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Pensare al passato fa male...


Ste

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La nostalgia non è un male, ha un potere terapeutico

Secondo uno studio inglese rimpiangere il passato aiuta gli adulti ad affrontare il presente.

Considerata una malattia fino al secolo scorso, questa sensazione è stata rivalutata da Baudelaire.

di Sara Ficocelli - Repubblica.it

PUO' riaffiorare mentre siamo felici, anzi, spesso è proprio stimolata da emozioni forti. La nostalgia torna a galla per ricordarci

che abbiamo un passato. E che quello che abbiamo vissuto ha avuto senso per noi. Secondo il professor Constantine Sedikides,

direttore del Centro di ricerca sull'identità personale dell'Università di Southampton, Regno Unito, non si tratta di una debolezza

ma di una risorsa: "Le persone nostalgiche sono in realtà le più forti, perché capaci di rimettere insieme i pezzi del passato e

fare della vita un percorso compatto".

Con i colleghi del dipartimento di Scienze e psicologia, lo scienziato ha analizzato gli effetti della nostalgia su un gruppo di volontari.

Tutti hanno reagito positivamente agli stimoli, raggiungendo uno stato di serenità rispetto a molte brutte esperienze passate.

"La nostalgia ha un effetto terapeutico sulla salute mentale - si legge nel report dello psicologo inglese - ed è fonte di positività,

importante per affrontare i fantasmi di ieri e vivere con energia il presente". (... continua qui).

:Talking Ear Off:

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La nostalgia non è un male, ha un potere terapeutico

Secondo uno studio inglese rimpiangere il passato aiuta gli adulti ad affrontare il presente.

Considerata una malattia fino al secolo scorso, questa sensazione è stata rivalutata da Baudelaire.

di Sara Ficocelli - Repubblica.it

PUO' riaffiorare mentre siamo felici, anzi, spesso è proprio stimolata da emozioni forti. La nostalgia torna a galla per ricordarci

che abbiamo un passato. E che quello che abbiamo vissuto ha avuto senso per noi. Secondo il professor Constantine Sedikides,

direttore del Centro di ricerca sull'identità personale dell'Università di Southampton, Regno Unito, non si tratta di una debolezza

ma di una risorsa: "Le persone nostalgiche sono in realtà le più forti, perché capaci di rimettere insieme i pezzi del passato e

fare della vita un percorso compatto".

Con i colleghi del dipartimento di Scienze e psicologia, lo scienziato ha analizzato gli effetti della nostalgia su un gruppo di volontari.

Tutti hanno reagito positivamente agli stimoli, raggiungendo uno stato di serenità rispetto a molte brutte esperienze passate.

"La nostalgia ha un effetto terapeutico sulla salute mentale - si legge nel report dello psicologo inglese - ed è fonte di positività,

importante per affrontare i fantasmi di ieri e vivere con energia il presente". (... continua qui).

:Talking Ear Off:

Ecco perchè sto così bene dopo una bella nostalgicata!In effetti su di me ha sempre avuto quell'effetto benefico.

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C'è anche in musica...

icon_jayBIG.gif

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per me questo del natale è uno dei periodi più nostalgici che esistono...il natale mi ricorda la spensieratezza di quando ero bambina e passavo il natale a casa della zia con la numerosissima famiglia, più di venti fra adulti e bambini, era davvero spassoso, forse uno dei ricordi più belli dell'infanzia, poi c'è il capodanno, un nuovo anno che passa , da mettere alle spalle e nonstante non sia stato spesso un granchè, ne ho già nostalgia, di solito la lacrimuccia proprio non la trattengo, tra l'altro sono l'unica cretina, di solito gli altri pensano a scambiarsi gli auguri e a festeggiare, io invece mi isolo un pò e mi faccio la mia bella dose di nostalgia e sai che ti dico? Che dopo sto una schifezza....bah non so quanto faccia bene....

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e sai che ti dico? Che dopo sto una schifezza....bah non so quanto faccia bene....

Forse stai da schifo perche' non te la vivi fino in fondo....trattieni,magari non te ne accorgi!!!

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Beh, Giusy, intanto non è detto che abbia effetti immediati... anche le medicine in senso stretto fanno star male subito dopo, a volte, e poi c'è

sempre il rischio di sovraddosaggio o di prenderle male, come dice bene nell'articolo del resto.

