donne!!!!! :Whistle:

Domani ne parlo con la psi, in realtà ho un bel pò di cose dadire....

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si hairagione, credo anch'io adesso come adesso ho nisogno di parlare del presente per riemergere un pò da tutta sta merda, poi amgari riaffrontare il passato, però una cosa leggendoti ho notato, che io sono molto ferma ai fatti, mi è difficile esprimere i miei sentimenti, cerco ma a volte mi rendo conti di non essere stata proprio veritiera...ma a voi non capita?

Anche io sono stata sempre ferma nel raccontare i fatti, ma una volta mi ha fatto una strigliata di testa, che mi sono convinta che era ora di cambiare regime.

Mi ha detto chiaro e tondo che se continuavo con la mera esposizione dei fatti me ne potevo anche andare, che stavo perdendo tempo e soldi e che era deluso dal fatto che non riuscissi a dargli un benché minimo di fiducia.

Riflettendo mi sono resa conto che aveva ragione (come al solito :abbr: ), mi stavo barricando dietro a circostanze superficiali per la paura di affrontare sentimenti ed emozioni più importanti, ma anche più dolorosi.

Ora come ora cerco di raccontargi tutto, alla mia maniera, facendo la "burlona" come dice lui (io la chiamo autoironia), ma provandoci.

Ho deciso di dargli fiducia e di condividere con lui un pezzetto della mia vita, ora so che non mi deluderà :D:

Quando raggiungerai questa sicurezza in te e in lei, vedrai che tutto verrà da sé.

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Anche io sono stata sempre ferma nel raccontare i fatti, ma una volta mi ha fatto una strigliata di testa, che mi sono convinta che era ora di cambiare regime.

Mi ha detto chiaro e tondo che se continuavo con la mera esposizione dei fatti me ne potevo anche andare, che stavo perdendo tempo e soldi e che era deluso dal fatto che non riuscissi a dargli un benché minimo di fiducia.

Riflettendo mi sono resa conto che aveva ragione (come al solito :blush: ), mi stavo barricando dietro a circostanze superficiali per la paura di affrontare sentimenti ed emozioni più importanti, ma anche più dolorosi.

Ora come ora cerco di raccontargi tutto, alla mia maniera, facendo la "burlona" come dice lui (io la chiamo autoironia), ma provandoci.

Ho deciso di dargli fiducia e di condividere con lui un pezzetto della mia vita, ora so che non mi deluderà :;):

Quando raggiungerai questa sicurezza in te e in lei, vedrai che tutto verrà da sé.

ciao fioriblu, innanzitutto grazie per la risposta...oggi in seduta abbiamo affrontato proprio questo argomento, il fatto che a votle non risco a tirar fuori i sentimenti (l'ho tirato fuori io), le ho detto che a volte non lo faccio perchè sono confusa e a volte lemie sono più sensazioni che pensieri o sentimenti....sono quelle che non riesco a spiegare....lei mi ha detto che ha notato subito questa mia cnfusione così mi ha detto "proviamo ad analizzare queste sensazioni, dille, anche se devi fare esempi o associazioni strane non preoccuparti, a me serve capire quali sono queste sensazioni", così ho fatto....e anche se è stato difficle ce l'ho fatta a spiegarle quello che sento....e poi lei mi ha fatto un esempio, mi ha detto: " immagina una torta astrati, le sensazioni sono il primo strato quello più superficiale, e quindi che non ti dà l'idea di tutto il resto, però allo stesso temp sono anche l'ultimo strato, quello più profondo , la vera essenza di un fatto, di un ricordo di un sogno o una situazione", rispetto all'argomento che protavamo per me è stato iluminante.....

Spero si possa continuare su questa scia....

un abbraccio

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Ciao, vi voglio aggiornare sulla mia prima seduta stop lettino. Finalmente mi è stato concesso il trasloco!!! :D:Ero felice perchè da allettata, passare alla poltrona vuol dire stare meno male, essere in convalescenza, ma vi confesso che non sapevo come avrei reagito, per cui ero molto preoccupata :unsure: .