In ogni caso - a mio modesto ( -_- ) parere e almeno per quanto ti riguarda, conoscendoti un po' - c'è l'aspetto (pro)positivo del pensare al

passato non solo in termini di rimpianto ma anche per focalizzare meglio come vuoi che siano il presente e il futuro e come non vuoi che siano...

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Beh, Giusy, intanto non è detto che abbia effetti immediati... anche le medicine in senso stretto fanno star male subito dopo, a volte, e poi c'è

sempre il rischio di sovraddosaggio o di prenderle male, come dice bene nell'articolo del resto.

In ogni caso - a mio modesto ( -_- ) parere e almeno per quanto ti riguarda, conoscendoti un po' - c'è l'aspetto (pro)positivo del pensare al

passato non solo in termini di rimpianto ma anche per focalizzare meglio come vuoi che siano il presente e il futuro e come non vuoi che siano...

-_- cavolo ma traspare così tanto??? :Talking Ear Off:

Bhè allora, forse ieri ho risposto un pò scherzosamente e frettolosamente, nel senso che in effetti è vero, il senso negativo del termine è dato proprio dall'effetto primario.

Infatti pensare ai ricordi del passato dà un certo "dolore", proprio perchè è passato...ma attenendoci a ciò che è scritto nell'articolo, in effetti il punto è proprio questo....soffrire per il passato vuol dire che si leggittima il presente....in poche parole ci si rende conto che "è passato"!!!

Tra l'altro il lavoro della psicoanalisi è proprio quello di riprendere tutto il passato che "non è passato" e elaborarlo permettendogli di tornare al suo posto per poter vivere il presente.....

emmm adesso va meglio???? :Raised Eyebrow::Batting Eyelashes:

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La nostalgia non è un male, ha un potere terapeutico

Secondo uno studio inglese rimpiangere il passato aiuta gli adulti ad affrontare il presente.

Considerata una malattia fino al secolo scorso, questa sensazione è stata rivalutata da Baudelaire.

di Sara Ficocelli - Repubblica.it

PUO' riaffiorare mentre siamo felici, anzi, spesso è proprio stimolata da emozioni forti. La nostalgia torna a galla per ricordarci

che abbiamo un passato. E che quello che abbiamo vissuto ha avuto senso per noi. Secondo il professor Constantine Sedikides,

direttore del Centro di ricerca sull'identità personale dell'Università di Southampton, Regno Unito, non si tratta di una debolezza

ma di una risorsa: "Le persone nostalgiche sono in realtà le più forti, perché capaci di rimettere insieme i pezzi del passato e

fare della vita un percorso compatto".

Con i colleghi del dipartimento di Scienze e psicologia, lo scienziato ha analizzato gli effetti della nostalgia su un gruppo di volontari.

Tutti hanno reagito positivamente agli stimoli, raggiungendo uno stato di serenità rispetto a molte brutte esperienze passate.

"La nostalgia ha un effetto terapeutico sulla salute mentale - si legge nel report dello psicologo inglese - ed è fonte di positività,

importante per affrontare i fantasmi di ieri e vivere con energia il presente". (... continua qui).

:Talking Ear Off:

non credo faccia male, d'altronde noi emergiamo dal nostro passato...

bello o brutto ci insegna qualcosa.

rivangare il passato in certi casi può servire a fare ordine dentro di se,

ma lo vedo più come una fase che come una condizione,

una fase che vedo come un saldo dei conti col passato per vivere bene nel presente!

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-_- cavolo ma traspare così tanto??? :Talking Ear Off:

Bhè allora, forse ieri ho risposto un pò scherzosamente e frettolosamente, nel senso che in effetti è vero, il senso negativo del termine è dato proprio dall'effetto primario.

Infatti pensare ai ricordi del passato dà un certo "dolore", proprio perchè è passato...ma attenendoci a ciò che è scritto nell'articolo, in effetti il punto è proprio questo....soffrire per il passato vuol dire che si leggittima il presente....in poche parole ci si rende conto che "è passato"!!!