Abbiamo parlato di argomenti soft, del mio lavoro ecc. ma poi a bruciapelo mi ha chiesto se sulla poltrona mi sentivo a mio agio. Io ho fatto la disinvolta ma devo confessare che il suo modo di guardare era così penetrante che mi si annebbiavano le idee e mi mancavano gli argomenti :cray: . Per fortuna oggi ha parlato tanto lui e tra l'altro mi ha spiegato che passare alla poltrona è una maniera di confrontarsi con la realtà emancipandosi e contemporaneamente esplorare l'inconscio.Poi ha detto che se si considera la relazione analitica come una specie di lotta tra il terapeuta e la resistenza del paziente, in una certa fase, l'inconscio del paziente, grazie al transfert, passa al nemico, si allea con l'analista contro la propria resistenza impegnata a difendersi dall'assedio del terapeuta. Dura la realtà..... è una guerra, più rilassante il lettino....Ma ormai è fatta , ci devo solo prendere la mano.

Sicuramente lui avverte il transfert, la dipendenza che ho nei suoi confronti e ne trae spunto per metterne a fuoco le motivazioni profonde (cioè le mie insicurezze o la scarsa considerazione che ho di me), che mi spingono a riporre in lui speranze, aspettative, proiezioni di salvezza dal malessere, per cui credo proprio che il suo obiettivo è aiutarmi col tempo, a ritrovare la mia autonomia di gestione, , svezzarmi, gettarmi giù dal setting: intanto,oggi mi ha buttata giù dal lettino :;): .

Baci. Celina

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Poi ha detto che se si considera la relazione analitica come una specie di lotta tra il terapeuta e la resistenza del paziente, in una certa fase, l'inconscio del paziente, grazie al transfert, passa al nemico, si allea con l'analista contro la propria resistenza impegnata a difendersi dall'assedio del terapeuta.

:muttley: questa è complicata...ci devo ragionare...

:D:

intanto,oggi mi ha buttata giù dal lettino :angry: .

:):

Comunque mi sembra sia andata bene, come prima volta!

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Ciao, vi voglio aggiornare sulla mia prima seduta stop lettino. Finalmente mi è stato concesso il trasloco!!! :D:Ero felice perchè da allettata, passare alla poltrona vuol dire stare meno male, essere in convalescenza, ma vi confesso che non sapevo come avrei reagito, per cui ero molto preoccupata :unsure: .

Abbiamo parlato di argomenti soft, del mio lavoro ecc. ma poi a bruciapelo mi ha chiesto se sulla poltrona mi sentivo a mio agio. Io ho fatto la disinvolta ma devo confessare che il suo modo di guardare era così penetrante che mi si annebbiavano le idee e mi mancavano gli argomenti :): . Per fortuna oggi ha parlato tanto lui e tra l'altro mi ha spiegato che passare alla poltrona è una maniera di confrontarsi con la realtà emancipandosi e contemporaneamente esplorare l'inconscio.Poi ha detto che se si considera la relazione analitica come una specie di lotta tra il terapeuta e la resistenza del paziente, in una certa fase, l'inconscio del paziente, grazie al transfert, passa al nemico, si allea con l'analista contro la propria resistenza impegnata a difendersi dall'assedio del terapeuta. Dura la realtà..... è una guerra, più rilassante il lettino....Ma ormai è fatta , ci devo solo prendere la mano.

Sicuramente lui avverte il transfert, la dipendenza che ho nei suoi confronti e ne trae spunto per metterne a fuoco le motivazioni profonde (cioè le mie insicurezze o la scarsa considerazione che ho di me), che mi spingono a riporre in lui speranze, aspettative, proiezioni di salvezza dal malessere, per cui credo proprio che il suo obiettivo è aiutarmi col tempo, a ritrovare la mia autonomia di gestione, , svezzarmi, gettarmi giù dal setting: intanto,oggi mi ha buttata giù dal lettino :Shocked: .