Tra l'altro il lavoro della psicoanalisi è proprio quello di riprendere tutto il passato che "non è passato" e elaborarlo permettendogli di tornare al suo posto per poter vivere il presente.....

emmm adesso va meglio???? :Raised Eyebrow::Batting Eyelashes:

Boh? Sono un ingegnere, mica uno psicologo! :pardon:

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Ah beh... il passato può senz'altro essere un rifugio ingannevole, così come lo possono essere anche il presente e il futuro, del resto..

... dipende tutto da dove sta ciò da cui si scappa...

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  • 5 weeks later...

"La nostalgia ha un effetto terapeutico sulla salute mentale - si legge nel report dello psicologo inglese - ed è fonte di positività,

importante per affrontare i fantasmi di ieri e vivere con energia il presente". (... continua qui).[/font]

:Talking Ear Off:

Questa mi sembra una grossa stupidaggine. L'essere umano è capace di contenere in sé, come coscienza, una sola vita, per cui la nostalgia è di stati d'animo e momenti che si sa non potranno mai più tornare. Ora, come disse il poeta, "nessun maggior dolore che ricordare il tempo felice nella miseria". Ed il ricordo è un sottile tiranno che ci impedisce di vivere l'attimo presente.

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L'essere umano è capace di contenere in sé, come coscienza, una sola vita, per cui la nostalgia è di stati d'animo e momenti che si sa non potranno mai più tornare. Ora, come disse il poeta, "nessun maggior dolore che ricordare il tempo felice nella miseria". Ed il ricordo è un sottile tiranno che ci impedisce di vivere l'attimo presente.

enchantée

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Ed il ricordo è un sottile tiranno che ci impedisce di vivere l'attimo presente.

:complimenti:

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"La nostalgia ha un effetto terapeutico sulla salute mentale - si legge nel report dello psicologo inglese - ed è fonte di positività,

importante per affrontare i fantasmi di ieri e vivere con energia il presente". (... continua qui).[/font]

:Talking Ear Off:

Questa mi sembra una grossa stupidaggine. L'essere umano è capace di contenere in sé, come coscienza, una sola vita, per cui la nostalgia è di stati d'animo e momenti che si sa non potranno mai più tornare. Ora, come disse il poeta, "nessun maggior dolore che ricordare il tempo felice nella miseria". Ed il ricordo è un sottile tiranno che ci impedisce di vivere l'attimo presente.

Scusa Mau, ma che sciocchezza. Pensare al passato, vivere il presente e, aggiungo, pensare al futuro non sono cose necessariamente alternative, che

il farne una deve per forza escludere le altre... possono coesistere benissimo... c'è un sacco di gente che ci riesce, sia a provare sentimenti relativi al

passato, che a vivere il presente, che a prefigurarsi o addirittura proiettarsi nel futuro. Chiaro che se poi uno ha il chiodo fisso, la cosa può diventare

patologica... ma vale sia per il chiodo fisso del passato che per quello del presente che per quello del futuro.

Vi dedico un'altra canzone che come quella di Jamiroquai parla del passato, del presente, e del futuro: http://www.youtube.com/watch?v=Ul-OYIeqYeA

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anche per me, pensare al passato non impedisce di pensare al presente o addiruttura al futuro, le cose possono coesistere, tranne se poi uno non si immerge nei ricordi del passato o nelle aspettative del futuro dimenticandosi il resto...

bisogna distinguere i casi quando se ne parla....

Senza la nostalgia il caro Leopardi non avrebbe scritto una delle più belle poesie esistenti: "L'infinito"....

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Scusa Mau, ma che sciocchezza. Pensare al passato, vivere il presente e, aggiungo, pensare al futuro non sono cose necessariamente alternative, che

il farne una deve per forza escludere le altre... possono coesistere benissimo... c'è un sacco di gente che ci riesce, sia a provare sentimenti relativi al

passato, che a vivere il presente, che a prefigurarsi o addirittura proiettarsi nel futuro. Chiaro che se poi uno ha il chiodo fisso, la cosa può diventare

patologica... ma vale sia per il chiodo fisso del passato che per quello del presente che per quello del futuro.