Baci. Celina

Io credo che ogni svezzamento sia un'po uno shock, anche l'indipendenza (dallo psi) non deve essere una cosa facile da raggiungere, dopo anni che ci siamo appoggiate a questo bastone, arriva il tempo di riniziare a camminare sulle proprie gambe.

Mi viene in mente quando impariamo ad andare in bicicletta, all'inizio abbiamo le quattro ruotine, poi quando ci sentiamo più grandi e più sicuri chiediamo al papà di togliercele e con lui dietro che ci sorregge iniziamo ad imparare, di tanto in tanto per qualche minuto lui ci lascia andare da sole, noi facciamo due, tre metri e poi.....ops... cadiamo, ma arriva il giorno in cui i metri diventano cinque, dieci, fino a che ci giriamo e ci accorgiamo che non c'è nessuno dietro a sorreggerci, sappiamo andare con le nostre forze.

Spero che questo, capiti un giorno, ad ognuna di noi.

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Io credo che ogni svezzamento sia un'po uno shock, anche l'indipendenza (dallo psi) non deve essere una cosa facile da raggiungere, dopo anni che ci siamo appoggiate a questo bastone, arriva il tempo di riniziare a camminare sulle proprie gambe.

Mi viene in mente quando impariamo ad andare in bicicletta, all'inizio abbiamo le quattro ruotine, poi quando ci sentiamo più grandi e più sicuri chiediamo al papà di togliercele e con lui dietro che ci sorregge iniziamo ad imparare, di tanto in tanto per qualche minuto lui ci lascia andare da sole, noi facciamo due, tre metri e poi.....ops... cadiamo, ma arriva il giorno in cui i metri diventano cinque, dieci, fino a che ci giriamo e ci accorgiamo che non c'è nessuno dietro a sorreggerci, sappiamo andare con le nostre forze.

Spero che questo, capiti un giorno, ad ognuna di noi.

lo spero fortemente sono così stanca non della psicoterapia ovviamente, sono ancora all'inizio, ma sono stanca di star male.....

per celina: l'inizio è buono, pensa semrpe che è un progresso e nessuno può togliertelo, complimenti!!!

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Per juditta.Spero di poterti chiarire la cosa .

Noi riversiamo sull'analista una corrente affettiva e proiettiamo su di lui un ruolo ben preciso: lui ci deve sostenere e aiutare.

Queste aspettative vitali ci rendono dipendenti da lui, un pò come i bambini che non possono fare a meno della mamma e la cercano anche se hanno appena pianto per un no :D: .

Questa dipendenza la proviamo anche da adulti in ogni rapporto iportante da un punto di vista affettivo, la perdita del quale sarebbe un grande dolore. Questa stessa dipendenza (per cui anche se incavolate o frustrate dai loro modi o prese da mille altri casini di vita, ci ritroviamo sempre puntuali alla seduta pendendo dalle labbra dei nostri psi :lazy: ), altro non è che puro transfert che si è innestato nella sfera irrazionale e inconscia del rapporto e che è la forza motrice dell'analisi. Questo concetto scoperto da Freud,insieme al sogno, sono le due vie regie per ispezionare l'inconscio, "Si tratta propriamente di una guarigione mediante l'amore" dice proprio Freud "il trasfert diventa la vera molla che induce il paziente a collaborare:sotto il suo influsso, il debole Io si rafforza, diventa capace di cose che altrimenti gli sarebbero impossibili: abbandona le resistenze, sospende i sintomi e guarisce; ma tutto questo lo fa solo per amore dell'analista" :65: .

Per fioriblu. Anche Freud si preoccopava del fatto che la paziente, lui era molto sessista, si poteva attaccare troppo al medico fino a perdere la propria indipendenza e poterne persino dipendere sessualmente :blush: . Ma il lavoro dello psi consiste proprio nello smascherare tutte le vecchie e irrisolte contraddizioni del paziente per poi intuire le motivazioni di questa dipendenza e aiutarlo a ritrovare la propria autonomia volare con le proprie ali :D: e col tempo quando è pronto essere in grado di elaborare il distacco, il "lutto", facendosene una ragione.

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