Vi dedico un'altra canzone che come quella di Jamiroquai parla del passato, del presente, e del futuro: http://www.youtube.com/watch?v=Ul-OYIeqYeA

Vedi, caro Ste, io parlo ovviamente per esperienza personale ma anche per tutti i libri che ho divorato (ivi compresi quelli di Krishnamurti e Trungpa, basati sulla nostra vita reale, non su speculazioni filosofiche). E parlo come persona che è stata DISTRUTTA proprio dal ricordo! Di solito le persone normali tendono a rimuovere i ricordi dei traumi subiti, io no, sono stato condannato a RICORDARE per filo e per segno ogni particolare delle violenze subite e dello shock provato in occasione del mio primo attacco di panico (in seguito al fatto di avere assistito ad un incidente mortale davanti ai miei occhi di bambino).

C'è inoltre da rilevare che noi non ricordiamo affatto le cose vere, bensì la nostra interpretazione soggettiva di esse. Il vero "ricordo" oggettivo lo potremo un giorno ottenere soltanto da una specie di "rivisitazione della memoria". Ma non voglio parlare difficile, va a finire che mi impiccio da solo. In breve, come scrissi tempo fa, il nostro presente è influenzato dal passato e proiettato verso il futuro, il nostro presente siamo assai poco capaci di viverlo. Le nostre risposte agli eventi sono influenzate da eventi ed educazione subiti nel PASSATO, dal pensiero del futuro, non rispondiamo mai con l'azione spontanea al di là del pensiero, azione che dà sempre la risposta giusta. Fai quello che ti dice l'intuito, se non funziona devi per forza agire mentalmente, fino a che non esaurirai lo sforzo mentale. Per poter avere, finalmente, la risposta giusta. Questo del resto era l'addestramento zen. Avete letto il bel libro di Alan Watts, "La via dello zen?". E' il più bel manuale moderno sul come vivere nel mondo. Altro che Programmazione Neurolinguistica, Comportamentismo, Psicologia alternativa e balle del genere! (Che però hanno pure dei lati interessanti, ormai riprendono quasi tutto dalle antiche tradizioni orientali)...

Uccidiamo il passato e viviamo la nuova vita del QUI ED ORA (lo dico per primo a me stesso, sono un nostalgico incorreggibile, forse perché da bambino riuscii a vivere tanti momenti di vera felicità...e mi è rimasto il rimpianto atroce del Paradiso Perduto...).

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Salta a un livello superiore, Maurizio. Se rifletti con calma e con un po' di distacco su ciò che dici, ti puoi rendere conto facilmente che

ci stai confidando che l'idea di uccidere il passato per vivere una nuova vita è dettata da esperienze del passato: esperienze tue, come il

trauma di rimanere intrappolato nel ricordo di un trauma, e probabilmente anche non tue, quelle che hanno portato a scrivere i libri che

hai letto (che non si capisce cos'abbiano di più reale di quelle di Bertoli, Jay Kay, o di Leopardi).

Perché essere sempre in guerra, anche con il passato? Vivi e lascialo vivere.

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Perché essere sempre in guerra, anche con il passato? Vivi e lascialo vivere.

Infatti. Devo smettere in questo rapporto di amore-odio verso il passato, sono troppo coinvolto, ancora, come ha compreso Mio...Non si combatte il passato, lo si SUPERA, in realtà intendevo questo...quando lo avrò SUPERATO sarò l'essere più felice della terra. E, mi auguro, in grado di fare qualcosa di buono per il mondo...

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Italiani! Se non sono in guerra sono in competizione! :Rolling Eyes:

Io preferisco un approccio diverso... pacifica convivenza ma non incondizionata... un "vivi e lascia vivere" ma non portato all'estremo,

nel senso che se il passato, il presente o il futuro o qualsiasi altra cosa mi mettono le mani attorno al collo, mi sento libero di dargli

un calcio nelle palle... diciamo... quel tanto da divincolarmi ma senza pormi il fine di sopprimerlo...

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Perché essere sempre in guerra, anche con il passato? Vivi e lascialo vivere.

Infatti. Devo smettere in questo rapporto di amore-odio verso il passato, sono troppo coinvolto, ancora, come ha compreso Mio...Non si combatte il passato, lo si SUPERA, in realtà intendevo questo...quando lo avrò SUPERATO sarò l'essere più felice della terra. E, mi auguro, in grado di fare qualcosa di buono per il mondo...

e in che modo cerchi di superarlo maurizio? Che poi io credo che da superare non sia il passato ma ciò che in passato ci ha "ucciso" la possibilità di vivere il presente...

Mi spiego meglio, tu parli di ricordi "traumatici" rimossi, che tu "purtroppo" non ha mai rimosso, e secondo me l'errore sta proprio in questo pensiero....ma tu davvero pensi che chi ha rimosso un ricordo traumatico viva meglio di te il presente?

Ti rispondo io: No!

Quindi come vedi il punto non è pensare o no al passato e nemmeno superarlo, il punto, secondo il mio modesto perere, è saperlo riconoscere quando incombe nella nostra vita quitidiana, viverlo con gli occhi di adulti e non ancora con quelli di un bambino spaurito che di colpo ha dovuto abbandonare l'idea che babbo natale non esiste...e che la vita non è come nelle favole....

Se ci si stacca dal passato, se esso rimane appunto passato allora certo che è possibile la convivenza con il presente...io credo che ciò sa possibile...ognuno poi impara la sua strada.....

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e in che modo cerchi di superarlo maurizio? Che poi io credo che da superare non sia il passato ma ciò che in passato ci ha "ucciso" la possibilità di vivere il presente...

Mi spiego meglio, tu parli di ricordi "traumatici" rimossi, che tu "purtroppo" non ha mai rimosso, e secondo me l'errore sta proprio in questo pensiero....ma tu davvero pensi che chi ha rimosso un ricordo traumatico viva meglio di te il presente?

Ti rispondo io: No!

Quindi come vedi il punto non è pensare o no al passato e nemmeno superarlo, il punto, secondo il mio modesto perere, è saperlo riconoscere quando incombe nella nostra vita quitidiana, viverlo con gli occhi di adulti e non ancora con quelli di un bambino spaurito che di colpo ha dovuto abbandonare l'idea che babbo natale non esiste...e che la vita non è come nelle favole....

Se ci si stacca dal passato, se esso rimane appunto passato allora certo che è possibile la convivenza con il presente...io credo che ciò sa possibile...ognuno poi impara la sua strada.....

il passato in quanto tale non esiste,abbiamo vissuto è vero e sono successe parecchie cose,senza il nostro vissuto nel bene e nel male noi non saremmo noi.Quindi cosa vogliamo?Essere o non essere?pesa di più un passato traumatico in una vita serena od un passato sereno in una presente terribile?Io personalmente non vorrei essere in nessun modo diverso da come sono o meglio misento d'essere e mi vedo...magari qualche lieve ritocco estetico ma veramente minimo...

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Vorrei farvi una domanda, ben sapendo che non si può dare una risposta categorica, valida per ogni occasione.

La domanda è questa: se il passato è pesante, per vivere più leggermente è sempre conveniente l'idea che potremmo

definire la "più comune", cioè quella di metterci una pietra sopra?

Io non scarterei altre idee, come quella di metterci delle ruote sotto, o di trasferirlo su dischetto o su carta... :mellow:

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Vorrei farvi una domanda, ben sapendo che non si può dare una risposta categorica, valida per ogni occasione.

La domanda è questa: se il passato è pesante, per vivere più leggermente è sempre conveniente l'idea che potremmo

definire la "più comune", cioè quella di metterci una pietra sopra?

Io non scarterei altre idee, come quella di metterci delle ruote sotto, o di trasferirlo su dischetto o su carta... :mellow:

Si ma se ci metti una pietra sopra riesci a tenerlo schiacciato per quanto prima che passi qualcuno che la solleva e si chiede ma chi è quel pirla che ha messo una pietra qua in mezzo?Come fa un passato ad essere pesante?Di fatto non esiste più...le ferite,il dolore,le cadute ed i grandi errori,quelli se intensi rivivono in noi perchè la memoria degli stessi ci protegge da simili esperienze nel presente,quindi io non sarei per coprirli,guai sennò che ti serve la memoria,per i numeri di telefono.Più fa male,più t'insegna.Basta prendere esempio dai bimbi,messa la mano sul fuoco una volta ne passa di tempo prima che si riavvicinino alla fiamma.....

Piuttosto che su dischetto perchè non un bel proxy server russo? :icon_twisted:

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